XIV LEGISLATURA

PROGETTO DI LEGGE - N. 2243




        Onorevoli Colleghi! - Il territorio dell'istituenda provincia di Castrovillari si caratterizza per essere la risultante di tre zone interne ben distinte orograficamente, ma tipologicamente assai simili: la zona del Pollino, la zona dell'Alto Ionio e la zona della Valle dell'Esaro. Sono tre aree, che a mo' di trifoglio convergono sul più grande centro urbano del comprensorio: Castrovillari.
        Le istanze volte all'istituzione della provincia di Castrovillari in questo comprensorio della Calabria settentrionale hanno origini molto lontane. Infatti tale antica aspirazione è basata su un costante riconoscimento che sin dal lontano 1806 è stato per la prima volta espresso da Giuseppe Bonaparte che, nella ripartizione amministrativa del Regno di Napoli scelse Castrovillari come sede di uno dei quattro capoluoghi di distretto in provincia di Cosenza.
        Successivamente con decreto 1^ maggio 1816, Ferdinando IV suddivise i distretti del Regno in 3 classi: il distretto di Castrovillari risultava l'unico di 1^ classe in provincia di Cosenza.
        Nel 1844 vi è da registrare la "supplica" a Ferdinando II del sindaco di Altomonte per chiedere l'istituzione di una nuova provincia nel Regno, composta da una parte della Calabria Citra e dal distretto di Lagonegro, che venisse ad avere per capitale la città di Castrovillari.
        Nel 1852 il consiglio distrettuale di Castrovillari chiese l'istituzione di una nuova provincia eleggendone Castrovillari a capoluogo.
        Nel 1865 il deputato italo-albanese di Lungro Domenico Damis si impegnò nel Parlamento affinché Castrovillari potesse diventare capoluogo di una novella provincia.
        Dal 1957 ad oggi c'è da registrare una incessante iniziativa dei parlamentari a favore della creazione della provincia di Castrovillari.
        Le ragioni storiche sono tante, ma al di là di esse è la valenza del territorio, le sue tradizioni, la sua cultura, le sue risorse naturali a favorire la possibilità di istituire in questo lembo di terra calabrese una nuova provincia:

            l'istituenda provincia di Castrovillari è ricompresa quasi per intero nel Parco nazionale del Pollino, uno dei parchi più grandi d'Europa, punto di riferimento di migliaia e migliaia di visitatori;

            all'interno dell'istituenda provincia è ricompreso il più grosso agglomerato di comuni italo-albanesi della Calabria: Acquaformosa, Castroregio, Civita, Firmo, Lungro, Plataci, San Basile e Spezzano Albanese sono i comuni più significativi; nel comune di Lungro è ubicata la diocesi di tutti gli albanesi d'Italia di rito greco;

            l'istituenda provincia raggruppa una serie di zone interne che presentano caratteristiche omogenee e difficoltà socio-economiche notevoli che potrebbero essere risolte proprio dalla nascita di un centro politico-amministrativo importante nella città baricentrica di Castrovillari;

            il comune di Castrovillari è di prima classe, in esso sono presenti i più importanti uffici e servizi tipici di una vera e propria città: tribunale, casa circondariale, caserma militare, commissariato di pubblica sicurezza, comando compagnia Carabinieri, comando brigata della Guardia di finanza, ufficio delle entrate, sezione archivio di stato, sedi INAIL, INPS, ASL, ospedale generale, distretto del corpo forestale dello Stato, sede staccata della soprintendenza, sede zonale dell'ENEL e della TELECOM, eccetera.

        A questi dati, che segnalano i caratteri di omogeneità richiesti dalla legge, si aggiunga che l'istituzione della nuova provincia costituisce un rilevante fattore di riequilibrio territoriale e demografico.
        Basti pensare che, a fronte del resto d'Italia, ove la distanza media tra due capoluoghi di provincia è di 40 chilometri, Cosenza dista dai due più vicini capoluoghi al nord (Salerno e Potenza) circa 300 chilometri. L'istituzione della provincia di Castrovillari varrebbe perciò a colmare (sia pure parzialmente) il più esteso vuoto esistente in Italia tra una provincia e l'altra.
        Si aggiunga che l'attuale provincia di Cosenza è tra le più grandi d'Italia: è infatti l'ottava provincia per superficie territoriale (6.500 chilometri quadrati) e la ventunesima per numero di abitanti (777.000). Essa, pur dopo lo "scorporo" della nuova circoscrizione territoriale (2.046 chilometri quadrati per 148.000 abitanti), rimarrebbe una grande provincia di dimensioni molto superiori alla media nazionale. E ne guadagnerebbe in omogeneità e coesione, posto che il territorio del Pollino, Alto Ionio e Valle dell'Esaro è legato da meri rapporti burocratici all'attuale capoluogo, da cui è altresì geograficamente molto distante (si va dalla distanza minima dei 60 chilometri di Altomonte alla distanza massima dei circa 150 chilometri di Nocara, con 18 comuni distanti oltre 100 chilometri). L'istituzione della provincia di Castrovillari avrebbe, tra l'altro, il rilevante effetto, in una zona caratterizzata da difficoltà di comunicazioni, di ridurre di oltre la metà (da 3.666 a 1.582 chilometri) la somma delle distanze tra i singoli comuni e il capoluogo.
        Quanto alle dimensioni della istituenda provincia, va rilevato che essa si colloca, per numero di comuni (39) o per superficie (2.046 chilometri quadrati), al di sopra di molte province italiane (tra cui, per fare qualche esempio, Pisa e Ferrara, Brindisi e Trapani, Genova e Ravenna), nonché di quasi tutte le nuove province istituite con la procedura abbreviata prevista dall'articolo 63 della legge n. 142 del 1990.
        Dal quadro sopra delineato emerge all'evidenza la convergente ricorrenza di tutti i fattori necessari e sufficienti per la istituzione della provincia di Castrovillari.
        Si precisa infine che, sia l'individuazione del capoluogo che i 39 comuni indicati quali appartenenti alla nuova provincia sono i medesimi contenuti nel disegno di legge n. 694 presentato al Senato della Repubblica nella X legislatura che ha ricevuto l'approvazione del consiglio regionale della Calabria con deliberazione n. 435 del 2 marzo 1989.




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