III Commissione - Resoconto di giovedì 22 gennaio 2009


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COMITATO PERMANENTE SUGLI ITALIANI ALL'ESTERO

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Giovedì 22 gennaio 2009. - Presidenza del presidente Marco ZACCHERA.

La seduta comincia alle 8.35.

Sul programma dei lavori del Comitato nel primo trimestre 2009.

Marco ZACCHERA, presidente, nel rivolgere il buon anno ai componenti del Comitato, pone l'esigenza di programmare i lavori per i prossimi mesi, iniziando con le audizioni già in preparazione con un rappresentante del Ministero dell'economia e delle finanze ed il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio delegato per l'editoria. Nel dare notizia della costituzione presso il Senato di un comitato omologo, auspica un raccordo nel lavoro parlamentare con particolare riguardo alla riforma dei COMITES e del CGIE.

Elena CENTEMERO (PdL) chiede chiarimenti circa la destinazione dei fondi che non saranno utilizzati a causa del rinvio delle elezioni delle rappresentanze degli italiani all'estero. In vista dell'audizione del sottosegretario per l'editoria, ricorda l'iniziativa


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in corso per il censimento delle testate della stampa italiana all'estero.

Guglielmo PICCHI (PdL), nel concordare con le indicazioni del presidente, ritiene particolarmente opportuna un'audizione del Ministero dell'economia e delle finanze per avere un quadro complessivo dello stato delle risorse disponibili per gli italiani all'estero. Quanto al censimento menzionato dalla collega Centemero, a suo avviso, le domande di contributo offrono una base quasi esaustiva al riguardo. Invita quindi il Comitato ad affrontare finalmente la situazione degli enti gestori dei corsi di lingua e cultura italiana che in molti casi a sua conoscenza è degenerata soprattutto sul piano finanziario.

Laura GARAVINI (PD) giudica necessaria una tempestiva audizione del sottosegretario Alfredo Mantica per fare il punto sulle risorse per gli italiani all'estero nello stato di previsione del Ministero degli affari esteri. Ritiene altresì che ulteriori risorse potrebbero essere stanziate in altri provvedimenti, come ad esempio il decreto-legge cosiddetto «mille-proroghe». Segnala quindi il problema del criptaggio delle trasmissioni televisive che spesso gli italiani all'estero non possono seguire.
Ribadisce poi il proprio stupore per il rinvio al 2010 delle elezioni dei COMITES, avversato dal suo gruppo, in particolare per il fatto che sia stato annunciato dallo stesso sottosegretario Mantica alla Conferenza dei giovani italiani nel mondo nell'ottica di un loro maggiore coinvolgimento. Invece, le proposte di legge di riforma presentate dalla maggioranza non contengono alcun riferimento alla rappresentanza giovanile e di genere. Invita infine il Comitato a procedere ad un'altra audizione della presidenza del CGIE nell'ottica della sua riforma.

Gianluca PINI (LNP) propone di audire anche il direttore generale dell'ICE sul tema del collegamento con le aziende degli italiani all'estero. In tema di trasmissioni televisive, ritiene altresì opportuno audire il sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani.

Fabio PORTA (PD), nel rifarsi all'appena svolta Conferenza dei giovani italiani nel mondo, invita a valutare quale tipo di continuità prevederne. Condivide le osservazioni negative della collega Garavini sul rinvio delle elezioni dei COMITES. Quanto alle audizioni, propone di includere anche il Segretario generale del Ministero degli affari esteri in ordine alla ristrutturazione della rete e dei servizi consolari, nonché il Ministro per i beni culturali in ordine alle celebrazioni del 2011 per il cento cinquantenario dell'unità d'Italia che dovrebbero riguardare anche gli italiani all'estero.

Marco ZACCHERA, presidente, ringrazia i colleghi delle indicazioni formulate per l'attività da svolgere. Quanto alla ridestinazione dei fondi, avvenuta nell'esame in Senato della manovra di bilancio, ricorda che sei milioni di euro sono stati assegnati all'assistenza e due all'educazione. Sottolinea l'esigenza che il Comitato vigili severamente sulla reale riallocazione delle predette risorse.

La seduta termina alle 9.05.

SEDE CONSULTIVA

Giovedì 22 gennaio 2009. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Vincenzo Scotti.

La seduta comincia alle 9.10.

DL 200/2008: Misure urgenti in materia di semplificazione normativa.
C. 2044 Governo.
(Parere alla I Commissione).
(Seguito esame e conclusione - Parere favorevole con condizione e osservazione).

Franco NARDUCCI (PD), intervenendo a nome del suo gruppo, esprime apprezzamento


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per il lavoro svolto dalla collega Biancofiore, con particolare riferimento ai rilievi sulle questioni di competenza della III Commissione. Nell'auspicare un sollecito iter di esame del provvedimento, sottolinea che per i cittadini e in particolare per i connazionali all'estero l'ordinamento italiano appare spesso come una giungla normativa in cui è arduo orientarsi. Segnala che negli altri Paesi dell'Unione europea il processo di produzione legislativa si caratterizza per maggiore ordine e coerenza, anche per quanto attiene la tecnica abrogativa. Rileva che negli ultimi mesi il Governo ha incongruentemente presentato disegni di legge contenenti di regola norme estranee per materia, come nel recente decreto-legge che accanto alle norme in tema di sicurezza ha disciplinato la introdotto la cosiddetta tassa sugli immigrati. Nel ribadire che in Italia le norme sembrano per lo più rivolte ad un gruppo ristretto di addetti ai lavori, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo su una proposta di parere favorevole, a sostegno dell'impegno per la semplificazione e il riordino della normativa.

Il sottosegretario Vincenzo SCOTTI, consegna alla Commissione una nota contenente indicazioni di carattere metodologico, relativa al lavoro svolto presso il Ministero degli affari esteri sul provvedimento in esame (vedi allegato 1). Nel sottolineare la rilevanza del decreto-legge e dello sforzo profuso dal Ministro per la semplificazione normativa, rappresenta il problema specifico della abrogazione di accordi internazionali senza consultare lo Stato contraente e in assenza di formale denuncia nelle opportune sedi internazionali. Di conseguenza, è necessario operare per il mantenimento in vigore di tutti i provvedimenti contenenti accordi e trattati internazionali.

Michaela BIANCOFIORE (PdL), relatore, presenta una proposta di parere favorevole con una condizione e un'osservazione (vedi allegato 2), che procede nel senso indicato dal rappresentante del Governo. Ringrazia il collega Narducci per la sollecitazione dell'iter di esame del provvedimento e per i riferimenti alla situazione negli altri Paesi europei.

Fabio EVANGELISTI (IdV) rileva che i disegni di legge presentati dall'attuale Governo perseguono per lo più finalità di propaganda o di risparmio. Nel caso in esame prevale, a suo avviso, l'aspetto propagandistico. Pur condividendo la necessità di procedere ad una razionalizzazione del nostro ordinamento, ritiene che in questo caso si sia proceduto ad un'abrogazione grossolana in luogo di un lavoro accurato e corretto. Nel sottolineare la necessità di disporre di tempi più congrui per l'esame di simili provvedimenti, stigmatizza l'illeggibilità dell'Allegato 1, per cui il voto favorevole sulla proposta di parere può solo dipendere, a suo avviso, da un atteggiamento di fiducia nella capacità del Governo di operare correttamente o da una certa noncuranza sugli effetti. Senza mettere in dubbio la serietà dei colleghi, ritiene che non vi siano gli estremi per un affidamento a priori al Ministro della semplificazione normativa e alla sua Amministrazione. Preannuncia pertanto il voto di astensione del suo gruppo sulla proposta di parere presentata dal relatore.

Gianluca PINI (LNP), nel preannunciare il voto favorevole del suo gruppo, considera imbarazzanti le argomentazioni portate dall'onorevole Evangelisti rispetto ad un provvedimento che senza alcun dubbio riordina l'ordinamento, procedendo ad una puntuale abrogazione di atti desueti e in larga misura quasi ridicoli. A suo avviso, in luogo di rivolgere un attacco ipocrita all'intero testo, sarebbe sufficiente procedere ad una lettura a campione degli atti normativi per comprenderne l'utilità.

Fabio EVANGELISTI (IdV), esprime profondo disagio per le parole offensive dell'onorevole Pini e auspica un intervento della presidenza della Commissione al riguardo a tutela della sua dignità di parlamentare.


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Gianpaolo DOZZO (LNP) invita l'onorevole Evangelisti a non interrompere il collega Pini, dal momento che avrà occasione di intervenire nel prosieguo del dibattito.

Gianluca PINI (LNP), oltre all'impazienza, ravvisa nei toni usati dall'onorevole Evangelisti carenza di buona educazione e ignoranza sulla sostanza del decreto-legge.

Fabio EVANGELISTI (IdV) rinnova con veemenza all'onorevole Pini l'esortazione a non utilizzare un linguaggio offensivo nei suoi confronti ed invoca l'intervento della presidenza della Commissione.

Stefano STEFANI, presidente, invita l'onorevole Pini a proseguire il suo intervento.

Gianluca PINI (LNP) segnala, a titolo di esempio, due provvedimenti, risalenti al 1916, contenuti nell'Allegato 1 e relativi l'uno al contrasto della pratica del pascolo abusivo e l'altro all'indizione di un concorso a premi nelle province di Cagliari e Sassari fra coltivatori di terre per l'estensione del metodo della coltura del grano. Sottolinea che l'Allegato 1 contiene per la maggior parte atti di analogo tenore e, rivolgendosi quindi all'onorevole Evangelisti, osserva che l'aggettivo «ipocrita» da lui usato, lungi dal configurare un'offesa alla persona, è da riferire ad un uso delle parole volto allo stravolgimento della realtà, pratica che peraltro contraddistingue anche i più illustri rappresentanti del gruppo dell'Italia dei Valori.

Fabio EVANGELISTI (IdV) esprime indignazione per le ulteriori espressioni polemiche usate dall'onorevole Pini e ribadisce la doverosità dell'intervento del presidente, a questo punto a tutela di tutta la sua parte politica.

Stefano STEFANI, presidente, esorta il collega Evangelisti a non alimentare la disputa e ad attendere il momento opportuno per esporre le proprie ragioni.

Gianluca PINI (LNP) apprezza il buon senso manifestato dai colleghi di maggioranza e del Partito Democratico che con diligenza e responsabilità sostengono il provvedimento in titolo, finalizzato ad espungere dall'ordinamento norme desuete e foriere di costi. Ringrazia quindi il Ministro per la semplificazione normativa e gli uffici ministeriali per il lavoro che, per nulla grossolano, fa conseguire un risultato in termini di riordino e di risparmio che nessuno in precedenza ha avuto il coraggio di intraprendere.

Guglielmo PICCHI (PdL) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole, formulata dal relatore, a motivo dell'accurato lavoro di anni che si è concluso con la compilazione del provvedimento in titolo. Condivide le valutazioni del collega Pini che alludono agli aspetti anacronistici di taluni atti ancora presenti nel nostro ordinamento e condivide peraltro le valutazioni che il Ministero degli affari esteri ha formalizzato nella nota trasmessa dal sottosegretario Scotti per fare salvi gli effetti di trattati internazionali ancora in vigore. Nell'esprimere dissenso sui rilievi critici mossi dal collega Evangelisti e nel manifestare apprezzamento per il lavoro profuso dal Ministro della semplificazione normativa, ribadisce il suo sostegno al provvedimento in esame.

Il sottosegretario Vincenzo SCOTTI precisa che la documentazione depositata presso la Commissione dà atto del lavoro minuzioso, analitico e complesso svolto su circa tremila provvedimenti di competenza del Ministero degli affari esteri. Sottolinea che le precisazioni fatte per i trattati internazionali non contraddicono né mettono in dubbio il lavoro e l'attenzione usata dagli uffici del Ministro della semplificazione amministrativa per realizzare le finalità del decreto-legge.

Fabio EVANGELISTI (IdV) ringrazia il sottosegretario Scotti per la documentazione consegnata e precisa che le considerazioni svolte hanno riguardato aspetti


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meramente politici. Sottolinea quindi che mai ha inteso con i propri interventi offendere personalmente colleghi parlamentari e per questo motivo invoca da parte del presidente della Commissione un intervento specifico per ottenere rispetto. Ritiene incontrovertibile il riferimento alla propria persona degli epiteti rivoltigli da parte dell'onorevole Pini, segnalando proprio che su tali qualità vi è una profonda distanza tra il suo gruppo e quello della Lega.

Stefano STEFANI, presidente, ritiene che gli interventi svolti, pur con toni vibrati, abbiano mantenuto un prevalente carattere politico, anche in relazione a quello che è l'andamento dei lavori in Assemblea.

Nessun altro chiedendo di intervenire la Commissione approva la proposta di parere favorevole con una condizione e un'osservazione, presentata dal relatore.

La seduta termina alle 9.35.

RISOLUZIONI

Giovedì 22 gennaio 2009. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Vincenzo Scotti.

La seduta comincia alle 9.35.

7-00107 Stefani: Sull'integrazione europea della Serbia.
(Discussione e conclusione - Approvazione della risoluzione 7-00107).

Stefano STEFANI, presidente, illustra la risoluzione di cui è primo firmatario (vedi allegato 3), ricordando che essa trae origine dalla missione a Belgrado svoltasi il 10 e 11 dicembre scorsi cui ha partecipato assieme ai colleghi Maran e Pianetta, cofirmatari del presente atto di indirizzo.

Enrico PIANETTA (PdL) segnala il convinto impegno dell'attuale dirigenza serba, legittimata dalle ultime elezioni, per il conseguimento dell'obiettivo dell'integrazione europea, confermato dalla decisione di applicare unilateralmente in via provvisoria l'Accordo di stabilizzazione e di associazione. Considera quindi un dovere per l'Italia sostenere tale impegno ed agevolare in ogni modo il percorso della Serbia verso l'Europa. Quanto all'opposizione olandese derivante dal mancato arresto di due criminali di guerra serbo-bosniaci, ricorda come però Belgrado ne abbia già consegnati alla giustizia internazionale molti altri dando prova della sua piena buona fede.

Alessandro MARAN (PD) sottolinea come la stabilizzazione dei Balcani sia un impegno per tutti i Paesi dell'UE. Ciò vale in particolare per la Serbia il cui governo è alle prese con una non facile opera di ricostruzione e di transizione. Considera perciò necessaria un'azione dell'Italia per sostenere il governo serbo nelle sue aspirazioni europee e non deludere le attese della pubblica opinione, consolidando altresì i rapporti bilaterali.

Il sottosegretario Vincenzo SCOTTI, nell'esprimere il parere favorevole del Governo sul testo della risoluzione in esame ed in particolare sulla parte dispositiva, evidenzia come lo spessore dei rapporti tra Roma e Belgrado consenta all'Italia di essere un interlocutore autorevole ed un punto di riferimento prioritario per la Serbia nel suo percorso di integrazione nella UE. L'Italia sostiene con costanza e determinazione la prospettiva europea della Serbia. Tale azione di sensibilizzazione a Bruxelles ha permesso di far maturare un'ampia maggioranza degli Stati Membri ed ha favorito la firma dell'Accordo di Stabilizzazione ed Associazione il 29 aprile 2008. La firma dell'ASA con la Serbia costituisce uno sviluppo essenziale per il definitivo ancoraggio del Paese all'Europa. Tale sviluppo ha consentito, nelle elezioni dello scorso maggio, di rafforzare le forze politiche europeiste


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presenti nel Paese rispetto al fronte nazionalista, offrendo all'opinione pubblica locale una tangibile prospettiva di avvicinamento all'UE. L'Italia è fortemente impegnata a superare gli ostacoli che attualmente impediscono l'attuazione dell'Accordo Interinale e la ratifica dell'ASA con la Serbia.
Ricorda, in particolare, che, al Consiglio Affari Generali del 29 aprile 2008 i Ministri hanno convenuto di sottoporre 1'ASA ai rispettivi parlamenti per la ratifica e la Comunità ha deciso di applicare l'accordo interinale non appena il Consiglio avrà stabilito che la Serbia coopera pienamente con il Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia. Il Governo prosegue con convinzione la sensibilizzazione a Bruxelles e nelle capitali europee interessate affinché questa condizione si realizzi, in modo da poter pervenire ad una immediata e piena attuazione dell'Accordo Interinale e in modo da poter presentare quanto prima al Parlamento il Disegno di Legge di ratifica dell'ASA. Occorre infatti accelerare il percorso di avvicinamento di Belgrado alla UE, coerentemente con la politica perseguita dall'Italia in tutta l'area balcanica. La Serbia si conferma centrale per gli equilibri dei Balcani. Il suo avvicinamento all'Europa è una condizione indispensabile per il raggiungimento della stabilizzazione democratica dell'intera regione. Il Presidente Tadic ed il Governo pro-europeo del Primo Ministro Cvetkovic hanno chiaramente posto l'integrazione nella UE quale priorità assoluta della propria linea di azione. Occorre offrire dei riscontri tangibili a Belgrado e stimolare cosi l'adozione delle riforme richieste da Bruxelles. Il trasferimento di Radovan Karadzic all'Aja lo scorso luglio conferma che la Serbia pro-europea del Presidente Tadic guarda all'Europa come alla propria casa, ed è pronta a compiere sforzi inediti per raggiungere tale obiettivo. Anche sul Kosovo, si registrano con soddisfazione progressi nella disponibilità di Belgrado a collaborare con la Comunità Internazionale, ed in primis con l'Unione Europea, che attraverso il dispiegamento della missione EULEX ha assunto un ruolo preminente nella gestione dei settori di competenza internazionale nel territorio, inclusi la giustizia, la polizia e le dogane.
Ritiene che la UE debba inviare un segnale chiaro che sostanzi la prospettiva europea del Paese. Lo sblocco dell'Accordo Interinale e dell'ASA e la successiva concessione dello status di Paese candidato nel corso del 2009 come auspicato dalla Commissione Europea nel suo Rapporto di avanzamento (5 novembre) costituiscono gli obiettivi immediati. Perseverare sulla linea del diniego è controproducente e rischia di tradursi a favore delle istanze più retrive e arati-europee del Paese.

Marco ZACCHERA (PdL) ricorda come la Serbia faccia parte dell'Europa anche più di altri Paesi che pure sono già membri dell'UE. Lamenta peraltro che i cittadini serbi, ed i giovani in particolare, siano oggi sottoposti ad un rigoroso regime di visti per entrare in uno Stato dell'UE. Auspica il rafforzamento della cooperazione parlamentare con Belgrado ed approva integralmente il testo della risoluzione, non dimenticando i limiti della soluzione che è stata data alla crisi del Kosovo.

Paolo CORSINI (PD), nel condividere il testo della risoluzione, lo considera un'utile piattaforma per un'ulteriore iniziativa politica italiana volta all'integrazione europea della Serbia e dell'intera regione balcanica. La stessa UE in tal modo rafforzerebbe la sua efficacia. Sintomi particolarmente positivi al riguardo sono stati i recenti sviluppi politici interni alla Serbia - in linea con una tradizione culturale filo-europea che oggi torna a prevalere su quella nazionalista - e la reazione esclusivamente diplomatica adottata sul Kosovo. A suo avviso, la prospettiva europea consoliderebbe tali risultati e fugherebbe talune preoccupazioni che ancora sussistono per il ritardo nei processi di privatizzazione e di liberalizzazione. Quanto alla posizione negativa dell'Olanda, ritiene che l'Italia abbia le carte in regola anche per sostenere Belgrado nel


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far sì che l'ultimo grande criminale di guerra serbo-bosniaco sia assicurato alla giustizia internazionale così da acquisire l'ultimo consenso necessario per concretizzare l'ingresso in Europa della Serbia.

Stefano STEFANI, presidente, prendendo spunto da un'osservazione del collega Zacchera, ricorda che i serbi erano più liberi di girare l'Europa al tempo del maresciallo Tito. Con riferimento alla posizione dell'Olanda, si domanda se la motivazione ufficiale sia l'unica o meno ad ispirarla.

Gianluca PINI (LNP) dichiara il pieno sostegno del suo gruppo alla risoluzione in esame, associandosi alle considerazioni del collega Zacchera. L'integrazione europea della Serbia riconoscerebbe l'autentico balzo in avanti compiuto dal Paese verso la democrazia. Tale processo, a suo avviso, risulterebbe più semplice di altri allargamenti dell'UE relativi a Paesi già candidati ma ben più lontani sul piano culturale e religioso.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva all'unanimità la risoluzione 7-00107 Stefani nel testo presentato.

La seduta termina alle 10.

AUDIZIONI INFORMALI

Giovedì 22 gennaio 2009.

Audizione del Rappresentante civile della NATO in Afghanistan, Consigliere Fernando Gentilini.

L'audizione informale è stata svolta dalle 10.05 alle 11.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 11.30 alle 11.35.