III Commissione - Mercoledì 8 luglio 2009


Pag. 38

ALLEGATO 1

5-01498 Zucchi: Sulla partecipazione dell'Italia alla Convenzione di Londra sull'aiuto alimentare.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

Con l'adesione, nel 2001, alla Convenzione di Londra, l'Italia ha assunto l'impegno a fornire ai Paesi in via di Sviluppo un minimo di circa 87.000 tonnellate annue di cereali o equivalenti, pari a 36,2 milioni di Euro l'anno.
Inizialmente, la Convenzione doveva avere effetti per tre anni con proroghe triennali. Il primo triennio di partecipazione alla Convenzione (1999-2001) è stato finanziato con legge 29 dicembre 2000, n. 413, per un ammontare complessivo di 210 miliardi di Lire (pari 108,60 milioni di Euro).
Al termine del primo triennio la Convenzione è stata prorogata con cadenza annuale. Si è quindi reso necessario, da parte italiana, provvedere annualmente ad assicurare per legge i relativi finanziamenti.
La prima proroga, dal giugno 2002 al giugno 2003, è stata finanziata con Legge 17 giugno 2004 n. 155, per un totale di 36,2 milioni di Euro.
La seconda proroga, dal giugno 2003 al giugno 2004 è stata in parte finanziata con la Legge 11 novembre 2005, n. 231, che ha previsto degli stanziamenti per 18,1 milioni di dollari.
In entrambi i casi veniva statuito che «all'onere derivante dall'applicazione dell'impegno si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale, nell'ambito dell'unità revisionale di parte corrente «Fondo Speciale» dello stato di previsione del Ministero dell'Economia e delle Finanze, per l'anno finanziario relativo, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero degli Affari Esteri».
Per mettersi in regola con gli impegni previsti dalla Convenzione l'Italia dovrebbe versare oggi, un totale di 199,1 milioni di Euro.
L'esiguità delle risorse disponibili presso il Fondo Speciale di Tabella A del Ministero degli Esteri non ha consentito, negli ultimi anni, la presentazione di un provvedimento sulla materia da parte del Ministero degli Affari Esteri.
Né sarebbe concepibile, data l'entità delle cifre in gioco, sopperire al mancato finanziamento con i fondi ordinari della cooperazione.
Anche in vista del previsto avvio, nel 2010, dei negoziati per il rinnovo della Convenzione, occorrerà valutare attentamente, con tutte le Amministrazioni interessate, le modalità attraverso cui contemperare le esigenze di rigore finanziario con le istanze della solidarietà internazionale e gli impegni internazionali del nostro Paese.
L'esame delle proposte presentate in Parlamento su queste tematiche potranno costituire un utile momento di riflessione su questi temi.
Vorrei comunque fin d'ora assicurare all'On. interrogante che il tema della sicurezza alimentare è seguito con particolare attenzione da Governo italiano, come conferma l'iniziativa per la sicurezza alimentare globale da noi lanciata in ambito G8. Un'iniziativa che non ha mancato di riscuotere ampi consensi ben oltre il G8 e che si trova proprio in queste ore al centro delle discussioni del Summit de L'Aquila.


Pag. 39

ALLEGATO 2

5-01604 Barbi: Sul contributo italiano al Fondo Globale di lotta contro l'AIDS, la tubercolosi e la malaria.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

Gli Obiettivi, fissati nel 2000 dall'Assemblea Generale dell'ONU, costituiscono ancora oggi la stella polare di tutte le politiche di sviluppo dei Paesi industrializzati.
Alla stregua della cooperazione allo sviluppo dei nostri partners, anche la Cooperazione italiana, si presenta ancora oggi fortemente motivata e orientata verso il rispetto di quegli Obiettivi.
Lo dimostrano la nostra azione e le nostre iniziative, a cominciare dal fatto che destiniamo gran parte del nostro Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) al raggiungimento del primo e più generale degli otto Obiettivi, la lotta contro la povertà e la fame.
Altrettanto importanti sono, ai nostri occhi gli Obiettivi legati alla salute globale: l'Obiettivo 4 (ridurre la mortalità infantile); l'Obiettivo 5 (migliorare la salute materna) e l'Obiettivo 6 (lottare contro l'HIV/AIDS, la malaria e le altre malattie infettive).
Va ricordato, in proposito, il notevole impegno italiano nell'ambito del Fondo Globale per la lotta contro l'AIDS, la tubercolosi e la malaria, che, com'è noto, nacque sotto la nostra Presidenza G8 del 2001.
Adesso, anche come Presidenza G8 in corso, siamo impegnati a rilanciare la nostra attiva presenza nel Fondo. Lo testimonia anche il recente, fruttuoso colloquio del Presidente Berlusconi con il suo Direttore Esecutivo. Il Governo non può quindi che confermare la volontà di assicurare, anche per l'anno il corso, il contributo dell'Italia al Fondo globale.
Più in generale, vorrei segnalare che uno degli obiettivi che l'Italia si prefigge con il Vertice G8 dell'Aquila è proprio quello di manifestare concretamente la determinazione a mantenere gli impegni assunti (accountability), al fine di progredire sul fronte cruciale degli Obiettivi del Millennio. È un proposito del tutto in linea, d'altra parte, con il meccanismo di monitoraggio istituito dal G8 di Toyako.