VII Commissione - Mercoledì 15 luglio 2009


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ALLEGATO 1

DL 78/2009: Provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali (C. 2561 Governo).

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE

La Commissione VII (Cultura, scienza e istruzione);
esaminato per le parti di competenza il disegno di legge C. 2561 di conversione in legge del decreto-legge n. 78 del 2009, recante Provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali;
considerate le esigenze di completare il processo di riordino di alcuni enti, definito con il processo di stabilizzazione avviato dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296;
rilevato all'articolo 17, comma 2, del disegno di legge in esame, che i regolamenti di riordino degli enti indicati, dovranno essere adottati su proposta del Ministro o dei Ministri interessati, di concerto con i Ministri per la pubblica amministrazione e l'innovazione, per la semplificazione normativa, per l'attuazione del programma di Governo, nonché con il Ministro dell'economia e delle finanze;
tenuto conto di quanto previsto dall'articolo 17, comma 25, di modifica dell'articolo 64, comma 4, del decreto legge n. 112 del 2008, con riferimento al termine per l'adozione dei regolamenti di delegificazione volti ad attuare il piano programmatico di interventi per la scuola, con il quale si dispone che il termine di dodici mesi dalla data di entrata in vigore del decreto legge, si intende rispettato con l'approvazione preliminare degli schemi di regolamento da parte del Consiglio dei Ministri;

esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti osservazioni:
1) appare opportuno consentire all'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di completare, in coerenza con le proprie esigenze operative, il processo di stabilizzazione avviato dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296, ponendolo in condizione di svolgere compiutamente i propri compiti istituzionali, ivi compresi quelli connessi all'espletamento del servizio di sorveglianza sismica e vulcanica del territorio nazionale, attraverso l'aumento della dotazione organica dell'Istituto del 40 per cento, senza oneri aggiuntivi a carico del bilancio dello Stato, stabilendo che, per un triennio a partire dal 2010, le spese fisse e obbligatorie del personale di ruolo e non di ruolo dell'Istituto non potranno eccedere l'80 per cento dei fondi di finanziamenti ordinari statali. In caso di superamento del predetto limite l'Istituto potrà procedere ad assunzioni di personale nel limite di un contingente corrispondente a una spesa pari al 50 per cento di quella relativa al personale a tempo indeterminato complessivamente cessato dal servizio nell'anno precedente;
2) all'articolo 17, comma 2, appare inoltre opportuno specificare che i titolari del potere di proposta di adozione dei regolamenti di riordino degli enti siano i


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Ministri «vigilanti», posto che il riferimento alla dizione «Ministri interessati» potrebbe generare dubbi applicativi;
3) appare infine opportuno coordinare il testo dell'articolo 17, comma 25, di modifica dell'articolo 64, comma 4, decreto-legge n. 112 del 2008, in senso conforme a quanto previsto nel punto 3, lettera a), della circolare 20 aprile 2001, recante Regole e raccomandazioni per la formulazione tecnica dei testi legislativi, laddove stabilisce di privilegiare la modifica testuale di atti legislativi vigenti, evitando modifiche implicite o indirette.


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ALLEGATO 2

DL 78/2009: Provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali (C. 2561 Governo).

PARERE ALTERNATIVO PRESENTATO DAI DEPUTATI GHIZZONI, BACHELET, COSCIA, DE BIASI, DE PASQUALE, DE TORRE, LEVI, LOLLI, MAZZARELLA, NICOLAIS, PES, PICIERNO, ROSSA, RUSSO, SARUBBI E SIRAGUSA APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La VII Commissione cultura, scienza e istruzione;
esaminato per le parti di competenza il disegno di legge C. 2561, di conversione in legge del decreto-legge 1o luglio 2009, n. 78, recante provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali,
premesso che:
la politica economica sin qui seguita dal Governo non è all'altezza dei problemi del Paese ed è controproducente ai fini dell'aggiustamento della finanza pubblica perché non affronta le vere priorità; il grido d'allarme che arriva quotidianamente da tanti piccoli e medi imprenditori che hanno bisogno di credito per non rischiare la chiusura delle proprie aziende non è ascoltato;
il provvedimento non contiene elementi sufficienti ad affrontare la gravità della situazione;
si sta interrompendo un processo di ristrutturazione industriale del settore che negli anni scorsi aveva cominciato a produrre risultati incoraggianti in termini di produttività e competitività internazionale;
il Governo continua pertanto a latitare, limitando la propria azione a provvedimenti del tutto inefficaci e molto lontani dalle vere esigenze del Paese;
risulta altresì discutibile che la Commissione cultura si trovi ad esprimere un parere su un testo non definitivo essendo in più parti stato emendato;
per le parti di competenza, ciò che preoccupa del provvedimento in esame sono tanto gli interventi presenti, quanto quelli assenti;
si rileva, in particolare, l'assenza del ripristino, in più occasioni garantito dal Ministro per i beni e le attività culturali, dei finanziamenti al Fondo unico dello spettacolo (Fus), tagliati dal Governo con l'approvazione dell'ultima finanziaria; l'inadeguatezza e la scarsità di tali stanziamenti per la produzione e l'industria dello spettacolo italiani potrebbero determinare, di fatto, il blocco e la chiusura di interi settori di attività che, al contrario, sono da considerare strategici per la ripresa del Paese e necessitano di adeguatezza progettuale, sia in termini di finanziamento, sia in termini di programmazione e di politica di interventi; il mancato reintegro dei finanziamenti del Fus mette altresì in serio rischio i livelli occupazionali dell'intero comparto che, nel suo complesso, conta circa 250.000 addetti, tra artisti, tecnici, operatori, maestranze;
tra gli interventi previsti all'articolo 23, volti ad agevolare la ripresa delle attività nella provincia di L'Aquila in seguito al recente tragico terremoto, risultano totalmente assenti misure atte a garantire


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la più rapida ripresa delle attività didattiche, che avrebbero dovuto includere prioritariamente la sospensione dei tagli agli organici del personale docente ed ATA, previsti dall'articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008, così come proposto negli emendamenti presentati al disegno di legge C. 2468, di conversione in legge del decreto-legge n. 39 del 2009, cosiddetto decreto Abruzzo, purtroppo non accolti dal Governo e respinti dalla maggioranza; tali misure avrebbero garantito agli studenti, alle famiglie e al personale della scuola di riattivare la comunità scolastica ed educativa, come simbolo e luogo della riconquistata normalità di vita, di relazioni, di impegni scolastici e professionali;
preoccupa, in un provvedimento volto a combattere la crisi, l'assenza di interventi a sostegno dell'istruzione, poiché i tagli definiti dall'articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008, che sommano a 7 miliardi e 832 milioni di euro entro il 2012, nonché quelli contenuti nella legge finanziaria 2009, hanno già determinato la drastica riduzione degli organici del personale docente e ATA; l'insostenibile aumento del numero degli alunni per classe; la riduzione del tempo scuola nella scuola primaria e secondaria di primo grado; l'indebitamento delle istituzioni scolastiche che non sono nelle condizioni di pagare le supplenze effettuate; la riduzione degli orari di insegnamento di alcune discipline; un grave impoverimento della scuola pubblica, alla quale sono venute a mancare le risorse indispensabili per lo sviluppo dell'azione didattica, educativa, di istruzione e ricerca, smantellandone punti essenziali di qualità;
tali interventi colpiscono duramente la scuola statale e sono destinati a produrre effetti devastanti con un immediato impoverimento dell'offerta formativa e didattica, acuendo così le diseguaglianze sociali e territoriali esistenti, colpendo i soggetti e le realtà più deboli, limitando la possibilità di successo scolastico per i bambini e i ragazzi con disabilità e disattendendo le istanze delle famiglie, anche relativamente al tempo scuola;
appare impropria, infine, tanto più dopo una lunga discussione avviata anche in sede parlamentare attraverso atti di sindacato ispettivo e dopo la pronuncia della Corte Costituzionale che ha dichiarato parzialmente illegittime le norme contenute nell'articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008, la norma di cui all'articolo 17, comma 25, che mira maldestramente a salvaguardare la sola certezza formale dei termini di emanazione dei regolamenti del citato articolo 64 e lascia i docenti, gli studenti e le famiglie in uno stato di incertezza per il corretto avvio dell'ormai prossimo anno scolastico e di preoccupazione per il depauperamento delle risorse umane e finanziarie attuato ai danni della scuola pubblica;

esprime

PARERE CONTRARIO


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ALLEGATO 3

DL 78/2009: Provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali (C. 2561 Governo).

PROPOSTA DI PARERE RIFORMULATA DAL RELATORE

La Commissione VII (Cultura, scienza e istruzione);
esaminato per le parti di competenza il disegno di legge C. 2561 di conversione in legge del decreto-legge n. 78 del 2009, recante provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali;
considerate le esigenze di completare il processo di riordino di alcuni enti, definito con il processo di stabilizzazione avviato dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296;
rilevato all'articolo 17, comma 2, del disegno di legge in esame, che i regolamenti di riordino degli enti indicati, dovranno essere adottati su proposta del Ministro o dei Ministri interessati, di concerto con i Ministri per la pubblica amministrazione e l'innovazione, per la semplificazione normativa, per l'attuazione del programma di Governo, nonché con il Ministro dell'economia e delle finanze;
tenuto conto di quanto previsto dall'articolo 17, comma 25, di modifica dell'articolo 64, comma 4, del decreto legge n. 112 del 2008, con riferimento al termine per l'adozione dei regolamenti di delegificazione volti ad attuare il piano programmatico di interventi per la scuola, con il quale si dispone che il termine di dodici mesi dalla data di entrata in vigore del decreto legge, si intende rispettato con l'approvazione preliminare degli schemi di regolamento da parte del Consiglio dei Ministri;
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con la seguente condizione:

1) appare necessario consentire all'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di completare, in coerenza con le proprie esigenze operative, il processo di stabilizzazione avviato dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296, ponendolo in condizione di svolgere compiutamente i propri compiti istituzionali, ivi compresi quelli connessi all'espletamento del servizio di sorveglianza sismica e vulcanica del territorio nazionale, attraverso l'aumento della dotazione organica dell'Istituto del 40 per cento, senza oneri aggiuntivi a carico del bilancio dello Stato, stabilendo che, per un triennio a partire dal 2010, le spese fisse e obbligatorie del personale di ruolo e non di ruolo dell'Istituto non potranno eccedere l'80 per cento dei fondi di finanziamenti ordinari statali. In caso di superamento del predetto limite l'Istituto potrà procedere ad assunzioni di personale nel limite di un contingente corrispondente a una spesa pari al 50 per cento di quella relativa al personale a tempo indeterminato


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complessivamente cessato dal servizio nell'anno precedente;

e le seguenti osservazioni:
a) all'articolo 17, comma 2, appare inoltre opportuno specificare che i titolari del potere di proposta di adozione dei regolamenti di riordino degli enti siano i Ministri «vigilanti», posto che il riferimento alla dizione «Ministri interessati» potrebbe generare dubbi applicativi;
b) appare infine opportuno coordinare il testo dell'articolo 17, comma 25, di modifica dell'articolo 64, comma 4, decreto-legge n. 112 del 2008, in senso conforme a quanto previsto nel punto 3, lettera a), della circolare 20 aprile 2001, recante Regole e raccomandazioni per la formulazione tecnica dei testi legislativi, laddove stabilisce di privilegiare la modifica testuale di atti legislativi vigenti, evitando modifiche implicite o indirette.


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ALLEGATO 4

Riconoscimento della personalità giuridica alla Scuola per l'Europa di Parma. C. 2434 Governo.

EMENDAMENTO PRESENTATO DAL GOVERNO

ART. 1.

Al comma 7, dopo le parole: Ministro dell'economia e delle finanze aggiungere le seguenti: , il Ministro della pubblica amministrazione e l'innovazione.
1. 10.Il Governo.