Frontespizio Relazione Progetto di Legge

Nascondi n. pagina

Stampa

PDL 3255

XVI LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 3255



 

Pag. 1

PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati

COSENZA, BARBIERI, CARLUCCI, CASTIELLO, CATANOSO GENOESE, CIRIELLI, COLUCCI, DIMA, DIVELLA, GIRLANDA, HOLZMANN, LABOCCETTA, LAMORTE, MARINELLO, PAGANO, PETRENGA, RAISI, SARDELLI, SPECIALE, TORRISI, TRAVERSA, VELLA, ZACCHERA

Disposizioni per favorire la diffusione dei corretti stili di vita tra i giovani

Presentata il 26 febbraio 2010


      

torna su
Onorevoli Colleghi! - La «Relazione sullo stato sanitario del Paese» pubblicata dal Ministero della salute disegna un quadro preoccupante sul rapporto tra gli italiani e i corretti stili di vita. Infatti essa sottolinea l'incidenza negativa che la vita sedentaria, la cattiva alimentazione, il fumo, l'alcol e la droga hanno sulla salute degli italiani. Se è vero che in Italia l'aspettativa media di vita è tra le più alte del mondo (74 anni di età per gli uomini e 78,4 anni di età per le donne), lo è altrettanto che gli errati stili di vita fanno invecchiare male. Alcuni dati contenuti nella Relazione sono molto eloquenti. Infatti il 5 per cento dei decessi totali è imputabile all'inattività fisica. Più nello specifico, per quanto riguarda la sedentarietà, la Relazione evidenzia che i dati raccolti sul tempo trascorso davanti alla televisione o ai videogiochi e sull'attività fisica praticata dai bambini e dagli adolescenti di età compresa tra i 6 e i 17 anni sono sconfortanti: un bambino su quattro pratica sport per non più di un'ora a settimana; inoltre la metà circa dei bambini ha un apparecchio televisivo in camera e la guarda per tre o più ore al giorno. Significativi sono poi i dati elaborati dalla Società italiana di pediatria in una ricerca da cui emerge che oggi il 97 per cento dei giovanissimi si collega alla rete internet tutti i giorni. Le interviste effettuate evidenziano come sempre più bambini e ragazzi (circa il 21,7 per cento di coloro che dispongono di un personal computer) sottraggano ore preziose di sonno per collegarsi alla rete internet di
 

Pag. 2

notte utilizzando le chat oppure guardando i video pubblicati su You Tube.
      Quanto al fumo e all'alcol, le stime del Ministero della salute attribuiscono loro ogni anno, in totale, tra le 94.000 e le 107.000 morti annue. Con riguardo alla droga, infine, mentre il consumo di cocaina rimane sostanzialmente stabile, aumenta quello di cannabis (più 40 per cento per gli uomini e più 50 per cento per le donne), rendendo sempre più diffusa la cosiddetta «cultura dello sballo». Per quanto riguarda il consumo di alcol, risulta che i più elevati tassi di crescita tra i nuovi alcoldipendenti si registrano al di sotto dei 19 anni di età. Su un altro fronte si stima che oltre il 25 per cento dei decessi causati dal fumo è compreso tra i 35 e i 65 anni di età. Inoltre è nella fascia di età tra i 15 e i 34 anni che aumenta di più il consumo di eroina.
      Quanto riportato dalla citata Relazione del Ministero della salute, con riguardo ai giovani, viene inoltre confermato da altri dati resi noti da fonti altrettanto autorevoli:

          1) per quanto riguarda l'alimentazione, la ricerca «Okkio alla salute», condotta dall'Istituto superiore della sanità su circa 46.000 alunni presenti in 2.610 scuole primarie, afferma che ogni 100 bambini della classe terza 24 sono sovrappeso e 12 addirittura obesi. Tale fenomeno - che ha proporzioni particolarmente allarmanti in alcune realtà come quella della Campania dove il 49 per cento dei bambini è sovrappeso od obeso - è riconducibile a stili di vita errati all'insegna della sedentarietà che la ricerca dell'Istituto riassume così: «Molta televisione e molti videogiochi, ma poca attività fisica sia a scuola che a casa. La metà dei bambini possiede un televisore in camera propria. Solo un bambino su dieci svolge il livello di attività fisica raccomandato per la sua età». Anche la percezione del problema da parte dei genitori pare inadeguata poiché «quattro mamme su dieci di bimbi in sovrappeso non ritengono che il proprio figlio abbia un peso eccessivo rispetto all'altezza»;

          2) con riguardo all'alcol, l'ultimo Rapporto sul suo consumo in Italia, a cura dell'Istituto nazionale di statistica e riferito al 2008, afferma che tra i ragazzi di 16-17 anni di età il quadro della diffusione di comportamenti di consumo a rischio è piuttosto critico riguardando rispettivamente il 14,9 per cento dei ragazzi e il 6,8 per cento delle ragazze. Inoltre, proprio a questa età il cosiddetto «binge drinking» (cioè il bere a oltranza con l'apposito scopo di stordirsi e con il potenziale rischio di un'intossicazione o, peggio, del coma etilico) raggiunge livelli allarmanti: rispettivamente il 10,6 per cento per i maschi e il 3,9 per cento per le femmine. L'abitudine al consumo non moderato di bevande alcoliche da parte dei genitori, inoltre, sembra influenzare il comportamento dei figli: infatti è potenzialmente a rischio il 22,7 per cento dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni di età che vivono in famiglie dove almeno un genitore adotta comportamenti a rischio nel consumo di bevande alcoliche;

          3) a proposito del fumo, invece, l'Istituto superiore di sanità ha quantificato in ben il 20 per cento la quota dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni di età che fumano sigarette in modo stabile. Prendendo come base di riferimento la soglia dei 15 anni di età, indicata dagli esperti come il vero momento critico in relazione al fumo, secondo il «Rapporto sul fumo in Italia 2009» dell'Osservatorio fumo, alcol e droga, è evidente come il numero dei fumatori tenda a crescere inevitabilmente con l'aumentare dell'età passando dal 12 per cento nella fascia 15-17 anni di età al 34,4 per cento nella fascia 18-20 anni di età e, infine, al 38,1 per cento nella fascia 21-24 anni di età. Queste tendenze medie indicano in modo eloquente quanto sia necessaria un'attenta opera di prevenzione per far sì che a 15 anni di età non si cominci a fumare così da bloccare sul nascere la progressione nel numero dei giovani fumatori;

          4) per quanto riguarda la droga, l'ultima «Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia

 

Pag. 3

nel 2008», a cura del Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri, individua in circa il 2,1, il 5,8 e il 31,5 per cento le quote di studenti che almeno una volta nella loro vita avrebbero fatto ricorso rispettivamente all'eroina, alla cocaina e alla cannabis. Proprio tra la popolazione più giovane, peraltro, starebbe emergendo la tendenza al «policonsumo» che vede associati al consumo di cannabis anche quello della cocaina e quello dell'eroina. Inoltre, sempre secondo la Relazione citata, particolarmente insidiosa per i giovani è l'assunzione combinata di droghe e di alcol che sta andando diffondendosi in modo preoccupante.

      La società italiana deve nel suo complesso reagire a questi pericoli nella consapevolezza che in gioco, con la salvaguardia delle giovani generazioni, c'è il futuro stesso del nostro Paese. Non c'è dubbio che in tal senso il ruolo più importante lo giochi la famiglia. Ma anche le istituzioni devono avere un ruolo molto forte. Pertanto, il luogo ideale in cui intervenire è rappresentato dalla scuola, intesa anche come luogo in cui ai giovani viene offerta la possibilità di comprendere in modo consapevole la pericolosità e l'insensatezza di alcuni comportamenti, veicolati dai mezzi di comunicazione e dalla rete internet, che per molti anni sono stati accomunati a modelli di vita «vincenti».
      In tale contesto l'articolo 2, commi 1 e 2, della presente proposta di legge prevede di adottare atti di indirizzo, nell'ambito dei programmi scolastici del sistema di istruzione e formazione obbligatorio, volti a favorire la conoscenza consapevole dei comportamenti alimentari e fisici salutari, della necessità di bere bevande alcoliche con moderazione e con responsabilità, dei danni provocati dal fumo e del pericolo mortale costituito dal consumo di droga. Il successivo comma 3 dello stesso articolo, poi, prevede l'adozione di un piano nazionale finalizzato a dotare tutti gli istituti scolastici, già esistenti o da realizzare, di aree verdi e di palestre. Quest'ultima previsione vuole tentare di porre rimedio a una situazione generale sempre più diffusa soprattutto nei centri densamente abitati, dove sono presenti i cosiddetti «quartieri dormitorio», in cui gli individui non riescono più a riconoscersi in base a un principio di appartenenza e che vedono diminuire drammaticamente i luoghi destinati all'incontro formativo, al gioco e alla socializzazione dei bambini.
      L'articolo 3 interviene sul fronte degli appalti aggiudicati dagli enti pubblici per la fornitura dei servizi di mensa nelle scuole prevedendo che, tra i criteri di preferenza già indicati dal codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo n. 163 del 2006, sia data priorità ai fornitori e ai gestori che garantiscono l'utilizzo dei prodotti agroalimentari biologici e provenienti dai territori locali.
      Infine l'articolo 4 - rifacendosi a quanto avviene già da alcuni anni negli Stati Uniti d'America con il programma «Per una generazione più sana», che sta già ottenendo risultati positivi arrestando dopo venticinque anni di crescita ininterrotta il tasso di diffusione dell'obesità infantile e disincentivando il consumo indiscriminato di merendine e l'abitudine a trascorrere interi pomeriggi davanti alla televisione - prevede una campagna istituzionale di comunicazione che, con la collaborazione delle reti televisive pubbliche e private, sia destinata alla diffusione dei corretti stili di vita tra i bambini e gli adolescenti.
      Per le ragioni illustrate e nella certezza che sia necessario trasformare in concreti provvedimenti normativi la crescente e giusta preoccupazione che si va diffondendo per lo stile di vita poco sano di un numero sempre crescente di giovani, si auspica l'approvazione della proposta di legge, che favorisce la diffusione tra i ragazzi della consapevolezza dei vantaggi derivanti dall'acquisizione dei corretti stili di vita.

 

Pag. 4


torna su
PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.
(Finalità e definizione).

      1. La presente legge è finalizzata a favorire la diffusione tra i giovani dei corretti stili di vita.
      2. Le istituzioni nazionali e locali e i mezzi di comunicazione, in collaborazione e in accordo con le famiglie, provvedono a dare attuazione a quanto stabilito dal comma 1.
      3. Ai fini della presente legge, per corretti stili di vita si intendono:

          a) i comportamenti alimentari e fisici idonei al mantenimento di un buono stato di salute;

          b) l'uso responsabile delle bevande alcoliche;

          c) l'abolizione dell'uso delle sigarette e dei prodotti del tabacco;

          d) l'abolizione dell'uso delle sostanze stupefacenti.

Art. 2.
(Atti di indirizzo e piano nazionale).

      1. Il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca adotta uno o più atti di indirizzo per inserire, nell'ambito dei programmi scolastici del sistema di istruzione e formazione obbligatorio, attività volte a fornire le conoscenze utili a favorire la diffusione tra i bambini e gli adolescenti dei corretti stili di vita.
      2. Il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca nomina un comitato tecnico-scientifico con il compito di predisporre linee guida per la realizzazione di sussidi didattici e di campagne di informazione destinate ai bambini e agli adolescenti e relative ai corretti stili di vita. Ferma restando la loro autonomia, gli

 

Pag. 5

istituti scolastici provvedono alla realizzazione di quanto stabilito dalle linee guida e a comunicare i risultati raggiunti ai competenti uffici scolastici regionali, che, a tale fine, istituiscono sistemi di verifica e di vigilanza sulle azioni attuate dagli istituti scolastici.
      3. Il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, provvede, altresì, ad adottare un piano nazionale per dotare di aree verdi e di palestre gli istituti scolastici esistenti e quelli di futura realizzazione.

Art. 3.
(Aggiudicazione degli appalti per la fornitura di servizi di mensa nelle scuole).

      1. Il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa previsto dall'articolo 83 del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e successive modificazioni, per quanto riguarda la refezione scolastica si interpreta nel senso che, tra i parametri per valutare la vantaggiosità delle offerte per la fornitura del servizio di mensa, il più importante è costituito dalla condizione che i prodotti agroalimentari forniti siano biologici e provenienti dai territori locali.
      2. Resta ferma l'attuazione in Italia del programma «Frutta nelle scuole» di cui al regolamento (CE) n. 13/2009 del Consiglio, del 18 dicembre 2008.

Art. 4.
(Campagna istituzionale di comunicazione).

      1. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Governo provvede all'avvio di una campagna istituzionale di comunicazione che, con la collaborazione delle reti televisive pubbliche e private, diffonda tra i bambini e gli adolescenti la consapevole adozione dei corretti stili di vita.


Frontespizio Relazione Progetto di Legge
torna su