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Seduta del 4/12/2008


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Audizione del presidente del Consiglio della provincia autonoma di Bolzano, Dieter Steger.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito della indagine conoscitiva sull'attuazione dell'articolo 119 della Costituzione in relazione al nuovo assetto di competenze riconosciute alle regioni ed alle autonomie locali in materia di federalismo fiscale, l'audizione del presidente del Consiglio della provincia autonoma di Bolzano, Dieter Steger.
Mi scuso per il ritardo con cui abbiamo iniziato, dovuto alla concomitanza dei lavori d'Aula.
Do la parola al presidente Steger.

DIETER STEGER, Presidente del Consiglio della provincia autonoma di Bolzano. Signor presidente, onorevoli, senatori, vi ringrazio per l'opportunità che mi avete offerto di esporre la posizione della provincia autonoma di Bolzano. Lo farò speditamente, sperando di concludere la mia esposizione entro cinque-dieci minuti.
Noi vediamo con favore lo sviluppo federale del Paese e condividiamo, quindi, la scelta del Governo di dare finalmente attuazione all'articolo 119 della Costituzione. Un sistema federale porta la politica più vicino alla popolazione e responsabilizza le amministrazioni pubbliche, sui vari livelli, e non solo ai fini di spesa, ma anche ai fini di entrata.
Ciò comporterà sicuramente un sensibile aumento dell'efficienza delle amministrazioni stesse. Molto dipenderà adesso dal contenuto dei decreti attuativi, dal momento che il disegno di legge (S. 1117) non prevede modalità, né elementi quantitativi. Noi chiediamo fermamente che la burocrazia centrale venga diminuita coraggiosamente a favore dei livelli di amministrazione minori e in maniera corrispondente al passaggio di competenze. Non si debbono creare dei doppioni amministrativi.
Vediamo con particolare favore il disposto dell'articolo 20 del disegno di legge. Lo Stato italiano in questo modo tiene fede alle procedure particolari stabilite negli statuti di autonomia, che altro non sono che leggi costituzionali della Repubblica italiana.
Riconosciamo il ruolo particolare anche della provincia autonoma di Bolzano, che non vuole chiamarsi fuori; essa partecipa, anzi, a tutti gli effetti alla costruzione di un'Italia moderna, ivi necessariamente compreso il risanamento della finanza pubblica ma, nel nostro caso, attraverso l'assunzione di nuove competenze e il loro rispettivo finanziamento.
Auspichiamo che il processo di attuazione del federalismo fiscale avvenga in modo graduale ma spedito, ricordando che


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le regioni e le province autonome o ad autonomia speciale, avendo già in parte anticipato alcune delle scelte contenute nel disegno di legge del Governo, possono costituire un punto di riferimento anche per le altre.
Noi favoriamo un federalismo competitivo, un federalismo di competizione che assicuri politiche fiscali più virtuose e capaci di produrre, da una parte, una riduzione della pressione fiscale e, dall'altra, un incremento necessario della qualità dei servizi.
Uno dei più grandi problemi è costituito dall'alta pressione fiscale che pone l'Italia decisamente fuori dall'Europa e rappresenta uno degli ostacoli maggiori per la crescita e la competitività del nostro Paese. Per questa ragione il federalismo dovrà, quindi, accettare e rafforzare meccanismi di competizione anche nel settore tributario. Questo aspetto ha un'importanza particolare per le regioni e le province autonome confinanti con territori esteri con una spiccata politica tributaria al ribasso. È sicuramente l'esempio della Slovenia e, nel nostro caso, della Svizzera e dell'Austria che ha recentemente ridotto l'IRES a un formidabile 25 per cento, e ciò senza aumentare, dall'altro lato, la base imponibile.
Questo crea una pressione davvero dannosa sulle nostre economie e conseguenze concrete, ad esempio con il sempre più frequente spostamento di aziende fuori dal nostro territorio. Vi lascio immaginare gli effetti deleteri di tale fenomeno, da una parte sulle entrate dello Stato italiano, dall'altra sul mercato occupazionale.
In conclusione, noi diciamo «sì» al disegno di legge sul federalismo fiscale e diciamo «sì», in particolare, all'articolo 20 rispettoso degli statuti di autonomia. Diciamo «sì» alla modernizzazione dello Stato attraverso il federalismo fiscale, che comporterà maggiore responsabilità del cittadino e dei diversi livelli di amministrazione e porterà senza dubbio maggiore competizione.
In sintesi, nel medio e lungo periodo, porterà sicuramente maggiore benessere.
Vi ringrazio per la vostra attenzione.

PRESIDENTE. Siamo noi a ringraziarla per la disponibilità e la pazienza. Mi dispiace per non averle potuto dedicare più tempo.
Dichiaro conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 15,25.

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