Allegato B
Seduta n. 367 del 14/9/2010

TESTO AGGIORNATO AL 7 FEBBRAIO 2011


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AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

Interrogazioni a risposta scritta:

MARINELLO e CARLUCCI. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
a seguito della risposta ministeriale alle interrogazioni presentate in data 10 dicembre 2009 e 9 giugno 2010 si evince che i gravi problemi alla salute pubblica e all'ambiente determinati dalla cattiva gestione della discarica di Sciacca in contrada Salinella da parte della SO.GE.I.R., pur se riconosciuti, non sono avviati ad alcuna soluzione concreta;
in pratica malgrado controlli effettuati da parte di più organi quali i carabinieri del NOE e l'ISPRA (Istituto per la protezione e la ricerca ambientale) che hanno rilevato gravissime carenze, la discarica continua a essere causa di disagi che sono diretta conseguenza delle manchevolezze della SO.GE.I.R.;
è stata inoltre rilasciata da parte della regione Siciliana, servizio VIA, un'ulteriore autorizzazione per una variante della medesima discarica, richiesta dalla SO.GE.I.R.;
nonostante i controlli suddetti, persiste il mancato rispetto delle prescrizioni minime, dal momento che su tutta l'area della discarica manca anche qualsiasi forma impiantistica finalizzata alla gestione del biogas -:
come il Governo intenda intervenire affinché gli esiti ispettivi delle verifiche effettuate dagli organi dello Stato (quali appunto i carabinieri del NOE) non siano vanificati in ragione di quanto riportato in premessa con grave danno per l'ambiente e per la salute pubblica.
(4-08527)


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ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
il giornale Italia Terra Nostra ha riferito il 24 luglio 2010 di aver scoperto sul molo industriale del porto industriale di Trapani, centinaia di tonnellate di rifiuti molto pericolosi (piombo, arsenico, ferro contaminato, cromo, zinco, rame, mercurio, nichel, silicio, alluminio);
Gianni Lannes ha infatti fotografato i numerosi sacconi di rifiuti pericolosi (big bags) al porto come si può vedere dal sito di Italia Terra Nostra (http://www.italiaterranostra.it/?p=5466). In quell'occasione era accompagnato dalla scorta della Polizia di Stato;
il giornalista ha segnalato con un'e-mail la situazione anche al questore locale -:
di quali informazioni dispongano i Ministri interrogati circa l'origine e la destinazione di quel materiale e quali iniziative intendano assumere rispetto alla preoccupante notizia della presenza nel porto di Trapani di rifiuti pericolosi.
(4-08537)

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'interno, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
secondo una recente inchiesta condotta dal giornalista Gianni Lannes (www.italiaterranostra.it), nello stabilimento alimentare sito nei 9,58 ettari del lotto 16 di proprietà del celebre marchio Barilla a San Nicola di Melfi permane la presenza di amianto in notevoli quantità (diverse tonnellate) sotto forma di lastre;
presso lo stabilimento si è vista inoltre la presenza di camion carichi di rifiuti pericolosi;
l'impianto industriale vanta 7 linee produttive (fette biscottate, biscotti da colazione, pasticceria, snack, pani morbidi, sfoglie, merende) per 65 mila tonnellate annue di prodotto alimentare per produrre le quali sono coinvolti 500 lavoratori (di cui circa 100 stagionali);
nonostante la gravità della situazione fosse stata descritta dal sopra menzionato giornalista in un articolo pubblicato dal quotidiano La Stampa l'11 ottobre 2008 e fatta oggetto dell'interrogazione 4-04073 del 14 settembre 2009 (rimasta senza risposta) l'Asl Venosa 1 non è ancora intervenuta per accertare approfonditamente il livello di inquinamento delle fibre aerodisperse nell'area;
dal canto suo la regione Basilicata non ha mai effettuato in questa zona industriale una mappatura del territorio con presenza di amianto e un monitoraggio epidemiologico del fenomeno nonostante esista un obbligo di legge sancito nel 1992 con la legge n. 257;
intanto, come documentato da un reportage fotografico di G. Lannes, l'amianto è sempre più friabile;
secondo quanto dichiarato dall'addetto stampa della Barilla: «Lo stabilimento di San Nicola di Melfi è per noi molto importante: ci sono dei prodotti che facciamo solo lì; ad esempio le nastrine. È importante perché poi magari uno pensa che le facciamo solo al nord e le vendiamo al nord. Invece le facciamo al sud e le vendiamo in tutt'Italia»;
quanto all'approvvigionamento della materia prima, sempre secondo l'ufficio stampa della Barilla: «Il grano tenero è praticamente tutto italiano; lo acquistiamo prevalentemente in Puglia e Basilicata»;
secondo Gerardo Nardiello, segretario regionale della Uila-Uil (Unione italiana lavoratori agroalimentari): «La Barilla


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compra le materie prime anche in Basilicata. Si riforniscono proprio nella zona industriale di Melfi»;
a poche centinaia di metri in linea d'aria dallo stabilimento Barilla di San Nicola di Melfi, si trova il più grande inceneritore di rifiuti, l'impianto Fenice oggetto di numerose interrogazioni parlamentari in merito all'immissione di mercurio e alla mancata tempestiva comunicazione da parte degli enti di controllo regionali;
a seguito del reportage fotografico il giornalista Gianni Lannes è stato contattato il 7 settembre 2010 dal poliziotto Pennella Antonio che in sostanza gli ha chiesto di soprassedere sull'amianto fuorilegge della Barilla fino ad ottobre inoltrato: il direttore dello stabilimento gli avrebbe mostrato delle carte in base alle quali una ditta di Torino smantellerà l'amianto che uccide entro l'anno al costo di 1 milione di euro. Alla successiva richiesta del giornalista di avere le carte dal direttore dello stabilimento, il poliziotto ha risposto che non poteva pretenderle dall'amico direttore e che si doveva fidare della sua parola -:
di quali informazioni sia in possesso il Governo in merito all'amianto presente nello stabilimento Barilla di San Nicola di Melfi;
quali iniziative siano state condotte dai Ministri, ciascuno per le proprie competenze, in merito alla gravità della situazione riferita in premessa a tutela della salute e dell'ambiente in cui operano i lavoratori;
quali iniziative i Ministri, ciascuno per le proprie competenze, intendano adottare in merito alla possibile presenza di amianto presso impianti produttivi ed industriali sul territorio nazionale;
quali iniziative il Ministro dell'interno intenda adottare in merito alle pressioni esercitate da agenti di polizia per evitare la pubblicazione del reportage che conferma la sussistenza del gravissimo problema dell'amianto presso lo stabilimento Barilla di San Nicola di Melfi.
(4-08558)