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Resoconti stenografici delle audizioni

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XVII Legislatura

Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'Accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione

Resoconto stenografico



Seduta n. 8 di Mercoledì 28 maggio 2014

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Ravetto Laura , Presidente ... 3 

Seguito dell'audizione del Ministro dell'Interno, on. Angelino Alfano, nelle materie di competenza del Comitato, con particolare riferimento alle politiche in materia di immigrazione (Svolgimento e conclusione):
Ravetto Laura , Presidente ... 3 
Alfano Angelino (NCD) , Ministro dell'interno ... 4 
Ravetto Laura , Presidente ... 7

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LAURA RAVETTO

  La seduta comincia alle 8.40.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che se non vi sono obiezioni la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, nonché mediante la trasmissione diretta sulla web-TV della Camera dei deputati.
  (Così rimane stabilito).

Seguito dell'audizione del Ministro dell'Interno, on. Angelino Alfano, nelle materie di competenza del Comitato, con particolare riferimento alle politiche in materia di immigrazione.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito dell'audizione del Ministro dell'Interno, on. Angelino Alfano, nelle materie di competenza del Comitato, con particolare riferimento alle politiche in materia di immigrazione.
  Nel ringraziare il Ministro per la disponibilità manifestata a tornare presso il nostro Comitato per rispondere alle domande che erano state poste nel corso della precedente audizione che abbiamo tenuto, mi permetto di rammentare in via generale tali quesiti.
  Personalmente, in qualità di presidente, avevo chiesto alcuni chiarimenti in ordine alla depenalizzazione del reato di clandestinità, più che altro per comprendere se sia vero che c’è stata, da parte dei nostri partner europei, una particolare percezione nei confronti dell'Italia tale da aver provocato delle reazioni negative nei confronti del nostro Paese, stante il fatto che tale reato non è più previsto mentre continua ad esistere negli altri Paesi europei, anche se non sempre come reato ma, in alcuni casi, come illecito amministrativo.
  Il senatore Mazzoni, invece, aveva chiesto delle delucidazioni riguardo a Prato, per capire se è allo studio del Ministero – e dei Ministeri competenti eventualmente in concorrenza – una norma specifica per risolvere la situazione della città. Inoltre, con riferimento alla Libia, il senatore aveva chiesto se erano individuabili o se era possibile creare dei centri di identificazione in loco. Anche la senatrice Ginetti aveva formulato una domanda relativamente alla possibilità di creare dei presidi in loco in Libia.
  Il senatore Arrigoni aveva chiesto delucidazioni sull'operazione «Mare Nostrum», in particolare sulle tempistiche e sugli oneri. Inoltre, aveva chiesto di sapere se non ritenesse il Ministro doveroso concordare preventivamente con i rappresentanti delle regioni e degli enti locali la distribuzione dei migranti, nonché se il Ministro non ritenesse necessaria la piena tracciabilità dei flussi finanziari delle provviste di denaro trasferite verso i Paesi non membri dell'Unione europea. Il senatore Arrigoni aveva chiesto altresì delle rassicurazioni in ordine alla questione sanitaria, in particolare in ordine al rischio del virus Ebola.
  Il vicepresidente Brandolin aveva invece chiesto di sapere quale fosse la tempistica dei patti di nuova generazione, non Pag. 4solo con i Paesi dell'Africa, al fine di capire se ci sia qualcosa in essere, con chi verranno realizzati, con quali Paesi. Con riferimento al CIE di Gradisca, aveva chiesto di sapere se verrà riaperto e che tempistica avrà il sistema dello SPRAR per arrivare a quota 20.000 e realizzare una commissione in ogni prefettura.
  L'onorevole Campana – che sta arrivando – condividendo la proposta del Ministro – che è stato il primo a farla – sullo spostamento della sede Frontex in Italia, chiedeva modalità e tempistiche di questa proposta. Inoltre, relativamente alle condizioni igienico sanitarie del CIE di Ponte Galeria, chiedeva che cosa il Viminale avesse intenzione di fare. Ringraziando nuovamente il Ministro Alfano per la sua disponibilità, gli do subito la parola.

  ANGELINO ALFANO, Ministro dell'interno. Grazie, presidente, soprattutto per avermi offerto, insieme a questo Comitato, la possibilità di completare la risposta ai quesiti posti nella seduta del 15 aprile scorso, in merito ai quali mi ero impegnato ad acquisire più approfonditi elementi di riscontro. Articolerò le risposte raggruppandole, per quanto possibile, per omogeneità di materia.
  L'onorevole Brandolin ha chiesto di conoscere se corrispondano al vero le notizie in merito alle proiezioni riportate dagli organi di stampa che ipotizzano, nel 2014, un numero di sbarchi dieci volte superiore a quello del 2013.
  Vorrei premettere che una stima sulla dimensione quantitativa degli sbarchi deve sempre attenersi a una buona regola di prudenza, trattandosi di un fenomeno che può risentire di fattori variabili, connessi soprattutto all'andamento delle crisi interne dei Paesi di origine e transito dei flussi. Al netto di tale doverosa cautela, è un dato di fatto che, con l'accentuarsi dell'instabilità politica del Nord Africa e della situazione di frammentarietà che ha caratterizzato le condizioni della Libia, ancora priva di un interlocutore di Governo affidabile, i fattori di push immigration restano attestati su valori molto alti.
  È ragionevole, pertanto, prevedere che il trend sia in crescita anche nel 2014, anche se non disponiamo, per le ragioni che ho spiegato, di indicazioni che possono far esprimere un numero esatto di migranti che possono sbarcare. Ricordo, infine, che solo riferendoci ai primi cinque mesi dell'anno in corso, gli arrivi di migranti sono quasi 40 mila, per la precisione 39.538.
  L'onorevole Campana, anch'ella preoccupata di una forte ripresa dei flussi migratori, pone l'esigenza che di fronte a una recrudescenza del fenomeno siano adottate misure che, da un lato, rafforzino i pattugliamenti in mare, dall'altro, provvedano al potenziamento dei centri di accoglienza.
  In merito alla capacità di controllo dei flussi via mare, devo ricordare come l'azione di contenimento delle nostre unità militari e delle forze di polizia venga fortemente a risentire delle mutate condizioni strutturali del fenomeno. Le ondate migratorie, come ho più volte ricordato, interessano centinaia di migliaia di persone che chiedono protezione, fuggendo dalle drammatiche condizioni di vita esistenti nei loro Paesi. Questo dato incontrovertibile, che ha mutato la natura del fenomeno e la tipologia del migrante, determina condizioni diverse di trattamento dello straniero. Non è in gioco, in altri termini, l'efficacia del dispositivo di pattugliamento, cioè una sua presunta incapacità di intercettare il flusso dei migranti, quanto l'obbligo di accogliere queste persone. È chiaro che questo è un obbligo dell'Europa, come soggetto politico e istituzionale, e non di un singolo Paese che ne fa parte e che avrebbe l'unico torto di dover presidiare una frontiera marittima comune.
  A queste precise ragioni si collega l'esigenza che Frontex, quale agenzia dell'Unione deputata, insieme a Europol, a dare risposte analitico-operative alle questioni migratorie, veda rafforzato il suo ruolo di regia e di coordinamento delle attività svolte in materia dagli Stati membri.Pag. 5
  Sono lieto che l'onorevole Campana abbia condiviso l'idea di portare al centro del Mediterraneo la sede di Frontex e di candidare l'Italia ad essere il Paese ospitante. Sarà questo uno dei temi che lanceremo nel semestre e sarebbe oggi prematuro e forse politicamente incauto rischiare previsioni riguardo alla possibilità di successo della proposta. Di certo c’è che noi ci batteremo con forza, credendoci profondamente. È lo stesso motivo per il quale non è possibile formulare in senso tecnico una previsione riguardo ai tempi, però, ovviamente, la questione dei tempi fa parte di un negoziato che – assicuro – sarà reale e forte.
  In merito al rafforzamento del sistema di accoglienza, posso assicurare che gli accordi con gli enti gestori dei centri statali presentano condizioni contrattuali tali da consentire margini di flessibilità collegati a un eventuale incremento delle presenze. Stiamo poi assumendo tutte le iniziative necessarie per incrementare la ricettività dello SPRAR, che abbiamo già portato a una capienza superiore alle 12 mila unità e che, in breve, eleveremo a circa 20 mila.
  Venendo, poi, alle tematiche poste dal senatore Arrigoni, ritengo che i chiarimenti forniti sulla nuova fisionomia assunta dal fenomeno migratorio e sulle connesse difficoltà operative diano risposta anche ai suoi quesiti riguardanti l'operazione «Mare Nostrum». Peraltro, la stessa situazione di precarietà istituzionale in cui versano i Paesi di origine dei flussi rende assai problematica la possibilità di cooperare con le autorità di Governo, allo scopo di spingerle a una più serrata ed efficace azione di contrasto delle partenze dei natanti.
  Per quanto riguarda la domanda del senatore Arrigoni, cioè se la distribuzione sul territorio dei migranti giunti con gli sbarchi più recenti sia stata effettuata senza alcuna consultazione delle autorità locali, mi risulta che il piano nazionale di distribuzione degli stranieri abbia visto la condivisione, nell'ambito di una cabina di regia tenuta presso il Viminale, di regioni, comuni e province, nel rispetto di quella logica di coordinamento e di integrazione auspicata dallo stesso senatore.
  Per quanto riguarda i servizi offerti dal sistema di accoglienza, sempre il senatore Arrigoni ha formulato un quesito in merito alla fornitura di tessere telefoniche ai migranti che permetterebbero, mediante l'utilizzo di uno specifico codice, di chiamare senza limiti il proprio Paese di origine. In proposito, posso confermare che le attuali condizioni del capitolato d'appalto effettivamente prevedono che lo straniero al suo ingresso sia fornito di una scheda telefonica, ma tale scheda è tuttavia abilitata a un traffico telefonico totale di 15 euro.
  Il senatore Arrigoni paventa, inoltre, un pericolo di fuga dalle strutture di accoglienza che comprometterebbe la sicurezza della popolazione locale. A proposito dei centri di accoglienza, tuttavia, è improprio parlare di fuga, in quanto il termine sembra presupporre una condizione di restrizione fisica che non ricorre per i richiedenti protezione. Gli allontanamenti spontanei, che talora si registrano da tali strutture, sono motivati generalmente dall'esigenza dello straniero di trasferirsi in un altro Paese, prevalentemente nel Nord Europa, per fattori attrattivi diversi anche di ordine familiare.
  È proprio in ragione di questi fattori di spinta che sto conducendo – e proseguirò anche nel semestre di presidenza – una decisa azione per la revisione del principio di primo ingresso previsto dal Regolamento di Dublino.
  Riguardo alla necessità, infine, che le rimesse di denaro all'estero siano assoggettate, anche per prevenire rischi di riciclaggio, a una congrua imposta con destinazione di scopo a favore di organizzazioni no profit, devo osservare che la legge 26 aprile 2012, n. 44, di conversione del decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16, ha eliminato ogni prelievo fiscale su tali trasferimenti, con la finalità di adempiere a precisi impegni internazionali derivanti dal G8 dell'Aquila 2009 e dal G20 di Cannes del 2011. In ogni caso, un'eventuale diversa linea non può che coinvolgere Pag. 6le valutazioni del Ministero dell'economia e delle finanze, presso il quale opera il Comitato antiriciclaggio.
  In conclusione, su questo argomento, cioè sull'argomento anche dell'immigrazione, tengo fermo il punto negoziale con l'Europa, ossia che la comunità internazionale si faccia carico di andare in Africa, in Libia in primo luogo, a montare delle tende, ad allestire dei campi profughi, per fare lì l'accoglienza primaria, ancora prima, cioè, che i richiedenti asilo partano: è lì, in Libia soprattutto, che si verifica un fenomeno di presenze, non libiche. Con riferimento a tali soggetti, presumendo noi che non siano lì per turismo, ma probabilmente per partire, è meglio che la comunità internazionale si faccia carico di dare lì un'assistenza umanitaria e anche una spiegazione che renda consapevole il migrante delle condizioni che trova nel Mediterraneo, per l'ingresso in Italia e poi per quello in Europa.
  L'onorevole Brandolin ha chiesto di acquisire notizie in merito al CIE di Gradisca d'Isonzo. La struttura attualmente necessita di lavori per il ripristino della sua piena funzionalità a seguito degli episodi di danneggiamento connessi ai disordini registratisi al suo interno nell'ottobre e novembre scorsi. L'ipotesi di una riapertura del centro e di una sua possibile destinazione all'accoglienza dei richiedenti protezione, in considerazione del loro crescente numero, è oggetto di un'attenta riflessione da parte del Ministero dell'interno, che non mancherà di confrontarsi con gli organi di governo locale.
  Su un piano più generale – e con questo intendo rispondere ai quesiti posti dall'onorevole Campana – prosegue l'opera di revisione del capitolato generale d'appalto relativo alla gestione dei centri governativi al fine di razionalizzare e di migliorare la qualità dei servizi e le condizioni di vivibilità. In tale ottica, verranno anche rivisti i prezzi posti a base delle gare per l'affidamento della gestione dei centri, anche in rapporto alla loro capienza.
  Intendo dedicare la parte conclusiva del mio intervento alla questione Prato, su cui hanno focalizzato l'attenzione il senatore Mazzoni e l'onorevole Campana, che saluto. Il territorio della provincia di Prato è caratterizzato da un'incidenza della popolazione straniera superiore al 17 per cento. In particolare, si evidenzia una consolidata presenza della comunità cinese, con 26 mila persone su un totale di circa 40 mila stranieri regolarmente soggiornanti.
  La comunità cinese si è sviluppata intorno al polo tessile del capoluogo, che malgrado la profonda crisi riscontrabile nell'ultimo quinquennio, conserva un ruolo di assoluto rilievo a livello nazionale. Sono infatti circa 4.400 le aziende a conduzione cinese, pari al 37 per cento del totale delle imprese, che operano con modalità tali da realizzare vere e proprie forme di concorrenza sleale a danno delle imprese che operano nel mercato in piena legalità.
  Tale situazione, che ha accresciuto il senso di disagio dell'economia locale, ha richiesto decisi interventi a salvaguardia dei diritti dei lavoratori e, più in generale, per la tutela delle imprese colpite da questa pratica di dumping. In tal senso, l'attività ispettiva messa in campo con sinergia dagli organi statali ha consentito di raggiungere già dei risultati apprezzabili. Nell'ultimo quinquennio sono stati più di 1.400 i controlli su immobili in uso a imprese e 1.200 le verifiche delle ditte che hanno portato al sequestro di oltre 600 immobili e 26 mila macchinari. Più di 1.600 sono state, infine, le sanzioni amministrative comminate per violazioni accertate all'interno di laboratori dove è stato riscontrato l'impiego di manodopera clandestina.
  Riguardo ai casi di falsificazione documentale con il coinvolgimento di funzionari locali, sollevato in particolare dall'onorevole Campana, posso precisare che nel dicembre scorso sono state disposte misure cautelari nei confronti di alcuni dipendenti del comune di Prato, in relazione a indagini relative al rilascio di iscrizioni illecite all'anagrafe comunale che hanno visto coinvolti alcuni cittadini cinesi.Pag. 7
  Sembra, tuttavia, che gli accertamenti siano scaturiti dalla stessa segnalazione dei dirigenti comunali del settore anagrafico, la qual cosa porta a circoscrivere l'ambito delle responsabilità e in un certo senso ad attenuare l'allarme. Tuttavia, proseguiremo a rivolgere la massima attenzione alla realtà pratese.
  In attuazione delle indicazioni contenute nel Patto per la sicurezza della città, è stato costituito, in prefettura, un tavolo permanente sull'immigrazione e, a livello centrale, un tavolo nazionale con l'obiettivo di approfondire le proposte che emergono dalle esperienze del territorio.
  Per quanto riguarda, infine, la possibilità di destinare alla città di Prato le somme confiscate alla criminalità organizzata cinese, voglio sottolineare che il denaro definitivamente sottratto ai gruppi criminali, anche stranieri, che operano con metodologie mafiose, deve essere versato al Fondo unico giustizia, ai sensi dell'articolo 48 del Codice antimafia, per le finalità di impiego ivi previste.
  Personalmente, resto poco convinto della necessità di alimentare forme di distribuzione che, stabilendo una sorta di reintegrazione in forma specifica dei territori, finirebbero per sottrarre al Fondo unico giustizia quella disponibilità che noi abbiamo concepito per potenziare, in via generale, i servizi di polizia e di prevenzione. Ricordo, a questo proposito, che in occasione della legge di stabilità l'intera quota del Fondo unico giustizia spettante al Ministero dell'interno è stata destinata alla incentivazione del personale impegnato nelle attività di controllo del territorio, nonché all'incremento della funzionalità generale dei servizi.
  È evidente che questo ulteriore apporto di risorse porterà ricadute positive per le realtà territoriali più esposte, in base a singoli piani di missione che ci stiamo attrezzando a organizzare per far sì che il modello di sicurezza sia attagliato ai singoli territori. Dunque, di questo beneficerà anche la realtà pratese.
  Credo di avere risposto a tutte le domande che mi erano state sottoposte. Resto, ovviamente, a disposizione di questo Comitato per ulteriori e futuri elementi di integrazione, anche in termini di presenza presso questo Comitato stesso. Grazie.

  PRESIDENTE. La ringraziamo, signor Ministro. Sicuramente la inviteremo ancora e le saremo grati se vorrà tornare da noi. Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.