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Resoconti stenografici delle audizioni

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XVII Legislatura

Commissioni Riunite (VI Camera e 6a Senato)

Resoconto stenografico



Seduta n. 1 di Mercoledì 4 giugno 2014

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Capezzone Daniele , Presidente ... 2 

Audizione del Viceministro dell'economia e delle finanze Luigi Casero, sull'attuazione della delega per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita.
Capezzone Daniele , Presidente ... 2 
Marino Mauro Maria , Presidente della 6a Commissione del Senato ... 2 
Casero Luigi (NCD) , Viceministro dell'economia e delle finanze ... 3 
Capezzone Daniele , Presidente ... 7 
Marino Mauro Maria , Presidente della 6a Commissione del Senato ... 7 
Paglia Giovanni (SEL)  ... 8 
Laffranco Pietro (FI-PdL)  ... 9 
Carraro Franco  ... 9 
Causi Marco (PD)  ... 10 
Pisano Girolamo (M5S)  ... 12 
Ruocco Carla (M5S)  ... 13 
Ribaudo Francesco (PD)  ... 13 
Guerra Maria Cecilia  ... 14 
Capezzone Daniele , Presidente ... 14 
Casero Luigi (NCD) , Viceministro dell'economia e delle finanze ... 14 
Capezzone Daniele , Presidente ... 16

Sigle dei gruppi parlamentari:
Partito Democratico: PD;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Il Popolo della Libertà - Berlusconi Presidente: FI-PdL;
Scelta Civica per l'Italia: SCpI;
Sinistra Ecologia Libertà: SEL;
Nuovo Centro-destra: NCD;
Lega Nord e Autonomie: LNA;
Per l'Italia (PI);
Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale: (FdI-AN);
Misto: Misto;
Misto-MAIE-Movimento Associativo italiani all'estero-Alleanza per l'Italia: Misto-MAIE-ApI;
Misto-Centro Democratico: Misto-CD;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l'Italia (PLI): Misto-PSI-PLI.

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DELLA VI COMMISSIONE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI DANIELE CAPEZZONE

  La seduta comincia alle 14.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione del Viceministro dell'economia e delle finanze Luigi Casero, sull'attuazione della delega per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento della Camera, nonché ai sensi dell'articolo 46, comma 1, del Regolamento del Senato della Repubblica, l'audizione del Viceministro dell'economia e delle finanze Luigi Casero, sull'attuazione della delega per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita.
  Salutiamo il collega presidente Marino, i colleghi e le colleghe della Commissione finanze del Senato e il Viceministro Casero.
  Questo è un appuntamento al quale teniamo molto perché prevede la relazione del Governo su tempi e forme di attuazione della delega fiscale. Ricordo a tutti che si tratta di un provvedimento su cui c’è stato un commitment generale di maggioranza e di opposizione. In entrambi i rami del Parlamento c’è stata una grande soddisfazione, che ha portato all'assenza di voti contrari sia alla Camera sia al Senato. Possiamo, quindi, esserne tutti orgogliosi, perché prevede un congruo pacchetto di norme pro-contribuenti, pro-cittadini e pro-imprese, contenute nei principi e criteri direttivi.
  Ora, naturalmente, occorre procedere all'attuazione. Il Governo dirà come e quando. Il Presidente Marino e io, con l'accordo di tutti i gruppi, nell'interlocuzione con il Governo abbiamo convenuto quello che sapete e a cui il Governo ha dato il proprio assenso, cioè che oltre a ciò che la legge prevede – ossia che ciascuno schema di decreto legislativo sia sottoposto al parere delle Commissioni competenti – già in fase preventiva, attraverso un comitato ristretto informale, possa esservi un'analisi veloce della bozza di ciascun decreto, in modo che poi sia approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri e sia trasmesso alle Commissioni per il parere.
  Ciò premesso, chiedo al Presidente Marino se abbia delle considerazioni iniziali da svolgere, dopodiché chiederei al Viceministro Casero di intervenire.

  MAURO MARIA MARINO, Presidente della 6a Commissione del Senato. Abbiamo voluto dare un senso di particolare dignità a queste comunicazioni, pensando di svolgerle davanti alle Commissioni congiunte in plenaria e non nell'ambito del comitato ristretto informale, perché riteniamo che questo rappresenti un punto nodale da cui partire per poi sviluppare il lavoro di piena concertazione che mi sembra abbia già dato ottimi frutti nella fase prodromica, quando ci si è occupati della stesura della delega fiscale.Pag. 3
  Penso che questo ulteriore momento di sperimentazione e di profonda collaborazione con il Governo potrà seguire lo stesso alveo in cui ci siamo immessi quando abbiamo cercato di collaborare positivamente. Non rubo, quindi, altro tempo e lascio la parola al Viceministro Casero per le comunicazioni.

  LUIGI CASERO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Devo ringraziare i due presidenti per aver voluto svolgere in modo formale questa audizione e definire l'inizio della discussione sui decreti delegati che verranno approvati in attuazione della delega fiscale.
  La piena attuazione della delega in materia fiscale, che la Camera dei deputati ha approvato definitivamente nel marzo di quest'anno, costituisce una delle priorità della politica economica del Governo. Si tratta della prima importante legge d'iniziativa parlamentare approvata da questo Parlamento e la prima di una certa rilevanza, anche in riferimento a precedenti legislature.
  È, quindi, particolarmente apprezzabile che la delega fiscale sia stata approvata, come abbiamo detto, da una larghissima maggioranza parlamentare. Il Governo è pienamente consapevole della rilevanza della fiducia accordatagli e della responsabilità che si è assunto, sia di fronte al Parlamento sia di fronte al Paese.
  Nella redazione dei decreti attuativi sarà mantenuto, come stabilito in sede di approvazione della delega, un confronto aperto, costruttivo e puntuale sia nelle sedi istituzionali sia con le parti sociali. Il metodo di confronto, discussione e approvazione, che è stato definito dai presidenti delle due Commissioni parlamentari Finanze e che prevede un passaggio presso il comitato ristretto informale, può sicuramente permettere la piena condivisione e la discussione preventiva dei decreti attuativi e una migliore definizione e attuazione degli stessi.
  Come sapete, la delega fiscale non prefigura una riforma organica e complessiva del fisco, ma una serie di interventi puntuali e di ampio respiro che potranno portare in tempi brevi il nostro sistema fiscale a essere più equo, più vicino al contribuente e più competitivo con i sistemi fiscali degli altri Paesi dell'Unione. Quella del fisco è una riforma necessaria per dare al nostro Paese maggiori possibilità di sviluppo economico.
  L'attuazione della delega si baserà su quattro pilastri che sono contenuti nella delega fiscale stessa.
  Il primo è la semplificazione: dobbiamo eliminare tutti gli adempimenti che provocano costi per il contribuente superiori al gettito effettivo, motivo per il quale erano stati introdotti; vanno, quindi, eliminati gli adempimenti inutili e devono essere semplificati quelli che possono essere alleggeriti e razionalizzati.
  Il secondo pilastro è la certezza delle norme: il sistema fiscale deve dare certezza, favorire chi vuole pagare le imposte e colpire chi le vuole evadere; basta con le lotte agli errori formali, dobbiamo colpire i veri evasori. Mutamenti frequenti e incisivi dell'ordinamento tributario generano costi aggiuntivi di adempimento, modificano le convenienze relative su cui si basano le scelte dei contribuenti e soprattutto generano incertezza. L'incertezza in campo fiscale è deleteria per le decisioni di investimento, quindi per la crescita. Stabilità e certezza nell'ordinamento fiscale, ivi inclusa la gestione del contenzioso, sono fattori importanti nella competizione fiscale fra Stati, almeno quanto il livello di tassazione.
  Il terzo pilastro è la riduzione della pressione fiscale: bisogna abbattere la pressione fiscale, per cui tutto ciò che viene ricavato dall'attuazione della delega deve essere destinato al suo abbattimento. Questo è un principio contenuto nella delega fiscale, quindi dobbiamo far sì che i decreti attuativi si basino su questo principio. Bisogna cominciare con la riduzione della tassazione sulle imprese, partendo dal costo del lavoro, e sulle famiglie, riformando e potenziando il «fattore famiglia».
  Il quarto pilastro è la piena attuazione della delega fiscale digitale: l'agenda digitale fiscale è il principale strumento operativo Pag. 4con cui si attuano i principi della delega fiscale; permette di ottenere efficienza, trasparenza ed equità e su questo pensiamo di basare molti decreti.
  Tutti i decreti attuativi che normeranno i singoli campi stabiliti dalla delega dovranno cercare di raggiungere, nel loro complesso, i quattro obiettivi sopra esposti.
  Diamo una specie di cronoprogramma, anche se non perfettamente definito nei tempi, sui principali punti di attuazione della delega in ordine temporale, che saranno i seguenti. Il primo è la semplificazione e la conseguente riduzione degli obblighi burocratici e amministrativi per le imprese e i cittadini, seguendo il principio di eliminare tutti gli adempimenti inefficaci.
  Il secondo è la riforma del catasto, che dovrà assicurare maggiore equità nella tassazione degli immobili, basata sui seguenti elementi: ridefinizione del funzionamento delle commissioni censuarie, che sarà uno dei primi decreti da attuare; introduzione dei metri quadri al posto dei vani nel calcolo dei valori; rivisitazione dell'intero sistema di valutazione dei valori patrimoniali e delle rendite; maggiore cooperazione fra l'Agenzia delle entrate e i comuni per lo scambio delle informazioni necessarie per l'elaborazione dei valori patrimoniali delle rendite e per l'individuazione degli immobili non censiti. Il carico fiscale complessivo, come stabilito dalla delega, dovrà essere invariato. La riforma del catasto verrà attuata nell'anno in corso: il primo decreto sarà quello relativo alla definizione delle commissioni censuarie, poi via via si procederà alla determinazione degli obiettivi che abbiamo stabilito.
  Il terzo punto è la definizione delle procedure per l'invio della dichiarazione precompilata per lavoratori dipendenti e pensionati, che riguarda all'incirca 20 milioni di persone. Riteniamo che sia importante, sia per la semplificazione sia per la costruzione di un diverso rapporto tra contribuente e fisco, specialmente per queste categorie di contribuenti, far sì che il fisco possa mandare una dichiarazione precompilata in modo che, con l'arrivo di questa e con il pagamento di quanto in essa stabilito, si chiudano tutti gli adempimenti e gli eventuali contenziosi di questi contribuenti con il fisco.
  È un progetto ambizioso, che richiederà dei tempi per la sua completa attuazione. Tuttavia, intendiamo metterlo in cantiere nell'immediato assieme agli altri due – ovvero alla semplificazione fiscale e alla riforma del catasto – per cercare di arrivare a un'approvazione definitiva entro la fine di giugno, seguendo il principio che ci siamo dati.
  Il quarto tema è la fatturazione elettronica nei rapporti fra imprese private. Dobbiamo introdurre un sistema fortemente premiale, con immediato incasso dei crediti fiscali, procedure amministrative semplificate di tenuta dei registri, oltre che misure, tempi e controlli, per le imprese fiscali che aderiscono a questo sistema.
  Ricordiamo che la fatturazione elettronica tra imprese verrà in un secondo momento. Attualmente è partita la fatturazione elettronica tra imprese e pubblica amministrazione, che comporta diversi vantaggi, poi partirà quella fra imprese ed enti locali e, infine, quella fra imprese private, in modo da avere un controllo effettivo di tutte le imprese che parteciperanno al sistema della fatturazione elettronica, permettendo alle stesse di avere molti vantaggi, dal punto di vista sia degli adempimenti formali, che saranno eliminati, sia della possibilità del rimborso dei crediti fiscali, che diventerà quasi immediato.
  Il quinto tema riguarda i regimi forfetari di calcolo della tassazione per le piccole imprese. Noi riteniamo, come stabilito nella delega, che si possa stabilire un regime molto semplice di calcolo del reddito per le microimprese e un regime di cassa per il calcolo del reddito delle piccole imprese, estendendo, dal punto di vista reddituale, quei criteri che adesso stiamo considerando dal punto di vista dell'IVA, quindi delle imposte indirette.
  Il sesto punto è la revisione dell'imposizione sui redditi di impresa, con l'obiettivo Pag. 5di eliminare o correggere disposizioni e regimi tributari distortivi che generano complessità e incertezze applicative. La revisione dell'imposizione sui redditi di impresa individuale dovrà rendere più neutrale il sistema tributario rispetto alla forma giuridica e favorire la patrimonializzazione delle imprese, in continuità con l'ACE (Aiuto alla crescita economica).
  Come sapete, in questo momento le imprese individuali hanno un regime fiscale diverso dalle imprese di capitali. L'obiettivo è cercare di rendere neutrale la forma giuridica delle imprese stesse, per parificare il livello di tassazione nei confronti di chi fa attività di impresa. Il sistema, poi, diventa progressivo nel momento in cui questi redditi vengono distribuiti.
  Il settimo tema riguarda la riforma delle accise, partendo da quella dei tabacchi.
  L'ottavo punto è la revisione del sistema di tassazione dei giochi pubblici, partendo dalla definizione dell'autorizzazione unica, definita in stretto rapporto con gli enti locali, e dalla riorganizzazione del sistema delle concessioni. Sul tema dei giochi si dovrà cercare il massimo coinvolgimento delle istituzioni sia nazionali sia locali, dando particolare attenzione agli obiettivi di salvaguardia sociale, di tutela della salute e di contrasto alla criminalità organizzata.
  Naturalmente, la riforma della tassazione dei giochi pubblici, come quella del catasto, sarà attuata per step, poiché gli obiettivi sono particolarmente ambiziosi. Ad esempio, si potrà partire dalla definizione dell'autorizzazione unica per poi procedere su tutti gli altri elementi. Riteniamo che questo secondo pacchetto di interventi possa essere affrontato prima dell'estate. Il primo pacchetto è fissato per giugno, mentre questo secondo potremmo affrontarlo nel mese di luglio o al massimo entro i primi di settembre.
  Sui giochi il percorso è molto più lungo, ma verrà, ripeto, realizzato per step. Tuttavia, per questo secondo pacchetto, si dovrà vedere, attraverso la discussione in Commissione, come si potrà procedere e come si potrà proseguire con il lavoro.
  Abbiamo poi un terzo pacchetto di interventi, che prevede innanzitutto l'introduzione di norme che prevedono forme di comunicazione e cooperazione rafforzata, anche in termini preventivi rispetto alle scadenze fiscali, tra le imprese e l'amministrazione finanziaria. Questo pacchetto è stato definito, in termini giornalistici, «Fisco amico». Il tema è quello di un rapporto diverso fra imprese e amministrazione finanziaria, anche di tipo preventivo.
  Il miglioramento dei rapporti con i contribuenti, seguendo le linee di cooperative compliance proposta dall'OCSE, prevede sistemi di gestione e controllo interno dei rischi fiscali da parte dei grandi contribuenti e potenziamento del tutoraggio. Riteniamo che questa sia una delle strade da seguire. Più in generale, sarà importante contenere l'impatto dell'attività di accertamento sullo svolgimento dell'attività economica dei contribuenti e migliorare l'efficacia dei controlli, mediante l'uso appropriato e completo delle informazioni già contenute nelle banche dati a disposizione dell'amministrazione finanziaria e la cooperazione con le altre autorità pubbliche.
  In pratica, si intende far sì che tutti i documenti a disposizione dell'amministrazione finanziaria siano utilizzati dalla stessa, evitando duplicazioni, e che l'attività di accertamento sia propedeutica alla verifica dell'evasione, evitando di provocare una diminuzione della potenzialità economica e di sviluppo dell'impresa stessa.
  Oltre al pacchetto sulla comunicazione e sulla cooperazione rafforzata, procederemo ad una revisione della disciplina dell'interpello, con l'introduzione dell'interpello telematico. Anche in questo caso, avremo una visione dell'interpello un po’ più terza, utilizzando gli strumenti telematici.
  C’è, inoltre, il tema del rafforzamento dell'attività di lotta all'evasione attraverso l'uso prioritario dei sistemi informatici e l'interconnessione fra le banche dati esistenti. Pag. 6Questo è uno dei temi di cui abbiamo discusso moltissimo in queste Commissioni, che deve essere sviluppato nell'attuazione della delega.
  Ancora, vi è la ridefinizione dell'abuso del diritto, unificata a quella dell'elusione, estesa a tutti i tributi, non limitata a fattispecie particolari e corredata dalla previsione di adeguate garanzie procedimentali. La revisione dell'abuso del diritto è un altro dei temi contenuti nella delega, che pertanto deve essere affrontato, come quello della revisione delle sanzioni penali e amministrative, secondo criteri di proporzionalità rispetto alla gravità dei comportamenti, quello della complessiva razionalizzazione e sistematizzazione della disciplina dell'accertamento, del riordino della disciplina della riscossione, partendo dalla riscossione degli enti locali, e della revisione del contenzioso tributario, con snellimento delle procedure e accresciuta efficienza e terzietà delle commissioni tributarie.
  Questo terzo pacchetto di interventi, che parte da un rapporto diverso fra contribuente e fisco, con la declinazione di una pluralità di temi che partono dall'abuso del diritto per passare all'accertamento e alla riscossione, potrà essere affrontato, per quanto riguarda la discussione in comitato ristretto, verso l'inizio dell'estate, cioè prima delle vacanze, ma soprattutto alla ripresa dei lavori parlamentari, quindi fra settembre e ottobre. È un pacchetto molto pesante e impegnativo, che deve essere assolutamente affrontato.
  Abbiamo poi altri temi, tra cui la revisione della disciplina dell'organizzazione delle agenzie fiscali e della società Equitalia. Questo è un punto che potrà essere discusso e affrontato nel tempo, perché non richiede un solo intervento, bensì una serie di interventi. Tuttavia, sicuramente verrà discusso e affrontato.
  Quello che si è detto in partenza – un rapporto diverso fra contribuente e fisco e un fisco che faccia anche una parte di analisi preventiva e che, dal punto di vista dell'analisi fiscale, sappia leggere i dati, anche quelli contenuti negli archivi, e i fattori di rischio contenuti in tutte le informazioni che gli arrivano – comporta una diversa organizzazione delle agenzie fiscali, che dovranno svolgere un insieme di funzioni. Questo punto, che avete inserito nella delega, dovrà, quindi, accompagnarci durante il percorso.
  Un altro aspetto riguarda la ridefinizione delle spese fiscali, ove per spese fiscali si intende qualunque forma di esenzione, esclusione, riduzione dell'imponibile o dell'imposta, ovvero regime di favore (tax expenditure, per usare il termine inglese), con l'obiettivo di eliminare e ridimensionare quelle che appaiono, in tutto o in parte, ingiustificate o sorpassate alla luce delle mutate condizioni sociali o economiche o quelle che costituiscono una duplicazione degli interventi di spesa.
  Come sapete, infatti, il sistema delle tax expenditure è molto complesso ed è uno dei temi che la delega permette di affrontare e su cui il Governo vuole intervenire. La questione sarà affrontata, comunque, dopo l'estate perché richiede analisi e studio. Tuttavia, nell'ambito del programma dell'anno c’è anche questo punto, che riteniamo possa essere affrontato verso ottobre-novembre, cioè durante il periodo di esame della legge di stabilità, nel corso del quale si potrà unire questo agli altri interventi che saranno adottati con la legge di stabilità stessa.
  Vi sono altri temi che dovrebbero essere affrontati verso la fine dell'anno, come la razionalizzazione della determinazione del reddito d'impresa per favorire l'internazionalizzazione dei soggetti economici operanti in Italia. Questo riguarda i soggetti economici italiani che hanno una propensione a svolgere operazioni di sviluppo italiane con valenza all'estero. Si tratta, dunque, di portare il sistema fiscale italiano a essere competitivo con i sistemi fiscali di Paesi nostri concorrenti.
  Un altro punto da affrontare, sempre verso la fine dell'anno, è l'introduzione, in linea con le raccomandazioni degli organismi internazionali e con le eventuali decisioni in sede europea, di sistemi di tassazione delle attività transnazionali. Mi sembra che la Commissione della Camera abbia già iniziato o si accinga ad avviare Pag. 7un ciclo di audizioni per approfondire il tema. Tuttavia, esso deve essere comunque affrontato in sede europea, attraverso il raffronto con le legislazioni fiscali degli altri Paesi. Incominciamo, quindi, con un percorso di audizioni per poi cercare di arrivare a questo obiettivo.
  Altro obiettivo da affrontare nell'ambito dei decreti attuativi della delega è la razionalizzazione dell'imposta sul valore aggiunto e delle altre imposte indirette. Tutto il tema delle imposte indirette deve essere verificato (imposta di registro, di bollo, ipotecaria, catastale e altre imposte di trascrizione e di trasferimento, nonché imposte sulle concessioni governative, sulle assicurazioni e sugli intrattenimenti). Anche questo punto è contenuto nella delega, quindi è uno dei temi che vedremo di affrontare, insieme a quello della fiscalità energetica e ambientale, che pure deve essere analizzato e verificato in sede europea.
  Come vedete, il lavoro che ci aspetta è imponente, ma affascinante. Il Governo auspica che il clima, la collaborazione e lo spirito costruttivo che ha sempre caratterizzato la discussione e l'approvazione della delega fiscale possa rimanere e sia anzi potenziato in questa fase, al fine di redigere e approvare decreti che possano favorire lo sviluppo del Paese e generare un rapporto diverso e più equo fra cittadini e fisco.

  PRESIDENTE. Prima di dare la parola ai colleghi che ritengono di porre delle questioni o di fare delle osservazioni, mi permetto di fare una piccolissima considerazione.
  Innanzitutto, ringrazio il Viceministro, in primo luogo per il positivo percorso di metodo che ha confermato in questa sede. Questo è davvero importante su un provvedimento su cui c’è stato un commitment così vasto delle forze di maggioranza e di opposizione, che hanno lavorato in modo decisivo per la scrittura del provvedimento.
  Mi sia consentito solo per un istante di togliermi la casacca istituzionale e di indossare quella di partito.
  Noi teniamo molto, signor Viceministro, al fatto che sia colto il valore strategico di questo provvedimento. Siamo certi che questo sia vero per lei e gliene diamo volentieri atto. Per parte nostra, parteciperemo in positivo a questa sfida.
  Le segnalo, quindi, alcuni temi a noi molto cari, come quello della compensazione debiti-crediti; quello del contrasto di interessi; quello, di fondo, della riduzione della pressione fiscale; quello del riordino delle agevolazioni, ma da destinare a una riduzione delle imposte; quello del riordino dei sussidi alle imprese, ma da destinare alla riduzione della pressione fiscale. Vi è, poi, tutta la questione del contenzioso tributario, e degli aspetti penali, in senso garantista. Il catalogo è noto.
  Tuttavia, ciò che a noi importa è la sfida in positivo e il valore strategico della delega. Ci dispiacerebbe se nei giorni pari ci trovassimo insieme a lavorare sull'attuazione della delega fiscale e in quelli dispari ci ritrovassimo ancora con episodi di tassazione sulla casa o sul risparmio che rischiano di andare in direzione diversa rispetto all'architettura strategica disegnata dalla delega.
  Cedo ora la parola ai colleghi deputati e senatori che vogliano intervenire per formulare osservazioni ovvero porre quesiti.

  MAURO MARIA MARINO, Presidente della 6a Commissione del Senato. Anch'io ringrazio molto il Viceministro. Mi sembra che abbia interpretato nel modo migliore le questioni su cui ci siamo confrontati nel complesso, ma affascinante, percorso di costruzione della delega.
  Farei una prima considerazione di metodo proprio sulla scorta della full immersion che abbiamo fatto in questi giorni al Senato sul decreto-legge n. 66 del 2014, che ha visto me e i miei colleghi, insieme ai membri della 5a Commissione, molto presi dalla trattazione di questo provvedimento.
  Proporrei di ipotizzare un patto trasversale tra maggioranza e minoranza, con lo stesso spirito bipartisan con cui abbiamo affrontato questo tema, per considerare Pag. 8la delega fiscale come una specie di scheda-madre, cioè come quello a cui tutto fa riferimento nel momento in cui poniamo mano in maniera significativa a una revisione del sistema fiscale. Questo rappresenterebbe, infatti, un principio ordinatore. Penso che molti di noi si siano confrontati con provvedimenti fiscali articolati, presenti in vari atti normativi. Se facessimo questo patto, per cui la delega fiscale rappresenta un principio ordinatore si creerebbero delle economie di scala importanti e significative.
  Per esempio, oggi nel dibattito in Aula al Senato, in cui siamo intervenuti io e la senatrice Guerra, alcuni vedevano l'importante decreto-legge n. 66 quasi come un atto prodromico alla riforma fiscale. È evidente, però, che l'atto prodromico riconosciuto da tutti deve essere proprio la delega fiscale. Mi piacerebbe, quindi, che questa fosse una specie di entente cordiale su cui riusciamo a sviluppare, appunto, un'intesa.
  Nel decreto-legge n. 66, c’è un intervento sull'articolo 16 della legge di delega. Sappiamo che il combinato disposto dell'articolo 1 e dell'articolo 16 della delega fiscale poneva qualche difficoltà di lettura. Personalmente, come tutti, ho valutato positivamente l'intervento del Governo. Mi sembra che questo possa essere letto con valore rafforzativo in una potenziale ipotetica scala di valori – non dico gerarchia delle fonti – con cui affrontiamo il sistema della riforma.
  Aggiungo una considerazione di carattere personale rispetto al cronoprogramma che ci è stato prospettato e che condivido in toto. L'unica cosa che mi permetterei di evidenziare – questo, però, riflette una mia sensibilità personale – è che la ridefinizione delle spese fiscali è al punto 17 dell'elenco. Ecco, questo andrebbe anticipato all'inizio perché il cosiddetto «Rapporto Vieri Ceriani» sulle tax expenditure è del novembre 2011.
  Capisco che la sua attuazione non è semplice perché significa toccare interessi precostituiti. Tuttavia, in base a quanto scritto nel Rapporto, abbiamo – vado a memoria – 720 voci di spesa fiscale, per un totale di 234 miliardi. Pur sapendo che esse hanno valenze e pesi diversi e che alcune cose sono intangibili, perché sono forme di tutela delle fasce deboli – questa, peraltro, è stata una delle domande ricorrenti che, in sede di indagine conoscitiva sul rapporto tra fisco, contribuenti e organismi fiscali, abbiamo posto ai nostri vari interlocutori al Senato – se riuscissimo ad anticipare un po’, se non l'attuazione, almeno il ragionamento su questo punto specifico, potremmo anticipare anche il risultato.
  Penso che l'ordine in cui è stato posto rappresenti la fine del percorso, ma per arrivare alla fine del percorso a settembre-ottobre, ritengo che la complessità della materia, anche per le incrostazioni che si sono avute nel corso di tanti anni, necessiti di una riflessione articolata, che deve essere svolta un po’ prima.
  Dal momento che il predetto Rapporto è depositato agli atti delle nostre Commissioni dal novembre 2011, penso che possa essere un elemento interessante di riflessione e di lettura per considerazioni che poi possono portare a rispettare questo schema di lavoro che, sotto gli altri profili, condivido, perché mi sembra vada in quell'ottica di collaborazione con cui abbiamo detto di voler lavorare.

  GIOVANNI PAGLIA. Ringrazio il Viceministro per la presenza e per la relazione. Devo dire che essa ci mette in imbarazzo. Infatti, eravamo pronti a chiedere conto delle cose che mancavano, invece il lavoro è molto ambizioso da qui a fine anno, nel senso che non manca nulla. Vedo che c’è l'intenzione di affrontare tutti i punti della delega fiscale. Credo che sia un impegno importante che il Governo prende oggi con il Parlamento, visto che siamo a metà giugno e ci diamo un cronoprogramma che dovrebbe portarci a ridefinire una parte significativa del sistema fiscale italiano da qui a sei mesi.
  Da questo punto di vista, a parte le priorità che può avere il mio gruppo, in questa fase mi limito a dire che se riuscissimo a stare nel cronoprogramma, saremmo comunque soddisfatti. Non si Pag. 9tratta di anticipare un tema rispetto all'altro, piuttosto si pone la questione di lavorare seriamente e con impegno per arrivare nei termini stabiliti a fare le cose che ci vengono proposte.
  Poi, come è già stato in passato, abbiamo la tendenza a essere sempre cordiali, anche se non necessariamente d'accordo, per cui valuteremo i decreti legislativi quando saranno trasmessi, con l'intenzione di migliorarli se non andranno bene, ma anche di collaborare quando le cose che saranno proposte andranno nella direzione corretta.
  Nella definizione della delega questo è stato possibile, l'auspicio è che lo sia anche, e soprattutto, nella tempistica. È vero infatti che abbiamo una tempistica molto ristretta, ma non vorremmo che questo significasse dover affrontare la valutazione su uno schema di decreto in tre giorni perché questo diventerebbe difficile, anche per la complessità della materia.

  PIETRO LAFFRANCO. Il mio gruppo, come PdL prima e come Forza Italia poi, ha dato un contributo importante alla stesura della delega, in particolare con il presidente Capezzone, che ha lavorato in maniera estremamente efficace. Tuttavia, devo dire che, ascoltandola, per un verso non posso che prendere atto positivamente dell'elenco di impegni che lei, a nome del Governo, ha preso nella definizione del cosiddetto cronoprogramma, ossia delle cose che vanno fatte per dare attuazione alla delega fiscale; per l'altro, avrei, però, due osservazioni, che non chiamerei obiezioni.
  La prima è – mi pare che vi accennasse il presidente Capezzone – che esiste un modo di dare attuazione alla delega che prescinde dal contenuto di merito, ma si riflette su altri provvedimenti del Governo. Faccio un esempio banale, che la Commissione Finanze della Camera ha affrontato. Quando si parla di secondo pilastro, come lei lo ha definito, della delega fiscale, ovvero di certezza in campo fiscale, il Governo deve rimediare a quanto previsto dalla legge di stabilità, nel senso che le detrazioni fiscali esposte nei modelli 730 devono essere riconosciute, anche se superano i 4.000 euro senza controlli preventivi dell'Agenzia delle entrate, perché il contribuente sapeva che avrebbe goduto di questo credito. La Commissione Finanze della Camera ha approvato – mi pare all'unanimità – una risoluzione in merito.
  Questo è solo un esempio. Ha ragione il presidente Capezzone. Stiamo parlando di una questione amplissima, che ha una valenza strategica. Tuttavia, se il Governo afferma che attuerà la delega nella parte della certezza in campo fiscale, questa certezza va data ai contribuenti anche su alcuni elementi specifici.
  L'altra osservazione, la prenda in senso positivo, è che si tratta di capire come questa delega verrà attuata. Noi abbiamo l'elenco delle cose da fare, nel quale avrei sperato di trovare qualcosa in più relativamente al contenuto. Questa non è né una preventiva presa di posizione, né un modo per distinguerci. Siccome, però, il Governo ci dice che è nelle condizioni di mettere in campo un primo pacchetto di interventi entro la fine di questo mese, oggi prendiamo atto del cronoprogramma con soddisfazione perché c’è la voglia di fare presto e dalle sue parole anche di fare bene. Sul fare presto sembrerebbe che ci siamo, speriamo, quindi, di esserci anche sul fare bene.
  Saremo particolarmente attenti perché, avendo lavorato, come gruppo, con spirito molto positivo nella stesura della delega, anche dopo il mutamento delle condizioni politiche che si sono verificate alla fine dell'anno, vorremmo che questo lavoro venisse realizzato concretamente. Infatti, di principi sono piene le enciclopedie, di problemi pratici, invece, è pieno il mondo delle famiglie e delle imprese.

  FRANCO CARRARO. Ringrazio il Viceministro e i presidenti delle Commissioni per questa audizione. Personalmente, ho anche apprezzato il fatto che il Presidente del Consiglio abbia fatto sapere che ieri, nel corso dell'incontro che ha avuto con il Ministro dell'economia, ha parlato Pag. 10del problema della delega fiscale. Questo significa che è nelle priorità del Governo, quindi ci fa piacere.
  Penso che sia giusto essere soddisfatti e speranzosi perché questo è un tema fondamentale per il «raddrizzamento» economico del nostro Paese e per porre mano al problema della disoccupazione, che sta aumentando progressivamente e quotidianamente. Infatti, senza la diminuzione della pressione fiscale non si riesce a far nulla, ma senza un fisco che riesca a colpire l'evasione non si riesce neanche ad attuare la diminuzione della pressione fiscale.
  Mi scuso se ricordo che non vorrei che percorressimo la stessa strada seguita dalla questione dei debiti della pubblica amministrazione. È un anno e mezzo che tre Governi diversi si sono occupati di questa questione (Monti, Letta e adesso Renzi), a ogni provvedimento c’è qualche intervento per perfezionare il meccanismo, tuttavia ancora adesso falliscono delle imprese perché vantano dei crediti nei confronti della pubblica amministrazione che non sono stati soddisfatti. Cerchiamo, quindi, di evitare un'esperienza non positiva in questa direzione.
  Mi permetto di dedicare un altro minuto a un tema connesso, anche se indirettamente. Auspico che il Governo, nel prendere in questi giorni decisioni sull'assetto organizzativo di Equitalia, tenga conto dei principi che sono chiaramente espressi nella delega fiscale.
  Siccome le cose marciano sulle gambe degli uomini e delle donne, bisogna che siano individuate delle persone adatte e che si dia loro un indirizzo coerente con quello che ritiene la stragrande maggioranza che ha approvato la delega fiscale. Infatti, se si procedesse a nomine di persone che poi operano con modalità completamente diverse, di persecuzione degli errori formali – cito le parole del Viceministro dell'economia – vorrebbe dire che si sbaglia, perché da una parte si lavora e dall'altra si distrugge, come Penelope con la sua tela.

  MARCO CAUSI. Mi unisco anch'io ai ringraziamenti ma, in quanto primo firmatario dell'originario progetto di legge da cui è partito il processo della delega fiscale, mi permetto di chiedere al Viceministro di registrare qualche puntualizzazione.
  La prima è questa. La delega indica un termine di quattro mesi per l'emanazione del primo decreto legislativo attuativo. Essendo stata approvata l'11 marzo, i quattro mesi scadono l'11 luglio. Non siamo, quindi, molto lontani. Sarebbe, però, cosa buona se il Governo riuscisse a emanarlo in anticipo, senza aspettare l'11 luglio. Infatti, sarebbe meglio se riuscissimo a emanare con abbondante anticipo quei primi due-tre decreti che il Viceministro ci ha illustrato, trasmettendoli al Parlamento intorno al 20 giugno.
  Dico questo perché ho l'esperienza di un'altra legge delega, la n. 42 del 2009, quella sul federalismo fiscale, per la quale si aspettò l'ultimo giorno per emanare il primo decreto.
  Dato che il Governo e il Presidente del Consiglio hanno preso un impegno rilevante nell'attuazione di questa delega, che ritengo molto coerente con le ispirazioni programmatiche, politiche e strategiche dell'attuale Governo, a questo punto, dobbiamo chiedere al Governo, agli uffici e all'Amministrazione di lavorare molto duramente. Inoltre, al tempo stesso, noi come Commissioni, non dobbiamo disattendere questo lavoro.
  Per quanto riguarda il mio gruppo parlamentare, che è quello di maggioranza relativa, siamo disponibili a esaminare anche più decreti contemporaneamente. Avendo otto mesi, non potremmo fare un decreto al mese, perché sono più di otto, quindi c’è la disponibilità a esaminare anche più decreti contemporaneamente.
  Al tempo stesso, raccomando di utilizzare, ogni qualvolta fosse possibile, il comitato informale paritetico per avere la possibilità di una pre-istruttoria su provvedimenti ancora in bozza. Questo, infatti, ci può aiutare. Come Commissione Finanze della Camera – penso ciò valga anche per i colleghi del Senato – possiamo Pag. 11essere disponibili a esaminare più decreti contemporaneamente, ma se facessimo lavorare al tempo stesso quest'altro circuito che abbiamo messo in piedi, ovvero il comitato informale, e se qualcuna di queste carte, là dove possibile, circolasse un po’ prima, questo ci avvantaggerebbe nel lavoro e lo renderebbe più efficiente.
  Ricordo questo perché le attuazioni delle deleghe – come è stato nel caso della legge n. 42 – si scontrano non solo con evidenti temi di merito, politici e di fase, ma molto spesso anche con problemi di ingorgo nella decretazione d'urgenza che credo dobbiamo essere tutti bravi a gestire, il Governo garantendo la circolazione delle carte anche informali e le Commissioni nello svolgere il loro lavoro.
  Il secondo punto è questo. Viceministro, lei ha citato, come decreti da adottare in alcuni casi a giugno e in altri a luglio, i primi interventi sui temi del catasto e dei giochi. Vorrei, però, una rassicurazione sul fatto che completiamo anche tutti gli altri interventi. Infatti, il tema catasto non si può concludere solo con le commissioni censuarie, per cui bisogna capire se lei è in grado di dirci quando il Governo ritiene di potere predisporre gli ulteriori decreti su questo tema.
  Peraltro, anche per quanto riguarda i giochi, se predisponiamo i primi interventi, sperabilmente, a luglio, – sottolineo a luglio, Viceministro, perché la questione dei giochi, così come impostata dall'articolo 14 della delega, trova degli elementi di sostenibilità generale – dobbiamo poi intervenire velocemente, perché si sta creando un crescente contenzioso fra regioni, comuni e apparati statali, con una crescente difficoltà dei concessionari pubblici a reggere la concorrenza di soggetti autorizzati senza concessione o addirittura del gioco illegale. Quindi, rispetto al tema dei giochi cominciamo a luglio, ma cerchiamo di capire anche quando finiamo e se riusciamo a finire in tempo.
  Mi è dispiaciuto, Viceministro, non sentire nelle sue parole – ma forse è una dimenticanza che può colmare nelle risposte – se il Governo intenda già da quest'anno corrispondere all'obiettivo di emanare un rapporto sui risultati della lotta all'evasione fiscale, come individuato dall'articolo 3 della legge delega. Se il Governo potesse far questo in tempi abbastanza rapidi, ciò potrebbe permettere di mirare l'attuazione della delega e in particolare dell'articolo 9, in relazione, appunto, all'evasione fiscale. Penso che sia importante mettere in cantiere, anche abbastanza velocemente, qualcosa sul reverse charge e sull'articolo 9.
  Concordo pienamente con l'osservazione del presidente Marino relativamente alle spese fiscali.
  Infine, credo che dobbiamo fare una valutazione – parlo a voce alta – sulla questione di Equitalia. Mi ha fatto molto piacere sentire nelle sue parole, in questa relazione, l'introduzione, dentro questo percorso di lavoro, della riforma di Equitalia e comunque delle forme di riscossione. Questo è molto importante. La delega affronta questo tema soprattutto in relazione alla riscossione locale, questione urgentissima perché è un settore che negli ultimi anni abbiamo lasciato in una notevole incertezza normativa. Dall'anno prossimo, sulla base delle nuove norme di contabilità pubblica inserite dai recenti decreti di riforma della contabilità pubblica, i comuni e le province dovranno accertare per cassa le proprie entrate, quindi è essenziale che ci sia una funzione di riscossione che funziona.
  Al tempo stesso, credo sarebbe cosa buona e giusta se, entro questo percorso della delega, potessimo anche affrontare il tema generale del monopolio della riscossione coattiva nazionale e del funzionamento di Equitalia, perché ci sono molte idee in Parlamento in questa direzione. Ci sono norme, come quella che era stata messa nel decreto-legge «Salva Italia» del dicembre 2011, che puntava al superamento dell'aggio e che sono rimaste inattuate in questi anni, mentre credo che sarebbe giusto cominciare ad attuarle.
  Ci sono tante idee su questo tema. Forse, superate le fasi di contrapposizione e di strumentalizzazione elettoralistica, Pag. 12queste idee potrebbero trovare in questo Parlamento anche delle condivisioni e delle convergenze.

  GIROLAMO PISANO. Ringrazio anch'io il Viceministro, che ha seguito questa delega e che già in passato ha dato prova della condivisione di ciò che abbiamo fatto in Commissione. Mi auguro che non ci saranno problematiche relative al funzionamento del comitato paritetico, per il quale abbiamo chiesto di avvicendare i rappresentanti del nostro gruppo in funzione della materia. Mettiamo, quindi, i puntini sulle «i» e diciamo che, se ci renderemo conto che saranno trasmessi alle Camere schemi di decreto legislativo in linea con le norme di delega, il gruppo M5S farà la sua parte; invece, se dovessero esserci posizioni discrepanti o addirittura troppo ligie al rapporto con lobby di interesse o categorie che sappiamo essere state privilegiate in Italia fino ad oggi (in particolare nel settore dei giochi o altro), terremo alta la nostra attenzione.
  Vorrei, però, anche inquadrare questo argomento – soprattutto per quello che riguarda le spese fiscali – nell'ambito di una visione macroeconomica più ampia. Abbiamo un Paese in una situazione disastrosa e delle tre vie attraverso le quali lo Stato può risolvere le problematiche di disponibilità monetaria e della spesa pubblica, due, che sono sostanzialmente l'emissione di moneta e la spesa pubblica, ci sono, di fatto, vietate dagli attuali accordi europei. Siccome sulla spesa pubblica vi sarà la spending review, avremo una contrazione della spesa pubblica, realizzando in tal modo una manovra recessiva. Pertanto, vorrei che, nella rivisitazione delle spese fiscali e della pressione fiscale, che potrà essere realizzata attraverso interventi sul prelievo e sulle detrazioni, complessivamente non si peggiori questa contrazione della spesa pubblica.
  È chiaro che il prelievo deve diminuire, ma dobbiamo stare attenti a mantenere costanti le detrazioni; la rivisitazione delle tax expenditure non deve cioè portare ad incrementare le entrate tributarie. Viceversa, dobbiamo riutilizzare le risorse derivanti dalla revisione delle predette tax expenditure per riqualificare le spese fiscali, non per diminuirle, altrimenti avremmo un effetto recessivo anche da questo punto di vista. Quindi, è importante considerare il problema anche da un punto di vista economico più ampio, perché il fisco in quanto tale è uno strumento che ha effetti anche a livello macroeconomico e che, peraltro, sembra essere l'ultimo che ci è rimasto.
  Per quanto riguarda la lotta all'evasione, in sede di delega abbiamo già analizzato quanto siano importanti la tracciabilità delle transazioni, la fatturazione elettronica e un rapporto più trasparente tra imprese e fisco, oltre che più digitalizzato. Pertanto, mi farebbe molto piacere sentire argomentazioni riguardo alle consultazioni che il Governo farà con le parti sociali e con gli stakeholder riguardo ai singoli argomenti, in modo da comprendere e condividere il motivo di certe scelte che sicuramente saranno contenute nei decreti legislativi.
  Visto che non è stato possibile intervenire su questi temi nel corso dell'esame al Senato del decreto-legge n. 66 del 2014, sarebbe interessante avere un approccio più legato al reddito familiare. Dal momento che le detrazioni oggi sono legate a redditi personali, sarebbe utile sfruttare un approccio più familiare e mettere assieme i redditi del nucleo familiare, quando si riconoscono detrazioni o sconti fiscali che aiutano dal punto di vista sociale i soggetti più deboli. Si tratta, cioè, di avere una visione della famiglia, non del soggetto. Altrimenti, come accadrà adesso con i famosi 80 euro, avremo famiglie con due redditi, ognuno dei quali inferiore a 24.000 euro, che percepiranno due bonus, mentre una famiglia con un unico reddito di 30.000 euro non percepirà nulla, anche se sarebbe stato opportuno che avesse il bonus.
  Inoltre, sul metodo, diamo il tempo alle Commissioni di discutere e predisporre i pareri sui decreti legislativi, sfruttando pienamente i tempi previsti dalla delega. Va sicuramente bene lavorare in parallelo su più decreti legislativi, come si augurava Pag. 13l'onorevole Causi, ma ricordiamo che ci sono dei termini entro i quali le Commissioni possono e devono esprimere i loro pareri, per cui diamo il tempo alle Commissioni di lavorare, altrimenti quel famoso regime di collaborazione proattiva che abbiamo visto nella delega fiscale potrebbe venir meno perché non abbiamo il tempo di esaminare adeguatamente tali provvedimenti.
  Ricordiamo, in ogni caso, che abbiamo anche la possibilità di prorogare il termine di esercizio della delega. Sono otto mesi in prima battuta, ma avendo la possibilità di avere delle proroghe, non è detto che dobbiamo necessariamente vincolarci troppo con tale tempistica per concludere l'esame entro questo termine. Possiamo anche impiegare dodici o quattordici mesi per completare tale intervento normativo.

  CARLA RUOCCO. Mi associo anch'io ai ringraziamenti al Viceministro. Vorrei, poi, precisare che sulla tematica dei giochi non è coinvolta soltanto la nostra Commissione, ma anche la Commissione Giustizia del Senato, che lavora sul reato di autoriciclaggio.
  Questo è un punto molto importante da approfondire. Non essendo componente del Senato, chiedo quindi ai colleghi di quel ramo del Parlamento conferma del vostro punto di vista sul tema. Pare, comunque, che giorni fa sia stato approvato o sia in discussione un emendamento che, di fatto, dà al giocatore la possibilità, tramite il meccanismo delle slot machine, di riciclare il denaro. Infatti, nel momento in cui si immette una somma di denaro e si schiaccia il bottone «riscuoti vincita», automaticamente, senza aver giocato, si può ottenere quel denaro. È, quindi, una sorta di pulizia del denaro che si immette.
  Al di là dell'esempio specifico, vorrei sottolineare che il lavoro che compiamo all'interno della Commissione Finanze deve essere coordinato anche con quello che accade nelle altre. Chiedo, pertanto, conferma su questo punto o magari un approfondimento, visto che è stato anche riportato dagli organi di stampa.
  Dato che nella Commissione Finanze ci interessiamo della materia dei giochi con particolare attenzione a questi aspetti legati al riciclaggio, proporrei di coordinare il lavoro, altrimenti facciamo come la tela di Penelope, perché, da una parte, si discute in un certo modo e dall'altra si approvano norme che ci sfuggono.

  FRANCESCO RIBAUDO. Anch'io mi associo ai ringraziamenti al Viceministro, anche se si dovrebbe fare una sorta di scadenzario dettagliato. Peraltro, in questi giorni abbiamo visto che nell'opinione pubblica c’è grandissima attenzione nei confronti della delega fiscale, voluta anche dal Presidente Renzi. C’è, infatti, l'aspettativa che si possa instaurare un rapporto nuovo con il fisco.
  In particolare, in relazione agli ultimi avvenimenti e alla vicenda degli 80 euro che si annunciano strutturali, parlare di detrazione, di modifica delle imposte o di quoziente familiare significa rimodulare la struttura dell'IRPEF. Se si vuole questo, sono interessato, come componente della Commissione, a interloquire per porre come argomento anche la questione degli 80 euro. Dovremmo parlare di detrazione, rispetto alla quale alcuni colleghi sollevano la vicenda del quoziente familiare, che è una cosa molto complessa. Come diventeranno strutturali, però, gli 80 euro ? Ecco, questa è una cosa che ci incuriosisce, quindi vorremmo essere coinvolti.
  Dal prossimo anno avremo anche il regime definitivo della TASI e della IUC, quindi avremo finalmente un dato un po’ più certo su come si applicheranno queste imposte locali. Sono d'accordo con chi teme che, rispetto a queste cose, ci siano ulteriori interventi che possano aggiungere panico a panico nei confronti dei contribuenti. Per quanto mi riguarda, dovremmo mettere in calendario questo aspetto della riforma e dell'applicazione dell'imposta dell'IRPEF.
  Da ultimo, anche se la delega prevede quattro mesi per il primo decreto e un anno per gli ulteriori decreti, per quanto io creda che tutte le cose elencate sono importanti, ritengo anche che quelle più Pag. 14urgenti e più immediate riguardino la fatturazione elettronica e i pagamenti on line. Queste misure infatti ci possono dare dei risultati immediati, quindi occorrerebbe anticiparle nel cronoprogramma che si dà il Governo.
  Per il resto, credo che il metodo sia quello giusto. Occorre lavorare in progress, anche se è chiaro che ci dobbiamo dare delle scadenze.

  MARIA CECILIA GUERRA. Intendo solo fare un'annotazione veloce, sollecitata dal dibattito svolto. Credo che, all'inizio, il Viceministro abbia opportunamente sottolineato come l'attuazione della delega richieda un insieme molto ampio di interventi puntuali, come abbiamo ben capito dalla presentazione che ce ne ha dato. Quindi, vorrei che tenessimo a mente che la delega per la riforma fiscale ha determinati contenuti, ma non altri. Invece, da alcuni interventi che mi hanno preceduto, ho avuto l'impressione che si tende a caricare questa delega, che è già molto demanding, con obiettivi che non le sono propri.
  Questo mi preoccupa perché, essendo per sua natura una delega confinata nei principi che la guidano, se vogliamo farvi entrare riforme importanti come quella dell'IRPEF – e con questa l'eventuale definizione di una diversa considerazione della famiglia, come alcuni paventano, con un passaggio da un criterio individuale a uno familiare, cosa che mi vedrebbe assolutamente contraria, dopo trent'anni di dibattito su questo tema – sarebbe uno strumento molto improprio, a parte la mia posizione personale.
  Credo che sia interesse anche delle due Commissioni, che hanno caro il tema fiscale, ricordare a se stesse, oltre che al Governo, che la delega non esaurisce l'insieme delle misure che dovremmo adottare in campo fiscale, a partire anche da quelle che sono state sollecitate dalla discussione in atto in questi giorni sul cosiddetto bonus. Questo è infatti uno strumento molto importante, che va, però, interpretato nell'ambito in cui è volutamente nato, ovvero quello di intervento sul cuneo fiscale, attuato per poter essere una misura immediatamente efficace, ma che non ha l'ambizione di essere uno strumento che definisce un nuovo istituto, o almeno, così l'ho interpretato. Bisognerà, quindi, riconsiderare questo tema con quegli stessi esiti e connetterlo ad altre problematiche in un contesto più ampio.
  Il secondo punto su cui vorrei intervenire, riprendendo quanto diceva il presidente Marino, è il tema delle agevolazioni fiscali.
  Credo dovremmo seguire la tempistica che il Viceministro ci ha dato, la quale è molto difficile e impegnativa. In quest'aula tutti abbiamo interesse ad affermare – come diceva l'onorevole Causi – che c’è una grandissima disponibilità a lavorare anche su più temi contemporaneamente, quindi a seguire il ruolino di marcia che c’è stato dato. Tuttavia, ci sono alcuni principi generali che aleggiano non solo sulla delega nel suo insieme, ma anche sugli altri provvedimenti paralleli, che non sono solo fiscali e che vengono nel frattempo predisposti.
  Quello delle agevolazioni mi sembra un tema sensibilissimo, perché sappiamo che purtroppo – dico purtroppo per la mia sensibilità – questo è il primo strumento di politica fiscale che viene preso in considerazione in qualsiasi campo ci si muova. Allora, se continuiamo ad accumulare agevolazioni fiscali non tutte temporanee – posto che quelle temporanee hanno una natura specifica – e nello stesso tempo a porci il problema di come toglierle, forse siamo in contraddizione, per cui è urgente un orientamento generale su quello che vogliamo fare in questa materia, proprio per evitare di fare e disfare, cosa che in questo campo è particolarmente poco indicata.

  PRESIDENTE. Do la parola al Viceministro dell'economia e delle finanze Luigi Casero per la replica.

  LUIGI CASERO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Grazie, presidente. Cercherò di rispondere puntualmente a tutti gli interventi.Pag. 15
  Il presidente Capezzone parlava del valore strategico della delega, che riconosciamo. Riteniamo, infatti, che il lavoro ambizioso che ci siamo dati come obiettivo sia legato proprio a questo. Come dicevo, c’è un Paese che aspetta questo, quindi dobbiamo cercare di dare delle risposte organiche, conoscendo – cito le ultime parole della senatrice Guerra – i limiti della delega e quindi i limiti entro i quali possiamo agire.
  Come abbiamo detto durante la discussione della delega, questa non interviene sulle aliquote e sull'imposizione fiscale, essendo una delega procedurale che modifica il sistema fiscale per cercare di avvicinarlo ai sistemi più moderni e renderlo più competitivo.
  Quando ho indicato i tempi di attuazione di alcune parti della delega e per alcune di esse ho parlato di ottobre-novembre, volevo intendere che alcuni provvedimenti, che possono essere impostati in sede programmatica nella delega, saranno attuati nella legge di stabilità.
  Nello specifico, se pensiamo a un intervento sulle agevolazioni fiscali che serva a renderle più vicine alla situazione attuale – ci sono, infatti, alcune agevolazioni fiscali superate dagli eventi – o che ci porti a un sistema che faccia del fattore familiare, il quale è una delle priorità di questo Governo, uno degli obiettivi dell'azione di politica fiscale, questo genere di interventi troverà attuazione materiale nella legge di stabilità.
  Quindi, dobbiamo far sì che ci sia un'evoluzione temporale che ci porti in quella sede ad attuare quella parte di obiettivo, che mi sembra condiviso da tutti. Per questo salutavo con favore un'analisi, da parte delle Commissioni, sul tema della ridefinizione della spesa fiscale, che è molto complesso. Quello, poi, sarà il momento in cui si dovrà intervenire per verificare se esistono le risorse per poter agire in tale campo.
  Per il rapporto che ho sempre avuto con le due Commissioni Finanze di Camera e Senato, sapete che il Governo è pronto, anzi sollecita un dialogo e un approfondimento sui temi che sono utili all'interconnessione delle informazioni e all'analisi delle stesse. Riguardo ai confronti che il Governo farà con le parti sociali, molti di questi confronti avvengono all'interno delle Commissioni. Infatti, le audizioni delle Commissioni spesso sono prese dal Governo come temi trattati dalle parti sociali. Nello stesso tempo, ci sono, però, confronti particolari.
  Il lavoro delle Commissioni è, quindi, fondamentale. Con riferimento all'intervento dell'onorevole Paglia, dico che ho indicato alcuni tempi immediati e alcuni di partenza. L'obiettivo che dobbiamo darci è quello di arrivare entro l'anno, come stabilito dalla delega, ad approvare tutti i punti che ci siamo dati come obiettivo. Con questi tempi, si tratta sicuramente di un obiettivo ambiziosissimo, perché il Governo si impegnerà per far approvare i primi due o tre decreti entro fine giugno, dopodiché ci sarà il lavoro delle Commissioni.
  Per problemi elettorali abbiamo un po’ ritardato l'inizio del confronto. Oggi lo iniziamo ufficialmente, per cui penso che dalla settimana prossima il comitato paritetico informale potrà incominciare ad affrontare i primi temi. Poi, l'evolversi delle cose dimostrerà se si riuscirà a mantenere questi tempi oppure no.
  Apprendo, comunque, con molto interesse il fatto che da parte delle Commissioni c’è l'impegno a lavorare con tempi ristretti e in modo molto approfondito. Diamoci quindi la scadenza definitiva a un anno, che è già molto impegnativa, per far tutto quello che è stato detto.
  Sempre sui tempi, rispondo anche all'onorevole Causi. Abbiamo detto che entro fine giugno avremo i primi decreti legislativi. Penso sia importante far vedere che si rispetta il primo termine fissato dalla delega di predisporre il primo schema di decreto entro quattro mesi. Tuttavia, ci sono altri due elementi. Infatti, ho detto che catasto e giochi richiedono degli interventi che inizino, per esempio, in relazione al catasto, con il tema delle commissioni censuarie, ma poi richiedono almeno altri due decreti, che sarebbe utile ripartire nel corso dell'anno.Pag. 16
  Anche il tema dei giochi richiede un percorso protratto nel tempo, che deve partire immediatamente, per dare una prima risposta. Come ho detto nel mio intervento, sul tema dei giochi – rispondo a tutti quelli che hanno parlato di questo, come l'onorevole Ruocco ed altri – c’è la volontà del Governo innanzitutto di realizzare un confronto più ampio possibile nelle sedi istituzionali con tutte le Commissioni interessate all'argomento, che sono la Commissione Giustizia e la Commissione Affari sociali, tenendo inoltre presente che esiste un intergruppo sui giochi.
  Occorre cercare, quindi, il massimo coinvolgimento di tutte le istituzioni e degli enti locali; ricordiamo, infatti, che si tratta di un tema che tocca molto gli enti locali. In tale ambito va data particolare attenzione agli obiettivi sia di salvaguardia del quadro sociale, perché i giochi stanno creando un enorme problema sociale, sia di tutela della salute e di contrasto alla criminalità.
  Si deve quindi lavorare su questi punti. Questo è un tema particolare e importante, ma non deve assorbire la delega fiscale. Come avete sentito, ci sono un insieme di obiettivi che comprendono una pluralità di temi, quindi sia sul catasto sia sui giochi articolerei il discorso nel giro dell'anno, partendo, quindi, subito, perché il tema richiede un immediato intervento, per poi declinarlo nel tempo.
  Non ho citato la relazione sui risultati della lotta all'evasione, ma è nostra intenzione presentare il piano entro la fine di giugno e aprire il dibattito su questo tema. Con questo piano e con questa analisi possiamo veramente incominciare ad agire con interventi attuativi su alcuni strumenti che possono servire per rendere la lotta all'evasione più moderna ed efficace.
  L'onorevole Laffranco diceva che abbiamo dato dei tempi ma non dei contenuti. Questo, però, era l'impegno che avevamo preso con le Commissioni, perché avevamo chiarito che i contenuti sarebbero stati affrontati in seno al comitato paritetico informale e poi nel confronto con le Commissioni quando gli schemi di decreto saranno ufficialmente trasmessi alle Camere. Insomma, era una scelta concordata con i presidenti delle Commissioni.
  Sulla lotta all'evasione ho risposto anche all'onorevole Pisano: la prima scadenza è alla fine di giugno, dopodiché, siccome si discuterà di questa relazione all'interno delle Commissioni, inizieremo un percorso di analisi.
  Anche sulla famiglia mi sembra di aver risposto, dicendo che è nostra volontà considerare il fattore famiglia, anche se per questo l'occasione sarà la discussione sulla legge di stabilità, perché l'intervento deve essere organico sia in relazione ai temi contenuti nella delega, sia in termini di spesa. Comunque, sottolineo nuovamente l'intenzione del Governo di considerare questo fattore, secondo la volontà quasi unanime del Parlamento, come uno degli elementi determinanti nelle azioni di politica fiscale.
  Penso di aver risposto a tutti i quesiti che mi sono stati posti, sia direttamente sia indirettamente. Vi ringrazio ancora per l'attenzione.

  PRESIDENTE. Ringrazio il Viceministro dell'economia e delle finanze Luigi Casero, il presidente Marino e i colleghi senatori. Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.45.