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XVII Legislatura

XIII Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 7 di Martedì 22 luglio 2014

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Sani Luca , Presidente ... 3 

Seguito dell'audizione del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, sulle linee programmatiche del suo Dicastero (ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento della Camera dei deputati):
Sani Luca , Presidente ... 3 
Martina Maurizio , Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali ... 3 
Sani Luca , Presidente ... 10

Sigle dei gruppi parlamentari:
Partito Democratico: PD;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Il Popolo della Libertà - Berlusconi Presidente: FI-PdL;
Scelta Civica per l'Italia: SCpI;
Sinistra Ecologia Libertà: SEL;
Nuovo Centro-destra: NCD;
Lega Nord e Autonomie: LNA;
Per l'Italia (PI);
Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale: (FdI-AN);
Misto: Misto;
Misto-MAIE-Movimento Associativo italiani all'estero-Alleanza per l'Italia: Misto-MAIE-ApI;
Misto-Centro Democratico: Misto-CD;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l'Italia (PLI): Misto-PSI-PLI.

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LUCA SANI

  La seduta comincia alle 13.40.

  Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Seguito dell'audizione del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, sulle linee programmatiche del suo Dicastero.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento della Camera dei deputati, il seguito dell'audizione del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, sulle linee programmatiche del suo Dicastero.
  Ricordo che nella seduta del 27 marzo scorso il Ministro Martina ha riferito sui temi oggetto dell'audizione. Si è poi aperto il dibattito, con gli interventi dei deputati Bordo, Catanoso, Gallinella, Taricco, Russo, Terrosi, Zaccagnini, Fiorio, Valiante, Cenni, Tentori, Oliverio e Venittelli.
  Ricordo che, poiché avevamo dovuto sospendere la precedente riunione, il deputato Carra aveva chiesto di intervenire, ma ha avuto un imprevisto; si scusa poiché arriverà in ritardo e non potrà svolgere il suo intervento.
  Poiché nessun deputato intende intervenire, passo la parola direttamente al Ministro Martina.

  MAURIZIO MARTINA, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. Vi ringrazio di questa seconda occasione di interlocuzione con voi.
  Ovviamente, abbiamo preso nota di diverse questioni che sono state richiamate negli interventi del nostro ultimo incontro, rispetto alle quali proverò a darvi – lo spero – ulteriori elementi di valutazione e di riflessione.
  Prima di tutto voglio approfittare dell'occasione di questa audizione per dirvi che, tra i primi atti compiuti da chi vi parla quando si è insediato, abbiamo testato una procedura utile, ossia l'avviso pubblico per la segnalazione di profili adeguati alla nuova indicazione che dobbiamo dare per il coordinamento e la direzione dell'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA).
  Devo dire che, secondo me, è stata una buona operazione. Abbiamo ricevuto, anche se il tempo previsto era di circa venti giorni, più di trenta curriculum, e nelle prossime ore saremo in grado sostanzialmente di incardinare la proposta.
  Questo lavoro, che abbiamo fatto attraverso un avviso pubblico – e in seguito una commissione di tecnici ha selezionato in maniera molto rigorosa l'adeguatezza dei profili – mi ha dato modo di avere una valutazione molto ben fatta delle potenzialità che questi curriculum potevano esplicitare. Questo è un metodo che vorrei replicare anche in successive scelte e in successivi passaggi.
  Prendo questa occasione per dirvi che nelle prossime ore credo di arrivare a una stretta e quindi a enucleare una proposta, che poi ovviamente dovrà seguire tutte le procedure del caso, quindi anche essere sottoposta, se non erro, a una vostra valutazione.Pag. 4
  Faccio un ulteriore passaggio, se mi è permesso. Dall'audizione precedente a oggi c’è stata l'occasione, a mio giudizio molto importante, di Vinitaly, la fiera a Verona che abbiamo contribuito a rendere significativa, o meglio a rafforzare anche nell'interazione con il sistema agricolo e agroalimentare italiano. Il Ministero quest'anno ha cercato di esserci in maniera fattiva, consistente, continuativa.
  Abbiamo svolto in quella sede quattro giorni di lavoro molto intensi; abbiamo cercato di dare una mano ad alzare al massimo il livello dell'attenzione anche sul piano politico-istituzionale. Il fatto che questa azione sia stata in qualche modo suffragata anche dalla presenza importante, l'ultimo giorno, del Presidente del Consiglio, ci ha dato modo di sviluppare lì un pezzo di iniziativa: come avete visto, abbiamo presentato un'idea – derivante anche dalle riflessioni che avevamo maturato tanto qui quanto al Senato – per provare a immaginare un set di interventi, che abbiamo racchiuso sotto il titolo «Campo libero», dal lato delle semplificazioni burocratiche, del sostegno alla competitività del settore, con particolare riguardo ad alcune azioni legate alle politiche per il lavoro. Abbiamo enucleato circa 17-18 punti, in parte sicuramente recuperando il prezioso lavoro fatto con il collegato, dal quale abbiamo estrapolato quelle azioni più di breve e medio periodo che ritenevamo utile portare dentro un'iniziativa più omogenea e più coordinata dal lato della competitività delle imprese e del lavoro. Abbiamo sviluppato ulteriormente una serie di potenziali azioni legate al tema della semplificazione e della sburocratizzazione. Troverete nel documento, in maniera più precisa e più dettagliata, alcuni approcci che abbiamo sfiorato e richiamato anche nell'audizione precedente. Mi viene in mente, ad esempio, che quando qui discutevamo della possibilità di allargare l'utilizzo dello strumento della diffida prima delle sanzioni amministrative, abbiamo cercato di enucleare, anche con un primo testo base, questo ragionamento. Inoltre, il lavoro che abbiamo cercato di descrivere sulla dematerializzazione dei registri di carico e scarico per alcuni settori e su alcuni fronti veniva fuori esattamente da una serie di input ricevuti anche nelle audizioni di Camera e Senato.
  Ci tengo a dire che questa iniziativa, come avrete visto, ha un suo primo termine fondamentale con la fine di questo mese, quando si esaurirà la fase pubblica di segnalazione, da parte anche di associazioni, cittadini e organizzazioni, di proposte, idee ed eventuali altri contributi. Già ad oggi abbiamo ricevuto diverse centinaia di segnalazioni interessanti e magari insieme possiamo anche sviluppare la fase post-30 aprile per vedere se alcune di queste segnalazioni – come io penso – arricchiranno quella eventuale ipotesi di lavoro. Per me maggio è il mese cruciale per poter capire come, lavorando su uno strumento di breve periodo e avendo il collegato agricoltura come altro grande pilastro del nostro lavoro, possiamo assestare un pacchetto di iniziative e azioni utili a sostenere il comparto.
  Per quel che mi riguarda – e credo che anche su questo possiamo convenire – si riserverà al collegato la riflessione più di natura strutturale. Immaginerei che in quell'ambito dobbiamo compiere insieme alcune scelte, ad esempio a proposito di riforma degli enti e più in generale di riorganizzazione del ministero, lavorando invece sullo strumento di breve (vedremo se un decreto o altro) per confezionare il più rapidamente possibile alcuni interventi nel senso del sostegno al lavoro, all'impresa e alle semplificazioni burocratico-amministrative.
  Penso che due strumenti di questo tipo, con due tempi differenti – uno più di breve, l'altro di medio periodo – e l'operazione, che abbiamo tutti condiviso, di cercare di chiudere l'applicazione della PAC per metà maggio, siano tre tasselli che costituiscono buona parte della nostra iniziativa nei prossimi mesi.
  Il PD in diverse occasioni ha avuto modo di enucleare una serie di proposte utili che vanno nella direzione di quanto ci siamo detti. Ovviamente, ho preso nota di tutte le proposte che sono arrivate anche dalle altre forze e ringrazio anche il Movimento 5 Stelle per la «contro iniziativa» Pag. 5che è stata organizzata sulla falsariga di «Campo libero». Anche in questo caso, se ci sono proposte utili che possiamo valutare e analizzare, nello spirito del lavoro che avete sempre svolto in questa Commissione, anche da parte mia c’è la massima volontà a verificare nel merito se alcune di queste proposte possono trovare sostanza.
  Venendo ai punti toccati nell'audizione precedente, voglio mettere in evidenza alcune questioni. Il primo capitolo è quello dell'accesso alla terra. Gli onorevoli Bordo e Catanoso mi hanno chiesto giustamente di specificare a che punto siamo su questo fronte. Devo rendervi conto del fatto che, a parte le iniziative che abbiamo ricompreso in «Campo libero», stiamo lavorando con il Ministero dell'economia e delle finanze per la definizione e l'ultimazione del decreto per l'assegnazione dei terreni agricoli o a vocazione agricola oggetto della dismissione da parte dello Stato e degli altri enti pubblici.
  Su questo stiamo insistendo per arrivare con il MEF a una definizione del decreto nel più breve tempo possibile. Penso che nei prossimi giorni faremo passi in avanti e riusciremo ad avere per mano il testo fondamentale che compie concretamente questa scelta. Naturalmente poi si tratterà di vedere insieme fin dove siamo arrivati con questo primo passaggio, quindi valuteremo di quanti ettari e di che tipo di terreni stiamo parlando, di quanto ha reagito il demanio a questa iniziativa e di quanto siamo stati in grado noi di mettere in circuito a proposito di enti più direttamente collegati al ministero. Comunque sia, questa è materia di lavoro quotidiano per noi. Spero a maggio di riuscire a fare un passo concreto.
  Voglio altresì richiamare – lo abbiamo detto anche l'altra volta, ma tengo molto a questo punto – la scelta importante che possiamo fare a proposito della PAC con la famosa allocazione del 2 per cento. È del tutto evidente che se noi faremo fino in fondo la scelta di allocazione del 2 per cento sul sostegno alla presenza di giovani nel comparto ci troviamo di fronte a un potenziale di risorse impegnativo: stiamo ragionando di circa 75 milioni di euro l'anno che possono essere investiti nello specifico per la partita dell'imprenditorialità giovanile e della presenza di giovani in agricoltura. Non è un fatto di poco conto.
  Con le regioni, al pari della discussione che abbiamo fatto sia qui che al Senato, abbiamo condiviso anche nell'ultima riunione la necessità di segnare con un punto forte di investimento questa scelta. Mi pare che l'idea sia largamente condivisa e adesso, nella definizione degli ultimi passaggi di applicazione della PAC, dobbiamo perfezionare dal punto di vista anche tecnico e operativo come intendiamo sviluppare fino in fondo questa potenzialità. Si può prevedere il fatto che assumiamo quello del 2 per cento come obiettivo politico e istituzionale condiviso da tutti; lo moduliamo nel tempo in maniera tale che si possa fare un primo step percentualmente un po’ inferiore, mantenendo le risorse utili ad arrivare al 2 per cento e riservandoci eventualmente dopo di poter utilizzare quell'altra quota. Sono questioni su cui possiamo discutere, ma rimane il fatto che una scelta importante sul 2 per cento la possiamo compiere. Personalmente, ne sono molto convinto perché penso che sia uno degli strumenti veri che abbiamo per provare a dare una mano in questi anni.
  Sulla questione dell'aggregazione dell'offerta, tema che è stato sottoposto alla nostra attenzione in particolare dall'onorevole Bordo nell'ultima audizione, voglio richiamare che noi ovviamente abbiamo ben presente la centralità del lavoro che dobbiamo sviluppare ancora di più sull'aggregazione dell'offerta. Credo di poter dire che una parte dei ragionamenti che stiamo facendo sulla PAC è orientata proprio, il più possibile anche con le risorse europee della PAC, a sviluppare questo fronte.
  Penso che abbiamo da considerare come esperienze positive su cui riflettere e su cui orientare una parte delle nostre scelte quelle fatte in questi anni: mi riferisco in particolare al settore ortofrutticolo, dove proprio con l'OCM abbiamo fatto secondo me significativi passi in avanti. L'operazione Pag. 6fatta in questi anni ci ha consentito oggettivamente di acquisire risultati importanti a livello di aggregazione.
  Credo che la falsariga dei ragionamenti che dobbiamo cercare di sviluppare stia dentro le esperienze fatte sull'OCM in particolare ortofrutta in questi anni. Come sapete, noi immaginiamo con il collegato di poter riflettere – altro tema strutturale che richiamo perché poi sarà materia di lavoro anche per voi – sul decreto legislativo n. 102 del 2005. Direi anzi che, a mio giudizio, uno degli obiettivi veri deve essere quello di riflettere, prendendo l'occasione del collegato, sul decreto legislativo n. 102 del 2005, quindi revisionare anche questo fronte.
  Se possiamo iniziare a discuterne insieme e ad affrontare alcuni nodi di riforma del decreto legislativo n. 102, questo è un tema delicato, per noi molto importante, cruciale. Lo richiamo perché penso che in questo ambito si possa fare un lavoro insieme.
  Sul tema che riguarda controlli, etichettatura, made in Italy, credo che tutti abbiate visto quello che, dal lato dei controlli, vorremmo cercare di fare in tema di semplificazione verso le imprese. Mi riferisco in particolare all'obiettivo condiviso del registro unico dei controlli in azienda e all'idea di costruire, laddove possibile, degli atti anche di breve periodo che in qualche modo semplifichino la vita alle imprese dal lato dell'amministrazione e della gestione.
  Ad esempio, quello della dematerializzazione di alcuni registri è un tema serio, così come l'estensione della diffida – argomento che richiamavo prima – in particolare in alcuni settori.
  Sul fronte dell'etichettatura, nel piano di lavoro che abbiamo presentato attingiamo a piene mani alla mozione Sani sull'etichettatura. Come avrete avuto modo di vedere, proviamo a lavorare su alcune disposizioni volte a sbloccare l'attuazione della legge sull'etichettatura. In particolare, immaginiamo il percorso per l'avvio della procedura di consultazione finalizzata a dare piena attuazione alle nuove norme previste a livello europeo dal regolamento.
  Per quel che riguarda il capitolo pesca, che ci veniva sottoposto da diversi interventi, voglio assicurare intanto che non c’è alcuna sottovalutazione, da parte nostra, del passaggio molto delicato che sta vivendo la pesca italiana. Ci sono alcuni elementi di merito che andrebbero sviluppati in maggior tempo di quello che abbiamo a disposizione, tuttavia su questo vi garantisco la massima disponibilità anche a consegnare alla Commissione una nota esplicativa aggiornata di tutti gli interventi e dello stato della situazione in materia di politiche a sostegno della pesca, anche rispetto ad alcune questioni molto tecniche che sono state sottolineate nell'audizione precedente. Mi riferisco, ad esempio, al tema della possibile estensione dei limiti di navigazione costiera da quaranta a cento miglia, questione non semplicissima, non solo perché non investe solo la nostra responsabilità, come sapete, ma principalmente quella del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ma anche perché è un aspetto non di ordine tecnico e amministrativo ma ingaggia e coinvolge riflessioni non semplici da fare. In ogni caso, su questo tema, così come su quello che veniva richiamato prima delle catture accessorie delle specie pelagiche e su altri aspetti, noi siamo pronti a consegnarvi una nota di lavoro aggiornata che mette nero su bianco anche gli elementi più tecnici che stiamo cercando di seguire.
  Sull'agricoltore attivo – vado per titoli richiamando i punti fondamentali degli interventi dell'ultima audizione – voglio darvi conto dei passaggi successivi all'audizione. Per tenere fede all'obiettivo del 15 maggio come termine temporale massimo per l'applicazione della PAC, ovviamente siamo andati avanti e andiamo avanti nel lavoro di confronto con le regioni, stante il fatto che è l'intesa tra Stato e regioni a sbloccare e a definire il testo fondamentale dell'applicazione della PAC.
  Questo lavoro lo abbiamo fatto in particolare con una giornata intensa di confronto, dieci giorni fa, con le regioni, dove ci siamo assunti l'onere e l'onore di iniziare a esplicitare alcune scelte fondamentali sia dal lato dell'agricoltore attivo sia Pag. 7dal lato degli aiuti accoppiati. Parlo di alcune scelte in premessa e come proposta, perché da qualche parte bisogna pur iniziare. Credo che sia sacrosanto che un ministero si assuma l'onere – soprattutto l'onere in questa fase – di avviare una discussione e mettere in chiaro da dove si parte. È quello che abbiamo fatto con il confronto di dieci giorni fa.
  Sull'agricoltore attivo segnalo che su due fronti riscontriamo disponibilità e condivisione: l'allargamento della black list, quindi la possibilità che quell'elenco di soggetti non beneficiari di premi possa essere rafforzato, in particolare lavorando su alcuni soggetti forti che, a nostro giudizio, per le restrizioni economico-finanziarie della nuova PAC, è giusto stiano fuori dall'orbita dei premi, come banche, assicurazioni e società immobiliari (che a mio giudizio, ma non solo mio, possiamo identificare come nuovi soggetti da inserire nella black list); un lavoro a mio giudizio molto interessante che si può fare per differenziare – lasciatemelo dire in maniera schematica – tra pianura e montagna o, comunque, tra aree svantaggiate e aree montane da una parte e il resto del territorio dove l'agricoltura ha un rapporto più diretto con le dinamiche di mercato.
  Lavorando sulle soglie di esenzione, noi possiamo costruire un approccio largamente condiviso e io dico anche molto utile, perché in qualche modo corrisponde alla funzione che l'agricoltura stessa ha in questi contesti differenti. Questo è il secondo grande fronte su cui abbiamo maturato, anche con le regioni, una condivisione significativa.
  Rimane un terzo aspetto più delicato, che conosciamo tutti: definire il profilo giuridico dei soggetti. Su questo è ancora aperta una discussione e le regioni stesse hanno chiesto tempo per maturare, anche fra di loro, un orientamento prevalente e comunque condiviso. Si tratta di intrecciare una discussione sui soggetti giuridici con una credo doverosa riflessione di natura territoriale. È evidente che se si parla di imprenditori agricoli professionali e dell'INPS e si guarda la mappa sul territorio, si nota un primo elemento non banale: la presenza non è equilibrata sul piano territoriale, ma è molto squilibrata sul versante centro-nord e poco sul versante delle regioni del sud. Questo è un argomento che non possiamo sottovalutare. Come intervenire su questo fronte è materia di discussione anche fra le regioni.
  Sono rispettoso delle richieste che le regioni ci hanno rivolto di provare prima di tutto a maturare nel loro confronto un'indicazione univoca. Tenete conto che domani, 23 aprile, è previsto l'ulteriore incontro con le regioni, dove mi auguro che queste arrivino con qualche elemento di novità in più. Questo è uno dei nodi evidenti da sciogliere.
  Ugualmente va sciolta la questione degli aiuti accoppiati. Ribadisco anche qui che la proposta che abbiamo formulato alle regioni – ed è stato giusto formularla in sede di discussione tra ministero e regioni, perché quello è il luogo per fare una prima bozza – era appunto una proposta che metteva in luce alcuni aspetti a nostro giudizio indiscutibili e largamente condivisibili su zootecnia, olio e via dicendo. Non è una proposta definitiva, tanto che giustamente sono già arrivate suggestioni e ipotesi di lavoro tese a sviluppare ulteriormente questo mestiere.
  Nessuno ha avuto la pretesa di dare una tabella fatta e finita. Ci siamo assunti l'onere di avviare una discussione nel merito delle scelte; girare attorno alle questioni senza che qualcuno dica chiaramente da dove si parte lo trovavamo onestamente uno spreco di tempo che non ci possiamo permettere. Per questa ragione, abbiamo dato quella tabella come ipotesi di impostazione su cui immagino torneremo anche domani e avremo modo di tornare anche nei prossimi giorni.
  Di certo, per rispondere a un giusto tema sollevato dall'onorevole Oliverio, il quadro che ci siamo fatti – è un punto discusso anche con le regioni nell'ultimo incontro – a proposito di convergenza è che a noi convenga una convergenza secondo il modello irlandese, con greening individuale, quindi con greening calcolato come percentuale del valore dei singoli titoli attribuiti a Pag. 8ciascun agricoltore. Questo è un tema su cui abbiamo chiesto, anche nell'ultimo incontro, alle regioni un riscontro diretto. Effettivamente devo dirvi che, in maniera inequivocabile, tutte le regioni si sono orientate in quella direzione.
  Vedremo cosa succederà nel corso della discussione, ma questo dato lo assumerei almeno come dato di partenza da cui far discendere una serie di altre considerazioni.
  Sulla questione degli OGM, che è stata richiamata in diversi interventi anche l'ultima volta, voglio qui ribadire due punti, uno strategico e uno più immediato. Il punto strategico è che noi, come sapete, sosteniamo convintamente a livello europeo la proposta della presidenza greca perché si torni, con un prossimo passaggio, a ridefinire sostanzialmente negli Stati membri il soggetto fondamentale della scelta in questo campo. Ci lavoriamo non da oggi e con il concerto di diversi altri Paesi, però ribadisco qui che, dal punto di vista strategico, l'Italia è e rimarrà lì. Vediamo se concluderà il lavoro la presidenza greca o se questo lavoro si «trascinerà» durante la presidenza italiana.
  In ogni caso, la scelta fondamentale di riconsegnare agli Stati membri il terreno dell'iniziativa e maggiore libertà nello scegliere se produrre OGM o non OGM è un tema su cui da tempo siamo coinvolti, e ribadisco in maniera netta questa scelta. Noi stessi abbiamo fatto alcuni passaggi, anche in queste settimane. Io stesso ne ho parlato al primo Consiglio dei ministri a cui ho avuto occasione di partecipare qualche settimana fa e ne abbiamo parlato recentemente con il commissario Borg. Insomma, stiamo andando avanti nel lavoro di consolidamento di questo punto strategico.
  Più nel breve, in relazione al pronunciamento del TAR che doveva essere il 9 aprile ma, come avete visto, slitterà di qualche settimana, pur aspettando che il TAR si pronunci, ribadisco che stiamo già lavorando, di concerto con il ministro Lorenzin e il ministro Galletti, e con le regioni – ho voluto portare il tema all'attenzione dell'ultima riunione degli assessori regionali proprio perché, come sapete, in materia le regioni non hanno solo da dire ma avrebbero anche da fare, e ne ho parlato anche nel Consiglio dei ministri del 4 aprile – per impostare una linea di azione immediata che consenta, nel caso in cui il TAR si pronunciasse nel senso che noi non ci auguriamo, un intervento immediato del Governo che in qualche modo affronti la situazione.
  Sapete che per costruire un intervento è necessario lavorarci seriamente, anche sul piano tecnico-scientifico. Abbiamo degli elementi, gli uffici ci stanno lavorando, ma in ogni caso nessuno di noi si vuole far trovare impreparato rispetto a un eventuale passaggio che non auspichiamo, ma che ci potrà essere.
  Cito gli ultimi punti, sebbene io non creda di aver toccato tutti gli aspetti sollevati, e di questo vi chiedo scusa. Sul tema della difesa del suolo, richiamato dall'onorevole Tentori, dall'onorevole Fiorio e altri, tanto più oggi in questa giornata dedicata al futuro della terra voglio ribadire con convinzione l'attenzione che il mio Ministero e io stesso intendo assolutamente garantire al lavoro che si sta facendo a proposito del disegno di legge per la riduzione del consumo di suolo. So bene che la discussione è entrata nel merito anche del processo emendativo. Mi pare di aver capito che proprio domani c’è un comitato ristretto per l'inizio di questo lavoro. Sono perfettamente consapevole che questa è una legge fondamentale per l'Italia. Per quanto potrò essere di aiuto, anche nei passaggi delle prossime giornate e delle prossime settimane, consideratemi a disposizione. So bene che se noi riuscissimo a maturare una novità in campo legislativo su questo fronte faremmo un bel mestiere non solo per l'agricoltura ma credo per tutto il contesto territoriale italiano, poiché introdurremmo alcuni elementi di pregio atti a ricondurre un po’ di equilibrio laddove, oggettivamente, in questi anni non ve n’è stato.
  Sono quindi perfettamente consapevole che questa è una partita decisiva. Mi viene da pensare che se l'Italia si dotasse di Pag. 9questa legge nel 2014, prima dell'Expo, farebbe una cosa buona e giusta, sarebbe un segnale importante. Noi ci siamo – io ci sono – e per come possiamo accompagniamo la discussione parlamentare con il fine di aiutare a raggiungere l'obiettivo.
  Vi è un ultimo punto a cui tengo molto, che riguarda – lo richiamava sempre l'onorevole Fiorio – il nodo ricerca. Voglio affrontarlo brevemente perché io considero strategico come voi tornare, anche da parte del ministero, a ragionare di come noi intensifichiamo e potenziamo la ricerca in campo agricolo e, più in generale, in campo agroalimentare.
  Ci sono opportunità che possiamo sviluppare. Noi siamo quasi alla fine di un lavoro (che ha preso parecchio tempo) di definizione di una bozza di documento strategico per la ricerca in campo agricolo. Ci ha lavorato il Dipartimento del dottor Blasi insieme a tanti altri. Nelle prossime settimane saremo nelle condizioni di organizzare una prima iniziativa pubblica di presentazione delle linee fondamentali su questo fronte.
  Ci sono potenzialità anche in ragione della nuova programmazione europea. In quell'ambito ci sono risorse economiche e strumenti operativi – mi riferisco alle partnership pubblico-privato che in qualche modo la PAC delinea con i nuovi interventi che devono essere sviluppati anche in Italia – per costruire anche percorsi di ricerca bottom up che ci aiutino a stare su alcuni fronti.
  Vi annuncio che tra maggio e giugno, appena possibile, costruiremo e vi inviteremo a un primo momento di riflessione su una bozza di documento strategico che poi vorremo ovviamente perfezionare e irrobustire con segnalazioni, idee e proposte che possono maturare da un rapporto aperto anche su quello schema fondamentale. Lo sottolineo perché per me è fondamentale rendere chiaro anche il senso strategico di alcune scelte che possiamo fare insieme da questo punto di vista.
  Non appena avremo chiuso la partita PAC, secondo me, possiamo anche focalizzarci su questo obiettivo che considero centrale per tutti noi.
  Mi dispiace non aver toccato alcuni temi. Credo sia doveroso, in chiusura, render conto del fatto che sulla questione dei succhi di frutta, tanto per capirci, stiamo lavorando insieme, in previsione dell'esame in Assemblea, alla definizione di alcuni elementi che possono consentirci di portare a casa un risultato utile.
  Su questo fronte credo che si debba dare atto del buon lavoro che è stato fatto insieme in queste giornate, laddove abbiamo perfezionato un'idea che ci pare corrisponda alle diverse esigenze che sono emerse nelle scorse settimane.
  Sulla partita olio, più in generale, vi assicuro che stiamo lavorando e contiamo di perfezionare, anche con una nostra iniziativa, un lavoro utile che corrisponda alle esigenze che sono state richiamate anche nell'audizione.
  Sulla partita più strategica, di medio periodo, dei tavoli di lavoro sul nuovo accordo commerciale Europa-Stati Uniti, ci sono alcuni aspetti di questa vicenda che in qualche modo forse dovremmo valutare in un passaggio successivo, quando avremo un po’ di elementi per farci un'idea di come sta andando il negoziato. In questo momento, con i Ministeri dello sviluppo economico e degli affari esteri stiamo lavorando per rappresentare in particolare la necessità di difendere prioritariamente le nostre indicazioni geografiche. Questo è uno degli aspetti che abbiamo affrontato anche nell'ultimo Consiglio dei ministri europeo di Bruxelles.
  Ad oggi mi pare che siamo arrivati al quarto round di bilaterali con gli Stati Uniti. Credo che l'ultimo si sia svolto tra il 10 e il 14 marzo. A fronte dell'ambizione europea e dell'offerta europea, che si è dimostrata molto ambiziosa su diversi fronti, in particolare sulla partita di liberalizzazione del percorso di rapporto tra noi e gli Stati Uniti, non ha corrisposto al momento un'analoga apertura da parte degli Stati Uniti. Quindi, a fronte del fatto, per intenderci, che l'Unione europea in qualche modo ha presentato un abbozzo di ragionamento che prefigurava un livello di liberalizzazione prossimo al 90 per cento, gli Stati Uniti hanno risposto con una soglia che non supera attualmente il 75.Pag. 10
  Siamo ancora in una fase molto preliminare e mi pare per nulla definitiva o risolutiva della partita. Credo che non si sia arrivati neanche allo scambio di testi e che si arriverà prossimamente, al quinto round, a un primo abbozzo di scambio di testi dalle due parti. Noi stiamo seguendo bene la vicenda. Credo che su questo, quando lo vorrete e quando avremo tutti gli elementi, potremo magari organizzare un incontro specifico anche per capire dove andiamo a parare e che tipo di valutazioni si possono fare, a mio avviso dopo il passaggio elettorale di fine maggio (è del tutto evidente che avremo anche da gestire una relazione nuova con il campo europeo, in ragione dell'esito elettorale che tutti vedremo). Su questo, dunque, assicuro la massima disponibilità a tornare sull'argomento quando lo riterrete. Grazie.

  PRESIDENTE. Ringrazio il ministro Martina.
  Stando a quanto ci veniva rappresentato questa mattina, a quanto affermato dai colleghi nella prima fase dell'audizione e ai provvedimenti su cui ci stiamo confrontando, vediamo che si è aperta una fase molto impegnativa e intensa per l'agricoltura del nostro Paese.
  Devo dire che si assiste anche a un protagonismo inedito. Per chi ha frequentato l'aula di questa Commissione da anni, è effettivamente una fase nuova e interessante. Abbiamo il collegato – non solo quello agricolo, ma mi permetterei di citare anche quello ambientale – che può essere di estremo interesse per il mondo dell'agricoltura. Ci sono le iniziative e i provvedimenti che potranno scaturire da questa campagna definita «Campo libero». C’è il lavoro sulla PAC che ha impegnato il sistema istituzionale a tutti i livelli – Ministero, regioni, Parlamento – su cui io credo debba continuare, negli spazi di tempo che abbiamo a disposizione, un confronto. Su base nazionale non c’è un trilogo ma comunque si è svolto un confronto su questo tema, anche con la disponibilità dello stesso Ministero, di cui dobbiamo dare atto, anche per il contributo che gli uffici portano all'elaborazione di questa Commissione. È un lavoro che può portare un buon risultato rispetto alle aspettative che l'agricoltura italiana su questo tema sta maturando.
  L'auspicio che esprimo è che dopo questa audizione svolta in due tempi si possa continuare quella collaborazione che abbiamo avviato già in altri momenti – cito per tutte la mozione sull'etichettatura – che ha portato a un risultato positivo per il settore che rappresentiamo.
  Quell'interesse inedito di cui parlavo prima lo riscontriamo anche nel clima fra gli operatori. Come tanti di voi ho partecipato a Vinitaly e davvero in quell'ambito, fra chi lavora in agricoltura, c’è un clima diverso, forse perché il vino rappresenta in questo momento uno dei settori più dinamici e virtuosi del nostro sistema agroalimentare. Sappiamo che oltre al vino altre produzioni agroalimentari del nostro Paese stanno registrando performance molto interessanti. Da lì può riavviarsi una parte della ripresa economica, produttiva ed occupazionale nel nostro Paese.
  Ecco, credo che per il ruolo che abbiamo, per la fase in cui siamo, avendo all'ordine del giorno una serie di provvedimenti che possono dare risposte positive al settore, dobbiamo sentirci impegnati in una collaborazione istituzionale che fin qui ha dato frutti positivi.
  Ringrazio nuovamente il Ministro, anche per il contributo concreto dato ai lavori della Commissione attraverso i suoi uffici. Credo che nelle prossime settimane non mancheranno ulteriori momenti di confronto e spero anche di definizione di provvedimenti condivisi in favore dell'agricoltura e del sistema agroalimentare nazionale.
  Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.30.