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XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti

Resoconto stenografico



Seduta n. 91 di Mercoledì 30 marzo 2016

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Bratti Alessandro , Presidente ... 2 

Audizione del procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina, Andrea De Gasperis:
Bratti Alessandro , Presidente ... 2 ,
De Gasperis Andrea , procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina ... 2 ,
Spinelli Luigia , sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina ... 3 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 5 ,
Spinelli Luigia , sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina ... 5 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 6 ,
Spinelli Luigia , sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina ... 6 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 6 ,
Spinelli Luigia , sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina ... 6 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 6 ,
Vignaroli Stefano (M5S)  ... 6 ,
De Gasperis Andrea , procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina ... 6 ,
Vignaroli Stefano (M5S)  ... 7 ,
De Gasperis Andrea , procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina ... 7 ,
Vignaroli Stefano (M5S)  ... 7 ,
Spinelli Luigia , sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina ... 7 ,
Vignaroli Stefano (M5S)  ... 7 ,
Spinelli Luigia , sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina ... 7 ,
Vignaroli Stefano (M5S)  ... 7 ,
Spinelli Luigia , sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina ... 7 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 8 ,
Spinelli Luigia , sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina ... 8 ,
Vignaroli Stefano (M5S)  ... 8 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 8 ,
Vignaroli Stefano (M5S)  ... 8 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 8 ,
Spinelli Luigia , sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina ... 8 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 8 ,
Spinelli Luigia , sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina ... 8 ,
Vignaroli Stefano (M5S)  ... 8 ,
Spinelli Luigia , sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina ... 8 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 8 ,
Puppato Laura  ... 8 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 8 ,
Spinelli Luigia , sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina ... 8 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 8 ,
Spinelli Luigia , sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina ... 9 ,
Vignaroli Stefano (M5S)  ... 9 ,
Spinelli Luigia , sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina ... 9 ,
Puppato Laura  ... 9 ,
De Gasperis Andrea , procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina ... 9 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 9 ,
Spinelli Luigia , sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina ... 9 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 10 ,
Spinelli Luigia , sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina ... 10 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 10 ,
Spinelli Luigia , sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina ... 10 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 10 ,
Spinelli Luigia , sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina ... 10 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 10 ,
Spinelli Luigia , sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina ... 10 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 10 ,
Spinelli Luigia , sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina ... 10 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 10 ,
Spinelli Luigia , sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina ... 10 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 10 ,
De Gasperis Andrea , procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina ... 10 ,
Vignaroli Stefano (M5S)  ... 10 ,
De Gasperis Andrea , procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina ... 11 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 11 ,
De Gasperis Andrea , procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina ... 11 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 11 ,
De Gasperis Andrea , procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina ... 11 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 11 ,
Spinelli Luigia , sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina ... 11 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 12 12 

(La seduta, sospesa alle 15.15, è ripresa alle 15.20) ... 12 

Comunicazioni del presidente:
Bratti Alessandro , Presidente ... 12 12

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
ALESSANDRO BRATTI

  La seduta comincia alle 14.10.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  (Così rimane stabilito).

Audizione del procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina, Andrea De Gasperis.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina, Andrea De Gasperis, accompagnato dalla dottoressa Luigia Spinelli, sostituto procuratore presso la medesima procura, nonché consulente a tempo parziale di questa Commissione, che ringrazio per la presenza.
  Ricordo che la Commissione si occupa degli illeciti ambientali relativi al ciclo dei rifiuti, ma anche dei reati contro la pubblica amministrazione e dei reati associativi connessi al ciclo dei rifiuti, alle bonifiche e al ciclo della depurazione delle acque.
  L'audizione odierna si inserisce nell'ambito dell'approfondimento sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti nella regione Lazio, con particolare riferimento ai procedimenti che, con riferimento alle materie oggetto dell'inchiesta, di cui all'articolo 1 della legge 7 gennaio 2014, n. 1, risultano attualmente pendenti presso la procura da lei diretta.
  Avverto infine i nostri ospiti che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, facendone espressa e motivata richiesta, in particolare in presenza di fatti illeciti sui quali siano in corso indagini tuttora coperte da segreto, consentendo la Commissione, i lavori proseguiranno in seduta segreta, invitando comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata alla parte finale della seduta.
  La Commissione sta svolgendo un approfondimento sulla situazione del ciclo dei rifiuti nella regione Lazio. Siamo già stati a visitare, all'inizio dell'attività della Commissione, la discarica di Borgo Montello in occasione della prima grande indagine su quella discarica. Abbiamo sentito recentemente un comitato di cittadini del posto, che ci ha dato delle indicazioni, che in parte conoscevamo e in parte no. A Borgo Montello operano imprenditori molto importanti nella gestione del ciclo dei rifiuti, che non sono solo locali, ma agiscono anche a livello nazionale. Forse ci sono i due gruppi imprenditoriali privati più grandi del Paese.
  Abbiamo verificato una serie di situazioni anche illecite che riguardano la gestione di quegli impianti. Ci interesserebbe avere un quadro dal punto di vista della procura. Lei è accompagnato dal sostituto procuratore che ha svolto le indagini, La pregherei di fornirci un quadro approfondito dello stato del procedimento.
  Le cederei la parola, poi deciderà lei quando dare la parola alla sua collaboratrice.

  ANDREA DE GASPERIS, procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina. Sono in servizio a Latina da più o meno cinque anni. Per quello che riguarda la discarica di Borgo Montello, in tempi Pag. 3recenti abbiamo avuto un'iniziativa giudiziaria nei confronti della società privata, Indeco, che ha portato anche all'applicazione di misure cautelari per reati contro la pubblica amministrazione. Si riteneva che gli accantonamenti dovuti per legge in vista della «morte» della discarica non fossero più presenti, fossero stati distratti. Va detto – è un dato oggettivo – che la misura non è stata poi ritenuta sufficientemente fondata dal tribunale del riesame di Roma. Anche la Cassazione è intervenuta sul punto, e forse potrebbe anche presentarci qualche problema per future evoluzioni investigative.
  È comunque un risultato importante in relazione al nostro intervento, e poi la collega vi spiegherà più nel dettaglio, perché ovviamente, essendo capo dell'ufficio, so dell'esistenza dei processi per punti essenziali. Mi è capitato, come stavo dicendo prima, di essere stato sentito in Commissione per altre vicende nella veste di sostituto procuratore; parlavo dei processi che avevo svolto, e allora sono stato molto esaustivo nelle risposte. Sta comunque di fatto che proprio nella riflessione su tutta la vicenda di Borgo Montello, che è sempre stata un fatto ricorrente da quando sono a Latina, cioè come dicevo da cinque anni. Con la collega avevamo pensato, appunto, di verificare anche dal punto di vista più strettamente ambientale l'impatto di quest'invaso, o di più invasi, non so, dell'Indeco.
  Con un controllo svolto da tecnici si è rilevato che la discarica era già praticamente morta, aveva superato la sua capacità di contenimento dei rifiuti. È stato richiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari di Latina un sequestro preventivo della discarica, che è ormai bloccata, non può più ricevere conferimenti di rifiuti. In questo caso, il provvedimento è stato confermato dal tribunale del riesame. Penso che sia stato un risultato per l'ufficio e per l'attività che ci spetta. Oltretutto, è stata anche data una certa risonanza alla vicenda, da indurre gli organi amministrativi preposti – l'autorità giudiziaria si occupa delle patologie, di quello che non funziona in certe attività – a intervenire per accorgersi di quello che stava accadendo.
  Per quello che riguarda la discarica di Borgo Montello, abbiamo quindi il sequestro degli invasi gestiti dall'Indeco. Lì opera un'altra società, l'Ecoambiente, che era una società controllata da Latina Ambiente, a sua volta controllata dal comune di Latina. Anche in questo caso sono state svolte delle indagini per reati contro la pubblica amministrazione, come si era operato per il peculato nei confronti della società Indeco. Parliamo, cioè, di un'indagine tesa a verificare se gli accantonamenti per la futura bonifica del sito fossero stati effettivamente operati. Dall'indagine svolta dalla collega effettivamente questi accantonamenti sono risultati esistenti, e quindi il procedimento è stato archiviato, perché non era sostenibile alcuna ipotesi di reato nei confronti di coloro che gestiscono l'Ecoambiente.
  Questa è la vicenda a grandissime linee. Se vuole, la collega può intervenire.

  LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina. Con riferimento proprio alla vicenda più recente relativa al sequestro dell'invaso S8 della discarica di Borgo Montello, gestita dalla società Indeco, il sequestro è stato effettuato nell'ambito dell'originaria indagine avviata per peculato e falso ideologico. In un certo senso, è una prosecuzione. Per ragioni investigative, che ovviamente non posso esplicitare in toto perché le indagini sono ancora in corso, posso parlare soltanto di quello che già è stato steso come provvedimento di sequestro.
  Abbiamo effettuato delle verifiche, dei sopralluoghi, in particolare il 23 ottobre 2015, e ci siamo resi conto che l'invaso era saturo. Quest'ufficio di procura ha inviato una comunicazione per conoscenza di questa saturazione sia al commissario del comune di Latina sia al prefetto di Latina sia alla regione Lazio.
  Ho avuto poi una prima relazione preliminare da parte del consulente, al quale era stato chiesto proprio di verificare la saturazione della discarica. A seguito di questa prima relazione e di ulteriori approfondimenti, si è accertato che il profilo della discarica è nettamente più elevato Pag. 4rispetto a quello autorizzato, con punte di 4,5 metri. Questo significa, secondo la prospettazione accusatoria, che ha avuto conferma ma è stata anche avallata dal tribunale del riesame, che è stata violata l'autorizzazione integrata ambientale e sono stati abbancati rifiuti, per quello che ci risulta, pari a circa 120.000 metri cubi in più.
  Questa soprelevazione è avvenuta, sostanzialmente – questo è un aspetto che abbiamo riscontrato – senza che ci fosse stata nessuna verifica preliminare da parte degli organi competenti ai controlli. Se anche ci sono state queste verifiche, non sono state documentate o non ci sono state fornite. Viceversa, l'iniziativa della procura di effettuare questi sopralluoghi – almeno questo è quello che si vede dal punto di vista documentale – ha indotto l'Indeco a comunicare alla regione la situazione della discarica, aggiornandola in merito.
  In un passaggio risultante dal provvedimento del tribunale del riesame si evidenzia un dato, peraltro processuale, ovvero un comunicato stampa che la regione Lazio ha fatto immediatamente, il giorno del sequestro o il giorno dopo, sostenendo la legittimità dell'attività della discarica, della gestione, che fosse tutto «sotto controllo».
  Devo dire che quest'aspetto è stato affrontato, e nel provvedimento del tribunale del riesame si fa proprio riferimento a una sorta di iniziativa di attività di controllo della pubblica amministrazione a seguito dell'intervento dell'autorità giudiziaria. È stato sottolineato in un provvedimento giudiziario un fatto in realtà anomalo. Non dovrebbe essere così, perché l'amministrazione deve fare i suoi controlli e le sue attività a prescindere dall'attività della procura e dall'attività di indagine. Con il procuratore abbiamo concordato di produrre alla Commissione gli atti del sequestro, la richiesta del pubblico ministero, il provvedimento del gip e quello del tribunale del riesame.
  Questa vicenda è ancora in corso; nel senso che la discarica è sequestrata, almeno l'invaso S8 gestito da Indeco è sotto sequestro. Sono autorizzate soltanto le attività di manutenzione, le attività ordinarie per evitare danni all'ambiente. A mio avviso, però, è emerso sicuramente da quest'indagine – ma è una mia opinione personale, che sottopongo all'attenzione della Commissione, per quello che può valere – che è inadeguata la normativa dettata dal decreto legislativo n. 33 del 2003 in merito alle discariche.
  Una serie di norme, di disposizioni si prestano o si potrebbero prestare a interpretazioni non univoche. Forse andrebbe scritta meglio, ma forse proprio impostata meglio da diversi punti di vista. Mi riferisco non soltanto alla gestione della discarica in sé, alla realizzazione, alle attività di copertura, ma tornando al discorso precedente, cioè all'avvio dell'indagine, mi riferisco anche alla gestione post mortem, alla questione accantonamenti, alla questione fideiussioni. Sono tutte questioni che rischiano di vanificare assolutamente la tutela ambientale.
  Si è voluto amplificare al massimo le garanzie da un punto di vista economico, con la previsione di accantonamenti, fideiussioni trentennali e così via, ma stiamo e sto constatando nelle indagini che purtroppo questo rischia di essere soltanto cartaccia, un ammasso di carte, di fideiussioni, di accantonamenti. Gli accantonamenti non esistono; quanto alle fideiussioni, vorrei vedere che cosa succederebbe se un giorno fossero effettivamente attivate queste polizze fideiussorie.
  A fronte di tutto ciò, la situazione è tale che la discarica di Borgo Montello ha ricevuto a oggi dal 1998 – sono dati che ho ricavato da una consulenza tecnica, che fa parte degli atti processuali – 5.422.923 tonnellate di rifiuti, per incassi pari grosso modo a circa 276 milioni di euro. Dietro fatti che possono sembrare di poco conto, come la gestione di una discarica, in realtà ci sono affari veramente molto grossi, con incassi notevoli.
  A fronte di ciò, ci sarebbe forse la necessità di un maggiore controllo da parte di chi è deputato a effettuarne. I controlli dovrebbero essere automatici, sistematici, e non arrivare, come pare in questo caso sia avvenuto, solo a seguito di iniziative anche di impatto dell'autorità giudiziaria. Questo Pag. 5è per quanto riguarda la vicenda prettamente gestionale della discarica, che in questo momento, come ho detto, è sotto sequestro.
  La discarica di Borgo Montello è gestita in parte dalla società Indeco e in parte dalla società Ecoambiente. In un certo senso, noi procediamo parallelamente su un piano e sull'altro.
  Per quanto riguarda Ecoambiente, come ha già anticipato il procuratore, sono state effettuate le indagini con riferimento agli accantonamenti. Si tratta di un'indagine per la quale è stata richiesta l'archiviazione, già accolta dal gip, perché gli accantonamenti sono stati effettivi. Anche su questo bisognerebbe interrogarsi da un punto di vista normativo. Perché una società accantona realmente e un'altra solo contabilmente? È possibile tollerare questa libertà di azione o forse non sarebbe meglio disporre che gli accantonamenti vadano direttamente alla regione o siano effettivi con un vincolo di destinazione, in modo che ci sia la sicurezza che questi soldi siano accantonati e non travolti da eventuali procedure concorsuali che possono comunque investire le società che svolgono una determinata attività? In ogni caso, quel processo su Ecoambiente si è chiuso.
  Quello che sto adesso portando avanti, e di cui posso dire perché abbiamo concordato con il procuratore in questo senso, attiene anche all'attività della pubblica amministrazione e riguarda i benefit ambientali. Come sapete benissimo, i comuni che sopportano degli impianti sul loro territorio hanno diritto a dei benefit, a dei ristori ambientali, in questo caso proporzionati ai quantitativi di rifiuti conferiti.
  A seguito di quest'accertamento relativo al conferimento di quantitativi di rifiuti in misura superiore a quella autorizzata, ripeto allo stato degli accertamenti – ancora non ci sono sentenze – ho voluto verificare se i benefit ambientali fossero stati versati proporzionalmente ai conferimenti effettivi fatti dalla società. Ho formulato una richiesta di accertamento al comune di Latina con riferimento sia alla società Indeco sia alla società Ecoambiente.
  Sono rimasta quanto meno sorpresa, nel senso che ci hanno riferito che le società comunicano al comune i quantitativi di rifiuti che hanno abbancato, quindi quantificano le somme che devono versare a titolo di benefit ambientale, ma c'è una discrasia tra le somme che devono versare le società e quelle effettivamente incassate dal comune.
  Nell'anno 2011, ad esempio – questo è un prospetto che mi è stato consegnato dal comune di Latina – Indeco avrebbe dovuto versare come importi annui comunicati/dovuti 1.384.112,80 euro, e ha versato 1.059.503 euro, e idem negli anni successivi. C'è sistematicamente, cioè, una sfasatura tra le somme dichiarate dalle stesse società come dovute e quelle incassate. Questo riguarda sia Indeco sia Ecoambiente. È possibile che questi mancati versamenti dipendano dalla solita catena: non vengono pagate le società dai comuni, e quindi non possono versare i benefit, sostanzialmente quell'insolvenza, quei mancati pagamenti a catena che poi determinano anche il mancato pagamento del benefit ambientale.
  A mio avviso, però, la questione sorprendente è che non sono state date notizie, almeno allo stato – spero siano date successivamente – sugli approfondimenti che hanno fatto all'interno degli uffici comunali. Non sono stati pagati: hanno approfondito perché non lo sono stati? Sanno da quando non li stanno pagando? Hanno anche soltanto chiesto la motivazione per cui non li stanno pagando?
  Da queste prime acquisizioni, l'impressione è che non ci sia una piena consapevolezza della situazione dal punto di vista dei pagamenti del benefit ambientale, e ci sarebbe poi da verificare se sono stati riportati nel bilancio come crediti, e se sono crediti riscuotibili, e se alcuni sono prescritti, che cosa hanno fatto.

  PRESIDENTE. Scusi, dottoressa, il benefit ambientale che riguarda la compensazione viene determinato nell'ammontare all'interno della stessa delibera che dà l'autorizzazione dell'impianto?

  LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina. Pag. 6 Non so dirglielo, però sicuramente è rapportato ai quantitativi di rifiuti. Da lì è venuto lo spunto di accertare...

  PRESIDENTE. Credo che la legge n. 36 lo preveda, ma che poi la quantificazione venga effettuata attraverso l'autorizzazione con cui viene descritto l'impianto. Penso sia così.

  LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina. Devo verificarlo, lo verificherò.

  PRESIDENTE. Ci sarà scritto da qualche quanto va a ristoro per tonnellata di rifiuto conferito.

  LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina. Sì, sicuramente. Qui hanno fornito dei dati complessivi. Mentre per quanto riguarda i benefit di Indeco, per esempio, hanno dichiarato che sono stati forniti dei bonifici; per quanto riguarda Ecoambiente è tutto da verificare il versamento. È possibile che dal 2011 – per adesso, l'accertamento riguarda dal 2011 in poi, ma sicuramente andrò anche a ritroso per capire, partirò dal 2000, al di là di eventuali prescrizioni – non solo dei pagamenti non sono stati effettuati, ma anche quelli effettuati sono ancora da verificare?
  Tutto questo ci riporta, a mio avviso, a un fatto, ma torno di nuovo a un'opinione personale, che non mi piace neanche come ragionamento. Suppongo che adesso questi approfondimenti verranno fatti, perché li stiamo chiedendo, vogliamo capire che cosa sta succedendo, e quindi torniamo di nuovo al pungolo dell'autorità giudiziaria, che non va bene.
  Lo dice il provvedimento del tribunale: «Ciò induce a ritenere che il rispetto dell'AIA da parte dell'Indeco sia strettamente connesso all'attenzione dell'autorità giudiziaria sulla gestione dell'impianto. Del resto, solo a seguito dell'intervento della procura della Repubblica di Latina si è attivata l'autorità amministrativa regione Lazio, e solo a seguito degli esiti del controllo da parte dell'autorità giudiziaria l'Indeco si è sentita in dovere di presentare una relazione tecnica sulla capacità totale della discarica, che avrebbe invece dovuto redigere in via preliminare e previsionale».
  Ho parlato di questi ulteriori aspetti perché mi sembra ancora una volta che ci sia un atteggiamento allo stato sicuramente poco accorto, a fronte invece di una discarica e di un sito molto problematici, per varie ragioni anche passate. Ripeto che la discarica ha accolto fino a oggi 5.422.923 tonnellate di rifiuti.

  PRESIDENTE. Cedo la parola agli onorevoli colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  STEFANO VIGNAROLI. È stato detto che i controlli in regione praticamente non ci sono mai stati: sono stati individuati i responsabili?
  Per quanto riguarda i benefit, non ho ben capito che cosa si intende per benefit, se l'ecotassa, quella che versa il gestore al comune, o se un'altra voce in più.
  Vorrei sapere se questi controlli sulle fideiussioni post mortem sono stati fatti anche da altre procure.
  In particolare, vorrei capire bene di questi accantonamenti per quanto riguarda Indeco. Non ho capito bene: si è aperta un'inchiesta per verificare fideiussioni e accantonamenti, ma è stata rigettata perché comunque ci sono questi accantonamenti? Per Ecoambiente vale lo stesso discorso o sono due situazioni differenti? Mi sono un po’ perso su questa spiegazione: potete approfondire?

  ANDREA DE GASPERIS, procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina. C'è stata una questione di diritto generale. Praticamente, era configurato il reato di peculato nei confronti di Ecoambiente. Il peculato avviene quando un pubblico ufficiale o equiparato a pubblico ufficiale si appropria di denaro dell'amministrazione, di denaro pubblico.
  Si era ritenuto che questi accantonamenti dovuti per legge dall'Indeco e da similari società fossero, sostanzialmente, denaro destinato a uso pubblico, e che quindi dovessero essere comunque presenti. Con l'indagine la collega aveva appurato Pag. 7 che questo denaro sarebbe stato addirittura trasferito all'estero – correggimi se ritieni – quindi distratto in senso penalistico. Si è configurato, quindi, il reato di peculato, reato del pubblico ufficiale che fa appropriazione indebita, come è noto a tutti.
  Il giudice ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare, di arresti domiciliari, attesa la natura del reato, ma il riesame ha annullato il provvedimento, e la Cassazione ha rigettato il nostro ricorso, ritenendo che, posto che l'invaso era ancora vivo, il denaro doveva essere presente all'atto della sua dichiarazione di morte. Dato che era ancora capiente, poteva ancora ricevere, non era necessario accantonare. È questo il profilo. La Corte di cassazione, però, se non sbaglio dalla sentenza della collega, dubitava anche della natura pubblica di questo denaro in caso di morte.
  Il discorso, come diceva la collega, è di riqualificare tutta la materia, per dare più garanzie ai cittadini, che sono quelli che ricevono l'impatto da parte del sito non bonificato dove c'è il fatto ambientale concreto, reale. Fino adesso, infatti, siamo a un reato contro la pubblica amministrazione, mentre il fatto che la discarica non venga bonificata, e quindi faccia danno, ha un impatto ambientale diverso.

  STEFANO VIGNAROLI. Questi accantonamenti ci sono o no?

  ANDREA DE GASPERIS, procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina. Nella Indeco non c'erano. Nella Ecoambiente la collega ha verificato che quest'accantonamento c'era, e ha archiviato perché i soldi ci sono, quindi non era un problema. La differenza era in questi termini.

  STEFANO VIGNAROLI. Era lecito, quindi, che non ci fossero da parte di Indeco gli accantonamenti? Così è stato stabilito?

  LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina. Sostanzialmente, da un punto di vista contabile, gli accantonamenti erano stati effettuati ma non c'erano materialmente. La questione che mi sono posta è che, anzitutto, a mio avviso, e continuo a sostenerlo, gli accantonamenti devono essere effettivi. Si tratta di accantonamenti che servono per garantire la gestione post mortem della discarica. Nell'ipotesi in cui per una cattiva sorte dovesse accadere il fallimento di una società e così via, devono essere soldi che comunque garantiscono la gestione post mortem, attività complessa da gestire.
  Inoltre, la legge è talmente rigorosa, ma ribadisco a parole, che prevede non soltanto gli accantonamenti, ma anche delle polizze fideiussorie importi importanti, che però si aggiungono agli accantonamenti, non li sostituiscono. Questo vuol dire che il legislatore ha immaginato un sistema granitico di tutela del sito dopo la chiusura.
  Noi abbiamo riscontrato, però, che da Indeco gli accantonamenti sono stati contabili, mi pare di ricordare – non ne sono sicura, perché ho visto solo la seconda parte del processo – 30 milioni. Indeco sta già facendo gestione post mortem di alcuni invasi chiusi, mi pare dell'S4.
  Bisogna vedere se il comune di Latina avvia le verifiche con riferimento a questi benefit ambientali che devono essere versati da Indeco, se intende avviare delle iniziative di qualche tipo.

  STEFANO VIGNAROLI. I benefit sono l'ecotassa?

  LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina. I benefit sono il ristoro che viene dato alla collettività, al comune per la presenza di un impianto.

  STEFANO VIGNAROLI. Non è, quindi, l'ecotassa, è una cosa in più.

  LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina. Che, però, non ha un vincolo di destinazione. Il comune può destinare in vario modo, ma comunque è un ristoro.

Pag. 8

  PRESIDENTE. Se non capisco male, dovrebbe essere quantificato all'interno dell'autorizzazione integrata ambientale. Dovrebbe essere la regione che incassa, o incassa il comune?

  LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina. Incassa il comune.

  STEFANO VIGNAROLI. Forse direttamente nella tariffa.

  PRESIDENTE. No, non è nella tariffa.

  STEFANO VIGNAROLI. Nei soldi che il comune paga.

  PRESIDENTE. Per questo chiedevo cosa fosse. La compensazione ambientale normalmente è in sede di autorizzazione ambientale integrata, è una delle voci, che però è un atto della regione.

  LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina. Il benefit deve essere versato al comune.

  PRESIDENTE. Va versato direttamente al comune.

  LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina. Sì.

  STEFANO VIGNAROLI. L'ecotassa in regione. Per gli accantonamenti, va bene; le fideiussioni sono regolari? le avete verificate?

  LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina. Abbiamo effettuato anche degli approfondimenti con riferimento alle fideiussioni, e vi erano dei problemi con riferimento ad alcuni invasi. Adesso le fideiussioni sono a posto per quello che ci hanno riferito dalla regione, e le abbiamo anche esaminate. Sono fideiussioni comunque per la maggior parte di società con sedi all'estero. Questo è un dato di fatto. Adesso Indeco sta gestendo la discarica ordinaria, cioè l'S8, comunque sotto sequestro, più il post mortem, ma ovviamente in questo periodo non sta incassando nulla, perché non stanno sversando rifiuti, e quindi è in una fase di stallo.

  PRESIDENTE. Purtroppo, quello delle fideiussioni e del post mortem non è un tema solo di Latina. Abbiamo posto il problema al ministro più volte, ci è stato risposto che emaneranno un decreto.
  Ormai, le fideiussioni più lunghe, per cinque anni, le compagnie serie non le fanno, le fanno compagnie straniere o particolari.

  LAURA PUPPATO. Le fanno anche in Italia, il problema è che costano di più, e comunque quelle sono di fatto fiduciarie, cartacee e basta, chiudono nel giro di due anni.

  PRESIDENTE. Non servono.

  LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina. Presidente, se posso permettermi, il problema è anche di libertà «mentale» della regione. Se vengono accettate fideiussioni non propriamente rassicuranti, l'eventualità che una società fallisca si traduce nella responsabilità della regione, che deve intervenire con la bonifica, quindi è un rapporto di troppo stretta interdipendenza.

  PRESIDENTE. Sono d'accordo, ma in alcuni casi – Brindisi per tutti – di fronte a questi contenziosi e a un intervento da parte del dirigente regionale un po’ più prescrittivo rispetto alla media, l'impresa ha fatto ricorso e il TAR le ha dato ragione. Probabilmente, come diceva lei, dal punto di vista normativo forse c'è bisogno di intervenire con direttive un po’ più chiare.
  Riscontriamo ormai dappertutto situazioni in cui l'impresa fallisce, pianta lì la discarica, dopodiché la fideiussione magari non è escutibile, il comune si trova a intervenire in sostituzione, quasi sempre un comune piccolissimo, senza risorse per intervenire. Pag. 9 A quel punto deve agire la regione, la quale, a seconda dei soldi che ha messo da parte, può intervenire o meno.

  LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina. Un altro problema che vorrei evidenziare, che magari può essere oggetto di ulteriori approfondimenti proprio dalla Commissione, riguarda la quantificazione dei costi di smaltimento e di trattamento. Sostanzialmente, il controllo regionale riguarda soltanto un segmento di tutta la filiera. Se, però, conferisco in un impianto di trattamento un certo quantitativo di rifiuti, l'impianto mi considera come costo lo smaltimento in discarica, sostanzialmente a libero mercato: ecco che non è più controllabile il costo di smaltimento, che poi grava di nuovo sui cittadini. Si mette, quindi, in moto un meccanismo, un circolo vizioso dal quale non si può uscire.
  Allo stesso modo, quanto agli effettivi livelli di raccolta differenziata, sarebbe importante capire realmente quali sono. Anche quello incide sui quantitativi conferiti, sui costi, sui costi per la collettività, oltre che sui costi in termini di corretta gestione, di salute, ma anche sui costi proprio in termini economici. Anche su quest'aspetto, per la verità, sto effettuando degli approfondimenti, ma eventualmente ne parlerò in seduta segreta.

  STEFANO VIGNAROLI. Le avevo fatto anche altre due domande, quella sui mancati controlli in regione, se avete accertato dei responsabili, e se ci sono controlli in altre discariche del Lazio che voi sappiate o della vostra procura o di altre.

  LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina. Quanto abbiamo accertato è quello che abbiamo detto, che è stato evidenziato anche nel provvedimento: un intervento della regione a seguito dei sopralluoghi effettuati e poi a seguito del sequestro. Sottolineo, però, che comunque l'attività della regione non rientra nella competenza della procura di Latina, ma della procura di Roma.

  LAURA PUPPATO. Relativamente al tema del comune di Latina, che a quanto pare non ha segnalato attraverso i suoi uffici amministrativi questa discrasia tra gli importi dovuti e quelli effettivamente ricevuti, avete segnalato che questa questione può risultare, se verificata, anche oggetto di denuncia alla Corte dei conti per danno erariale? In ogni caso, vorrei che anche come Commissione sentissimo il comune di Latina nonché di nuovo la regione Lazio se possibile, per riuscire a delineare un quadro più chiaro della gestione di questa discarica nello specifico.

  ANDREA DE GASPERIS, procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina. Sicuramente, alla procura generale del Lazio e alla Corte dei conti inviamo anche processi destinati all'archiviazione perché non ci sono fatti che si possono configurare come reato, ma c'è colpa per mancato introito di una somma, quindi il danno erariale viene comunicato alla Corte dei conti anche nel corso delle indagini. Siamo tutti e due tenuti alla segretezza, ma anche se il processo è destinato a non avere un seguito, c'è l'invio.

  PRESIDENTE. Relativamente all'intreccio di proprietà: la proprietaria di Ecoambiente è Latina Ambiente, partecipata, ma ha la maggioranza. A sua volta, Latina Ambiente è del comune al 100 per cento, quindi Latina Ambiente è al 100 per cento del comune di Latina, che a sua volta è socio di maggioranza di Ecoambiente. Dopo magari ci raccontate l'intreccio in seduta segreta.
  Il socio privato di Ecoambiente è uno solo o sono più di uno?

  LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina. È uno il socio privato di Ecoambiente: Eco Latina Impianti Srl.
  Ecoambiente è partecipata da Latina Ambiente Spa per il 51 per cento, da Eco Latina Impianti Srl per il 49 per cento. Latina Ambiente è partecipata per il 51 per cento da soggetto pubblico, il comune di Latina, e il 49 per cento da privati.

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  PRESIDENTE. Uno o più privati?

  LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina. Più privati.

  PRESIDENTE. È Latina Ambiente, quindi, il socio a maggioranza pubblica, con una parte però di privati.

  LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina. Sì.

  PRESIDENTE. Quanto tempo fa più o meno i privati sono entrati nella società mista Latina Ambiente, secondo gli ultimi dispositivi legislativi?

  LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina. Devo controllare.

  PRESIDENTE. Non sono recenti.

  LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina. Posso comunque poi fornire alla Commissione alcuni stralci di una consulenza in cui sono riportati i passaggi gestionali.

  PRESIDENTE. Sì, tutti i passaggi gestionali, perché ci interessa capire quest'intreccio.
  Vorrei chiedere in merito ai controlli effettuati da ARPA Lazio. Ci è stato segnalato dai cittadini che ci sarebbero delle incongruenze tra il perito utilizzato, il dottor Munari, e alcuni dati che emergono...

  LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina. Non stiamo parlando del processo...

  PRESIDENTE. Non questo, probabilmente un processo prima di...

  LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina. Di quello delle falde.

  PRESIDENTE. Sì, di quello dell'inquinamento delle falde, esatto, processo precedente, chiedo scusa. Vorremmo anche capire: ci sono le condizioni per affermare che la mala gestione di queste discariche ha provocato o sta provocando inquinamento ambientale, misurabile e perseguibile anche rispetto alla nuova normativa?
  Quella discarica si porta dietro una sorta di mitologia negativa, indicata come quella in cui addirittura allora si diceva ci fossero fusti radioattivi. Poi ci è stato spiegato che sono state condotte delle indagini che lo hanno escluso, ma ogni tanto questo tema torna fuori.
  Peraltro, a vostro avviso esiste una relazione tra un'attività non solo necessariamente legata a questo tipo di indagine, ma anche allo smaltimento, alla gestione dei rifiuti, anche non urbani, bensì di natura speciale, e a interessi di gruppi malavitosi? Almeno per altri settori, quelle sono zone in cui una certa influenza da parte della camorra è presente. Vi risulta che ci siano indagini in corso da parte degli organi di polizia giudiziaria? Da parte vostra ci sono attività che mirano a verificare queste situazioni?

  ANDREA DE GASPERIS, procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina. Per quanto riguarda quello che possiamo definire l'inquinamento sulle falde situate sotto la discarica di Borgo Montello, il primo punto, pende un procedimento penale, del quale penso la precedente analoga Commissione si sia occupata. È stato sentito il collega Miliano in due occasioni. Ero appena arrivato a Latina, quindi era luglio e ottobre 2010. Fece una relazione abbastanza dettagliata.
  Sono state rinviate a giudizio al tribunale di Latina in composizione collegiale – l'udienza è rinviata a ottobre 2016 – tre persone per l'adulterazione e l'avvelenamento delle acque. È stato un processo molto difficile, partito addirittura forse nella prima metà degli anni Duemila, 2005-2006.

  STEFANO VIGNAROLI. Scusi, chi sono queste tre persone?

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  ANDREA DE GASPERIS, procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina. Sono state rinviate a giudizio nel dibattimento: Rondoni Vincenzo, Landi Bruno e Colucci Nicola, richiesta di rinvio a giudizio, ma non posso dire con certezza se alla richiesta di rinvio a giudizio, che è un atto...

  PRESIDENTE. Ci era stato segnalato anche dai comitati...

  ANDREA DE GASPERIS, procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina. ... se ci sia stato anche proprio il rinvio a giudizio di tutti. Comunque, la richiesta è di rinvio a giudizio. Qualcuno è in dibattimento. Questa è forse la consulenza a cui si riferiva il presidente. Il perito è stato nominato dal giudice per le indagini preliminari. Il giudice ha dipanato la questione nominando un perito, che ha concluso per l'adulterazione delle acque. Il procedimento è in corso.
  Essendo considerato reato permanente, non ci sono problemi di prescrizione, qualcosa che ci affligge un po’. Soprattutto le contravvenzioni in materia ambientale sono tutte quattro anni più uno. Questo, invece, è un delitto. Potrebbe essere uno di quei reati nuovi. Potrebbe essere un disastro, ma in questo caso andrebbe tecnicamente riattualizzato, altrimenti il giudice non ci darebbe mai ragione. Si potrebbe vedere se può essere tra le nuove forme. Per inciso, non abbiamo alcuna notizie di reato.
  In generale, i reati ambientali sono di lieve entità. Parlavamo della prescrizione che incombe su tutti. L'unico reato serio è il traffico organizzato, articolo 260, di competenza distrettuale. Questi reati presi, invece, dal codice penale cominciano ad avere sanzioni abbastanza reali, quindi di può fare qualcosa di concreto. Il resto diventa una questione quasi burocratica-amministrativa di pagamento di sanzioni, salvo il reato contro la pubblica amministrazione.

  PRESIDENTE. Poi ci consegna la documentazione.

  ANDREA DE GASPERIS, procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina. Per quello che riguarda il secondo punto, l'attività di gruppi di criminalità organizzata, soprattutto nella materia dei rifiuti speciali – ci si occuperà di rifiuti industriali – faccio una premessa. Attualmente, il circondario del tribunale non copre più l'intera provincia di Latina, ci fermiamo a Fondi. La parte sud della provincia di Latina, in cui anche per vicinanza con aree del casertano c'è la potenziale presenza della camorra, ricade ormai sotto la competenza del tribunale di Cassino. C'erano i famosi interessi dello Schiavone, che aveva parlato di queste cose, ultimamente riprese.
  Oltre a essere fatti datati nel tempo, ove ci fosse l'interesse della criminalità organizzata, la competenza non diventa più nostra, perché siamo tribunale ordinario circondariale, ma della procura della Repubblica o di Roma o di Napoli, delle direzioni distrettuali antimafia, perché è un reato comunque distrettuale. Come nel 260, lo comunichiamo direttamente a Roma, non facciamo niente.

  PRESIDENTE. Voleva dire qualcosa in segreta?

  LUIGIA SPINELLI, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Latina. Vorrei dire qualcosa a proposito della circostanza evidenziata dal procuratore in merito alla normativa entrata in vigore, che è stata giustamente accolta positivamente, ma che sul campo stenta a partire per una serie di ragioni. La più evidente è che si tratta di episodi, di fatti che, quando si accertano, il danno è stato già fatto, poi bisogna risalire all'autore. Rimango, quindi, della mia idea: la tutela dell'ambiente va anticipata. Sono proprio le ipotesi contravvenzionali, quelle del codice dell'ambiente, che andrebbero sanzionate in maniera più severa.
  Un'altra segnalazione che ritengo di poter fare in questa sede autorevole riguarda la confisca. A mio avviso, quando si parla di confisca per equivalente del profitto del reato ambientale nella norma 452-undecies, si manca un'occasione importante. Più che confiscare il profitto del reato, si sarebbe dovuto confiscare la Pag. 12somma necessaria per la remissione in pristino dei luoghi. Se un imprenditore guadagna dieci o cento, il danno per la collettività è 10 milioni.
  Anche a voler confiscare per equivalente il profitto del reato, in ogni caso non si è sanato il danno per la collettività. Sarebbe stato sufficiente formulare la norma in maniera un po’ diversa per avere delle possibilità di confisca molto più importanti. Oltretutto, altro è accertare il profitto di un reato ambientale, che è sempre complicato, altro è invece accertare le somme necessarie per la remissione in pristino, molto più facili.
  Da un altro punto di vista, per quanto riguarda gli interessi della criminalità nel ciclo dei rifiuti, ritengo che ci siano alcuni segnali sicuramente sintomatici che meritano degli approfondimenti. Alcuni sono proprio quelli che provengono dalla gestione ordinaria dei rifiuti. Nel momento in cui i rifiuti vengono conferiti fuori dall'ambito territoriale o si devia dal principio di prossimità per ragioni non del tutto chiare, secondo me servono degli approfondimenti, ovviamente nelle giuste sedi.

  PRESIDENTE. Propongo di passare in seduta segreta.

  (Così rimane stabilito. La Commissione prosegue in seduta segreta indi riprende in seduta pubblica)

  PRESIDENTE. Ringrazio i nostri ospiti e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta, sospesa alle 15.15, è ripresa alle 15.20.

Comunicazioni del presidente.

  PRESIDENTE. È pervenuto, ai sensi della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati n. 163/2015, il prescritto nullaosta da parte della Presidente della Camera alla desecretazione del resoconto stenografico dell'audizione di Michele Ladislao, ispettore superiore pro tempore della Polizia di Stato, svoltasi il 20 dicembre 2000 presso la Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite a esso connesse. Il predetto documento si intende pertanto desecretato.

  (La Commissione concorda.)

  PRESIDENTE. L'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti di gruppo, nella riunione appena svoltasi, ha stabilito che una delegazione della Commissione svolga una missione presso il porto di Gaeta e nella provincia di Latina il prossimo giovedì 21 aprile 2016. È stato, inoltre, stabilito che una delegazione della Commissione partecipi a un convegno che avrà luogo il prossimo giovedì 28 aprile 2016 a Casale Monferrato. Essendo già stata deliberata l'organizzazione di un convegno per il giorno successivo a Mantova, si svolgerà una missione in Piemonte e in Lombardia dal 27 al 29 aprile 2016.
  Comunico, quindi, che lo svolgimento della missione in Friuli, già previsto dal 9 al 13 maggio prossimi, avrà luogo in due distinte missioni, rispettivamente dal 15 al 17 maggio 2016, durante la quale avrà luogo anche una visita presso il porto di Capodistria in Slovenia, e dal 23 al 25 maggio 2016.
  Comunico, infine, che dal 27 giugno al 1o luglio 2016 la Commissione effettuerà una missione di studio in Belgio e in Olanda e, dal 6 all'8 luglio 2016, una missione in Calabria e in Basilicata.

  La seduta termina alle 15.25.