Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Resoconti stenografici delle audizioni

Vai all'elenco delle sedute >>

XVII Legislatura

IX Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 17 di Martedì 5 aprile 2016

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 3 

Audizione del Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) sulle concessioni e subconcessioni aeroportuali (ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento):
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 3 ,
Cantone Raffaele  ... 3 ,
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 4 ,
Spessotto Arianna (M5S)  ... 4 ,
Cantone Raffaele , Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ... 5 ,
Brandolin Giorgio (PD)  ... 6 ,
Cantone Raffaele , Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ... 7 ,
Biasotti Sandro (FI-PdL)  ... 7 ,
Cantone Raffaele , Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ... 7 ,
Bordo Franco (SI-SEL)  ... 8 ,
Cantone Raffaele , Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ... 8 ,
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 8 ,
Cantone Raffaele , Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ... 9 ,
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 9 

ALLEGATO: Documentazione depositata dal Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ... 10

Sigle dei gruppi parlamentari:
Partito Democratico: PD;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Il Popolo della Libertà- Berlusconi Presidente: (FI-PdL);
Area Popolare (NCD-UDC): (AP);
Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà: SI-SEL;
Scelta Civica per l'Italia: (SCpI);
Lega Nord e Autonomie - Lega dei Popoli - Noi con Salvini: (LNA);
Democrazia Solidale-Centro Democratico: (DeS-CD);
Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale: (FdI-AN);
Misto: Misto;
Misto-Alleanza Liberalpopolare Autonomie ALA-MAIE-Movimento Associativo italiani all'Estero: Misto-ALA-MAIE;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l'Italia (PLI): Misto-PSI-PLI;
Misto-Alternativa Libera-Possibile: Misto-AL-P;
Misto-Conservatori e Riformisti: Misto-CR;
Misto-USEI (Unione Sudamericana Emigrati Italiani): Misto-USEI.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
MICHELE POMPEO META

  La seduta comincia alle 14.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata mediante la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione del Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) sulle concessioni e subconcessioni aeroportuali.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, del Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) sulle concessioni e subconcessioni aeroportuali. Voglio ringraziare il dottor Raffaele Cantone per aver accettato l'invito della Commissione e per l'economia dei nostri lavori gli darei subito la parola, dando il benvenuto alla delegazione.

  RAFFAELE CANTONE, Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC). Se lei è d'accordo, presidente, atteso che i tempi sono molto ristretti e credo che la Commissione sia in possesso del nostro atto, ne potrei fare una brevissima sintesi, eventualmente provando a rispondere alle domande dei parlamentari presenti, perché è evidente che, se dovessi esporre la contestazione che è stata mandata agli Aeroporti di Roma, il tempo a nostra disposizione sarebbe integralmente consumato. Se lei è d'accordo, quindi, farò un intervento di cinque minuti, riservandomi poi di rispondere alle eventuali domande.
  Molto brevemente, l'Ufficio vigilanza servizi e forniture, il cui dirigente è il dottor Failla che oggi mi accompagna, a seguito di un esposto dell'Associazione Fuoripista e delle interrogazioni parlamentari degli onorevoli Anzaldi e Bonaccorsi, ha avviato una procedura per verificare la situazione riguardante la concessione di Aeroporti di Roma, ma si tratta evidentemente di una procedura esplorativa che potrà poi riguardare anche altre concessioni aeroportuali.
  Il punto che ha focalizzato l'attività dell'Ufficio vigilanza servizi e forniture era comprendere come fosse stata data la concessione, primo e meno significativo passaggio, e soprattutto quali dovessero essere le norme applicabili nel caso delle subconcessioni rilasciate dal concessionario, distinguendo nettamente fra l'attività aviation e l'attività non aviation.
  Infatti mentre l'attività aviation è regolata dal Codice della navigazione, per quanto riguarda l'attività non aviation, quella che ricomprende gli esercizi commerciali, di ristorazione e le attività che si svolgono all'interno dell'aeroporto, è stato necessario capire quali fossero le norme applicate e quali le norme applicabili.
  Per quanto riguarda le norme applicate, abbiamo verificato che la società ADR Aeroporti di Roma S.p.A., che ha una concessione in base a una serie di norme legislative, poi prorogata fino al 2044, ritiene di svolgere un'attività privata e di gestire questa attività di rilascio delle concessioni (ovviamente mi riferisco alle subconcessioni commerciali, non alle concessioni che riguardano il settore strettamente aviatorio) con una logica tipicamente privatistica, Pag. 4 come veri e propri contratti privati, anche se ADR in sede di interlocuzione aveva precisato che comunque si sottoponeva a una serie di autolimitazioni, applicando sia pure parzialmente il Codice dei contratti.
  La valutazione che è stata fatta dall'Ufficio vigilanza servizi e forniture ha riguardato due aspetti: prima di tutto verificare se fosse effettivamente questo il regime applicabile e in secondo luogo verificare se nella pratica fosse stato effettivamente applicato.
  All'esito di una lunga disamina degli istituti giuridici, la posizione che è stata assunta dall'Ufficio e poi dal Consiglio dell'Autorità è nel senso che questa attività non può che essere considerata come una concessione di pubblico servizio, per cui ADR Aeroporti di Roma, nel momento in cui attribuisce quelle che sono a tutti gli effetti subconcessioni, deve applicare il Codice dei contratti pubblici.
  Applicare il Codice dei contratti pubblici significa mettere in gara le subconcessioni, secondo un sistema che deve essere caratterizzato dalle regole indicate dal decreto legislativo n. 163 del 2006. Se ritenete, preciseremo anche il modo in cui si è giunti a questa specifica conclusione, tenendo presente però che nel 2015 c'è stata una sentenza del Consiglio di Stato che, sia pure incidenter tantum, sembra aver dato ragione alla posizione di ADR su un'ipotesi di un ricorso che riguardava la giurisdizione.
  Questa decisione è stata presa in considerazione dagli uffici, i quali però hanno ritenuto che ci fosse una serie di argomentazioni ma anche di decisioni meno recenti della giurisprudenza sia ordinaria che amministrativa che potesse condurre a diversa conclusione, nel senso di ritenere che queste attività debbano essere qualificate subconcessioni sottoposte al Codice dei contratti.
  Con riferimento invece alle modalità con cui sono state effettivamente affidate le subconcessioni sono emerse alcune criticità, perché, seppure si trattasse di un principio di autolimitazione pratica, nella verifica non è stato possibile comprendere appieno come siano state affidate queste subconcessioni e sono emersi anche elementi di criticità riguardo ad alcuni affidamenti, soprattutto quelli economicamente più significativi, come la ristorazione.
  È emerso in particolare che delle tre subconcessioni più rilevanti una è stata attribuita a un Gruppo che fa capo alla stessa società che fa capo ad ADR, quindi con una situazione di probabile conflitto di interessi, sia pure soltanto potenziale, che in un'eventuale gara pubblica avrebbe dovuto essere evidenziato.
  All'esito di questa attività, è stata inviata una comunicazione alla società ADR, all'ente concessionario che, come noto, è l'ENAC, e anche al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ma ad oggi non abbiamo ancora ricevuto alcuna interlocuzione da parte di ADR né da parte di ENAC. Non essendo ancora trascorsi i termini previsti per le contestazioni per i riscontri, crediamo che da qui a qualche giorno avremo le eventuali valutazioni di ENAC, che però sono soltanto teoriche, in quanto ENAC è solo messo a conoscenza della nostra attività, mentre dovrebbe risponderci la società Aeroporti di Roma, al fine di verificare la sua posizione in ordine alla nostra richiesta di sottoporsi o meno al Codice dei contratti.
  Io mi fermerei, perché la conclusione è quella che conta, ma ovviamente il ragionamento è molto più complesso.

  PRESIDENTE. Grazie, è stato sintetico e molto chiaro. Lascio quindi la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni, procedendo a un intervento per Gruppo.

  ARIANNA SPESSOTTO. Ringrazio il dottor Cantone e mi riservo di leggere tutta la relazione che sarà sicuramente più approfondita. Vorrei porre una serie di domande che forse troveranno risposta in questo documento.
  Lei ha parlato di ADR, però molti altri aeroporti italiani si trovano nella stessa condizione, quindi vorrei sapere se abbiate avuto modo di analizzare la situazione di Pag. 5altri aeroporti. Conosco molto bene quella di Venezia, dove i parcheggi sono affidati direttamente alla società riconducibile a SAVE, il Gruppo che gestisce l'aeroporto, quindi non è garantita la concorrenza. Ho fatto delle interrogazioni parlamentari al riguardo, non ricordo se ho scritto anche all'ANAC, però credo che sia una questione da verificare.
  Vorrei porre anche delle domande dirette. Qual è il rapporto che c'è oggi tra ENAC e ANAC, premesso che il responsabile della vigilanza sull'aviazione civile è ENAC? Ritenete che ci siano degli interventi normativi da apportare per rendere più fattiva e utile questa collaborazione tra ENAC e ANAC? Secondo lei sarebbe necessario un intervento normativo per permettere all'Autorità dei trasporti di intervenire nel settore aereo, visto che oggi avremmo una sovrapposizione tra le competenze dell'Autorità dei trasporti e quelle affidate oggi all'ENAC?
  In merito alle concessioni aeroportuali l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici nel 2013 aveva presentato un dossier, quindi vorrei sapere se in seguito a questo ci siano state delle evoluzioni nel sistema concessorio.
  In merito, invece, alle subconcessioni vorrei sapere in primo luogo se riteniate necessario un intervento normativo per limitare il ricorso a questa pratica scorretta, che spesso porta all'utilizzo di logiche clientelari nelle attività non aviation, in secondo luogo se riteniate che l'ENAC abbia sufficienti strumenti per intervenire su questo fronte e in ultimo se ANAC abbia rilevato che ENAC è effettivamente intervenuta su questo fronte. Grazie.

  RAFFAELE CANTONE, Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC). Se lei è d'accordo, presidente, preferirei rispondere sia pure sinteticamente subito.
  Non abbiamo ancora avviato attività che riguardano altri aeroporti. Prima di tutto è noto che in base a una legge del 2009 c'è una regolamentazione diversa per gli aeroporti che hanno un traffico superiore a 8 milioni di passeggeri annui, cioè Roma, Milano e Venezia, rispetto agli altri.
  L'attività è stata avviata in qualche modo anche come attività pilota nei confronti degli aeroporti della capitale, perché sono certamente gli aeroporti più importanti della nazione e anche per mettere un punto su una serie di questioni che possono rappresentare dei punti di partenza per le valutazioni successive, quindi ad oggi questa è un'attività pilota che serve per capire come funziona il regime delle subconcessioni.
  Una volta ritenuto applicabile il regime, diventerà facile stabilire se ci sia o meno la possibilità di occuparsi di altri aeroporti. È evidente però che, se si dovesse ritenere inapplicabile il Codice dei contratti, l'ANAC non avrà alcuna competenza e quindi non si occuperà degli altri aeroporti.
  Non ci sono attualmente rapporti tra ANAC e ENAC. Si tratta di due organismi completamente diversi, l'ENAC è un ente concessionario per conto dello Stato, rappresenta l'autorità che affida la concessione alla società privata. Come è noto, si tratta di un affidamento che risale agli anni '70 ed è stato effettuato in base a una norma di legge, è stato poi prorogato in relazione alla necessità di svolgere una serie di investimenti infrastrutturali, che abbiamo verificato ad oggi essere molto inferiori rispetto a quelli programmati. Questo è un punto contenuto nella relazione che credo sia di grande importanza.
  Per quanto riguarda l'Autorità di regolazione dei trasporti, in base alla ricostruzione svolta, gli aeroporti per i quali è previsto questo regime particolare sono sottratti all'Autorità di regolazione dei trasporti e la vigilanza sulla gestione è attribuita ad ENAC. Si tratta di una valutazione che spetta al legislatore effettuare.
  Sui sistemi concessori onestamente non conosco questa relazione dell'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici; credo che in generale il tema delle concessioni sia un tema particolarmente rilevante. Il livello di introiti che lo Stato recupera attraverso le attività concessorie è di gran lunga inferiore agli introiti che riescono ad ottenere le società concessionarie. Questa è una valutazione che ovviamente spetta al legislatore. Pag. 6
  Quanto alla necessità di intervenire sugli affidamenti ai subconcessionari, gli uffici avevano verificato che nel disegno di legge sulla concorrenza del 2015 era stato introdotto all'interno del Codice della navigazione l'articolo 706- bis, rubricato «Gare per l'assegnazione di aree non aviation all'interno del sedime aeroportuale», che stabiliva un criterio di gare, ma questa disposizione ci risulta essere stata soppressa.
  Noi però riteniamo che questa indicazione normativa non sia dirimente, perché un altro degli elementi che non ho citato per velocità è che anche nelle direttive comunitarie vi è un riferimento, il considerando n. 25 della direttiva 2014/23/CE sulle concessioni, che espressamente fa riferimento anche alle concessioni aeroportuali.
  Noi riteniamo che dal punto di vista interpretativo si possa ritenere certamente applicabile il Codice dei contratti anche al regime di affidamento delle subconcessioni. Certo un intervento normativo taglierebbe la testa al toro.

  GIORGIO BRANDOLIN. In parte il presidente Cantone ha già risposto ad alcune osservazioni che volevo fare, ma cerco di ricordare velocemente come nascono queste subconcessioni. Nascono all'interno di una concessione generale che l'ENAC affida alle società di gestione sulla base di una gara (fino a qualche anno fa c'era l'affidamento diretto) e quindi all'interno di quella concessione vengono date alcune possibilità alla società di gestione di ottenere dei risultati finanziari a fronte dell'impegno assunto dalla stessa società di gestione con l'ENAC di fare alcuni investimenti.
  Lei ci ha ricordato ad esempio che ADR di Roma è indietro, se così si può dire, rispetto alle promesse di investimenti che doveva fare sulla base di quella concessione, quindi il rapporto tra cosa può fare la società di gestione e gli impegni che si è assunta a fronte della concessione dovrebbe essere verificato e controllato a determinate scadenze temporali, perché la concessione ha una durata rilevante, mi sembra quarantennale, e rimandare al trentesimo o quarantesimo anno gli investimenti non mi sembra un comportamento serio.
  C'è un cronoprogramma, c'è un impegno, successivamente arriva un accordo di programma per cui la società di gestione si impegna a fare tutte queste cose. A fronte di questi impegni viene lasciata la possibilità di introitare più soldi possibile dalle attività commerciali di cui stiamo parlando, ma anche dall'attività aviation.
  Lei ci ha detto che parliamo soltanto delle attività commerciali e non delle attività aviation, che però sono molto importanti dal punto di vista del servizio verso il pubblico, degli impegni che la società si è presa e dei costi che hanno.
  In secondo luogo lei ha parlato dell'interpretazione che il suo ufficio ha dato in ordine al regime applicabile ai tre aeroporti principali, quelli con oltre gli 8 milioni di passeggeri. Anche se in parte ha già risposto vorrei sapere se questo possa «far scuola» rispetto ai tanti altri aeroporti «minori» o non importanti come i tre internazionali che abbiamo definito nel Piano nazionale degli aeroporti, perché questo metterebbe in discussione una molteplicità di società che gestiscono uno o più aeroporti.
  So che l'ENAC in questo periodo sta tentando di definire nuove modalità di concessione per valorizzare i cosiddetti «aeroporti minori», non mi riferisco a Torino o Bologna, ma a quelli ancora più piccoli, proprio per dare maggiori possibilità di sviluppo al turismo e in particolare ad alcune attività localizzate sul territorio.
  In questa definizione dei criteri per rilasciare queste concessioni che l'ENAC sta dando a questi aeroporti minori siete stati coinvolti, vi è stata chiesta formalmente un'opinione? Se poi arriviamo alla fine, una volta data la concessione è difficile metterne in discussione i contenuti.
  Le domande quindi sono due, una riguarda le attività aviation e le concessioni sull'handling, l'altra se siate stati interessati a queste novità che l'ENAC sta introducendo negli aeroporti minori, perché anche lì ci sono soldi, anche lì ci sono affari, Pag. 7anche lì giustamente ci sono attività da fare.

  RAFFAELE CANTONE, Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC). Molto velocemente, noi non ci siamo occupati dell'attività aviation che è regolata dal Codice della navigazione perché non è nostra competenza, ma si tratta di un'attività ben regolata dalla legge.
  Ci siamo occupati dell'altra attività, che non è regolata dalla legge e che forse in una prima fase è stata anche sottovalutata dal punto di vista dell'impatto economico, ma oggi certamente è strumentale all'attività principale. Forse in una prima ipotesi, quando si pensava alla gestione degli aeroporti, si pensava alla gestione tipicamente dell'attività fisiologica, mentre oggi l'attività parallela, quella collaterale, è diventata economicamente più interessante.
  Noi ce ne siamo occupati perché a quest'ultima, – che non ha una regolamentazione specifica, se il soggetto va considerato un concessionario, cui come tale si applica il Codice dei contratti – devono essere applicate alcune regole specifiche.
  Noi riteniamo che questa sia un'attività pilota che poi, qualora ritenessimo valida la nostra valutazione, anche all'esito del contraddittorio con la società ADR, che servirà a mettere in campo tutte le questioni giuridiche, potrà essere applicata a tutte le altre vicende aeroportuali.
  Non siamo mai stati interpellati sulla questione, cui faceva riferimento, delle concessioni aeroportuali per gli aeroporti minori; nutro dei dubbi sul fatto che su quelle concessioni ci possa essere una nostra possibilità di intervento, se non genericamente nell'ambito delle attività anticorruzione, perché non si tratta di concessioni che vengono regolate dal Codice dei contratti. Sono le attività successive che possono esserlo.

  SANDRO BIASOTTI. Una curiosità, presidente, che forse non è pertinente ma a me interessa molto. Ho visto che nell'indagine che avete pubblicato non è stato preso in considerazione l'aeroporto di Genova, che comunque è interessante sia per la parte aviation che per la parte non aviation.
  Si tratta infatti di un aeroporto che si è cercato di mettere in vendita in diverse modalità senza successo, un aeroporto a partecipazione maggioritaria pubblica, i proprietari sono l'Autorità portuale al 60 per cento, la Camera di Commercio al 25 per cento e la società ADR al 15 per cento, e dove ci sono le attività non aviation. È altrettanto interessante perché una parte della manodopera viene data ai camalli, una parte del parcheggio è gestita indirettamente, quindi c'è una serie di complicazioni nel bene e nel male, più nel male che nel bene. Solo come curiosità.

  RAFFAELE CANTONE, Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC). La risposta è abbastanza semplice, in quanto ribadisco che questa relativa alla società ADR è una valutazione pilota. Se noi riteniamo che alle subconcessioni sia applicabile il Codice dei contratti, opereremo in questo senso.
  Mi faccia fare una valutazione più generale: l'Autorità anticorruzione in questo periodo fra tante altre cose sta provando anche a individuare una serie di zone franche. Abbiamo verificato che a volte attraverso meccanismi anche nominalistici si cerca di derogare a una serie di norme di garanzia.
  Provo a spiegare: se è noto che un comune, una provincia o una regione deve applicare il Codice dei contratti, se una società mista, pubblica o pubblico-privata deve applicare il Codice dei contratti, esiste poi in Italia una serie di realtà sempre molto sfuggenti per le quali si fa fatica a stabilire quali regole siano applicate.
  Noi ce ne siamo occupati con riferimento a un'altra categoria di cui – ammetto – non conoscevo neanche l'esistenza fino al momento in cui sono arrivato all'Autorità anticorruzione, i fondi interprofessionali, che sono organismi di diritto pubblico, rispetto ai quali abbiamo valutato se si debba applicare o meno il Codice dei contratti.
  Questo è un altro dei settori di particolare rilevanza, ma ce ne sono molti altri in cui a volte si trovano delle entità che non Pag. 8si possono nemmeno definire specificamente, che gestiscono fondi pubblici, spesso in modo molto significativo e che li gestiscono non sempre applicando il Codice dei contratti e le regole.
  Un altro dei temi di cui ci stiamo occupando (ammetto anche in questo caso che ne ignoravo l'esistenza) è quello delle fabbricerie, un'altra realtà che gestisce spesso fondi pubblici particolarmente rilevanti, fa appalti, e il tema è: sono o meno organismi di diritto pubblico?
  Noi stiamo provando a fare un focus per capire quale sia il nostro ambito di competenza e soprattutto per provare a fornire al legislatore una serie di indicazioni su entità che sfuggono rispetto a quelle mediaticamente più appetibili, ma che spesso gestiscono fondi pubblici molto maggiori dell'ultimo comune della provincia o anche della società mista pubblico-privata.

  FRANCO BORDO. In merito alla subconcessione che è stata assegnata a una società che fa capo alla stessa ADR, su questa avete già una conclusione, aspettate le controdeduzioni, avete già un vostro parere in merito a questo, se sia una formula forzata o meno?
  In merito ai canoni delle subconcessioni, avete avuto modo di verificarne la congruità rispetto all'andamento di mercato? I lavori infrastrutturali di manutenzione e ampliamento secondo lei devono indubbiamente rientrare nel Codice dei contratti?

  RAFFAELE CANTONE, Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC). Società dello stesso Gruppo: il tema evidentemente è stabilire quali siano le regole applicabili, perché, se ADR è una società privata, non c'è nulla di disdicevole ad aver affidato a una società dello stesso Gruppo.
  Il tema è che, non essendoci alcuna regola nell'applicazione come con qualsiasi contratto dei privati, se voglio affittare la mia abitazione a mia madre, a mia sorella o a mio cugino, non è vietato da nessuna norma, anzi è persino raccomandabile, quindi non potremmo fare alcuna valutazione anche perché il presupposto di partenza è che questi affidamenti sono avvenuti al di fuori del Codice dei contratti, quindi non possiamo valutarli alla luce di una normativa che è stata ritenuta ab origine inapplicabile.
  Se si dovesse ritenere applicabile il Codice, riguarderà gli affidamenti del futuro, perché ovviamente si porrebbe un problema molto significativo per i contratti in corso, ma affrontiamo ogni problema al momento in cui si pone.
  Per quanto riguarda i canoni delle concessioni, nella relazione abbiamo fatto una valutazione e i canoni sono molto congrui, perché la società ADR ha creato un sistema molto intelligente, che prevede un fisso minimo con la possibilità di ottenere guadagni in percentuale solo qualora questo fisso venga superato, quindi i canoni sono molto convenienti a favore del concessionario, ma questo non significa che si ribaltino direttamente a favore del soggetto pubblico.
  Per quanto riguarda i lavori di manutenzione infrastrutturale, dò per scontato che si applichi il Codice dei contratti, ma non abbiamo fatto verifiche specifiche. Allo stato abbiamo fatto semplicemente una verifica che riguarda gli investimenti programmati e quelli attuati, perché era necessaria per questa valutazione complessiva.
  Per correttezza nei confronti della società ADR, vorrei precisare che ha giustificato la ragione del mancato investimento ritenendo che entro il termine prefissato, mi pare il 2021, avrebbe recuperato anche la somma ad oggi non spesa. Ad oggi, quindi, abbiamo verificato che, rispetto alla programmazione, sono state investite la metà delle risorse previste, ma la società ha promesso che entro il termine ultimo farà tutto l'investimento.
  Questo ovviamente è un potere di controllo che però non spetta all'ANAC, ma spetta all'ENAC.

  PRESIDENTE. Ringrazio il Presidente Cantone per la sua relazione e per il documento depositato, di cui autorizzo la pubblicazione in allegato al resoconto della seduta odierna (vedi allegato). Domani avremo in audizione il Presidente dell'ENAC, Pag. 9 Vito Riggio anche su questo tema, e, a conclusione della nostra indagine, ci determineremo anche in ordine alle libere iniziative che la Commissione intende prendere.

  RAFFAELE CANTONE, Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC). Credo, presidente, che se lei ritenesse di metterci a conoscenza sulle vostre determinazioni, sarebbero un riferimento particolarmente autorevole.
  Noi abbiamo termini più o meno perentori, ma credo che la nostra attività si concluderà nello stesso periodo in cui si concluderà la vostra. Se la Commissione riterrà di far sapere le proprie determinazioni, si tratterà di un'indicazione molto autorevole e rilevante di cui potremmo tener conto.

  PRESIDENTE. La ringrazio della disponibilità e nell'ambito delle reciproche autonomie senz'altro le chiederemo ancora qualche «consiglio».
  Nel ringraziare di nuovo il nostro ospite, dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.40.

ALLEGATO

Pag. 11

Pag. 12

Pag. 13

Pag. 14

Pag. 15

Pag. 16

Pag. 17

Pag. 18

Pag. 19

Pag. 20

Pag. 21

Pag. 22

Pag. 23

Pag. 24

Pag. 25

Pag. 26