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XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere

Resoconto stenografico



Seduta n. 208 di Mercoledì 31 maggio 2017

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Bindi Rosy , Presidente ... 3 

Audizione del prefetto di Trapani, Giuseppe Priolo:
Bindi Rosy , Presidente ... 3 
Priolo Giuseppe , prefetto di Trapani ... 3 
Bindi Rosy , Presidente ... 5 
Mattiello Davide (PD)  ... 5 
Priolo Giuseppe , prefetto di Trapani ... 6 
Mattiello Davide (PD)  ... 6 
Priolo Giuseppe , prefetto di Trapani ... 6 
Bindi Rosy , Presidente ... 6 
Priolo Giuseppe , prefetto di Trapani ... 7 
Bindi Rosy , Presidente ... 7 

(La seduta, sospesa alle 14.50, riprende alle 14.55) ... 7 

Audizione del prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari:
Bindi Rosy , Presidente ... 7 
Di Bari Michele , prefetto di Reggio Calabria ... 7 
Bindi Rosy , Presidente ... 8 
Mattiello Davide (PD)  ... 8 
Bindi Rosy , Presidente ... 8  ... 8 

(La seduta, sospesa alle 15.35, riprende alle 15.45) ... 8 

Audizione del prefetto di Napoli, Carmela Pagano:
Bindi Rosy , Presidente ... 8 
Pagano Carmela , prefetto di Napoli ... 8 
Bindi Rosy , Presidente ... 9 
Pagano Carmela , prefetto di Napoli ... 9 
Bindi Rosy , Presidente ... 9 
Pagano Carmela , prefetto di Napoli ... 9 
Bindi Rosy , Presidente ... 9 
Pagano Carmela , prefetto di Napoli ... 9 
Bindi Rosy , Presidente ... 9 
Pagano Carmela , prefetto di Napoli ... 9 
Bindi Rosy , Presidente ... 9 
Pagano Carmela , prefetto di Napoli ... 9 
Bindi Rosy , Presidente ... 9 
Manfredi Massimiliano (PD)  ... 10 
Pagano Carmela , prefetto di Napoli ... 10 
Manfredi Massimiliano (PD)  ... 10 
Pagano Carmela , prefetto di Napoli ... 10 
Manfredi Massimiliano (PD)  ... 10 
Pagano Carmela , prefetto di Napoli ... 10 
Manfredi Massimiliano (PD)  ... 10 
Bindi Rosy , Presidente ... 10 

Comunicazioni della presidente:
Bindi Rosy , Presidente ... 10  ... 10

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE
ROSY BINDI

  La seduta comincia alle 13.45.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  (Così rimane stabilito).

Audizione del prefetto di Trapani,
Giuseppe Priolo.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del prefetto di Trapani, Giuseppe Priolo. Il prefetto Priolo è accompagnato dal viceprefetto Rosa Maria Di Lisi, dirigente dell'area 1, ordine e sicurezza pubblica della prefettura di Trapani. L'audizione rientra nell'ambito dei compiti previsti dall'articolo 1, comma 1, lettere f) e n), della legge 19 luglio 2013, n. 87, istitutiva della Commissione, ed è dedicata a un approfondimento sulla situazione della criminalità organizzata, sulle candidature agli organi elettivi e sulla campagna elettorale nel comune di Castelvetrano (TP), in vista delle consultazioni elettorali del prossimo 11 giugno 2017. Ricordo che la seduta odierna si svolge nelle forme dell'audizione libera e che ove necessario i lavori potranno proseguire in forma segreta. Ringrazio pertanto il prefetto Priolo e gli cedo volentieri la parola.

  GIUSEPPE PRIOLO, prefetto di Trapani. Sono io che ringrazio lei, signor presidente, e gli onorevoli membri della Commissione. Nel luglio dell'anno scorso questa Commissione è stata a Trapani in una missione di due giorni per svolgere audizioni. In quell'occasione, il mio predecessore ha redatto una relazione che trattava tutte le tematiche della provincia trapanese. A questa relazione io mi richiamo per gli aspetti di carattere generale, con gli aggiornamenti che abbiamo fatto insieme alle forze di polizia e alla Direzione investigativa antimafia. So che ci sono anche necessità di celerità, quindi cercherò di trattare solamente alcuni passaggi della relazione che ho predisposto, che naturalmente ha un po’ il carattere della generalità, come generaliste sono le funzioni del prefetto. Depositerò la relazione, assieme ai riferimenti allegati, e mi permetterò, signor presidente, di chiedere la segretazione laddove si parlerà di procedure che sono tuttora in corso o che coinvolgono situazioni soggettive, con specifico riferimento ai temi di cui lei ha parlato.
  Quindi, salto i cenni generali se non per dire, rispetto alla situazione dell'anno scorso, che la provincia di Trapani e le province in Sicilia sono state sciolte con provvedimento legislativo e sostituite dal libero consorzio dei comuni. È stato sostituito di recente il commissario straordinario del libero consorzio dei comuni di Trapani; è stato nominato il dottor Cerami, un ex magistrato a riposo. Il comune di Trapani è inserito nella corrente tornata elettorale, per il rinnovo degli organi elettivi, assieme ai comuni di Erice, Castelvetrano e Petrosino. Nonostante l'azione che lo Stato ha messo in campo, soprattutto dopo la stagione stragista, che ha sicuramente ridimensionato la forza e il potere di cosa nostra, questa è Pag. 4tuttora comunque vitale e lo è ancor più nella zona di Trapani. La sua organizzazione è stata tracciata più volte sia nell'ambito di operazioni di polizia giudiziaria che negli appositi report delle forze di polizia. Tra esse è probabilmente quella che ha subìto, per certi aspetti, almeno nell'ultimo periodo, maggiori colpi sotto il profilo dell'aggressione ai beni, ai patrimoni eccetera, ma da un punto di vista di interventi specifici sulla capacità operativa probabilmente è ancora in grado di controllare parti del territorio, almeno per quello che riguarda le attività tradizionali: l'infiltrazione negli appalti pubblici, quindi la possibilità – e lo dicono le inchieste e le operazioni di polizia giudiziaria in corso – di pilotare appalti pubblici in alcune amministrazioni, e poi naturalmente ogni tipo di traffico, da quello degli stupefacenti alle estorsioni e a tutto ciò che muove ricchezza, a cui naturalmente la criminalità organizzata non si sottrae.
  Storicamente nella provincia di Trapani sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose sette comuni: Campobello di Mazara, l'unico sciolto due volte, Partanna, Mazara del Vallo, Pantelleria, Castellammare del Golfo, Salemi. Sono stati effettuati degli accessi, alcuni con esito negativo, uno, il più recente, in corso – di cui dirò dopo – presso il comune di Castelvetrano.
  La mafia ha necessità di controllare il territorio, quindi l'interesse alle amministrazioni locali, che sono la prima espressione sul territorio, la prima articolazione pubblica sul territorio, è un interesse e una necessità che prescindono, secondo me, anche dal valore economico degli affari che si possono fare all'interno di queste amministrazioni. È la necessità di dimostrare che in quel territorio se hai bisogno di qualche cosa, se hai bisogno di risolvere un problema, sia esso una concessione sia esso anche il semplice rilascio di un certificato, è bene ti rivolga al «don» di turno piuttosto che a coloro che istituzionalmente sono deputati a farlo. L'interesse sulle amministrazioni, dunque, è un dato storico, ma è a mio avviso un dato ancora attuale.
  Nel trapanese aleggia la figura dell'ultimo grande latitante di mafia: Matteo Messina Denaro, che è appunto di Castelvetrano, capo del mandamento di Castelvetrano, capo della provincia, secondo le ripartizioni che sono fatte dalle forze di polizia e illustrate nella relazione, che non sto a ripetervi perché probabilmente le conoscete, ma comunque ci sono gli aggiornamenti effettuati, che deposito. Dopo gli arresti dei grossi boss e la morte di Bernardo Provenzano, Messina Denaro è rimasto probabilmente l'unico, almeno per quello che emerge, ancora considerato uno dei ricercati più pericolosi, tra i primi 30 al mondo. Tutto ciò che si muove nella zona di influenza, nella provincia di Trapani, ma forse anche nell'ambito della Sicilia, informazioni di polizia dicono che comunque è ricondotto a una regia del Matteo Messina Denaro. Rispetto a questo, i mandamenti – Mazara del Vallo, Castelvetrano, Trapani, Alcamo e Castellammare del Golfo – sono comunque riconducibili sempre all'influenza del Matteo Messina Denaro. Questo emerge dalle operazioni, anche recenti, svolte dalla Polizia e dai Carabinieri o dalla DIA, con il coordinamento della magistratura. Parlo delle operazioni «Ermes 2», del dicembre 2016, «Ebano», che ha svelato proprio all'interno del comune di Castelvetrano dei tentativi di pilotare le gare d'appalto con la complicità di funzionari del comune stesso, «Freezer», che è stata molto diffusa sui media, anche per le modalità singolari delle riunioni che si tenevano dentro un container, una cella frigorifera, «Cemento del Golfo» che non è recentissima, ma che ha svelato una serie di legami e intrecci nella zona di Castellammare del Golfo.
  Si parla di mafia nel trapanese e si parla, anche mediaticamente, anche giornalisticamente, della massoneria. Non ho elementi nuovi o diversi rispetto a quelli che questa Commissione ha accertato e ha esaminato nel corso delle audizioni del luglio 2016. Sicuramente l'intreccio tra mafia e massoneria in Sicilia è stato ed è oggetto di inchieste giudiziarie e di altrettanto vasta storiografia e inchieste giornalistiche. In questa sede non posso valutare se non in termini di supposizioni, ovvero di ragionevoli presunzioni, la possibile comunanza di interessi tra organizzazioni, quella Pag. 5massonica e quella mafiosa, che fanno o facevano della segretezza una regola rigida e inderogabile.
  Abbiamo registrato le dichiarazioni del gran maestro Stefano Bisi del Grande Oriente d'Italia, che ha dichiarato che il Grande Oriente d'Italia è sempre stato contrario per idealità e valori alla mafia, che anzi ha sempre combattuto e avversato. Dichiarazioni, quindi, di idealità, di legalità, di trasparenza, per certi versi contraddette poi dal rifiuto che ha opposto nel momento in cui gli sono stati richiesti gli elenchi degli iscritti alle logge.
  Nei mesi scorsi, per un aggiornamento rispetto a quello che avete già sentito e analizzato l'anno scorso, il gran maestro del Grande Oriente è venuto a Trapani e ha diretto una sorta di – così definito – «congresso mondiale della massoneria garibaldina». In questa occasione, ha tenuto a evidenziare la fornitura, da parte del Grande Oriente, di alcune tende per i lavori stagionali nella zona di Campobello di Mazara, in un campo che poi, per certi versi, è stato anche gestito dall'amministrazione comunale per cercare di dare condizioni di decoro. In questo caso, assieme alle tende, fornite da Libera e dall'amministrazione comunale, sono comparse le tende con lo stemma del Grande Oriente d'Italia. Era un modo legittimo di dimostrare un'attenzione alle problematiche sociali eccetera.
  Questo è lo stato dell'arte. Non sono in possesso di altri elementi rispetto a inchieste o rispetto ad altre procedure. Naturalmente abbiamo già riscontrato la presenza della massoneria in moltissime realtà della provincia di Trapani e in particolare l'abbiamo riscontrata, ancor più massiccia percentualmente rispetto alle altre, proprio nel comune di Castelvetrano, nel quale una presenza massiccia di iscritti alla massoneria è emersa sia nell'ambito della compagine cosiddetta «governativa», di assessori e della giunta, ma anche di consiglieri comunali, oltre che di dipendenti e funzionari dell'ente.
  Ho fatto, come mi è stato richiesto, un focus specifico sulla situazione politico-amministrativa del comune di Castelvetrano, e su questo aspetto mi permetto di chiedere alla presidente di secretare.

  PRESIDENTE. Propongo di passare in seduta segreta.

  (Così rimane stabilito. I lavori della Commissione proseguono in seduta segreta, indi riprendono in seduta pubblica).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
CLAUDIO FAVA

  DAVIDE MATTIELLO. Grazie, presidente. Non so quanto tempo abbiamo, ma spero almeno per fare le domande, poi il signor prefetto potrà rispondermi anche in un altro momento.
  La prima è di carattere generale e riguarda sì i rapporti tra massoneria e criminalità, ma soltanto per capire meglio il suo pensiero, signor prefetto: ci dobbiamo preoccupare della presenza di massoni nella pubblica amministrazione se e fintanto che questi massoni abbiano rapporti più o meno diretti con la criminalità organizzata di stampo mafioso o ci dobbiamo preoccupare a prescindere, perché c'è un giudizio di inopportunità rispetto alla presenza di persone con queste obbedienze dentro la pubblica amministrazione? Questo solo per capire meglio il suo pensiero.
  Sinteticamente, la situazione a Trapani è una situazione delicata di cui abbiamo parlato. Le chiedo se le risulta, in questo contesto, che ci siano in particolare giornalisti esposti a minacce, che quindi corrono in questo momento nel trapanese un pericolo concreto.
  Inoltre, vorrei chiederle notizie su questa confisca divenuta definitiva in località Inchiusa Petrulla, la confisca ai Cascio. Chiedo se sia vero che proprio arrivando alla confisca il terreno per vari motivi sia stato «abbandonato» e che cosa si intenda fare su questo.
  Vorrei ribadire, ma solo perché rimanga agli atti, che da oltre un anno c'è una mia interrogazione parlamentare che riguarda la situazione della società di navigazione siciliana, oggi oggetto dell'inchiesta giudiziaria Pag. 6 che ha portato le persone di cui parlavamo prima ad essere oggetto di provvedimenti giudiziari. Quella interrogazione l'ho anche depositata agli atti della Commissione antimafia e auspico che il Governo risponda presto all'interrogazione medesima.

  GIUSEPPE PRIOLO, prefetto di Trapani. Mi permetto di chiederle a chi è rivolta l'interrogazione perché personalmente non ne ho notizie. Se sono rivolte al Ministero dell'interno vengono trasmesse alla prefettura.

  DAVIDE MATTIELLO. In particolare a quello delle infrastrutture.

  GIUSEPPE PRIOLO, prefetto di Trapani. In ogni caso farò un accertamento per verificare se ci è stata notificata.
  Confisca località Cascio, che poi è sempre comune di Castelvetrano: l'amministratore giudiziario – è un meccanismo che purtroppo si verifica molto spesso – nominato può concedere la gestione, in questo caso mi pare si tratti di vigneti, di otto ettari di vigneti, a questa o quell'associazione, che naturalmente risponda ai requisiti previsti dalla legge.
  Nel momento in cui si passa alla confisca definitiva, l'Agenzia deve assegnare il bene. Non più tardi di un mese fa – credo che sia stato l'ultimo atto del direttore Postiglione, prima di lasciare la direzione dell'Agenzia – sono stati affidati al comune di Castelvetrano questi terreni. Non mi sento di dire che ci sia, atteso il tempo, una responsabilità del comune di Castelvetrano nell'interruzione della gestione di questo fondo, che essendo un fondo agricolo... Capisco perfettamente, perché ne sono stato informato e coinvolto, che lasciare un mese, due mesi, soprattutto quando si deve fare la raccolta o quello di cui si tratta, può essere chiaramente pregiudizievole dell'intera annata, dell'intero fondo.
  Nella fattispecie il comune di Castelvetrano ha ricevuto questo bene non più tardi di un mese fa e, per procedura, prima di assegnarlo a quella cooperativa che provvisoriamente lo gestiva o ad altre, deve fare una procedura di evidenza pubblica.
  Personalmente ritengo che, per velocizzare ed «efficientare», se è possibile, i termini relativi all'Agenzia e alla destinazione dei beni, bisognerebbe stabilire delle norme straordinarie che consentissero, per esempio, nella fattispecie, di dare un'assegnazione provvisoria nelle more della procedura. Se per fare questa procedura ci mettiamo un anno, nel frattempo il vigneto Cascio è andato a farsi benedire. Però chiaramente questa è una problematica, che so essere all'attenzione anche in Parlamento, sui poteri e le capacità di gestione dell'Agenzia. Devo essere testimone degli sforzi che sono stati rivolti all'Agenzia in questi anni per velocizzare, ma l'Agenzia è ormai una holding finanziaria di dimensioni imponenti, che non tratta solamente la vendita di macchine, perché tratta la vendita di macchine, di terreni, di immobili, di strutture alberghiere eccetera, quindi forse bisognerebbe individuare degli strumenti che le consentano, sia in termini quantitativi che qualitativi, di farlo in maniera più efficace e più efficiente.
  Mi era stato chiesto se mi risulta che ci siano giornalisti che temono. Noi abbiamo a Trapani una lunga serie di personalità della magistratura, delle forze di polizia e anche del mondo del giornalismo che sono soggette a vigilanza e a protezioni. Nella fattispecie, per qualcuno recentemente è stato rafforzato qualche elemento, ma sto parlando al momento solo di vigilanza, non di protezione individuale. Abbiamo sette magistrati destinatari di misure di protezione personale, cinque personalità varie – tra cui il presidente di Confindustria e qualche magistrato in pensione – destinatarie di misure di protezione personale, otto magistrati destinatari di misure di vigilanza. Non mi risulta che ci siano misure di protezione personale al momento nei confronti di giornalisti o appartenenti al mondo della stampa.

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE
ROSY BINDI

  PRESIDENTE. Ringrazio molto il prefetto per la chiarezza, la capacità di sintesi Pag. 7e anche, se posso dirlo, per la sollecitudine che si è tradotta anche in velocità dei tempi nel produrre una relazione sulla commissione di accesso a Castelvetrano. Gli chiediamo scusa per la brevità dell'audizione, ma seguono anche le audizioni del prefetto di Reggio Calabria e del prefetto di Napoli. Sappiamo che sarà necessaria qualche altra interlocuzione sul nostro lavoro. A luglio peraltro saremo in Sicilia per commemorare Borsellino.

  GIUSEPPE PRIOLO, prefetto di Trapani. Sono io che vi ringrazio molto. Solo per conoscenza di tutti, nella relazione ho fatto anche dei focus sull'immigrazione, che è uno dei problemi su cui Trapani in particolare – l'ho definita capitale italiana, forse mondiale, dell'accoglienza – ha qualcosa da dire e qualche altro approfondimento sulla situazione complessiva.

  PRESIDENTE. Grazie, dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta, sospesa alle 14.50, riprende alle 14.55.

Audizione del prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari. L'audizione rientra nel prosieguo del nostro approfondimento sui comuni sciolti per mafia, o che comunque hanno avuto commissione di accesso, che tornano al voto. Nella provincia di Reggio Calabria sono in particolare: Bovalino, Bagnara Calabra e Campo Calabro. Sappiamo che il prefetto è sicuramente preparato su tutto e ci ha portato tanto materiale, ma gli chiederemo di concentrarsi sul tema delle elezioni, a meno che non abbia altri aspetti che ritiene di particolare importanza, che riguardano la situazione generale di Reggio Calabria, che intende comunicarci. Noi ci siamo visti di recente, sappiamo che il lavoro a Reggio non manca, e anche i risultati.

  MICHELE DI BARI, prefetto di Reggio Calabria. Grazie, signor presidente, grazie onorevoli parlamentari, grazie a voi tutti. Buon pomeriggio. Il problema di Reggio Calabria è noto. Dirò qualcosa, ma iniziamo a concentrarci sulle elezioni. Dovevano andare al voto 25 comuni, invece si svolgeranno le elezioni solo in 21 di essi, perché nel frattempo i comuni di Gioia Tauro, Laureana di Borrello e Bova Marina, a seguito di una mia richiesta di accesso, e quindi di relazione positivamente accolta dal Ministero e dal Consiglio dei ministri, sono stati commissariati recentemente. In particolare, Laureana di Borrello e Gioia Tauro li avevo già commissariati ex articolo 141 in regime ordinario, qualche mese prima. Abbiamo fatto davvero un'azione titanica, avremmo avuto problemi perché saremmo entrati nel periodo in cui vengono presentate le liste elettorali. Quindi, il Consiglio dei ministri si è riunito un giorno prima e, approvando la proposta del Ministro Minniti, Gioia Tauro, Laureana e Bova Marina sono stati sciolti.
  A questi tre comuni se ne è aggiunto un quarto, perché, a seguito di mancata presentazione di liste, ho revocato il decreto di convocazione dei comizi elettorali anche per San Luca e ho confermato l'attuale commissario prefettizio nella persona del dottor Salvo Gullì. È ovvio che tutti questi 21 comuni sono sottoposti a un cosiddetto «monitoraggio rafforzato», sia per quanto riguarda le liste, sia per quanto riguarda la campagna elettorale, sia per quanto riguarda i singoli candidati.
  Bagnara Calabra è un comune di 10.468 abitanti. È stato sciolto per la prima volta nel 2015, sindaco all'epoca era Zappia, è un comune sottoposto ad azione continua delle cosche di ’ndrangheta, quali Zocca, Oppedisano, Occhiuto, Surace eccetera..., come dimostrato del resto dall'operazione «crimine». Il comune andrà a eleggere 16 consiglieri comunali e sono state presentate quattro liste. Dagli accertamenti che abbiamo fatto su tutte le liste sostanzialmente – stesso discorso vale per Bagnara, Bovalino e Campo Calabro – emerge che i singoli candidati hanno, da un punto di Pag. 8vista giuridico, condizioni di candidabilità e condizioni di eleggibilità. Però quasi tutti, dalle informazioni che abbiamo, sono collegati con soggetti che hanno controindicazioni, o direttamente o indirettamente. Alcuni candidati consiglieri comunali addirittura, come io certificherò. Consegno questa nota riservata alla presidente, c'è una mia relazione, più tutti gli allegati e schema per ogni comune che può essere ovviamente a disposizione della Commissione per tutti gli elementi. Ho anche consegnato, nella relazione e negli allegati, le informazioni di tutte e tre le forze di polizia perché si abbia un quadro esaustivo della situazione. Ci sono molte controindicazioni che ho la vaga impressione che potrebbero dare lavoro, nel futuro, sia alle forze di polizia che alla prefettura, rebus sic stantibus. Chiedo la segretazione.

  PRESIDENTE. Propongo di passare in seduta segreta.

  (Così rimane stabilito. I lavori della Commissione proseguono in seduta segreta, indi riprendono in seduta pubblica)

  DAVIDE MATTIELLO. Faccio anche a lei la domanda che ho fatto prima al prefetto Priolo. Quando parliamo di massoneria e di rapporto tra massoneria e pubblica amministrazione, ci dobbiamo preoccupare se e soltanto se troviamo dei massoni che hanno a che fare con l'organizzazione criminale di stampo mafioso o ci dobbiamo preoccupare a prescindere, perché riteniamo che ci sia quantomeno una grave inopportunità rispetto al fatto che persone legittimamente appartenenti a un'obbedienza con quelle caratteristiche siano poi dentro la pubblica amministrazione con ruoli di responsabilità? Grazie.

  PRESIDENTE. Propongo di passare in seduta segreta.

  (Così rimane stabilito. I lavori della Commissione proseguono in seduta segreta, indi riprendono in seduta pubblica).

  PRESIDENTE. Ringrazio il prefetto e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta, sospesa alle 15.35, riprende alle 15.45.

Audizione del prefetto di Napoli,
Carmela Pagano.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del prefetto di Napoli, Carmela Pagano. Come sapete, l'audizione rientra nell'approfondimento sulle elezioni che si terranno in alcuni comuni. In particolare, per quanto riguarda la provincia di Napoli, sono di nostro interesse, secondo i criteri che ci siamo dati, Arzano e Torre Annunziata. Se il prefetto ha poi notizie importanti su altre realtà comunali che intende fornirci o qualche aspetto che riguarda l'attualità o un aggiornamento su Napoli, noi l'ascoltiamo volentieri, ma l'oggetto dell'audizione odierna è questo. Ricordo che la seduta odierna si svolge nelle forme dell'audizione libera e che ove necessario i lavori potranno proseguire in forma segreta. Ringrazio il prefetto le cedo volentieri la parola.

  CARMELA PAGANO, prefetto di Napoli. Magari quando arriverò su alcune parti potrei segnalare questo. Sono appena reduce da una riunione di comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica che si è tenuta stamattina, anche perché nell'ultima settimana c'è stata una escalation di omicidi, ascrivibili, almeno cinque su sei al momento, con certezza alla criminalità organizzata. Quindi, abbiamo fatto un punto di situazione anche con la DDA. Premesso che sappiamo che nell'area metropolitana, soprattutto nei comuni dell'area metropolitana, la parte Napoli nord in particolare, c'è un notevole livello – attestato anche dai numerosi scioglimenti – di infiltrazione della criminalità nelle attività amministrative, una delle misure – vi dico questo che è di interesse rispetto all'argomento – che abbiamo deciso è anche quella di incrementare il livello degli accessi nei comuni al minimo sentore di qualcosa che non va. In ogni caso l'accesso, al di là del fatto che si può concludere in diversi modi, come sappiamo, però serve a far sentire alle amministrazioni che c'è una particolare Pag. 9attenzione sul modus operandi delle stesse e d'altra parte questo dato è confermato proprio dal fatto che a inizio 2017 ci sono stati tre scioglimenti (Marano, Crispano, Casavatore), c'era già Arzano sciolto di per sé, che infatti torna al voto adesso dopo due anni di commissione straordinaria. La relazione di accesso a suo tempo era stata pesantissima e denota una situazione a notevolissimo inquinamento dell'amministrazione e dell'apparato soprattutto. È chiaro che non sono situazioni che evolvono facilmente verso una...

  PRESIDENTE. Non sono immediatamente bonificabili.

  CARMELA PAGANO, prefetto di Napoli. Appunto. Abbiamo avuto modo forse anche di confrontarci con lei, presidente, in passato su questo. Spesso quando la situazione è molto compromessa anche i 24 mesi della commissione straordinaria non sono sufficienti a superare tutte le criticità. Tant'è che si era parlato, negli anni scorsi – lo dico in base alla mia esperienza di Caserta, che è molto contigua a Napoli nord, come situazione, e alla stessa Napoli – che dopo un certo numero di scioglimenti reiterati forse bisognava anche adottare qualche misura un pochino più pregnante. Ma questo de iure condendo, non intendo andare troppo avanti su questo livello. Fatto sta che in questi due comuni di cui erano state richieste esplicite notizie, per quanto riguarda Arzano, ripeto, c'era notevolissima compromissione, quasi una gestione diretta dei clan.

  PRESIDENTE. Cogestione.

  CARMELA PAGANO, prefetto di Napoli. Praticamente sì. Allora, premesso che attualmente sono in competizione quattro candidati sindaci con nove liste, è stato ricusato un solo candidato della lista «Arzano insieme», di cui non era presente il certificato elettorale, e neanche è stato possibile acquisirlo. Comunque, è stato ricusato. Statisticamente non è un granché.

  PRESIDENTE. Formalmente.

  CARMELA PAGANO, prefetto di Napoli. Formalmente, certo.

  PRESIDENTE. E sostanzialmente?

  CARMELA PAGANO, prefetto di Napoli. Sostanzialmente, io qui andrei sul testo della commissione di accesso.

  PRESIDENTE. A noi interesserebbe capire, prefetto, se esponenti dell'amministrazione precedente si sono ricandidati. Che percentuale c'è di conferme?

  CARMELA PAGANO, prefetto di Napoli. Questo ve l'abbiamo anche già segnalato con questa nota: «Tra i candidati alle prossime elezioni amministrative – questo non è un testo riservato – si rileva la presenza di alcuni nominativi già in carica durante la consiliatura del sindaco Fuschino, che è quello sciolto per condizionamento: Maisto Giuseppe, già assessore durante la consiliatura destinataria del provvedimento di rigore del 2008, legato da rapporti personali con Domenico Cimini, boss del clan Moccia, attualmente detenuto, poi consigliere di minoranza nella gestione Fuschino ed attualmente candidato nella lista PD; Donato Carmine, Russo Natale, Iovino Vincenzo, consiglieri di maggioranza dell'amministrazione Fuschino (attualmente i primi due risultano candidati nella lista civica Arzano insieme, mentre il terzo nella lista Moderati); Del Prete Luigi, Lombardi Luigi, assessori della Giunta Fuschino, attualmente risultano candidati in due liste, rispettivamente Moderati e Arzano insieme; e poi De Rosa Francesco e Errichiello Anna, attualmente risultano il primo candidato nella lista Moderati, il secondo nella lista Arzano in comune. Infine c'è Borreale Salvatore, consigliere di minoranza della consiliatura Fuschino, attualmente candidato nella lista PD». Insomma, sono tutti nomi che ricorrono in modo abbastanza pesante, diciamo così, nella relazione della commissione di accesso, a suo tempo.

  PRESIDENTE. Propongo di passare in seduta segreta.

Pag. 10

  (Così rimane stabilito. I lavori della Commissione proseguono in seduta segreta, indi riprendono in seduta pubblica).

  MASSIMILIANO MANFREDI. Premesso che apprezzo molto il lavoro che sta facendo la prefettura di Napoli, anche su molte altre realtà con cui abbiamo avuto la possibilità di confrontarci negli ultimi giorni col prefetto, inerenti Somma Vesuviana, Acerra e altre realtà che non erano tra quelle specificate. Prima, in seduta pubblica, quando la presidente le ha chiesto chi erano i consiglieri che erano già presenti nelle precedenti consiliature per quanto riguarda Arzano, dato che lei ha citato anche Salvatore Borreale nelle liste del PD – per un fatto di distinzione, tra quelli che hanno amministrato e quelli che erano in consiglio perché erano opposizione – le chiedo se io posso avere conferma in seduta pubblica che lui è stato consigliere di opposizione nei due scioglimenti. O c'erano degli elementi – lo dico per correttezza in seduta pubblica – che non ci risultano?

  CARMELA PAGANO, prefetto di Napoli. Noi abbiamo dato comunicazione informale degli elementi di continuità, che sono questi.

  MASSIMILIANO MANFREDI. Essendo stato di opposizione nei due scioglimenti, è per un fatto di chiarezza.

  CARMELA PAGANO, prefetto di Napoli. Sì, Borreale Salvatore era consigliere di minoranza nella consiliatura.

  MASSIMILIANO MANFREDI. Perfetto.

  CARMELA PAGANO, prefetto di Napoli. Noi naturalmente abbiamo dato tutti gli elementi che si ripetono...

  MASSIMILIANO MANFREDI. No, eccellenza, conosco bene la realtà. Gliel'ho detto perché eravamo in seduta pubblica e poi le strumentalizzazioni sono dietro l'angolo. Chiedo se possiamo passare in segreta, presidente.

  PRESIDENTE. Propongo di passare in seduta segreta.

  (Così rimane stabilito. I lavori della Commissione proseguono in seduta segreta, indi riprendono in seduta pubblica).

Comunicazione della presidente.

  PRESIDENTE. Propongo di passare in seduta segreta.

  (Così rimane stabilito. I lavori della Commissione proseguono in seduta segreta, indi riprendono in seduta pubblica).

  PRESIDENTE. Comunico che lunedì 5, martedì 6 e mercoledì 7 giugno 2017, una delegazione della Commissione si recherà in missione a Rimini, San Marino e Ancona. A San Marino si prevede di svolgere, nell'ambito del programma di visita presso le istituzioni di quel Paese, un incontro con la cosiddetta commissione antimafia sammarinese. Comunico inoltre che martedì 13 giugno si svolgerà l'audizione del Ministro dell'interno, Marco Minniti, e mercoledì 14 giugno l'audizione del procuratore distrettuale di Caltanissetta, Amedeo Bertone.

  La seduta termina alle 16.10.