Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Resoconti stenografici delle audizioni

Vai all'elenco delle sedute >>

XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza, di identificazione ed espulsione, nonché sulle condizioni di trattenimento dei migranti e sulle risorse pubbliche impegnate

Resoconto stenografico



Seduta n. 93 di Mercoledì 26 luglio 2017

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Gelli Federico , Presidente ... 3 

Seguito dell'esame della relazione sul sistema di protezione e di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati (Relatrice: on. Carnevali):
Gelli Federico , Presidente ... 3 
Carnevali Elena (PD) , Relatrice ... 3 
Gelli Federico , Presidente ... 5 
Rondini Marco (LNA)  ... 5 
Gelli Federico , Presidente ... 6 
Carnevali Elena (PD) , Relatrice ... 6 
Gelli Federico , Presidente ... 6 
Rondini Marco (LNA)  ... 6 
Gelli Federico , Presidente ... 6 
Rondini Marco (LNA)  ... 6 
Gadda Maria Chiara (PD)  ... 7 
Lorefice Marialucia (M5S)  ... 7 
Patriarca Edoardo (PD)  ... 8 
Gelli Federico , Presidente ... 8 
Carnevali Elena (PD) , Relatrice ... 8 
Gelli Federico , Presidente ... 9 
Carnevali Elena (PD) , Relatrice ... 9 
Lorefice Marialucia (M5S)  ... 10 
Gelli Federico , Presidente ... 10

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
FEDERICO GELLI

  La seduta comincia alle 9.05.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che della presente seduta sarà redatto un resoconto stenografico e che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso.

Seguito dell'esame della relazione sul sistema di protezione e di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati (Relatrice: on. Carnevali).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito dell'esame della relazione sul sistema di protezione e di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati.
  La relatrice, onorevole Carnevali, ha già presentato e illustrato la sua proposta di relazione pubblicata in occasione della seduta del 19 luglio. Sono in distribuzione le proposte di modifica a tale testo. Se non erro – ma lo dirà poi la relatrice Carnevali – sono state presentate delle modifiche da parte del collega Rondini. Credo che siano le uniche modifiche che sono state presentate. Anzi no, ce n'è anche una della stessa relatrice Carnevali.
  A questo punto, senza indugiare oltre, darei la parola all'onorevole Carnevali per il parere e per l'illustrazione delle modifiche presentate, per vedere se sono da accogliere nella contestualità del lavoro che è stato fatto dal gruppo oppure no.

  ELENA CARNEVALI, Relatrice. Grazie, presidente. In particolare, aiuto i colleghi a cercare nella definizione del parere la motivazione con la quale esprimeranno il giudizio in merito.
  Il primo emendamento si riferisce al quarto capoverso della pagina 5 del testo e chiede la soppressione del periodo da: «in questa legislatura» a «strumenti appropriati».
  Francamente, devo dire che tutto questo periodo è complicato da togliere. Capisco la posizione del collega Rondini, ma credo che non si possa negare che in questo periodo di legislatura abbiamo fatto – anche perché, peraltro, si tratta di tutto il contenuto della stessa relazione – miglioramenti, dal punto di vista legislativo, sulle misure di accoglienza e sulle misure della governance. Sull'emendamento, quindi, esprimo parere contrario o invito al ritiro, per le ragioni che ciò sarebbe una negazione della realtà.
  L'emendamento 2 del collega Rondini, si riferisce a pagina 5 della relazione, sesto capoverso, laddove dopo le parole «prospettive del sistema di accoglienza» propone di aggiungere «e di rimpatrio». Su questo argomento, tale proposta va di pari passo con l'emendamento n. 7.
  I due emendamenti sono collegati e mirano a introdurre il tema del rimpatrio dei minori. In proposito, ricordo che la legge Zampa ha ampliato il concetto di non espellibilità del minore, facendo venir meno anche l'ipotesi in cui ricorrano motivi di ordine pubblico e di sicurezza dello Stato.
  Per converso, la solo forma di rimpatrio ammessa è quella di rimpatrio volontario assistito di cui all'articolo 8 della stessa legge, che presuppone che il ricongiungimento Pag. 4 con i familiari nel Paese di origine o in un Paese terzo corrisponda al superiore interesse del minore. È necessaria, a tal fine, una pronuncia del tribunale per i minorenni, sentito il minore e il tutore e considerato il risultato dell'indagine familiare nel Paese di origine o nel Paese terzo, nonché la relazione con i servizi sociali circa la situazione del minore in Italia.
  La proposta emendativa del collega Rondini n. 7 fa coincidere il superiore interesse del minore con il diritto a preservare la nazionalità o le relazioni familiari e quindi sembra prescindere da una valutazione caso per caso. Per questa ragione il parere è contrario.
  L'emendamento n. 3 si riferisce alla pagina 6 della relazione e chiede di sopprimere le parole da: «Il sistema di norme vigenti» fino alla fine del capitolo. Lo accoglierei, ma con una riformulazione. Il collega chiede di eliminare tutto il capoverso: il parere sarebbe favorevole se accettasse di cancellare solo la parola «vigenti». Il concetto è questo: noi abbiamo scritto in questo capitolo che prima di questa legislatura si utilizzavano per analogia le norme sui minori italiani abbandonati. È una scorrettezza, di fatto, scrivere «nel sistema di norme vigenti», essendo esse già superate dalle norme che sono state introdotte.
  L'emendamento Rondini n. 4 propone di sopprimere tutto il capitolo «I minori stranieri non accompagnati: chi sono?», che comincia a pagina 7 della relazione. Anticiperò che il parere è comunque contrario a tutte le parti soppressive di capitoli interi della relazione, perché è evidente che l'intento non sia tanto una motivazione di natura tecnica, quanto una motivazione di natura politica. Ovviamente, non possiamo essere d'accordo su una scelta politica di questo tipo.
  La stessa cosa vale per l'emendamento Rondini n. 5, che chiede la soppressione del capitolo «Il principio del superiore interesse del minore: divieto di espulsione dei minori stranieri non accompagnati».
  L'emendamento Rondini n. 6 a pagina 15, dopo la parola «siriana», vorrebbe che venisse aggiunto: «, mentre invece i paesi di origine dei minori non accompagnati maggiormente rappresentati in Italia, secondo gli ultimi dati del Ministero dell'Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza sugli sbarchi, aggiornati al 30 giugno 2017, sono Guinea, Bangladesh e Costa d'Avorio». Non possiamo mettere nella relazione una siffatta condizione, ossia la scelta di quali siano i Paesi che possono beneficiare della relocation.
  Peraltro, come vedete, più avanti è spiegato il meccanismo attraverso il quale alcuni paesi beneficiano della relocation e certo noi non possiamo scrivere quali nazionalità non possono utilizzare il meccanismo della relocation. Quindi, il parere è contrario.
  Dell'emendamento Rondini n. 7 ho parlato prima. Si riferisce all'argomento di cui abbiamo appena parlato, il tema del rimpatrio. Il parere, come ho detto, è contrario.
  Il collega Rondini vorrebbe poi, attraverso l'emendamento n. 8, la soppressione della relazione da pagina 21 a pagina 36. Il parere è contrario.
  La stessa cosa vale per l'emendamento n. 9 e per l'emendamento n. 10, che vorrebbe la soppressione della relazione da pagina 51 a pagina 58, e per gli altri emendamenti che vorrebbero la soppressione di una parte rilevante della relazione. Lo stesso vale per l'emendamento n. 11.
  Per le parti conclusive, abbiamo degli emendamenti in cui il collega Rondini chiede di veder soppressa la relazione da pagina 69 a pagina 70. L'emendamento n. 14 chiede la soppressione da pagina 89 a pagina 97. Il n. 15 chiede la soppressione della pagina 88. Il n. 21 chiede la soppressione della pagina 89 (come se potessimo, peraltro, sopprimere in una relazione le leggi vigenti). La stessa cosa vale per gli emendamenti n. 16 e n. 17.
  L'emendamento n. 18, su cui il parere è contrario, chiede di sopprimere dalla parola: «Molte» alla parola: «raggiungere», mentre l'emendamento n. 19 chiede sempre la soppressione del paragrafo relativo alla governance del sistema. Il parere è contrario. Pag. 5
  L'emendamento n. 20, invece, chiede di sopprimere il paragrafo «Occorre un'Agenzia nazionale per l'accoglienza dei minori». Anche su questo, ovviamente, il parere è contrario, perché si tratta di una proposta condivisa anche con gli altri colleghi. Non siamo disposti a rinunciare alla proposta dell'Agenzia nazionale per l'accoglienza.

  PRESIDENTE. Mi sembra di capire che, a parte una riformulazione, il parere sia negativo su tutti gli emendamenti.
  Procediamo emendamento per emendamento. Non so se il collega Rondini vuole prendere la parola rispetto a queste dichiarazioni della relatrice.

  MARCO RONDINI. Cercherò di contenere l'intervento in pochi minuti, per permettere poi eventualmente di passare all'esame degli emendamenti.
  Non avevo dubbi, naturalmente, che la relatrice respingesse tutte le proposte emendative, in quanto le proposte emendative, giustamente, come lei ha anche sottolineato, partono da un presupposto. Il presupposto è che, come ho già detto in occasione del mio intervento nell'ultima seduta della Commissione, il sistema di accoglienza per i minori stranieri non accompagnati, in realtà, non andrebbe aggiustato per accogliere i minori stranieri non accompagnati: il sistema potrebbe essere aggiustato se fosse riservato solo a coloro che ne hanno veramente diritto.
  Noi sappiamo che oltre il 50 per cento delle persone che sono ospitate presso il sistema di accoglienza per i minori stranieri non accompagnati consiste in ragazzi che hanno 17 anni o più. Questo è un aspetto che torno a sottolineare. Sappiamo che, con molta probabilità, molti di loro, in realtà, non sono minorenni. Viene accolta presso questo sistema più della metà dei ragazzi ospitati presso il sistema di accoglienza, il quale dovrebbe essere riservato ai minori stranieri non accompagnati, ma viene utilizzato per ospitare coloro i quali minori non sono, con un danno dal punto di vista economico, ma anche, in particolare, per chi realmente è minore.
  Questa questione non è stata risolta dalla relazione. In più, per molti di questi minori lo status che può essere riconosciuto non è sicuramente quello di profugo. Molti di questi minori provengono da Paesi, come abbiamo fra l'altro provato a sottolineare anche con uno dei nostri emendamenti, che non sono coinvolti in guerre. Quindi, sono a tutti gli effetti dei migranti economici che provengono da Paesi dove c'è una relativa stabilità, per quanta ce ne possa essere nel continente africano, e che, attraverso accordi bilaterali e la ricerca dei parenti o dei genitori nel Paese d'origine, potrebbero essere tranquillamente rimpatriati.
  Si aggiunge un'altra questione. In una data parte della relazione redatta dal gruppo di lavoro si dice: «Diversamente, nella maggior parte dei Paesi europei, il diritto al soggiorno viene subordinato alla richiesta di protezione internazionale, con conseguente forte limitazione dei diritti dei minori stranieri alla permanenza sul territorio nazionale». Ci chiediamo per quale motivo negli altri Stati vengano adottate norme e regole che rendono difficoltoso il transito o il permanere sul proprio territorio di persone che il diritto di rimanere su quel territorio non l'hanno e, invece, da noi si cerchi di andare in una direzione completamente opposta.
  Fra l'altro, alla luce di questa situazione, dovrebbe fare riflettere il fatto che ad oggi – lo dice sempre la relazione – quanti sono i minori che sono stati ricollocati? Uno. Perché non vengono ricollocati? Non vengono ricollocati perché presumibilmente gli altri Stati non accettano la possibilità che da loro venga ricollocato colui il quale non ha i requisiti per permanere sul territorio europeo.
  Certo, voi avete bypassato tutte le norme che prevedevano il rimpatrio. Le avete superate con la legge Zampa, alla quale fate riferimento spesso nella relazione. Nella relazione, naturalmente, ci sono tutti i richiami alla normativa e alla produzione legislativa che ha accompagnato – ahinoi – l'attività di governo degli ultimi cinque anni in materia di immigrazione, che anche in questo caso, secondo noi, ha precipitato il Paese in una situazione totalmente insostenibile. Pag. 6
  Ancora oggi lo stesso vostro Ministro degli interni, Minniti, si è ritrovato a ereditare una situazione allucinante. L'eredità che ha raccolto è un'eredità pesante, alla quale non è riuscito a trovare una soluzione, se non a parole, al momento, perché la situazione da emergenziale è diventata strutturale, con flussi massicci. È diventata tale perché da richiamo ai disperati che si affidavano ai trafficanti di carne umana ha fatto tutta la nostra produzione legislativa, e quegli accordi che pare siano stati sottoscritti dal Governo, che aveva dato la disponibilità all'accoglienza di tutti coloro i quali venivano via dall'Africa.
  È singolare la situazione, se guardiamo quanti migranti, come li definite voi (per noi rimangono comunque a tutti gli effetti dei clandestini), dal Marocco siano arrivati in Spagna. Se confrontate il dato tra quanti immigrati dal Marocco sono arrivati in Spagna e quanti ne sono arrivati in Italia, vi accorgerete che ne sono arrivati più in Italia che non in Spagna. È incredibile! Come mai non sono andati in Spagna, che è praticamente di fronte al Marocco? Certo, è chiaro: in Spagna non li fanno arrivare, mentre da noi li andiamo a prendere praticamente sul bagnasciuga delle coste dell'Africa.
  Abbiamo l'esempio della Spagna, della Francia, della Germania e dell'Austria che cercano di gestire la situazione anche a costo di rimettere in piedi le frontiere. Da noi, invece, naturalmente, si accoglie chiunque.
  Vado a concludere. La vostra ricerca di soluzioni anche per quanto riguarda il tema dei minori stranieri non accompagnati, secondo noi, rientra a pieno titolo in quella politica generale nei confronti del fenomeno migratorio che riserva diritti a chi diritti non dovrebbe averne. Io non sarei contrario acché il sistema venisse migliorato se veramente fosse riservato a coloro i quali ne hanno diritto e non a chi, in realtà, non dovrebbe stare qui e/o all'interno di quel sistema che dovrebbe essere riservato ai minori perché minore non è.

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Rondini. Procediamo con la votazione degli emendamenti.
  Pongo in votazione l'emendamento n. 1... Non so se l'onorevole Rondini vuole illustrare i singoli emendamenti, oppure possiamo far fede alla relazione complessiva che ha fatto. Lo facciamo di volta in volta, va bene.
  Pongo in votazione l'emendamento n. 1.

È respinto.

  Pongo in votazione l'emendamento n. 2.

È respinto.

  Passiamo all'emendamento di cui la relatrice proponeva una riformulazione.

  ELENA CARNEVALI, Relatrice. Il parere è favorevole se il presentatore accetta una riformulazione in cui si chieda esclusivamente di cancellare la parola «vigenti».

  PRESIDENTE. È d'accordo, collega?

  MARCO RONDINI. Sì.

  PRESIDENTE. Va bene. Pongo in votazione l'emendamento n. 3, così riformulato.

È approvato.

  Pongo in votazione l'emendamento n. 4.

  MARCO RONDINI. Intervengo solo su questo brevissimamente, presidente.
  Questo emendamento mira a sopprimere il capitolo «Minori stranieri non accompagnati: chi sono?». Noi chiediamo che venga soppresso perché – torno a dirlo, come l'ho già detto prima, intervenendo sul complesso degli emendamenti – di fatto in questo capitolo viene elogiato l'aver equiparato i minori non accompagnati ai rifugiati. Le statistiche dei Paesi di origine, come ho sottolineato, ci dicono però che i minori che giungono in Italia non sono rifugiati o richiedenti asilo. Vengono però equiparati con i minori che lo sono, grazie al decreto legislativo n. 142 del 2015.
  Torno a ripetere quello che ho già detto anche prima: per stessa ammissione della relatrice e comunque del documento, si Pag. 7dice che «Diversamente, nella maggior parte dei Paesi europei il diritto al soggiorno viene subordinato alla richiesta di protezione internazionale – se ne sottolinea il carattere negativo nella relazione; per noi questo è assolutamente incondivisibile – con conseguente forte limitazione dei diritti dei minori stranieri alla permanenza sul territorio nazionale».
  La limitazione dei diritti dei minori stranieri alla permanenza sul territorio nazionale degli altri Paesi è legata al fatto che dei limiti devono essere posti per cercare di gestire il fenomeno, contrariamente a quello che ci propongono di fare il Governo italiano e, in questo caso, il gruppo di lavoro sul sistema di protezione e di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Il gruppo suggerisce delle soluzioni che di fatto allargano ancora di più le maglie di quanto non lo siano già nel pretendere che l'opinione pubblica accetti che si vedano accolte persone all'interno di quel sistema di accoglienza che dovrebbe essere riservato solamente ai minori stranieri non accompagnati, che hanno determinate caratteristiche. Le caratteristiche che dovrebbero avere questi minori stranieri non accompagnati non ci sono più! Si accoglie chiunque, anche se diritto a permanere all'interno di quel sistema non dovrebbe averlo.

  MARIA CHIARA GADDA. Vorrei semplicemente sottolineare l'importanza di questo capitolo. Definire chi siano i minori stranieri non accompagnati aiuta a definire chi possa beneficiare di quel diritto o non averlo. Definire e parametrare l'oggetto della discussione e soprattutto della relazione è importante.
  Sottolineo che stiamo parlando di una relazione. Oggi non entriamo nel merito dei singoli provvedimenti normativi che questo Parlamento ha votato e che sono stati, saranno e sono oggetto di una discussione politica. Credo che, in una relazione come questa, nei capitoli iniziali sia importante capire, definire e fornire anche indicazioni al lettore su quale sia l'oggetto dell'indagine della relazione.
  Sottolineo, come l'ho già sottolineato l'altra volta, che, volenti o nolenti, per la normativa italiana, per le normative internazionali e credo per l'universo mondo, un diciassettenne è un minore. Credo che in questa Commissione non si debba mettere in discussione questo aspetto.
  Sicuramente l'identificazione dell'età è un elemento importante, perché ben sappiamo quanto sia complesso, quando si parla di minori stranieri non accompagnati, definire l'età dei minori, ma anche in questo caso la legge Zampa ha fatto un passo in avanti. A un dato punto, dobbiamo anche prendere atto che in questa Commissione, in questa sede e soprattutto nell'ambito di questa relazione non abbiamo la competenza e neanche il dovere di mettere in discussione quanto è già stato discusso dal Parlamento.

  MARIALUCIA LOREFICE. In parte volevo dire le stesse cose che ha detto l'onorevole Gadda. Nessuno mette in dubbio che ci siano dei problemi e che probabilmente molti diciassettenni non siano nemmeno diciassettenni. Noi ci troviamo di fronte, però, a un problema: moltissimi di questi giovani che arrivano da noi sono senza documenti. Probabilmente nemmeno loro sanno con esattezza quando sono nati.
  Abbiamo tante volte sollevato questo problema, anche all'interno del gruppo di lavoro, e abbiamo tante volte detto che lo stesso esame radiologico non permette di stabilire con certezza l'età, perché ci sono comunque dei margini di errore che, se non ricordo male, sono di due anni in più o due anni in meno. Poiché comunque prevale il principio del superiore interesse del minore, non avendo certezza, il soggetto viene considerato minore.
  Ripeto, questo è un problema che è già stato sollevato, ma la relazione non pretende di risolverlo. Pretende di evidenziare questo problema, che esiste, augurandoci che prima o poi si riesca a superare, perché è interesse di tutti superarlo e fare in modo che si capisca in effetti se chi arriva sia un minore oppure un maggiorenne. Fino ad allora, però, abbiamo questo problema e prevale il principio del superiore interesse del minore.

Pag. 8

  EDOARDO PATRIARCA. Intervengo solo un attimo per ricordare al collega Rondini e anche a tutti noi che questa è una relazione che non entra nel merito, come ricordava la collega Gadda, dei singoli elementi del testo della legislazione in vigore.
  Vorrei anche ricordare, però, salvo tutti i problemi che abbiamo e a cui facciamo riferimento nella relazione, che il nostro Paese è riconosciuto, a livello internazionale e a livello mondiale, uno dei Paesi che hanno la migliore legislazione di protezione sui minori esistente nel contesto internazionale.
  Vorrei solo ricordare che, quando parliamo di minori – e noi stiamo parlando di minori – è vero che c'è il problema dei diciassettenni o diciottenni, questo tema della definizione dell'età, ma stiamo parlando di minori. Vorrei ricordare a noi tutti che la legislazione del nostro Paese a tutela dei minori è tra le migliori rispetto alle altre legislazioni europee e internazionali.

  PRESIDENTE. Se non c'è nessun altro intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 4.

È respinto.

  Pongo in votazione l'emendamento n. 5.

È respinto.

  Pongo in votazione l'emendamento n. 6.

È respinto.

  Pongo in votazione l'emendamento n. 7.

È respinto.

  Pongo in votazione l'emendamento n. 8.

È respinto.

  Pongo in votazione l'emendamento n. 9.

È respinto.

  Pongo in votazione l'emendamento n. 10.

È respinto.

  Pongo in votazione l'emendamento n. 11.

È respinto.

  Pongo in votazione l'emendamento n. 12.

È respinto.

  Passiamo all'emendamento della relatrice n. 13.
  Do la parola alla relatrice per l'illustrazione.

  ELENA CARNEVALI, Relatrice. Lo leggo: «Lo scorso 8 giugno 2017, il Consiglio dell'Unione Europea e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri ha adottato le Conclusioni sulla protezione dei minori migranti».
  Le Conclusioni evidenziano che proteggere tutti i minori migranti è una priorità in tutte le fasi della migrazione, nonché un aspetto integrato nell'approccio globale alla gestione del fenomeno migratorio; ribadiscono che gli Stati membri sono invitati a garantire il rispetto del principio del superiore interesse dei minori in tutte le politiche che li riguardano.
  Il rispetto dell'interesse superiore dei minori «deve costituire un criterio fondamentale in tutte le azioni o le decisioni che li riguardano e nella valutazione dell'adeguatezza di tutte le soluzioni durature, come il reinsediamento, l'integrazione o il rimpatrio, a seconda della loro situazione e delle loro esigenze specifiche» e deve ispirare tutte le discussioni in corso «sulle proposte legislative relative alla riforma del sistema europeo comune di asilo».
  Tra i temi affrontati nel documento vi sono la protezione dei minori da violenze, sfruttamento e tratta di esseri umani e l'accertamento rapido e affidabile dell'età, nonché la sensibilizzazione delle comunità locali sul tema della protezione.
  In particolare, per quanto riguarda il tema della tratta, le Conclusioni ribadiscono la necessità di «affrontare le cause profonde della migrazione e la lotta contro i responsabili del traffico e della tratta di esseri umani in modo che i minori migranti, inclusi i minori non accompagnati, non si spostino irregolarmente in Europa, rischiando la propria vita durante tali spostamenti».
  Aggiungo a conclusione, solo per ricordarlo ai colleghi, che questa relazione ha Pag. 9una serie di caratteri. Il primo carattere è di natura ricognitiva relativamente agli strumenti legislativi che attualmente abbiamo in essere, con la volontà, ancorché abbiamo degli strumenti legislativi avanzati, di sottolineare e di evidenziare ancora quali siano le criticità perché il sistema possa godere di una sua sostenibilità soprattutto nel superiore interesse del minore.
  Lo dico proprio – mi rivolgo al collega Rondini – perché, come evidenziato nella relazione, il ricorso alla richiesta di protezione internazionale, al raggiungimento della maggiore età, è spesso uno strumento che viene utilizzato in modo fittizio per le difficoltà che ancora incontriamo nel nostro Paese nella riconversione del permesso di soggiorno.
  A parte il numero, molto probabilmente piuttosto esiguo, sul complessivo dei minori che in questo momento stiamo accogliendo dei minori che possono avere comunque raggiunto la maggiore età, il punto non è solo questo, per quanto importante. Il punto è fare in modo che con gli strumenti attualmente vigenti sia consentito alla persona il pieno sviluppo nell'integralità della personalità e nella possibilità di garantire, come dicono peraltro – ciò che abbiamo anche voluto ricordare – le indicazioni del Consiglio dell'Unione europea, la maggior integralità della persona e un'inclusione duratura che, a mio giudizio, sarebbe vantaggiosa anche per i Paesi che accolgono.

  PRESIDENTE. Se non ci sono interventi, pongo in votazione l'emendamento n. 13, proposto dalla relatrice.

È approvato.

Pongo in votazione l'emendamento n. 14. È respinto.

  Pongo in votazione l'emendamento n. 15.

È respinto.

  Pongo in votazione l'emendamento n. 16.

È respinto.

  Pongo in votazione l'emendamento n. 17.

È respinto.

  Pongo in votazione l'emendamento n. 18.

È respinto.

  Pongo in votazione l'emendamento n. 19.

È respinto.

  Pongo in votazione l'emendamento n. 20.

È respinto.

  Pongo in votazione l'emendamento n. 21.

È respinto.

  Pongo in votazione l'emendamento n. 22.

È respinto.

  Pongo in votazione il testo della relazione così come modificato dagli emendamenti che abbiamo approvato.
  Prima di ridare la parola alla relatrice, voglio ovviamente ringraziare il gruppo di lavoro, la collega Lorefice, la collega Carnevali e tutti gli altri, in maniera particolare i nostri collaboratori, che hanno contribuito nell'approfondimento di un lavoro importante. Credo sia veramente un percorso molto utile e significativo su un tema di grande sensibilità, su cui il Parlamento si è già espresso con leggi e pronunciamenti. La nostra Commissione ha fatto la sua parte – credo – in maniera molto importante.
  Do la parola alle colleghe Carnevali e Lorefice.

  ELENA CARNEVALI, Relatrice. La ringrazio, presidente. Sarò veloce, ma ci tengo particolarmente a sottolineare quanto mi sia stato possibile svolgere un lavoro, a nostro giudizio – spero anche della Commissione – positivo con le colleghe Vega Colonnese e Marialucia Lorefice, che ringrazio per il contributo e anche per un approccio che ha voluto andare al di là delle posizioni di lettura politica.
  Ringrazio tutti i componenti della Commissione, i consulenti e anche i funzionari, perché non sarebbe stato possibile lavorare nella riflessione e nella costruzione del canovaccio e della matrice entro cui abbiamo voluto svolgere questa relazione. Li ringrazio davvero sentitamente, perché non Pag. 10saremmo arrivati qui senza di loro. Grazie ancora.
  Spero che questo percorso non si esaurisca qui, perché sono certa che avremo bisogno di continui aggiornamenti.

  MARIALUCIA LOREFICE. Per lo stesso motivo sono molto contenta della relazione, perché – ripeto, come ho detto anche la volta scorsa – vuole essere anche una sorta di vademecum a disposizione di tutti. Credo sia scritta anche con un linguaggio molto semplice, al quale chiunque può avvicinarsi. Disegna un po’ il quadro della situazione e credo che sia un lavoro ben fatto.
  Naturalmente, ringrazio tutti, tra cui l'onorevole Carnevali e la collega Vega Colonnese. Rivolgo un ringraziamento particolare naturalmente anche ai consulenti, che ci hanno accompagnato durante questo percorso, che non è stato sempre molto semplice, soprattutto quando bisognava raccogliere dati, considerata la difficoltà nel riuscire a reperirli. Sappiamo benissimo lo sforzo e il lavoro immane che hanno fatto. Quindi, ci tenevo a ringraziare tutti particolarmente.

  PRESIDENTE. A questo punto, possiamo porre in votazione la relazione, così come è stata modificata dagli emendamenti.

È approvata.

  Bene. Ringrazio nuovamente le colleghe Carnevali, Lorefice e Colonnese per avere fatto questo importante lavoro.
  Dichiaro conclusa la seduta.

  La seduta termina alle 9.50.