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Resoconti stenografici delle indagini conoscitive

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XVII Legislatura

VIII Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 2 di Mercoledì 5 ottobre 2016

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Realacci Ermete , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLE POLITICHE DI PREVENZIONE ANTISISMICA E SUI MODELLI DI RICOSTRUZIONE A SEGUITO DI EVENTI SISMICI

Audizione del Commissario straordinario del Governo ai fini della ricostruzione nei territori dei Comuni delle Regioni di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria interessati dall'evento sismico del 24 agosto 2016, Vasco Errani.
Realacci Ermete , Presidente ... 3 ,
Errani Vasco , Commissario straordinario del Governo ai fini della ricostruzione nei territori dei Comuni delle Regioni di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria interessati dall'evento sismico del 24 agosto 2016 ... 3 ,
Realacci Ermete , Presidente ... 6 ,
Borghi Enrico (PD)  ... 6 ,
Pastorelli Oreste (Misto-PSI-PLI)  ... 7 ,
Terzoni Patrizia (M5S)  ... 8 ,
Borghi Enrico (PD)  ... 8 ,
Terzoni Patrizia (M5S)  ... 8 ,
Cera Angelo (AP)  ... 9 ,
Zaratti Filiberto (SI-SEL)  ... 9 ,
Carrescia Piergiorgio (PD)  ... 9 ,
Agostini Luciano (PD)  ... 10 ,
Ginoble Tommaso (PD)  ... 11 ,
Baradello Maurizio (DeS-CD)  ... 11 ,
Morassut Roberto (PD)  ... 12 ,
Realacci Ermete , Presidente ... 12 ,
Errani Vasco , Commissario straordinario del Governo ai fini della ricostruzione nei territori dei Comuni delle Regioni di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria interessati dall'evento sismico del 24 agosto 2016 ... 12 ,
Realacci Ermete , Presidente ... 14

Sigle dei gruppi parlamentari:
Partito Democratico: PD;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Il Popolo della Libertà- Berlusconi Presidente: (FI-PdL);
Area Popolare (NCD-UDC): (AP);
Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà: SI-SEL;
Scelta Civica per l'Italia: (SCpI);
Lega Nord e Autonomie - Lega dei Popoli - Noi con Salvini: (LNA);
Democrazia Solidale-Centro Democratico: (DeS-CD);
Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale: (FdI-AN);
Misto: Misto;
Misto-Alleanza Liberalpopolare Autonomie ALA-MAIE-Movimento Associativo italiani all'Estero: Misto-ALA-MAIE;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l'Italia (PLI): Misto-PSI-PLI;
Misto-Alternativa Libera-Possibile: Misto-AL-P;
Misto-Conservatori e Riformisti: Misto-CR;
Misto-USEI-IDEA (Unione Sudamericana Emigrati Italiani): Misto-USEI-IDEA;
Misto-FARE! - Pri: Misto-FARE! - Pri;
Misto-Movimento PPA-Moderati: Misto-M.PPA-Mod.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
ERMETE REALACCI

  La seduta comincia alle 14.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati.

Audizione del Commissario straordinario del Governo ai fini della ricostruzione nei territori dei Comuni delle Regioni di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria interessati dall'evento sismico del 24 agosto 2016, Vasco Errani.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle politiche di prevenzione antisismica e sui modelli di ricostruzione a seguito di eventi sismici, l'audizione del commissario straordinario del Governo per la ricostruzione nei territori colpiti dal terremoto del 24 agosto scorso, Vasco Errani.
  Questo è il primo confronto che il commissario Errani ha con il Parlamento sul lavoro prezioso e difficile che ha in corso. Non potremmo chiedergli lumi, se non l'indirizzo generale di questo lavoro, visto che il decreto-legge non è stato ancora emanato dal Governo. Ovviamente, avremo occasione di entrare nel merito quando il decreto-legge sarà stato emanato. Tuttavia, anche per l'intenso lavoro che ha svolto in questi giorni e per l'esperienza che ha avuto in occasione del terremoto che ha colpito l'Emilia, il contributo del commissario Errani è assolutamente prezioso per ragionare su come affrontare questo specifico terremoto con le sue caratteristiche.
  Direi di procedere come al solito, dando la parola al commissario per una ventina di minuti per esporre il suo punto di vista, dopodiché i colleghi potranno formulare dei quesiti e infine daremo nuovamente spazio al commissario per la replica.
  Il commissario ha un impegno, per cui alle 15.15 dovrà andare via. Sebbene Einstein lo sostenesse, non abbiamo la velocità della luce. Peraltro, vi segnalo un delizioso libro Sette brevi lezioni di fisica, in cui si torna su questo paradosso molto sfizioso.
  Cedo ora la parola al commissario Errani.

  VASCO ERRANI, Commissario straordinario del Governo ai fini della ricostruzione nei territori dei Comuni delle Regioni di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria interessati dall'evento sismico del 24 agosto 2016. Buongiorno a tutti. Ricordo in premessa che il decreto-legge è sostanzialmente pronto e la prossima settimana sarà approvato. Avrete quindi tutti gli elementi per approfondire questo tema nel percorso parlamentare.
  Conoscete la scelta di fondo del Governo: assicurare tutte le risorse necessarie per la ricostruzione. È in corso la procedura per la definizione dei danni. Entro il 16 novembre sarà presentato il dossier in Europa al fine di attivare il Fondo europeo per le emergenze. In linea di massima, dai dati che abbiamo a disposizione ora – non è ancora un dato preciso –, parliamo di oltre 4 miliardi di euro di danni, intesi nel complesso, vale a dire per beni culturali, edifici pubblici, aziende ed edilizia privata.
  Tutta la ricostruzione deve tenere conto della particolarità del territorio in cui il terremoto Pag. 4 è avvenuto. Il primo dato, dunque, non è solo ed esclusivamente l'intensità del danno (la cosiddetta «macrosismica»); occorre avere un approccio integrato in relazione a un elemento: ricostruire senza porsi il problema dello spopolamento di quei territori (che è già in atto ed era già in atto in modo significativo prima del terremoto del 24 agosto) comporterebbe un rischio che non ci possiamo permettere, vale a dire ricostruire senza le persone.
  Dunque, l'idea è quella di utilizzare l'esperienza della Strategia relative alle Aree Interne, già in atto nel nostro Paese: individuare, cioè, aree omogenee e in base a queste definire insieme gli obiettivi della ricostruzione delle abitazioni, dei beni culturali e delle strutture pubbliche, ma anche la strategia per il rilancio dell'economia.
  Questo è un obiettivo che va incrociato con un elemento particolare. Nelle zone colpite vi sono due parchi nazionali, quello del Gran Sasso e dei Monti della Laga e quello dei Monti Sibillini, quindi dovremmo davvero pensare a filiere produttive che siano in grado di tener conto, radicalmente e in modo innovativo, di questa caratteristica territoriale.
  Attualmente siamo dinanzi ad un'economia fragile, che con il colpo del terremoto ha subito un ulteriore indebolimento, essendo legata soprattutto all'allevamento, in particolare alla prima parte della filiera dell'allevamento, cui seguono diversi passaggi che poi portano ad un valore aggiunto.
  Insomma, c'è un lavoro molto importante da fare. In ogni caso, tutti i danni saranno interamente risarciti, anche al di fuori delle aree territoriali che saranno individuate con un provvedimento ad hoc del Governo, d'intesa con il commissario e con le regioni.
  Naturalmente tutti i danni debbono essere accertati sulla base delle verifiche delle schede AeDES (Agibilità e Danno nell'Emergenza Sismica). Risarciremo tutto, ma a seguito di puntuale verifica del danno effettivamente correlato al terremoto del 24 agosto. Da questo punto di vista abbiamo una specificità che attiene all'Abruzzo, dove alcuni comuni e alcune strutture danneggiate ulteriormente il 24 agosto erano già state interessate dal sisma de L'Aquila e quindi sono sottoposte alle relative procedure, per intenderci. Quelle realtà dunque dovranno essere riconosciute in quella procedura perché non possiamo sovrapporre due procedure.
  Riguardo alla governance, questa vedrà coinvolti il commissario; un comitato scientifico su cui chiederemo un'indicazione alle università delle quattro regioni; i vicecommissari, che saranno i presidenti delle regioni; il comitato istituzionale, che sarà composto dai sindaci e dai presidenti delle province interessate. Sono questi i livelli in cui si assumeranno le decisioni e gli orientamenti di fondo.
  Daremo poi vita per la prima volta ad uffici comuni tra le regioni ed i comuni, che avranno il compito della ricostruzione, questo anche perché, come sapete, praticamente tutti quelli interessati sono piccoli comuni (mediamente sotto i 3.000 abitanti, tranne Norcia), che hanno una strutturazione che conoscete bene, ovvero un segretario generale a «scavalco» con un altro comune, un tecnico o un tecnico a «scavalco» e un vigile urbano.
  Questo è stato uno dei punti di difficoltà che la Protezione civile ha risolto con il volontariato e con l'azione di solidarietà dell'ANCI e degli altri comuni, ma resta comunque un problema. Costituiremo pertanto degli uffici comuni tra regioni e comuni che avranno il compito di evadere le pratiche per quello che riguarda la ricostruzione.
  Sarà quindi prevista una conferenza permanente, che svolgerà la funzione di una sorta di conferenza di servizi e che coinvolgerà tutti i ministeri competenti e i parchi interessati, per valutare sia la programmazione urbanistica, laddove è necessario per la ricostruzione dei centri storici, quindi soprattutto nei comuni di Accumoli, Amatrice e Arquata, sia per quello che riguarda tutte le altre scelte strategiche in relazione soprattutto ai beni culturali e alla loro ricostruzione.
  Si è trattato di un sisma dalle caratteristiche particolari, perché si è prolungato molto, quindi si registrano danni diretti in moltissime chiese. Da una prima valutazione parliamo di circa 1.000 chiese in tutta l'area territoriale coinvolta dal terremoto. Pag. 5
  Sulla ricostruzione privata facciamo una scelta radicale. Per le aree che individueremo successivamente, le cosiddette «aree interne», prevediamo di ricostruire l'intero sistema abitativo ed edilizio di quei territori. Sono territori particolari, dove vi sono percentuali altissime di abitazioni che chiamiamo «seconde case», ma che per la verità non sono esattamente seconde case come quelle sul litorale; sono case di famiglia che rappresentano le identità intrinsecamente collegate a quel territorio e che, dunque, rappresentano anche una parte importante per la tenuta della rete economica e sociale di quei territori.
  Per l'ampiezza e la dimensione della presenza di quelle che chiamiamo impropriamente «seconde case», che arriva al 70 per cento e oltre del patrimonio abitativo totale, se decidessimo di non finanziare pienamente quelle realtà, non potremmo parlare di ricostruzione. Peraltro, queste case si trovano nei centri storici di borghi, ovvero nelle frazioni. Per esempio, Amatrice ha 69 frazioni che sono caratterizzate da piccoli borghi dove è necessario intervenire in modo coerente. È del tutto evidente che non si può ricostruire un centro storico senza parlare di unità coerenti, perché una casa è appoggiata all'altra, quindi non è possibile intervenire in una e non nell'altra.
  Questa è la scelta fondamentale. Di conseguenza, al netto degli interventi relativi alla cosiddetta scheda AeDES B (danni lievi), per i quali applicheremo una procedura molto speditiva, prevedendo il rafforzamento sismico, per tutti gli altri interventi privati prevederemo il miglioramento sismico e l'adeguamento fino all'80 per cento della forza sismica, in coordinamento con le nuove norme tecniche sulle costruzioni attualmente in discussione alla Conferenza Stato-regioni.
  Noi consideriamo che il miglioramento debba arrivare fino all'80 per cento, con un minimo del 65 per cento. Infatti, come sapete, le norme costruttive non sono molto puntuali, nel senso che non è possibile determinare puntualmente la percentuale di miglioramento a seconda delle caratteristiche di un'abitazione. Facendo un ragionamento concreto, fuori dagli aspetti tecnici, un terremoto di grado 6.0, come quello che è avvenuto in quel territorio, non deve produrre crolli, né collassi delle strutture. Ovviamente, non dico che non produrrà danni, ma dico che non deve produrre collassi delle strutture, quindi non deve mettere a rischio la vita delle persone.
  Per quanto riguarda tutti gli edifici pubblici (scuole, municipi e via dicendo; sono di più rispetto agli edifici cosiddetti «strategici») prevediamo il pieno adeguamento sismico; per i beni culturali prevediamo il massimo di miglioramento sismico al netto della conservazione e della tutela del bene. Infatti, questo punto è molto più complesso sia dal punto di vista tecnologico sia per quanto riguarda il risultato in relazione alla percentuale del miglioramento sismico.
  Sui centri storici e i borghi dovremo fare una programmazione urbanistica che prevederà la consultazione dei cittadini, perché non si può ricostruire un centro storico senza programmazione urbanistica. Lavoreremo attraverso Unità Minime di Intervento (UMI), rispettando l'identità e migliorando la qualità. Ci sarà anche l'indispensabile previsione di una forma sostitutiva per quelle abitazioni dentro il centro storico che il proprietario non vuole ricostruire, perché ciò bloccherebbe la ricostruzione di altri edifici; si prevede quindi la possibilità di sostituzione da parte del comune per chi, per esempio, ha vicende legali di eredità sospese da anni sulle quali non si può attendere.
  In merito ai contributi, saranno pienamente risarciti i danni, ovviamente anche per le imprese, per le quali varranno gli stessi criteri di miglioramento. Qui, però, parliamo di un territorio che ha, come ho detto, caratteristiche molto differenti dal punto di vista degli investimenti produttivi rispetto ad altri terremoti che abbiamo alle spalle.
  Abbiamo, dunque, cercato di raccogliere tutte le esperienze positive che abbiamo alle spalle per cercare di migliorare ulteriormente.
  Riguardo a trasparenza e legalità, esprimo tre concetti. Tutte le imprese che lavoreranno con una risorsa pubblica debbono essere iscritte alle white list. Questo è un passo in avanti rispetto alla procedura Pag. 6classica che, come sapete, prevede la domanda di iscrizione e quindi la possibilità di partecipazione alle gare. Quando dico tutte le imprese – voglio essere chiaro da questo punto di vista – mi riferisco anche alle imprese di subappalto, che anch'esse quindi devono essere iscritte alle white list.
  Ci saranno, poi, alcune puntualizzazioni rispetto a norme vigenti. Per esempio, non deve cambiare la proprietà ne la partecipazione azionaria e verranno introdotti altri elementi per rendere trasparente a monte questo aspetto.
  Ancora, ci sarà un elenco speciale dei professionisti abilitati, per evitare i conflitti di interesse tra l'incarico progettuale, l'impresa e la direzione lavori. Infatti, la direzione lavori ha una funzione di controllo fondamentale. Sulla base delle esperienze che ci stanno alle spalle, vogliamo anche cercare di ridurre al minimo il rischio dell'accumulo di incarichi. Del resto, al di là della discussione sempre utile sulla burocrazia, che bisogna cercare di ridurre al minimo, i tempi sono anche dati dal fatto che se un privato dà un incarico a un professionista che ne ha altri 400, è chiaro che i tempi si allungano.
  Da questo punto di vista, voglio sottolineare un altro aspetto. Anche per i lavori riguardanti i privati – non solo per la ricostruzione degli edifici pubblici – funziona lo stesso meccanismo: le imprese devono essere iscritte alle white list e il professionista deve essere inserito nei suddetti elenchi.
  Le stazioni appaltanti saranno le quattro regioni interessate, il MIBACT per i beni culturali e il MIT per le infrastrutture. Ci sarà un raccordo rafforzato con ANAC, modello Expo, con il controllo preventivo delle gare e un'unica centrale di committenza. Tutti gli atti saranno verificati preventivamente dalla Corte dei Conti.
  Sulle questioni ambientali devo dire solo tre cose. Innanzitutto, riguardo alle macerie voglio chiarire che, anche nella procedura di emergenza, non c'è una deroga alle procedure relative allo smaltimento dell'amianto, che sono pienamente corrispondenti alle leggi vigenti. Così sarà anche in futuro. Infatti, prima di muovere le macerie, come è ovvio ed evidente, si devono fare i necessari interventi relativi alla presenza di amianto.
  Assicureremo il recupero delle macerie per gli edifici storici e i beni culturali. L'obiettivo è il massimo recupero, limitando i rifiuti, e il riutilizzo delle macerie come nuova materia prima. Ci sarà una selezione già in questa fase di emergenza e un'altra è prevista successivamente.
  Riguardo agli interventi economici ed ambientali, cercheremo di dare un contributo ai parchi per rilanciare il turismo ambientale (sentieristica e così via) e ci sarà un intervento sulla depurazione dei sistemi fognari poiché quei territori sono in difficoltà su questo punto.
  Nella legge di bilancio inoltre sarà inserita una norma sul credito d'imposta per tutti del 75 per cento per gli interventi antisismici – lo ha già annunciato il MIT – e per gli interventi nei condomini, in termini di efficienza energetica e rischio sismico.
  Questo è l'impianto generale. Sono pronto ad ascoltare le vostre domande.

  PRESIDENTE. Grazie, è stato utilissimo. Peraltro, ha incrociato molti punti su cui la Commissione ha lavorato. Penso alla partita dei piccoli comuni, ma è interessante anche il richiamo ai parchi, che abbiamo inserito nel parere al provvedimento in materia di riparto dei fondi per i parchi. Forse nel prosieguo dei lavori di questa indagine conoscitiva, proprio in relazione alla fase di ricostruzione, potrebbe essere utile incontrare i due presidenti dei parchi che sono ampiamente interessati dalla vicenda, cioè quello del Gran Sasso e Monti della Laga e quello dei Monti Sibillini, per approfondire, anche alla luce delle cose che diceva adesso il commissario, le tematiche della ricostruzione in senso stretto, nonché le ripercussioni sul piano economico e sul tessuto comunitario di queste zone.
  Do ora la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  ENRICO BORGHI. Innanzitutto, rivolgo un saluto, un ringraziamento e un augurio di buon lavoro al commissario Vasco Errani. Pag. 7 Noi, come gruppo del Partito Democratico, avevamo già salutato positivamente la sua nomina, conoscendone la capacità e la professionalità, che peraltro ha dimostrato anche in questo incontro.
  Lo ringraziamo anche per avere voluto coinvolgere il Parlamento nella fase ascendente, dal momento che in queste ore si sta definendo il contenuto di un decreto-legge – capiremo poi se il Governo lo trasmetterà alla Camera o al Senato – che sicuramente investirà le competenze di questa Commissione.
  Credo, dunque, che questa fase preliminare sia importante. Lo voglio sottolineare perché il commissario ha colto alcuni aspetti che il dibattito parlamentare aveva già evidenziato, nel corso sia dell'audizione del sottosegretario De Vincenti, sia delle attività connesse con l'indagine conoscitiva che abbiamo avviato in questa Commissione.
  Parto dal primo punto. Noi avevamo detto che dobbiamo ricostruire quei paesi perché esistono delle comunità e non per rifare o fare musei a cielo aperto. È molto importante che si lavori sul tema della peculiarità, della vocazione e della ripresa economica e produttiva di quei territori, altrimenti il rischio è costruire o ricostruire tessuti urbani che poi non sono coerenti con le vocazioni, le prospettive e le volontà di quelle comunità.
  Mi permetto di sottolineare che questo può e deve essere un modello non solo per quei territori, ma anche per altre realtà del territorio nazionale che vivono in quella condizione. Sappiamo perfettamente che tutto l'Appennino italiano è sdraiato su una dorsale che può generare fenomeni come quelli accaduti nella circostanza.
  Quindi, si tratta di un nuovo modello di riorganizzazione funzionale rispetto al quale trovo molto coerente che si utilizzino i percorsi che il Governo sta mettendo in campo. Sotto questo profilo, la Strategia Nazionale delle Aree Interne è sicuramente un elemento molto importante su cui probabilmente occorrerà una dotazione finanziaria aggiuntiva per quel genere di territori, proprio per la particolarità che hanno avuto in rapporto alla situazione che si è verificata.
  Vengo al secondo aspetto. È altrettanto importante e significativo il passaggio sulla governance. Su questo, occorre fare un consuntivo di quanto è accaduto in passato. Ogni volta che le comunità locali sono state associate e coinvolte nei processi di ricostruzione, abbiamo avuto esperienze positive (Emilia, Umbria e Friuli). Invece, ogni volta che il processo è stato distante e si è vissuto il momento della ricostruzione come una separatezza, abbiamo avuto dei problemi. Non cito i casi perché sono nella memoria di tutti.
  Questo è un ulteriore elemento sul quale chiamare le classi dirigenti locali a fare quel salto in avanti che la produzione legislativa ha indotto, in particolare con l'intervento di questa Commissione.
  Il tema molto positivo della razionalizzazione e della definizione della specializzazione burocratica dei territori è una questione significativa. Usiamo, quindi, questo momento anche per far evolvere il percorso associativo di quelle realtà, sia pure in una circostanza molto particolare, visto che stiamo parlando di un territorio circoscritto dal punto di vista geografico, ma molto composito perché sono coinvolte quattro regioni. A maggior ragione, è importante declinare correttamente il tema della governance.
  Ultimo punto e concludo. Noi abbiamo chiesto che le misure contenute all'interno del cosiddetto «Green Act», cioè pezzi della cosiddetta «Operazione Casa Italia», vengano anticipate da subito. Si tratta di capire, dentro questa operazione, cosa sia coerente con i contenuti del decreto-legge e cosa sia, invece, trasferibile in sede di legge di bilancio. Penso che ci possano essere alcune corrispondenze, ma comunque abbiamo bisogno di un ragionamento sulla coerenza tra i due strumenti.

  ORESTE PASTORELLI. Ringrazio il commissario Errani per il lavoro svolto finora e gli auguro un grande «in bocca al lupo» per quello che dovrà fare da oggi in poi. Conosco molto bene quel territorio perché vengo da quelle zone. Le cose che lei ha detto corrispondono alla realtà, alla fotografia vera di quel territorio. È un territorio fragile, con un'economia altrettanto fragile Pag. 8che viene soprattutto dall'allevamento e dall'agroalimentare, che ne rappresenta il perno principale.
  Come lei ha detto, insistono su quel territorio due parchi. Come diceva prima il presidente – visto che ci siamo già occupati della problematica –, diventa un aspetto essenziale mettere in relazione la definizione dei parchi con l'economia locale.
  Vorrei, però, fare una domanda al presidente Errani su una questione per la quale sono stato avvicinato da molti sindaci. Peraltro, credo che anche il Commissario sia stato avvicinato da molti sindaci.
  Ad ogni modo, oltre al decreto-legge che verrà adottato la prossima settimana dal Governo per i comuni che faranno parte del cratere, per tutti gli altri che hanno subito danni ormai certificati – per esempio alle scuole o alle case comunali che sono rese inagibili –, il Governo interverrà direttamente o delegherà la regione? Ecco, se il Governo interviene direttamente, diamo una risposta sicura. Secondo quanto dichiarato dal Presidente del Consiglio – e anche sulla base delle cose dette dal Commissario – sembra che l'intenzione sia questa, ma vorrei una conferma dal commissario affinché anche i sindaci del territorio siano rincuorati.
  Rispetto al problema delle seconde case, è vero che sono case di famiglia. Non sono case che si usano nel periodo estivo, sono state lasciate in eredità, sono state curate e sono un punto di riferimento per le persone che vi sono nate e che, comunque, continuano a frequentare quei posti.
  Voglio ringraziare il commissario perché il suo ruolo è importantissimo, avendo egli la competenza che ha messo in campo in occasione del terremoto nella sua Emilia-Romagna, ma anche in qualità di presidente della regione e della conferenza Stato-regione. Le auguro, quindi, un «in bocca al lupo», rendendomi disponibile a lavorare insieme affinché anche il Parlamento dia il suo aiuto per quel territorio.

  PATRIZIA TERZONI. Salto tutte le premesse e vado direttamente alle domande, così avrà più tempo per rispondere. Come verranno dati i contributi per le ristrutturazioni? Si farà come per l'ecobonus, quindi in base al reddito oppure no? Lo chiedo perché ci sono persone anziane che non hanno redditi molto alti – e quindi non avranno poi il modo per riavere indietro le somme – oppure persone senza reddito. Questa è la prima domanda.
  Riguardo alle tensostrutture per gli animali, a noi ancora arrivano messaggi di allevatori che non hanno ricevuto alcun aiuto. Purtroppo la sera lì è freddo. Io vengo da Fabriano, nell'entroterra, quindi non sono molto distante da lì. Siccome alcune sere siamo arrivati intorno ai 5 gradi, gli animali iniziano ad avere problemi; quindi servono urgentemente delle strutture per il ricovero di questi animali. Oltre a ciò, servono anche i foraggi. Stanno chiedendo a noi di mandare autotreni con foraggi.

  ENRICO BORGHI. Noi chi?

  PATRIZIA TERZONI. Lo chiedono a noi come Movimento Cinque Stelle, visto che lo Stato non se ne occupa. Se entriamo in polemica, la raccontiamo tutta. Ho già detto in Aula, due venerdì fa, che c'erano questi problemi, replicando alle affermazioni di De Vincenti. Abbiamo detto che c'erano problemi con i foraggi e che non ci volevamo sostituire allo Stato; quindi lo Stato se ne deve occupare. Tuttavia, ancora oggi lo Stato non se ne è occupato, quindi bisogna che facciate qualcosa, non solo per gli associati di una certa categoria.
  Inoltre, lo stesso vale anche per le sale mungitura. Sappiamo che è arrivata una sala mungitura in un container, ma mancano i gruppi pompa per la mungitura. È stato detto a questo allevatore di fare da solo, ma i gruppi pompa costano intorno ai 5-6.000 euro, per cui in questo momento un allevatore non può comprarli facilmente. Insomma, bisogna fare qualcosa e anche in maniera abbastanza urgente.
  Un altro problema è rappresentato dalle casette abusive provvisorie. Sulla base degli attuali regolamenti, se viene regalata una casa a queste persone e viene messa lì, diventa abusiva, per cui non vi può essere messa. Anche su questo forse serve fare qualcosa. È vero che le case poi dovranno essere smantellate, e si pone il problema Pag. 9che si è verificato in Abruzzo, dove non sono state smantellate. Tuttavia, anche su questo si può fare qualcosa. Per esempio, si possono infliggere multe molto salate per chi, nel momento in cui può rientrare nella propria casa, non smantella le strutture provvisorie.
  In un momento come questo, se le persone possono disporre sul terreno di proprietà di una casetta regalata magari da un'associazione – e ce ne sono tante –, non vale la pena di aspettare sette mesi per il bando Consip per le nuove case. Ecco, come vi state rapportando a questa situazione?

  ANGELO CERA. Innanzitutto, voglio complimentarmi per la scelta fatta dal Governo di indicare il presidente Errani come elemento centrale per far ripartire la speranza di ricostruzione nelle zone terremotate. Mi complimento anche per la relazione svolta, che è una fotografia precisa delle cose da farsi, ma soprattutto una visione esatta di quello che è avvenuto e di quello che c'è da fare.
  Per me un aspetto particolarmente positivo è il recupero degli edifici, senza distinzione fra prime e seconde case, perché molto spesso quelle che vengono chiamate «seconde case» appartengono a persone che, proprio per la povertà dei luoghi, hanno scelto di emigrare, per cui quella casa costituisce una speranza di ritorno. Ecco, l'eliminazione di questa distinzione, che di fatto non c'è, mi ha fatto veramente piacere.
  Voglio completare dicendo che siamo in buone mani. Personalmente non sono dalla sua parte politica, ma, anche per le vicende che ha saputo ben superare, le faccio veramente i complimenti, un augurio e un «in bocca al lupo».

  FILIBERTO ZARATTI. Anch'io evito di fare un ragionamento generale. Aspettiamo il decreto-legge per approfondire meglio e avere maggiore chiarezza sulle iniziative che il Governo intende prendere su questa triste vicenda.
  Voglio porre tre questioni. Una riguarda i danni che si sono realizzati nei comuni fuori dal cratere. Le chiedo se c'è la possibilità che questi danni vengano censiti e se ci sia un piano per affrontare, appunto, i problemi dei comuni fuori dal cratere.
  La seconda questione è un apprezzamento sulla vicenda della seconda casa, perché le seconde case rappresentano un pezzo non soltanto dell'identità culturale di quei luoghi e della gente che vi torna, ma anche dell'economia di quelle zone. Il fatto che esistano queste seconde case significa che, soprattutto nei mesi estivi, c'è una circolazione di ricchezza importante per quelle zone. Insomma, è un pezzo di economia, non soltanto una questione, pure importante, di identità culturale.
  Passo alla terza questione. Lei ha svolto un egregio lavoro da presidente della regione Emilia-Romagna in occasione del terremoto di qualche anno fa. Tra le diverse iniziative, mi pare di ricordare – l'ho citata già nel mio intervento alla Camera – che lo Stato potesse contrarre un mutuo con Cassa depositi e prestiti per l'ammontare dei danni previsti in quella zona, in modo che ci fosse un'immediata disponibilità delle risorse finanziarie. Lo Stato avrebbe poi potuto rimborsare Cassa depositi e prestiti in un periodo di dieci anni, avendo, però, la possibilità di disporre subito di una cifra importante che potesse favorire l'immediata ricostruzione delle zone.
  Ecco, siccome è stato fatto in Emilia-Romagna, vorrei sapere se questa ipotesi sia percorribile anche per la zona di Amatrice e per il terremoto del centro Italia.

  PIERGIORGIO CARRESCIA. Innanzitutto, commissario Errani, mi associo a quanto detto dal capogruppo Borghi, che ha espresso apprezzamento per la sua nomina, apprezzamento condiviso da tutti i parlamentari delle Marche del Partito Democratico e che estendo anche al suo operato. Infatti, la sua presenza in questo periodo nelle zone del sisma è stata importante per segnare la presenza dello Stato, uno Stato che ha dimostrato di esserci.
  Con l'occasione, le vorrei chiedere quattro precisazioni, fermo restando che ho apprezzato molto il suo intervento perché coglie tantissimi punti che erano nella mozione della maggioranza approvata la settimana scorsa. Siamo, dunque, pienamente Pag. 10nella strategia.
  Ecco, l'elenco dei comuni del cratere verrà esteso e rideterminato, oppure resteranno quelli del provvedimento già adottato?
  Le seconde case da ricostruire fuori dal cratere nei comuni già individuati avranno un risarcimento (ovviamente dimostrato con lo schema AeDES) per intero, oppure ridotto come è apparso su alcuni organi di stampa?
  Ancora, quali misure di sostegno sono previste per le piccole imprese agricole, artigiane e commerciali per evitare la loro chiusura in un momento particolarmente critico? Come è stato evidenziato, ormai è andata in crisi l'intera filiera della produzione e della distribuzione, quindi il rischio è che tali imprese possano chiudere, non avendo lo smercio, né la possibilità di conferire alle strutture che ospitavano quel turismo diffuso che caratterizza il territorio.
  L'ultima domanda riguarda il Fondo per le aree interne, al quale lei ha fatto riferimento e che mi sembra un'ottima indicazione. Ecco, sarà rifinanziato (se ho capito bene, comunque le chiedo conferma) con ulteriori risorse destinate specificamente alle aree del sisma o sarà semplicemente data un'indicazione di utilizzare quello strumento per le risorse già esistenti?

  LUCIANO AGOSTINI. Anche io mi associo ai ringraziamenti, non solo per la nomina, ma per ciò che il commissario farà e ha già fatto, soprattutto per la presenza continua e costante nelle zone terremotate. È una cosa che ho apprezzato molto perché c'è una presenza quotidiana, un'impostazione quotidiana del lavoro, per cui il giorno dopo si verifica e si imposta per il giorno successivo. Questo fa sentire la presenza, ma fa anche camminare il lavoro.
  La prima fase dell'emergenza è stata gestita con capacità e anche con molta tempestività. Questo bisogna riconoscerlo, perché se dopo un mese o poco più quasi tutti sono fuori dalle tende e si stanno smontando i primi campi è, appunto, grazie al lavoro che si è fatto in brevissimo tempo.
  Vorrei fare alcune domande e alcune precisazioni.
  La prima riguarda la famosa zona del cratere. In questi giorni ci siamo affannati a dire che quello non costituiva alcun precedente per la ricostruzione, ma che era solo un'individuazione immediata per l'assistenza e per i primi interventi. Non so se il decreto-legge rideterminerà la zona, ma se lo farà penso che lei – ormai conosce a sufficienza quei territori – lo debba fare sulla base dei comuni effettivamente colpiti e non in relazione a criteri di carattere generale.
  Mi spiego. Se si dovessero prendere a riferimento i comuni che fanno parte delle aree interne, ad esempio, e magari un comune per qualche parametro non dovesse rientrare nelle aree interne, pur insistendo comunque sulla stessa zona e avendo subito parecchi danni, si dovrebbe comunque inserirlo perché, qualora ci fosse una riperimetrazione, credo che essa vada fatta sulla base della effettiva valutazione dei danni subiti dai comuni.
  Mi convince molto la questione della seconda casa, quindi non la ripeto. In quelle zone la seconda casa non è l'effettiva seconda casa, ma corrisponde ad un patrimonio edilizio reale. Mi permetto di proporre una misura che fu attuata nelle Marche nel 1997. Nella ricostruzione privata ci fu, infatti, il famoso conto dedicato. Nessun euro entrò, infatti, nelle tasche del singolo cittadino, ma fu attivato un conto corrente specifico che, a seconda dell'andamento dei lavori anche di carattere privato, veniva utilizzato sulla base del finanziamento riconosciuto.
  Le chiedo un chiarimento. L'adeguamento e il miglioramento sismico rientrano all'interno del riconoscimento del danno? Dal cenno del commissario, mi pare di capire di sì, perfetto.
  Inoltre, per quanto riguarda le attività economiche, la questione dei parchi va attentamente valutata. Ci sono comuni che hanno alcune frazioni nel Parco nazionale Sibillini e altre frazioni nel Parco nazionale Monti della Laga. Questo, negli anni, ha favorito piccole attività economiche, ma nello stesso tempo le ha ingessate con alcuni vincoli, per cui sarebbe utile riconsiderare, anche sulla base del lavoro che la Pag. 11Commissione sta facendo, come possono essere affrontate alcune attività economiche, in particolare quelle agricole e allevatoriali, in relazione, appunto, alla questione dei parchi, che a oggi è eccessivamente vincolante e a volte penalizzante.
  Infine, si pone la questione delle infrastrutture. Va benissimo tutto ciò che si sta facendo. Oltre alla rilevazione degli impianti di depurazione, mi permetto di suggerire anche quella degli acquedotti. Come lei sa da Pescara del Tronto parte l'acquedotto principale che fornisce l'acqua all'intera provincia di Ascoli Piceno, per cui bisognerebbe verificare se, sulla base delle schede che risulteranno, ha subito qualche incidente, in modo da inserire anche questo dentro la casistica.

  TOMMASO GINOBLE. Presidente, credo che oggi si possa esprimere la piena soddisfazione per l'incarico affidato al presidente Errani, vale a dire commissario per la gestione del terremoto che ci ha investito di recente. Credo, però, si possa esprimere una particolare soddisfazione anche per quanto già illustrato nella sua relazione. Del resto, dobbiamo oramai tener conto che questi eventi interesseranno sempre di più il nostro Paese, e soprattutto i territori che sono stati definiti più difficili o più fragili.
  Insomma in questa relazione c'è una parte della competenza che deriva dalle esperienze migliori del passato, e ci sono anche qualche pensiero e qualche azione completamente innovativi. Dentro, insomma, c'è la competenza, ma anche il senso di responsabilità che ci dovrà accompagnare nell'adottare provvedimenti legislativi ed azioni sul territorio che non si discostino mai gli uni dalle altre.
  Nel passato vi sono stati errori perché si sono adottati provvedimenti legislativi che non erano stati metabolizzati da un continuo rapporto con i territori. Possiamo anche adottare un provvedimento legislativo da modificare in itinere, se dovessimo accorgerci di qualche carenza o mancanza.
  La competenza è dovuta al fatto che, quando sento parlare di interventi coerenti e complessi, penso che è proprio quello che nel passato si è fatto in alcune situazioni, ed in altre no. Quando sento dire che cercheremo di non creare accumuli di incarichi, ciò mi convince molto, commissario. L'Aquila ci ha insegnato che c'è stato un tentativo di rapina sia per quanto riguarda gli incarichi, sia da parte di ditte che accumulavano contratti e poi non erano in grado di sostenerli. Questo permetterà anche di non fare troppo ricorso ai subappalti, se mi permette di dirlo, perché ciò succede spesso, quando si assumono troppi incarichi.
  In queste zone fragili, saranno utili anche gli uffici regioni-comuni. Lei sa benissimo che si tratta di zone interne e che le fragilità non sono soltanto economiche e sociali, ma sono anche amministrative. Quindi serve il supporto di professionisti in grado di dare risposte.
  Le faccio una domanda. Lei prima ha detto – non so se ho capito male – che risarciremo tutti anche nelle aree contigue che verranno individuate. Io sono un parlamentare della provincia teramana, noi non abbiamo avuto vittime, ma abbiamo avuto tre o quattro paesi interessati. Anzi, la ringrazio per la solerzia con la quale ha visitato anche quella piccola porzione del territorio.
  Ecco, credo che l'individuazione delle aree interne al cratere, prossime o contigue sia una risposta determinante per far vedere che ci siamo.

  MAURIZIO BARADELLO. Mi associo all'augurio di buon lavoro che tutti i colleghi le hanno rivolto. Dalla sua relazione emerge che tutti questi interventi potrebbero essere tradotti in una sorta di piano strategico per quel territorio, che abbia una prospettiva anche di lunga durata. Come abbiamo detto negli interventi, negli incontri e nelle audizioni precedenti, gli interventi della protezione civile si stanno esaurendo; poi finirà anche il mandato del commissario e resteranno i sindaci, a cui serve una prospettiva che tenga insieme tutto quello che è stato fatto in questa fase transitoria, in cui c'è un'attenzione particolare a un'area che, però, deve avere uno sviluppo anche successivo.
  L'esempio del Friuli – alcuni colleghi lo ricordavano –, in cui la ricostruzione è partita Pag. 12 dalle attività produttive (senza dimenticare le case, ovviamente) per farle ritornare alla normalità, ci dice che la strada che state intraprendendo è corretta. Anche il rilievo che state dando agli edifici culturali è sicuramente uno dei mezzi per dare prospettiva a quel territorio. L'economia e la cultura portano gente lì.
  Importante l'idea di individuare, mettendosi intorno a un tavolo, le forze del territorio per fare un piano strategico che, superata questa fase – in cui c'è un'attenzione molto forte da parte di tante realtà, compreso il mondo politico –, garantisca l'attenzione anche quando tutto tornerà normale.
  Vorrei farle una domanda. Forse lo ha già detto, ma sono arrivato in ritardo. Vorrei sapere se è previsto un supporto agli uffici tecnici dei comuni per gli adempimenti che, per carità, saranno abbastanza semplici. Credo che sia importante – e credo sia previsto – fornire un aiuto concreto a queste realtà che devono districarsi anche fra tanta burocrazia.

  ROBERTO MORASSUT. Le auguro buon lavoro per l'impegno che dovrà mettere in questi mesi e anni. La mia domanda è molto breve ed è semplicissima. Vorrei sapere che tipo di procedura si intende adottare per acquisire le aree che serviranno per gli alloggi di rotazione e di trasferimento e che tipo di regime urbanistico sarà dato loro, in virtù del fatto che saranno aree che, seppur parzialmente, andranno urbanizzate.
  Faccio questa domanda perché, ritenendo giusto e doveroso il principio generale che è stato applicato all'operazione di ricostruzione, cioè quella del ripristino fedele dei luoghi e delle consistenze esistenti (quindi anche del paesaggio e delle riserve naturali, che sono così importanti per quel territorio), è importante assicurare che nel futuro queste nuove aree di espansione non acquisiscano una rendita e una vocazione che può, considerando le caratteristiche dell'economia del Lazio, rimanere come un segno determinante per il dopo.
  Insomma, vedo la necessità di un elemento di attenzione procedurale che forse ci deve portare ad inventare qualcosa di innovativo.

  PRESIDENTE. Anch'io mi associo ai ringraziamenti e all'augurio di buon lavoro rivolti al commissario Errani. Abbiamo seguito l'intenso rapporto con il territorio che si è instaurato e che sicuramente è la base per una buona prosecuzione del lavoro.

  VASCO ERRANI, Commissario straordinario del Governo ai fini della ricostruzione nei territori dei Comuni delle Regioni di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria interessati dall'evento sismico del 24 agosto 2016. Ringrazio tutti quelli che hanno fatto apprezzamenti o domande. Dividerò le mie risposte su due piani. Il primo riguarda la protezione civile, che sta facendo un lavoro di grande qualità, cosa che alcuni di voi hanno detto e che è stata riconosciuta da tutti.
  Il primo riconoscimento rimane sempre quello delle persone che hanno vissuto il terremoto, al di là dei commenti. Ebbene, le persone hanno riconosciuto il valore del lavoro fatto dalla protezione civile, dal dipartimento nazionale presieduto dall'ingegner Curcio, dal volontariato, dai vigili del fuoco e dalle forze dell'ordine.
  In questa fase, come prima cosa vorrei dire all'onorevole Terzoni che tutti i problemi citati sono assolutamente affrontati. Alla protezione civile non risulta che qualcuno abbia posto il problema di un mungitore. Le consiglio di dire a quell'allevatore, che ne ha diritto, di rivolgersi alla protezione civile, la quale darà una risposta. Lo stesso vale per i foraggi. C'è un servizio ad hoc per la distribuzione dei foraggi proprio per evitare – lei ha pienamente ragione e condivido con lei questa sottolineatura – che il problema venga affrontato sulla base delle appartenenze di associazione.
  Si stanno predisponendo i bandi per quello che attiene alle stalle provvisorie. Ha pienamente ragione che l'inverno è anticipato in quei territori, quindi bisogna assolutamente che siano realizzate, e lo saranno.
  Non è possibile affrontare il tema delle abitazioni con il «fai da te» perché è proprio nell'emergenza che occorre, innanzitutto, organizzazione. In ogni caso garantiremo Pag. 13 le abitazioni temporanee, non nei sette mesi delle casette, che sono un'altra cosa, ma là dove gli allevatori hanno bisogno di operare, considerando, per esempio, che ne possano avere urgenza anche di notte per il parto di una propria bestia. Dobbiamo assicurare questo e lo assicureremo, ed è già in corso il lavoro per la predisposizione della gara. È stata fatta la cernita di tutti gli allevatori in tutte le quattro regioni. Per le stalle stiamo lavorando al sistema provvisorio.
  Approfitto per dare la risposta all'onorevole Morassut. Sarà scritto in modo molto chiaro nel decreto-legge, così come è scritto in modo molto chiaro negli atti di requisizione o di assunzione delle aree con consenso del proprietario, che tutto ciò che è provvisorio verrà smontato e che nessuna area assumerà un titolo diverso rispetto a quello che ha attualmente dal punto di vista urbanistico.
  Questo è un faro da cui non verremo via mai, anche perché stiamo parlando di territori di comuni nei quali la disponibilità di aree è ridottissima, per cui riconsegneremo le aree nelle situazioni quo ante le casette, eliminando anche eventuali interventi necessari per costruirle.
  Approfitto anche per dire una cosa sulle casette. Si dice che sette mesi sono tanti. Faccio presente che questo bando è stato fatto da Consip e Protezione civile prima del terremoto, rispondendo a un'esigenza che giustamente era stata posta, vale a dire di assicurare un'impostazione per il temporaneo che non fosse fatta nell'emergenza più totale.
  Spero che tutti voi e noi apprezzeremo questa impostazione di programmazione, a parte le battute su chi ha vinto la gara perché, come si capisce bene, nessuno aveva previsto il terremoto.
  A ogni modo, non è una soluzione come il container. I container si possono mettere in tre mesi, come altre esperienze hanno dimostrato. Qui, invece, stiamo parlando di strutture abitative di qualità. È una fase nuova in cui entriamo per gestire la temporaneità ed è un elemento importante anche perché i tempi della ricostruzione dei centri storici – basta guardare i dati che ci stanno alle spalle, quelli reali, non le fiction sulle esperienze di ricostruzione – ci parlano di un tempo lungo perché per ricostruire bene bisogna avere la programmazione.
  Tutti i danni – rispondo ai due parlamentari che mi hanno posto il problema – anche fuori dalle aree del cratere saranno interamente riconosciuti dentro la procedura commissariale, perché l'intera vicenda del terremoto del 24 agosto sta dentro la procedura commissariale.
  Chiarisco subito anche – rispondo ai due onorevoli che mi hanno posto questo problema – che seguiremo un meccanismo che si chiama credito d'imposta, ma non è il credito d'imposta per i cittadini. Non esiste problema di capienza. Il credito d'imposta, come dimostra l'esperienza in essere, è una relazione tra ABI, Ministero del tesoro, Cassa depositi e prestiti, e, attraverso l'ABI, le banche scelte dal cittadino.
  Un cittadino ha diritto ad avere 100 di contributo; presenta all'ufficio ricostruzione la sua pratica; l'ufficio la assevera con tutte le verifiche necessarie e la consegna alla banca, che apre un conto e per SAL (Stato Avanzamento Lavori) l'impresa che realizza quei lavori viene pagata.
  Dunque, è tutto in bianco, sottolineo. Nessuno tocca un euro se non ha SAL. E i SAL verranno controllati. Ciò vuol dire che questa procedura carica meno nell'immediato, ma ha la programmazione di tutte le risorse disponibili per la ricostruzione privata, vale a dire imprese e abitazioni.
  Onde evitare che i cittadini abbiano dubbi su questo, vi pregherei di dire che il cittadino non deve aprire alcun mutuo e non deve avere alcuna capienza dal punto di vista fiscale. Il cittadino va all'ufficio ricostruzione e, nel momento in cui viene asseverato il progetto, va in banca e, automaticamente, la banca paga il SAL. È un meccanismo del tutto trasparente. Dato che i terremotati hanno vissuto un dramma, non creiamo incertezze su questo. Tutti, anche chi ha zero di versamento IRPEF, ha diritto al risarcimento pieno del danno subito in modo automatico.
  Confermo che lavoreremo con la logica delle aree interne. Con le regioni stiamo Pag. 14definendo anche sub aree sulla base di un meccanismo complesso e difficile tra macrosismica, cioè intensità del danno (non si tratta del Richter), e coerenza delle aree – vallate e capacità –, considerando che comunque il danno viene recuperato. Fuori da queste aree, i contributi per le seconde case saranno pari al 50 per cento, come è avvenuto in altri terremoti, perché occorre stabilire un criterio generale di coerenza.
  I supporti tecnici ci saranno. Lavoreremo con la logica delle aree interne, che avranno finanziamenti dalla struttura commissariale. È nostro interesse e, quindi, nel decreto-legge ci saranno diversi interventi per l'immediata ripresa economica e per evitare la delocalizzazione. La nostra sfida è evitare che le imprese, perfino i negozi, i forni e gli artigiani, decidano di delocalizzare. Dunque, ricostruiremo subito il provvisorio, là dove c'è un negozio, anche perché dobbiamo tenere la comunità.
  Bisogna costruire il provvisorio. Ci sarà una sorta di sostegno immediato, ovvero una sorta di prestito d'onore, per impedire che le imprese in difficoltà per ragioni di credito si trovino nelle condizioni di non poter pensare ad una prospettiva. Ci sarà un finanziamento a zero tasso di interesse e a lungo periodo di ammortamento, con 3 anni o 5 anni di preammortamento, per consentire investimenti in qualità e in innovazione per tutte le tipologie di impresa, dall'agricoltura al turismo.
  Ci saranno interventi progettuali di filiera. Si utilizzeranno i PSR (Programmi di Sviluppo Rurale) e i fondi strutturali per costruire politiche concentrate che facciano fare un salto di qualità nell'innovazione, di cui si ha assolutamente bisogno, nella costituzione di filiere – sempre tenendo conto che siamo in aree dove insistono i Parchi nazionali – e nella ridistribuzione del valore aggiunto.
  Per esempio, in ambito agroalimentare ci sono il guanciale di Amatrice, i salumifici, gli allevamenti. Ecco, bisogna costruire filiere più integrate, più strette e più corte per ridare valore, se vogliamo che le persone e soprattutto i giovani rimangano lì.
  Così come dobbiamo riqualificare il sistema formativo e scolastico anche di secondo grado. Penso, per esempio, all'alberghiero di Amatrice, sul quale si potrebbe costruire un progetto di filiera.
  Insomma, questo è il nostro modo di lavorare e il nostro intento. Ci sarà il supporto tecnico agli uffici delle regioni e dei comuni. Sono d'accordissimo con chi ha detto che bisogna dare continuità e gambe agli interventi. L'idea è non operare mai in forma assistenziale, ma in forma di investimento sulle gambe di operatori, di persone, di lavoratori, che mettono del proprio, non tanto dal punto di vista delle risorse quanto dal punto di vista della voglia di continuare e di avere prospettive.
  Abbiamo, poi, la qualificazione e la rete dei servizi. La parola «rete» è un concetto difficile da usare in un territorio come quello, in cui dal punto di vista infrastrutturale già prima c'erano parecchi problemi.
  Là dove ci fossero danni all'acquedotto, per non assetare i cittadini dell'ascolano, si faranno interventi, ma sono già state fatte verifiche dalle quali non emergono problemi particolari. In ogni caso, là dove emergessero, così come – ribadisco e chiudo con questo – per tutti gli altri danni puntuali fuori dalle aree che saranno determinate, essi saranno riconosciuti.
  Credo di aver risposto a tutto. Vi ringrazio.

  PRESIDENTE. Nel ringraziare il nostro ospite, dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.15.

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