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Resoconti stenografici delle indagini conoscitive

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XVII Legislatura

IX Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 5 di Martedì 23 luglio 2013

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SUL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE

Audizione di rappresentanti di R.ETE. Imprese Italia.
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 3 
Malavasi Ivan , Presidente di R.ETE. Imprese Italia ... 3 
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 6 

ALLEGATO – Documentazione depositata da R.ETE. Imprese Italia ... 7

Sigle dei gruppi parlamentari:
Partito Democratico: PD;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Il Popolo della Libertà - Berlusconi Presidente: PdL;
Scelta Civica per l'Italia: SCpI;
Sinistra Ecologia Libertà: SEL;
Lega Nord e Autonomie: LNA;
Fratelli d'Italia: FdI;
Misto: Misto;
Misto-MAIE-Movimento Associativo italiani all'estero-Alleanza per l'Italia: Misto-MAIE-ApI;
Misto-Centro Democratico: Misto-CD;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l'Italia (PLI): Misto-PSI-PLI.

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE POMPEO META

  La seduta comincia alle 13,30.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente)

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di rappresentanti di R.ETE. Imprese Italia.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul trasporto pubblico locale, l'audizione di rappresentanti di R.ETE. Imprese Italia.

  IVAN MALAVASI, Presidente di R.ETE. Imprese Italia. Grazie, presidente, per l'opportunità che ci date. R.ETE. Imprese Italia è un raggruppamento di tutte le organizzazioni che rappresentano l'artigianato e il commercio.
  Abbiamo consegnato un documento molto articolato con numeri, cifre, articoli di legge, la cui lettura richiederebbe molto tempo, ma vorremmo comunicare una sintesi delle nostre valutazioni e recepire anche eventuali osservazioni.
  Le analisi e i dati disponibili nel settore del trasporto pubblico locale nel nostro Paese evidenziano forti elementi di incertezza sia in merito alle risorse, sia in merito alle regole. Rilevanti, in particolare, sono i ritardi rispetto alla media europea. Per quanto riguarda la domanda, questi si manifestano sia nel rapporto passeggeri/chilometri nelle diverse modalità di trasporto, sia nel rapporto passeggeri/chilometri per abitante, con l'Italia a 105 contro una media dell'Unione europea a 171.
  Anche i confronti relativi alle aree metropolitane europee collocano le nostre città in forte ritardo. Le percentuali riferite all'utilizzo del trasporto pubblico sul totale degli spostamenti vedono Roma, la nostra capitale, al 32,4 per cento, e Milano al 47 per cento, mentre Madrid e Parigi hanno percentuali superiori al 63 per cento. Naturalmente qui si potrebbero fare molte considerazioni sui risparmi, i costi, l'inquinamento.
  In merito all'offerta, in particolare per quanto riguarda il segmento gomma, che rappresenta poco meno della metà del settore, occorre rilevare che nel nostro Paese il servizio è coperto per il 68 per cento da operatori pubblici, a fronte del 52 per cento della Germania e del 36 per cento della Francia. L'età media dei veicoli del nostro Paese è inoltre sostanzialmente più alta rispetto agli altri Paesi dell'Unione europea.
  Ancor più importanti sono a nostro avviso i differenziali riferiti ai nostri valori economici. Dal rapporto tra ricavi e costi operativi emerge come il livello di copertura dei costi in Italia sia pari al 30,9 per cento contro una media europea che sfiora il 50 per cento. In sintesi, si può purtroppo affermare che questo settore nel nostro Paese non brilli per efficacia né per efficienza. Emergono, infatti, una dotazione infrastrutturale insufficiente, costi operativi Pag. 4alti e tariffe basse, il tutto in un mercato eccessivamente protetto, con spazi di apertura ai privati pressoché residuali.
  Sono necessarie, pertanto, notevoli risorse per effettuare investimenti funzionali a un recupero e a un efficientamento determinanti; un incremento delle tariffe volte a riequilibrare il rapporto tra ricavi e costi operativi è perseguibile infatti solo a fronte di una crescita della qualità del servizio offerto.
  Gli aspetti più delicati riguardano in particolare la disponibilità di risorse e il quadro regolamentare. In merito alle risorse, occorre sottolineare che al conferimento di funzioni e compiti in materia di trasporto pubblico locale a regioni ed enti locali avvenuto nel 1997 non sono corrisposti interventi altrettanto puntuali, atti a rivedere anche gli aspetti legati al finanziamento di questi servizi, che sono stati sostenuti anche negli anni successivi con trasferimenti statali.
  Solo nel 2009, con la legge in cui è stato introdotto il cosiddetto «federalismo fiscale», il legislatore è intervenuto con misure volte ad assicurare autonomia di entrata e di spesa a regioni ed enti locali. È stato inoltre previsto un periodo transitorio, che avrebbe dovuto prendere avvio solo dopo la determinazione del contenuto finanziario dei livelli essenziali della prestazione e la definizione dei fabbisogni standard.
  Ancor prima dell'avvio di questa fase, però, sono iniziati i tagli ai trasferimenti. Nel periodo 2010-2012, il settore ha registrato una contrazione complessiva di risorse di circa 600 milioni di euro, eppure in questo contesto le previste innovazioni in merito all'individuazione di fabbisogni e di costi standard funzionali all'efficientamento del sistema non sono partite.
  Si sono invece acuite le difficoltà, sono diminuiti gli investimenti, sono aumentati ulteriormente i costi legati alla crescita dei prodotti energetici. Di fronte a queste difficoltà, con la legge di stabilità del 2013 è stato istituito il Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale, anche ferroviario, nelle regioni a statuto ordinario.
  Il Fondo tuttavia ha una dotazione insufficiente rispetto alle esigenze del settore, ed ancora non si è trovato l'accordo per la ripartizione delle risorse in sede di Conferenza Stato Regioni. In alcune regioni però la situazione è ormai drammatica, e le continue variazioni in tema di disponibilità di risorse non hanno certo giovato. Va recuperato – e rapidamente – un quadro di riferimento chiaro, tale da offrire garanzie nel tempo innanzitutto a regioni ed enti locali, ma anche a tutti gli operatori coinvolti.
  L'altro elemento che ha contribuito a generare incertezza riguarda la regolamentazione per l'affidamento di questi servizi. Il comparto dei servizi pubblici locali dal 2008 è stato oggetto di una serie di interventi normativi, compresi un'abrogazione referendaria e una pronuncia di legittimità costituzionale.
  Spesso sono stati adottati provvedimenti con carattere d'urgenza, per effetto dei quali l'assetto regolamentare del comparto non ha ancora assunto una connotazione stabile. In questo quadro, anche i pur timidi motivi di apertura alla libera concorrenza non hanno generato effetti positivi.
  Rimaniamo convinti della necessità di introdurre elementi coerenti con il principio che sancisce la separazione tra funzioni di programmazione e controllo, in capo alla pubblica amministrazione, e funzioni di erogazione e gestione dei servizi, riservati invece a soggetti che si aggiudicano il servizio a seguito di bandi di gara. Il rapporto tra la pubblica amministrazione e questi soggetti non può che essere regolato da strumenti contrattuali, in cui vengano definiti gli standard qualitativi minimi e le caratteristiche del servizio.
  Riteniamo necessario introdurre misure che portino a un'effettiva dismissione da parte degli enti locali, orientata a sviluppare condizioni di concorrenza e un'offerta dei servizi, valorizzando gli elementi di sussidiarietà e favorendo così le imprese private in condizioni di prossimità territoriale.Pag. 5
  Sarebbe inoltre auspicabile un intervento volto a sistematizzare le norme che regolamentano il settore, per superare le criticità oggi esistenti, comprese quelle derivanti dalla disomogenea somma di interventi da parte dei diversi livelli amministrativi, e a introdurre elementi innovativi che confermino e garantiscano una vera apertura al mercato.
  Al contempo, dovrebbero essere sostenuti processi finalizzati a qualificare le imprese del settore, anche favorendo processi di aggregazione per metterle in condizioni di confrontarsi alla pari con le imprese di altri Paesi europei in un mercato aperto.
  Per quanto riguarda l'individuazione di possibili linee di indirizzo, occorre sottolineare che anche l'attività di programmazione delle regioni e degli enti locali è stata carente, basti pensare che alcune regioni ancora non dispongono del Piano regionale dei trasporti. Questa attività di programmazione non è più rinviabile, ma deve essere guidata e monitorata, e il ruolo dell'amministrazione centrale è in questo senso determinante. Per guidarla sono necessarie linee di indirizzo chiare ed univoche, e per monitorarla strumenti adeguati.
  R.ETE. Imprese Italia ribadisce, quindi, la necessità di definire un quadro regolamentare certo e stabile sia rispetto alle dotazioni di risorse, sia rispetto alla vera e propria regolamentazione del mercato. In merito alle risorse, oltre a garantire una dotazione sufficiente per sostenere efficacemente il settore, devono essere perseguiti criteri volti a premiare processi di effettivo efficientamento. Rispetto al monitoraggio si ravvisa l'esigenza di un punto centrale, in cui confluiscano tutti gli elementi utili a una lettura completa e aggiornata dell'andamento del settore.
  Rimane da affrontare il tema legato all'operatività dell'Autorità dei trasporti, la cui attivazione sembra ormai essere imminente, viste le proposte avanzate dal Governo nei giorni scorsi. R.ETE. Imprese Italia auspica che vengano mantenute le priorità sulla base delle quali è stata prevista l'istituzione di questa Autorità: promuovere una regolamentazione del settore che garantisca un'effettiva apertura a un mercato concorrenziale.
  A margine, si ribadisce l'opportunità di rafforzare i poteri di intervento dell'Autorità anche nel settore dei servizi di noleggio con conducente mediante auto e natanti.
  Appare necessaria una complessiva strategia di intervento nazionale sulla mobilità urbana che inserisca le azioni di regioni ed enti locali all'interno di un quadro organico comune, finalizzato ad accrescere l'accessibilità di persone e merci alle nostre città.
  Gli obiettivi particolari di una strategia nazionale dovrebbero essere: potenziare e riformare il servizio di trasporto pubblico locale; rilanciare gli strumenti di pianificazione del sistema della mobilità e integrarli con quelli più generali del governo del territorio; valorizzare il ruolo del sistema dei parcheggi e della sosta; sostenere l'efficacia e l'efficienza della distribuzione urbana delle merci.
  Riteniamo inoltre che il trasporto pubblico non di linea possa essere una risorsa per un futuro equilibrato e sostenibile del trasporto pubblico locale. Il trasporto di persone in servizio pubblico non di linea è infatti definito dalla legge n. 21 del 1992 come integrativo e complementare rispetto ai trasporti pubblici di linea ferroviaria, automobilistici, marittimi lacuali ed aerei.
  Vi sono in alcuni territori esperienze significative, in cui i servizi di trasporto pubblico non di linea sono stati positivamente coinvolti per incentivare il decongestionamento del traffico e il disinquinamento ambientale o per il trasporto di particolari categorie di utenza quali quella scolastica, sanitaria o di soggetti diversamente abili.
  Questi interventi sono stati realizzati, però, non in un quadro organico omogeneo, bensì grazie alla sensibilità degli amministratori, supportata dalle iniziative delle imprese più attente e dinamiche.
  Per il futuro, occorrerà tenere conto delle innovazioni tecnologiche disponibili, e in tal senso va progettata e realizzata una piattaforma volta a valorizzare le Pag. 6sinergie fra tutte le imprese del settore almeno a livello regionale. Si tratta di conseguire una vera integrazione tra tutti i sistemi, evitando la parcellizzazione odierna, che genera un notevole dispendio di risorse finanziarie, per consentire all'utente di scegliere il metodo più comodo, conveniente ed economico per spostarsi nei territori. Grazie.

  PRESIDENTE. La ringraziamo per il materiale fornito, di cui autorizzo la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna (vedi allegato) e per la chiarezza della sintesi offerta. L'intenzione della Commissione è di chiudere il ciclo di audizioni entro il mese di settembre, per poi ragionare insieme agli attori protagonisti del settore per finalizzare il lavoro svolto anche alla definizione di un quadro normativo e all'elaborazione di norme efficaci per lo sviluppo del settore. Ringrazio, quindi, i rappresentanti di R.ETE. Imprese Italia per il loro intervento, dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 13.50.

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ALLEGATO

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