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Resoconti stenografici delle indagini conoscitive

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XVII Legislatura

Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza

Resoconto stenografico



Seduta n. 9 di Martedì 30 giugno 2015

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SUL DIRITTO DEI MINORI A FRUIRE DEL PATRIMONIO ARTISTICO E CULTURALE NAZIONALE

Audizione del Sottosegretario ai beni, alle attività culturali e al turismo, Francesca Barracciu.
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 3 
Barracciu Francesca , Sottosegretario ai beni, alle attività culturali e al turismo ... 3 
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 7 
Cesaro Antimo (SCpI)  ... 7 
Barracciu Francesca , Sottosegretario ai beni, alle attività culturali e al turismo ... 7 
Zampa Sandra (PD)  ... 8 
Barracciu Francesca , Sottosegretario ai beni, alle attività culturali e al turismo ... 8 
Zampa Sandra (PD)  ... 8 
Barracciu Francesca , Sottosegretario ai beni, alle attività culturali e al turismo ... 8 
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 8 

ALLEGATO: Relazione alla Commissione del Sottosegretario ai beni, alle attività culturali e al turismo, Francesca Barracciu – I giovani e l'accessibilità al patrimonio artistico, culturale e paesaggistico nazionale ... 10

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE MICHELA VITTORIA BRAMBILLA

  La seduta comincia alle 14.10.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  (Così rimane stabilito).

Audizione del Sottosegretario ai beni, alle attività culturali e al turismo, Francesca Barracciu.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione della sottosegretaria ai beni, alle attività culturali e al turismo, Francesca Barracciu, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul diritto dei minori a fruire del patrimonio artistico e culturale nazionale. Ringrazio la sottosegretaria per la sua disponibilità. Noi abbiamo voluto avviare questa indagine conoscitiva su proposta dell'onorevole Antimo Cesaro, qui presente. All'interno di un panorama che vede i minori coinvolti in situazioni sempre molto negative (nella prima indagine deliberata abbiamo parlato di povertà, mentre sono tuttora in corso un'indagine sulla prostituzione minorile e una sui minori fuori famiglia, tutte situazioni molto angoscianti e molto critiche), volevamo svolgere un'indagine che potesse offrirci lo spunto di parlare di bambini e di adolescenti anche in termini positivi, nel contesto della fruizione del nostro grande patrimonio artistico e culturale, del quale noi, come Paese Italia, siamo fortunati detentori.
  Questa mattina, durante l'evento di presentazione del documento conclusivo dell'indagine conoscitiva su povertà e disagio minorile in Italia, Save the Children ha comunicato dei dati – che non saranno sfuggiti ai colleghi – circa il fatto che in certe regioni d'Italia i bambini vedono un monumento artistico all'anno.
  Abbiamo un tasso di fruizione del nostro patrimonio artistico e culturale veramente basso, soprattutto se consideriamo la ricchezza di beni artistici e culturali che abbiamo. Non c’è paese d'Italia che non sia scrigno di un tesoro meraviglioso. Il fatto che in taluni casi vi è una fruizione così bassa di questo grande patrimonio da parte dei nostri minori, è un qualcosa che noi vorremmo contrastare. Inoltre, una gran parte dei giovani ha magari visto mezza Europa, ma non è scesa sotto Roma per vedere le meraviglie del sud Italia. Ci sono una diseguaglianza e una disomogeneità che crediamo dovrebbero essere mediate e dovrebbero trovare una soluzione diversa. Do ora la parola al sottosegretario Barracciu per lo svolgimento della sua relazione.

  FRANCESCA BARRACCIU, Sottosegretario ai beni, alle attività culturali e al turismo. La ringrazio, presidente. Saluto gli onorevoli presenti a questa importante riunione, a cui partecipo molto volentieri, anche perché apprezzo, non da oggi, il lavoro della Commissione per l'infanzia, che da sempre ha dato spunti molto importanti per l'attività legislativa. Anche in questo caso, per quanto riguarda il nostro ministero, la Commissione ci ha Pag. 4dato l'occasione di mettere la lente d'ingrandimento su un aspetto al quale teniamo molto e sul quale, come potrò dire, abbiamo iniziato a fare i primi passi. Se posso permettermi una digressione rispetto al tema specifico dell'audizione, vorrei aggiungere, alle parole che ha detto la presidente, che i due temi, quello trattato stamattina, cioè sulla povertà e sul disagio dei bambini, così come quello che trattiamo adesso, sono fortemente legati. D'altronde, sappiamo ormai che la possibilità di accrescere il livello culturale dei cittadini, a iniziare dai bambini, dovrebbe essere uno di quegli obiettivi politici da perseguire, perché il livello culturale che cresce si lega strettamente con la possibilità di una vita migliore sotto il profilo sociale e sotto il profilo economico. La cultura che si sviluppa aiuta i cittadini ad accrescere il proprio status sociale e, quindi, il proprio benessere. Pertanto, lavorare su questo tema e vedere dove sono stati fatti dei passi positivi è importante. In modo particolare, scoprire gli ambiti che possono essere approfonditi e affrontati da un punto di vista legislativo oppure da un'attività più efficace da parte del ministero e dei suoi organi periferici, è una prospettiva molto importante anche per noi. Il sostegno e soprattutto il punto di vista della Commissione infanzia sarà certamente di stimolo e di orientamento per l'attività ministeriale.
  Il punto di vista dal quale partiamo come Governo attuale – come anche le attività che sono state sviluppate dai Governi precedenti – muove dalla determinazione a mettere in atto i princìpi della nostra Costituzione. Penso che da lì ciascuno di noi dovrebbe muovere i passi per amministrare e per sviluppare tutte le politiche, in particolare quelle culturali.
  L'articolo 9 della Costituzione viene in soccorso a chi vuole mettere in campo politiche efficaci per il nostro patrimonio culturale, in modo particolare per la sua divulgazione. È un patrimonio sterminato, come diceva poc'anzi la presidente. I numeri ufficiali sul patrimonio culturale italiano parlano di 250.000 siti censiti, ma, ovviamente, tanti altri che non sono censiti sono presenti nel nostro territorio. È il più grande patrimonio culturale al mondo. Non soltanto deteniamo questo primato, ma deteniamo anche il primato del Paese al quale è stato riconosciuto il maggior numero di siti patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
  Abbiamo un titolo e abbiamo il dovere di preoccuparci che questo grande patrimonio possa essere fruito e che possa crescere intorno a esso la consapevolezza dei cittadini, a partire dall'infanzia, perché a noi oggi e ai bambini domani spetterà il compito di trasferirlo alle generazioni future. Il punto di partenza, naturalmente, è la Costituzione. L'articolo 9 della Costituzione, come dicevo, dovrebbe essere ed è sempre stato il faro dell'azione del Ministero. Infatti, l'articolo 9, nel mettere in relazione la tutela del patrimonio storico-artistico e del paesaggio e lo sviluppo culturale, pone in maniera molto netta le basi dell'impegno pubblico per l'educazione di tutti i cittadini alla conoscenza e all'uso responsabile dei beni culturali, sia attraverso la scuola, sia attraverso opportunità di apprendimento lungo tutto l'arco della vita. Questo è il punto di partenza.
  L'educazione al patrimonio a livello europeo è stata individuata come risorsa strategica, con particolare riferimento alle competenze chiave per l'apprendimento permanente dei cittadini dell'Unione europea. Sulla consapevolezza del patrimonio locale nazionale ed europeo, nonché della sua collocazione nel mondo, anche ai fini dell'integrazione in una società multiculturale e multietnica, è stata posta crescente attenzione negli ultimi tempi. Conoscere, preservare e valorizzare il patrimonio significa sostenere lo sviluppo economico, lo sviluppo culturale e lo sviluppo sociale di un territorio e della sua comunità.
  La collaborazione in rete tra le istituzioni che, a vario titolo, presidiano il versante culturale e formativo del sistema Paese – come sappiamo, ce ne sono tante – è necessaria per il raggiungimento di questi obiettivi. Nelle attività che si stanno portando avanti come Ministero, il collegamento con altre istituzioni è assolutamente Pag. 5fondamentale. Secondo questa necessità, ritengo utile richiamare che il Ministero, già dalla sua istituzione nel 1975, prevedeva tra i propri compiti la valorizzazione del patrimonio e la promozione della diffusione dell'arte e della cultura. Proprio quest'anno, con una riforma organizzativa che è stata voluta dal ministro Franceschini, anche per dare seguito a questa funzione di valorizzazione e di promozione della diffusione dell'arte e della cultura, il ministero si è dotato di una specifica direzione generale educazione e ricerca.
  Questa direzione generale è uno degli atti significativi da un punto di vista della riorganizzazione burocratico-amministrativa, che è utile per raggiungere gli scopi dei quali stiamo parlando e che sta iniziando a fare i primi passi. La nuova direzione generale educazione e ricerca, tra le azioni correlate con attività di studio e di sviluppo di specifici percorsi formativi, cura il coordinamento del sistema nazionale dei servizi educativi, di comunicazione, di divulgazione e di promozione, ai sensi del codice dei beni culturali e del paesaggio, avvalendosi del centro per i servizi educativi (SED).
  A proposito dell'importanza della collaborazione in rete tra le istituzioni, la direzione generale educazione e ricerca lavora in stretta connessione con il centro per i servizi educativi, ai sensi di ciò che è previsto nel codice dei beni culturali. Dunque, c’è già un primo accordo di rete fra istituzioni, che sta dando dei risultati positivi e sta offrendo dei servizi importanti per la collettività. L'importanza di un'azione congiunta tra le istituzioni e la necessità di consolidare il reciproco operato, allo scopo di sensibilizzare i giovani alla conoscenza, alla conservazione e alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale, hanno avuto un'ulteriore spinta con il protocollo d'intesa che è stato siglato il 28 maggio 2014 dal Ministro dell'istruzione Stefania Giannini e dal Ministro dei beni culturali Dario Franceschini. In questo protocollo d'intesa viene sottolineata la volontà di creare occasioni di accesso al sapere, attraverso la messa a sistema di istruzione e cultura, al fine di sviluppare una società della conoscenza nel senso più ampio del termine.
  Questo protocollo, a cui ha fatto seguito un secondo protocollo d'intesa, che è stato sottoscritto il 19 marzo 2015, trova un riscontro puntuale nella progettualità propria del centro per i servizi educativi, soprattutto nel ruolo di coordinamento della rete dei servizi educativi, tanto nelle azioni già poste in essere o in corso, quanto negli ambiti che sono stati individuati come strategici per la stesura di linee guida d'intervento sul tema dell'educazione al patrimonio.
  L'azione svolta dal centro per i servizi educativi si attua in termini di forti rapporti già esistenti, rafforzamento dei rapporti con le istituzioni scolastiche e promozione di iniziative riconducibili alle varie vocazioni territoriali.
  A tal proposito, presidente, le comunico che lascerò una relazione più dettagliata rispetto all'esposizione che sto facendo adesso, dove potrete riscontrare, regione per regione, il numero di progetti che sono stati realizzati. Lascerò anche copia dei protocolli d'intesa che sono stati siglati fra Ministero dell'istruzione e Ministero dei beni culturali. In particolare, in base all'articolo 4 del protocollo d'intesa, l'azione svolta dal centro si attua in termini di rafforzamento dei rapporti con le istituzioni scolastiche.
  L'articolo 6, invece, fa riferimento ad altre importanti iniziative del Ministero dei beni culturali, mirate a progetti nazionali, quali: la divulgazione del patrimonio archivistico, il grande progetto di Pompei, la promozione della lettura, in collaborazione con il Centro per il libro e la lettura (CEPELL), il rilancio del sistema delle biblioteche scolastiche, l'attività dell'Associazione nazionale degli insegnanti di storia dell'arte (ANISA), anche in collaborazione con il Centro per le Olimpiadi del patrimonio e il progetto ultraventennale «Adotta un movimento», organizzato dalla Fondazione Napoli Novantanove. Il Centro ha promosso molte iniziative e ne sta realizzando delle altre; altre ancora sono in fase di progettazione. I servizi Pag. 6educativi, che sono presenti su tutto il territorio nazionale, presso gli istituti centrali, le soprintendenze, i musei, gli archivi e le biblioteche del Ministero dei beni culturali, sono diventati in molti casi un riferimento consolidato per gli interessi culturali della scuola, del pubblico adulto e delle famiglie, contribuendo in maniera davvero molto rilevante e significativa alla realizzazione di eventi, laboratori, attività ludiche e creative, con un aumento dell'affluenza di visitatori nei luoghi culturali.
  Infatti, uno degli aspetti principali consiste nel verificare in quale modo tutte queste attività, che vengono svolte con un impegno davvero importante degli organi periferici del Ministero, influiscono sulla modifica dei comportamenti delle persone che partecipano, in modo particolare dei ragazzi. È stato rilevato che queste attività effettivamente hanno sortito un aumento dell'affluenza di visitatori nei luoghi della cultura. In questo ambito, si colloca anche l'offerta formativa nazionale, che offre all'attenzione degli insegnanti e dei giovani gli aspetti tecnici legati al saper fare, che hanno caratterizzato in termini di eccellenza la nostra storia artistico-culturale in tutto il mondo. L'offerta formativa nazionale, attraverso gli uffici scolastici regionali, costituisce un progetto volto alla raccolta sistematica e alla diffusione nelle scuole, di ogni ordine e grado, delle proposte formative a titolo gratuito che le sezioni didattiche di soprintendenze, musei, archivi e biblioteche offrono agli istituti scolastici, ai docenti e alle famiglie. Mi ha molto colpito quello che ha detto la presidente: non soltanto la Commissione fa un lavoro per rilevare dei fenomeni negativi e preoccupanti, ma con questa indagine vuole mettere in luce che esiste un pezzo di Stato che fa delle cose positive, che però, spesso, rimangono lettera morta e sono misconosciute. Sembra che le persone che mettono un grande impegno in questo lavoro non abbiano mai la possibilità di essere ascoltate, perché lo si dà per scontato. Questo lavoro, al contrario, andrebbe rafforzato, proprio perché è lo strumento per arginare tutti gli aspetti preoccupanti di cui si parlava poc'anzi.
  Mi piace moltissimo questo lavoro che state facendo e sarò contenta se avremo potuto dare un contributo anche stasera. Naturalmente, siamo a disposizione per tutti i contributi che potremmo dare successivamente. L'offerta formativa nazionale viene messa a disposizione e divulgata. I percorsi raccolti per l'anno scolastico 2014-2015 sono stati oltre 700 (un elenco più dettagliato delle attività del centro è contenuto nel documento che consegnerò alla presidente Brambilla). Occorre inoltre ricordare che l'ingresso a musei, monumenti, gallerie e aree archeologiche dello Stato è gratuito per tutti i cittadini appartenenti all'Unione europea di età inferiore ai diciotto anni, con l'ovvia intenzione di favorire l'accesso allo scrigno di tesori culturali e di contribuire alla sensibilizzazione dei più giovani. Questa misura va accompagnata da sempre maggiori e rinnovate forme di condivisione e partecipazione: di questo siamo consapevoli e ci stiamo lavorando. Occorre attivare e sviluppare strategie di avvicinamento degli studenti, in quanto driver di coinvolgimento di fasce diversificate della popolazione e di disseminazione di nuovi modelli comunicativi. Bisogna promuovere azioni di partecipazione attiva da parte del pubblico dei giovani alla produzione autonoma di contenuti relativi alla conoscenza, al rilevamento e alla valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale.
  Risulta imprescindibile porre la massima attenzione all'innovazione e alle connesse nuove strategie di accesso al patrimonio culturale, progettando e realizzando azioni specifiche: promuovere l'uso delle nuove tecnologie, migliorare l'informazione e la comunicazione sul web, coinvolgere i giovani nelle forme di partecipazione e favorire la vivibilità e l'uso sociale degli spazi culturali, in quanto strutture disponibili a diventare parte della vita dei giovani. Infine, riteniamo sia opportuno prevedere la collaborazione con il servizio radiotelevisivo, per lo sviluppo di programmi radiofonici e televisivi destinati Pag. 7alla divulgazione del patrimonio culturale, con particolare riferimento alla fascia dei più giovani. Grazie per l'attenzione.

  PRESIDENTE. Prima di fare i miei commenti, vorrei dare la parola ai commissari, in particolare all'onorevole Cesaro, che è stato l'anima e il motore di questa nostra indagine. Ringrazio intanto il sottosegretario, perché mi sento di sottoscrivere tanto di quello che ha detto.

  ANTIMO CESARO. Ringrazio il sottosegretario per la sua relazione, che ha preso giustamente le mosse dall'articolo 9 della nostra Costituzione, che non a caso, al primo comma, pone la promozione della cultura e della ricerca come priorità rispetto alla tutela, che è presente nel secondo comma. A questo ha fatto seguito la nuova forma mentis acquisita dal Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo, che si è posto il problema della valorizzazione della cultura, anche attraverso buone pratiche che possano riguardare coloro che ci interessano maggiormente, ovvero bambini e adolescenti.
  Mi sentirei di chiedere qualche ragguaglio in più sul protocollo d'intesa siglato con il Ministero dell'istruzione. La mia è un'esigenza pratica. Lei ha fatto riferimento a tante buone pratiche attivate sul territorio in virtù di questo protocollo d'intesa. Vorrei sapere se nel protocollo alle buone intenzioni si è fatta corrispondere una dotazione di fondi e se queste iniziative che sono state poste in essere saranno reiterate nei prossimi anni, perché potrebbero essere un'occasione di conoscenza dei territori su cui ciascuno di noi opera. Per il resto, mi fa molto piacere che ci sia un'attenzione da parte del ministero (su questo, abbiamo scambiato alcune battute prima dell'inizio della seduta). Lei ha avuto la delega per l’art bonus. Abbiamo parlato delle possibilità offerte da questo nuovo strumento a disposizione di chi vorrà investire, a mo’ di mecenate, nella valorizzazione del nostro patrimonio. Vorrei sapere se si può immaginare di sollecitare un mecenatismo a favore delle iniziative che noi sosteniamo, che valorizzino progetti riguardanti i nostri giovani, in un processo di avvicinamento al patrimonio culturale.

  FRANCESCA BARRACCIU, Sottosegretario ai beni, alle attività culturali e al turismo. In relazione ai protocolli d'intesa, è stato istituito un tavolo di lavoro comune fra i funzionari del Ministero dei beni culturali e quelli del Ministero dell'istruzione, che stanno lavorando per costruire il percorso che darà luogo alle attività congiunte. Il tavolo valuterà anche la necessita di fondi, a seconda delle attività che si pensa di poter realizzare. In questo momento, la dotazione finanziaria non è stabilita. Si tratta di un protocollo d'intesa di ordine generale. Al tavolo spetterà declinare in maniera più precisa le azioni che si realizzeranno e verificare la necessità di ulteriori fondi per portarle avanti, rispetto alle somme di denaro che vengono già messe a disposizione e utilizzate in maniera disgiunta dai rispettivi Ministeri. Si tratta sostanzialmente di mettere insieme le forze e le risorse che già ci sono, ma che vengono utilizzate in maniera scoordinata dai due ministeri, a volte per raggiungere gli stessi obiettivi.
  Il protocollo d'intesa e il tavolo serviranno per mettere insieme le risorse umane, gli sforzi degli uffici territoriali e le risorse finanziarie, che ora vengono utilizzati in un modo che, secondo noi, dovrebbe essere superato. Una volta completata la ricognizione che il tavolo sta svolgendo, vedremo se ci sarà bisogno di ulteriori somme o meno. Penso che la programmazione delle attività potrà essere senz'altro portata avanti anche quest'anno, tant’è che una programmazione sui progetti in essere, di fatto, esiste già. Non si tratta di un'attività una tantum, ma di un'attività che viene portata avanti negli anni. Con la collaborazione fra Ministero e scuola «istituzionalizzata» dal protocollo d'intesa, queste attività, probabilmente, potranno essere non soltanto più efficaci, ma anche implementate.
  Per quanto concerne l’art bonus, in primo luogo tengo a chiarire che io non ho la delega in questa materia, ma presiedo il Pag. 8tavolo istituzionale tra Ministero dei beni culturali e ANCI, che in questo momento, insieme alla società ARCUS, sta organizzando e coordinando tutta l'attività di promozione presso le città dell’art bonus, cioè il sistema di incentivazione fiscale che conoscete bene.
  In questo momento, l’art bonus non dà la possibilità di finanziare attività come quelle delle quali stiamo parlando, perché è finalizzato sostanzialmente al recupero del patrimonio culturale di proprietà dello Stato e delle fondazioni liriche. Dunque, in questo momento, ciò non è possibile. Si tratterebbe eventualmente di fare delle modifiche.

  SANDRA ZAMPA. Innanzitutto, la ringrazio anch'io di essere qui e di averci illustrato lo stato dell'arte. Con riferimento al documento conclusivo che la Commissione produrrà al termine di questa indagine, da tempo mi chiedo se esista una rilevazione nazionale dei dati relativi alla possibilità che hanno i giovani, soprattutto nell'età della scuola primaria e delle medie, di frequentare laboratori presso i musei o di avere esperienze guidate. Penso soprattutto alla questione della cosiddetta «povertà educativa», che sta diventando un'emergenza nel Paese. Questa possibilità rappresenta per molti di loro un'occasione unica, perché sono in molti a non avere un padre o una madre in grado di portarli a fare delle gite culturali, così come si faceva ai miei tempi, quando ero bambina. Non so se si fanno ancora le gite culturali in famiglia per andare, per esempio, a vedere Venezia o Ravenna, ovvero per conoscere un po’ alla volta il patrimonio artistico italiano. In tal senso, penso anche alle forme virtuali di conoscenza, per quanto molto distanti in termini di risultato da una fruizione del patrimonio artistico ravvicinata: vedere e toccare le cose nel loro contesto generale, è diverso dal vedere semplicemente la ricostruzione virtuale di un monumento. Vorrei sapere se, in tal senso, c’è una rilevazione dei dati relativi al numero complessivo delle scolaresche e alla loro distribuzione geografica. Nel caso non ci fosse, mi chiedo come mai non si attivi una rilevazione di questo genere. Credo che sarebbe importante avere una conoscenza del Paese anche da questo punto di vista.

  FRANCESCA BARRACCIU, Sottosegretario ai beni, alle attività culturali e al turismo. Da parte nostra, una rilevazione di questo genere non c’è. Quella che si fa rispetto all'accesso ai luoghi della cultura è una rilevazione generale, che non distingue allo stato attuale fra scolaresche e famiglie. All'ingresso dei musei e degli altri luoghi della cultura non c’è una registrazione precisa delle fasce di età.
  Secondo me – non mi voglio spingere oltre – si potrebbe fare un calcolo degli accessi, perlomeno delle fasce d'età dai diciotto anni in giù, considerato che si staccano i biglietti gratuiti. Questo senz'altro potrebbe essere un modo di verificare tale dato. Uno studio preciso, da quanto mi è dato sapere, non c’è. Tuttavia, un calcolo sui biglietti gratuiti che vengono effettivamente staccati all'ingresso, probabilmente si potrebbe fare, museo per museo, laddove la biglietteria funziona. Certamente sarebbe importante avere questi dati, perché ci darebbero la misura di quanto i nostri giovani frequentano e conoscono i luoghi della cultura; magari ciò aiuterebbe anche ad indicare la distribuzione sul territorio nazionale, dove sicuramente ci sono delle differenze fra le varie regioni.

  SANDRA ZAMPA. Non c’è neanche una rilevazione sui laboratori ?

  FRANCESCA BARRACCIU, Sottosegretario ai beni, alle attività culturali e al turismo. No, neanche sui laboratori. Noi abbiamo i dati delle attività che vengono svolte nelle regioni per conto del Ministero. Su tutte le altre attività, che magari vengono svolte dai comuni o da altri soggetti, non abbiamo dati.

  PRESIDENTE. Per concludere, sottosegretario, mi rifaccio all'inizio del suo intervento: indiscutibilmente c’è una stretta connessione tra la situazione di povertà, Pag. 9che in questa Commissione abbiamo visto essere sia materiale che educativa, e la conseguente opportunità di fruizione del nostro patrimonio culturale e artistico. Se noi consideriamo che abbiamo il 22 per cento di ragazzi tra i quindici e i 24 anni che non lavorano né studiano, capiamo che questa è una vera e propria emergenza che ci pone come esempio negativo tra i Paesi dell'Unione europea e alla quale noi dobbiamo dare una risposta. Conseguentemente, anche la possibilità per questi minori di fruire del nostro patrimonio artistico e culturale diventa più scarsa. Se è vero che un bambino su sette vive e cresce in una situazione di povertà assoluta, è certo che questo condiziona moltissimo la sua vita. Io penso di poter parlare anche a nome dei colleghi. Noi ci auguriamo che siano prese presto misure per contrastare questo tipo di povertà. Anche la povertà educativa gioca un ruolo fondamentale. Stiamo parlando di milioni di bambini e di adolescenti che vivono in situazioni di fragilità quotidiana, emarginazione e disuguaglianza, che non è giusto che esistano in un Paese come il nostro. Io la ringrazio e anticipo che probabilmente noi chiuderemo quest'indagine conoscitiva nella prima parte di settembre. Peraltro, è nostra intenzione realizzare un evento particolare, che una volta tanto non sarà a Roma, a conclusione dell'indagine. Pensavamo di dare un senso di dinamicità a questo nostro lavoro, magari attraverso una location in campagna o in qualche angolo di bella Italia, dove la dotazione di patrimonio culturale e artistico non manca. Ci riserviamo di invitarla, sperando che vorrà essere presente, per valorizzare il lavoro di questa nostra indagine. Infine, dispongo la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna della relazione depositata agli atti. Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.55.

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