La ratifica della Convenzione di Istanbul da parte del Senato, all'unanimità come già era successo alla Camera tre settimane fa, è motivo di soddisfazione e orgoglio. Il segno più tangibile dell'impegno di questo Parlamento su un tema cruciale come quello della violenza alle donne. Adesso la ratifica è definitiva, da parte dell'Italia: anzi, il nostro è uno dei primi Paesi dell'Unione a recepire la Convenzione. Mi auguro che l'Italia si faccia ora promotrice all'interno del Consiglio d'Europa di un'azione che porti alla ratifica da parte di almeno dieci Paesi, passaggio necessario perché la Convenzione diventi operativa. Averla ratificata è un segnale importante, soprattutto perché per la prima volta i maltrattamenti contro le donne vengono inseriti nell'ambito della violazione dei diritti umani. Adesso però è necessario dare seguito all'impegno preso dal Parlamento con la ratifica. E dare seguito significa soprattutto trovare la copertura finanziaria per le misure che la Convenzione ci richiede, misure innanzitutto preventive. Senza mai dimenticare che la battaglia che abbiamo di fronte è prima di tutto culturale.