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Comunicati stampa

17/10/2013
Boldrini ricorda Maria Lai
432

Sala della Regina, Palazzo Montecitorio : "Esprimo a tutti i presenti ed ai molti amici e colleghi che hanno voluto essere oggi qui nel ricordo di Maria Lai un sentito ringraziamento ed un cordiale saluto di benvenuto. [un ringraziamento particolare alla deputata Caterina Pes, che tanto si è spesa per l'organizzazione di questa giornata] L'onore di aprire i lavori di questo convegno mi offre la preziosa opportunità di accogliere, simbolicamente, Maria Lai, in questa sede istituzionale, dopo che una delle sue opere più significative, le "Orme di leggi", vincitrice del «Premio Camera dei deputati per il 150° dell'Unità d'Italia», vi ha già fatto ingresso e si trova oggi nella nuova Aula dei gruppi parlamentari. Ma dopo la sua opera, è lei in persona che, nel ricordo, mi piacerebbe oggi accogliere, insieme a tutti voi, cercando di farne rivivere la straordinaria personalità di donna e di artista. La sua forza espressiva rispecchia una Sardegna mitica, fatta di sassi e di vento, di acqua e di montagne. Era una donna di poche parole, Maria, e di molto pensiero; di raffinata sensibilità umana e di profonda saldezza interiore, capace di sentimenti intensi e mai ostentati. E' forse in ragione di questa indole che dopo la poesia, scoperta e assimilata negli anni giovanili, è la scultura ad attrarla: un 'arte difficile, in cui il vuoto ha la stessa dignità del pieno. All'inizio, tutto sembra ostile, scoraggiante e senza prospettive. E' stata dura la sua infanzia, come duri saranno i suoi anni di studio all'Accademia di Venezia, fra il 1942 ed il 1945. Eppure - dice Maria - "in quegli anni ero carica di futuro"; e quella carica le consentirà di intraprendere, nell'immediato dopoguerra, un proprio itinerario di maturazione artistica alla costante ricerca di una propria originale cifra espressiva. Non è stata certo una donna distante dalla realtà, o che sfuggisse ai suoi drammi per cercare conforto nella fantasia. Al contrario: lo sguardo penetrante della sua sensibilità artistica la portò presto a maturare una profonda consapevolezza della precarietà, della solitudine, della fatica e della sofferenza della condizione umana. Nasce certamente da questa consapevolezza il suo famoso "nastro celeste", per legare tutte le cose tra loro in segno di solidarietà e superamento delle barriere. Una risposta ancora una volta "spiazzante", che all'immobilità di un monumento preferì un'azione per i vivi e non solo per i morti, "un'azione a cui potessero partecipare tutti". E che cos'è la Storia, nel senso più autentico, o che cos'è la Democrazia, nei termini più concreti, se non "un'azione a cui possano partecipare tutti"? Fu un "miracolo laico", come solo Maria Lai poteva fare. E' questo il senso della presenza di Maria Lai nella sede della Camera dei deputati, in un tempo in cui c'è tanto bisogno di figure femminili positive pensanti, capaci di guardare avanti. E' veramente con grande gioia che oggi vogliamo ricordarne la figura e manifestare la nostra ammirazione e la nostra più affettuosa accoglienza verso un'artista che ha dato un grande contributo al panorama culturale sia nazionale che internazionale."

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