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Comunicati stampa

27/01/2014
Un minuto di silenzio in Aula, Boldrini: dovere delle Istituzioni mantenere viva la memoria della Shoah - Intervento della Presidente della Camera
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La Presidente della Camera, Laura Boldrini, ha ricordato il "Giorno della memoria" in Aula a Montecitorio: di seguito il testo dell'intervento.

"Care colleghe, cari colleghi,

come sapete si celebra oggi, 27 gennaio, il "Giorno della memoria", in ricordo di tutte le vittime dell'olocausto.

Qualcuno ha cercato nei giorni scorsi di offendere questo ricordo con ripugnanti gesti di odio antisemita e con scritte oltraggiose sui muri di Roma. Ho prontamente espresso, anche a nome della Camera dei deputati, la condanna per questi atti e la profonda solidarietà alla Comunità Ebraica di Roma.

Mi hanno scosso molto questi episodi perché ho ancora nella mente quel che ho visto durante la mia recente visita in Israele e in particolare allo Yad Vashem, il memoriale della Shoah a Gerusalemme, e le parole che ho sentito pronunciare nell'incontro, qui a Montecitorio, una settimana fa, con due reduci dai campi di concentramento: Liliana Segre, deportata perché ebrea, e Mirella Stanzione, deportata perché sorella di un partigiano.

Chi rappresenta le istituzioni ha, tra i suoi doveri, quello di mantenere viva la memoria della barbarie che attraversò e sconvolse il nostro continente: lo sterminio di ebrei, Rom, sinti, omosessuali, disabili, antifascisti.

Si deve agire e fare sì che il ricordo costituisca un ammonimento perenne; questa memoria dobbiamo saperla investire nell'oggi, nel nostro quotidiano, con tanto maggiore impegno quanto più si allontana la data di quegli eventi.

Sono infatti purtroppo assai significativi i dati concernenti la diffusione in rete - qui in Italia - di siti razzisti e antisemiti: così come il dilagare di pagine di ispirazione nazifascista sui social media.

Per questo sono fondamentali i racconti di superstiti come Liliana Segre e Mirella Stanzione, testimonianze vive contro ogni insopportabile tesi negazionista.

La speranza cui dobbiamo con forza aggrapparci è che i tanti ragazzi che martedì le hanno ascoltate qui alla Camera, quelli che ogni anno sono coinvolti nelle celebrazioni del Giorno della memoria e che si recano in visita ad Auschwitz, le giovani e i giovani che leggono il diario di Anna Frank, tutti loro sappiano mantenere viva la fiamma del ricordo e maturino coscienze in grado di reagire a tutte le manifestazioni di odio razziale.

In questo senso gli episodi degli ultimi giorni, se pure hanno provocato in tutti noi sdegno e forse anche scoramento, devono anche indurci ad una nuova determinazione, ad una rafforzata coscienza nel celebrare il Giorno della memoria, contro ogni negazionismo, contro ogni discriminazione. E, aggiungo, contro l'indifferenza, che rappresenta l'aspetto più inquietante e subdolo, ieri come oggi.

Nella visita allo Yad Vashem, si percepisce con nettezza un fatto opprimente: nell'Europa in cui i nazisti perpetravano lo sterminio, molti sapevano ma preferirono non vedere. "L'opposto di amore non è odio, è indifferenza": sono parole di Elie Wiesel. Vorrei che ci guidassero nella battaglia quotidiana contro l'antisemitismo, contro ogni logica razzista, contro le mille forme di discriminazione verso i tanti, possibili "diversi".

Per queste ragioni invito l'Aula ad osservare un minuto di silenzio."

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