Camera dei deputati

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Archivio di Prima Pagina

29/07/2014
Il Collegio dei Questori replica a Roberto Perotti: riduzione spesa Camera
è effettiva e documentata

Con un articolo pubblicato sul sito lavoce.info intitolato "La pubblicità ingannevole sui costi della Camera", il professor Roberto Perotti è tornato nuovamente a commentare i documenti di bilancio della Camera dopo gli articoli apparsi sul medesimo sito nello scorso mese di novembre. A quegli articoli la Camera dei deputati aveva risposto con un comunicato ufficiale pubblicato sul proprio sito Internet in data 15 novembre 2013, corredato da una nota tecnica, definendo le considerazioni contenute negli articoli medesimi "del tutto destituite di qualsiasi fondamento e credibilità" e rilevando, tra l'altro, "la distanza che separa la supponenza del tono e delle affermazioni, alcune delle quali lesive della dignità dell'Istituzione parlamentare (lì dove si parla di "trucchi" e di "comunicazione ingannevole"), dall'inconsistenza scientifica e tecnica delle argomentazioni svolte".

Lo stesso identico giudizio vale oggi per le considerazioni contenute nell'articolo pubblicato a commento dei documenti di bilancio approvati dalla Camera la scorsa settimana (che per brevità sarà di seguito indicato come "e-book 2014"), nel quale Perotti perpetua, oltre che il tono, tutti i limiti di metodo e merito già ampiamente evidenziati negli scritti del novembre 2013.

Gli argomenti che dimostrano l'inconsistenza delle tesi di Perotti nell'e-book 2014 sono ripercorsi nel dettaglio nella nota tecnica che è possibile consultare qui. In sintesi, ci si limita in questa sede a evidenziare che:

• negli articoli apparsi nel novembre 2013 Perotti, invocando un "incredibile trucco contabile", affermava che la spesa della Camera nel 2013 registrava in realtà un aumento di 137 milioni di euro. Oggi lo stesso Perotti, con riferimento al medesimo periodo di tempo (2013 su 2012), afferma che, "contrariamente a quanto pubblicizzato (dalla Camera), il costo effettivamente sopportato dal contribuente per far funzionare la Camera nel 2013 è diminuito in modo permanente di un'inezia, 4 milioni". L'aumento di spesa di 137 milioni di euro denunciato a novembre 2013 è diventato, a distanza di pochi mesi, un irrilevante risparmio di soli 4 milioni. Le ricostruzioni scientifiche di Perotti conducono dunque a conclusioni opposte, lontane tra loro di "soli" 141 milioni di euro (da più 137 a meno 4), di cui Perotti non dà alcuna spiegazione; la verità - di cui fanno fede gli atti parlamentari, pubblicati su Internet - è che previsioni, impegni e pagamenti del 2013 sono inferiori a quelli del 2012. Dal 2012 al 2013, le previsioni di spesa si sono ridotte per un importo pari a 32 milioni di euro, passando da 1.087 milioni a 1.054 milioni di euro, registrando dunque una diminuzione del 3 per cento. Gli impegni sono passati da 1.045 milioni a 1.032 milioni (- 1,24 per cento) e i pagamenti da 1.023 milioni a 997 milioni (- 2,49 per cento). Gli esiti di questo confronto - che si commentano da sé - basterebbero da soli a risparmiare ogni discussione sul merito del nuovo articolo di Perotti;

• quanto al merito delle considerazioni svolte nell'e-book 2014, si ribadisce una volta di più che il peso della Camera sui contribuenti non viene determinato dalla spesa di funzionamento della Camera medesima, bensì dal trasferimento finanziario a carico del bilancio dello Stato in favore degli organi costituzionali, tra i quali - appunto - la Camera dei deputati. Lo stato di previsione del Ministero dell'economia, alla missione "Organi costituzionali e a rilevanza costituzionale", evidenzia come l'andamento della spesa pubblica per il funzionamento della Camera sia - rispetto al 2012 - minore di 50 milioni in ciascuno degli anni 2013, 2014, 2015 e 2016. Il risparmio per il contribuente è insomma rappresentato dalla minor dotazione: è un dato oggettivo e incontrovertibile;

• anche volendo seguire la metodologia personale seguita da Perotti nell'e-book 2014 per dimostrare la presunta esiguità della riduzione di spesa nel 2013 rispetto al 2012 - metodologia la cui fondatezza la Camera dei deputati non condivide - ci si imbatte in una serie di affermazioni tecnicamente infondate, puntualmente evidenziate nella nota tecnica annessa a tale comunicata, che conducono inevitabilmente a conclusioni altrettanto infondate; lo stesso vale per il presunto aumento di spesa per i deputati in carica e i deputati cessati dal mandato, contraddetto dalla semplice evidenza del raffronto tra le somme impegnate nel 2012 e nel 2013.

Il Collegio dei Questori riafferma conclusivamente la correttezza e la trasparenza dei documenti di bilancio dell'Istituzione, discussi e approvati dall'Assemblea e disponibili sul sito Internet per la consultazione di chiunque vi abbia interesse.