A vent'anni dalla conclusione degli Accordi di Dayton, i Balcani sono ancora scossi da tensioni regionali ed etniche cui si aggiungono le tensioni causate dall'altissimo numero di rifugiati che giungono nella regione a seguito dei conflitti in Iraq e Siria e dal numero consistente di combattenti stranieri che da qui partono alla volta della Siria. Di queste tematiche i parlamentari della NATO hanno discusso a Sarajevo con esponenti della Camera dei Rappresentanti e della Camera dei Popoli, con il Ministro della Difesa Marina Pendeš; con il Ministro della Sicurezza Dragan Mektić; con il Vice Ministro degli Affari esteri, Josip Brkic, e con esponenti della società civile. I parlamentari hanno quindi visitato Camp Butmir, sede di una base NATO. A Belgrado, la Delegazione ha incontrato all'Assemblea nazionale il Vice Presidente dell'Assemblea, parlamentari delle Commissioni Difesa, Affari esteri, Affari interni e Integrazione europea. Ha inoltre incontrato il Primo Ministro Aleksandar Vučić; il Ministro degli Affari esteri, Ivica Dačić e il Ministro degli Interni, Nebojša Stefanović, con i quali sono state discusse le tendenze ultra nazionaliste in Serbia e più in generale nell'intera regione; i rapporti Serbia-NATO, il processo di riforme che il governo sta sostenendo con l'obiettivo di entrare nell'Unione europea, i rapporti con Pristina e le elezioni parlamentari anticipate in programma ad aprile. La Delegazione NATO era composta di 21 parlamentari; per l'Italia era presente l'on. Bruno Censore. A margine dei lavori, l'on. Censore ha incontrato a Sarajevo l'Ambasciatore Ruggero Corrias.