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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Giovedì 27 giugno 2013

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 27 giugno 2013.

  Angelino Alfano, Alfreider, Amici, Archi, Ascani, Baldassarre, Baretta, Berretta, Bocci, Boccia, Bonomo, Borletti Dell'Acqua, Bray, Bressa, Brunetta, Bueno, Caparini, Capezzone, Carrozza, Casero, Castiglione, Centemero, Cirielli, D'Alia, Dambruoso, Damiano, De Girolamo, Dell'Aringa, Dellai, Di Lello, Epifani, Gianni Farina, Fassina, Fedi, Ferranti, Fico, Gregorio Fontana, Fontanelli, Formisano, Franceschini, Galan, Giachetti, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giorgis, Gitti, Grimoldi, Kyenge, La Marca, La Russa, Lattuca, Legnini, Leone, Letta, Lombardi, Lorenzin, Lupi, Melilla, Merlo, Migliore, Nissoli, Orlando, Pisicchio, Pistelli, Porta, Quartapelle Procopio, Realacci, Rigoni, Rostellato, Sani, Santelli, Schullian, Sereni, Simoni, Sorial, Speranza, Toninelli, Vezzali, Vito.

(Alla ripresa pomeridiana della seduta).

  Angelino Alfano, Alfreider, Amici, Archi, Ascani, Baldassarre, Baretta, Berretta, Bocci, Boccia, Bonomo, Borletti Dell'Acqua, Bray, Brunetta, Bueno, Caparini, Capezzone, Carrozza, Casero, Castiglione, Centemero, Cirielli, D'Alia, Dambruoso, De Girolamo, Dell'Aringa, Dellai, Di Lello, Epifani, Gianni Farina, Fassina, Fedi, Ferranti, Fico, Gregorio Fontana, Fontanelli, Formisano, Franceschini, Galan, Giachetti, Alberto Giorgetti, Grimoldi, Kyenge, La Marca, La Russa, Lattuca, Legnini, Letta, Lombardi, Lorenzin, Lupi, Merlo, Migliore, Nissoli, Orlando, Pistelli, Porta, Quartapelle Procopio, Realacci, Rigoni, Rostellato, Sani, Santelli, Schullian, Simoni, Sorial, Speranza, Vezzali, Vito.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 26 giugno 2013 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
   GIAMMANCO: «Norme per la tutela delle scelte alimentari vegetariana e vegana» (1270);
   MARAZZITI ed altri: «Ratifica ed esecuzione del Trattato sul commercio delle armi, adottato a New York dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 2 aprile 2013» (1271);
   COVELLO ed altri: «Disposizioni concernenti l'istituzione di zone economiche speciali in aree logistico-industriali collegate a porti di rilevanza internazionale» (1272);
   PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE GINEFRA: «Modifica all'articolo 84 della Costituzione, concernente il requisito di età per l'elezione a Presidente della Repubblica» (1273);
   CARRA: «Disposizioni in materia di raccolta, conservazione e utilizzazione di cellule staminali da sangue del cordone ombelicale a fini terapeutici e di ricerca» (1274);
   CRIPPA: «Abrogazione del comma 8 dell'articolo 14 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, concernente la disciplina relativa ai limiti e alle modalità di controllo dell'esposizione a campi elettromagnetici generati da impianti di telecomunicazione» (1275);
   GIAMMANCO: «Modifica all'articolo 7 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, in materia di limite del numero dei mandati parlamentari» (1276);
   FRANCESCO SANNA: «Modifica dell'articolo 2 della legge 23 febbraio 1995, n. 43, per l'introduzione della doppia preferenza di genere nell'elezione dei consigli delle regioni a statuto ordinario» (1277).

  Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a proposte di legge.

  La proposta di legge REALACCI ed altri: «Disposizioni per la promozione e lo sviluppo della responsabilità sociale delle imprese» (74) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Rosato.

  La proposta di legge MOGHERINI ed altri: «Riforma della disciplina legislativa sulla cooperazione allo sviluppo e sulla solidarietà internazionale» (539) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Melilli.

  La proposta di legge PICCOLI NARDELLI ed altri: «Istituzione e disciplina dell'Istituto per la storia politica della Repubblica italiana» (837) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Carlo Galli.

  La proposta di legge ALBANELLA ed altri: «Norme per la statizzazione degli ex istituti musicali pareggiati» (888) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Ginoble.

Modifica del titolo di una proposta di legge.

  La proposta di legge n. 267, d'iniziativa del deputato FUCCI, ha assunto il seguente titolo: «Divieto della propaganda pubblicitaria del gioco d'azzardo e norme per la prevenzione della ludopatia».

Ritiro di una proposta di legge.

  Il deputato Franceschini ha comunicato di ritirare la seguente proposta di legge:
   FRANCESCHINI: «Norme in materia di incompatibilità tra le cariche elettive e di governo appartenenti a diversi livelli territoriali» (716).

  La proposta di legge sarà pertanto cancellata dall'ordine del giorno.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

   I Commissione (Affari costituzionali):
  SORIAL ed altri: «Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, in materia di cittadinanza per nascita e di acquisto della cittadinanza» (1204) Parere delle Commissioni II, V e VII;
  MERLO e BORGHESE: «Modifica all'articolo 1 della legge 5 febbraio 1992, n. 91, in materia di reintegrazione della cittadinanza in favore delle donne che l'hanno perduta a seguito del matrimonio con uno straniero e dei loro discendenti» (1269) Parere della V Commissione.

   III Commissione (Affari esteri):
  GRASSI ed altri: «Istituzione del Fondo per il finanziamento del Fondo globale per la lotta contro l'AIDS, la tubercolosi e la malaria» (686) Parere delle Commissioni I, V e XII.

   VI Commissione (Finanze):
  GRASSI e BIONDELLI: «Istituzione di una zona franca nell'area portuale e retroportuale di Taranto» (687) Parere delle Commissioni I, V, VIII, IX, X e XIV;
  ELVIRA SAVINO: «Modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, in materia di tutela del contribuente e delle attività economiche, interessi di mora, dilazione del pagamento e limiti al pignoramento e all'espropriazione immobiliare» (818) Parere delle Commissioni I, II, V, VIII e X.

   XI Commissione (Lavoro):
  DAMIANO ed altri: «Modifiche al decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252, e all'articolo 74 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, concernenti l'applicazione delle disposizioni in materia di forme pensionistiche complementari ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni» (533) Parere delle Commissioni I, II, III, IV, V, VI, VII e XIV.

   Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e XII (Affari sociali):
  ELVIRA SAVINO: «Istituzione della Giornata nazionale della donazione del midollo osseo e delle cellule staminali emopoietiche» (822) Parere delle Commissioni V e VII.

   Commissioni riunite VIII (Ambiente) e X (Attività produttive):
  VACCA ed altri: «Modifiche all'articolo 6 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, in materia di ricerca, di prospezione e di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare» (994) Parere delle Commissioni I, V e XIV.

Trasmissioni dal Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro.

  Il presidente del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro (CNEL), con lettera in data 21 giugno 2013, ha trasmesso un documento, approvato dall'assemblea del CNEL nella seduta del 22 maggio 2013, concernente osservazioni e proposte in materia di promozione dell'istruzione e della formazione tecnica superiore.

  Questo documento è trasmesso alla VII Commissione (Cultura).

  Il Presidente del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro (CNEL), con lettera in data 21 giugno 2013, ha trasmesso un documento, approvato dall'assemblea del CNEL nella seduta del 22 maggio 2013, concernente osservazioni e proposte in materia di energia.

  Questo documento è trasmesso alla X Commissione (Attività produttive).

Trasmissione dalla Corte dei conti.

  Il Presidente della Corte dei conti, con lettera in data 25 giugno 2013, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 60, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, la relazione, approvata dalle Sezioni riunite in sede di controllo della Corte stessa il 13 giugno 2013, sul costo del lavoro pubblico, aggiornata al 31 maggio 2013 (Doc. XC, n. 1).

  Questa relazione è trasmessa alla V Commissione (Bilancio) e alla XI Commissione (Lavoro).

Trasmissione dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali.

  Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, con lettera in data 25 giugno 2013, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 19, comma 7, del decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252, la relazione annuale della Commissione di vigilanza sui fondi pensione, riferita all'anno 2012 (Doc. CXIX, n. 1).

  Questa relazione è trasmessa alla VI Commissione (Finanze) e alla XI Commissione (Lavoro).

Trasmissione dal Ministro della giustizia.

  Il Ministro della giustizia, con lettera in data 26 giugno 2013, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 20, ultimo comma, della legge 26 luglio 1975, n. 354, la relazione sull'attuazione delle disposizioni di legge relative al lavoro dei detenuti, riferita all'anno 2012 (Doc. CXVIII, n. 1).

  Questa relazione è trasmessa alla II Commissione (Giustizia).

Trasmissione di delibere dal Comitato interministeriale per la programmazione economica.

  La Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica, in data 26 giugno 2013, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, comma 4, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, le seguenti delibere CIPE, che sono trasmesse alle sottoindicate Commissioni:
   n. 10/2013 del 18 febbraio 2013, concernente «Legge n. 97/1994: approvazione dei criteri di riparto e ripartizione tra le regioni e le province autonome del Fondo nazionale per la montagna per l'anno 2010» – alla V Commissione (Bilancio);
   n. 13/2013 dell'8 marzo 2013, concernente «Assegnazione ad ANAS Spa per il contratto di programma 2012 a ristoro di risorse precedentemente ridotte con delibera n. 8/2013» – alla V Commissione (Bilancio) e alla VIII Commissione (Ambiente).

Annunzio di risoluzioni del Parlamento europeo.

  Il Presidente del Parlamento europeo ha trasmesso ventiquattro risoluzioni e una decisione approvate nella sessione dal 20 al 23 maggio 2013, che sono assegnate, ai sensi dell'articolo 125, comma 1, del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, nonché, per il parere, alla III Commissione (Affari esteri) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea), se non già assegnate alle stesse in sede primaria:
   risoluzione legislativa relativa al progetto di decisione del Consiglio concernente la conclusione dell'accordo su alcuni aspetti dei servizi aerei tra l'Unione europea e il Governo della Repubblica democratica socialista di Sri Lanka (Doc. XII, n. 46) – alla III Commissione (Affari esteri);
   risoluzione legislativa sul progetto di decisione del Consiglio relativa alla conclusione dell'accordo che stabilisce un quadro generale per una cooperazione rafforzata tra l'Unione europea e l'Organizzazione europea per la sicurezza della navigazione aerea (Doc. XII, n. 47) – alla III Commissione (Affari esteri);
   risoluzione legislativa sul progetto di regolamento del Consiglio che modifica il regolamento (CEE, Euratom) n. 354/83 per quanto riguarda il deposito degli archivi storici delle istituzioni presso l'Istituto universitario europeo di Firenze (Doc. XII, n. 48) – alla VII Commissione (Cultura);
   risoluzione legislativa sul progetto di decisione del Consiglio relativa alla fissazione del periodo in cui si terranno le ottave elezioni dei rappresentanti nel Parlamento europeo a suffragio universale diretto (Doc. XII, n. 49) – alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea);
   risoluzione sull'applicazione della direttiva 2004/25/CE concernente le offerte pubbliche di acquisto (Doc. XII, n. 50) – alla VI Commissione (Finanze);
   risoluzione legislativa sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sulla sicurezza delle attività offshore di prospezione, ricerca e produzione nel settore degli idrocarburi (Doc. XII, n. 51) – alle Commissioni riunite VIII (Ambiente) e X (Attività produttive);
   risoluzione sulla Carta dell'Unione europea: stabilire norme per la libertà dei mezzi d'informazione in tutta l'Unione europea (Doc. XII, n. 52) – alla VII Commissione (Cultura);
   risoluzione sulla relazione annuale in materia di fiscalità: come liberare il potenziale di crescita economica dell'Unione europea (Doc. XII, n. 53) – alla VI Commissione (Finanze);
   decisione sulla proposta del Consiglio europeo di non convocare una convenzione per aggiungere al trattato sull'Unione europea e al trattato sul funzionamento dell'Unione europea un protocollo sull'applicazione della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea alla Repubblica ceca (Doc. XII, n. 54) – alla III Commissione (Affari esteri);
   risoluzione sul progetto di protocollo sull'applicazione della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea alla Repubblica ceca (articolo 48, paragrafo 3, del trattato sull'Unione europea) (Doc. XII, n. 55) – alla III Commissione (Affari esteri);
   risoluzione legislativa concernente il progetto di decisione del Consiglio relativa alla conclusione dell'accordo di cooperazione doganale tra l'Unione europea e il Canada per quanto riguarda le questioni inerenti alla sicurezza della catena logistica (Doc. XII, n. 56) – alla III Commissione (Affari esteri);
   risoluzione legislativa sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio concernente l'armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato di articoli pirotecnici (Rifusione) (Doc. XII, n. 57) – alla I Commissione (Affari costituzionali);
   risoluzione legislativa sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica del regolamento (CE) n. 450/2008, che istituisce il codice doganale comunitario (codice doganale aggiornato), per quanto riguarda la data di applicazione (Doc. XII, n. 58) – alla VI Commissione (Finanze);
   risoluzione legislativa sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che abroga il regolamento (CE) n. 552/97 del Consiglio che revoca temporaneamente l'accesso alle preferenze tariffarie generalizzate per il Myanmar/Birmania (Doc. XII, n. 59) – alle Commissioni riunite III (Affari esteri) e X (Attività produttive);
   risoluzione legislativa sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sui movimenti a carattere non commerciale di animali da compagnia (Doc. XII, n. 60) – alla XII Commissione (Affari sociali);
   risoluzione legislativa sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 92/65/CEE del Consiglio per quanto riguarda le norme sanitarie che disciplinano gli scambi e le importazioni nell'Unione di cani, gatti e furetti (Doc. XII, n. 61) – alla XII Commissione (Affari sociali);
   risoluzione sulla situazione dei rifugiati siriani nei paesi vicini (Doc. XII, n. 62) – alla III Commissione (Affari esteri);
   risoluzione sul recupero dei beni da parte dei paesi della Primavera araba in transizione (Doc. XII, n. 63) – alla III Commissione (Affari esteri);
   risoluzione sulla relazione 2012 sui progressi compiuti dall'ex Repubblica jugoslava di Macedonia (Doc. XII, n. 64) – alla III Commissione (Affari esteri);
   risoluzione sui negoziati dell'Unione europea con gli Stati Uniti d'America in materia di scambi commerciali e investimenti (Doc. XII, n. 65) – alle Commissioni riunite III (Affari esteri) e X (Attività produttive);
   risoluzione sul ripristino dell'accesso alle preferenze tariffarie generalizzate per il Myanmar/Birmania (Doc. XII, n. 66) – alle Commissioni riunite III (Affari esteri) e X (Attività produttive);
   risoluzione sulle condizioni di lavoro e le norme sanitarie e di sicurezza in seguito ai recenti incendi di fabbriche e al crollo di un edificio in Bangladesh (Doc. XII, n. 67) – alla III Commissione (Affari esteri);
   risoluzione su Guantánamo: sciopero della fame dei prigionieri (Doc. XII, n. 68) – alla III Commissione (Affari esteri);
   risoluzione sull'India: esecuzione di Mohammed Afzal Guru e relative implicazioni (Doc. XII, n. 69) – alla III Commissione (Affari esteri);
   risoluzione sul Ruanda: la vicenda di Victoire Ingabire (Doc. XII, n. 70) – alla III Commissione (Affari esteri).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

  La Commissione europea, in data 26 giugno 2013, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, la relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio concernente l'articolo 8-bis della direttiva 98/70/CE relativa alla qualità della benzina e del combustibile diesel e recante modificazione della direttiva 93/12/CEE del Consiglio (COM(2013) 456 final), che è assegnata, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alla VIII Commissione (Ambiente), con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 25 giugno 2013, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.

  Tali atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europee).

Trasmissione dall'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni.

  Il presidente dell'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, con lettera in data 26 giugno 2013, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 13, comma 5, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, la relazione sull'attività svolta dall'Istituto nell'anno 2012, con aggiornamenti al mese di giugno del 2013 (Doc. CXCVII, n. 1).

  Questa relazione è trasmessa alla VI Commissione (Finanze).

Annunzio di provvedimenti concernenti amministrazioni locali.

  Il Ministero dell'interno, con lettere in data 24 giugno 2013, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 141, comma 6, del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, i decreti del Presidente della Repubblica di scioglimento dei consigli comunali di Battipaglia (Salerno), Fagnano Olona (Varese), Poggio Mirteto (Rieti) e Umbertide (Perugia).

  Questa documentazione è depositata presso il Servizio per i Testi normativi a disposizione degli onorevoli deputati.

Comunicazione di nomina ministeriale.

  Il Ministro dell'economia e delle finanze, con lettera in data 19 giugno 2013, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 19, comma 9, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, la comunicazione concernente il conferimento al dottor Daniele Franco, ai sensi dei commi 3 e 6 del medesimo articolo 19, dell'incarico di Ragioniere generale dello Stato.

  Tale comunicazione è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla V Commissione (Bilancio).

Richiesta di parere parlamentare su atti del Governo.

  Il Ministro per i rapporti con il Parlamento e il coordinamento dell'attività di Governo, con lettera in data 21 giugno 2013, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1 della legge 15 dicembre 2011, n. 217, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto legislativo recante disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni di cui al regolamento (CE) n. 1099/2009 relativo alle cautele da adottare durante la macellazione o l'abbattimento degli animali (15).
  Questa richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del Regolamento, alle Commissioni riunite II (Giustizia) e XIII (Agricoltura) nonché, ai sensi del comma 2 dell'articolo 126 del Regolamento, alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea), che dovranno esprimere il prescritto parere entro il 6 agosto 2013.

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

Iniziative volte a garantire gli incentivi all'autoimprenditorialità e all'autoimpiego – 2-00089

A)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, il Ministro per i beni e le attività culturali, per sapere – premesso che:
   il decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 185, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 6 luglio 2000, n. 156, in attuazione dell'articolo 45, comma 1, della legge 17 maggio 1999, n. 144, ha previsto incentivi all'autoimprenditorialità e all'autoimpiego, al fine di favorire l'ampliamento della base produttiva e occupazionale, nonché lo sviluppo di una nuova imprenditorialità nelle aree economicamente svantaggiate del Paese;
   le disposizioni contenute nel decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 185, in particolare, sono dirette a:
    a) favorire la creazione e lo sviluppo dell'imprenditorialità, anche in forma cooperativa;
    b) promuovere la formazione imprenditoriale e la professionalità dei nuovi imprenditori;
    c) agevolare l'accesso al credito per le imprese a conduzione o a prevalente partecipazione giovanile;
    d) promuovere la presenza delle imprese a conduzione o a prevalente partecipazione giovanile nei comparti più innovativi dei diversi settori produttivi;
    e) promuovere la formazione imprenditoriale e la professionalità delle donne imprenditrici;
    f) favorire la creazione e lo sviluppo dell'impresa sociale;
    g) promuovere l'imprenditorialità e la professionalità dei soggetti svantaggiati;
    h) agevolare l'accesso al credito per le imprese sociali di cui all'articolo 1, comma 1, lettera b), della legge 8 novembre 1991, n. 381;
    i) favorire lo sviluppo di nuova imprenditorialità in agricoltura;
    l) promuovere l'imprenditorialità e la professionalità degli agricoltori;
    m) agevolare l'accesso al credito per i nuovi imprenditori agricoli;
   le misure incentivanti di cui al suddetto decreto legislativo sono applicabili nei territori di cui ai nuovi obiettivi 1 e 2 dei programmi comunitari, nelle aree ammesse alla deroga di cui all'articolo 87 (già articolo 92), paragrafo 3, lettera c), del Trattato di Roma, come modificato dal Trattato di Amsterdam, nonché nelle aree svantaggiate di cui al decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale 14 marzo 1995, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 15 giugno 1995, n. 138, e successive modificazioni;
   ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 185, ai soggetti ammessi alle agevolazioni sono concedibili i seguenti benefici:
    a) contributi a fondo perduto e mutui agevolati, per gli investimenti, secondo i limiti fissati dall'Unione europea;
    b) contributi a fondo perduto in conto gestione, secondo i limiti fissati dall'Unione europea;
    c) assistenza tecnica in fase di realizzazione degli investimenti e di avvio delle iniziative;
    d) attività di formazione e qualificazione dei profili imprenditoriali, funzionali alla realizzazione del progetto;
   le agevolazioni previste dal decreto legislativo n. 185 del 2000 per l'autoimpiego e l'autoimprenditorialità sono state gestite da Invitalia (Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa) che agisce su mandato del Governo per accrescere la competitività del Paese, in particolare del Mezzogiorno, e per sostenere i settori strategici per lo sviluppo;
   dai risultati aggiornati al 2011 risultano 102.296 iniziative finanziate, con 172.306 nuovi occupati grazie, appunto, alle misure agevolative per l'autoimpiego e non c’è un solo comune del sud Italia da cui non risulti pervenuta almeno una domanda;
   ai sensi dell'articolo 2, comma 3, del decreto legislativo n. 123 del 1998, l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa, con comunicato apparso sulla Gazzetta Ufficiale 24 aprile 2013, n. 96, ha reso noto l'avvenuto esaurimento delle risorse finanziarie disponibili concernenti gli incentivi in materia di autoimprenditorialità ed autoimpiego previste rispettivamente dal titolo I e II del decreto legislativo n. 185 del 2000 –:
   se il Governo intenda ancora favorire l'ampliamento della base produttiva e occupazionale nonché lo sviluppo di una nuova imprenditorialità nelle aree economicamente svantaggiate del Paese, attraverso incentivi all'autoimprenditorialità e all'autoimpiego, assumendo iniziative per riattivare tempestivamente la dotazione finanziaria per le linee di finanziamento di cui al decreto legislativo n. 185 del 2000.
(2-00089) «Censore, Carrescia, Carocci, Fregolent, Crivellari, Cassano, Bossa, Battaglia, Argentin, Castricone, Bersani, Martella, Cominelli, Civati, Stumpo, Valeria Valente, Roberta Agostini, Marchi, Lauricella, D'Attorre, Morani, Tidei, Carlo Galli, Giovanna Sanna, Scanu, Ribaudo, Pelillo, Patriarca, Nissoli, Aiello, Ragosta, Zaratti, Galati, Oliverio».
(11 giugno 2013)


Intendimenti del Governo in merito al rilancio dell'azienda Ansaldo Breda e alla riorganizzazione di Finmeccanica – 2-00096

B)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
   l’Ansaldo Breda rappresenta una delle aziende leader nel campo dei trasporti ferrotranviari, la cui competitività è stata ampiamente dimostrata negli anni con l'acquisizione di commesse rilevanti anche da parte di diversi Paesi europei;
   da diversi anni ormai, le prospettive dell'azienda Ansaldo Breda sono legate alla necessità di una riorganizzazione complessiva di Finmeccanica, di cui il Governo detiene la golden share;
   non è chiaro se il settore civile sia considerato o meno strategico da parte di Finmeccanica e se il Governo voglia puntare su una strategia industriale per il Paese centrata sul sistema della mobilità sostenibile, in particolare sul settore ferrotranviario, settore che non è in crisi a livello internazionale e che potrebbe trovare nel nostro Paese un punto di riferimento importante;
   la regione Toscana ha costituito il distretto tecnologico ferroviario per valorizzare una produzione centrale per il proprio territorio; nella regione Campania, invece, si è concentrata la manutenzione della flotta Trenitalia Frecciarossa e nella sede di Napoli l'azienda produce e verifica materiale rotabile e tutta la componentistica con apparecchiature all'avanguardia nel mondo;
   Finmeccanica a fine luglio 2011 ha dichiarato di voler dismettere l'azienda, l'unica impresa italiana nelle costruzioni ferroviarie, e, da quel momento, è iniziata una forte mobilitazione delle istituzioni regionali e locali e delle forze sindacali;
   gli stabilimenti Ansaldo Breda, presenti in Campania, Toscana, Calabria e Sicilia, contano oltre 2.250 dipendenti, senza considerare l'indotto; le maestranze hanno acquisito negli anni un grande patrimonio di conoscenze e di esperienze in termini di ricerca, di know how e innovazione del prodotto, fornendo così un decisivo contributo alla competitività del gruppo sui relativi mercati nazionali ed esteri;
   negli ultimi tempi, numerose indiscrezioni sono emerse rispetto alla vendita di Ansaldo Breda, come l'interesse di General electric ed Hitachi, con conseguente preoccupazione da parte dei lavoratori e delle rappresentanze istituzionali e sindacali;
   negli ultimi tempi, alla situazione di incertezza fin qui riportata, si sono aggiunte preoccupanti notizie rispetto alla rescissione del contratto da 260 milioni di euro, per i treni Fyra V250 di Ansaldo Breda, con Belgio e Olanda;
   a questo si aggiunge la contestuale accusa mossa contro Ansaldo Breda di cause tecniche, alla base della volontà di rompere gli accordi, con conseguente discredito nei confronti dell'azienda, della produzione ferrotranviaria italiana e dell'Italia stessa –:
   se il Governo intenda affrontare la questione della necessaria riorganizzazione di Finmeccanica e come le vicende legate all'azienda Ansaldo Breda si inseriscano in un quadro complessivo di sviluppo e di crescita per il sistema ferrotranviario italiano;
   se rispondano al vero le indiscrezioni relative alla volontà di vendere Ansaldo Breda e, più in generale, alla volontà di dismissione di un settore che cresce del 3,5 per cento nel mondo e che, quindi, è da ritenersi strategico per la politica industriale del Paese;
   in che modo il Governo intenda seguire la vicenda della commessa Belgio-Olanda, che rischia di assumere un significato che va ben al di là dei meri rapporti contrattuali fra un'azienda ed i propri committenti, mettendo a repentaglio un settore fondamentale per le prospettive di crescita e sviluppo del nostro Paese.
(2-00096) «Epifani, Bini, Impegno, Fanucci, Velo, Manciulli, Decaro, Paolucci, Salvatore Piccolo, Losacco, Picierno, Bressa, Rosato, Giacomelli, Sereni, Sani, Bossa, Amendola, Pierdomenico Martino, Cenni, Ermini, Carbone, Lotti, Parrini, Faraone, Famiglietti, Piccoli Nardelli, Donati, Biffoni, Anzaldi, Melilli, Cuperlo, Benamati, Bonifazi, Giorgio Piccolo, Valiante, Peluffo, Valeria Valente».
(18 giugno 2013)


Iniziative volte ad una rimodulazione dei diversi trattamenti pensionistici, anche alla luce della recente sentenza della Corte costituzionale sui contributi di solidarietà a carico delle pensioni di importo più elevato, al fine di evitare gravi diseguaglianze sostanziali – 2-00098

C)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
   la Corte costituzionale, con la sentenza n. 116 del 2013, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 18, comma 22-bis, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98 (Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria), convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, come modificato dall'articolo 24, comma 31-bis, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 (Disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici), convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214;
   la norma censurata disponeva che, dal 1o agosto 2011 fino al 31 dicembre 2014, i trattamenti pensionistici corrisposti da enti gestori di forme di previdenza obbligatorie, i cui importi superassero 90 mila euro lordi annui, fossero assoggettati a un contributo di perequazione: del 5 per cento per la parte eccedente l'importo fino a 150 mila euro; del 10 per cento per la parte eccedente 150 mila euro; e del 15 per cento per la parte eccedente 200 mila euro;
   l'illegittimità della previsione – secondo i giudici della Corte costituzionale – deriva essenzialmente dal suo carattere particolare, ovvero dal suo riferirsi a una sola e specifica platea di cittadini, anziché a tutti coloro che sono titolari di redditi, come prescrive il fondamentale principio dell’«universalità della imposizione»;
   «se da un lato l'eccezionalità della situazione economica che lo Stato deve affrontare è suscettibile di consentire il ricorso a strumenti eccezionali, nel difficile compito di contemperare il soddisfacimento degli interessi finanziari e di garantire i servizi e la protezione di cui tutti cittadini necessitano, dall'altro – scrive la Corte costituzionale – ciò non può e non deve determinare un'obliterazione dei fondamentali canoni di uguaglianza, sui quali si fonda l'ordinamento costituzionale»;
   «a fronte di un analogo fondamento impositivo, dettato dalla necessità di reperire risorse per la stabilizzazione finanziaria, il legislatore non avrebbe perciò dovuto trattare diversamente i redditi dei titolari di trattamenti pensionistici, (rispetto agli altri cittadini che, ai sensi dell'articolo 2 del decreto-legge n. 138 del 2011, sono tenuti a un contributo di solidarietà del 3 per cento per i redditi oltre 300.000 euro lordi annui), ma – sono ancora le parole della Corte – “predisporre un universale intervento impositivo”, “foriero peraltro – proseguono i giudici della Corte costituzionale – di un risultato di bilancio che avrebbe potuto essere ben diverso e più favorevole per lo Stato, laddove il legislatore avesse rispettato i principi di uguaglianza dei cittadini e di solidarietà economica”»;
   sulla base di considerazioni sostanzialmente analoghe la Corte costituzionale, peraltro, con la sentenza n. 223 del 2012, dichiarò l'illegittimità costituzionale:
    a) dell'articolo 9, comma 22, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78 (Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica), convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, nella parte in cui dispone che, per il personale di cui alla legge 19 febbraio 1981, n. 27 (Provvidenze per il personale di magistratura), non sono erogati, senza possibilità di recupero, gli acconti degli anni 2011, 2012 e 2013 ed il conguaglio del triennio 2010-2012 e che per tale personale, per il triennio 2013-2015 l'acconto spettante per l'anno 2014 è pari alla misura già prevista per l'anno 2010 e il conguaglio per l'anno 2015 viene determinato con riferimento agli anni 2009, 2010 e 2014, nonché nella parte in cui non esclude che a detto personale sia applicato il primo periodo del comma 21;
    b) dell'articolo 9, comma 22, del decreto-legge n. 78 del 2010, nella parte in cui dispone che l'indennità speciale di cui all'articolo 3 della legge n. 27 del 1981, spettante al personale indicato in tale legge, negli anni 2011, 2012 e 2013, sia ridotta del 15 per cento per l'anno 2011, del 25 per cento per l'anno 2012 e del 32 per cento per l'anno 2013;
    c) dell'articolo 9, comma 2, del decreto-legge n. 78 del 2010, nella parte in cui dispone che, a decorrere dal 1o gennaio 2011 e sino al 31 dicembre 2013, i trattamenti economici complessivi dei singoli dipendenti, anche di qualifica dirigenziale, previsti dai rispettivi ordinamenti, delle amministrazioni pubbliche, inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, come individuate dall'Istituto nazionale di statistica (Istat), ai sensi del comma 3 dell'articolo 1 della legge 31 dicembre 2009, n. 196 (legge di contabilità e finanza pubblica), superiori a 90.000 euro lordi annui siano ridotti del 5 per cento per la parte eccedente il predetto importo fino a 150.000 euro, nonché del 10 per cento per la parte eccedente 150.000 euro;
    d) dell'articolo 12, comma 10, del decreto-legge n. 78 del 2010, nella parte in cui non esclude l'applicazione a carico del dipendente della rivalsa pari al 2,50 per cento della base contributiva, prevista dall'articolo 37, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 1973, n. 1032 (Approvazione del testo unico delle norme sulle prestazioni previdenziali a favore dei dipendenti civili e militari dello Stato) –:
   se e come il Governo, in un momento di particolare crisi economica – al fine di reperire le risorse necessarie a contrastare la disoccupazione, a contenere l'incremento delle imposte indirette e a garantire a tutti i cittadini i beni e i servizi di cui necessitano – intenda dare seguito alle indicazioni della Corte costituzionale;
   se e come intenda definire nuove ipotesi di contributi di solidarietà e se, nella stessa prospettiva «universale e solidale» prescritta dall'articolo 2 e dall'articolo 3, secondo comma, della Costituzione, intenda promuovere una rimodulazione dei diversi trattamenti pensionistici, in modo da scongiurare il rischio che la decisione della Corte costituzionale, pronunciata in nome del principio di uguaglianza e di «solidarietà universale», finisca, di fatto, con il contribuire a consolidare le gravi disuguaglianze sostanziali che si sono venute a creare nel nostro Paese.
(2-00098) «Giorgis, Fiano, Taricco, Ascani, Baruffi, Bindi, Paola Bragantini, Campana, Carella, Causi, De Maria, De Micheli, Marco Di Maio, Fabbri, Ferrari, Folino, Fontanelli, Garavini, Gasparini, Ghizzoni, Ginato, Ginefra, Guerra, Incerti, Marantelli, Mauri, Marco Meloni, Misiani, Mogherini, Monaco, Orfini, Rossomando, Bossa, Bressa, Damiano, D'Ottavio, Cinzia Maria Fontana, Marchi, Pollastrini, Richetti, Rosato».
(18 giugno 2013)


Iniziative per garantire un equo livello tariffario sulle rotte marittime da e per la Sardegna – 2-00099

D)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
   l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, nella sua adunanza dell'11 giugno 2013 relativamente al cartello costituitosi sul trasporto marittimo nelle rotte da e per la Sardegna, ha disposto quanto segue:
    a) relativamente alla gravità dell'infrazione, nel richiamare le considerazioni già svolte, si rileva che l'infrazione in esame, in quanto consistita nell'attuazione di una pratica concordata finalizzata ad aumenti del prezzo dei servizi di trasporto via traghetto da e per la Sardegna nel 2011, si connota come una violazione molto grave ai sensi della disciplina antitrust;
    b) l'intesa ha coinvolto le principali rotte di collegamento, in particolare la Civitavecchia-Olbia, la Genova-Olbia e la Genova-Porto Torres, ed ha prodotto rilevanti incrementi dei prezzi, che si sono tradotti in un pregiudizio sia alla collettività dei consumatori, sia, in particolare, per quanto riguarda la Sardegna, in una riduzione del flusso turistico e in un aumento del costo di trasporto delle merci;
    c) l'intesa è stata posta in essere da imprese che complessivamente detengono quote di mercato molto elevate: tra il 35-40 per cento della rotta Civitavecchia-Olbia e l'85-90 per cento della rotta Genova-Olbia nella stagione estiva 2011;
    d) tutto ciò considerato, alla luce degli orientamenti della Commissione per il calcolo delle ammende, la percentuale dell'importo base sanzionatorio va collocata su un livello significativo della forcella da questi prevista, commisurandola al 12 per cento;
    e) per calcolare l'importo base della sanzione si è preso a riferimento il valore delle vendite dei servizi cui l'infrazione si riferisce, ossia il fatturato realizzato dalle parti sulle rotte Civitavecchia-Olbia, Genova-Olbia e Genova-Porto Torres, nell'ultimo anno intero in cui è avvenuta l'infrazione, e cioè il 2011. Nel caso di specie la società Marinvest, in quanto holding di partecipazioni, non risulta avere un fatturato specifico sui mercati interessati. Parimenti, la società Snav ha affermato di non aver realizzato nel 2011 alcun fatturato per servizi di trasporto marittimo passeggeri sulla rotta Civitavecchia-Olbia, in quanto a maggio dello stesso anno ha ceduto tale attività a Gnv;
    f) con riguardo alla durata dell'infrazione, per Moby, Gnv e Marinvest la partecipazione all'intesa deve essere imputata per il periodo compreso tra settembre 2010 e lo stesso mese del 2011. Quanto a Snav occorre osservare che la società ha preso parte all'intesa da settembre 2010 fino a maggio 2011, avendo in tale data ceduto il relativo ramo d'azienda; il periodo di partecipazione all'infrazione è superiore a 6 mesi e, pertanto, ai fini del calcolo della sanzione, esso è considerato equivalente ad un intero anno;
    g) in considerazione della gravità e della durata dell'infrazione, per Moby e Gnv gli importi base sanzionatori risultano rispettivamente pari a 7.803.300 euro e 3.386.850 euro;
    h) al fine di garantire una parità di trattamento di Snav e Marinvest rispetto a Moby e Gnv, per il calcolo delle sanzioni delle prime due si prenderà a riferimento l'incidenza degli importi base calcolati per Moby e Gnv sui fatturati complessivi delle stesse società. Considerato che tali importi corrispondono rispettivamente al 2,7 per cento e all'1 per cento circa dei fatturati totali 2011 di Moby e Gnv, le sanzioni di Snav e Marinvest vengono proporzionate in un'ottica di favore alla minore di tali due percentuali;
    i) con riguardo a Moby e Gnv si osserva che non ricorrono né circostanze aggravanti, né attenuanti. Con riferimento a Snav, si deve invece valutare che la sua partecipazione all'intesa è stata limitata ad una sola rotta, Civitavecchia-Olbia, onde l'importo base della sanzione viene riproporzionato in ragione del peso di tale rotta sul complesso dei mercati interessati, e quindi ridotto del 60 per cento;
    l) infine, in ragione del fatto che dai dati di bilancio disponibili risultano perdite che interessano tutte le società, si ritiene di applicare una riduzione all'importo base della sanzione nella misura del 30 per cento;
   l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha così disposto:
    a) che le società Moby spa, Snav spa, Grandi navi veloci spa e Marinvest srl hanno posto in essere un'intesa finalizzata all'aumento dei prezzi per i servizi di trasporto passeggeri nella stagione estiva 2011 sulle rotte Civitavecchia-Olbia, Genova-Olbia e Genova-Porto Torres;
    b) che le società Moby spa, Snav spa, Grandi navi veloci spa e Marinvest srl si astengano in futuro dal porre in essere comportamenti analoghi a quelli oggetto dell'infrazione accertata;
    c) che, in ragione della gravità e durata delle infrazioni di cui al punto a) alle società Moby spa, Snav spa, Grandi navi veloci spa e Marinvest srl vengano applicate sanzioni amministrative pecuniarie rispettivamente pari a:
     1) per Moby 5.462.310 euro;
     2) per Gnv 2.370.795 euro;
     3) per Snav 231.765 euro;
     4) per Marinvest 42.575 euro;
   a tale decisione deve immediatamente seguire una puntuale corrispondenza con l'applicazione delle tariffe antecedenti al 2010 e una politica tariffaria in grado di ripristinare la legalità nel trasporto marittimo da e per la Sardegna, passeggeri e merci;
   la società Cin Tirrenia ha aumentato oltremodo tutte le proprie tariffe, sia per quanto riguarda i passeggeri che le merci, con incrementi che raggiungono anche il 100 per cento nell'ultimo anno;
   tali aumenti costituiscono, secondo gli interpellanti, un reiterato tentativo di speculazione ai danni della Sardegna e dei sardi, considerato che negli ultimi anni sono stati persi milioni di passeggeri a favore di altre destinazioni proprio per il grave incremento del costo del trasporto marittimo –:
   se non ritengano di dover individuare e adottare le procedure amministrative e normative per introdurre efficacemente anche sulle rotte marittime l'onere del servizio pubblico;
   se non ritengano di dover individuare e porre in essere le più efficaci e urgenti azioni perché, sin dall'imminente stagione estiva, siano ripristinati i livelli tariffari antecedenti al 2010, a partire dalla decisione dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato;
   se non ritengano di dover individuare e attuare percorsi amministrativi o normativi per consentire la restituzione ai passeggeri che hanno dovuto subire gli aumenti illegittimi e arbitrari dell'ammontare della sanzione, secondo un riparto pro quota, degli oltre 8 milioni di euro che lo Stato dovrebbe riscuotere per la violazione delle norme sulla concorrenza;
   se non ritengano di dover individuare ed attivare, con il coinvolgimento delle commissioni parlamentari competenti, un'immediata revisione della convenzione dello Stato con la Cin Tirrenia, considerato che nonostante il contributo annuale di 72 milioni di euro la compagnia di navigazione, anziché calmierare il mercato, è protesa ad un costante aumento ingiustificato del costo del trasporto marittimo;
   se non ritengano di dover intervenire presso la Cin Tirrenia per chiedere la revoca di tutti gli aumenti intervenuti negli ultimi sei mesi;
   se non ritengano di dover individuare e mettere in atto un'azione di costante monitoraggio del livello tariffario applicato dalle compagnie di navigazione da e per la Sardegna.
(2-00099) «Brunetta, Pili, Vella».
(18 giugno 2013)


Iniziative in ordine alla convenzione stipulata con la Compagnia italiana di navigazione relativa al collegamento marittimo da e per la Sardegna – 2-00103

E)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
   il 18 luglio 2012 il Ministero dei trasporti e delle infrastrutture ha stipulato con la Compagnia italiana di navigazione (Cin) apposita convenzione, con termine il 18 luglio 2020, che disciplina obblighi e diritti derivanti dall'esercizio dei seguenti servizi di collegamento marittimo (passeggeri e merci) in regime di servizio pubblico da e per la Sardegna:
    a) prevalente trasporto passeggeri:
     1) Genova-Porto Torres e v.v. (stagionale invernale);
     2) Genova-Olbia-Arbatax e v.v.;
     3) Napoli-Cagliari e v.v.;
     4) Cagliari-Palermo e v.v.;
     5) Cagliari-Trapani e v.v.;
     6) Civitavecchia-Cagliari-Arbatax e v.v.;
     7) Civitavecchia-Olbia e v.v. (stagione invernale);
    b) trasporto merci:
     1) Napoli-Cagliari e v.v.;
     2) Livorno o Genova-Cagliari e v.v.;
   è riconosciuto a Cin un corrispettivo di euro 72.685.642,00 per ciascuno degli 8 anni di durata della convenzione, affinché sia garantito il rispetto degli obblighi di servizio pubblico, imposti in condizione di complessivo equilibrio economico-finanziario della gestione, senza cioè che da ciò possano determinarsi sovra-compensazioni, in linea con quanto previsto dalla normativa comunitaria in materia di compensazione di oneri di servizio pubblico;
   la detta convenzione stabilisce gli assetti cui deve uniformarsi la gestione del servizio stesso da parte della società relativamente alla qualità, al limite massimo delle tariffe da applicare agli utenti, alle modalità stesse della gestione contabile e finanziaria che devono salvaguardare l'equilibrio economico-finanziario di cui alla delibera Cipe n. 111 del 2007;
   eventuali modifiche dell'assetto dei servizi devono essere individuate d'intesa tra Cin e i Ministeri delle infrastrutture e dei trasporti e dell'economia e delle finanze. Ciascuna parte ha facoltà di proporre modifiche degli assetti convenzionali nei tempi e modi previsti dalla convenzione;
   rispetto alla gestione contabile e finanziaria, è previsto che Cin adotti un sistema di contabilità analitica da cui emergano con chiarezza i centri di costo e di ricavo relativamente a ciascuno dei collegamenti in regime di servizio pubblico. Le risultanze della contabilità analitica così definite vengono trasmesse, entro 60 giorni dall'approvazione del bilancio di esercizio, ai Ministeri delle infrastrutture e dei trasporti e dell'economia e delle finanze ai fini del controllo circa la correttezza delle imputazioni relative ai servizi di collegamento in regime di continuità territoriale;
   rispetto alla prevista prerogativa di aggiornamento delle tariffe da parte di Cin, è stabilità una specifica procedura che consente ai Ministeri vigilanti (infrastrutture e trasporti ed economia e finanze) di verificare la congruità degli stessi rispetto ai vincoli di cui alla convenzione medesima e alle motivazioni addotte per giustificare gli aggiornamenti stessi;
   la convenzione (articolo 6) prevede che Cin non applichi tariffe superiori a quelle previste nell'allegato A, aggiornabili secondo la procedura che segue, che si riporta integralmente perché fondamentale nel chiarire la fattibilità o meno di interventi risolutori immediati, rispetto alla questione «caro traghetti». Articolo 6, comma 2: «Perentoriamente entro il ventesimo giorno precedente l'inizio di ciascun bimestre, Cin trasmette ai Ministeri vigilanti la rideterminazione delle tariffe massime di cui all'allegato A. Perentoriamente entro i 15 giorni successivi alla detta comunicazione, i Ministeri vigilanti possono richiedere a Cin la sospensione dell'applicazione dell'aggiornamento delle tariffe, individuando contestualmente misure compensative, in termini di revisione degli assetti nautici, di differente articolazione tariffaria o di rideterminazione in aumento o in diminuzione degli oneri di servizio pubblico che fanno salvo l'equilibrio economico-finanziario di cui ai criteri direttiva Cipe. Resta inteso che non potranno comunque essere assentiti aumenti degli oneri del servizio pubblico in misura superiore alle risorse stanziate in bilancio. In caso di mancata richiesta di sospensione o nel caso di richiesta senza l'individuazione di adeguate misure compensative, le tariffe massime sono aggiornate senza ulteriori formalità»;
   Cin dovrebbe dare pubblicità delle tariffe massime applicabili in un'apposita sezione del proprio sito internet;
   nel caso di riduzione delle tariffe massime a seguito di applicazione (ai sensi e nei modi previsti dal citato articolo 6 della convenzione) della sospensione, è fatto obbligo alla società di adeguare i propri listini già con decorrenza dal primo giorno di riferimento, in modo che tutti i prezzi applicati rientrino nei limiti aggiornati;
   ai sensi dell'articolo 8, le parti, con cadenza triennale, possono verificare le condizioni di equilibrio economico-finanziario della convenzione, ridurre il perimetro delle attività sovvenzionate e/o rivedere gli assetti nautici e/o modificare i vincoli tariffari previsti;
   ai sensi dell'articolo 9, è, però, prevista una clausola di salvaguardia che stabilisce che in caso di scostamenti, in eccesso o difetto, dei ricavi e dei costi (al netto di quelli per carburante) da attività superiori al 3 per cento rispetto a quelli previsti nell'allegato B alla convenzione, le parti possono proporre istanza per la verifica delle condizioni di equilibrio economico-finanziario e addivenire a nuovi accordi che le ripristino ai sensi della delibera Cipe n. 111 del 2007;
   affinché i Ministeri delle infrastrutture e dei trasporti e dell'economia e delle finanze siano messi nella condizione di attivare la detta istanza è prevista, per gli stessi, la possibilità di richiedere, con cadenza semestrale, i relativi dati contabili;
   la legge di conversione del «decreto-legge spending review» ha introdotto la competenza per la regione Sardegna nel procedimento di modifica delle convenzioni di servizio, al quale partecipa con un parere obbligatorio, che si aggiunge alla possibilità di formulare proposte di modifica ai sensi delle norme attuative dello statuto sardo;
   il trasporto passeggeri come quello merci da e per la Sardegna ha visto un notevole incremento delle tariffe anche e oltre il 50 per cento, con ripercussioni negative, evidenti e documentabili, sul generale diritto di accesso al servizio di trasporto marittimo da parte dei sardi. Nei porti di Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres, si è realizzato nel 2012, rispetto al 2010, un calo di 2 milioni di passeggeri. Con riferimento ai flussi turistici, la stagione turistica 2013, dopo un 2012 fallimentare, registra un decisivo calo di prenotazioni e presenze;
   sull’import/export delle merci da e per la Sardegna, i rincari relativi alle tariffe per il trasporto delle merci hanno determinato disagi e difficoltà agli operatori economici e, più in generale, ai consumatori, considerati il rialzo dei prezzi dei beni importati in Sardegna;
   dal 1o dicembre 2012 (nella vigenza, quindi, della nuova Convenzione) si sono susseguiti ben tre aumenti. L'ultimo quello del 1o giugno 2013;
   l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, nella sua adunanza dell'11 giugno 2013, ha sanzionato Moby, Gnv, Snav e Marinvest per aver concordato e attuato l'aumento delle tariffe per il trasporto marittimo da e per la Sardegna nel 2011;
   come detto nel corso dell'audizione del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Lupi, presso la Commissione lavori pubblici, comunicazioni al Senato della Repubblica il 30 maggio 2013, il costo generalizzato del trasporto misura l'accessibilità ai corrispondenti sistemi di servizio. «Rappresenta cioè una misura dell'equità o dell'iniquità della dotazione di beni e servizi da cui la politica fa discendere la necessità o meno di raggiungere gradi più elevati di coesione economica e sociale»;
   i Ministeri delle infrastrutture e dei trasporti e dell'economia e delle finanze preposti alla vigilanza e al controllo, affinché il servizio di collegamento marittimo sia svolto nel rispetto dei criteri di cui alla convenzione, sulla base di quanto previsto dalla convenzione, dispongono di tutti gli strumenti per valutare la congruità procedurale e sostanziale degli incrementi delle tariffe dei collegamenti, in regime di continuità, da e per la Sardegna;
   proprio sulla falsariga della convenzione (articolo 6, comma 2), Cin deve trasmettere, nei termini previsti dalla convenzione medesima, ai Ministeri delle infrastrutture e dei trasporti e dell'economia e delle finanze, la proposta di aggiornamento delle tariffe;
   i Ministri interpellati dovrebbero, nel rispetto di quanto previsto dalla convenzione, articolo 6, comma 3, richiedere, ricorrendone le condizioni, la sospensione dell'aggiornamento delle tariffe;
   a seguito di quest'ultima richiesta, Cin dovrebbe, ricorrendone le condizioni, adeguare, automaticamente, i listini rispetto alla rideterminazione delle tariffe seguita a specifica richiesta dei Ministeri –:
   se i Ministri interpellati siano a conoscenza di eventuali scostamenti, in eccesso o difetto, dei ricavi e dei costi (al netto di quelli per carburante) da attività superiori al 3 per cento rispetto a quelli previsti nell'allegato B alla convenzione;
   se i Ministri interpellati siano a conoscenza del fatto che Cin abbia già inviato, nei termini stabiliti dalla convenzione, le relative risultanze contabili;
   se i Ministri interpellati siano a conoscenza di eventuali incongruità delle suddette risultanze contabili, rispetto a quanto previsto nell'allegato alla delibera Cipe n. 111 del 2007, puntualmente riportato in convenzione;
   se i Ministri interpellati siano a conoscenza del fatto che Cin, nel rispetto dei termini di cui all'articolo 6, comma 2, della convenzione, abbia, a partire dalla decorrenza della convenzione e sino a oggi, trasmesso una o più proposte di aggiornamento delle tariffe massime di cui all'allegato A;
   se i Ministri interpellati siano a conoscenza del fatto che Cin abbia ottemperato a pubblicare le tariffe massime applicabili in apposita sezione del proprio sito e se abbia provveduto a integrarle come da aggiornamenti, eventualmente, autorizzati, ovvero se, nel caso di sospensiva esercitata da parte dei Ministeri vigilanti, abbia provveduto all'aggiornamento automatico dei relativi listini;
   se i Ministri interpellati siano a conoscenza del fatto che la Regione autonoma della Sardegna abbia, nel recente passato e alla luce dei poteri di intervento richiamati in premessa, richiesto la modifica della convenzione di servizio di cui sopra, formulando conseguenti proposte;
   se i Ministri interpellati non ritengano di dover lavorare, anche con il coinvolgimento delle competenti commissioni parlamentari, al fine di addivenire alla rivisitazione urgente della convenzione che disciplina obblighi e diritti derivanti dall'esercizio dei collegamenti marittimi in regime di continuità da e per la Sardegna, considerati i costanti, continui e ingiustificati aumenti del costo del trasporto marittimo e le pesanti ripercussioni che gli stessi hanno determinato sui sardi e sulle diverse attività economiche (turismo in particolare);
   se i Ministri interpellati non ritengano di dover intervenire nei confronti di Cin per fare in modo che siano revocati tutti gli aumenti intervenuti negli ultimi sei mesi;
   se i Ministri interpellati non ritengano di dover attivare procedure amministrative, nonché per definire un piano di rimborso e risarcimento danni a passeggeri e operatori economici in riferimento agli aumenti susseguitisi da dicembre 2012 a oggi e a quelli precedenti oggetto di recente sanzione da parte dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato.
(2-00103) «Mura, Meta, Francesco Sanna, Cani, Marrocu, Marco Meloni, Giovanna Sanna, Scanu, Pes, Di Gioia, Bindi, Fossati, Malpezzi, Richetti, Carra, Pierdomenico Martino, Realacci, Stumpo, Zoggia, Marzano, Bratti, D'Arienzo, De Menech, Giachetti, Gutgeld, Sereni, Sanga, Giuditta Pini, Porta, Raciti, Bressa, Zardini, Morassut, Pagani, Michele Bordo, Culotta, Brandolin, Paola Bragantini, Gasbarra, Mauri, Giuliani, Coccia, Marroni, Capozzolo, Bazoli, Vaccaro, Petitti, Miccoli, Monaco, Salvatore Piccolo, Giorgio Piccolo, Mognato, Boccia».
(18 giugno 2013)


Elementi ed iniziative in merito alla condivisione nell'ambito delle pubbliche amministrazioni dei programmi di telerilevamento ambientale – 2-00101

F)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:
   il piano straordinario di telerilevamento ambientale (pst-a), ai sensi della legge 31 luglio 2002, n. 179, articolo 27, è un accordo di programma tra Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Presidenza del Consiglio dei ministri-dipartimento della protezione civile e Ministero della difesa, d'intesa con le regioni e le province autonome, ed ha l'obiettivo generale di generare e rendere disponibili e condivisibili, all'intero comparto della pubblica amministrazione, le informazioni territoriali indispensabili per la creazione di elaborati ad alto valore aggiunto;
   i dati saranno ottenuti da processi di telerilevamento, ovvero dall'acquisizione a distanza di dati riguardanti il territorio e l'ambiente;
   da diversi anni sono stati investiti, prima per il piano straordinario di telerilevamento e poi per il piano straordinario di telerilevamento ambientale, svariate decine di milioni di euro e sarebbe opportuno che i risultati siano messi a disposizione delle pubbliche amministrazioni per meglio gestire le risorse in materia di rischio idrogeologico, ma anche per qualsiasi altra attività ne possa trovare beneficio. In particolare, grazie alla condivisione dei dati, seguendo il paradigma dell’open data e della condivisione applicativa, cosa che, invece, non viene garantita dagli attuali strumenti del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che, invece, permettono l'utilizzo solo ad una rete ristretta di utenti ed uffici e non sono, ad avviso degli interpellanti, conformi a quando richiesto dalla direttiva infrastructure for spatial information in the european community (Inspire), di cui il Ministero stesso è focal point nazionale;
   il dipartimento della protezione civile ed il sistema nazionale di protezione civile ha da anni in essere un programma di condivisione dei dati geospaziali, che ormai opera coinvolgendo tutti gli enti coinvolti, assistendo e garantendo in modo del tutto sussidiario e condiviso lo scambio e la cooperazione dei dati geospaziali, come riscontrato con successo durante le ultime emergenze dell'Aquila, dell'Emilia-Romagna, dove addirittura è stata coinvolta la cittadinanza che ha potuto interagire con i sistemi di scambio dati e di segnalazione delle situazioni di emergenza con l'utilizzo di un semplice cellulare;
   vari sistemi di scambio dati nella pubblica amministrazione, soprattutto durante fasi di emergenza, hanno dimostrato di essere disponibili ed operativi in situazioni già consolidate in cui varie regioni, province, comuni e migliaia di soggetti pubblici e privati possono interoperare ed interagire senza alcun costo per la pubblica amministrazione, perché frutto di progetti sviluppati da soggetti pubblici open, free e soprattutto disponibili on line;
   l'Agea, ente vigilato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, ha in gestione una utility denominata Telaer, che garantisce al sistema di controllo in agricoltura nazionale velivoli ed attrezzature utili all'acquisizione di dati telerilevati da piattaforma aerea tramite sensori ottici, radar, scanner multispettrali e in altre utili forme e metodologie;
   il sistema di telerilevamento avanzato Telaer, con un investimento pari a circa 70 milioni di euro, è stato conferito con legge 24 settembre 2003, n. 268 ad Agea che lo gestisce, sostenendone tutti i costi dal 2006; il sistema possiede tutte le infrastrutture tecnologiche in grado di soddisfare i requisiti posti nel piano straordinario di telerilevamento, nel piano straordinario di telerilevamento ambientale oggetto di vari bandi che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare da anni assegna all'esterno con grande aggravio di costi per la pubblica amministrazione;
   grazie al processo di ammodernamento svolto nel biennio 2011-2012, Telaer dispone ed è in grado di operare direttamente con i propri velivoli tutti i sensori richiesti dal piano straordinario di telerilevamento e piano straordinario di telerilevamento ambientale per le attività di telerilevamento e, in particolare, risulta certificato per l'impiego del Lidar (laser imaging detection and ranging);
   durante l'operato del sistema Telaer è stato sorvolato più volte l'intero territorio nazionale con la relativa acquisizione di varie coperture fotogrammetriche ad altissima risoluzione dell'intero territorio italiano;
   tenuto conto di quanto previsto dal codice dell'amministrazione digitale che sancisce il principio del «riuso» nella pubblica amministrazione, è auspicabile che, a semplice richiesta il Ministero delle agricole, alimentari e forestali possa proporre un percorso di fattiva collaborazione istituzionale con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per la realizzazione di prodotti indirizzati non solo al comparto agricolo, ma anche a supporto dei fabbisogni di altri enti della pubblica amministrazione, realizzando le migliori condizioni per un'incisiva azione di contenimento e di qualificazione della spesa pubblica;
   i dati della costellazione Cosmo Skymed dovrebbero essere disponibili in forma del tutto gratuita a qualsiasi pubblica amministrazione ne faccia richiesta, dal momento che il programma CosmoSKyMed è stato completamente finanziato con fondi pubblici per importi che superano di gran lunga il miliardo di euro ed è tuttora un programma finanziato con fondi pubblici;
   esistono competenze specifiche nel mondo della ricerca nazionale e, in particolare, presso le università e soprattutto all'interno degli istituti del Cnr, che quotidianamente rispondono a bandi nazionali ed internazionali per la realizzazione di sistemi e servizi ampiamente riconducibili alle richieste del piano straordinario di telerilevamento ambientale;
   il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, in data 13 maggio 2013, ha indetto una gara pubblica di appalto per un importo complessivo di euro 12.290.440,00 per «fornitura di dati e servizi per il potenziamento del sistema informativo del piano straordinario di telerilevamento ambientale (pst-a)». L'appalto consiste nell'aggiornamento della base dati del sistema informativo per il piano straordinario di telerilevamento ambientale, tramite l'acquisizione di dati prodotti da telerilevamento da piattaforma aerea basato su sensori Lidar, iperspettrale, fotogrammetrico; elaborazione di dati interferometrici da Cosmo Skymed; fornitura di tecnologie hardware per il potenziamento del geoportale nazionale; servizi di installazione ed integrazione di tecnologie ict, servizi di assistenza evolutiva;
   tutti i servizi, oggetto della gara in questione, fatta salva la fornitura hardware, potrebbero essere realizzati con il supporto delle citate professionalità, strumentazioni, capacità di elaborazione e di ricerca, semplicemente riconducendo il tutto ad un coordinamento tra le citate strutture governative che già operano con adeguata professionalità e capacità presso altre amministrazioni pubbliche e, soprattutto, con l'utilizzo delle attrezzature e delle competenze del progetto Telaer del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, con conseguente risparmio di risorse pubbliche –:
   quali siano i motivi che fino ad oggi hanno portato il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare a non prendere in considerazione una collaborazione con i citati enti e con istituzioni pubbliche che possano garantire una reale collaborazione e competenza in materia, ma abbia da anni preferito indire gare esterne con aggravio di costi per la pubblica amministrazione;
   per quali motivi il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare non abbia ancora attivato una collaborazione con l'Agea volta a condividere l'utilizzo del sistema pubblico di telerilevamento avanzato Telaer e a quanto ammontino gli importi che negli ultimi anni il Ministero ha speso per collaborazioni, gare e appalti esterni, al fine di ottenere i servizi di cui in premessa, nonché con quali criteri gli stessi siano stati fino ad oggi motivati;
   per quali motivi il portale cartografico nazionale non sia completamente conforme alle specifiche della direttiva Inspire di cui è focal point nazionale;
   per quali motivi non vengano garantiti adeguati servizi a tutti gli uffici pubblici e anzi si limitino gli accessi e gli utilizzi al citato portale nazionale;
   per quali motivi non siano resi disponibili i dati fino ad oggi acquisiti all'interno del piano straordinario di telerilevamento (pst) e del piano straordinario di telerilevamento ambientale (pst-a) in forma nativa a richiesta di altre pubbliche amministrazioni;
   se prima di effettuare gare per l'acquisizione di dati siano state opportunamente verificate le disponibilità degli stessi in altre amministrazioni pubbliche che, in virtù delle norme del riuso, debbono renderle disponibili al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
   se non intenda chiarire la situazione del Geoportale rispetto alle prescrizioni del decreto-legge n. 179 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 221 del 2012 (articolo 9 sull’open data), e del decreto-legge n. 95 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 135 del 2012 cosiddetto spending review (articolo 23, comma 12-quaterdecies – fruibilità di dati geospaziali acquisiti con risorse pubbliche) e dalle regole tecniche del repertorio nazionale dei dati territoriali pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale n. 48 del 27 febbraio 2012 (supplemento ordinario n. 37), posto che, ad avviso degli interpellanti, tali disposizioni non risulterebbero rispettate.
(2-00101) «Cozzolino, Toninelli, Dadone, Nuti, Dieni, Fraccaro, Lombardi, Agostinelli, Baldassarre, Baroni, Bechis, Benedetti, Brescia, Businarolo, Busto, Carinelli, Catalano, Ciprini, Colletti, Cominardi, Da Villa, Dall'Osso, D'Ambrosio, Dell'Orco, D'Incà, Fantinati, Gagnarli, Gallinella, Luigi Gallo, Grande, L'Abbate, Lupo, Mannino, Mucci, Petraroli, Tofalo, Simone Valente, Vallascas».
(18 giugno 2013)


Iniziative per sviluppare l'informatizzazione e la digitalizzazione e per l'attuazione dell'Agenda digitale, con particolare riferimento all'individuazione di un forte centro di coordinamento politico e all'emanazione dello statuto dell'Agenzia per l'Italia digitale – 2-00088

G)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:
   i decreti-legge n. 5 del 2012, n. 83 del 2012 e n. 179 del 2012 hanno dato avvio alla realizzazione dell'Agenda digitale italiana, in coerenza con le indicazioni della comunicazione della Commissione europea relativa all'Agenda digitale europea (COM(2010)245);
   in particolare, il decreto-legge n. 5 del 2012 ha istituito presso il Ministero dello sviluppo economico una cabina di regia interministeriale con il compito di accelerare il percorso di attuazione dell'Agenzia, coordinando gli interventi dei diversi soggetti pubblici; il decreto-legge n. 83 del 2012 ha proceduto all'istituzione di un'Agenzia per l'Italia digitale finalizzata alla promozione della realizzazione dell'Agenda digitale; il decreto-legge n. 179 del 2012 ha inserito nell'ordinamento numerose disposizioni volte a dare attuazione all'Agenda;
   il processo di attuazione dell'impianto normativo sopra richiamato si sta, però, rivelando faticoso: in particolare, l'Agenzia per l'Italia digitale non risulta ancora operativa, non essendone stato emanato il relativo statuto e, in base alle stime compiute, dei quarantasette atti (regolamenti, decreti ministeriali, regole tecniche) di attuazione previsti solo quattro risultano già emanati, pur essendo in molti casi già scaduti i relativi termini;
   a fronte di questa lentezza, l'attuazione dell'Agenda digitale mantiene intatto il suo valore di priorità strategica per il Paese;
   infatti, le rilevazioni di numerose istituzioni internazionali confermano il potenziale impatto economico dello sviluppo delle misure previste dall'Agenda digitale: ad esempio, studi della Banca mondiale evidenziano come un aumento della percentuale di diffusione della banda larga di dieci punti possa generare un aumento di 1,21 punti percentuali del prodotto interno lordo pro capite nelle economie dei Paesi sviluppati;
   nel contesto italiano, appare in particolare urgente una politica di promozione della banda ultralarga che veda un impegno maggiore di quanto finora perseguito nello sviluppo, a fianco della realizzazione delle reti in fibra ottica, dei sistemi di trasmissione wireless, a partire dal sistema che appare più promettente, lte;
   a tal fine, andrebbe agevolato l'utilizzo per tali sistemi delle bande di frequenza fin qui utilizzate per lo spettro radiotelevisivo, in coerenza con le indicazioni dell'Unione europea;
   la promozione dei sistemi wireless richiede anche un ripensamento della disciplina legislativa in materia: infatti, la soppressione per gli esercizi pubblici e i circoli privati dell'obbligo di licenza da parte della questura per l'installazione di zone wi-fi e dell'obbligo di monitoraggio dell'accesso alla rete (obblighi previsti dal decreto-legge n. 144 del 2005, cosiddetto «decreto Pisanu», e soppressi con il decreto-legge n. 225 del 2010) non sembra aver prodotto, in termini di diffusione di tale tecnologia, i risultati sperati; d'altra parte, un'ampia diffusione del wi-fi libero, anche se limitato, può essere un valore aggiunto per l'offerta turistica del nostro Paese, dal momento che molti turisti tendono a privilegiare le zone con copertura wi-fi che permette loro di trovare più facilmente informazioni su internet e rendere la loro esperienza turistica migliore; permane, pertanto, l'esigenza, da un lato, di individuare adeguate misure di incentivazione della diffusione del wi-fi libero e, dall'altro lato, di evitare che vengano richiesti agli utenti delle zone wi-fi forme di identificazione particolarmente complesse e, quindi, disincentivanti all'utilizzo della rete, privilegiando forme di autenticazione federata;
   con riferimento a tale ultimo profilo andrebbe, peraltro, chiarita in modo inequivoco l'avvenuta abrogazione del decreto ministeriale del 16 agosto 2005, contenente tutti gli obblighi di identificazione e monitoraggio degli utenti delle zone wi-fi, in quanto emanato in attuazione del comma 4 dell'articolo 7 del decreto-legge n. 144 del 2005, abrogato dal decreto-legge n. 225 del 2010; conseguentemente, tutti gli obblighi di identificazione e monitoraggio devono intendersi venuti meno;
   un altro aspetto dell'Agenda digitale suscettibile di notevoli sviluppi è rappresentato dalla messa a disposizione, da parte delle amministrazioni pubbliche, dei propri dati in formato aperto e dal loro riutilizzo, attuando e sviluppando le misure già previste dall'articolo 9 del decreto-legge n. 179 del 2012; in particolare, è di fondamentale importanza prevedere che gli stessi sistemi informativi che elaborano i dati all'interno delle pubbliche amministrazioni vengano modificati per aggiungere la funzionalità di esportazione automatica su internet, in modo da evitare che l'obbligo alla trasparenza dei dati in formato aperto si trasformi in un enorme sovraccarico per i dipendenti della pubblica amministrazione –:
   quali iniziative urgenti intenda assumere il Governo per assicurare una più rapida attuazione dell'Agenda digitale, a partire dall'emanazione dello statuto dell'Agenzia per l'Italia digitale;
   quali siano i motivi, a parere del Governo, per cui, nonostante da molti anni le forze politiche siano tutte concordi nell'affermare che l'informatizzazione e la digitalizzazione siano di fondamentale importanza per il nostro Paese, questo abbia accumulato un enorme ritardo rispetto agli altri Paesi europei e quali siano le contromisure che il Governo ha adottato o intende adottare per evitare che questo ritardo continui ad accumularsi;
   se il Governo non intenda individuare, a fronte dell'organismo tecnico dell'Agenzia, un forte centro di coordinamento politico per l'attuazione dell'Agenda digitale, superando il coordinamento «debole» rappresentato dalla cabina di regia;
   se non si ritenga che, in considerazione del carattere strategico e trasversale rispetto alle competenze dei singoli Ministeri dell'Agenda digitale, tale centro di coordinamento debba essere individuato in apposite strutture della Presidenza del Consiglio dei ministri.
(2-00088) «Coppola, Parrini, Gelli, Rosato, Bruno Bossio, Magorno, Tullo, Blazina, Bonafè, Capodicasa, Mariastella Bianchi, Lotti, Martelli, Nardella, Cardinale, Vazio, Marantelli, Rughetti, Zanin, Brandolin, Velo, Gozi, Malisani, Rotta, Fregolent, Paolucci, Gandolfi, Mura, Bonaccorsi, Fossati, Rubinato, Luciano Agostini, Pollastrini, Bellanova, Valeria Valente, Stumpo, Zoggia».
(11 giugno 2013)


Iniziative per rilanciare il ruolo dell'Agenzia per l'Italia digitale e per dotare la stessa di un management che risponda a criteri di professionalità, merito e trasparenza – 2-00097

H)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:
   la Commissione europea, nel suo ultimo rapporto annuale (digital agenda scoreboard 2013) presentato il 12 giugno 2013 sullo stato di avanzamento dell'Agenda digitale europea, ha stigmatizzato il ritardo del nostro Paese nell'adozione delle nuove tecnologie di rete, sia sull'uso medio di internet che del web e, quindi, ha evidenziato la necessità di colmare il digital divide;
   secondo quanto riportato dalla stampa e dai media nazionali, nell'ambito del cosiddetto «decreto fare», approvato in occasione del Consiglio dei ministri del 15 giugno 2013, sarebbe stata ridefinita la governance dell'Agenda digitale italiana e, sempre da notizie di stampa, si apprende che il dottor Francesco Caio presiederà l'istituenda cabina di regia dell'Agenda digitale italiana;
   in particolare, agli interpellanti risulta che verrebbero apportate significative modifiche al decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, concernenti non solo l'organizzazione dell'Agenzia per l'Italia digitale, ma anche le modalità di nomina del direttore generale e dell'emanazione dello statuto dell'Agenzia;
   da notizie di stampa è emerso che vi è stato un esposto-denuncia contro l'ingegner Agostino Ragosa, inviato alla procura della Repubblica di Roma, ai revisori dei conti dell'Agenzia per l'Italia digitale, alla Consip e alla Presidenza del Consiglio dei ministri, concernente l'operato dell'ingegner Agostino Ragosa;
   il primo firmatario del presente atto di sindacato ispettivo ha ricevuto un analogo esposto-denuncia;
   il segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri, dottor Garofoli, ha scritto a tutti i Ministeri perché intervenissero subito in merito all'esposto-denuncia contro l'attuale direttore generale dell'Agenzia per l'Italia digitale, ingegner Agostino Ragosa, per i presunti illeciti di natura penale ed amministrativa;
   non è dato sapere se il collegio dei revisori dei conti dell'Agenzia per l'Italia digitale sia stato interpellato a tal proposito –:
   quali atti urgenti e concreti il Governo intenda adottare per rilanciare il ruolo dell'Agenzia per l'Italia digitale, nel solco dell'attuazione dell'Agenda digitale europea, dotando l'Agenzia di un management che risponda ai criteri di professionalità, buona gestione, merito e trasparenza, così come richiesto dai nostri partner europei.
(2-00097) «Migliore, Airaudo, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Duranti, Daniele Farina, Fava, Ferrara, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Piras, Placido, Quaranta, Ricciatti, Sannicandro, Scotto, Zan».
(18 giugno 2013)


Elementi ed iniziative in merito ad eventuali violazioni della privacy di cittadini italiani, a seguito della recente vicenda sulle intercettazioni negli Stati Uniti d'America – 2-00104

I)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'interno, il Ministro degli affari esteri, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:
   in questi giorni i media hanno abbondantemente riportato la notizia secondo la quale le agenzie di sicurezza USA avevano la possibilità di ottenere mail, conversazioni, voip, chat e altro di cittadini non americani da nove grandi fornitori americani di servizi on-line (escluso il social network Twitter che si è rifiutato);
   il giorno dopo la notizia del programma di controllo Prism, sul Financial Times due articoli parlavano del rischio intercettazioni ad opera dei produttori cinesi che forniscono l’hardware che fa funzionare le reti in molte parti del mondo;
   in Italia, al contrario che all'estero, la cosa non ha destato il clamore che questo spionaggio globale meriterebbe;
   il Garante della privacy tedesco ha chiesto al governo USA chiarimenti urgenti su queste accuse mostruose di sorveglianza totale;
   il Governo tedesco, tramite il portavoce, Steffen Seibert, ha comunicato che stanno cercando prove e ha annunciato che la questione sarà sollevata nell'incontro previsto tra un mese tra la cancelliera Merkel ed il Presidente Obama;
   anche i funzionari della Commissione europea si sono detti «molto preoccupati» della possibile violazione del diritto alla privacy dei cittadini dell'Unione europea da parte di società statunitensi o dalla stessa amministrazione statunitense, aggiungendo che avrebbero contattato le autorità statunitensi per sondare ulteriormente la questione;
   secondo Cecilia Malmström, commissario per gli affari interni dell'Unione europea, per il momento è troppo presto per trarre qualsiasi conclusione o per commentare; si metterà in contatto con gli omologhi statunitensi per maggiori dettagli su questo tema;
   anche il commissario europeo per l'agenda digitale Kroes si è espressa in merito, affermando che questo caso mostra perché un quadro giuridico chiaro per la protezione dei dati personali non è un lusso ma una necessità;
   forti preoccupazioni sono state sollevate da quasi tutti i gruppi del Parlamento europeo –:
   quali urgenti iniziative intendano adottare, nell'ambito delle proprie competenze, per far luce su eventuali violazioni dei diritti costituzionalmente garantiti dei cittadini italiani in materia di libertà e di segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione.
(2-00104) «Quintarelli, Gentiloni Silveri, Marazziti, Balduzzi, Vargiu, Gigli, Capua, Galgano, Rossi, Schirò Planeta, Adornato, Binetti, Bombassei, Buttiglione, Catania, Cera, Antimo Cesaro, De Mita, Fauttilli, Gitti, Matarrese, Mazziotti Di Celso, Molea, Nesi, Monchiero, Oliaro, Piepoli, Andrea Romano, Santerini, Sottanelli, Zanetti».
(18 giugno 2013)