Camera dei deputati

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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 46 di giovedì 4 luglio 2013

Pag. 1

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARINA SERENI

  La seduta comincia alle 9,30.

  CATERINA PES, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.
  (È approvato).

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Amici, Amoddio, Brunetta, Chaouki, Cirielli, Dambruoso, Damiano, Luigi Di Maio, Fico, Gregorio Fontana, Fontanelli, Giancarlo Giorgetti, Leone, Lombardi, Losacco, Marotta, Mazziotti Di Celso, Merlo, Migliore, Pisicchio, Schullian, Simoni, Speranza e Turco sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  Pertanto i deputati in missione sono complessivamente sessantasette, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

  Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 9,40).

  PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
  Sospendo pertanto la seduta, che riprenderà alle ore 10.

  La seduta, sospesa alle 9,40, è ripresa alle 10.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI

Sull'ordine dei lavori.

  SEBASTIANO BARBANTI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  SEBASTIANO BARBANTI. Signor Presidente, questa mattina è venuta davanti a Montecitorio una rappresentanza dei cosiddetti esodati non salvaguardati. Sono persone che hanno lavorato una vita e che adesso si trovano quasi in una situazione di indigenza, poiché nessuno gli riconosce quanto gli spetta di diritto, cioè la pensione. Sono persone cui è stato sottratto un futuro.
  Allora, visto che la Presidenza tutta, ma soprattutto la Presidente Boldrini, so che è molto attenta a queste tematiche, vorrei sensibilizzare tutti i componenti dell'Ufficio di Presidenza sull'argomento, se fosse possibile, anche al fine di un incontro con una delegazione di queste persone, per far capire ancora una volta a queste persone Pag. 2che lo Stato c’è, è presente, e soprattutto che non lascia queste persone appese a delle decretazioni che solo di anno in anno vengono fatte, ma che troverebbero la giusta collocazione, invece, in una programmazione di più ampio respiro e, quindi, in una decretazione che copra definitivamente il problema e lo risolva.
  Quindi, Presidente, le affido questo compito di relazionare a tutto l'Ufficio di Presidenza e alla Presidente Boldrini questo appello accorato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, intervengo anch'io soltanto per dire che è presente fuori, in piazza Montecitorio, una delegazione dei diversi comitati degli esodati, che ci hanno chiesto di riportare la richiesta che è stata fatta pervenire da loro stessi più volte alla Presidente Boldrini, per un incontro della Presidente con questa delegazione. Quindi, le chiederei, se fosse possibile per la Presidente – ci hanno chiesto anche solo due minuti –, di avere un incontro, per poter spiegare le criticità che queste persone stanno vivendo.

  TITTI DI SALVO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  TITTI DI SALVO. Signor Presidente, anche noi di Sinistra Ecologia Libertà vorremmo unirci alla richiesta che è stata fatta prima, di consentire un incontro con una delegazione di persone che vivono un dramma in relazione a un errore incredibile fatto dal precedente Governo e che ha prodotto quello che con un termine orribile chiamiamo «esodati».
  Ci uniamo alla richiesta di incontro da riferire alla Presidente, perché possano esprimere le loro opinioni rispetto alle quali siamo assolutamente solidali. Lavoreremo per cambiare quella legge (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ovviamente raccoglierò le richieste dei colleghi e presenterò immediatamente alla Presidenza quanto riportato.

  LELLO DI GIOIA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  LELLO DI GIOIA. Signor Presidente, come gruppo socialista anche noi ci associamo alla richiesta fatta dai colleghi, per il semplice motivo che in questo Paese vi è un aumento enorme della povertà. Quindi, il problema degli esodati, che è un problema estremamente serio, credo debba essere affrontato con determinazione e convinzione. Per questo ribadiamo insieme agli altri colleghi che vi possa essere un incontro con la Presidente della Camera, per affrontare questi problemi.

  SILVIA FREGOLENT. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  SILVIA FREGOLENT. Signor Presidente, anche il Partito Democratico si associa a questa richiesta. Il problema degli esodati è un problema disumano, che dovrebbe essere al più presto risolto. Sappiamo che quando si creano questi problemi poi le soluzioni sono sempre difficili da trovarsi, però almeno l'ascolto e la comprensione nei confronti di queste persone ci sembra d'uopo. Quindi, ci associamo alla richiesta di un incontro dei delegati con la Presidente Boldrini.

  EDMONDO CIRIELLI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, vorrei dire che condivido assolutamente quello che è stato detto sul problema Pag. 3degli esodati, mai ieri ci avete nel complesso imbavagliato, perché dovevamo fare presto e non abbiamo potuto parlare di provvedimenti importanti che incidono sulla cultura giuridica – così come hanno detto alcuni amici della maggioranza – e sull'evoluzione del nostro sistema penale. Come diciamo noi, sono norme che incidono sulla sicurezza dei cittadini e offendono la memoria delle vittime. Vogliamo parlare del nodo del provvedimento in esame ?

  PRESIDENTE. A questo punto, a maggior ragione, mi pare con l'accordo di tutti i gruppi, trasferirò al Presidente della Camera il senso dei vostri interventi.

Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge: Ferranti ed altri; Costa: Delega al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili (A.C. 331-927-A).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge n. 331-927-A di iniziativa dei deputati Ferranti ed altri; Costa: Delega al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili.
  Ricordo che nella seduta di ieri è stato da ultimo respinto l'emendamento Ferraresi 3.5.

(Ripresa esame dell'articolo 3 – A.C. 331-927-A)

  PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 331-927-A). Passiamo quindi all'esame dell'emendamento Ferraresi 3.7.
  Se nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto, lo pongo direttamente in votazione.
  Passiamo ai voti.
  Avverto che è stata chiesta la votazione nominale mediante procedimento elettronico.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 3.7, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere contrario del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  La votazione è palese. È il primo voto ma pregherei comunque di accelerare il raggiungimento dei vostri posti.
  Onorevoli Ravetto, Oliaro, Moretti, Lomonte, Palmieri... Anche l'onorevole Ginoble ha dei problemi... Bragantini, onorevole Di Battista acceleriamo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  424   
   Votanti  408   
   Astenuti   16   
   Maggioranza  205   
    Hanno votato   86    
    Hanno votato no  322    
  (La Camera respinge – Vedi votazioni).

  (I deputati Albanella, Cardinale e Capodicasa hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Ferraresi 3.8.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.

  VITTORIO FERRARESI. Signor Presidente, questo emendamento è una specificazione...

  PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Ferraresi. Colleghi, per favore, possiamo abbassare un po’ la voce ? Grazie.

Pag. 4

  VITTORIO FERRARESI. Grazie Presidente. È una specificazione secondo noi necessaria per evitare futuri parallelismi processuali soprattutto per quanto riguarda l'assunzione delle prove. Vogliamo introdurre appunto le parole «a norma dell'articolo 129» che è il proscioglimento immediato perché, appunto, in questi casi – e solo in questi casi – si possa procedere al proscioglimento, quindi ad escludere la continuazione della «messa alla prova» e, quindi, alla non prosecuzione. Per quante riguarda, invece, le altre prove sul proscioglimento o no, si lascia comunque sempre una porta aperta. Grazie.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 3.8, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  La votazione è palese.
  Albanella, Madia, Magorno, Bruno, Cassano, Ottobre, Di Lello, Bianconi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   Presenti e votanti  435   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato  105    
    Hanno votato no  330    
  (La Camera respinge – Vedi votazioni).

  (Il deputato Fanucci ha segnalato che non è riuscito a votare e che avrebbe voluto esprimere voto contrario).

  EDMONDO CIRIELLI. Chiedo di parlare, sull'ordine dei lavori.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, non ho capito perché non si registrano le votazioni.

  PRESIDENTE. Come non si registrano le votazioni ?

  EDMONDO CIRIELLI. Ha detto votazione palese ?

  PRESIDENTE. Questo non è un voto segreto perché non c’è la richiesta di voto segreto. Su questo emendamento non è previsto il voto segreto.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 3.9, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Catania, Carbone, Di Lello, Mogherini, Rotta, Rostan...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   Presenti e votanti  446   
   Maggioranza  224   
    Hanno votato  109    
    Hanno votato no  337    
  (La Camera respinge – Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Molteni 3.24 e Agostinelli 3.214.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cirielli. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, io veramente non capisco perché da parte della relatrice e del Governo non si è preso in considerazione un emendamento così preciso, che non incide assolutamente sull'istituto della messa alla prova, ma salvaguarda solo la vittima del reato.
  L'articolo 654 parla dell'efficacia della sentenza penale di condanna ai fini civili, significa riconoscere la colpevolezza e consentire la tutela degli interessi della vittima in sede civile. Non mi sembra, visto che l'esito positivo della messa alla prova Pag. 5estingue il reato, una cosa sbagliata. Veramente è incomprensibile questo atteggiamento di chiusura.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Molteni 3.24 e Agostinelli 3.214, non accettati dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carfagna, Latronico, Piepoli, Duranti, Binetti, Patriarca, Sannicandro, Frusone, Giammanco, Baroni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   Presenti e votanti  449   
   Maggioranza  225   
    Voti favorevoli  116    
    Voti contrari  333    
  (La Camera respinge – Vedi votazioni).

  (I deputati Oliverio e Distaso hanno segnalato che non sono riusciti a votare).

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 3.10, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere contrario del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ragosta, Cuperlo, Vecchio, Oliverio, Di Stefano, Ferrari...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   Presenti  453   
   Votanti  436   
   Astenuti   17   
   Maggioranza  219   
    Voti favorevoli  100    
    Voti contrari  336    
  (La Camera respinge – Vedi votazioni).

  (Il deputato Distaso ha segnalato che non è riuscito a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 3.11, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Vecchio, Sannicandro, Gribaudo, Totaro, Frusone...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   Presenti e votanti  454   
   Maggioranza  228   
    Hanno votato  111    
    Hanno votato no  343.    
  (La Camera respinge – Vedi votazioni).

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 3.12, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Totaro, Prestigiacomo, Frusone, Cesa, Taranto, Gribaudo, Rotondi, Vecchio, Toninelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   Presenti  462   
   Votanti  443   
   Astenuti   19   
   Maggioranza  222   
    Voti favorevoli  100    
    Voti contrari  343    
  (La Camera respinge – Vedi votazioni).

Pag. 6

  Passiamo alla votazione dell'articolo 3.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Amoddio. Ne ha facoltà.

  SOFIA AMODDIO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, intervengo per il Partito Democratico a favore dell'articolo 3. La messa alla prova è un importantissimo istituto che vige già nel nostro ordinamento per i minori e, con questo articolo, viene inserito anche per i processi a carico dei soggetti maggiorenni.
  Signor Presidente, per non intralciare i lavori d'Aula, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto.

  PRESIDENTE. Deputata Amoddio, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cirielli. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, intervengo brevemente solo per chiarire che siamo contrari in maniera particolare sul punto in cui la messa alla prova possa essere disposta anche nel corso delle indagini preliminari, perché sappiamo molto bene che, tante volte, da indagini preliminari per fatti poco gravi escono fuori vicende ben più gravi; quindi, questo è un modo per ostacolare la giustizia e l'azione dei PM. Crediamo che da questo punto di vista vi sia un motivo in più per votare contro.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, intervengo rapidamente per esprimere il voto contrario da parte della Lega perché in questa fattispecie non c’è sufficiente tutela delle parti lese e non c’è sufficiente tutela delle vittime dei reati e soprattutto perché, non venendo accolto l'emendamento della Lega in cui veniva chiesto di escludere dall'applicazione di questo beneficio i recidivi e in modo particolare i recidivi gravi, io credo che oggi si stia facendo un danno enorme al Paese e alla sicurezza del Paese (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.

  VITTORIO FERRARESI. Signor Presidente, pur condividendo il principio della messa alla prova, il MoVimento 5 Stelle non può che astenersi, visto che non è stato neanche preso in considerazione nessuno dei nostri emendamenti. Inoltre, la messa alla prova messa giù in questo modo, soprattutto senza risorse finanziarie, ci pare più un provvedimento di facciata che altro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Magorno, Frusone, Tentori, Nardella, Centemero...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   Presenti  477   
   Votanti  380   
   Astenuti   97   
   Maggioranza  191   
    Voti favorevoli  326    
    Voti contrari   54    
  (La Camera approva – Vedi votazioni).

  (Il deputato Gasbarra ha segnalato che non è riuscito a votare).

Pag. 7

(Esame dell'articolo 4 – A.C. 331-927-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 331-927-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, la Commissione invita al ritiro di tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 4, altrimenti il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Do la parola al relatore di minoranza.

  NICOLA MOLTENI, Relatore di minoranza. Signor Presidente, esprimo parere favorevole su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 4 ad eccezione dell'emendamento Ferraresi 4.206 per il quale vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Molteni 4.1.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cirielli. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, intervengo in maniera molto rapida per dire che questo è un articolo che avremmo potuto votare, perché rappresenterebbe l'aspetto qualificante di questo istituto della sospensione del procedimento con la messa alla prova, perché riguarda il ruolo dei servizi sociali, riguarda il programma di trattamento e, quindi, il fine etico positivo del recupero della persona che ha commesso un reato. Tuttavia, a dimostrazione dell'imbroglio, non c’è un euro da parte del Governo.
  Io dico che, siccome comporterà delle spese, questa norma, per come è scritta, contrasta anche con l'articolo 81 della Costituzione, perché non vi è la copertura di bilancio. Per questo motivo, noi siamo per sopprimere l'articolo.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Molteni 4.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cimbro, Folino, Vargiu, Di Lello, Rabino, Fraccaro...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   Presenti  484   
   Votanti  385   
   Astenuti   99   
   Maggioranza  193   
    Hanno votato   20    
    Hanno votato no  365.    
  (La Camera respinge – Vedi votazioni).

  (Il deputato Gasbarra ha segnalato che non è riuscito a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 4.206, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere contrario del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

Pag. 8

  Simoni, Catania, Toninelli, Frusone, Lavagno, Brandolin, Cecconi, Verini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   Presenti  490   
   Votanti  470   
   Astenuti   20   
   Maggioranza  236   
    Hanno votato   99    
    Hanno votato no  371.    
  (La Camera respinge – Vedi votazioni).

  (La deputata Nicchi ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carbone, Cova, Colonnese, Dallai, Gitti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   Presenti  491   
   Votanti  392   
   Astenuti   99   
   Maggioranza  197   
    Hanno votato  369    
    Hanno votato no   23.    
  (La Camera approva – Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 5 – A.C. 331-927-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A – A.C. 331-927-A).
  Poiché l'unico emendamento presentato non è stato segnalato, passiamo direttamente alla votazione dell'articolo 5.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Totaro, Malisani, Oliaro, Marguerettaz, Frusone, Nicoletti, Ferrari...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   Presenti  489   
   Votanti  391   
   Astenuti   98   
   Maggioranza  196   
    Hanno votato  370    
    Hanno votato no   21.    
  (La Camera approva – Vedi votazioni).

  (Il deputato Vazio ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

(Esame dell'articolo 6 – A.C. 331-927-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata. Si tratta dell'emendamento 6.400, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis del Regolamento (Vedi l'allegato A – A.C. 331-927-A).
  Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. Il parere è favorevole, ovviamente. È l'emendamento che deriva dalla Commissione bilancio. Gli altri emendamenti, Presidente, non ci sono più ?

  PRESIDENTE. È rimasto soltanto l'emendamento 6.400. Gli altri emendamenti non sono segnalati, onorevole Ferranti. Il relatore di minoranza ?

  NICOLA MOLTENI, Relatore di minoranza. Il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Castelli. Ne ha facoltà.

Pag. 9

  LAURA CASTELLI. Signor Presidente, intervengo per dire che a noi sembra a dir poco sconvolgente e anche un po’ disdicevole vedere quotidianamente questo scellerato modo di applicare l'articolo 81 della Costituzione. Ovviamente parliamo di coperture finanziarie. Ma questa volta non avete usato l'articolo «trappola» sulla invarianza, che, devo dire, piace molto. Siete andati molto oltre: senza aver ricevuto un solo dato certo dal Ministero della giustizia sulle unità del personale necessario alla messa in prova, avete votato un articolo di copertura che a noi sembra una vera e propria forma di elusione dell'articolo 81 della Costituzione. Ma, che cosa succederà ? Succederà che quando il Ministero della giustizia si renderà conto che ci sarà necessità di aumentare il personale, allora verrà in Commissione bilancio e chiederà i fondi di copertura. E se non li troviamo questi fondi di copertura ? Cosa sarà successo ? Sarà successo che abbiamo modificato il codice penale, ma non abbiamo i soldi, non abbiamo i soldi per adottare questo provvedimento. Ma non è che, per caso, quando fa comodo a qualcuno usate queste forme elusive di copertura e quando invece i fondi servono ai cittadini non trovate le coperture (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ?

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cirielli. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, il punto è proprio questo. Io ricordo di essere stato redarguito duramente in Commissione esteri da alcune colleghe, perché lamentavo che nel ratificare la Convenzione di Istanbul, la Commissione bilancio ci aveva apposto una clausola di invarianza finanziaria, dicendo che questa norma doveva essere fatta senza impegni di spesa. Oggi invece ci dice esattamente il contrario, cioè ci dice che, qualora comporterà spese, bisognerà fare una norma che le preveda. Ecco, è la dimostrazione che fondamentalmente questa norma è un imbroglio e tende solo a svuotare le carceri e a scaricare inefficienze dello Stato – perché rende le carceri incivili, perché sono sovraffollate, perché i servizi sociali non funzionano – sulle vittime e sulle persone che pagano queste conseguenze.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Guidesi. Ne ha facoltà.

  GUIDO GUIDESI. Signor Presidente, intervengo solo per confermare che la discussione in Commissione bilancio aveva visto il Governo leggere il parere espresso dal Ministero della giustizia, con una espressione abbastanza ironica del rappresentante del Governo in Commissione bilancio, e avevamo discusso abbastanza sulla questione. Per cui noi confermiamo il parere espresso in Commissione, che era un parere contrario rispetto a come il Ministero della giustizia aveva evidenziato il parere di copertura.

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, di queste affermazioni gravissime in cui si parla, appunto, di emendamenti che vogliono eludere la legge, addirittura i principi costituzionali, ne rimane poi traccia, non possono cioè passare inosservate.
  Qui evidentemente non si è letto nemmeno l'articolo in questione, perché l'articolo in questione in realtà si fa carico dopo aver affidato all'ufficio penale per l'esecuzione esterna, il compito di seguire i messi alla prova. Quindi gente che non sta in carcere, è libera perché non si svuota nessun carcere con la messa alla prova, ma sono persone che hanno un processo iniziato e che danno la disponibilità a mettersi alla prova, a risarcire i danni, a fare lavori di pubblica utilità. Non si parla di detenuti. Quindi questo ufficio di esecuzione penale esterna noi prevediamo nell'articolato che il Ministero debba, entro un certo limite di tempo, mi Pag. 10pare siano centottanta giorni, riferire alle Camere, alle Commissioni competenti, in ordine alle misure organizzative necessarie e se necessario, ecco a cosa si aggancia questo emendamento che abbiamo assunto dal parere della Commissione bilancio come condizione, se all'esito di questo monitoraggio il Ministero verificherà l'esigenza non solo di redistribuzione ma di ampliamento delle piante organiche, a questo punto bisognerà ovviamente che questo ampliamento sia in quel momento dotato di adeguato finanziamento. Quindi si tratta di un rispetto rigoroso delle regole e anzi di un modo con cui i relatori e la Commissione si sono fatti carico dell'esigenza proprio di dare man forte, cioè di supportare l'entrata in vigore di questa legge che sarà un altro atto importantissimo di civiltà e di attuazione dei principi della nostra Costituzione.

  NICOLA MOLTENI, Relatore di minoranza. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI, Relatore di minoranza. Signor Presidente, intervengo in primo luogo per comunicare che cambio parere e do parere contrario, in secondo luogo per ricordare al Governo e ai relatori di maggioranza che durante le numerose audizioni che abbiamo avuto ci è stato più volte ricordato che per poter esercitare il nuovo carico di lavoro derivante dall'approvazione dell'articolo 2 e seguenti, l'ufficio esecuzioni penali esterne ha un carico di dotazione assolutamente insufficiente per far fronte alle nuove incombenze e quindi credo che sia assolutamente pilatesco l'atteggiamento del Governo che non ritiene opportuno stanziare dei soldi idonei ed adeguati per poter adeguare l'organico dell'ufficio esecuzioni penali esterne.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARINA SERENI (ore 10,40).

  NICOLA MOLTENI, Relatore di minoranza. Questa è la conferma che questo ufficio non solo non riuscirà e non riesce già oggi ad adempiere alle incombenze di cui si fa carico, ma a maggior ragione non riuscirà ad adempiere ai nuovi carichi che provengono dall'applicazione di questa norma. Anche con questa norma voi create ulteriori danni e un cattivo funzionamento al sistema della giustizia.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sannicandro. Ne ha facoltà.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Signor Presidente, intervengo per ricordarmi che stiamo modificando il codice penale e di procedura penale e non credo che quando si fanno queste modifiche bisogna garantire una copertura finanziaria. Si è acceduto a questa tesi, come dire, assecondando un orientamento pur non condivisibile, proprio per dimostrare una certa apertura. Quando si è stabilito nel codice penale che c’è la pena detentiva, credo che la pena detentiva comporti anche le spese quando si dovranno istituire delle carceri.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Ferraresi. Ne ha facoltà per un minuto.

  VITTORIO FERRARESI. Signor Presidente, intervengo per dire che nel nostro caso si introduce un vero e proprio istituto su forze che per adesso non ci sono, perché l'UEP già è sotto organico, quindi già non si può sostenere quello che c’è già, figuriamoci dopo. Io vorrei chiedere al sottosegretario, se poi le risorse non ci sono, come faremo a supportare questo istituto e questo provvedimento.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.400, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del regolamento accettato dalla Commissione e dal Governo, con il parere contrario del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.Pag. 11
  (Segue la votazione).

  Gasbarra, D'Incà, Totaro, Frusone, Malisani, Bonifazi, Vitelli, Labriola.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  495   
   Votanti  494   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  248   
    Hanno votato
 372    
    Hanno votato
no  122).    

  Passiamo alla votazione dell'articolo 6. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Morani. Ne ha facoltà.

  ALESSIA MORANI. Signor Presidente, esprimo il voto favorevole e chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale della mia dichiarazione di voto.

  PRESIDENTE. La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Il MoVimento 5 Stelle voterà «no». Voterà «no» perché questo articolo è una vera e propria fictio iuris. È anche un pericoloso precedente perché d'ora in avanti qualunque forza politica potrà presentare leggi senza alcuna copertura finanziaria, demandando ad una successiva valutazione – che sembra abbastanza capziosa – l'eventuale necessità di copertura finanziaria. Più che fictio iuris, se pensassimo davvero male – come non pensiamo –, potremmo trovarci quasi in un caso di falso ideologico. (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cirielli. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Noi veniamo accusati di dire cose gravissime, però, poi, invece, ai colleghi si dicono bugie. Poco fa è stato detto che siccome non sono detenuti non costa niente, poi all'articolo 6 si intitola «Disposizioni in materia di pianta organica degli uffici di esecuzione penale esterna del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia». Allora costa o non costa questo provvedimento relatrice ?

  PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 6, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gasbarra, Marchi, Colletti, Totaro, Palmieri, Folino, Rughetti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  493   
   Maggioranza  247   
    Hanno votato
 370    
    Hanno votato
no  123).    

(Esame dell'articolo 7 – A.C. 331-927-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 (Vedi l'allegato A – A.C. 331-927-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazioni di voto la deputata Marzano. Ne ha facoltà.

  MICHELA MARZANO. Signor Presidente, annuncio il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico e chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale della mia dichiarazione di voto.

  PRESIDENTE. La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente Pag. 12seguiti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 7.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gasbarra, Spadoni, Totaro, Ragosta, Tripiedi, L'Abbate, Invernizzi, Vignali.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  496   
   Votanti  396   
   Astenuti  100   
   Maggioranza  199   
    Hanno votato
 375    
    Hanno votato
no   21).    

(Esame dell'articolo 8 – A.C. 331-927-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 331-927-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore per la maggioranza ad esprimere il parere della Commissione.

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sugli emendamenti Ferraresi 8.2 e Cirielli 8.1.

  PRESIDENTE. Il relatore di minoranza, onorevole Molteni ?

  NICOLA MOLTENI, Relatore di minoranza. Il relatore di minoranza formula parere favorevole sugli emendamenti Ferraresi 8.2 e Cirielli 8.1.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Il Governo formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sugli emendamenti Ferraresi 8.2 e Cirielli 8.1.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 8.2, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale il relatore di minoranza ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Onorevole Magorno... onorevole Malisani... onorevole Gasbarra... onorevole Sanga... onorevole Totaro... onorevole Ragosta... onorevole Righetti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  495   
   Maggioranza  248   
    Voti favorevoli  136    
    Voti contrari  359).    

  (Il deputato Vazio ha segnalato che non è riuscito a votare).

  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cirielli 8.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale il relatore di minoranza ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Onorevole Totaro... onorevole Cesa... onorevoli Chimienti... onorevole Bragantini Paola...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 13

   (Presenti e votanti  495   
   Maggioranza  248   
    Voti favorevoli  128    
    Voti contrari  367).    

  Passiamo alla votazione dell'articolo 8.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Vazio. Ne ha facoltà.

  FRANCO VAZIO. Onorevole Presidente, solo per lasciare agli atti di quest'aula la richiesta di voto favorevole e un segno di modernità a questo Paese.
  Signor Presidente, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto.

  PRESIDENTE. La Presidenza autorizza sulla base dei criteri costantemente seguiti. Passiamo ai voti.
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Onorevole Cicchitto... onorevole Di Lello.... onorevole Luigi Gallo... onorevole Agostini Luciano...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  497   
   Votanti  496   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  249   
    Voti favorevoli  346    
    Voti contrari  150).    

  (La deputata Di Salvo ha segnalato che non è riuscita a votare).

(Esame dell'articolo 9 – A.C. 331-927-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 9 al quale è stata presentata una sola proposta emendativa (Vedi l'allegato A – A.C. 331-927-A).
  Poiché l'unico emendamento presentato non è stato segnalato, passiamo direttamente alla votazione dell'articolo 9.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 9.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Onorevole Agostinelli... onorevole Giammanco... onorevole Piepoli... onorevole Rughetti... non riesce a votare...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  501   
   Maggioranza  251   
    Hanno votato
 356    
    Hanno votato
no  145).    

(Esame dell'articolo 10 – A.C. 331-927-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 10 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A – A.C. 331-927-A). Poiché l'unico emendamento presentato non è stato segnalato, passiamo direttamente alla votazione dell'articolo 10.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cirielli. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, colleghi, volevo solo segnalare che l'articolo 10 reca modifiche al codice penale in materia di prescrizione del reato. Sono da diversi anni qui in Parlamento e ogni volta che si è parlato di prescrizione del reato, soprattutto dal centrosinistra, si è insorti. Chissà come mai questa volta non parla nessuno.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
  Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 10, accettato dalla Commissione e dal Governo Pag. 14e con il parere contrario del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Deputati Cicchitto, Marzano, Petraroli, Dall'Osso...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  500   
   Maggioranza  251   
    Voti favorevoli  364    
    Voti contrari  136).    

(Esame dell'articolo 11 – A.C. 331-927-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 11 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 331-927-A). Poiché è stato segnalato solo l'emendamento Ferraresi 11.203, invito i relatori ad esprimere il parere della Commissione sull'emendamento Ferraresi 11.203.

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, la Commissione invita al ritiro dell'emendamento Ferraresi 11.203, altrimenti il parere è contrario.

  NICOLA MOLTENI, Relatore di minoranza. Signor Presidente, esprimo parere favorevole.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Ferraresi 11.203.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Ferraresi. Ne ha facoltà.

  VITTORIO FERRARESI. Signor Presidente, con questo emendamento si vuole solo evitare che scatti la prescrizione per quei soggetti che riescono a farla franca e a non farsi trovare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 11.203, non accettato dalla Commissione né dal Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Deputati Della Valle, Giorgis, Gutgeld, Currò...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  502   
   Maggioranza  252   
    Hanno votato
 122    
    Hanno votato
no  380).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 11.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Deputati Petraroli, Carbone, Frusone, Valeria Valente...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  500   
   Maggioranza  251   
    Hanno votato
 377    
    Hanno votato
no  123).    

  (Il deputato Grassi ha segnalato che non è riuscito a votare).

Pag. 15

(Esame dell'articolo 12 – A.C. 331-927-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 12 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A – A.C. 331-927-A). Poiché l'unico emendamento presentato non è stato segnalato, passiamo direttamente alla votazione dell'articolo 12.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Morani. Ne ha facoltà.

  ALESSIA MORANI. Signor Presidente, per annunciare il voto favorevole del gruppo e per chiedere che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto (La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 12.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Vignali, Piepoli, Toninelli, Andrea Romano, Della Valle, Vargiu, Calabria. Hanno votato tutti ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  503   
   Maggioranza  252   
    Hanno votato
 380    
    Hanno votato
no  123).    

(Esame dell'articolo 13 – A.C. 331-927-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 13 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A – A.C. 331-927-A).
  Non essendo segnalato alcun emendamento, passiamo alla votazione dell'articolo.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cirielli. Ne ha facoltà, per un minuto.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, solo per dire, visto che questo è un articolo sistemico che riprende un po’ tutto il resto della norma, che la cosa incredibile è che, di fronte ad una riforma così epocale per la sinistra, che ci fa fare un passo in avanti di civiltà perché inserisce una nuova forma di pena, la pena detentiva non carceraria, e la sospensione del procedimento con messa in prova – per noi una forma di inciviltà, perché scarica le inefficienze dello Stato sulle vittime e sui cittadini, compromettendo la sicurezza –, incredibilmente, tutti i giornali di regime, tranne Libero, oggi, tacciono vergognosamente su questo grande episodio. È la dimostrazione che il regime si vergogna di approvare una norma contro i cittadini, contro la sicurezza dei cittadini (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega Nord e Autonomie).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 13.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bonifazi, Gozi, Crimì...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  500   
   Votanti  499   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  250   
    Hanno votato
 375    
    Hanno votato
no  124).    

(Esame dell'articolo 14 – A.C. 331-927-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 14 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A – A.C. 331-927-A).Pag. 16
  Non essendo segnalato alcun emendamento, passiamo alla votazione dell'articolo.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cirielli. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, premetto che sarò telegrafico. Articolo 14, per la clausola di invarianza finanziaria, dall'applicazione degli articoli da 2 a 13 non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, Ma allora a che gioco giochiamo ? Ci state prendendo in giro ? Prendete in giro gli italiani o, piuttosto, non prendete in giro voi stessi ?

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 14.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carbone, Gadda, Malisani, Simoni, Vargiu... Hanno votato tutti i colleghi ? Lasciamo arrivare anche l'onorevole De Micheli.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  503   
   Maggioranza  252   
    Hanno votato
 380    
    Hanno votato
no  123).    

(Esame dell'articolo 15 – A.C. 331-927-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 15 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A – A.C. 331-927-A).
  Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

  DONATELLA FERRANTI, Relatore per la maggioranza. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento 15.400, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.

  PRESIDENTE. Deputato Molteni ?

  NICOLA MOLTENI, Relatore di minoranza. Signor Presidente, il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, il Governo esprime parere favorevole sull'emendamento 15.400, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 15.400, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Marazziti. Ne ha facoltà.

  MARIO MARAZZITI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, vorrei semplicemente dire che mentre votiamo per l'emendamento all'articolo 15, noi ci accingiamo, a questo punto, a votare anche l'ultimo articolo di questo provvedimento. Penso che dobbiamo essere consapevoli che se non è la soluzione al problema terribile del carcere è però un grande momento di civiltà nella giusta direzione, nella riconsiderazione delle pene e dell'utilità delle pene, e nella possibilità di partire, oggi, per un percorso che può cominciare a cambiare, ad umanizzare il carcere ma anche a fare della sicurezza un bene comune senza vendette.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 15.400, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, accettato dalla Commissione e dal Governo Pag. 17e su cui il relatore di minoranza ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Hanno votato tutti ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  502   
   Votanti  501   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  251   
    Hanno votato
 378    
    Hanno votato
no  123).    

  Passiamo alla votazione dell'articolo 15.
  Ha chiesto di parlare il deputato Costa. Ne ha facoltà.

  ENRICO COSTA. Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, parlo come relatore, anche a nome della collega Ferranti, sull'ultima votazione di questo provvedimento e lo faccio per ribadire l'ultima volta quelle che sono state le ragioni che ci hanno portato, anche, in determinate circostanze, a respingere emendamenti dell'opposizione. Lo faccio perché riteniamo di aver messo mano, e lo abbiamo fatto sulla scia, sull'onda di quanto fatto nella scorsa legislatura e presentato dal Governo nella scorsa legislatura, a una disciplina e a una norma che non è una norma tampone come taluni hanno evidenziato. Si tratta di una norma organica, di una disciplina nuova, di una radice nuova che abbiamo voluto inserire nel nostro ordinamento. Questo vale per la messa alla prova che è un istituto mutuato dal diritto minorile ma in molti altri ordinamenti è presente, ma vale anche per la detenzione domiciliare come pena principale, come pena principale laddove il giudice, alla luce di determinati parametri, ritenga di applicarla perché più adeguata rispetto alla detenzione in carcere. Proprio per questo, come relatori respingiamo quanto emerso anche da alcuni articoli di stampa dove questa legge viene etichettata come una legge «libera tutti», come una legge che favorisce i delinquenti. Questa è una norma di civiltà giuridica, è una norma che punta ad adeguare al caso concreto la sanzione detentiva ai domiciliari o detentiva in carcere, da applicarsi. È una norma che consente di avviare un percorso anche di ridefinizione della pena nel nostro ordinamento. La pena deve avere una funzione rieducativa; siamo convinti che la pena oggi, nel nostro ordinamento, così come è applicata, abbia una funzione rieducativa ? E non è una norma tampone per cercare di liberare le carceri e dare ossigeno alle carceri che in questo momento faticano con oltre 65 mila detenuti al loro interno.
  Perché devo dire che la priorità, se proprio si dovesse intervenire per ridurre il numero dei detenuti, secondo me – e questa è una valutazione personale –, è intervenire sulla custodia cautelare. Lo sappiamo che su 65 mila detenuti 25 mila sono in custodia cautelare e la metà di questi devono ancora attendere il giudizio di primo grado. È uno strumento adeguato o è un'anticipazione di quella che è la sanzione ? Queste sono riflessioni che anche sull'onda di questo provvedimento, che ritengo essere una disciplina organica, debbono essere affrontate dal Parlamento. Lo sta facendo la Commissione, lo sta facendo il Senato, in questo momento, anche su altri fronti sul decreto-legge posto in essere dal Governo. Quindi ci abbiamo messo la faccia su questo provvedimento, anche a costo di avere delle critiche – che riteniamo gratuite, che riteniamo infondate – dalla stampa, in questi giorni. C’è stato un dibattito franco, c’è stato un dibattito schietto, però riteniamo che l'impalcatura del provvedimento abbia una sua dignità e dia al nostro Paese una normativa di grande civiltà giuridica.

  NICOLA MOLTENI, Relatore di minoranza. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

Pag. 18

  NICOLA MOLTENI, Relatore di minoranza. Signor Presidente, a conclusione di questo dibattito credo sia opportuno fare alcune considerazioni. Siamo profondamente rammaricati del fatto che molti degli emendamenti che sono stati presentati, non di natura ostruzionistica o dilatoria, ma emendamenti di merito volti a migliorare il provvedimento, non siano stati presi neppure in considerazione. Credo che questo sia un grave danno che si fa alla democrazia e al buon funzionamento del sistema normativo del nostro Paese. L'abbiamo più volte detto e lo ripetiamo: questo è un provvedimento, fortemente dannoso, è provvedimento sbagliato, è l'ennesimo provvedimento tampone, è l'ennesimo provvedimento occasionale per non risolvere e non riuscire a risolvere un problema, che è quello del sovraffollamento delle carceri. È un provvedimento che mina e mortifica fortemente un principio, il principio della certezza della pena, quel principio che durante le campagne elettorali tutti invocano ma che poi viene sistematicamente non mantenuto tramite provvedimenti di questo tipo. È un provvedimento che offende, mortifica e non tutela le vittime dei reati, è un provvedimento che mina la sicurezza dei cittadini. La Lega ha fatto il suo dovere, ha fatto la sua parte per impedire l'approvazione di questo provvedimento. Chi oggi voterà questo provvedimento si assumerà la responsabilità davanti al Paese e davanti ai cittadini perbene (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 15, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Brandolin...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  490   
   Votanti  489   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  245   
    Hanno votato
 369    
    Hanno votato
no  120).    

  (il deputato Rigoni ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

(Esame degli ordini del giorno – A.C. 331-927-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A – A.C. 331-927-A).
  Se nessuno chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere. Ogni volta che esprime il parere le chiederei di citare il numero e il primo firmatario dell'ordine del giorno.

  COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, chiedo alla Presidenza una sospensione di cinque minuti, se possibile.

  PRESIDENTE. Sta bene. Sospendo la seduta per dieci minuti, cinque mi sembra irrealistico, non fanno in tempo nemmeno a prendere il caffè.
  La seduta è sospesa.

  La seduta, sospesa alle 11,10, è ripresa alle 11,25.

  PRESIDENTE. Prima della sospensione, eravamo, come ricordano i colleghi, nella fase del parere del Governo sugli ordini del giorno. Prima di dare la parola al sottosegretario per il parere puntuale sugli ordine del giorno, ha chiesto di parlare il Ministro Cancellieri. Quindi chiedo ai deputati e alle deputate di prendere posto rapidamente.
  Do la parola al Ministro Cancellieri.
  Se i deputati e le deputate invece di stare nell'emiciclo prendono posto è meglio, Pag. 19così possiamo seguire l'intervento del Ministro Cancellieri.
  Prego Ministro.

  ANNA MARIA CANCELLIERI, Ministro della giustizia. Buongiorno a tutti, sono venuta qui per essere presente a questa parte dei lavori e per esprimere tutto l'impegno del Governo su questo tema, e so che ci sono state discussioni molto aperte su alcune questioni, soprattutto per quanto riguarda la possibilità o meno di inserire alcuni reati, tra cui lo stalking. Io vorrei che fosse chiaro che l'atteggiamento del Governo è un atteggiamento di assoluto rigore dei confronti di reati come lo stalking, tanto assoluto rigore che nel nostro decreto-legge l'abbiamo escluso tra i reati che potessero essere previsti, abbiamo addirittura previsto l'arresto per coloro che compino questo genere di crimine. Quindi, l'attenzione è massima. L'impegno che io posso prendere in questa Aula è che tutta l'attività che verrà svolta dopo l'approvazione di questa norma sarà monitorata con controlli e che si riferirà al Parlamento sull'andamento dell'attività, in modo da poter poi, se del caso, fare le opportune verifiche.
  Il problema è che, comunque, siamo di fronte ad un tema di rilevanza costituzionale; non possiamo in questo momento distinguere un reato dall'altro ma ci impegniamo seriamente nella maniera più rigorosa possibile a monitorare l'andamento della norma e vedere gli effetti che produce sulla società civile.
  Comunque sono pronta ad ascoltarvi se avete qualche altra obiezione.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Poche idee ma confuse...

  ANNA MARIA CANCELLIERI, Ministro della giustizia. Le mie idee sono assolutamente chiare, se vuole gliele spiego meglio (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente e Scelta Civica per l'Italia – Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

  PRESIDENTE. Signora Ministro, prenda il tempo che ritiene, tra l'altro il sottosegretario Ferri deve esprimere ancora i pareri sugli ordini del giorno.
  Ha chiesto di parlare il relatore di minoranza Molteni. Ne ha facoltà.
  Chiederei ai deputati di comportarsi normalmente, senza esagerare.

  NICOLA MOLTENI, Relatore di minoranza. Signor Presidente, ringraziamo il Ministro per la presenza. Il Ministro però non dica di aver partecipato ai lavori, noi avremmo voluto che lei partecipasse realmente ai lavori, non basta arrivare, intervenire a discussione e a votazione degli emendamenti già avvenuta (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie), e credo che sia inaccettabile, pur con tutto il rispetto che noi abbiamo per lei, sia nei confronti della sua figura sia nei confronti di quello che ha fatto precedentemente, però credo sia inaccettabile, dopo tutto quello a cui abbiamo assistito in questa Aula, che il Ministro venga a dire che nei confronti di alcuni reati, di particolare allarme sociale, tra cui lo stalking, ci sarà rigore.
  Se si voleva avere rigore bastava accogliere gli emendamenti di buonsenso che sono stati presentati dalle forze politiche di opposizione (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord e Autonomie e MoVimento 5 Stelle), la Lega in primis. Questo è un atteggiamento da coda di paglia e non lo possiamo accettare.

  PRESIDENTE. Grazie, ha esaurito il suo tempo. Darò la parola per un minuto ciascuno ai deputati Colletti e Cirielli, poi darò la parola al sottosegretario Ferri per l'espressione del parere sugli ordini del giorno perché, come tutti sapete, è stato concluso un accordo tra i gruppi che prevede, tra breve, le dichiarazioni di voto che spero il Ministro vorrà ascoltare. La parola al deputato Colletti.

  ANDREA COLLETTI. Signor Presidente, solo una premessa: siccome noi non siamo intervenuti neanche troppo durante Pag. 20la discussione degli emendamenti, immagino che ci spetti più tempo del minuto che lei ci concede.

  PRESIDENTE. Avete esaurito anche voi i tempi ed è del tutto irrituale questo giro di interventi.

  ANDREA COLLETTI. Non credo, perché è stato già dato un ampliamento dei tempi sia al gruppo Lega Nord sia al gruppo Fratelli d'Italia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), quindi pretendiamo un allungamento dei tempi anche per noi.
  Premesso questo, signora Ministro, il suo intervento ci sembra un tipico intervento di stile, ci sembra un tipico intervento da politico, privo di contenuti veri. Sinceramente ha detto qualcosa, ma in realtà ci sembra che non abbia detto nulla e ciò a noi dispiace molto. Qui il dibattito è stato forte, è stato un dibattito nel merito, non solo nel metodo, e sinceramente io dico personalmente, da avvocato, mi sono sentito offeso dalle sue parole dette a Napoli. Da avvocato mi sono sentito offeso perché è inaccettabile (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), perché allora anche lei rappresenta una lobby, perché lei rappresenta la lobby dei prefetti che forse è ancora più forte della lobby degli avvocati (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Grazie, ha esaurito il suo tempo.
  Do la parola al deputato Cirielli.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, due secondi sull'ordine dei lavori per dire che la ringrazio per avermi dato la parola, avendo terminato il tempo, però protesto perché abbiamo interrotto per venti minuti poiché il sottosegretario non aveva letto gli ordini del giorno; ma sorvoliamo.
  Vorrei dire al Ministro, senza che si offenda, che noi stiamo facendo una riforma epocale. Introduciamo la sospensione del procedimento con messa alla prova dell'imputato anche per gli adulti, peraltro con pene fino a sei anni, introduciamo come pena principale la pena detentiva non carceraria, e lei viene qui a dire che le sembra grave che questo provvedimento possa riguardare anche lo stalking!
  Noi condividiamo, abbiamo fatto una battaglia, però onestamente ci saremmo aspettati un intervento più importante su quello che intendete spendere per i servizi sociali, per i tribunali di sorveglianza, per la polizia penitenziaria, per rendere le carceri più vivibili, per introdurre il lavoro in carcere, e su come intendete risarcire le vittime del reato che tante volte non solo subiscono l'affronto di vedere in libertà le persone, ma queste persone non sono neanche capienti e così hanno il danno e la beffa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. I due relatori stanno disturbando il sottosegretario Ferri o forse stanno collaborando con il sottosegretario Ferri che in questa fase dovrebbe esprimere i pareri sugli ordini del giorno. Quindi, io darei la parola al sottosegretario Ferri per il parere sugli ordini del giorno.

  COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, il Governo sull'ordine del giorno Schirò Planeta n. 9/331-A/1, in cui vi è l'impegno del Governo a garantire lo svolgimento di uno stage penitenziario...

  PRESIDENTE. Sottosegretario, mi scusi, lei non deve riassumere il senso degli ordini del giorno. Salvo una riformulazione, mi deve dire numero e firmatario dell'ordine del giorno, se il parere è favorevole o contrario o se vi sia una proposta di riformulazione.

  COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Il Governo sull'ordine del giorno Schirò Planeta n. 9/331-A/1 esprime parere favorevole con una riformulazione, nel senso di sopprimere l'ultimo periodo del dispositivo dove si prevede «l'abbassamento della soglia Pag. 21minima di reddito per accedere al gratuito patrocinio», perché è un problema di spesa; su quest'ultimo periodo il parere è contrario, per il resto è favorevole.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Gitti n. 9/331-A/2. Per quanto riguarda l'ordine del giorno Sberna n. 9/331-A/3, si parla di misure di agevolazione fiscale, quindi il parere è contrario per quanto riguarda le agevolazioni fiscali perché sono misure, comunque, che vanno verificate, cosa che, in questa sede, non è possibile fare. Però, se l'ordine del giorno viene riformulato, o inteso come raccomandazione, per il Governo il parere è favorevole, laddove si possa valutare l'opportunità di predisporre misure per le aziende sane che utilizzino personale in stato detentivo.

  PRESIDENTE. Mi scusi, sottosegretario, per consentire una prosecuzione dei lavori il più possibile, spedita, su ogni ordine del giorno, se il Governo propone una riformulazione, lo deve dire lei; invece, l'accoglimento come raccomandazione è un'altra ipotesi ancora.
  Per cui, nel caso dell'ordine del giorno in questione, Berna n. 9/331-A/3, deve dire se propone una riformulazione, o se intende accoglierlo come raccomandazione.

  COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, il Governo sull'ordine del giorno Berna n. 9/331-A/3 propone una riformulazione, nel senso di impegnare il Governo a valutare l'opportunità di predisporre misure idonee ed efficaci per le aziende sane che utilizzino personale (...).
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Marazziti n. 9/331-A/4 ed esprime parere favorevole come raccomandazione sull'ordine del giorno Mazziotti Di Celso n. 9/331-A/5, che riguarda il problema degli organici.
  Il Governo accoglie, altresì, come raccomandazione gli ordini del giorno Gigli n. 9/331-A/6 e Piepoli n. 9/331-A/7. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Binetti n. 9/331-A/8 e accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Antimo Cesaro n. 9/331-A/9, che parla di risorse economiche.
  Il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Carnevali n. 9/331-A/10 e Santerini n. 9/331-A/11. Il Governo esprime parere contrario sugli ordini del giorno Maietta n. 9/331-A/12, Cirielli n. 9/331-A/13, Totaro n. 9/331-A/14, Corsaro n. 9/331-A/15 e Rampelli n. 9/331-A/16. Il Governo esprime parere favorevole come raccomandazione sugli ordini del giorno Attaguile n. 9/331-A/17 e Busin n. 9/331-A/18.
  Il Governo esprime parere favorevole come raccomandazione sugli ordini del giorno Caon n. 9/331-A/19, Grimoldi n. 9/331-A/20, Guidesi n. 9/331-A/21, Marcolin n. 9/331-A/22 e Molteni n. 9/331-A/23.
  Per quanto riguarda l'ordine del giorno Gianluca Pini n. 9/331-A/24, che poi è simile anche ad un altro ordine del giorno che valuteremo in seguito, si ritiene che così formulato non vada bene e il Governo esprime parere favorevole come raccomandazione, però al fine di un monitoraggio.
  Il Governo esprime parere contrario sugli ordini del giorno: Prataviera n. 9/331-A/25, in cui si parla di misure finanziarie, Rondini n. 9/331-A/26, Bossi n. 9/331-A/27 (anche qui si parla di misure finanziarie), Giancarlo Giorgetti n. 9/331-A/28, Buonanno n. 9/331-A/29 e Allasia n. 9/331-A/30.
  Il Governo esprime parere favorevole come raccomandazione sull'ordine del giorno Caparini n. 9/331-A/31, mentre esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Fedriga n. 9/331-A/32.
  Il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno Borghesi n. 9/331-A/33, mentre esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Invernizzi n. 9/331-A/34.
  Per quanto riguarda l'ordine del giorno Carfagna n. 9/331-A/35, il Governo lo accetta purché venga riformulato, cioè ritiene sia favorevole di fronte all'impegnodel Pag. 22Governo ad effettuare un attento monitoraggio dell'applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 1 con riferimento ai singoli reati di grave allarme sociale e, in particolare, al reato di stalking. Quindi, se così riformulato e togliendo la premessa, il Governo è favorevole a questo impegno.
  Il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno Colletti n. 9/331-A/36, perché anche in questo caso si parla di risorse economiche, come anche sull'ordine del giorno Businarolo n. 9/331-A/37, sempre perché vi si parla di reperimento di risorse economiche.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli ordini del giorno.
  Se i firmatari acconsentono alla riformulazione...

  ANDREA COLLETTI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Signor Presidente, penso che il sottosegretario abbia sbagliato a leggere i due ordini del giorno Businarolo n. 9/331-A/37 e Colletti 9/331-A/36, perché uno dei due non prevede un reperimento di risorse.

  PRESIDENTE. Facciamo in questo modo, così intanto il sottosegretario ha tempo: iniziamo dall'ordine del giorno Schirò Planeta n. 9/331-A/1, essendo i vostri gli ultimi due. Cominciamo a votare i primi e intanto il sottosegretario controlla; poi, quando arriviamo ai vostri, verifichiamo il parere.
  Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione dell'ordine del giorno Schirò Planeta n. 9/331-A/1, accettato dal Governo, purché riformulato.

  GEA SCHIRÒ PLANETA. Sì, signor Presidente, accetto la riformulazione.

  PRESIDENTE. Sta bene.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Gitti n. 9/331-A/2, accettato dal Governo.
  Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Sberna n. 9/331-A/3, accettato dal Governo, purché riformulato.
  Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Marazziti n. 9/331-A/4, accettato dal Governo.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Mazziotti Di Celso n. 9/331-A/5, Gigli n. 9/331-A/6 e Piepoli n. 9/331-A/7, accolti dal Governo come raccomandazione.
  Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Binetti n. 9/331-A/8, accettato dal Governo.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Antimo Cesaro n. 9/331-A/9, accolto dal Governo come raccomandazione.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Carnevali n. 9/331-A/10 e Santerini n. 9/331-A/11, accettati dal Governo.
  Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Maietta n. 9/331-A/12, non accettato dal Governo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Maietta n. 9/331-A/12, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Nesi, Giammanco, Oliaro, Lupo, Grassi, Borghi, Latronico, Segoni, Piccone, Bonaccorsi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 23

   (Presenti  472   
   Votanti  469   
   Astenuti  3   
   Maggioranza  235   
    Hanno votato
 121    
    Hanno votato
no  348).    

  Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Cirielli n. 9/331-A/13, non accettato dal Governo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Cirielli n. 9/331-A/13, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malisani, Colonnese, Tripiedi, Chimienti, Cecconi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  471   
   Votanti  370   
   Astenuti   101   
   Maggioranza  186   
    Hanno votato
  23    
    Hanno votato
no  347).    

  Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Totaro n. 9/331-A/14, non accettato dal Governo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Totaro n. 9/331-A/14, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Centemero, L'Abbate, Gnecchi, Albanella, Raciti, Lotti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  470   
   Votanti  370   
   Astenuti  100   
   Maggioranza  186   
    Hanno votato
  23    
    Hanno votato
no  347).    

  Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Corsaro n. 9/331-A/15, non accettato dal Governo.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Corsaro n. 9/331-A/15, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malisani, Magorno, Nesci, Cominardi, Agostini Luciano, Scalfarotto... Hanno votato tutti ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  471   
   Votanti  370   
   Astenuti  101   
   Maggioranza  186   
    Hanno votato
  22    
    Hanno votato no  348).

  (Il deputato Melilla ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Rampelli n. 9/331-A/16, non accettato dal Governo.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Rampelli n. 9/331-A/16, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Catania, Galgano, Vargiu, Scalfarotto... Hanno votato tutti ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 24

   (Presenti  480   
   Votanti  363   
   Astenuti  117   
   Maggioranza  182   
    Hanno votato
   7    
    Hanno votato no  356).    

  Ora inizia una serie di ordini giorno presentati dal gruppo Lega Nord e Autonomie su cui il Governo ha espresso parere favorevole come raccomandazione. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Attaguile n. 9/331-A/17, Busin n. 9/331-A/18, Caon n. 9/331-A/19, Grimoldi n. 9/331-A/20, Guidesi n. 9/331-A/21, Marcolin n. 9/331-A/22 e Molteni n. 9/331-A/23, accolti dal Governo come raccomandazione.
  Sull'ordine del giorno Gianluca Pini n. 9/331-A/24, il Governo ha chiesto di intervenire. Prego.

  COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, per quanto riguarda l'ordine del giorno Gianluca Pini n. 9/331-A/24 il parere del Governo è contrario.

  PRESIDENTE. Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Gianluca Pini n. 9/331-A/24, non accettato dal Governo.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Gianluca Pini n. 9/331-A/24, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marazziti, Capelli, Scalfarotto, ...Nessun altro ha difficoltà a votare ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  479   
   Votanti  379   
   Astenuti  100   
   Maggioranza  190   
    Hanno votato
  24    
    Hanno votato no  355).

  (Il deputato Decaro ha segnalato di aver espresso voto favorevole mentre avrebbe voluto esprimere voto contrario).

  Passiamo all'ordine del giorno Prataviera n. 9/331-A/25, su cui il Governo ha espresso parere contrario.

  ETTORE ROSATO. Chiedo di parlare

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ETTORE ROSATO. Presidente, io credo che il Governo possa valutare di non costringere i nostri gruppi a votare contro questi ordini del giorno che chiedono – nel modo in cui vengono presentati dalla Lega – di mettere ulteriori risorse per coprire gli organici delle Forze di polizia. Questo riguarda l'ordine del giorno Prataviera n. 9/331-A/25 e i successivi (Commenti). Io credo che il Governo su questo possa impegnarsi come raccomandazione, recuperando lo spirito, che è uno spirito da noi condiviso.

  IGNAZIO LA RUSSA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  IGNAZIO LA RUSSA. Lo so che è irrituale il mio intervento, ma volevo dire al collega che ieri c'era un emendamento: bastava votarlo e non fare la «finta» dell'ordine del giorno, che non serve a niente (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Chiedo comunque al Governo se intenda accogliere la sollecitazione del deputato Rosato affinché questi ordini del giorno vengano accolti come raccomandazione.

  COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Sì, il Governo esprime parere favorevole alla raccomandazione e quindi accoglie la sollecitazione.

Pag. 25

  EMANUELE FIANO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  EMANUELE FIANO. Presidente, irritualmente, esattamente come è intervenuto l'onorevole La Russa: invece dell'emendamento bastava non tagliare 4 miliardi alle Forze dell'ordine quando lui era Ministro ! La ringrazio (Applausi dei deputati dei gruppi Partito democratico e Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Chiederei un aiuto al Governo o agli uffici: quanti e quali sono gli ordini del giorno che riguardano la stessa materia ? Abbiamo capito che l'ordine del giorno Prataviera n. 9/331-A/25 è di questa fattispecie. Quali altri ? L'ordine del giorno Rondini n. 9/331-A/26 ?

  COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, per gli ordini del giorno Rondini n. 9/331-A/26, Bossi n. 9/331-A/27 e Giancarlo Giorgetti n. 9/331-A/28, come raccomandazione il Governo esprime parere favorevole.

  PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Prataviera n. 9/331/25, Rondini n. 9/331-A/26, Bossi n. 9/331-A/27 e Giancarlo Giorgetti n. 9/331-A/28, accolti dal Governo come raccomandazione.
  Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Buonanno n.  9/331-A/29, non accettato dal Governo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Buonanno n. 9/331-A/29, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Salvo, Cesa, Magorno, Molea, Miotto, Vignali...

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  481   
   Votanti  381   
   Astenuti  100   
   Maggioranza  191   
    Hanno votato
  23    
    Hanno votato
no  358).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Allasia n. 9/331-A/30, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione... Scusate. Revoco l'indizione della votazione. Ha chiesto di parlare il rappresentante del Governo. Ne ha facoltà.

  COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, anche in questo caso, se il presentatore, l'onorevole Allasia, è d'accordo, il Governo esprime parere favorevole come raccomandazione.

  PRESIDENTE. Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno del giorno Allasia n. 9/331-A/30, accolto dal Governo come raccomandazione.
  Prendo atto, altresì, che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno del giorno Caparini n. 9/331-A/31, accolto dal Governo come raccomandazione.
  Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Fedriga n. 9/331-A/32, accettato dal Governo.
  Il Governo conferma il parere contrario sull'ordine del giorno Borghesi n. 9/331-A/33 ?

  COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, confermo il parere contrario.

  PRESIDENTE. Sta bene. Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Borghesi n. 9/331-A/33, non accettato dal Governo.Pag. 26
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Borghesi n. 9/331-A/33, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Magorno, Nicchi, Rostan, Giacomelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  481   
   Votanti  480   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  241   
    Hanno votato
 121    
    Hanno votato
no  359).    

  Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Invernizzi n. 9/331-A/34, accettato dal Governo.
  Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Carfagna n. 9/331-A/35, accettato dal Governo, purché riformulato.
  Quanto agli ordini del giorno Colletti n. 9/331-A/36 e Businarolo n. 9/331-A/37, i deputati proponenti chiedevano al Governo di riesaminare la questione, perché forse c’è un fraintendimento, un equivoco. Rappresentante del Governo, prego.

  COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, ringrazio innanzitutto l'onorevole Colletti. Inizio dall'ordine del giorno Colletti n. 9/331-A/36. Il Governo esprime parere favorevole come raccomandazione.

  PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Colletti n. 9/331-A/36, accolto dal Governo come raccomandazione.
  Qual è il parere del Governo sull'ordine del giorno Businarolo n. 9/331-A/37, sottosegretario ?

  COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, anche in questo caso, in maniera coerente con quanto già espresso negli altri ordini del giorno, se il proponente fosse d'accordo, il Governo, come raccomandazione, esprime parere favorevole, però togliendo l'ultimo periodo dell'impegno, quello che riguarda la detassazione: su quello il parere è contrario. Invece, sul reperimento delle risorse economiche da destinare alle forze dell'ordine, coerentemente ai pareri espressi poc'anzi, il Governo esprime parere favorevole. Quindi la proposta cui il Governo si rimette al proponente è quella di trasformare il parere in raccomandazione, però togliendo l'ultimo periodo: «sollecitare il Governo ad estendere la detassazione» e così via.

  PRESIDENTE. Allora, c’è una proposta di riformulazione che consentirebbe al Governo di accoglierlo come raccomandazione.
  Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Businarolo n. 9/331-A/37, accolto dal Governo come raccomandazione, purché riformulato.
  È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.
  Poiché, in previsione del protrarsi dell'esame degli ordini del giorno, l'inizio dello svolgimento delle dichiarazioni di voto finale con ripresa televisiva diretta è stato differito alle ore 12,15, sospendo la seduta fino a tale ora.

  La seduta, sospesa alle 12,05 è ripresa alle 12,15.

(Dichiarazioni di voto finale – A.C. 331-927-A)

  PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale con ripresa televisiva diretta.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Franco Bruno. Ne ha facoltà.

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  FRANCO BRUNO. Signor Presidente, il nostro sarà un voto favorevole. Per quanto riguarda MAIE-ApI il Governo avrà la delega per produrre un decreto legislativo che introduce, tra le pene principali, la reclusione e l'arresto in luogo differente dal carcere. Aggiungo anche che condividiamo l'impostazione delle disposizioni previste in merito alla sospensione del processo con la messa alla prova, inclusa la previsione dell'affidamento al servizio sociale.
  In sincerità però non possiamo non dire che non ci nascondiamo che avremmo preferito sfruttare pienamente quest'occasione magari con un'inclusione e con un'esclusione. Parto da quest'ultima perché, a nostro avviso, avrebbe consentito di approvare una legge più avanzata. L'esclusione: avremmo preferito che si potesse affrontare l'eliminazione dal novero delle pene principali previsto dal nostro codice, dell'ergastolo, del «fine pena: mai». Grandi autorità morali e personaggi pubblici, politici di sensibilità culturale differente si esprimono da tanto tempo in questa direzione. Non me ne voglia nessuno se ne cito uno maggiormente affine alla mia estrazione culturale, alla tradizione dei cattolici, che è Aldo Moro. Per quanto ci riguarda in questa direzione quella di oggi ci è sembrata un'occasione mancata.
  Così come ci è sembrata un'occasione mancata un'inclusione, questa volta, non essere cioè riusciti a prevedere, già in questa fase, l'affidamento ai servizi sociali nel novero delle pene principali previste dal nostro ordinamento. Infine, anche noi abbiamo trovato eccessivamente ampia la delega: ampia almeno negli aspetti che sono legati alla cosiddetta qualità del reato che si potrebbe tradurre facilmente come percezione della pericolosità sociale del reato stesso, definiti in un range di pena troppo ampio e facilmente esposto a critiche come stiamo vedendo. Anche per questo motivo non abbiamo votato contro l'esclusione, che alcuni emendamenti prevedevano, di certi reati come la prostituzione minorile.
  Sappiamo bene che si è deciso di affidare alla scelta del singolo giudice una valutazione di merito ma, dal nostro punto di vista, non tutto deve essere delegato alla magistratura. Tuttavia, si mette mano alle pene principali, si riconosce che la privazione della libertà è una pena che non deve essere moltiplicata dall'umiliazione della dignità di nessuno. Noi siamo convinti che non è con questi provvedimenti che si risolverà il problema delle condizioni delle carceri ma, forse, è con questi provvedimenti, anche con questi provvedimenti, che si torna a ripensare allo strumento delle carceri e alla prassi della detenzione, e già questo per noi è un buon passo in avanti.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Di Gioia. Ne ha facoltà.

  LELLO DI GIOIA. Signor Presidente, signora Ministra, stiamo per approvare un provvedimento che, aldilà della demagogia e del populismo, non è certamente un provvedimento di indulto o di amnistia camuffata. È un provvedimento che restituisce dignità – noi crediamo – perché credo che non possiamo sottacere che il nostro Paese è stato condannato in via definitiva dalla Corte di giustizia europea soprattutto per ciò che riguarda le difficoltà che si hanno nelle carceri, i problemi che ci sono all'interno delle carceri, e anche moltissimi maltrattamenti.
  Noi crediamo che una democrazia forte non può e non deve avere paura di pene alternative. Una democrazia forte deve avere la capacità di applicarle e fare in modo che questo Paese si avvicini sempre più a quei Paesi con democrazia forte e ai Paesi più moderni della nostra Europa. Basta pensare che il 95 per cento di detenuti che sono messi in libertà e che non hanno ottenuto durante la loro detenzione nessuna pena alternativa hanno poi continuato a delinquere.
  Questa percentuale si abbassa notevolmente nel momento in cui questi detenuti hanno ottenuto pene alternative. Quindi, significa che vi è la possibilità di fare in Pag. 28modo che, nel momento in cui vi sono pene alternative, si possono reinserire nel tessuto sociale coloro i quali hanno sbagliato. Ed è questo io credo il senso del provvedimento. Infatti, nel momento in cui si dà facoltà al giudice di poter stabilire la pena detentiva in modo diverso, si dà appunto la possibilità di fare in modo che costoro possono reinserirsi nel tessuto sociale. Ma si ha anche la possibilità, nel momento in cui il giudice ne ravvede le non condizioni, di potere attuare di nuovo la custodia cautelare in carcere.
  Noi abbiamo qui, in questo Paese, nelle carceri – e mi avvio alle conclusioni – 25 mila detenuti ancora in custodia cautelare che stanno aspettando una sentenza di primo grado. Io credo che bisogna applicare per loro questo provvedimento. Ecco perché noi pensiamo, come socialisti, di dare un voto a favore di questo provvedimento speranti e convinti che partendo da questo provvedimento si affronti definitivamente il problema della riforma della giustizia per una giustizia più giusta e, soprattutto, nei riguardi dei cittadini italiani (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) – Liberali per l'Italia (PLI)).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Capelli. Ne ha facoltà.

  ROBERTO CAPELLI. Signor Presidente, signor Ministro, credo non sia superfluo ribadire in questa sede che la civiltà di un Paese si misura dalle condizioni delle sue carceri. Il dibattito di questi giorni ha evidenziato diverse linee di pensiero che hanno riportato la diversità delle culture in campo. Il Centro Democratico voterà questo ennesimo provvedimento necessitato ed urgente che affronta, appunto, un'ulteriore emergenza, già richiamati, come Paese, dall'Unione europea e dalla Corte di giustizia europea. Ma a tutti è chiaro che la soluzione non può essere, nel caso specifico, le carceri scoppiano, quindi svuotiamole.
  Una riflessione è d'obbligo: perché si è arrivati a questo, perché questo grande fardello e questa grande eredità. Non si può argomentare, per l'opposizione a questo provvedimento, come successo e come argomentato da una parte delle forze politiche, richiamandosi a ciò che non si è fatto nel passato, dimenticando le responsabilità che proprio essi hanno avuto e che continuano a essere evidenti su una mancata azione. E spero che nel prossimo futuro noi ci siano più queste forze politiche nella condizione di avere le responsabilità di Governo e specificatamente dei ministeri di competenza.
  Le carceri entrano nel grande capitolo delle incompiute d'Italia. Quanti appalti che, con un eufemismo, possiamo definire poco trasparenti ! Quante inutili e insulse leggi criminogene e riempicarcere ! La risposta nell'immediato non può che essere la proposta in discussione che, come ricordo, fu già approvata dalla Camera nella scorsa legislatura, il cui iter si è interrotto per la fine anticipata della legislatura stessa. Ma un aspetto non è stato valutato nell'ampia discussione, né dal Governo, né dall'Aula, ossia le conseguenze di questo provvedimento, necessitato come abbiamo detto.
  Si continua a scaricare sulla famiglia la carenza di un sistema sociale ed economico che una certa politica non ha saputo governare e, in tanti casi, ha contribuito ad affossare. Sulla famiglia si stanno scaricando i drammi della sanità, della disabilità, della disoccupazione giovanile e non, degli anziani, della condizione psichiatrica e, adesso, anche della detenzione. Tutto questo senza i dovuti, adeguati sostegni alla famiglia. Come nel caso, spesso avviene, degli enti locali e degli enti periferici, si delegano delle funzioni tagliando le risorse.
  Lo Stato non può e non deve abdicare al suo ruolo. La civiltà di un Paese si misura dalla serietà, dalla qualità, dalla lungimiranza, dalla sensibilità e dall'onestà, non solo e sempre intellettuale, della sua classe dirigente, dal saper guardare a chi è indietro, dal saper guardare agli ultimi. E qui, il confronto culturale è stato chiaro ed evidente in quest'Aula.

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  PRESIDENTE. La invito a concludere.

  ROBERTO CAPELLI. Ma la civiltà di un Paese e la preparazione e la forza della sua classe dirigente si misura anche dalla capacità di evitare, superare, programmare le emergenze che in questo Paese, ormai, stanno diventando pane quotidiano (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Centro Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato La Russa. Ne ha facoltà.

  IGNAZIO LA RUSSA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, signora Ministro, io un po’ distinguendomi la ringrazio per essere qui, perché so gli impegni che ha un Ministro e, quindi, comprendo la sua assenza di ieri. Non comprendo, invece, la necessità che questo provvedimento corresse a questa velocità spasmodica. Il Governo di cui lei fa parte è un Governo che ha rinviato finora tutto: ha rinviato l'IVA, ha rinviato l'IMU, ha rinviato la decisione sugli F-35; ha rinviato, persino, l'elezione – non il Governo, ma, insomma, il sistema di maggioranza – l'elezione del Vicepresidente della Camera. Per quanto riguarda invece lo «svuota carceri», che noi definiamo, invece, un provvedimento «riempi criminali» per le città, una fretta indiavolata; addirittura, tempi contingentati, quasi che finito questo impegno ne avessimo un altro, mentre sappiamo che ce ne andremo a casa fra qualche ora: avremmo potuto discuterlo più approfonditamente in difesa dei cittadini e lavorare tutto oggi e domani, senza farci stare impiccati sul minuto o sul secondo, anche se devo dire, comunque, in qualche modo, qualche tempo in più, ci è stato concesso per nostra richiesta.
  Vede, se questo provvedimento fosse davvero un provvedimento di emergenza perché le carceri sono sovraffollate e non c’è altro rimedio, l'ipotetica risposta che c’è premura perché il carcere bolle avrebbe un qualche significato, non quello di accorciare di un giorno, ma insomma. La verità è che il nostro convincimento – di noi di Fratelli d'Italia, ma non solo, degli amici della Lega e anche di un gruppo che con noi ha poco in comune, come il MoVimento 5 Stelle, ma che non ha disdegnato, come noi non abbiamo disegnato, una battaglia comune, una battaglia a cui, purtroppo, non si sono uniti i tanti parlamentari del Popolo della Libertà, che, in passato, anche in campagna elettorale, avevano sostenuto le tesi che oggi Fratelli d'Italia nel centrodestra, con la Lega, solidariamente, sostiene –, è il seguente.
  Non ci è sembrato chiaro, non ci è sembrato possibile che questa battaglia avesse davvero come scopo quello di svuotare le carceri. Perché se davvero fosse quello l'obiettivo, io sono stato al Governo e ci fu una proposta diverso tempo fa, quando ci fu un altro provvedimento che, tempo un anno, rimise in carcere una gran parte di quelli che erano stati scarcerati: ci avevano detto che era una misura-tampone, ma che, nel frattempo, sarebbero state costruite nuove carceri. Non sono state costruite.
  Avevo proposto: ma perché non utilizziamo le caserme vuote, perlomeno per chi deve scontare l'ultimo anno, anno e mezzo di carcere, che tanto non scappa dopo averne scontati tre o quattro ? Niente ! Avevamo detto: ma perché non mettere in strutture non controllate i semiliberi, cioè quelli che di giorno lavorano fuori e la notte devono dormire in carcere, che se non scappano di giorno non scappano, certo, la sera ? E, soprattutto, che senso ha intervenire sulla parte che sta scontando la pena, cioè sui colpevoli, acclarati tali da una sentenza e fare finta di niente, fare finta di non sapere che la larga parte dei detenuti sono in attesa di giudizio ? Negli Stati più avanzati, lo dico alla sinistra che parlava di avanzamento civile, non si sta in carcere in attesa della condanna. Lì dovevate intervenire, non lo avete fatto. Lasciamo liberi i condannati colpevoli, certamente, e teniamo in carcere magari quelli che poi saranno dichiarati innocenti; questa è la realtà di questo provvedimento (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega Nord e Autonomie) !Pag. 30
  Allora, non è un provvedimento «svuota carceri», è un provvedimento culturale, imposto alla parte di centrodestra dalla maggioranza da una visione culturale storica della sinistra, lo ripeto, storica della sinistra; quella secondo cui non è la vittima del reato la prima danneggiata, ma è il colpevole vittima della società, vittima delle circostanze, vittima della cattiveria dei colletti bianchi o di chissà chi ! Tant’è che un mio collega, un collega del PdL che credo voterà in difformità dal suo gruppo, semplificava il tutto, e mi diceva: io, se vedo una persona scippata – e lo scippo rientra in questo provvedimento, come tutti i reati come i più deboli, perché la cosa grave è che questo provvedimento mette fuori coloro che commettono reati contro i più deboli, contro i bambini, contro le donne, contro gli anziani, per la truffa agli anziani, contro le persone indifese che vengono scippate e coloro che compiono altri reati diversi stanno fuori, ma i più deboli non sono tutelati – al mercato, corro dopo che è stata trascinata a terra per vedere se si è fatta male, se la posso aiutare. Se c’è un deputato di sinistra, corre dallo scippatore a dirgli: che ti ha fatto la società ? Perché lo hai fatto, come ti posso aiutare a non farlo più ? È una differenza culturale. Per carità, io non la condanno, io sono contrario a quella cultura, contrario ! E non capisco questo Parlamento come possa, colpevolmente, adeguarsi. Vede, non le indicherò lo stalking, lei correttamente ha detto: noi siamo contro lo stalking, e chi non lo è ? Mara Carfagna, ex Ministro è stata quella che lo ha introdotto e io nel mio piccolo collaborai per darle subito un gruppo di carabinieri specializzati, ma non è solo lo stalking, è l'intera costruzione di una amnistia, di un indulto neanche mascherato, perché si tratta di un'amnistia e di indulto conclamato. Lei, signora Ministro, conosce benissimo la legge, è stata bravissima, sa che se si estingue la pena è amnistia, sa che quando una pena viene cambiata con un'altra pena prevista dalla legge è indulto e sa che la Costituzione prevede che si voti con i due terzi di maggioranza ! Io non capisco come il Presidente della Camera si sia assunta la responsabilità di farci votare a maggioranza semplice, circostanza che sottoporremo alla Corte costituzionale con un conflitto di attribuzione, perché si è violata la Costituzione in quest'Aula. Per difendere i delinquenti a danno dei cittadini onesti quest'Aula ha fatto carta straccia anche dell'articolo 79 della Costituzione.
  Vede, signor Presidente, avrei capito che bisogna pagare un tributo a questo Governo di larghe intese che vede destra e sinistra insieme.
  Avrei capito il finto ordine del giorno che Fiano cerca di mascherare, dimenticando che i Governi precedenti, quantomeno nelle missioni internazionali, hanno dato più del 30 per cento in più per sopperire ai tagli obbligatori che ci chiedeva anche la sinistra. Avrei capito se questo provvedimento fosse stato accompagnato – non l'avrei approvato, ma l'avrei capito – da un congruo aiuto alle forze di polizia, ai carabinieri, agli agenti di polizia, a un aumento dei loro stipendi, a un aumento dell'organico, a migliori strutture. Infatti, se si mettono fuori – lo ha detto lei – più di 6 mila persone in due anni – anzi, saranno 10 mila, perché 6 mila sono di un altro provvedimento, quindi prevediamo meno di altri 6 mila, 4 mila –, 10 mila...

  PRESIDENTE. La prego di concludere.

  IGNAZIO LA RUSSA. Ho finito, ancora un minuto, grazie. Con 10 mila persone in più, i carabinieri e gli agenti di polizia, che hanno sudato sangue per assicurare alla giustizia i delinquenti che noi oggi mettiamo nella strada tra la gente, quei militari o agenti di polizia non potranno più dedicarsi al contrasto della criminalità, oppure non controlleranno per niente le migliaia di persone che formalmente devono stare agli arresti domiciliari e che se ne andranno per i fatti loro. Nessuno sforzo per mandare quel 35 per cento di detenuti stranieri a scontare le pene a casa loro ! Perché il Ministro degli affari esteri non si impegna in questa necessità storica ormai per l'Italia (Applausi dei deputati del Pag. 31gruppo Fratelli d'Italia) ? Ce l'abbiamo fatta in parte, quando si cercava di farlo. Allora Presidente...

  PRESIDENTE. Deve concludere.

  IGNAZIO LA RUSSA. Presidente, signor Ministro, Fratelli d'Italia non solo voterà contro questo provvedimento, ma proporrà un referendum e adirà la Corte costituzionale per un conflitto fra gli organi dello Stato, che renderà giustizia alle vittime innocenti della violenza altrui (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega Nord e Autonomie).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Buonanno. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA BUONANNO. Signor Presidente, signor Ministro, benvenuta in Parlamento. Questo provvedimento ci sembra un provvedimento che va veramente contro le esigenze della gente. Certo, noi oggi abbiamo una crisi economica importante, la paghiamo tutti, soprattutto le classi più deboli, una crisi economica che però non riguarda solo il nostro Paese, riguarda l'Europa, riguarda il mondo, e quindi avete tante giustificazioni e sono anche tanti coloro che hanno sbagliato. Quindi i politici e anche il Governo possono dire: è colpa di questo, è colpa di quest'altro, due anni fa è successo questo, tre anni fa c’è stata quest'altra cosa, arriva dagli Stati Uniti e così via. Ma su questo provvedimento le colpe sono esclusivamente vostre. Non si può dire che la è colpa di qualcun altro, perché con questo provvedimento i cittadini devono sapere che siete voi che decidete determinate cose, e non potete nascondervi dietro a un paravento dicendo: no, noi diciamo determinate cose, ma è discrezione del giudice decidere se mandare agli arresti domiciliari il delinquente criminale oppure no.
  Ma se il Governo e il Parlamento, che voterà questo provvedimento, forniscono al giudice lo strumento per poter fare ciò, è colpa del Parlamento e di chi legifera. Quindi, un giudice, secondo lei, quando si troverà a dover decidere se uno deve andare in galera o stare agli arresti domiciliari, magari con la preoccupazione che poi quello che va in galera – perché può deciderlo lui se farlo andare in galera o no – magari lo va ad aspettare sotto casa, che cosa fa ? È quindi evidente che la colpa è esclusivamente vostra. Allora i cittadini devono sapere, soprattutto le fasce più deboli, i lavoratori, le anziane, gli anziani, i giovani, quali sono i reati per cui voi date la possibilità a certa gente di stare a casa e guardare la televisione. Allora, abbiamo: prostituzione minorile, pornografia minorile, accattonaggio per minori, furto, truffa, atti di terrorismo, ricettazione, frode, incendi boschivi, maltrattamenti, istigazione a delinquere e falsa testimonianza, e ne ho citati solo alcuni. Complimenti ! Ma perché non diamo anche la medaglia d'oro a chi fa queste cose (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie) ? Oltre al fatto, signor Ministro, che la cosa più brutta di tutto quello che ho elencato è che va bene anche per i recidivi, cioè per chi ha già fatto queste cose; e noi li andiamo a premiare (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie) ! È questo difendere il popolo ? A noi della Lega hanno dato del populisti. Noi non siamo populisti, noi siamo popolari ! Siamo per difendere la gente (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie) ! Popolari ! Voi state nel castello !
  Voi state nelle auto blu ! Voi state riparati da tutto ! Però chi subisce tutte ciò che ho detto è il cittadino comune che magari c'avrà qualcuno nell'appartamento vicino. E non ho citato un reato, in merito al quale c’è l'ipocrisia totale di questo Parlamento, soprattutto del genere femminile, quello dello stalking; quante battaglie, quante cose, si sono riempite tutte la bocca dello stalking, ma c’è anche questo reato, per cui lo stalker può essere mandato a casa. Complimenti vivissimi ! Perché tutte quelle che subiscono determinati crimini vedono che c’è un'istituzione, la più importante, che invece li fa andare a casa. Bravi, mi fa molto piacere.Pag. 32
  E poi ho sentito: ma noi dobbiamo dare dignità ai carcerati ! E la dignità di chi subisce il reato ? E la dignità delle vittime ? Dei parenti che si vedono magari qualche delinquente in giro (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie) ? Poi ne fate uscire da una parte 4 mila e dall'altra 6 mila. Bravo, signor Ministro, mi fa molto piacere ! Ma perché non propone di non arrestare più nessuno così le carceri si svuotano velocemente ? Questa è una bella proposta. Ma perché non ha guardato magari nell'inventario dello Stato, quante carceri vuote ci sono.
  E poi siccome abbiamo il problema della disoccupazione, ma prendiamo più agenti ! Lo Stato stesso può prendere più agenti: abbiamo presentato un emendamento per stanziare 500 milioni di euro per pagare di più le Forze dell'ordine e per avere più agenti, ma l'avete bocciato, l'hanno bocciato la sinistra e il Popolo della Libertà, complimenti ! (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).
  Tagliamo le auto blu. Costano 250 milioni di euro, ma tagliamole ! Ci sono ex ministri che vanno ancora in giro con le auto blu, per fare cosa ? Il taxi ? Che vadano con la loro macchina, se la comprino blu come l'ho comprata io così possono dire di andare con l'auto blu.
  Noi vogliamo esattamente una cosa: che chi si comporta bene in questo Paese deve essere tutelato, e chi si comporta male deve stare in galera e pagare fino all'ultimo giorno (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).
  Poi quando si parla di servizi sociali, io ho pensato, mamma mia, ma questa sinistra, la sinistra estrema, i colleghi di Sinistra Ecologia Libertà, ma come mai votano tutti con il partito di Berlusconi ? Ma come mai (Commenti dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà) ? Beh, da una parte, ovviamente, ci sono degli interessi particolari, che poi enuncio, ma dall'altra ci sono le cooperative, il mondo della sinistra, delle cooperative, del Montepaschi di Siena, un po’ di tutte queste cose (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie) e quindi è evidente che c’è anche un interesse economico, per cui se ne fregano della sicurezza dei cittadini poiché c’è un interesse economico.
  Quindi, ad esempio, voglio fare una cosa che a noi del Nord ci dà tanto fastidio: incendi boschivi. Allora uno che appicca un incendio non va in galera. Allora, in Sicilia ci sono più forestali del Canada; allora sono andato a vedermi sulla cartina geografica e dico: «Miseria, ma la Sicilia ma quanti forestali ha rispetto al Canada ?» Allora, il Canada è grande 10 milioni di chilometri quadrati, più o meno come l'Europa, la Sicilia è grande 25.500 chilometri quadrati, record del mondo. Abbiamo più forestali in Sicilia che in Canada ed in più, siccome sappiamo che gli incendi boschivi ogni tanto vengono appiccati in maniera voluta, per far vedere che servono i forestali, adesso ne possono incendiare anche di più perché tanto non succede niente e quindi noi con la Sicilia siamo ancora più forti del Canada, record mondiale, neanche in Amazzonia ci sarebbero tutti questi forestali ! Questo per dirle che qui è un'istigazione a delinquere, quello che è il provvedimento, perché questo è quello che sta succedendo.
  Poi, burocrazia. Noi qua siamo la fabbrica della burocrazia, scartoffie, cavilli, «no, non può entrare», «decide il giudice», eccetera. Ma cosa dite ? Ma possiamo fare una cosa più semplice ? Possiamo fare in modo veramente che, ripeto, chi sbaglia paga e chi si comporta bene deve essere tutelato ? Molto semplice: faccia uscire dagli uffici tutte quelle persone che stanno a girare scartoffie e le metta per la strada, gli faccia fare quello che serve, faccia in modo, insomma, che la gente si senta più tutelata, è una cosa abbastanza semplice che lo diceva anche in maniera importante Indro Montanelli, qualche anno fa prima che morisse, lo diceva anche lui: meno scartoffie, più sulla strada.
  E poi le Forze dell'ordine. Ma secondo lei le Forze dell'ordine sono così contente di questo provvedimento ? Verranno sbertucciate da quelli che fanno i reati e poi sono fuori per la strada e magari gli fanno anche così, perché tanto non gli succede Pag. 33niente. E le Forze dell'ordine sono lì a prendere una paga da fame (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie) e dall'altra parte, che cosa fanno ? Si vedono anche presi in giro; rischiano la vita per che cosa ? Per avere un Governo e un'istituzione che, invece di dargli una mano, gli dà un calcio nel sedere ? Ma questa è l'Italia seria ?
  A me pare più un'Italia da «Repubblica delle banane» con questi provvedimenti, caro signor Presidente (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie). Indulto del 2006, 22 mila persone fuori dal carcere; l'altro giorno ho sentito un deputato del PD che ha presentato una proposta di legge per fare l'amnistia o l'indulto – casualmente nel 2006 era Prodi Presidente del Consiglio e chi ha parlato l'altro giorno, prodiano anche lui, si vede che sbagliare è umano, perseverare è diabolico (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie) – e cosa ha fatto ? Ha ribadito che ci vuole l'indulto o l'amnistia, facciamo uscire un'altra volta tutti.
  Cosa è successo ? Che dopo poco tempo tutti i delinquenti sono rientrati in carcere, giochiamo a cosa ? A guardie e ladri ? Facciamo così ? Lo sa che cosa è successo nel 2012, signor Ministro ? Lei dovrebbe saperlo, furti più 20 per cento, rapine più 5 per cento, scippi più 14 per cento, adesso gli diciamo, cari signori, venite è aperta la lotteria, perché tanto vi diamo ancora il premio, i cioccolatini, perché tanto non vi succede niente. Complementi, signor Ministro.
  Poi, per concludere, copertura di spesa avete messo che è inalterata, siete dei bugiardi perché non sarà così. Inalterata la copertura di spesa ? Fate i provvedimenti senza la copertura di spesa e poi andate a dire ai cittadini di pagare le tasse, siete i primi a dare il cattivo esempio e a noi amministratori ci dite che cosa dobbiamo fare e poi voi siete i primi bugiardi a dire copertura di spese (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).
  Concludo con un articolo scritto da Beatrice Borromeo sul Il fatto quotidiano che dice che tra i condannati ci potrebbero essere anche il reato di prostituzione minorile, proprio il reato per cui è stato condannato Berlusconi. Se al cavaliere venissero confermate in Cassazione tutte le condanne provvisorie accumulate finora – dodici anni in totale – le sconterebbe così: un anno in carcere proprio per prostituzione minorile (non prevede cose alternative), otto anni ai domiciliari e tre praticamente restanti ai servizi sociali. Con questo provvedimento il signor Berlusconi non fa niente se non starsene a casa ad Arcore, allora io dico ai cari signori della sinistra, che fanno propaganda elettorale, dicendo che Berlusconi è brutto e cattivo, che hanno votato una norma che aiuta Berlusconi, ma vergognatevi ! Vergognatevi ! Vergognatevi ! Vergognatevi (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord e Autonomie e MoVimento 5 Stelle – Applausi polemici dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Daniele Farina. Ne ha facoltà.

  DANIELE FARINA. Signor Presidente, signora Ministra, colleghi deputati, differentemente da quanto il collega andava dicendo prima, questo provvedimento è stato in realtà un'occasione per fare un punto. Dai banchi della destra qualcuna l'ha addirittura definita una svolta di carattere culturale, forse questo è esagerato però finalmente questo provvedimento va nella direzione giusta perché abbiamo scorso i numeri, li abbiamo guardati e abbiamo preso atto di un fallimento. Abbiamo, anzi sarebbe meglio dire avete – sempre rivolto ai colleghi della destra, alla Presidenza e ai colleghi della destra – abbiamo inviato negli ultimi anni decine di migliaia di cittadini colpevoli di reati di bassa pericolosità e di modesto allarme sociale, li abbiamo inviati alla «scuola superiore di formazione a delinquere», perché questo sono diventate le carceri della Repubblica, altro che ultima ratio, altro che articolo 27 della Costituzione. Quella a cui abbiamo assistito e stiamo assistendo è un'emergenza provocata.Pag. 34
  Nelle scorse legislature, per rispondere alla richiesta di sicurezza dei cittadini, è stata imboccata la strada di un progressivo inasprimento del carico penale e io domando, a fronte di una situazione carceraria esplosa, abbiamo oggi più sicurezza per i cittadini o meno sicurezza ? È una domanda retorica, ovviamente, ne abbiamo meno. Capisco i colleghi della Lega e della destra che difendono queste scelte che si chiamano Bossi-Fini, Fini-Giovanardi, ex Cirielli (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà e di deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) perché ammettere quel fallimento di cui parlavo sarebbe il loro testamento politico.
  Avete cercato di «vendere» agli italiani che in quest'aula si stava discutendo di indulto e di amnistia, palesi falsità, manifeste, come l'ultima sull’«aiutino» a Berlusconi anche perché, sull'indulto e amnistia, Sinistra Ecologia Libertà avrebbe discusso volentieri sul merito, ma non siamo in questo provvedimento, non siamo in quel frangente.
  Avete cercato, ancora una volta, l'ennesima, di lucrare sulla paura, senza capire che oggi sono altri i timori che mangiano il Paese: lavoro, casa, futuro (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà). Su questi temi, la nostra sfida, l'alternativa di Governo è piena, ma qui siamo in un campo diverso. Non potete più raccontare, colleghi della Lega, che tutti i mali nascono dai mancati accordi bilaterali per il rimpatrio di detenuti stranieri perché io mi domando: se questo fosse, perché non l'avete fatto voi nei lunghi anni del vostro Governo, dei vostri Governi (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà) ?

  MASSIMILIANO FEDRIGA. L'abbiamo fatto ! Studia !

  DANIELE FARINA. Ai colleghi del Movimento 5 Stelle, con molta brevità, vorrei fare solo una notazione: avremmo pensato di trovarvi attestati su una linea maggiormente innovativa e garantista, di maggior civiltà. Con loro condividiamo l'onere e l'onore dell'opposizione, però avremmo preferito una linea un po’ più ostile – ma questo ovviamente è un desiderio – a quella scenografia «dell'impiccalo più in alto», che è andata in scena in quest'Aula in questi giorni (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà). Sarà per un'altra occasione.
  Sinistra Ecologia Libertà voterà a favore di questo provvedimento, sperando anche che annunci diverse strategie per la sicurezza dei cittadini rispetto a quelle fallimentari che abbiamo osservato. C’è un ultimo punto, però, un piccolissimo punto: quel «sodomia e libertà», lanciato come corpo contundente contro di noi, non è lanciato contro di noi, non ci ha colpito: ha colpito milioni di italiane e di italiani che pensano di avere guadagnato il diritto, che stanno lottando per avere il diritto di fare nella propria vita le scelte che desiderano, senza che nessun federale di turno debba raccontargli come devono vivere o non vivere (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà e di deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Gitti. Ne ha facoltà.

  GREGORIO GITTI. Signor Presidente, signora Ministro, cari colleghi, in quest'Aula, in un dibattito imbottito di argomenti ricorrenti quasi in modo ossessivo, si è persa la ragione e l'obiettivo di questo importante provvedimento legislativo che la Camera sta per approvare. Un nome non ho mai ascoltato nell'ambito di un dibattito, che è quello di Cesare Beccaria, di cui va ricordato il libro Dei delitti e delle pene perché, in questo caso, signori, stiamo voltando una pagina che, nell'ambito del diritto, riconverte e rilegge in modo aggiornato quelli che erano i principi che Beccaria aveva posto di adeguamento della pena al diritto e dell'obiettivo della pena. Non ho ancora ascoltato la citazione dell'articolo 27 della Costituzione, che rilegge questo insegnamento.
  L'articolo 27 prevede che le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla Pag. 35rieducazione del condannato: il senso dell'umanità è il fondamento morale del diritto. Noi dobbiamo appellarci a questi riferimenti.
  A questi riferimenti, l'Unione europea ha chiesto ripetutamente all'Italia di adeguarsi con condanne formali, ai principi europei, ma agli stessi principi costituzionali. Questo è un passaggio importante. Non accetto e Scelta Civica non accetta la definizione infamante di provvedimento «svuota carceri». Dobbiamo stare attenti alle parole, dobbiamo dosare la lettura politica insieme alla struttura tecnica del provvedimento. Qual è la novità più importante di questo provvedimento, cari colleghi ? La novità è che si introduce un principio di commisurazione legato ad un accordo, che risolve e va oltre – ripeto – la concezione della pena per delineare una causa di estinzione del reato che può avvenire con una struttura che non esito a qualificare come una «transazione penale» tra le parti che la legge ricorda: il pubblico ministero, il giudice, l'imputato, ma soprattutto la vittima. Infatti, in un accordo che non ha un fondamento esclusivo o un perimetro esclusivo, i civilisti amano dire che il contenuto è atipico. Questa duttilità, questa elasticità, che deriva da un principio civilistico e che viene adottato anche in una legislazione penale, sulla base di alcuni precedenti anche del diritto processuale penale, è fondamentale per adeguare, commisurare e avvicinare alla fattispecie soggettiva delle parti, ma anche del reato in contestazione. Trovo anche da parte di osservatori un po’ distratti fuori di quest'Aula un'ossessiva elencazione di reati. I reati vengono riletti nell'ambito di questo accordo e vengono adeguate misure risarcitorie, riparazioni. Sono tutti istituti che nell'ambito di una applicazione formale e automatica della sanzione penalistica non potrebbero trovare cittadinanza. Sono tutte forme che vanno a cercare di risarcire la parte offesa, a dare soddisfazione anche di tipo patrimoniale a quest'ultima. Sono modalità che hanno per certi versi lo stesso carattere dissuasivo rispetto alla minaccia della sanzione restrittiva – ripeto – commisurata rispetto alla cosiddetta restrizione domiciliare. Anche in questo caso, la discrezionalità del giudice può in un modo, come dire, aperto e trasparente, con il consenso anche del pubblico ministero, dare indicazioni di specifica soggettiva. Mi corre l'obbligo anche di ringraziare i colleghi Costa e Ferranti, che molto si sono adoperati per ottenere questo risultato, insieme al Governo, che ha seguito con attenzione tutti i lavori parlamentari. Ci troviamo di fronte ad un provvedimento che finalmente rende più agile la lettura penalistica del reato e la tipologia di reazioni da parte dell'ordinamento e dello Stato. È una prima via che apre in modo corretto ed efficiente questa legislatura in un ambito così delicato e così oggetto di polemiche negli anni passati. Colgo quindi l'occasione per ringraziare la signora Ministro per la sensibilità e la disponibilità con cui ha voluto seguire e guidare, insieme con il nostro contributo, questo provvedimento.
  Mi auguro che da questa lettura e da questa approvazione consegua un rapido passaggio nell'altro ramo del Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia – Congratulazioni).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Antonio Marotta. Ne ha facoltà.

  ANTONIO MAROTTA. Signor Presidente, vorrei, innanzitutto, annunziare il voto favorevole del mio gruppo. È un voto favorevole e convinto, perché, per la prima volta, questa maggioranza così ampia ci consente di affrontare in maniera esaustiva un problema che è all'attenzione generale del Paese.
  Il dibattito mi è sembrato il dibattito degli equivoci, delle volte surreale, perché ho sentito parlare di situazioni che, per la verità, non hanno niente a che vedere con il provvedimento che ci avviamo a votare: svuota carceri, insicurezza per i cittadini, preoccupazione, paura, delinquenti in libertà.
  Ed allora, delle due l'una: o chi sostiene questo non ha letto attentamente il contenuto Pag. 36del provvedimento o, molto probabilmente, la buona fede non è in quelli che parlano in questi termini di questo provvedimento. Infatti, io non parlo di provvedimento epocale, ma di un provvedimento che sicuramente costituisce una svolta, perché, per la prima volta, introduce due fatti nuovi nel nostro sistema giudiziario.
  Il primo importante fatto è la detenzione domiciliare, che, per certi versi, già esiste, ma questo provvedimento la collega direttamente al giudice della cognizione. Quindi, amici che avete sostenuto che questo sia un provvedimento svuota carceri, ciò non è affatto vero, perché questo è un provvedimento che, una volta varato, andrà in vigore per il futuro, per i processi che si celebreranno, e quindi in un futuro, molto probabilmente, non lontano, ma non ha niente a che vedere con la situazione carceraria attuale, a cui, da qui a un momento, faremo pure un riferimento.
  Per quanto riguarda la detenzione domiciliare, per la prima volta si dà la possibilità al giudice della cognizione, cioè il giudice che ha svolto il processo e conosce il processo nella sua concretezza e la condotta dell'imputato, di stabilire se, per un determinato limite edittale di sei anni, la pena, in fase di esecuzione, debba essere espiata in un carcere o possa essere espiata con la detenzione domiciliare o diversamente.
  Oggi, come tutti sapete – ecco perché dico che vi è bisogno di una conoscenza di fondo – l'esecuzione è già espiata, il più delle volte, anzi, nella maggior parte dei casi, fuori del carcere, perché vi sono una serie di misure alternative, che vanno dall'affidamento in prova ai servizi sociali, alla detenzione in istituti ospedalieri o in case di cura, alla liberazione anticipata.
  Vi è tutto un sistema che, appena la pena diventa esecutiva, cerca di fare espiare questa pena fuori dal carcere, e non dentro di esso. Quindi, diciamo che noi ci agganciamo a questo sistema e diciamo qualcosa di più e di molto importante: questa eventuale detenzione il giudice di cognizione, cioè quello che conosce i fatti, che valuta l'imputato, la può applicare immediatamente in fase di cognizione.
  Questo significa pure non ingolfare la giustizia e abbreviare i tempi, perché se adesso, con il sistema attuale, abbiamo bisogno di arrivare nella fase dell'esecuzione e affidare al giudice dell'esecuzione, cioè al tribunale di sorveglianza, la possibilità di stabilire un regime carcerario diverso dalla detenzione in carcere, con il provvedimento in esame questo lo stabilisce il giudice della cognizione, e quindi si sottrae tempo ai tribunali, si sottrae tempo ai giudici e si dà la possibilità, a chi deve irrogare la pena, di conoscere veramente le situazioni.
  E a tal punto è serio e ragionato questo discorso che, nella delega che diamo al Governo, valutiamo la possibilità per il giudice di stabilire questo – sottolineo – la possibilità. La detenzione cioè, resta in carcere. Se il giudice ritiene che, per quel caso, per quelle caratteristiche, per quella condotta, per quella capacità delinquenziale dell'imputato, per quegli elementi di contorno, per il comportamento nei confronti della parte lesa di cui pure tanto se è parlato, per tutti questi elementi, non ci siano le condizioni per procedere alla detenzione domiciliare, valuta l'articolo 133. E ieri è stato ben riferito dal collega Costa il contenuto dell'articolo 133. Quindi, questo è un primo punto importante. Ci avviamo verso un problema diverso, È una scelta che dobbiamo fare, che dobbiamo avere il coraggio di fare. Ecco perché ritengo che questa maggioranza così ampia ha il dovere di affrontare questi problemi. Qual è il problema di fondo – e qui c’è il Ministro e finalmente ci compiacciamo e lo ringraziamo per la sua presenza –  ? Il futuro è affidato alla detenzione in carcere o a misure alternative alla detenzione che non hanno alcun rilievo sul piano della sicurezza ? Guardate, perché anche qui si mescola nel torbido. Il sistema di sicurezza è una rete sul territorio che significa che le varie forze di polizia collaborano tra di loro e assicurano la presenza sul territorio. Quindi non sarà il controllo in più o il Pag. 37controllo in meno a stabilire che quel determinato soggetto potrà delinquere o meno, ma sarà quella rete che è già sul territorio, integrata anche con altre possibilità, altri mezzi – questo è un problema che verrà in un secondo momento –, a valutare la possibilità del controllo sul territorio. Questo è il primo elemento.
  Il secondo elemento è dato dalla sospensione del procedimento con messa la prova. Anche qui, colleghi, è una misura innovativa. Non è una misura nuova, perché noi la mutuiamo dal processo minorile, e siccome lì è già applicata da tempo, e si possono riscontrare dei successi, allora riteniamo che possa essere inserita anche nel contesto di una attività che riguarda i maggiorenni. Ma anche qui, qual è la valutazione che si fa ? È una valutazione che fa il giudice e che può concedere o non concedere tale misura, ma, in qualsiasi caso, può valutare o non valutare di concedere, ma può anche, nel corso dell'espiazione di questa attività lavorativa da parte di chi chiede questa misura, ritenere che non ci siano più le condizioni e revocarla.
  Allora, noi dobbiamo anche fare una riflessione sul carcere. È stato detto di tutto, però non ho sentito nessuno che ha esperienza carceraria e che non dica la verità. Oggi andare in carcere significa, soprattutto per un giovane, affrontare un problema con i delinquenti e maturare nella capacità criminale. Il carcere è diventato una scuola di delinquenza, questa è la verità. Se vogliamo negare pure questo, allora vuol dire che neghiamo la realtà e possiamo comportarci come crediamo. Ma tutti in coscienza sappiamo che se quella è una scuola di delinquenza, fino a quando abbiamo la possibilità di cambiarla e farla diventare qualcos'altro, così come prevede la carta costituzionale, allora dobbiamo cercare veramente di evitare che quel delinquente, che delinque la prima volta e che si trova in una situazione soggettiva sicuramente favorevole alla possibilità di reinserimento nella società, non abbia il trauma del carcere. E non perché io voglio difendere chi delinque. Assolutamente. Ma perché noi abbiamo un sistema nel quale dobbiamo sicuramente valutare tutte queste situazioni. E allora, non è che vogliamo liberare il carcere, però io vorrei concludere sul carcere, per dire una cosa, anche se qui – l'ho detto e lo ripeto – il sistema carcerario e i detenuti c'entrano ben poco con questo provvedimento. Vorrei leggere quello che qualche giorno fa – parole non mie, ma di chi è addentro alla situazione – diceva il segretario generale del SAPPE che, sapete, è sindacato della polizia penitenziaria, Donato Capere:
  «Il suicidio costituisce solo un aspetto di quella più ampia e complessa crisi di identità che il carcere determina, alterando i rapporti e le relazioni, disgregando le prospettive esistenziali, affievolendo progetti e speranze». E, guardate, anche se qui il carcere non c'entra, la nostra società e la nostra democrazia, noi che diciamo di essere culla di civiltà e soprattutto culla del diritto, se non ci poniamo questo problema nei termini in cui questo provvedimento si vota, allora vuol dire che vogliamo restare emarginati dal sistema delle mete di civiltà europeo e internazionale, nel quale purtroppo viviamo (Applausi dei deputati del gruppo Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Ferraresi. Ne ha facoltà.

  VITTORIO FERRARESI. Signor Presidente, Ministro, colleghi, non sono passate neanche due settimane dalla posizione della questione di fiducia da parte di questo Governo alla Camera sul decreto emergenze ambientali. Sono state usate parole di disappunto, di rammarico, per le problematiche sorte, sia per l'esautorazione della Camera dei deputati, sia per aver mischiato materie che tra loro non c'entrano nulla. Eppure oggi, come se nulla fosse successo, ci ritroviamo proprio a votare una delega al Governo su una materia delicatissima come quella delle pene detentive non carcerarie che è mischiata, guardate un po’, con altri due provvedimenti totalmente differenti gli uni Pag. 38dagli altri (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle): l'introduzione dell'istituto della messa alla prova e la sospensione del procedimento nei confronti degli irreperibili. Una legislazione «pasticcio» insomma.
  È inutile: qui, ancora prima del merito, è proprio il metodo che è sbagliato, sono sbagliati i presupposti dei lavori, sono sbagliate le previsioni, l'ottica, sempre miope, e la sistematicità dei provvedimenti, visto che tra l'altro è arrivato al Senato il cosiddetto decreto-legge svuota carceri. Si vive alla giornata, insomma, affrontando il futuro senza risolvere le reali necessità delle carceri. È come avere la casa in fiamme ed usare il secchio d'acqua per farsi una doccia. Il Parlamento è una scatola vuota: ormai potremmo delegare direttamente il potere legislativo al Governo per quel che contiamo. E allora analizziamo questo provvedimento. Questa delega è una porcheria (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! Altro che passo avanti ! Il dovere di decidere se riservare le pene detentive domiciliari come pena principale del condannato è un onere che si doveva prendere il Parlamento e non il Governo. Stiamo scappando in maniera recidiva dal nostro compito, come pure stiamo vigliaccamente gravando il giudice di una decisione pesantissima, ovvero quella di fargli decidere, con l'aiuto dei criteri dell'articolo 133 del codice penale, se l'imputato merita la pena detentiva domiciliare o quella carceraria, non valutando assolutamente che questo onere, soprattutto in condizioni ambientali difficili, lo potrebbe sottoporre a non pochi condizionamenti. Inoltre, conoscendo bene la realtà delle situazioni dei tribunali italiani, riteniamo che sia alquanto difficile per il giudice valutare attentamente ogni singolo caso come un unicum e quindi di metterlo nella difficile decisione tra pena detentiva carceraria e pena detentiva domiciliare. Forse, prima di appoggiare un ulteriore macigno sulle sue spalle, si dovrebbero rendere i processi penali, come a maggior ragione quelli civili, umani (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), in modo che davvero il giudice possa ragionare e valutare l'imputato come un essere umano e non come un numero.
  E per la scelta dei reati ? Il Governo aveva fatto un tentativo, che avevamo già bollato come critico, vista l'ampia genericità con cui si affrontava questa delega, di togliere i reati di grave allarme sociale. La I Commissione (Affari costituzionali) ha confermato la nostra previsione e ha quindi tolto questo emendamento. Per ora il giudice dovrà così decidere su tutti i reati fino a sei, ripeto, sei anni di reclusione, tra i quali reati contro la pubblica amministrazione, stalking, maltrattamenti contro familiari e conviventi, prostituzione minorile, atti di terrorismo, crollo di costruzione o altri disastri dolosi, ipotesi di truffa aggravata. Alcuni di questi gravi reati dovevano essere esclusi a priori, senza se e senza ma (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Un altro problema sarà il coordinamento con le misure alternative alla detenzione. Sì, perché questa delega in bianco lascia un vuoto per quanto riguarda questo aspetto di coordinamento, che viene totalmente rimesso nelle mani del Governo. Visto il buio, siamo dubbiosi su un possibile innalzamento delle stesse, anche se siamo stati tranquillizzati in merito dal relatore. Vedremo, sicuramente risolverà il Governo, anche qui come sempre.
  Ancora, una parola con cui i colleghi si sono riempiti la bocca è «rieducazione», un concetto presente solo sulla carta, ma che di fatto viene costantemente disatteso per la situazione indecente presente nelle carceri e per la mancanza di fondi sufficienti per attuarla. Mi dispiace, ma in questi anni il dibattito si è incentrato principalmente sull'estensione o meno delle sanzioni alternative alla detenzione. Né si è pensato alle forme di controllo della legalità nei luoghi di carcerazione né a meccanismi di tutela dei diritti fondamentali delle persone detenute. In particolare, mi riferisco ai frequentissimi casi di violenza all'interno delle carceri verso i detenuti, che, nel più completo disinteresse delle istituzioni e dei media, si verificano Pag. 39giornalmente; e ne sono passati di Governi in questi ultimi venti anni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Ministro, non posso in merito non approfittare della sua presenza per chiederle, con il cuore in mano, di rispondere alla nostra interrogazione parlamentare n. 4-00534 sul caso Giuseppe Uva, di occuparsene personalmente e di agire subito. Abbiamo sentito le parole di solidarietà del Presidente Boldrini e sue, ma le istituzioni si dovrebbero prendere l'onere di agire, perché anche le vittime e i familiari delle vittime di reati in questo Paese necessitano di aiuto e di supporto perché non si sentano abbandonate dallo Stato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). E allora, i familiari di Giuseppe Uva chiedono da cinque anni che cosa sia successo nella caserma dei carabinieri di Varese il 14 giugno 2008, e come sia morto il loro Giuseppe. Chiedono trasparenza, chiedono verità, chiedono giustizia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Proseguendo, la rieducazione viene intesa come concetto di relazione, rapportabile alla vita sociale, e che presuppone un ritorno del soggetto nella comunità. Secondo Antolisei, rieducare il condannato significa riattivare il rispetto dei valori fondamentali della vita sociale. Rieducazione non può essere intesa se non come sinonimo di recupero sociale, di reinserimento sociale, di risocializzazione. Ogni intervento rieducativo dovrebbe essere elaborato e programmato in considerazione della personalità del detenuto. In tal modo emerge una tendenziale identificazione del concetto di rieducazione con quello di recupero del condannato. Guardando la situazione attuale è un'utopia, insomma.
  Ora preso atto di ciò, ma quale rieducazione può avere un soggetto che sconta una pena per un reato, anche grave, direttamente a casa sua, senza nulla aggiungere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ? Non solo non c’è una pena che tenda alla rieducazione, ma non ci sono neanche le altre due funzioni, ovvero quella retributiva e quella generale preventiva. Non c’è gradualità, non c’è nulla (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Per non parlare di chi sarà colpito da questo provvedimento: persone agiate con residenze e situazioni familiari buone torneranno a casa più che volentieri a scontare la pena; persone che invece non hanno di certo situazioni familiari buone o, peggio ancora, non riescono a tornare a casa per mancanza di domicilio idoneo, come previsto dalla lettera f) del comma 1 dell'articolo 1, andranno in carcere, comportando una notevole differenziazione per questi soggetti. I veri poveracci in carcere ci andranno, ne sono certo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Anche perché un aspetto che non è stato totalmente preso in considerazione, è quello delle associazioni di accoglienza, che non hanno più le forze e le strutture per sostenere tanti nuovi soggetti. La paura è – come già è stato sottolineato su articoli di giornale – che queste strutture di accoglienza vengano usate come ricovero per i detenuti che nelle carceri non riescono più a stare, visti anche i costi minori di gestione su cui andrebbero a speculare.
  A voi, invece, non interessa nulla di tutto questo. Basta spostare il problema, i soliti tagli orizzontali che non vanno nel merito ma incidono in superficie, perché basterebbe guardare chi c’è in carcere ora per capirlo. Abbiamo oltre 66.000 detenuti, di cui 23.233 stranieri. Abbiamo circa un 30 per cento di detenuti per il testo unico sulle droghe, la legge Fini-Giovanardi, e un buon 40 per cento di detenuti sono in attesa di processo. Questo è dovuto anche alle lungaggini dei procedimenti penali. La maggior parte di questi è stata condannata per piccoli reati. Non ci sono di certo i colletti bianchi, quindi.
  La polizia penitenziaria è sotto organico, le carceri andrebbero ristrutturate e servirebbero fondi per garantire e attuare finalmente i principi rieducativi e risocializzanti della pena che ora non sono assolutamente garantiti. In carcere, inoltre, non è neppure garantito il lavoro dei Pag. 40detenuti, e allora mi chiedo dove vogliamo andare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Vi state dimenticando, inoltre, delle risorse finanziarie con cui affronteremo questi provvedimenti: l'innalzamento per la concessione di misure detentive domiciliari comporterà una richiesta aggiuntiva di personale delle forze dell'ordine, che sappiamo già sotto organico per attuare i necessari controlli. Come sarà necessario un ampliamento in termini di forze e risorse per l'attuazione del provvedimento della messa alla prova, in particolare per l'ufficio esecuzione penale esterna. Ma anche su questo c’è il buio. Possiamo tranquillamente affermare che in assenza di previsione di copertura finanziaria, la messa alla prova rischia di essere più un provvedimento di facciata che altro.
  E allora abbiamo sentito affermare che il MoVimento 5 Stelle è il braccio armato della Lega che, come un flipper, sostiene un po’ le battaglie di uno schieramento e un po’ quelle di un altro: schizofrenici insomma.

  PRESIDENTE. Concluda, deputato.

  VITTORIO FERRARESI. Non avete ancora capito che a noi non interessano le bandiere, le votazioni da tifoseria, le ideologie partitiche: a noi interessano le buone idee, interessa prendere decisioni di buonsenso non guardando a chi le propone e a chi le sostiene. Forse, domani, sulla prima pagina de l'Unità leggeremo, quindi, «Grillo contro i detenuti», come è successo per i terremotati emiliani (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Congratulazioni) ?

  PRESIDENTE. Ha esaurito il suo tempo. Grazie.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Verini. Ne ha facoltà.

  WALTER VERINI. Signor Presidente, «Le carceri italiane rappresentano l'esplicazione della vendetta sociale nella forma più atroce che si sia mai avuta: noi crediamo di aver abolito la tortura, ma i nostri reclusori sono essi stessi un sistema di tortura; noi ci vantiamo di aver cancellato la pena di morte dal codice penale comune, ma la pena di morte che ammanniscono, goccia a goccia, le nostre galere è meno pietosa di quella che era data per mano del carnefice. Le nostre carceri sono fabbriche di delinquenti o scuole di perfezionamento dei malfattori» (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
  Queste parole non sono di oggi: vennero pronunciate in quest'Aula più di un secolo fa, il 18 marzo 1904. Pensate, deputati della Lega, sono parole di un lombardo: si chiamava Filippo Turati. E un secolo prima un'altra grande personalità – la ricordava prima Gitti – ci aveva lasciato straordinari insegnamenti. Anch'egli era, come direbbe qualcuno oggi, un altro padano. Si chiamava Cesare Beccarla (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Sinistra Ecologia Libertà). Ci ha lasciato pagine che ancora rappresentano il punto più alto di una concezione civile delle colpe, dei delitti, delle pene, dell'espiazione, della rieducazione e del recupero delle persone. Sarebbe facile polemizzare anche alla luce di queste parole con chi, anche in quest'Aula, ha voluto contrapporsi, con argomenti e toni populisti e demagogici, al provvedimento che tra poco voteremo. Lo hanno fatto con un ostruzionismo che, sinceramente, non fa onore a chi l'ha praticato.
  Il Partito Democratico voterà con convinzione il provvedimento. Lo voterà perché è un provvedimento di grande civiltà, giuridica e civile. Un provvedimento strutturale, che interviene su due aspetti fondamentali: la deflazione, il decongestionamento di un insopportabile carico processuale e, insieme, l'alleggerimento di un incivile sovraffollamento carcerario. È un provvedimento europeo, pienamente coerente con i principi e i contenuti della Costituzione. È stato ricordato nel corso di tanti interventi, a partire da quelli dei relatori, Ferranti e Costa, che voglio ringraziare per il lavoro, serio e competente, che hanno svolto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), ed anche dagli Pag. 41interventi dei parlamentari del PD e della maggioranza. La nostra Costituzione, è stato ricordato, non prevede la pena come vendetta. Chi ha sbagliato, chi ha violato la legge deve poter espiare potendo contare su una speranza, quella di poter avere una nuova possibilità, di essere recuperato, di poter reinserirsi in una famiglia, in una società.
  Questa è la filosofia, sì, certo, anche culturale, onorevole La Russa, che forse sarà difficile per lei comprendere, ma questo è il filo che lega i contenuti del provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  IGNAZIO LA RUSSA. Non parli a me, si rivolga al Presidente !

  WALTER VERINI. Non c’è nessun automatismo. Allora basta, per cortesia, basta con la demagogia. Per i reati compresi nella fattispecie indicata sarà comunque sempre un giudice a decidere, a valutare la personalità, il contesto, le opportunità, nell'ambito di una giusta proporzione della sanzione penale, contestualizzata, legata alla gravità del comportamento e dell'eventuale pericolosità sociale. Altro allora che allarme sociale causato dalla legge ! Vedete, indulto, amnistia, sconti di pena per me non sono parole impronunciabili in senso assoluto, ma è francamente irresponsabile, cinico parlare di indulto e di amnistia davanti a questa legge e far credere che delinquere significhi quasi impunità. Questa sì che potrebbe essere istigazione. Non è così, lo sapete benissimo. In questo voler sollecitare paura, in questo speculare sulle insicurezze vedo, qui sì, un vero allarme sociale.
  Noi abbiamo davvero a cuore il tema della sicurezza dei cittadini, il diritto alla sicurezza di tutte le persone, la prevenzione e la repressione di comportamenti soggettivi delinquenziali, ma abbiamo anche a cuore l'impegno per la rimozione delle cause, spesso sociali, che causano comportamenti devianti e al di fuori della legge. No a facili sociologismi, ma vorrà pur dire qualcosa o no, se i reati da povertà sono in aumento ? Il PD si batte per un Paese dove si possa vivere in sicurezza e serenità e puntare su pene alternative alla detenzione carceraria o sulla messa alla prova significa – lo ripetiamo ancora – anche investire non solo in umanità, ma anche in sicurezza. Recupero, reinserimento, lavori di utilità sociale vogliono dire più sicurezza per i nostri cittadini, meno recidive, meno ricadute nella delinquenza, l'esatto contrario del Bronx che avete evocato.
  In questi giorni abbiamo rispettato il diritto di chi si opponeva, anche con l'ostruzionismo, al provvedimento, anche quando si è passato il limite, offendendo il decoro dell'Aula. Ma ci sono però due cose che non possiamo né vogliamo lasciarvi passare: è stato quando si sono attribuite responsabilità di delitti ai sostenitori del provvedimento. Sono state dette tante cose pessime. Su una, permettete, non potete in nessun modo, non potete permettervi di accusare il Partito Democratico, le donne del Partito Democratico di essere in indulgenti contro il reato di stalking (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Saremo, siamo stati e siamo tra i protagonisti, assieme a tante altre forze, della difesa delle vittime di questo odioso reato.
  Ma ce n’è un altro e lo voglio dire, vi prego, non per noi, ma lo voglio dire per voi. Avete accusato persino di indulgenza e di complicità con il terrorismo. Ebbene, l'ignoranza non è una giustificazione. Voglio solo ricordare che in quest'Aula siede con noi, nelle file del Partito Democratico, il presidente dell'Associazione delle vittime della strage di Bologna, Paolo Bolognesi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). E voglio ricordarvi che fino a pochi mesi fa, quattro mesi fa, proprio in quei banchi sedevano parlamentari che si chiamavano e si chiamano Sabina Rossa, Giovanni Bachelet, Olga D'Antona (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
  Spero che si comprenda, voglio sperare che si comprenda la particolare gravità ed enormità di certe parole irresponsabili ed in libertà. Lo sottolineo però, davvero, perché voglio sperare che anche momenti Pag. 42di tensione lascino il passo a momenti di dialogo più responsabile. Per questo – mi fa piacere che ci sia il Ministro – vogliamo auspicare che questo sia un voto da cui si possa partire per altre riforme strutturali, per una giustizia più efficiente, efficace, più trasparente e per carceri meno barbare e più umane. Per i detenuti innanzitutto, ma anche per gli agenti di custodia, anche per la polizia penitenziaria, che lavora in condizioni di sottorganico e di sovraffollamento dei detenuti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Carceri civili: ce lo impone un principio di umanità e ce lo impone l'Europa. E ci dispiace – lo dico senza particolare vis polemica – che gli amici di 5 Stelle, i colleghi, non abbiano valutato appieno la portata anche culturale di questo provvedimento: 5 Stelle vuol dire guardare in alto, guardare in cielo, ma ho la sensazione che stavolta il vostro sguardo sia stato troppo basso (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
  Il Paese – e mi avvio a concludere – chiede delle risposte. Chiede risposte a domande a cui il Governo cerca di dare, con grande impegno e anche con risultati significativi, delle soluzioni. La giustizia è uno di questi, perché non è solo un fatto di civiltà, ma è anche un fatto di contributo alla crescita e alla ripresa economica.
  Ministro, approfitto della sua presenza in Aula semplicemente per aprire un accenno e una parentesi. Fare le riforme – è vero, siamo d'accordo – significa battersi anche contro particolarismi e interessi lobbistici, ma la politica, se è forte e coraggiosa, non deve avere paura degli interessi di categoria, deve e può essere in grado di aprirsi e poi decidere, nell'interesse generale. Per questo auspichiamo che anche lo spiacevole incidente, il clima di tensione con il mondo forense possa venire superato.
  Abbiamo apprezzato le sue parole di questa mattina, la sua disponibilità al confronto e questo è segno che rafforza la nostra stima. E, tuttavia, noi pensiamo in generale che ammettere a volte di avere usato anche toni sbagliati, non è segno di debolezza, ma è segno di forza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), soprattutto quando si è convinti delle proprie ragioni. E lei, nel suo precedente incarico e in quello odierno, ne ha di sicuro di ragioni.
  Ho finito: si è parlato di paure, sono state evocate paure, sono stati evocati anche timori ancestrali. Io voglio dire che questo provvedimento è l'esatto contrario e sono contento di poter concludere con un esempio. C’è un uomo che sta dicendo al mondo di non avere paura. Quest'uomo ha iniziato il suo pontificato andando a lavare i piedi in un carcere minorile a Casal del Marmo e lunedì sarà a Lampedusa, dove approdano gli ultimi della terra (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Scelta Civica per l'Italia e Sinistra Ecologia Libertà). Ecco, io credo che se il Parlamento italiano saprà ispirarsi a questi valori, saprà insegnare a se stesso e al Paese a non avere paura, la politica farà il suo dovere (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico – Congratulazioni).

  PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Bianconi. Ne ha facoltà, per un minuto.

  MAURIZIO BIANCONI. Signor Presidente, membri del Governo, colleghi, in dissenso dal gruppo, non voterò questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie) e non perché, come è stato detto con enfasi, abbia impatti devastanti sull'ordine pubblico. In un Paese dove ben oltre il 90 per cento dei reati rimane impunito, questo provvedimento avrà giocoforza impatto residuale. E neanche voglio oppormi a un provvedimento che qualcuno ha definito epocale. No, questo provvedimento – diciamocelo – fa parte di tutti quei provvedimenti ipocriti che sono a sconto pena e che chi ha la toga addosso da quarant'anni ben conosce e sa a cosa servono. Quindi, non ci prendiamo in giro sul valore epocale di questo provvedimento.
  Voterò contro perché questo provvedimento dà un segnale di premialità all'ingiustizia. Pag. 43Dà un segnale di violenza allo stato di incertezza e di sfiducia che esso alimenta nell'opinione pubblica, perché rafforza l'idea che i semplici e le vittime abbiano sempre torto, mentre il furbo e chi pratica reato ha un percorso semplificato nel nostro ordinamento.

  PRESIDENTE. Deve concludere, deputato.

  MAURIZIO BIANCONI. Un secondo. Voto contro, non perché non sono garantista, io lo sono garantista. Questo provvedimento manda fuori dal carcere chi deve scontare la pena, per fare posto in carcere a quelli che, invece, sono in carcerazione preventiva. Il garantista è per prima, non per dopo, quindi voto contro (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord e Autonomie e Fratelli d'Italia).

  PRESIDENTE. Grazie, ha concluso il suo tempo. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Marguerettaz. Ne ha facoltà.

  RUDI FRANCO MARGUERETTAZ. Signor Presidente, se dovessi giudicare questo provvedimento così come valutavo i temi dei miei alunni negli anni passati, direi così: buona l'idea, svolgimento non completamente soddisfacente.
  Buona l'idea di trovare pene alternative al carcere, buona l'idea dell'estensione dell'istituto della messa alla prova, ma tante perplessità, ad esempio per quanto riguarda la troppa discrezionalità lasciata in mano ai giudici, così come l'eccessiva possibilità di far accedere all'istituto della messa in prova anche i recidivi. In questo senso, credo che i tanti emendamenti proposti dall'opposizione, almeno alcuni di essi, potevano essere accolti, perché andavano proprio nella direzione di ridurre questo campo di discrezionalità.

  PRESIDENTE. La invito a concludere.

  RUDI FRANCO MARGUERETTAZ. Temo – e mi avvio alla conclusione – che questo provvedimento, poi, possa generare anche una sorta di nuova polemica per quanto riguarda la magistratura, perché questa discrezionalità, a parità di reato e diversità di pena, immaginate voi cosa genererà quando il condannato sarà un personaggio pubblico o, magari, anche politico.
  Quindi, in conclusione, signor Presidente, il mio è un sei politico a questo provvedimento, con una postilla, che era quella che spesso metteva la mia insegnante di lettere in fondo ai miei componimenti: l'alunno, almeno su questi temi, può e deve fare meglio (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Cirielli. Ne ha facoltà, per un minuto.

  EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, non ripeterò tutto quello che ho già detto, voglio solo dire che è falso che noi abbiamo fatto ostruzionismo: se si vanno considerare i tempi, il PD avrà parlato venti volte più di quanto abbiamo parlato noi, che siamo un gruppuscolo e che cerchiamo soltanto di dare voce ai tanti cittadini che non la pensano così.
  Voglio dire che è falso che questo è un provvedimento che migliora la qualità della vita in carcere, perché non c’è nulla, né provvedimenti né soldi, che va in quella direzione. Non entro nel merito giuridico dell'amnistia, dell'indulto, della depenalizzazione, altrimenti, la relatrice vorrebbe darci qualche lezione: diciamo che è un provvedimento di impunità. Diciamo ai cittadini italiani che, da oggi in poi, il furto con strappo – lo scippo – e il furto in abitazione, nella migliore delle ipotesi si sconteranno agli arresti domiciliari, nella peggiore, con l'affidamento in prova ai servizi sociali, che, senza soldi, significa libertà.

  PRESIDENTE. Grazie, ha esaurito il suo tempo.

  EDMONDO CIRIELLI. Allora, dal PD me lo aspetto, ma dal PdL, che ha chiesto conti sulla sicurezza, mi aspetterei un comportamento diverso.

Pag. 44

(Coordinamento formale – A.C. 331-927-A)

  PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
  (Così rimane stabilito).

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 331-927-A)

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
  Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul testo unificato delle proposte di legge n. 331-927-A, di cui si è testé concluso l'esame.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ricciatti, Leva, Luciano Agostini, Catania, Cicu, Frusone, Ottobre, Verini, Chimienti, Giammanco...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
  «Delega al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili» (A.C. 331-927-A):

   Presenti  481   
   Votanti  480   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  241   
    Hanno votato  357    
    Hanno votato no  123    
  (La Camera approva – Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico – Dai banchi del gruppo Lega Nord e Autonomie si grida: «Vergogna !» – Vedi votazioni).
  (Il deputato Fantinati ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario e che il deputato Grassi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

Sui lavori dell'Assemblea (ore 13,40).

  PRESIDENTE. Avverto che, secondo le intese intercorse, lo svolgimento del seguito della discussione della mozione concernente iniziative in merito alla diffusione in agricoltura di organismi geneticamente modificati, con particolare riferimento all'esercizio della clausola di salvaguardia, è rinviato ad altra seduta.
  A tale proposito, avverto che, nella giornata di ieri, è stata presentata un'ulteriore nuova formulazione della mozione Cenni ed altri n. 1-00015, che è già stata iscritta all'ordine del giorno della seduta odierna.
  Tale mozione è stata sottoscritta, tra gli altri, anche dai deputati Zaccagnini, Lupo, Faenzi, Catania, Franco Bordo, Caon e Rampelli le cui firme, con il consenso degli altri firmatari, sono collocate nell'ordine dopo la prima e contestualmente sono state ritirate tutte le altre mozioni.

Sull'ordine dei lavori e per la risposta ad uno strumento del sindacato ispettivo (ore 13,43).

  GIANFRANCO GIOVANNI CHIARELLI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà, per due minuti.

  GIANFRANCO GIOVANNI CHIARELLI. Signora Presidente, mi dispiace che il Ministro sia andato via e abbia abbandonato l'Aula, però mi rivolgo al sottosegretario presente, al sottosegretario Ferri, perché vorrei trarre una conclusione in ordine a quella che è stata la votazione che è stata fatta pochi minuti fa. Abbiamo licenziato un provvedimento a mio parere importante e questo provvedimento è stato votato da tantissimi avvocati; gli stessi avvocati che, l'altro giorno, in un fuorionda, il Ministro Cancellieri voleva togliersi Pag. 45dai piedi ritenendoli appartenenti ad una categoria che fa lobby e che impedisce le riforme. Io penso che quella fatta dal Ministro sia stata una dichiarazione improvvida e inopportuna, per cui il mio intervento di oggi viene anche svuotato dalle parole che lo stesso onorevole Verini ha pronunciato poc'anzi. Inviterei il Ministro a ripensare al tema della categoria; si tratta di 247 mila avvocati, per cui è un'offesa per l'intera categoria. Sulla base di quelle che sono state le dichiarazioni oggi dette tramite l'Ansa, il Ministro ha comunicato che sulle lobby è stata fraintesa, però vi è un dato che sostanzialmente il Ministro non ha ancora chiarito: il fuorionda che voleva togliere dai piedi gli avvocati. Gli avvocati sono un po’ come i medici, dai quali si va e ci si ricorda quando si è in difficoltà. Lei pensi, Presidente e cari colleghi, che degli avvocati se ne ricordano anche i magistrati quando sono in difficoltà per cui, chiedo e invito il Governo a far sì, immediatamente, che si possa ricomporre questa grossa frattura che si è formata dopo le dichiarazioni del Ministro Cancellieri per poter ripercorrere un percorso che veda, insieme, indissolubilmente, anche perché la Costituzione lo prevede, la categoria forense, cosa che per fare le riforme è indispensabile.

  SILVIA CHIMIENTI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Chiederei ai colleghi di fare un po’ di silenzio e ai colleghi che chiedono di parlare di essere il più rapidi possibile.

  SILVIA CHIMIENTI. Signora Presidente, nel pomeriggio di ieri, il 3 luglio 2013, la Marina militare si è mossa in soccorso di 224 emigranti che si trovavano su un barcone avvistato a 80 miglia a sud-est di Lampedusa. Sul barcone vi erano anche bambini e donne incinte. A Lampedusa è di nuovo emergenza, come ogni anno, centinaia di persone fuggono dalle loro terre, dalla guerra, dalla miseria e dagli stenti nella speranza di sopravvivere alla traversata e di approdare in un Paese in cui poter lavorare e offrire un futuro ai propri figli. Quello che trovano qui in Italia, però, è ben diverso dal sogno di una terra promessa, trovano centri di accoglienza fatiscenti e sovraffollati dove vengono trattati come detenuti; trovano diffidenza e xenofobia; trovano un Paese che non è ancora pronto, culturalmente, all'accoglienza, alla solidarietà e all'integrazione. Le mancanze culturali vanno, poi, di pari passo con le carenze e con i vuoti legislativi. Che Lampedusa sia meta di migranti provenienti dai Paesi africani martoriati dalle guerre civili e dalla mancanza di cibo non è certo una novità, eppure l'organizzazione del sistema di asilo italiano continua ad essere insufficiente. È un problema che nasce dalla mancanza di un numero sufficiente di posti nei centri di accoglienza per richiedenti asilo a lungo termine.
  La prossima settimana anche Papa Francesco si recherà nell'arcipelago delle Pelagie per incoraggiare gli abitanti dell'isola alla solidarietà e per fare appello a tutti affinché ci si prenda cura degli immigrati. Abbiamo apprezzato moltissimo le parole della Presidente Boldrini che ha affermato che si devono combattere in maniera decisa le campagne ideologiche che disgregano la coesione sociale, denunciando un'inesistente invasione e che diffondono la paura chiamando gli immigrati, clandestini, invece che rifugiati o richiedenti asilo. La politica ha un'enorme responsabilità nel garantire la tutela dei diritti delle persone, perché un Paese civile fonda, necessariamente, le sue basi sulla cultura della tolleranza, dell'integrazione e dell'aiuto ai più deboli, agli ultimi, a coloro che non hanno nulla.

  PRESIDENTE. Deve concludere.

  SILVIA CHIMIENTI. A coloro a cui noi dobbiamo garantire, non solo l'accoglienza ma, anche e soprattutto, il rispetto della loro dignità di uomini.

  TITTI DI SALVO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

Pag. 46

  TITTI DI SALVO. Signor Presidente, la scorsa settimana è stata convocata la Commissione bicamerale di controllo sull'attività degli enti gestori della previdenza pubblica, poi è stata, dopo qualche ora, sconvocata. È una Commissione rispetto alla quale tutti i gruppi hanno già nominato i propri rappresentanti; è una Commissione molto importante: gli enti gestori che rimangono, l'INPS e l'INAIL – in particolare l'INPS –, rappresentano il serbatoio di tutto il welfare italiano, e altrettanto l'INAIL per il ruolo evidentemente molto importante sulla sicurezza. Intervengo per chiedere a nome del mio gruppo che la Commissione venga rapidamente insediata. Non ci sono motivi, almeno motivi che io posso leggere, per i quali non possa essere insediata la Commissione. Chiedo alla Presidenza di farsi latrice presso la Presidente la Camera di questa nostra richiesta.

  PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Di Salvo. Sullo stesso argomento era intervenuto nei giorni scorsi l'onorevole Di Gioia. Stiamo cercando l'intesa con la Presidenza del Senato, questo è il motivo per cui non è stata ancora convocata.

  ROBERTO GIACHETTI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente, unisco un intervento per una sollecitazione a un richiamo al Regolamento, ma non per questo le chiedo la somma dei tempi, quindi cercherò di stare nei due minuti che sono concessi. Io sollecito la risposta da parte del Governo – e approfitto del fatto che sia presente il sottosegretario alla giustizia – alla mia interrogazione a risposta orale n. 3/00119. Come lei sa, signor Presidente, l'articolo 129 del nostro Regolamento, al comma 2, recita: «Trascorse due settimane dalla loro presentazione, le interrogazioni sono poste senz'altro al primo punto dell'ordine del giorno della prima seduta nella quale sia previsto lo svolgimento di interrogazioni». Questo non è accaduto, può non accadere perché il Governo deve spiegare che non è in grado di farlo. Però all'articolo 131, comma 1, si dice: «Il Governo può dichiarare di non poter rispondere, indicandone il motivo – ripeto, indicandone il motivo -. Se dichiara di dover differire la risposta, precisa in quale giorno, entro il termine di un mese, è disposto a rispondere». L'interrogazione a cui faccio riferimento è un'interrogazione a risposta orale nella quale io chiedo al Ministro di spiegare come è possibile che siano posti a capo degli uffici del Ministero della giustizia, nella fattispecie capo dell'ufficio legislativo e capo di gabinetto, in violazione della legge anticorruzione approvata da questo ramo del Parlamento e anche dall'altro con la fiducia, due magistrati ordinari che hanno già superato dieci anni in fuori ruolo e che quindi non possono, in base alla legge, ricoprire fuori ruolo incaricati quel tipo.
  Ovviamente questo è quanto risulta a me, però non ci vuole molto: basta aprire la porta e vedere se i magistrati effettivamente prestano servizio presso il Ministero della giustizia e venire qui a dire se si sono sbagliati, nel qual caso li rimetteranno in ruolo perché non possono farlo, oppure se io sto sbagliando. È una cosa si può fare in quindici giorni, ne sono passati già ventuno, mi auguro che entro magari una settimana, approfittando anche della cortesia del sottosegretario che è qui presente, il Ministro della giustizia o chi per lui riesca a darmi una risposta del genere.

  PRESIDENTE. Ovviamente la Presidenza ha una parte di competenza e di responsabilità sulla materia. Lei sa, perché è più esperto anche di me, che c’è un calendario complesso da rendere compatibile, ma credo che anche il Governo abbia raccolto la sollecitazione.

  CARLO SIBILIA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  CARLO SIBILIA. Signor Presidente, intervengo a nome del MoVimento 5 Stelle e Pag. 47in particolare in nome dei deputati campani del MoVimento 5 Stelle. Infatti, prima si parlava di delinquenti, di carceri, ebbene, io comunico a quest'Aula e anche a tutti i cittadini italiani che il nucleo di polizia tributaria delle Fiamme gialle di Napoli, in queste ore, in questi giorni, ha recapitato degli avvisi di garanzia per peculato nell'ambito dell'indagine condotta dal procuratore aggiunto Francesco Greco e dal PM Giancarlo Novelli in un'inchiesta riguardante il finanziamento dei gruppi. Sono risultati indagati 54 dei 60 consiglieri regionali componenti il Consiglio regionale della Campania, ovviamente in riferimento a tutti i partiti politici, perché tra gli indagati ci sono deputati dell'IdV, del nuovo PSI – figuriamoci il vecchio...

  PIA ELDA LOCATELLI. No, nessuno del vecchio.

  CARLO SIBILIA. Ho detto figuriamoci il vecchio. Inoltre, dell'UdC, del PD – e qui abbiamo un ottimo esponente, che è Umberto Del Basso De Caro, che ovviamente non vedo in Aula – del PdL, con i senatori Domenico De Siano e Eva Longo, e anche personale del gruppo Misto.
  Sono accusati di aver sottratto in maniera illecita danaro dai 10 mila ai 50 mila euro pro capite. E quindi io dico che sicuramente noi a nome del MoVimento 5 Stelle ci sentiamo offesi come deputati campani, molto offesi, e anche come cittadini, e come campani spesso veniamo offesi anche dalle istituzioni, soprattutto ultimamente dal ministro Lorenzin, da quell'ignorante del ministro Lorenzin che si è permessa di giudicare (Commenti dei deputati del gruppo Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente)...

  PRESIDENTE. Deputato...

  CARLO SIBILIA. Ho detto che è ignorante perché lei ignora la situazione in quanto ha sostenuto che l'aumento dei tumori sia relativo al nostro stile di vita. Io non credo di fare uno stile di vita dove mi vado a, diciamo, a inalare furani e diossine di proposito. Quindi noi chiediamo le dimissioni di Caldoro, immediatamente, e inoltre chiediamo, dal momento che si tratta di un fatto grave...

  PRESIDENTE. Ha esaurito il suo tempo, concluda per favore.

  CARLO SIBILIA. Concludo subito. Dal momento che si tratta di un fatto grave, noi chiediamo che venga a riferire in Aula il ministro degli interni Alfano, grazie. (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Di Vita. Ne ha facoltà.

  GIULIA DI VITA. Signor Presidente, questo è un intervento che io non avrei mai voluto fare. Purtroppo mentre pagine e pagine di giornali si occupano delle varie vicende giudiziarie di Berlusconi o ancora peggio delle vergognose manifestazioni contro la magistratura a cui partecipano indistintamente rappresentanti della Repubblica italiana, addirittura probabili candidati alla vicepresidenza di questa Camera, intanto abbiamo servitori dello Stato che sono in crescente pericolo di vita.
  Nei giorni scorsi, ad esempio, è toccato al magistrato Laura Vaccaro, l'intimidazione pare sia giunta addirittura nell'aula della prima sezione del Tribunale di Palermo durante il processo contro la cosca mafiosa di Carini. Mentre sfogliava il fascicolo il PM si è imbattuta in una lettera a lei indirizzata in cui vi erano scritte minacce di morte: «sappiamo dove abiti». Lo scorso giovedì 27 giugno, invece, è successo che ignoti hanno fatto irruzione nell'appartamento del magistrato Tartaglia, PM del processo sulla trattativa Stato-mafia; non è stato sottratto alcun oggetto di valore ma una pen drive contenente documenti top secret, ovvero i verbali non ancora depositati dell'inchiesta in corso. Questi non sono che due degli episodi avvenuti recentemente; non c’è bisogno di ricordare, ad esempio, le minacce ricevute dal PM Del Bene o dalla stesso Di Matteo, Pag. 48che sono coinvolti entrambe nel processo sulla trattativa tra lo Stato e la mafia.
  Ora, solo recentemente, e dopo fatti di tale gravità sono stati alzati i livelli di protezione ai magistrati, ma ci domandiamo: come può questo Paese con la sua pesante storia di mafia permettersi ancora simili superficialità ? Tanto per citarne una, pare che la disponibilità delle auto blindate per i magistrati sotto scorta sia addirittura finita. Giusto la settimana scorsa in questa Aula abbiamo parlato di quanto sia importante per l'Italia avere strumenti di difesa, per esempio gli inutili F-35, vorrei fare notare che allora non c’è tanto bisogno...

  PRESIDENTE. Deve concludere deputata.

  GIULIA DI VITA. Si. Volevo sottolineare che qui in Italia c’è proprio una guerra in atto e che ci sono dei servitori dello Stato che la stanno faticosamente combattendo. E allora se il Governo è tanto bravo con i decreti-legge ne faccia uno su questa di emergenza e riveli le sue priorità. Intanto vorrei comunicare solo la solidarietà ai magistrati e un ringraziamento per quello che fanno ogni giorno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Fedriga. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, solamente per sollecitare la maggioranza, e mi rivolgo ovviamente anche alla Presidenza, per l'istituzione di tutte quelle Commissioni che ancora non si sono insediate. Perché se il Governo non ha perso tempo a nominare diverse persone, diversi suoi rappresentanti all'interno di moltissimi enti, mi sembra che invece sulle Commissioni siamo molto indietro. Quindi vorremmo sapere quando i deputati potranno svolgere appieno la propria funzione anche all'interno di queste Commissioni visto che ricoprono funzioni importanti, per esempio la Commissione per il controllo sulla contraffazione o la Commissione sull'anagrafe tributaria. Quindi le chiederei delucidazioni al riguardo e anche di sensibilizzare la Presidenza affinché si faccia, diciamo, portavoce con i gruppi di maggioranza, al fine di redimere le diverse questioni che attualmente impediscono lo svolgersi regolare dell'attività del Parlamento.

  PRESIDENTE. Per alcune delle Commissioni che lei ha citato bisogna rifare la legge, è il caso della contraffazione, però per tutte le Commissioni che sono già istituite la Presidenza ha sollecitato i gruppi, quando i gruppi non abbiano mandato le loro designazioni.

  LELLO DI GIOIA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  LELLO DI GIOIA. Signor Presidente, io mi rendo conto perfettamente che su ogni problema si possono aprire delle polemiche, noi come socialisti non abbiamo nessuna intenzione di fare polemica, sapendo e rispettando soprattutto l'operato della magistratura – a tal riguardo va anche la nostra solidarietà ai magistrati di Palermo – però credo che prima di fare delle accuse, proprio perché siamo garantisti, c’è necessità di fare in modo che la magistratura faccia realmente tutte le indagini e dia corso e quindi possa poi rinviare a giudizio. Per quello che ci riguarda in modo particolare, parlo per me ma consideriamo anche i colleghi di SEL, noi in consiglio regionale in Campania abbiamo lo stesso gruppo, noi e SEL, beh possiamo dire con grande orgoglio che non c’è nessun avviso di garanzia per nessuno dei nostri consiglieri regionali, quindi pregherei i colleghi del MoVimento 5 Stelle, prima di fare delle affermazioni gratuite, di informarsi e capire come realmente stanno le cose. Era questo che io volevo sottolineare con grande puntualità e con chiarezza della verità, perché credo che abbiamo il dovere di essere chiari e lo ripeto con molta determinazione.

  VINCENZO AMENDOLA. Chiedo di parlare.

Pag. 49

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  VINCENZO AMENDOLA. Signor Presidente, anche a me corre l'onere di rispondere al deputato Sibilia, anche perché ha chiamato in causa un deputato del Partito Democratico e vorrei che si facesse chiarezza prima di lanciare delle accuse così gravi. Il deputato Sibilia deve sapere che la fattispecie per cui ci sono delle indagini – il Partito Democratico da ieri ha annunciato che siamo a completa disposizione, è in corso una conferenza stampa dove i nostri consiglieri regionali stanno mostrando come vengono utilizzati i fondi del gruppo – riguarda una legge regionale, la legge 5 agosto del 1972, che parla dei finanziamenti, dei contributi, nella fattispecie addirittura contributi per lo svolgimento dell'attività politica, e la magistratura ha chiesto a tutti i consiglieri di dimostrare come vengono utilizzati. Ben diverse le fattispecie dell'inchiesta che si sono sviluppate nel passato, come quelle per i fondi della comunicazione, ed altre inchieste. Mi corre l'obbligo di specificare che prima di fare delle accuse bisogna vedere – io parlo per il gruppo del Partito Democratico – come questi 25 euro al mese di contributo per le spese di attività, che riguarda spostamenti, iniziative e attività del gruppo, venissero utilizzate. Tengo anche a precisare – tralascio il giudizio sulla giunta Caldoro di cui noi siamo opposizione, non è questo il merito del dibattito – che grazie al Partito Democratico in Campania, nell'assemblea regionale, si è prodotto il dimezzamento delle indennità dei consiglieri, l'eliminazione di ogni benefit strumentale e anche l'abolizione del vitalizio, inclusa anche l'abolizione proprio di questo regolamento della legge del 1972, non è un caso che la richiesta dei magistrati si ferma al 2012, quando noi come Partito Democratico abbiamo chiesto l'abolizione anche di questi contributi ai gruppi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Concludiamo qui gli interventi, dico solo ai colleghi rimasti che torneremo sull'argomento con i capigruppo in Conferenza dei presidenti di gruppo. Questa fase dei lavori dell'Aula non può essere utilizzata per introdurre temi che non attengono né alle competenze del Parlamento e nemmeno alle competenze del Governo, perché nella fattispecie ultima il tema della discussione sul consiglio regionale della Campania non riguarda in alcun modo né le competenze del Parlamento né quelle del Governo. In ogni caso ormai l'abbiamo fatto e cosa fatta, capo ha, come si dice nel detto popolare.

Ordine del giorno della seduta di domani.

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

  Venerdì 5 luglio 2013, alle 9:

  Svolgimento di interpellanze urgenti.

  La seduta termina alle 14.

TESTO INTEGRALE DELLA DICHIARAZIONE DI VOTO DEL DEPUTATO SOFIA AMODDIO SULL'ARTICOLO 3 DEL TESTO UNIFICATO DELLE PROPOSTE DI LEGGE NN. 331-927-A

  SOFIA AMODDIO. Si chiede al Parlamento di votare per inserire nel codice penale tra le cause che estinguono il reato l'istituto della sospensione del processo con messa alla prova dell'imputato.
  Come ho già detto nella discussione generale in ogni normativa occorre individuare la ragione ed il fine della legge ed occorre dare risposte chiare a precise domande e osservazioni, provenienti anche dalla opposizione.
  Ritengo che non si possono affrontare le riforme con gli interventi demagogici o facendo ricorso a luoghi comuni per sollevare un immotivato allarme sociale, come è avvenuto in aula nella giornata di ieri.Pag. 50
  Occorre specificare in che cosa consiste l'istituto della messa alla prova e se nella attuale proposta di legge è prevista l'applicazione per tutti i reati.
  L'istituto della messa alla prova viene previsto solo per i reati puniti con la pena pecuniaria – oppure con pena che non supera nel massimo la reclusione fino a 4 anni – e per i delitti di cui all'articolo 550, comma 2, del codice di procedura penale. In tali casi l'imputato potrà chiedere al giudice di sospendere il processo e di essere sottoposto ad un periodo, stabilito dal giudice, di messa alla prova.
  Occorre chiedersi: l'istituto della messa alla prova pregiudica gli interessi delle vittime dei reati ? Concretamente avviene che l'imputato, ovvero colui al quale viene contestato un reato, si rivolge agli uffici di esecuzione penale esterna (UEPE) e chiede di predisporre per lui un programma da presentare al giudice, in un tempo previsto dalla legge.
  Il programma comporta che l'imputato debba porre in essere una serie di condotte, volte ad eliminare le conseguenze dannose derivanti dal reato e – ove possibile – operare un risarcimento del danno.
  Perché la legge prescrive che ove possibile possa operare un risarcimento del danno ?
  Perché non tutti gli imputati sono nelle condizioni economiche di risarcire il danno. Anche quando l'imputato viene condannato a scontare una pena carceraria ciò non comporta necessariamente che possa trovarsi nelle condizioni di risarcire la vittima del reato. Pertanto avere inserito nell'istituto della messa alla prova che l'imputato può porre in essere una serie di condotte dirette ad eliminare le conseguenze dannose derivanti dal reato è una accezione molto ampia che comprende diverse condotte che potranno essere individuate di volta in volta, in relazione al caso concreto e che gli uffici penali di esecuzione esterna, oppure il giudice, potranno inserire nel programma. Questa previsione quindi è diretta alla tutela della vittima del reato.
  Questo istituto pregiudica la sicurezza sociale dei cittadini ?
  È importante sottolineare che il giudice ha facoltà di sospendere il processo. La legge, quindi, non prevede nessuna obbligatorietà o automaticità nell'applicare la sospensione. Tanto ciò è vero che è previsto espressamente che il giudice applicherà la sospensione solo se riterrà che l'imputato si asterrà in futuro dal commettere ulteriori reati ed a tal fine il giudice potrà acquisire informazioni anche tramite la polizia, o i servizi sociali – proprio per valutare – nella sua discrezionalità – se ritenere l'imputato meritevole o meno di tale sospensione.
  Nella legge sono previsti alcuni elementi normativi che tutelano la collettività.
  Non è affatto semplice la sottoposizione ad un programma, perché comporta l'imposizione di una serie di obblighi da rispettare: l'istituto della messa alla prova non equivale ad una passeggiata per l'imputato.
  L'imputato viene affidato al servizio sociale per lo svolgimento del programma di trattamento che può implicare, anche la prestazione di un lavoro di pubblica utilità oppure attività di volontariato di rilievo sociale. Il lavoro di pubblica utilità consiste in una prestazione non retribuita, di durata non inferiore a trenta giorni, anche non continuativi, in favore della collettività, da svolgere presso lo Stato, le regioni, le province, i comuni o presso enti od organizzazioni non lucrative di utilità sociale. La durata giornaliera non può superare le otto ore. La sospensione del processo con messa alla prova dell'imputato non può essere concessa più di due volte; ma se l'imputato alla quale è stata concessa la sospensione del processo dovesse commettere un delitto della stessa indole, non potrà usufruire della sospensione una seconda volta. Il programma in ogni caso contiene delle prescrizioni alle quali l'imputato deve attenersi e queste possono consistere in comportamenti che limitano la libertà di movimento: per esempio rincasare ad un orario prestabilito, oppure il divieto di frequentare determinati Pag. 51luoghi ed altre indicazioni che il giudice potrà inserire tenendo conto della personalità del reo.
  La ratio di questo istituto consiste nel fornire una opportunità di reinserimento sociale. Se l'imputato porterà al termine tale percorso non violando le prescrizioni (per tutto il periodo stabilito dal giudice) avrà dimostrato di avere adempiuto ad percorso di recupero sociale e solo in questo caso, ovvero con l'esito positivo della prova si estinguerà il reato.
  Se invece ai sensi dell'art 168-quater l'imputato dovesse violare le prescrizioni e non si atterrà al programma stabilito è prevista espressamente la revoca della sospensione del processo, pertanto il processo riprenderà il suo corso e l'imputato verrà sottoposto alle pene di legge.
  È importante sottolineare che la sospensione del processo con messa alla prova non si applica ai delinquenti abituali, professionali, o per tendenza.
  È un istituto che viene introdotto ex novo oppure è un istituto esistente e già sperimentato ? Esiste in altri ordinamenti europei ?
  Nel nostro ordinamento questo istituto è previsto ed attuato da oltre 20 anni per gli imputati minorenni.
  Dal 1992 data in cui è stato inserito nel nostro ordinamento al 2011 si è rilevato un aumento crescente del numero dei provvedimenti di sospensione.
  Nel 2011 sono stati emessi 3.216 provvedimenti di sospensione per tutti i tipi di reato e l'80% di questi processi si è concluso positivamente con l'estinzione del reato. Ciò vuol dire che sono stati recuperati alla società oltre 2500 persone e pensate che oltre 1.000 persone nel momento in cui sono stati sottoposti alla prova avevano già compiuto i 18 anni: tutto ciò a dimostrazione che anche un soggetto già adulto può uscire dal circuito delinquenziale se il legislatore fornisce i mezzi e la possibilità.
  È utile inoltre chiarire che per gli imputati minorenni non vi sono limiti di pena, ovvero la sospensione del processo e la messa alla prova può applicarsi anche per un grave reato come quello dell'omicidio. Invece con questa proposta di legge l'istituto viene esteso anche agli imputati maggiorenni ma soltanto per i reati le cui pene previste dal codice non superano nel massimo i 4 anni e per i reati di cui all'articolo 550 del codice di procedura penale. Questa proposta di legge costituisce un passo importante e significativo perché finalizzato a consolidare l'idea del carcere come estrema ratio.
  È evidente che la messa alla prova realizza almeno due obiettivi: 1. offrire a taluni imputati un percorso di reinserimento alternativo; 2. alleggerire l'attuale carico dei procedimenti penali pendenti avanti tutti i Tribunale italiani, atteso che l'esito positivo della messa alla prova estingue il reato.
  Votare questa proposta di legge è necessario perché oggi pesano gli interventi della Corte europea ed occorre dare risposte alla risoluzione del Parlamento europeo 15.12.2011 n. 2897 che al punto 11 «ribadisce l'esigenza che gli stati membri onorino gli impegni assunti ...a fare maggiore ricorso a misure che offrano una alternativa al l'incarcerazione».
  Non si può avere in mente il principio della legge occhio per occhio dente per dente. La politica ha il compito di riformare, di trovare soluzioni giuste che aderiscano al principio della Giustizia e questa proposta di legge va proprio in questa direzione.

TESTO INTEGRALE DELLA DICHIARAZIONE DI VOTO DEL DEPUTATO ALESSIA MORANI SULL'ARTICOLO 6 DEL TESTO UNIFICATO DELLE PROPOSTE DI LEGGE NN. 331-927-A

  ALESSIA MORANI. Gentile Presidente, onorevoli colleghi, il Partito Democratico, sin dalla scorsa legislatura, ha sostenuto con grande convinzione questo provvedimento. Il voto favorevole che annuncio a nome del mio gruppo è un voto che guarda con equilibrio e franchezza al futuro di un sistema giudiziario e penale Pag. 52che troppo spesso ha mostrato le sue lacune.
  L'abbiamo detto più volte nel corso del dibattito in Aula, i problemi della nostra architettura penale non saranno superati da un giorno all'altro. Ciononostante, siamo convinti che con l'approvazione di questa delega il Parlamento italiano si stia muovendo nella giusta direzione.
  In particolare l'estensione dell'istituto della messa alla prova – per ora previsto solo nel processo minorile – agli adulti è un provvedimento coraggioso al quale il partito democratico guarda con estremo ottimismo e fiducia. Il nostro voto, è giusto ripeterlo, non è un indulto mascherato, non farà uscire di prigione pericolosi criminali e non sarà un incentivo a delinquere. Il nostro voto, al contrario, è un voto che riafferma la sovranità dello Stato tramite il recupero di efficacia della risposta penale e che guarda in un'ottica di prevenzione dei reati attraverso percorsi di recupero e reinserimento per gli imputati di reati minori.
  Chiave di volta della buona riuscita dell'istituto della messa alla prova è il buon funzionamento degli uffici uffici locali di esecuzione penale esterna che, nell'architettura complessiva di questo provvedimento, avranno la funzione di gestire, coordinare e controllare il lavoro di pubblica utilità svolto dal reo. Come ha sostenuto il presidente del tribunale di Torino, Luciano Panzani, nel corso della sua audizione in Commissione giustizia, l'aver concentrato questo genere di operazioni in capo agli Uffici di Esecuzione Penale Esterna permette una semplificazione virtuosa capace di far funzionare al meglio l'istituto della messa alla prova sia in fase iniziale che in fase d'implementazione.
  Dando voto favorevole a questo provvedimento, auspichiamo quindi, che il Ministero di Grazia e Giustizia voglia conferire a questi Uffici risorse e organico sufficienti all'importante compito che dovranno svolgere e da cui dipenderà il successo dell'intervento legislativo oggi in esame.

TESTO INTEGRALE DELLA DICHIARAZIONE DI VOTO DEL DEPUTATO MICHELA MARZANO SULL'ARTICOLO 7 DEL TESTO UNIFICATO DELLE PROPOSTE DI LEGGE NN. 331-927-A

  MICHELA MARZANO. Signor Presidente, onorevoli colleghe, onorevoli colleghi, all'interno della proposta di legge che stiamo discutendo oggi, quest'articolo sulle convenzioni in materia di lavoro di pubblica utilità nel contesto della messa alla prova, è particolarmente importante. Si tratta di un ulteriore e significativo tassello all'interno di una legge che ha lo scopo non solo di affrontare il problema del sovraffollamento carcerario, ma anche – e forse soprattutto – di ripensare il significato stesso della pena. Contrastando il dilagare del populismo penale, il progetto di legge si oppone alla facile equazione pena-carcere (proponendo una soluzione al fine di modulare le pene sulle esigenze rieducative di chi ha commesso determinati reati). Come è già stato già sottolineato, non si tratta di mettere in dubbio uno dei cardini della giustizia – secondo cui ad ogni crimine corrisponde una pena certa ed effettiva –, ma di immaginare un sistema di pene capaci di riattivare, in chi ha commesso un reato, il rispetto dei valori fondamentali del vivere-insieme.
  Se è vero che le pene devono essere proporzionali ai delitti commessi, anche per impedire che nel futuro se ne commettano altri, è anche vero che – come già sottolineato da Cesare Beccaria nel celebre Dei delitti e delle pene – arriva sempre il momento in cui la forza deterrente della pene finisce per diventare una spinta a commettere fatti delittuosi più gravi di quelli che si volevano evitare.
  Tutti i dati a nostra disposizione mostrano bene come, per evitare che un condannato torni a delinquere, sia molto più efficace un sistema penale che cerchi di «recuperarlo» piuttosto che un sistema meramente carcerario in cui si cerchi solo di «sorvegliarlo e punirlo», come direbbe Pag. 53Michel Foucault, nella convinzione che niente potrà mai cambiare e che l'unica possibilità per tutelare la sicurezza dei cittadini sia quella di eliminare dalla circolazione le «persone pericolose».
  «Perché ogni pena non sia una violenza di uno o di molti contro un privato cittadino – scriveva Beccaria – la pena deve essere pubblica, pronta, necessaria, la minima delle possibili nelle date circostanze, proporzionata ai delitti e dettata dalla legge». Ecco perché, prosegue il filosofo, è necessario non perdere mai di vista il legame esistente tra prevenzione e rieducazione.
  Certo, non è questa la cultura della pena che ha prevalso nel corso degli ultimi decenni. In Italia il principio che ha prevalso è stato quello retributivo, secondo cui la pena sarebbe una sorta di corrispettivo del male commesso. Ecco perché il carcere, invece di essere un luogo in cui trasmettere un nuovo quadro di valori, è progressivamente diventato un luogo in cui abbandonare i detenutiti a loro stessi. E ciò nonostante sia ormai noto a tutti che nel carcere si regredisce, si peggiora e, quando si esce senza rieducazione e senza messa alla prova, si rischia di recidivare molto più facilmente. Con tutte le conseguenze che oggi conosciamo fin troppo bene, soprattutto dopo la condanna dell'Italia da parte della Corte Europea dei diritti dell'uomo per «trattamenti inumani e degradanti». Gli spazi disponibili nelle carceri sono sempre più ridotti; i momenti comunitari sono praticamente scomparsi; le condizioni sanitarie sono estremamente precarie. Come si può anche solo immaginare la possibilità rieducativi della pena in circostanze di questo tipo ?
  Parlare di pene alternative, di messa alla prova e di convenzioni con enti e organizzazioni in cui svolgere lavori di pubblica utilità non significa né promuovere forme di indulto, – che in quanto tali, mi permetto di ricordarlo, estinguerebbe la pena – né forme subdole di amnistia – che estinguerebbe invece il reato. Si tratta piuttosto di promuovere una nuova filosofia della pena. Una filosofia capace di punire senza umiliare, di restringere la libertà di chi ha commesso determinati delitti (certo non quelli socialmente più gravi) senza privarlo della dignità che gli spetta in quanto essere umano. L'idea è quella di salvaguardare la sicurezza della società senza per questo cadere nella trappola della vendetta. È una certa idea della giustizia che si cerca di difendere, una giustizia che sia capace di riparare i torti e le iniquità, senza infliggerne altri; una giustizia che si fondi sul diritto, senza negare a chi ha sbagliato la possibilità di redimersi e ricominciare. Come ci insegna già il poeta latino Orazio «C’è una misura nelle cose; vi sono precisi confini, oltre i quali e prima dei quali non può sussistere il giusto». Sono questi confini che stiamo difendendo oggi. Sono questi confini che permettono alla giustizia di punire, senza diventare lei stessa iniqua.

TESTO INTEGRALE DELLA DICHIARAZIONE DI VOTO DEL DEPUTATO FRANCO VAZIO SULL'ARTICOLO 8 DEL TESTO UNIFICATO DELLE PROPOSTE DI LEGGE NN. 331-927-A

  FRANCO VAZIO. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, onorevole rappresentante del Governo, il dibattito che si è sviluppato in relazione al presente provvedimento è stato caratterizzato da importanti contributi, ma anche da tanta, troppa demagogia.
  Ci è stato sempre insegnato che la pena non può avere in sé solo un fine sanzionatorio, ma deve anche traguardare in modo vero e significativo alla rieducazione del reo.
  Sostenere che il provvedimento in discussione ha come finalità lo svuotamento delle carceri da pericolosi delinquenti, incurante dei cittadini e delle parti offese, non solo è sbagliato, ma è anche un'operazione politica spregiudicata.
  Venendo al merito: sono stati respinti emendamenti che presupponevano il fatto che a fronte di medesime pene edittali vi fossero reati più efferati di altri, ovvero che alcuni di essi fossero percepiti come di maggior allarme sociale.Pag. 54
  Onorevoli Colleghi ! Sono il genere e l'entità della pena principale e delle pene accessorie che contraddistinguono una maggiore o minore gravità del reato.
  È ad esse che il legislatore ha fatto riferimento per graduare la gravità dei reati ed è con esse che lo stesso mira a proteggere le parti offese e nel contempo spera di rieducare il reo.
  Se esistono reati puniti troppo gravemente ovvero in modo troppo mite si agisca attraverso un intervento profondo e sistematico e non mediante scorciatoie che rispondono solo al clamore della piazza.
  Fermiamo il treno della demagogia !Questo provvedimento non è un indulto mascherato, non svuota le carceri da coloro che sono già stati condannati.
  L'indulto e l'amnistia sono atti di clemenza che intervengono dopo una sentenza mettendo in libertà il condannato.
  Intendo offrire ancora poche riflessioni.
  Innanzitutto voglio richiamare l'attenzione di questa Assemblea sul fatto che non sempre quello che in ipotesi si vorrebbe raggiungere con un'azione, si traduce sempre in un effettivo risultato.
  In particolare siamo sicuri per esempio, così come ho sentito sostenere da molti deputati della Lega e del M5S che escludere dal novero dei reati per i quali si può ricorrere all'istituto alla messa alla prova l'ipotesi prevista dall'articolo 612-bis del codice penale (stalking), sia per la vittima un efficace risultato e fonte di tranquillità ?
  La messa alla prova consente di imporre misure tese all'eliminazione delle conseguenze dannose o pericolose del reato, lo svolgimento di programmi che possono implicare la prestazione di un lavoro di pubblica utilità non retribuito ed anche, ove possibile, la mediazione con la parte offesa.
  La messa alla prova, che potrà durare anche due anni, consente di monitorare il reo durante lo svolgimento del programma e delle misure imposte.
  In caso di violazione, anche nel corso della messa alla prova, la sospensione del procedimento potrà essere revocata.
  La domanda è retorica, ma la risposta purtroppo è scontata: il processo non fa paura allo stalker, anzi sovente produce in capo allo stesso una forza ulteriore ed intimidatoria.
  Ed io come cittadino mi sentirei più sicuro a sapere che uno stalker ha cambiato vita perché rieducato, rispetto a sapere che in carcere ce ne sono molti che non vedono l'ora di uscire.
  Questo provvedimento affronta altresì temi processuali afferenti le garanzie e le regole per un giusto ed utile processo.
  Ne è un esempio l'articolo 8 che consente all'imputato assente all'udienza preliminare di rendere le dichiarazioni di cui all'articolo 494 ed all'imputato stesso, che incolpevolmente non ha avuto contezza e conoscenza del processo, di poter accedere ai riti del giudizio abbreviato e del patteggiamento.
  Vorrei chiudere infine la dichiarazione di voto sul tema pericolosità del reo e possibilità di fruire della detenzione domiciliare ovvero di accedere alla messa alla prova.
  Si è sostenuto attraverso la proposizione di molti emendamenti che di tale regime e di tale istituto potranno godere persone pericolose.
  Credo di interpretare il pensiero di molti Italiani quando affermo che sia preferibile, anche nell'interesse delle parti offese, affidarsi al giudice per guardare negli occhi l'imputato e la parte offesa.
  Presidente, onorevoli colleghi andiamo avanti con fiducia, con la consapevolezza che il Paese ha bisogno di una legge moderna, una legge severa che punisca duramente chi ha sbagliato, ma che ponga sullo stesso piano la sanzione e la rieducazione del reo.

TESTO INTEGRALE DELLA DICHIARAZIONE DI VOTO DEL DEPUTATO ALESSIA MORANI SULL'ARTICOLO 12 DEL TESTO UNIFICATO DELLE PROPOSTE DI LEGGE NN. 331-927-A

  ALESSIA MORANI. Gentile Presidente, onorevoli colleghi, le disposizioni contenute Pag. 55nell'Art.12 a cui il gruppo del Partito Democratico darà voto favorevole delegano il Ministero della Giustizia a individuare tramite decreto, entro i sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, le modalità e i termini secondo i quali devono essere comunicati i dati e relativi all'ordinanza di sospensione del processo per assenza dell'imputato.
  L'impronta di un'azione legislativa tesa a mettere in campo azioni capaci di avere un effetto deflattivo sui processi e quindi garantire la certezza della pena è evidente anche in questo terzo e ultimo capitolo del provvedimento che oggi votiamo in Aula, quello cioè delle norme relative alla sospensione del processo nei confronti degli irreperibili. Una riforma dell'istituto della contumacia che garantisse l'efficienza e l'efficacia dell'azione giudiziaria era – infatti – indispensabile.
  Con questo provvedimento la magistratura potrà portare avanti il procedimento anche in assenza dell'imputato a condizione che la conoscenza della celebrazione del processo da parte dell'imputato sia considerata certa o presunta. Mentre il procedimento dovrà essere sospeso nel caso in cui le autorità giudiziarie non ne abbiano certezza. Questa riforma darà la possibilità di ottenere un grande risparmio sia in termini di tempi, che di procedure e allo stesso tempo garantire i diritti dell'imputato in quanto sono previsti rimedi ripristinatori nel caso di processo svolto in assenza, ove si dimostri la incolpevole mancata conoscenza.
  Nuovamente, gentile Presidente, mi si permetta di congratularmi con il lavoro di tutti i colleghi deputati e gli esperti sentiti in Commissione che hanno voluto, con spirito costruttivo e non ideologico, contribuire alla stesura e al miglioramento di questo testo che è – allo stesso tempo – un testo equilibrato e coraggioso che pone le basi di un adeguamento del nostro sistema penale e giudiziario agli standard delle altre democrazie occidentali.

Pag. 56

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 3 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. T.U.pdl 331-927-A - em. 3.7 424 408 16 205 86 322 57 Resp.
2 Nom. em. 3.8 435 435 218 105 330 56 Resp.
3 Nom. em. 3.9 446 446 224 109 337 56 Resp.
4 Segr em. 3.24, 3.214 449 449 225 116 333 56 Resp.
5 Segr em. 3.10 453 436 17 219 100 336 56 Resp.
6 Nom. em. 3.11 454 454 228 111 343 56 Resp.
7 Segr em. 3.12 462 443 19 222 100 343 56 Resp.
8 Segr articolo 3 477 380 97 191 326 54 55 Appr.
9 Nom. em. 4.1 484 385 99 193 20 365 55 Resp.
10 Nom. em. 4.206 490 470 20 236 99 371 54 Resp.
11 Nom. articolo 4 491 392 99 197 369 23 54 Appr.
12 Nom. articolo 5 489 391 98 196 370 21 54 Appr.
13 Nom. em. 6.400 495 494 1 248 372 122 53 Appr.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 3 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nom. articolo 6 493 493 247 370 123 52 Appr.
15 Nom. articolo 7 496 396 100 199 375 21 51 Appr.
16 Segr em. 8.2 495 495 248 136 359 50 Resp.
17 Segr em. 8.1 495 495 248 128 367 50 Resp.
18 Segr articolo 8 497 496 1 249 346 150 50 Appr.
19 Segr articolo 9 501 501 251 356 145 49 Appr.
20 Segr articolo 10 500 500 251 364 136 49 Appr.
21 Nom. em. 11.203 502 502 252 122 380 49 Resp.
22 Nom. articolo 11 500 500 251 377 123 49 Appr.
23 Nom. articolo 12 503 503 252 380 123 49 Appr.
24 Nom. articolo 13 500 499 1 250 375 124 49 Appr.
25 Nom. articolo 14 503 503 252 380 123 49 Appr.
26 Nom. em. 15.400 502 501 1 251 378 123 49 Appr.


INDICE ELENCO N. 3 DI 3 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 36)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nom. articolo 15 490 489 1 245 369 120 49 Appr.
28 Nom. odg 9/331/12 472 469 3 235 121 348 46 Resp.
29 Nom. odg 9/331/13 471 370 101 186 23 347 46 Resp.
30 Nom. odg 9/331/14 470 370 100 186 23 347 46 Resp.
31 Nom. odg 9/331/15 471 370 101 186 22 348 46 Resp.
32 Nom. odg 9/331/16 480 363 117 182 7 356 46 Resp.
33 Nom. odg 9/331/24 479 379 100 190 24 355 46 Resp.
34 Nom. odg 9/331/29 481 381 100 191 23 358 46 Resp.
35 Nom. odg 9/331/33 481 480 1 241 121 359 46 Resp.
36 Nom. T.U.pdl 331-927-A - voto finale 481 480 1 241 357 123 40 Appr.