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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Venerdì 20 gennaio 2017

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 20 gennaio 2017.

  Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Alli, Amici, Baldelli, Baretta, Bellanova, Beni, Bernardo, Dorina Bianchi, Stella Bianchi, Bindi, Biondelli, Bobba, Bocci, Bonifazi, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Matteo Bragantini, Brambilla, Bratti, Bressa, Brunetta, Bueno, Caparini, Capelli, Casero, Caso, Castiello, Castiglione, Catania, Causin, Antimo Cesaro, Cicchitto, Cirielli, Colonnese, Coppola, Costa, D'Alia, Dambruoso, Damiano, De Micheli, Del Basso De Caro, Dellai, Di Gioia, Luigi Di Maio, Epifani, Faraone, Fava, Fedriga, Ferranti, Fioroni, Gregorio Fontana, Fontanelli, Formisano, Franceschini, Garofani, Gelli, Gentiloni Silveri, Giacomelli, Giancarlo Giorgetti, Gozi, Giuseppe Guerini, La Russa, Locatelli, Lorenzin, Losacco, Lotti, Lupi, Madia, Manciulli, Mannino, Marazziti, Antonio Martino, Mattiello, Migliore, Moretto, Mucci, Orlando, Palma, Pisicchio, Portas, Rampelli, Ravetto, Realacci, Rondini, Rosato, Domenico Rossi, Rughetti, Sanga, Sani, Sarti, Scalfarotto, Scotto, Sereni, Tabacci, Valentini, Velo, Vignali, Vignaroli.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 18 gennaio 2017 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
   CAPARINI: «Delega al Governo per l'introduzione dello studio dei patrimoni culturali, sociali, artistici e paesaggistici locali nelle scuole primarie e nelle scuole secondarie di primo grado situate nei piccoli comuni nonché per l'istituzione della Giornata nazionale della festa dei popoli» (4232);
   CAPARINI: «Disposizioni in materia di porto d'armi per gli agenti di pubblica sicurezza in servizio permanente» (4233);
   CAPARINI: «Disposizioni in materia di sicurezza sussidiaria non armata» (4234);
   GIGLI: «Modifica dell'articolo 1 della legge 31 ottobre 1965, n. 1261, concernente la determinazione dell'indennità spettante ai membri del Parlamento» (4235);
   D'INCÀ ed altri: «Introduzione della denominazione di “gelato artigianale di tradizione italiana” e disposizioni concernenti la sua produzione» (4236).

  In data 19 gennaio 2017 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
   MOLTENI ed altri: «Disposizioni concernenti la tutela assicurativa e previdenziale del personale delle Forze armate, delle Forze di polizia, del Corpo della Guardia di finanza e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco» (4237);
   SEGONI ed altri: «Modifica all'articolo 34 del testo unico di cui al decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, in materia di aliquota di accisa sulla birra prodotta dai piccoli birrifici» (4238).

  Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a proposte di legge.

  La proposta di legge VEZZALI: «Disposizioni concernenti l'ammissione delle società sportive dilettantistiche al riparto della quota del cinque per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche» (4123) è stata successivamente sottoscritta dai deputati Luciano Agostini, Altieri, Bonomo, Culotta, D'Agostino, De Menech, Falcone, Fitzgerald Nissoli, Melilla, Rabino, Romanini e Valiante.

Modifica del titolo di proposte di legge.

  La proposta di legge n. 4132, d'iniziativa del deputato CRISTIAN IANNUZZI, ha assunto il seguente titolo: «Modifica alla tabella A allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, per la riduzione dell'aliquota dell'imposta sul valore aggiunto relativa al latte vegetale».

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

   I Commissione (Affari costituzionali):
  PISICCHIO: «Modifiche all'articolo 64 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in materia di incompatibilità tra le cariche di consigliere comunale e provinciale e di assessore nella rispettiva giunta» (184);
  FORMISANO: «Modifica all'articolo 10 del testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei deputati, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, e altre disposizioni in materia di ineleggibilità e di limiti all'assunzione delle cariche di Governo» (712) Parere della VI Commissione;
  BIANCONI: «Determinazione dell'indennità spettante ai membri del Parlamento» (4131) Parere della V Commissione;
  PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE GIUSEPPE GUERINI ed altri: «Abrogazione dell'articolo 99 della Costituzione, concernente il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro» (4171);
  PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE CENTEMERO: «Istituzione di un'Assemblea costituente per la revisione della Costituzione» (4180);
  DELLAI ed altri: «Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, in materia di elezione della Camera dei deputati, e al testo unico di cui al decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, in materia di elezione del Senato della Repubblica» (4182) Parere della V Commissione;
  SIMONETTI ed altri: «Disposizioni in materia di elezione e di indennità degli organi degli enti locali e delega al Governo per il riordino e la razionalizzazione degli uffici periferici dello Stato» (4192) Parere delle Commissioni V, XI e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

   II Commissione (Giustizia):
  PIAZZONI ed altri: «Modifica all'articolo 143 del codice civile, concernente i doveri reciproci dei coniugi» (3638) Parere della I Commissione;
  STELLA BIANCHI ed altri: «Disposizioni per favorire l'adeguamento sismico e l'incremento dell'efficienza energetica degli edifici in condominio» (4159) Parere delle Commissioni I, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VIII e X.

   III Commissione (Affari esteri):
  S. 2027. – «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Croazia sulla cooperazione transfrontaliera di polizia, fatto a Zagabria il 5 luglio 2011» (approvato dal Senato) (4224) Parere delle Commissioni I, II e V;
  S. 2186. – «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo dello Stato di Israele in materia di pubblica sicurezza, fatto a Roma il 2 dicembre 2013» (approvato dal Senato) (4225) Parere delle Commissioni I, II e V;
  S. 2194. – «Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo di Barbados per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali, fatta a Barbados il 24 agosto 2015» (approvato dal Senato) (4226) Parere delle Commissioni I, V e VI;
  S. 2207. – «Ratifica ed esecuzione del Protocollo recante modifiche alla Convenzione tra la Repubblica italiana e la Repubblica delle Filippine per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire l'evasione fiscale del 5 dicembre 1980, fatto a Manila il 9 dicembre 2013» (approvato dal Senato) (4227) Parere delle Commissioni I, V e VI.

   VI Commissione (Finanze):
  PISICCHIO: «Modifica all'articolo 164 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, in materia di deducibilità dei costi relativi agli automezzi utilizzati dagli agenti e dai rappresentanti di commercio» (193) Parere delle Commissioni I, V, IX e X.

   VII Commissione (Cultura):
  RUSSO: «Norme per la tutela dei beni culturali esistenti nei comuni capoluoghi di provincia, già capitali di Stato, e dei centri d'arte nel Mezzogiorno d'Italia» (130) Parere delle Commissioni I, V, XI e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
  CATANOSO GENOESE: «Dichiarazione di monumento nazionale e contributo per l'esecuzione dei lavori per il consolidamento e il restauro esterno e interno del Castello di Aci in Aci Castello» (4154) Parere delle Commissioni I, V e VIII.

   X Commissione (Attività produttive):
   MARTELLA: «Disposizioni concernenti la distribuzione e il commercio del metano e del biometano per autotrazione» (739) Parere delle Commissioni I, V, VIII (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), IX, XIII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

   XI Commissione (Lavoro):
  GNECCHI ed altri: «Modifica all'articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, in materia di deroghe per l'accesso al trattamento pensionistico in favore dei lavoratori dipendenti del settore privato» (4196) Parere delle Commissioni I e V;
  AIRAUDO ed altri: «Modifiche al decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, in materia di disciplina del lavoro accessorio» (4214) Parere delle Commissioni I, V, X e XIII.

   Commissioni riunite X (Attività produttive) e XII (Affari sociali):
  FANUCCI ed altri: «Modifiche alla legge 24 ottobre 2000, n. 323, concernente la disciplina del settore termale, e istituzione della Giornata nazionale delle terme d'Italia» (4165) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII, XI, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Trasmissione dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.

  La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 17 gennaio 2017, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 8-ter del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1998, n. 76, i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri con cui è autorizzato, in relazione a interventi da realizzare tramite contributi assegnati per l'anno 2010 in sede di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale, l'utilizzo dei risparmi di spesa realizzati dai seguenti soggetti:
   comune di Gazzada Schianno (Varese), per lavori di riqualificazione di Villa De Strens – alla V Commissione (Bilancio) e alla VII Commissione (Cultura);
   comune di Centola (Salerno), per la realizzazione di barriere paramassi a valle del costone roccioso in località San Severino – alla V Commissione (Bilancio) e alla VIII Commissione (Ambiente);
   comune di Montalto delle Marche (Ascoli), per interventi di messa in sicurezza di palazzo Paradisi – alla V Commissione (Bilancio) e alla VII Commissione (Cultura);
   comune di Roccamorice (Pescara), per interventi di restauro, valorizzazione e riqualificazione dell'eremo di Santo Spirito a Majella – alla V Commissione (Bilancio) e alla VII Commissione (Cultura);
   Fondo per l'ambiente italiano (FAI), per lavori di restauro del Palazzo baronale del Castello di Avio in Sabbionara d'Avio (Trento) – alla V Commissione (Bilancio) e alla VII Commissione (Cultura).

Trasmissioni dalla Corte dei conti.

  Il Presidente della Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato della Corte dei conti, con lettera in data 13 gennaio 2017, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 3, comma 6, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, la deliberazione n. 18/2016 del 24 novembre-28 dicembre 2016, con la quale la Sezione stessa ha approvato la relazione concernente il Fondo per le non autosufficienze (2007-2015).

  Questo documento è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla XII Commissione (Affari sociali).

  Il Presidente della Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con lettera in data 17 gennaio 2017, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relazione riferite al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Automobile Club d'Italia (ACI) e degli Automobile Club provinciali e locali, per l'esercizio 2014. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dagli enti ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV, n. 485).

  Questi documenti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla IX Commissione (Trasporti).

  Il Presidente della Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con lettera in data 17 gennaio 2017, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relazione riferite al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria della società Investimenti immobiliari italiani – Società di gestione del risparmio (INVIMIT Sgr Spa), per l'esercizio 2015. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV, n. 486).

  Questi documenti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla VI Commissione (Finanze).

  Il Presidente della Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con lettera in data 17 gennaio 2017, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relazione riferite al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria della Fondazione Istituto italiano di tecnologia (IIT), per l'esercizio 2015. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV, n. 487).

  Questi documenti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla X Commissione (Attività produttive).

Trasmissione dal Ministero della difesa.

  Il Ministero della difesa, con lettera del 12 gennaio 2017, ha trasmesso una nota relativa all'attuazione data all'ordine del giorno FRUSONE n. 9/3953/6, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 6 luglio 2016, concernente l'informativa al Parlamento circa le intese intercorse con le autorità irachene in merito al dispiegamento di un contingente italiano a protezione del cantiere e del personale italiano che opera al consolidamento della diga di Mosul.

  La suddetta nota è a disposizione degli onorevoli deputati presso il Servizio per il Controllo parlamentare ed è trasmessa alla IV Commissione (Difesa) competente per materia.

Trasmissione dal Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri.

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 17 gennaio 2017, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 4 e 5, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, le seguenti relazioni concernenti progetti di atti dell'Unione europea, che sono trasmessi alla X Commissione (Attività produttive) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
   proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica (COM(2016) 761 final), accompagnata dalla tabella di corrispondenza tra le disposizioni della proposta e le norme nazionali vigenti;
   proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell'edilizia (COM(2016) 765 final), accompagnata dalla tabella di corrispondenza tra le disposizioni della proposta e le norme nazionali vigenti.

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

  La Commissione europea, in data 18 e 19 gennaio 2017, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
   Proposta di decisione del Consiglio sull'applicazione delle disposizioni dell’acquis di Schengen nel settore del sistema d'informazione Schengen nella Repubblica di Croazia (COM(2017) 17 final), corredata dal relativo allegato (COM(2017) 17 final – Annex 1), che è assegnata in sede primaria alla I Commissione (Affari costituzionali);
   Proposta di regolamento del Consiglio che modifica l'allegato III della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la caratteristica di pericolo HP 14 («Ecotossico») (COM(2017) 23 final), che è assegnata in sede primaria alla VIII Commissione (Ambiente);
   Comunicazione della Commissione al Consiglio in conformità all'articolo 395 della direttiva 2006/112/CE del Consiglio (COM(2017) 24 final), che è assegnata in sede primaria alla VI Commissione (Finanze).

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 17 gennaio 2017, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.

  Questi atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  Con la predetta comunicazione, il Governo ha altresì richiamato l'attenzione sui seguenti documenti, già trasmessi dalla Commissione europea e assegnati alle competenti Commissioni, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento:
   Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi (ETIAS) e che modifica i regolamenti (UE) n. 515/2014, (UE) 2016/399, (UE) 2016/794 e (UE) 2016/1624 (COM(2016) 731 final);
   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Proposta relativa a un nuovo consenso europeo in materia di sviluppo – Il nostro mondo, la nostra dignità, il nostro futuro (COM(2016) 740 final);
   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Una strategia europea per i sistemi di trasporto intelligenti cooperativi, prima tappa verso una mobilità cooperativa, connessa e automatizzata (COM(2016) 766 final);
   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Piano d'azione per rafforzare la risposta europea alle frodi riscontrate nei documenti di viaggio (COM(2016) 790 final);
   Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Relazione annuale 2016 sull'attuazione degli strumenti dell'Unione europea per il finanziamento delle azioni esterne nel 2015 (COM(2016) 810 final);
   Proposta di direttiva del Consiglio che modifica la direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d'imposta sul valore aggiunto con riguardo all'applicazione temporanea di un meccanismo generalizzato di inversione contabile alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi al di sopra di una determinata soglia (COM(2016) 811 final);
   Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio concernente l'applicazione della direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno, che istituisce una procedura di notifica dei regimi di autorizzazione e dei requisiti relativi ai servizi, e che modifica la direttiva 2006/123/CE e il regolamento (UE) n. 1024/2012 relativo alla cooperazione amministrativa attraverso il sistema di informazione del mercato interno (COM(2016) 821 final);
   Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sull'attuazione del regolamento (UE) n. 1214/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sul trasporto transfrontaliero professionale su strada di contante in euro tra gli Stati membri dell'area dell'euro (COM(2017) 5 final);
   Comunicazione congiunta della Commissione europea e dell'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza al Parlamento europeo e al Consiglio – Un partenariato rinnovato con i paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (JOIN(2016) 52 final).

Trasmissione dalla regione Emilia-Romagna.

  La regione Emilia-Romagna, in qualità di commissario delegato titolare di contabilità speciale, con lettere in data 13 gennaio 2017, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 5, comma 5-bis, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, i rendiconti, per l'anno 2016, delle entrate e delle spese:
   per le conseguenze degli eventi meteorologici del novembre 2012, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 23 marzo 2012;
   per le eccezionali avversità atmosferiche che hanno colpito il territorio della regione Emilia-Romagna nei mesi di marzo e aprile e il 3 maggio 2013, di cui alle ordinanze del capo del Dipartimento della protezione civile n. 83 del 2013 e n. 155 del 2014.

  Questi documenti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla VIII Commissione (Ambiente).

Trasmissione dalla regione autonoma della Sardegna.

  La Presidenza della regione autonoma della Sardegna, con lettera in data 16 gennaio 2017, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 2, comma 5, della legge regionale 7 ottobre 2005, n. 13, il decreto del Presidente della regione di scioglimento del consiglio comunale di Arzachena (Sassari).

  Questa documentazione è depositata presso il Servizio per i Testi normativi a disposizione degli onorevoli deputati.

Comunicazione di nomine ministeriali.

  La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettere in data 16 gennaio 2017, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 19, comma 9, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, le seguenti comunicazioni concernenti il conferimento, ai sensi del comma 4 del medesimo articolo 19, di incarichi di livello dirigenziale generale, che sono trasmesse alla I Commissione (Affari costituzionali), nonché alle sottoindicate Commissioni:

  alla V Commissione (Bilancio) la comunicazione concernente il seguente incarico nell'ambito del Ministero dell'economia e delle finanze:
   alla dottoressa Maria Cannata, l'incarico di direttore della Direzione II – debito pubblico, nell'ambito del Dipartimento del tesoro;

  alla VIII Commissione (Ambiente) la comunicazione concernente i seguenti incarichi nell'ambito del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti:
   all'ingegner Roberto Daniele, l'incarico di direttore del Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per la Campania, il Molise, la Puglia e la Basilicata, nell'ambito del Dipartimento per le infrastrutture, i sistemi informativi e statistici;
   all'ingegner Giovanni Guglielmi, l'incarico di direttore della Direzione generale per l'edilizia statale e gli interventi speciali, nell'ambito del Dipartimento per le infrastrutture, i sistemi informativi e statistici;
   all'ingegner Roberto Linetti, l'incarico di direttore del Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per il Veneto, il Trentino-Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia, nell'ambito del Dipartimento per le infrastrutture, i sistemi informativi e statistici;
   all'ingegner Vittorio Rapisarda Federico, l'incarico di direttore del Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per il Lazio, l'Abruzzo e la Sardegna, nell'ambito del Dipartimento per le infrastrutture, i sistemi informativi e statistici.

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

Iniziative di competenza finalizzate al riconoscimento come ente religioso della «Congregazione Italiana per la Coscienza di Krishna» – 2-01575

A)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
   in data 29 gennaio 2010 la Confederazione nazionale delle associazioni per la coscienza di Krishna, avente sede a Roma, in via Sardegna n.  55 – presentava al Ministero dell'interno una formale e documentata istanza, volta ad ottenere riconoscimento come ente religioso, ai sensi dell'articolo 2 della legge 1159 del 1929 e degli articoli 10 e 11 del regio decreto 289 del 1930, con la denominazione di «Congregazione Italiana per la Coscienza di Krishna». Dopo una lunga istruttoria, durata oltre 4 anni, ad ottobre 2014 il Consiglio di Stato esprimeva parere favorevole all'invocato provvedimento e la direzione centrale dei culti presso il Ministero dell'interno predisponeva lo schema del decreto del Presidente della Repubblica, finalizzato al richiesto riconoscimento, su proposta del Ministro dell'interno. Detto schema di decreto del Presidente della Repubblica veniva trasmesso alla Presidenza del Consiglio dei ministri e, in particolare, al dipartimento per gli affari giuridici e legislativi (DAGL). Il 3 giugno 2015, in assenza di notizie, la Congregazione formulava una richiesta di aggiornamento alla direzione centrale dei culti del Ministero dell'interno, che, a quanto consta agli interpellanti confermava la giacenza attuale dello schema di decreto del Presidente della Repubblica presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, evidentemente per un rallentamento delle procedure;
   gli Hare Krishna sono il ramo monoteista dell'Induismo, con decine di milioni di fedeli in India, in Bangladesh e in Indonesia, trapiantato cinquant'anni orsono in Occidente e oggi punto di riferimento e ponte culturale tra le comunità indiane e bengalesi del nostro Paese e l'Italia. Considerando che i ministri di culto sono tutti italiani, questo rende naturale lo scambio, la comprensione tra culture e tradizioni religiose diverse. Nel 1997, vista l'espansione del Movimento Hare Krishna in Italia, fu deciso di riunire le associazioni locali in una confederazione nazionale che fungesse da coordinamento e che rappresentasse il Movimento Hare Krishna, con i suoi valori, presso lo Stato italiano. Pertanto, il 10 settembre 1998, con decreto del Ministero dell'interno, la confederazione nazionale delle associazioni per la coscienza di Krishna è stata riconosciuta come ente morale. Al momento attuale si contano più di 400 templi nel mondo, con circa 50.000 devoti iniziati e consacrati alla missione, e milioni di devoti/fedeli che frequentano i templi. In Europa, in particolare, vi sono centri di Krishna in ogni grande città. Negli ultimi vent'anni le comunità indiana, mauriziana e del Bangladesh sono salite in Italia dalle 30.000 unità, alle 90.000 e, tra i membri di queste comunità, almeno il 30 per cento sono hindu di fede Vaishnava- Krishnaita; questo ha contribuito largamente allo sviluppo del movimento Hare Krishna in Italia ed al conseguente incremento dei devoti che partecipano alle attività nei centri della Confederazione, i quali ad oggi possono essere valutati in alcune migliaia, senza contare coloro che partecipano alle feste e alle processioni dei carri che si svolgono da anni a Milano, Viareggio e Roma –:
   se il Governo non ritenga sia giunto il momento di assumere tutte le iniziative di competenza per procedere al riconoscimento come ente religioso, dopo anni di attesa e dopo che la Congregazione ha ottemperato a tutte le richieste di chiarimento secondo la legge italiana e le sue procedure.
(2-01575) «Quartapelle Procopio, Sereni, Capozzolo, Carloni, Chaouki, Tullo, Paolo Rossi, Venittelli, Causi, Cassano, Cominelli, Carella, Lodolini, Rostellato, Schirò, Grassi, Garavini, Di Salvo, Lacquaniti, Fedi, Rampi, Raciti, Minnucci, Porta, Piazzoni, Tino Iannuzzi, Carrozza, Giachetti, Nardi, Censore, Stella Bianchi».


Elementi ed iniziative in materia di sicurezza e incolumità pubblica nei poligoni di tiro privati – 2-01576

B)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, il Ministro della difesa, per sapere – premesso che:
   in data 30 marzo 2016 il Governo pro tempore, rispondendo all'atto di sindacato ispettivo n. 5-07370, relativo all'accertamento della sicurezza e dell'incolumità pubblica nei poligoni di tiro privati, riferiva:
    che il decreto legislativo n.  204, Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, all'articolo 57, terzo comma, già prevedeva per tale settore un regime autorizzatorio, ma la disposizione tuttavia non è ancora efficace, richiedendosi, per la sua attuazione e per la disciplina transitoria, l'emanazione di specifiche disposizioni regolamentari;
    che già dal mese di maggio 2015 è al lavoro un apposito gruppo di esperti con il compito di fornire sull'argomento un qualificato e puntuale contributo tecnico-giuridico. Il provvedimento definirà, in maniera armonica e sistematica, la disciplina relativa al rilascio della licenza in questione. In tale ambito, saranno determinate le caratteristiche tecniche minime afferenti alle cosiddette difese attive e passive, le distanze di sicurezza relative alla gittata massima dei proiettili, nonché tutti i profili per la salvaguardia ambientale riguardanti l'impatto acustico, lo smaltimento dei residui dell'attività di sparo, come pure sarà espressamente stabilito il mantenimento in sicurezza delle caratteristiche minime medesime per tutto il periodo di validità della licenza;
    che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che ha comunicato di avere particolare interesse a disciplinare la tematica dell'impatto acustico sull'ambiente e sulle popolazioni derivante dall'esercizio delle attività sportive, tra cui anche i poligoni di tiro, sta predisponendo uno schema di decreto legislativo attuativo della delega contenuta nell'articolo 19 della legge n. 161 del 2014;
   dopo l'incidente mortale nel tiro a segno privato di Portomaggiore del gennaio 2016, il 9 dicembre 2016 in provincia di Torino si è verificato l'ennesimo incidente all'interno di un poligono di tiro privato che ha visto un morto e 4 feriti intossicati;
   il Tar del Lazio ha recentemente emanato una sentenza (n. 16400/2014 REG.RIC. tribunale amministrativo regionale per il Lazio sezione prima bis) in merito all'agibilità del tiro a segno nazionale di Roma, nella quale sottolinea che l'UITS, Unione italiana tiro a segno non ha alcuna legittimazione a certificare l'agibilità dei poligoni. Nella sentenza, infatti, si ribadisce che la competenza relativa all'accertamento dell'agibilità dei poligoni (anche di prima categoria) e le relative prescrizioni, competono in via esclusiva al Ministero della difesa e al Genio militare;
   la sentenza risulta essere a parere degli interpellanti molto importante, in quanto per tutte le strutture attualmente in funzione su tutto il territorio nazionale, per le quali è stata l'UITS a certificare l'agibilità, si specifica che tutti gli atti compiuti in questo senso dall'UITS sono da considerarsi nulli;
   inoltre, il 28 settembre lo Stato Maggiore dell'Esercito italiano ha intimato all'UITS di interrompere l'attività negli stand di tiro di 1/a categoria;
   la materia in questione, trattando di sicurezza nonché di incolumità pubblica, presupporrebbe a parere degli interpellanti un coordinamento o un'omogeneità di regole tecniche tra pubblico e privati, in particolare per quanto attiene ai controlli, tenuto conto che i poligoni di tiro, siano essi pubblici o privati, insistono in un contesto cittadino e sono frequentati da cittadini civili, anche minorenni –:
   quale sia lo stato dell’iter finalizzato all'emanazione dei provvedimenti citati in premessa, se sia stata prevista la presenza del Corpo nazionale dei vigili del fuoco al tavolo di esperti di cui sopra e cosa intenda fare il Governo alla luce della sentenza del Tar del Lazio circa la carenza di legittimazione della Unione italiana tiro a segno nel certificare l'agibilità dei poligoni.
(2-01576) «Fabbri, Bratti, Iori, Paola Bragantini, Cinzia Maria Fontana, Andrea Romano, Carra, Boccuzzi, Gelli, Bonaccorsi, Mariani, De Menech, Massa, Famiglietti, Ermini, D'Ottavio, Giovanna Sanna, Paola Boldrini, Carlo Galli, Patrizia Maestri, Ferrari, Tullo, Fiorio, Zoggia, Gianni Farina, Richetti, De Maria, Giacobbe, Fusilli, Zardini, Incerti, Gasparini, Ghizzoni, Piccione, Albanella, Casellato».


Elementi ed iniziative in merito alle criticità del territorio di Castel Volturno, con particolare riguardo alla situazione demografica, anche a seguito dei fenomeni migratori, nonché alla recrudescenza della piccola criminalità – 2-01577

C)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
   il comune di Castel Volturno (CE), con un territorio pari a 72,23 chilometri quadrati si estende sulla costa per 27 chilometri, e ha al 16 novembre 2016 una popolazione iscritta all'anagrafe pari 25.192 unità di cui 4.035 stranieri (regolari);
   a questa popolazione residente si aggiungono altri 15.000 extracomunitari irregolari, per un totale di oltre 40.000 abitanti;
   Castel Volturno è una realtà complessa in cui non è mai venuto meno lo spirito di solidarietà e accoglienza nonostante le evidenti criticità presenti;
   negli ultimi anni nell'ambito degli ospedali presenti sul territorio casertano afferenti al circuito 118-SIRES, sono stati migliaia i casi di ricovero di immigrati non regolari;
   la presenza di tanti immigrati irregolari è dovuta alla grande disponibilità di alloggi e alle difficoltà di assicurare un capillare controllo del territorio, anche per le sue dimensioni vaste, a prevenzione delle attività illegali;
   negli ultimi mesi purtroppo si registra una recrudescenza di fenomeni criminali legati a spaccio, sfruttamento della prostituzione e furti con bottini tutt'altro che cospicui ma in grado di alimentare sfiducia e allarme;
   dopo anni di commissariamento oggi Castel Volturno ha una amministrazione comunale legittimata dal voto popolare e che intende portare avanti i programmi di cambiamento e rigenerazione che la comunità attende e che necessita di adeguata attenzione da parte delle istituzioni a tutti i livelli;
   l'Ente purtroppo si ritrova anche in relazione alle eredità del passato, strutturalmente in uno stato di collasso della finanza pubblica locale per cui diventa impossibile coniugare la fornitura di servizi essenziali con la realizzazione di interventi e programmi di rilancio del territorio;
   il territorio possiede enormi potenzialità che vanno dalle bellezze naturali al patrimonio storico e culturale, dalle produzioni di qualità come la mozzarella di bufala, al turismo con il litorale domiziano;
   sarebbe opportuno valutare la riclassificazione del comune di Castel Volturno in relazione ad una fascia demografica più elevata in relazione alla presenza di un numero così rilevante di immigrati che comunque vivono sul territorio da anni;
   occorrono trasferimenti correlati alla particolare caratteristica di questo territorio;
   tale criticità va affrontata anche proseguendo nella sperimentazione di progetti che impegnino gli immigrati in lavori di pubblica utilità e di decoro anche finalizzati a programmi di inserimento sociale;
   va rafforzato il progetto del Ministero dell'interno denominato «Generare futuro»;
   va potenziato il personale delle strutture sanitarie afferenti al servizio sanitario nazionale anche per un'azione di prevenzione attraverso screening e vaccinazioni;
   va supportato un potenziamento delle forze dell'ordine attualmente presenti nell'ambito del territorio di Castel Volturno –:
   quali iniziative il Ministro interpellato, in relazione a quanto esposto in premessa, intenda assumere, in tempi quanto mai rapidi, al fine di dare risposte in merito alle criticità presenti sul territorio di Castel Volturno e se non ritenga di valutare l'opportunità di promuovere uno specifico patto per la città con l'obiettivo di scongiurare tensioni sociali e di supportare l'azione di rilancio del territorio e della comunità che l'ente locale faticosamente sta portando avanti.
(2-01577) «Sgambato, Capozzolo, Carocci, Albini, Ascani, Borghi, Pelillo, Tartaglione, Malpezzi, Manzi, Manfredi, Covello, Richetti, Lacquaniti, Carloni, Palma, Giovanna Sanna, Zampa, Zoggia, Marco Meloni, Rostellato, Lodolini, Di Lello, Giorgio Piccolo, Ghizzoni, Marchi, Oliverio, Pagani, Carnevali, Miccoli, Greco, Pinna, Zanin, Gutgeld, Murer, Amato, Famiglietti».


Iniziative finalizzate a fronteggiare l'emergenza sanitaria in provincia di Taranto, connessa alle emissioni industriali dello stabilimento ILVA – 2-01508

D)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della salute, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere premesso che:
   da notizie di stampa si apprende come il recente studio pubblicato dal Ministero della salute e l'istituto superiore della sanità abbia dimostrato che i metalli pesanti, derivanti dall'inquinamento prodotto dall'ILVA, inducono un ritardo dello sviluppo mentale dei bambini di Taranto. Tale notizia è di una gravità senza precedenti;
   lo studio conferma la generale preoccupazione dei medici e cittadini tarantini e rende ancora più evidente la necessità che la sanità tarantina venga particolarmente sostenuta con un intervento speciale di natura economica e normativa, che consenta di fronteggiare con maggiori disponibilità di forze un'emergenza sanitaria di notevoli dimensioni derivante da una cattiva gestione dello stabilimento Ilva;
   inoltre, i dati epidemiologici relativi ad uno studio, condotto con la collaborazione del dipartimento di epidemiologia del servizio sanitario della regione Lazio, della Asl di Taranto, di Arpa Puglia e di AreS Puglia, per valutare l'effetto delle sostanze tossiche di origine industriale, emesse dall'Ilva sulla salute dei residenti di Taranto, Massafra e Statte;
   tale studio ha dimostrato chiaramente che esiste una relazione causa-effetto tra le emissioni industriali e il danno sanitario;
   in precedenza era stato pubblicato l'aggiornamento del registro tumori di Taranto riguardante il periodo 2006-2011;
   infatti, tale nuova pubblicazione seguiva il primo report di incidenza dei tumori maligni della provincia di Taranto presentato nel 2014, comprendente i casi incidenti nell'intero territorio provinciale per gli anni 2006-2008;
   la pubblicazione del primo report del registro dei tumori di Taranto, tramite la valutazione dell'incidenza degli anni 2006-2008, aveva già segnalato delle criticità dello stato di salute della provincia di Taranto rispetto al Pool Sud dei registri tumori, soprattutto per quanto riguarda l'eccesso di rischio per il carcinoma alla mammella, collo dell'utero e ovaio nelle donne; nei maschi il rischio di carcinoma del polmone e della vescica, oltre a essere in eccesso rispetto al Pool Sud, risultava in eccesso anche rispetto al Pool nazionale; inoltre, soprattutto nei comuni dell'area orientale nello stesso confronto con il Pool nazionale si riscontrava un eccesso di carcinoma della tiroide per le donne;
   nell'ultima pubblicazione è emerso che il quadro generale dei dati registrati negli anni 2006-2011, è notevolmente peggiorato. Si evidenziano, in particolare per il sesso maschile, tassi più elevati nella provincia di Taranto rispetto al Pool Sud e Pool nazionale, per mesotelioma, carcinoma epatico, vescicale e polmonare. Inoltre, dati provinciali presentano tassi più elevati rispetto al Pool Sud anche per il carcinoma al fegato, rene, linfoma non Hodgkin, prostata e stomaco nei maschi, mammella nelle donne e colon, melanoma, tiroide, encefalo in entrambi i sessi;
   inoltre è stato evidenziato il maggior interessamento del Sin (comuni di Taranto e Statte) rispetto all'intera provincia per quel che riguarda il carcinoma allo stomaco, colon, fegato, polmone, melanoma, mesotelioma, rene, vescica, tiroide nei maschi, linfoma non Hodgkin, mammella, cervice uterina nelle donne attestando la necessità di porre particolare attenzione in termini di assistenza e sorveglianza per i residenti nell'area a rischio ambientale;
   in particolare la pubblicazione evidenzia che, indipendentemente dall'eventuale riduzione dell'esposizione all'inquinamento ambientale, risulterà ancora per molti anni l'eccesso di patologie oncologiche nell'area a rischio, ciò richiedendo un miglioramento e potenziamento della rete di assistenza e prevenzione oncologica già in essere grazie ai fondi (progettuali e quindi temporanei) del Centro Salute e ambiente e della «Terra dei fuochi»;
   anche l'Istituto superiore di sanità ha condotto, con il progetto «Sentieri Kids» uno studio specifico centrato sui bambini e sui ragazzi e relativo alla mortalità e ad alcune malattie nella fascia d'età compresa tra 0-19 anni e per il periodo compreso tra il 1995 ed il 2009 nei 44 siti già analizzati da «Sentieri»;
   nei dintorni di tali siti abitano circa un milione di bambini e ragazzi ed i ricercatori hanno rilevato che la mortalità è superiore del 4 per cento alla media nazionale per i neonati fino ad un anno. Inoltre le situazioni cambiano da sito a sito ed in particolare è stato evidenziato che nei siti vicino agli ambiti industriali complessi la mortalità e l'ospedalizzazione per malattie respiratorie acute, oltre all'incidenza dei tumori, ha un picco. A Taranto la mortalità è più alta del 21 per cento nella fascia di età 0-1 e del 24 per cento nella fascia 0-14;
   di fatto, a fronte di un aumento così dimostrato dell'incidenza dei tumori nella popolazione della provincia di Taranto, il sistema di assistenza, cura e ospedalizzazione pubblica dei malati interessati non è sufficiente. Infatti la Asl di Taranto attualmente conta la presenza di maggiori posti letto nei presidi privati rispetto a quelli pubblici (948 contro 613);
   con l'ultima delibera n. 256/2016 la regione Puglia ha potenziato maggiormente il privato a scapito dei presidi pubblici ed in particolare si sottolinea che la nuova programmazione non ha previsto alcun posto letto di pneumologia e chirurgia toracica per l'ospedale SS. Annunziata e Moscati di Taranto ad esclusione di alcuni posti letto nelle strutture private accreditate prevedendo invece 15 posti letto della disciplina di pneumologia presso l'ospedale di Manduria;
   con l'approvazione del nuovo piano di riordino ospedaliero varato dalla regione Puglia il 30 novembre 2016 si è previsto un potenziamento dei posti letto presso l'ospedale SS. Annunziata e si è stabilita la destinazione dell'Ospedale Moscati a polo oncologico; tuttavia, gli aggiustamenti prodotti non risolvono la situazione di emergenza;
   durante l'esame della legge di bilancio 2017 si erano previsti, con un emendamento presentato alla Commissione Bilancio della Camera, 50 milioni di euro destinati al rafforzamento della sanità tarantina, ma, come la stampa ha ampiamente riportato, l'emendamento è stato dichiarato inammissibile. La somma prevista avrebbe potuto dare alla città e alla sanità tarantina una boccata d'ossigeno –:
   come intendano gestire l'emergenza sanitaria, che coinvolge maggiormente le fasce più deboli della popolazione tarantina, a fronte di un sistema di assistenza pubblica specifica non sufficiente;
   se ritengano improrogabile ed opportuno avviare, in accordo con la regione Puglia, iniziative per conferire un assetto speciale alla Asl di Taranto per consentire in loco cure ed assistenza adeguate;
   quali siano gli orientamenti del Governo, per quanto di competenza, in merito ad eventuali interventi per potenziare la sanità tarantina e come intenda attuarli.
(2-01508) «Labriola, Prataviera, Marguerettaz, Cristian Iannuzzi, Segoni, Prodani, Murgia, Marcolin, Bruno, Baldassarre, Matarrelli, Pastorino, Bechis, Mottola, Plangger, Formisano, Ottobre, Brignone, Andrea Maestri, Turco, Capelli, Zaccagnini, Vecchio, Rizzetto, Gigli, D'Agostino, Rabino, Chiarelli, Pili, Gebhard».


Iniziative tese a rivedere l'attuale sistema di tracciabilità del farmaco anche con l'obiettivo di ridurre la spesa del Servizio sanitario nazionale – 2-01552

E)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
   in più occasioni e con specifici atti di sindacato ispettivo (interrogazioni nn. 4/11290, 5/06880, 3/02174, 5/06776, 5/05601, 5/03924, 4/08706, 4/08573, 4/08344, 5/08969, 3/02061, 4/08088, 4/14054 presentate alla Camera, e nn. 3/02282, 4/04794, 4/04903 presentate al Senato) è stata sollevata in Parlamento la questione dei difetti di produzione del bollino apposto sulle confezioni di medicinali, alla cui qualità è connesso l'intero sistema di sicurezza e tracciabilità dei farmaci posti in commercio sul territorio nazionale;
   è stato posto in particolare il problema della cancellazione del numero progressivo delle confezioni presente sullo strato intermedio del bollino e della mancata aderenza a diverse prescrizioni ai rigidi protocolli produttivi, che si prestano a favorire furti e truffe con danno sociale, sanitario ed erariale;
   nonostante questi continui interventi e le rassicurazioni da parte del Ministro della salute ad oggi il problema non è stato risolto e l'intero, costoso, sistema della tracciabilità del farmaco non funziona per due motivi fondamentali;
   da un lato, la presenza di difetti del bollino farmaceutico, connessi a quella che gli interpellanti giudicano l'incapacità dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato di rispettare i criteri di produzione, rende il sistema inaffidabile;
   dall'altro, il Ministero della salute non ha ancora integralmente attuato il decreto 15 luglio 2004, lasciando ancora operativa una norma transitoria che esonera dalla tracciabilità le farmacie, i grossisti e gli smaltitori di rifiuti farmaceutici;
   il decreto 30 maggio 2014 conferma che il secondo strato del bollino deve avere il «logo a tappeto stampato sul verso con inchiostri ciechi al lettore ottico»; tuttavia, da tempo stanno circolando alcune confezioni senza la filigrana a stampa (detta «caduceo»), oppure con la filigrana illeggibile;
   tra i prodotti esaminati ci sarebbero, per quanto consta agli interpellanti, «Cibalginadue Fast» 200 mg compresse della Novartis Consumer Health Spa e «Rinazina» 100 mg, 100 ml spray nasale della GlaxoSmithKline Spa, ma si precisa che i prodotti sono diversi e che per accertarne un numero definito dovrebbe essere fatto un censimento presso le farmacie, i grossisti e le industrie;
   il bollino è considerato «carta valori», perciò il farmaco con la confezione difettosa, dovrebbe essere considerato contraffatto e sarebbe necessario svolgere indagini per appurare la procedura che lo ha posto in vendita e perché si siano generati e tollerati tali squilibri nel sistema produttivo;
   sono trascorsi, senza esito, due anni dalle prime segnalazioni del primo firmatario del presente atto, il 13 aprile 2016, il Ministro Lorenzin ha dichiarato in Aula che «...la risoluzione definitiva del problema è prevista entro la fine della prossima settimana e non oltre...», inoltre il Ministero dell'economia e delle finanze dispone di uno specifico ispettorato per il controllo sull'intero ciclo di produzione delle cartevalori, dall'approvvigionamento al rendiconto; a fronte di costi esorbitanti del procedimento di bollinatura dei farmaci, il sistema di garanzia di autenticità e di tracciatura del farmaco va sempre più degradando e i fatti indicano, secondo gli interpellanti, che la responsabilità va imputata all'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato spa –:
   se i Ministri interrogati, per quanto di competenza, intendano chiarire perché, la carta valori denominata «bollino farmaceutico» sia prodotta con modalità difformi rispetto ai protocolli di produzione, inficiando il funzionamento del sistema di tracciabilità introdotto con l'articolo 5-bis del decreto legislativo n. 540 del 1992;
   perché i bollini difettosi prodotti dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato siano venduti alle imprese farmaceutiche a costi decisamente superiori rispetto alle offerte delle imprese private, come rivelato dall'indagine Eurispes del luglio 2015;
   se il Ministro della salute intenda procedere ad una ricognizione che chiarisca la natura e le dimensioni del fenomeno dei bollini farmaceutici difettosi in commercio, anche al fine di comprendere se non siano in circolazione dei farmaci falsificati e con l'obiettivo di attivare, nella banca dati per la tracciabilità del farmaco, tutte le funzioni fissate dal decreto ministeriale del 15 luglio 2014;
   se i Ministri interrogati non ritengano opportuno, anche in considerazione della dematerializzazione della ricetta medica e del progressivo affermarsi della «sanità digitale», giungere ad una ristrutturazione del sistema di tracciabilità e garanzia di sicurezza del farmaco con procedure alternative all'attuale, che preveda l'utilizzo di mezzi informatici (sul modello di quanto previsto dall'articolo 48, comma 8, del progetto di legge di riforma del settore vinicolo S. 2535, e dell'articolo 3, comma 2 del disegno di legge di bilancio per il 2017, C. 4127-bis, allegato a), relativamente al superammortamento dei sistemi di tracciatura informatica dei prodotti – Data matrix – con un risparmio per il sistema del farmaco e quindi per il Servizio sanitario nazionale, che Assogenerici ha quantificato in circa 150 milioni di euro l'anno.
(2-01552) «Russo, Occhiuto».


Iniziative volte a garantire il tempestivo ripristino della piena funzionalità dell'Ambasciata italiana a Santo Domingo – 2-01590

F)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per sapere – premesso che:
   il decreto del Presidente della Repubblica 14 ottobre 2016 prevede l'istituzione a Santo Domingo (Repubblica Dominicana) di un'ambasciata d'Italia, a decorrere dal 1o febbraio 2017;
   la notizia confermata dall'allora Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Gentiloni durante lo svolgimento il 28 settembre 2016 dell'interrogazione a risposta immediata in Assemblea n. 3-02514, nella quale si richiedeva di venire incontro alle esigenze degli italiani che vivono nella Repubblica Dominicana riaprendo l'ambasciata italiana a Santo Domingo, soppressa il 31 dicembre 2014, aveva creato una attesa positiva da parte della comunità italiana ivi residente;
   tale comunità, oggi, a pochi giorni dalla data indicata per la riapertura, non vede segnali che possono far intendere attività connesse con la riapertura stessa della sede diplomatica, mentre non vi sono nemmeno notizie precise sull'inizio delle attività consolari;
   questa situazione sta creando preoccupazioni ed allarme all'interno della comunità italiana stessa che vede sfumare la certezza della riapertura della sede diplomatica –:
   come intenda operare il Ministro interpellato al fine di garantire, in tempi certi e rispettando la data annunciata, il ripristino del pieno funzionamento dell'ambasciata e quindi anche dei servizi consolari, compresa la nomina dell'ambasciatore preposto.
(2-01590) «Fitzgerald Nissoli, Dellai, Capelli, Gigli, Baradello, Tacconi, Piepoli, Fauttilli, Porta, Tabacci, Vezzali, Sottanelli, Tinagli, Zanetti, D'Agostino, Bombassei, Librandi, Latronico, Distaso, Invernizzi, Buttiglione, Matarrese, Santerini, Caruso, De Menech, Bergonzi, La Marca, Bruno Bossio, Andrea Maestri, Sberna».


Iniziative finalizzate a tener conto delle valutazioni del mondo medico e scientifico sulle sigarette elettroniche, al fine di promuoverne la diffusione in particolare con interventi di carattere fiscale – 2-01519

G)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro della salute per sapere – premesso che:
   il 20 settembre, al termine di un seminario di medici e scienziati sui danni del tabagismo, il professor Riccardo Polosa, ordinario di medicina interna presso l'università di Catania e direttore scientifico della Lega italiana anti fumo, ha recapitato al Ministro della salute, a nome del «Comitato Scientifico per la ricerca sulla sigaretta elettronica», una lettera che suggerisce la promozione delle sigarette elettroniche nell'ambito delle politiche sanitarie di contrasto dei danni da fumo;
   il documento è sottoscritto, tra gli altri, dal citato professor Polosa, dall'ex Ministro della salute e direttore dell'Istituito europeo di oncologia Umberto Veronesi, dal professor Umberto Tirelli, direttore del dipartimento di oncologia medica dell'Istituto nazionale dei tumori di Aviano, dal dottor Fabio Beatrice, direttore della struttura complessa di otorinolaringoiatria dell'Ospedale San Giovanni Bosco di Torino, e dal dottor Carlo Cipolla, direttore della cardiologia dell'Istituito europeo di oncologia;
   nella lettera si legge: «Sono circa 700.000 l'anno i morti da fumo in Europa e l'80 per cento di questi decessi sarebbe evitabile con una buona attività di prevenzione. Le persone fumano per la nicotina ma muoiono per il fumo e questo perché la stragrande maggioranza delle malattie fumo correlate nasce dall'inalazione di catrame, particelle e gas tossici. Al contrario le sigarette elettroniche possono eventualmente rilasciare nicotina al netto delle sostanze tossiche presenti nel fumo di sigaretta. Per questo motivo diverse Organizzazioni di Salute Pubblica indicano sempre più le sigarette elettroniche come protagoniste nella lotta alla riduzione del danno da tabacco»;
   tra i dati più recenti troviamo quelli appena pubblicati sul British Medical Journal dai ricercatori dello University College of London, secondo cui nel Regno Unito le sigarette elettroniche avrebbero aiutato a smettere di fumare circa 18 mila persone, solamente nel 2015;
   su questa base si suggerisce «di approfondire scientificamente con urgenza il ruolo delle sigarette elettroniche come alternativa al tabacco. Una regolamentazione ragionevole e proporzionata delle sigarette elettroniche potrebbe salvare milioni di vite e, di conseguenza, riuscirebbe a far ridurre le enormi spese legate alla prevenzione e alla cura di malattie fumo correlate per tutti i singoli Stati», poiché «secondo l'ampio rapporto condotto nel Regno Unito per conto di Public Health England, l'autorità sanitaria inglese, le elettroniche sono per il 95 per cento meno dannose rispetto alle sigarette convenzionali» e c’è comunque «ampio consenso all'interno della comunità scientifica sul fatto che il vapore elettronico sia significativamente meno dannoso del fumo di tabacco, con un rischio residuo che è destinato a ridursi ulteriormente grazie all'innovazione tecnologica e all'introduzione di specifici standard di qualità e sicurezza. Pertanto le sigarette elettroniche potrebbero svolgere un ruolo importante nel raggiungere uno degli obiettivi delle Nazioni Unite per il 2025: ridurre del 30 per cento il numero di fumatori e le morti per cancro e tumori»;
   i firmatari del documento affermano inoltre che «la riduzione del danno provocato dal tabacco è parte della soluzione, non parte del problema. Se le autorità preposte a definire le norme per la regolamentazione dei prodotti del tabacco continueranno ad applicare le stesse norme del tabacco alle sigarette elettroniche e, contestualmente, considerare i prodotti contenenti nicotina a basso rischio come parte del problema, ridurranno il potenziale enorme di tali alternative», poiché «misure eccessivamente restrittive sulle sigarette elettroniche possono proteggere le sigarette convenzionali dalla concorrenza di altri prodotti meno dannosi», e invitano i responsabili della politica sanitaria a seguire l'esempio dell'Inghilterra, «dove la sensibilizzazione all'utilizzo delle sigarette elettroniche come porta d'uscita dal tabagismo, promossa anche dai medici di medicina generale, ha consentito una riduzione del numero di fumatori senza precedenti alcuni» –:
   se e come il Ministro interpellato intenda recepire le indicazioni di questo contributo, in particolare rispetto al rapporto tra la disciplina fiscale delle sigarette elettroniche, la regolamentazione del relativo mercato e il loro utilizzo nelle politiche di contrasto dei danni da fumo.
(2-01519) «Galgano, Monchiero».


Elementi in merito a recenti notizie relative al collocamento di alcuni fondi immobiliari di Poste Italiane e iniziative a tutela dei risparmiatori coinvolti – 2-01592

H)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:
   l'inchiesta di Repubblica ha recentemente svelato le drammatiche performance di quattro fondi immobiliari le cui quote sono state collocate, una decina di anni fa, nei 13 mila uffici del gruppo Poste italiane, all'epoca della gestione di Massimo Sarmi;
   secondo quanto emerge dalla stampa, si tratta dei fondi Invest Real Security, Obelisco, Europa Immobiliare 1 e Alpha, collocati da Poste italiane fra il 2002 e il 2007. All'epoca furono piazzati con quote da duecento ai cinquecento euro l'una, un importo non elevato e dunque appetibile per la clientela tipo delle Poste italiane. Nel complesso – a quanto risulta dalla stampa – furono raccolti 850 milioni di euro per 340 mila quote;
   il fondo Irs è il primo ad aver chiuso i conti il 31 dicembre 2016 dopo tre anni di proroga (i contratti prevedono che se i fondi ne hanno bisogno l'accordo possa appunto allungarsi). Alla chiusura le quote da 2.500 euro si sono quasi volatilizzate: la società di gestione del fondo, la Investire Sgr del gruppo Finnat – che gestisce anche Obelisco – ha spiegato che distribuirà agli investitori appena 390 euro. Forse arriverà qualcos'altro a seguito della liquidazione del fondo ma difficile che quel che rimane possa lenire una perdita che al momento ruota intorno all'80 per cento di quanto messo inizialmente;
   le perdite sono legate all'andamento del mercato immobiliare ma anche alla gestione del rischio da parte dei soggetti privati coinvolti e agli obblighi informativi che questi devono rispettare nei confronti degli investitori, come stabilito dal testo unico della Finanza;
   i fondi in questione, infatti, hanno raccolto i capitali dai risparmiatori e per comprare edifici per ristrutturarli e affittarli o rivenderli. Il crollo del settore è evidente, anche perché sono proprio le case nuove a calare più delle esistenti e dunque a rendere poco redditizio il principale ambito d'azione dei fondi, lasciando quegli edifici invenduti o prossimi alla svendita. Un'analisi della Bce ha per esempio rilevato come in Italia i prezzi degli immobili siano calati anche quando, fra 2014 e 2016, altrove risultavano in ripresa, come nella maggior parte dei Paesi europei. Nonostante una flebile risalita delle transazioni – favorite quest'anno dai mutui con tassi d'interesse ai minimi storici per il 2017 il calo sarà ancora dello 0,8 per cento (dati Nomisma). Il conto totale, dal 2007, è di un –40 per cento delle quotazioni degli immobili. Per fare qualche esempio, il fondo Irs ha incassato drammatiche minusvalenze dalle vendite da un centro commerciale di Andria, in Puglia, e uno di Bologna per 14,2 e 11,9 milioni di incassi in meno;
   nonostante le perdite per i risparmiatori chi ha guadagnato sono le società di gestione del risparmio che hanno ricevuto laute commissioni di servizio. Per l'Invest Real Security e Obelisco la Investire Sgr, società del gruppo Finnat, banca della famiglia Nattino. Per Europa Immobiliare 1 la Vegagest Sgr e per Alpha la Fimit Sgr. Queste società, a loro volta partecipate da istituti creditizi e società, hanno incassato commissioni annuali fra lo 0,8 per cento e l'1,8 per cento del valore del fondo. Alla «mammella» dei risparmiatori traditi, come molti osservatori hanno definito i clienti di Poste che hanno sottoscritto quei fondi, hanno attinto anche le banche depositarie e i periti;
   in merito alla vicenda, il Codacons ha presentato un esposto alla procura della Repubblica di Roma chiedendo di aprire un'indagine sul caso. In particolare si chiede alla magistratura di fare chiarezza sulle informazioni rese da Poste italiane ai risparmiatori, con riferimento alla rischiosità dell'investimento;
   al riguardo, va ricordato come in tema di intermediazione finanziaria, la pluralità degli obblighi (di diligenza, di correttezza e trasparenza, di informazione, di evidenziazione dell'inadeguatezza dell'operazione che si va a compiere previsti dagli articoli 21, comma 1, lett. a) e b), del decreto legislativo n. 58 del 1998, 28, comma 2, e 29 del regolamento della CONSOB n. 11522 del 1998 (applicabile «ratione temporis») e facenti capo ai soggetti abilitati a compiere operazioni finanziarie, convergono verso un fine unitario, consistente nel segnalare all'investitore, in relazione alla sua accertata propensione al rischio, la non adeguatezza delle operazioni di investimento che si accinge a compiere (cosiddetta «suitability rule») –:
   se si intenda fornire un quadro informativo dettagliato che quantifichi il valore complessivo delle perdite finanziarie subite dai soggetti risparmiatori partecipanti agli organismi collettivi di risparmio di cui in premessa, con particolare riferimento al numero dei risparmiatori colpiti;
   se risulti che Poste italiane abbia adempiuto con correttezza e diligenza, secondo quanto stabilito dal decreto legislativo n.  58 del 1998, agli obblighi informativi nei confronti dei risparmiatori coinvolti nelle operazioni finanziarie di cui in premessa, soprattutto in merito alla rischiosità dell'investimento e al corretto collocamento di prodotti finanziari in merito alla classificazione tra clienti retail e clienti professionali;
   quali iniziative a tutela dei risparmiatori coinvolti il Governo intenda attivare.
(2-01592) «Franco Bordo, Paglia, Folino, Airaudo, Costantino, D'Attorre, Duranti, Daniele Farina, Fassina, Fava, Ferrara, Fratoianni, Carlo Galli, Giancarlo Giordano, Gregori, Kronbichler, Marcon, Martelli, Melilla, Nicchi, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piras, Placido, Quaranta, Ricciatti, Sannicandro, Scotto, Zaratti».


Iniziative di competenza in relazione al giudizio di legittimità costituzionale riguardante la legge elettorale cosiddetta «Italicum» – 2-01595

I)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere – premesso che:
   il 24 gennaio 2017 la Corte Costituzionale esaminerà in pubblica udienza le questioni di legittimità costituzionale sollevate dai tribunali di Messina, Torino, Perugia, Trieste e Genova, in relazione ad alcuni aspetti della legge vigente per l'elezione della Camera dei deputati;
   in tutti i cinque giudizi, incardinati con le ordinanze nn.  89, 163, 192, 265 e 268 del 2016, la Presidenza del Consiglio dei ministri, tramite l'Avvocatura generale dello Stato ha eccepito la inammissibilità della questione di legittimità costituzionale sul presupposto che la legge elettorale non è ancora stata applicata in concreto e quindi non ha concretamente leso i diritti azionati dai ricorrenti;
   inoltre, è stata eccepita l'inammissibilità anche perché la norma è divenuta applicabile soltanto il 1o luglio 2016 e quindi dopo l'instaurazione del giudizio davanti al tribunale;
   in sostanza, la tesi difensiva della Presidenza del Consiglio si basa sul fatto che l'incostituzionalità della legge elettorale dovrebbe essere dichiarata solo dopo che la stessa abbia impedito ai cittadini di votare liberamente;
   tale tesi è in contrasto con almeno due pronunce della Corte di Cassazione: l'ordinanza 17 maggio 2013 n. 12060 e la sentenza n. 8878 del 2014, nelle quali è stato affermato, in sintesi, che «l'espressione del voto – rappresenta ... un diritto inviolabile e «permanente», il cui esercizio da parte dei cittadini può avvenire in qualunque momento e deve esplicarsi secondo modalità conformi alla Costituzione, sicché uno stato di incertezza al riguardo ne determina un pregiudizio concreto, come tale idoneo a giustificare la sussistenza in capo ad essi, dell'interesse ad agire per ottenerne la rimozione»;
   la tesi difensiva della Presidenza del Consiglio dei ministri, ad avviso degli interpellanti, oltre ad essere infondata, ha gravi implicazioni politiche, perché pretende di imporre ai cittadini uno stato di intollerabile incertezza sulla legittimità delle norme che disciplinano l'elezione del Parlamento. Così facendo, si svilisce la funzione della massima espressione della sovranità del popolo, il voto, che deve essere sempre ed in ogni momento libero, cioè non condizionato, né condizionabile;
   è di palese evidenza che la qualità della democrazia ne risentirebbe se si fosse costretti ad andare al voto usando una legge che ben cinque tribunali della Repubblica hanno rinviato alla Corte costituzionale per farne vagliare la costituzionalità. Non si può, infatti, nascondere che molte polemiche sono state sollevate sulla legittimità politica e democratica di questo Parlamento e non sarebbe tollerabile se anche l'autorevolezza del Parlamento eletto nella prossima legislatura dovesse essere svilita da simili polemiche;
   peraltro, non si comprende quale sia l'interesse della Presidenza del Consiglio nel difendere l'ipotesi di inammissibilità della questione di legittimità costituzionale di una legge elettorale destinata a disciplinare la formazione del Parlamento in futuro. Anche volendo tralasciare l'ovvia ed elementare considerazione che il Governo non può in nessun caso tentare di limitare la libertà del voto dei cittadini, non si può comunque, fare a meno di notare che l'eventuale dichiarazione di incostituzionalità della legge elettorale in esame non potrebbe avere alcun riflesso sull'attività del Governo, neppure politico, visto che non è stato il presente Governo a porre la questione di fiducia al momento della votazione della legge in questa Camera. Non si spiega, pertanto, in alcun modo l'opposizione della Presidenza del Consiglio, basata su aspetti meramente formali;
   va sottolineato, inoltre, che la legge elettorale è una legge costituzionalmente necessaria, cioè una legge che deve sempre necessariamente esistere ed essere applicabile in qualsiasi momento. Per tale caratteristica, si tratta di un atto che dovrebbe essere necessariamente conforme alla Costituzione;
   la posizione della Presidenza del Consiglio, peraltro, a giudizio degli interpellanti, contrasta con la condotta scelta dal Governo Monti, che dando prova di sensibilità istituzionale, non si costituì nel giudizio dal quale scaturì la sentenza che dichiarò incostituzionale il cosiddetto «Porcellum»;
   gli aspetti negativi di tutta questa vicenda e lo svilimento della credibilità del Governo e del Parlamento che ne sono effetto devono essere evitati –:
   quali iniziative di competenza intenda adottare al fine di garantire la neutralità del Governo in relazione alla decisione della Corte Costituzionale sulla legittimità della legge cosiddetta Italicum.
(2-01595) «Galgano, Monchiero».