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Documento

Doc. XVI-bis , n. 15

COMMISSIONE PARLAMENTARE DI CONTROLLO

SULLE ATTIVITÀ DEGLI ENTI GESTORI DI FORME OBBLIGATORIE DI PREVIDENZA E ASSISTENZA SOCIALE

RELAZIONE SUI BILANCI CONSUNTIVI 2011-2012-2013-2014-2015, BILANCI PREVENTIVI 2011-2012-2013-2014-2015 E BILANCIO TECNICO ATTUARIALE AL 31 DICEMBRE 2014 DELL'ENTE DI PREVIDENZA INTEGRATIVA DEGLI IMPIEGATI E DEI DIRIGENTI DELL'AGRICOLTURA (ENPAIA)

Approvata dalla Commissione nella seduta del 4 ottobre 2017

(Relatori: on. Pino GALATI, on. Colomba MONGIELLO)

Comunicata alla Presidenza delle Camere il 4 ottobre 2017 (ai sensi dell'articolo 143, comma 1, del Regolamento della Camera dei deputati)

RELAZIONE

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ESAME DEI BILANCI CONSUNTIVI 2011-2012-2013-2014-2015, BILANCI PREVENTIVI 2011-2012-2013-2014-2015 E BILANCIO TECNICO ATTUARIALE AL 31 DICEMBRE 2014 DELL'ENTE DI PREVIDENZA INTEGRATIVA DEGLI IMPIEGATI E DEI DIRIGENTI DELL'AGRICOLTURA (ENPAIA)

I N D I C E

1. STRUTTURA ORGANIZZATIVA Pag. 5
 1.1. Funzioni  » 5
 1.2. Gli organi  » 7
 1.3. Il personale  » 8
 1.4. Consulenze professionali esterne  » 9
2. L'ANDAMENTO DELLA GESTIONE ECONOMICA E PATRIMONIALE  » 10
 2.1. I proventi delle gestioni mobiliare e immobiliare  » 13
 2.1.1. Gestione immobiliare  » 13
 2.1.2. Gestione mobiliare  » 13
3. L'ANDAMENTO DELLA GESTIONE PREVIDENZIALE  » 15
 3.1. L'andamento della gestione ordinaria  » 15
 3.2. L'andamento della gestione speciale consorzi  » 16
 3.3. L'andamento delle gestioni ex decreto legislativo no 103/1996  » 17
 3.3.1. Cassa Agrotecnici  » 17
 3.3.2. Cassa Periti Agrari  » 18
4. PROSPETTIVE NEL MEDIO-LUNGO PERIODO INDICATE NEL BILANCIO ATTUARIALE  » 19
5. Considerazioni conclusive  » 20
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ESAME DEI BILANCI CONSUNTIVI 2011-2012-2013-2014-2015, BILANCI PREVENTIVI 2011-2012-2013-2014-2015 E BILANCIO TECNICO ATTUARIALE AL 31 DICEMBRE 2014 DELL'ENTE DI PREVIDENZA INTEGRATIVA DEGLI IMPIEGATI E DEI DIRIGENTI DELL'AGRICOLTURA (ENPAIA)

RELAZIONE CON FORMULAZIONE DI CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
(Relatori onorevoli Pino Galati e Colomba Mongiello)

  La Commissione parlamentare di controllo sulle attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale ha esaminato i bilanci consuntivi 2011-2012-2013-2014-2015, i bilanci preventivi 2011-2012-2013-2014-2015 e il bilancio tecnico attuariale al 31 dicembre 2014 relativi all'Ente di previdenza integrativa degli impiegati e dei dirigenti dell'agricoltura (ENPAIA). Ulteriori elementi conoscitivi sono stati acquisiti nel corso delle audizioni dei rappresentanti dell'ente svoltesi in data 21 gennaio 2016, 7 luglio 2016 e 28 settembre 2017.

1. STRUTTURA ORGANIZZATIVA

1.1 Funzioni

  L'Enpaia è una Fondazione con personalità giuridica di diritto privato. Il decreto legislativo n. 509 del 1994 ha incluso l'Enpaia tra gli Enti previdenziali da privatizzare. La delibera fondativa del 23 giugno 1995 ha istituito la fondazione.
  L'ente origina da un accordo collettivo sottoscritto nel 1936 dalle Confederazioni degli Agricoltori e dei lavoratori agricoli che istituì la «Cassa Nazionale di Assistenza per gli Impiegati agricoli e forestali» (CNAIAF). In origine il Regio decreto 14 luglio 1937 aveva attributo all'ente, oltre al compito di erogare il trattamento di previdenza aggiuntivo rispetto a quello pensionistico erogato dall'INPS, nonché l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, anche la gestione dell'assicurazione contro le malattie, poi trasferita al SSN.
  Nel 1971 l'Ente, in base ad una convenzione con l'ANBI (Associazione Nazionale delle Bonifiche, delle Irrigazioni e dei Miglioramenti Fondiari) e lo SNEBI (Sindacato Nazionale degli Enti di Bonifica, di Irrigazione e di Miglioramento Fondiario) ha assunto la gestione del «Fondo di accantonamento del trattamento di quiescenza dei dipendenti dei consorzi di bonifica», per la corresponsione dei trattamenti di quiescenza spettanti ai dipendenti consorziali, attraverso il versamento di un contributo dovuto da ciascun Consorzio aderente alla convenzione, fissato nella misura dell'8.44 per cento dell'ammontare delle retribuzioni lorde corrisposte. Dal 1996 l'ente ha assunto anche la gestione della previdenza obbligatoria della Cassa degli Agrotecnici e della Cassa dei Periti Agrari che esercitano la libera Pag. 6professione, istituite ai sensi del decreto legislativo n° 103/96. Per ognuna delle due indicate gestioni è prevista la redazione di uno specifico bilancio contabile, separato rispetto al bilancio generale dell'Ente.
  Va sottolineato, anche per comprendere le ragioni della situazione economico-patrimoniale dell'ente illustrata nel punto 3, che le funzioni dell'Enpaia sono peculiari rispetto a quelle svolte dagli altri enti previdenziali privati, che forniscono essenzialmente prestazioni previdenziali sostitutive della previdenza pubblica obbligatoria.
  L'Enpaia, invece, per effetto di competenze ad esso attribuite in fasi successive, svolge primariamente due funzioni: eroga pensioni di tipo integrativo per gli impiegati e i dirigenti dell'agricoltura, in aggiunta alle pensioni erogate a tali lavoratori dall'I.N.P.S.; eroga il trattamento di fine rapporto (TFR) a tali lavoratori, in sostituzione del datore di lavoro, sulla base degli accantonamenti effettuati.
  Oltre a tale particolarità l'ente si contraddistingue per gestire una gestione speciale, relativa ai dipendenti dei consorzi agricoli, il cui bilancio è però integrato con quello della gestione ordinaria relativa ai lavoratori del comparto amministrativo nel settore agricolo e due gestioni separate, relative ai periti agrari a agli agrotecnici.
  Pertanto, ai sensi della legge n. 1655 del 1962, e successive modifiche, gli impiegati e dirigenti del settore agricolo, oltre a fruire delle prestazioni sociali gestite dall'INPS (trattamento pensionistico, assegni familiari, disoccupazione involontaria, tubercolosi), devono essere iscritti alla gestione ordinaria dell'Enpaia per le seguenti forme di previdenza:
   1. Trattamento di fine rapporto (T.F.R.), attraverso la trattenuta di una aliquota contributiva pari al 6 per cento della retribuzione lorda mensile dell'impiegato o del dirigente agricolo: alla cessazione del rapporto di lavoro, l'Enpaia in sostituzione del datore di lavoro corrisponde direttamente all'assicurato il TFR accantonato a suo nome ai sensi della legge 297/82; a richiesta degli interessati ed in presenza di tutti i requisiti prescritti, l'Enpaia corrisponde, inoltre, l'anticipazione sul TFR.
   2. Fondo di previdenza: l'aliquota contributiva è pari al 4 per cento (di cui l'1,50 per cento a carico del dipendente). Dell'intero contributo per il Fondo, l'aliquota 1 per cento è destinata alla corresponsione di prestazioni economiche per la copertura del rischio di morte e di invalidità permanente totale ed assoluta; mentre il 3 per cento è destinata alla formazione dei conti individuali per la previdenza integrativa dei singoli assicurati. Il conto individuale è corrisposto sulla base dei contributi versati dalla data di iscrizione e degli interessi composti al tasso annuo del 4 per cento. L'assicurato, se in possesso di determinati requisiti previsti dal regolamento, può chiedere che la liquidazione del proprio conto individuale avvenga, anziché in capitale, sotto forma di pensione.
   3. Assicurazione infortuni: l'aliquota contributiva è pari all'1 per cento della retribuzione lorda mensile (2 per cento per i dirigenti) ed è ripartita per metà a carico del datore di lavoro e per metà a carico del lavoratore. Tale assicurazione garantisce all'iscritto una completa Pag. 7copertura assicurativa contro ogni specie di infortunio, sia esso professionale, extraprofessionale e «in itinere». Le prestazioni sono in massima parte erogate «in capitale»; per i casi più gravi è previsto in aggiunta anche un vitalizio proporzionato al grado di invalidità. Identica copertura viene assicurata contro le malattie professionali contemplate nella tabella annessa al regolamento.

  Sulla base del quadro di funzioni sopra descritto, l'Enpaia comprende quindi attualmente tre gestioni ordinarie, una gestione speciale e due gestioni separate.

1.2 Gli organi

  Sono organi statutari dell'Ente: il Presidente e il Vice Presidente, il Consiglio di amministrazione, il Collegio dei sindaci e, per ciascuna gestione separata, il Comitato Amministratore.
  Gli organi attualmente in carica sono stati nominati in data 18 marzo 2014.
  Il Presidente – eletto nell'ambito del Consiglio di amministrazione – ha la rappresentanza legale dell'Ente, è eletto dal Consiglio di amministrazione nel suo ambito, dura in carica quattro anni e può essere confermato una sola volta. L'indennità annuale di carica percepita dal Presidente risulta pari a 133.588 euro nel 2014 e a 132.936 euro nel 2015; il Vice Presidente, per entrambi gli anni, ha percepito 33.234 euro.
  Il Consiglio di amministrazione è composto di sette rappresentanti degli impiegati, di uno dei dirigenti iscritti, di sei rappresentanti dei datori di lavoro e di un rappresentante del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, per un totale di quattordici componenti compreso il Presidente. Dura in carica quattro anni, esercita i poteri di gestione dell'Ente, fissando le direttive di ordine generale per il conseguimento dei fini istituzionali. I Consiglieri di amministrazione percepiscono un'indennità di carica fissata a 11.000 euro che nel 2015 ha comportato oneri pari a 139.139 euro (inferiori dell'1,4 per cento rispetto ai 141.132 euro del 2014 e del 17,54 per cento rispetto ai 168.741 euro del 2013).
  Il Collegio dei sindaci è composto di 6 membri effettivi e 6 supplenti, di cui 2 designati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, 2 dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, 2 dagli impiegati agricoli, 2 dai datori di lavoro e 4 dalle gestioni separate. Le funzioni di Presidente sono espletate da uno dei membri designati dal Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali. I membri del collegio durano in carica quattro anni e possono essere confermati. L'indennità di carica corrisposta nel 2015 ha comportato oneri per complessivi 77.741 euro (superiori del 5,69 per cento rispetto ai 73.552 euro del 2014, ma inferiori del 12,73 per cento rispetto agli 89.082 euro del 2013). Alle indennità sopra menzionate si aggiungono i gettoni di presenza, il cui importo è quantificato in 207 euro a seduta. I componenti degli organi hanno inoltre diritto al rimborso delle spese di missione sostenute in occasione delle riunioni istituzionali cui partecipano. La tabella che segue riepiloga le Pag. 8spese complessive sostenute dall'Ente per il funzionamento dei propri organi istituzionali.

  Si rileva che la voce dei «rimborsi spese e gettoni di presenza» erogati agli organi sociali è notevolmente aumentata negli ultimi anni di riferimento. In particolare per i gettoni di presenza il considerevole incremento, sia rispetto ai 74.588 euro del 2014 ( 41,1 per cento) che rispetto ai 59.714 euro del 2013 ( 76,2 per cento), deriva – come riferito dall'Ente e riportato nella Relazione della Corte dei conti ai bilanci 2014-2015 – dal maggior numero di adunanze tenute nell'anno e ad una più assidua partecipazione dei componenti.

1.3 Il personale
  La consistenza del personale al 31 dicembre 2015 si quantifica in 167 unità, di cui 3 dirigenti.

  Le spese complessive sostenute per il personale nel 2015 registrano un incremento sul 2014 del 7,38 per cento; nel 2014 erano aumentate del 2,11 per cento rispetto all'anno precedente. Relativamente Pag. 9all'incremento registrato nel biennio 2014-2015, nel documento di Bilancio consuntivo 2015 viene precisato che essendo cessati, a partire dal 1° gennaio del 2015, gli effetti della norma di cui all'articolo 9, comma 1, del D.L. n. 78 del 2010, del divieto di incrementare tale spesa rispetto a quella sostenuta nel 2010, nel 2015 si è dato seguito ai passaggi di livello maturati in anni pregressi con il conseguente adeguamento economico, pur senza il riconoscimento degli arretrati.

1.4 Consulenze professionali esterne

  Sono riconducibili alle consulenze professionali esterne quelle legali, le spese per studi e pareri, per la redazione di bilanci tecnici, contratti a progetto. Il relativo costo è ricompreso – nell'ambito del conto economico – nella voce «servizi diversi». La tabella che segue mostra, nel dettaglio, le diverse tipologie di oneri per consulenze.

  Di tutte le spese per consulenze quelle legali, sostenute in particolare per attivare le procedure di riscossione dei contributi e dei canoni di locazione, sono di maggiore consistenza, nonostante abbiano registrato un significativo decremento nell'anno 2015 rispetto all'anno precedente (-27 per cento sul 2014), dovuto - come anche rilevato nella Relazione del Collegio dei Sindaci - alla razionalizzazione del servizio di recupero crediti (revisione tariffe legali, ricorso a diffide stragiudiziali e iniziative d'ufficio alternative alla via giudiziale).

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2. L'ANDAMENTO DELLA GESTIONE ECONOMICA E PATRIMONIALE

  Con riferimento alla Fondazione nel suo complesso, le risultanze del conto economico – nel quale confluiscono gli esiti della gestione ordinaria e della gestione speciale dei dipendenti dei consorzi di bonifica - fanno registrare un utile d'esercizio pari a 2,4 milioni di euro per il 2015 e 2,1 milioni di euro nel 2014, in diminuzione rispetto all'utile di 9,8 milioni di euro registrato nel 2013.
  Per quanto riguarda il Conto economico, nella tabella che segue sono riportati i dettagli delle singole voci relative alla composizione del Valore e dei Costi della produzione, nonché delle altre voci che contribuiscono alla quantificazione finale del valore del risultato economico per gli esercizi 2013, 2014 e 2015.

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  Da tali dati emerge come le due voci di maggiore peso economico nell'ambito dei costi di produzione, come si evince dalle due seguenti tabelle, siano quelle relative alle prestazioni istituzionali – essenzialmente per gli oneri relativi alla corresponsione del TFR – e agli accantonamenti ai fondi, essenzialmente per la previdenza integrativa.

  Sulla base dei dati sopra esposti emerge una differenza negativa tra l'ammontare complessivo del valore e i costi della produzione, risultante pari a 46,1 milioni di euro nel 2013, 34,6 milioni nel 2014 e 33,8 milioni nel 2015.
  Pertanto il raggiungimento di un risultato economico di segno positivo deriva dai proventi finanziari e straordinari.
  Relativamente a tale situazione di criticità si evidenzia il giudizio espresso dalla Corte dei conti nella citata Relazione secondo cui «il valore negativo della produzione e le sottostanti scelte gestionali che ne hanno dato causa non si rivelano in sintonia con le indicazioni normative ormai in vigore da qualche anno né con le raccomandazioni delle Amministrazioni vigilanti, secondo cui, ai fini della verifica di un ponderato equilibrio economico della gestione, non devono essere considerati i ricavi derivanti dalla gestione del patrimonio, se non per periodi limitati negli anni e per importi contenuti. L'equilibrio va perseguito, infatti, nel medio-lungo periodo, bilanciando le entrate contributive con le spese previdenziali, il valore negativo della produzione e le sottostanti scelte gestionali che ne hanno dato causa non si rivelano in sintonia con le indicazioni normative ormai in vigore da qualche anno né con le raccomandazioni delle Amministrazioni vigilanti, secondo cui, ai fini della verifica di un ponderato equilibrio Pag. 12economico della gestione, non devono essere considerati i ricavi derivanti dalla gestione del patrimonio, se non per periodi limitati negli anni e per importi contenuti. L'equilibrio va perseguito, infatti, nel medio-lungo periodo, bilanciando le entrate contributive con le spese previdenziali».

  Per ciò che concerne lo Stato patrimoniale si riportano i seguenti dati:
   le Attività ammontano complessivamente a 1,8 miliardi di euro nel 2015, 1,7 miliardi di euro nel 2014 e 1,6 miliardi nel 2013;
   le Passività ammontano complessivamente a 1,7 miliardi di euro nel 2015, 1,6 miliardi di euro nel 2014 e 1,5 miliardi di euro nel 2013;
   il relativo valore del Patrimonio netto si attesta a 110,4 milioni di euro nel 2015, 107,9 milioni di euro nel 2014 e 105,8 milioni di euro nel 2013.

  Tra le Attività le principali voci sono costituite da:
   Terreni e fabbricati, riportanti negli esercizi dal 2013 al 2015 sostanzialmente il medesimo valore pari a circa 376 milioni di euro;
   le Attività finanziarie, il cui valore complessivo nel 2015 risulta pari a circa 1,4 miliardi di euro (di cui 1,03 riconducibili alla voce «Obbligazioni»), nel 2014 1,3 miliardi di euro (di cui 1,05 riconducibili alla voce «Obbligazioni»), nel 2013 1,2 miliardi di euro (di cui 1,06 riconducibili alla voce «Obbligazioni»).

  Sempre sul fronte delle Attività si rileva la consistenza della voce «Crediti verso Aziende iscritte», che ammonta nel 2015 a 43,3 milioni di euro (al netto di un accantonamento al Fondo svalutazione crediti complessivamente pari a –33,6 milioni di euro), nel 2014 a 41,3 milioni di euro (al netto di un accantonamento al Fondo svalutazione crediti complessivamente pari a –32,4 milioni di euro), nel 2013 36,5 milioni di euro (al netto di un accantonamento al Fondo svalutazione crediti complessivamente pari a –32,4 milioni di euro).
  Tra le Passività la consistenza dei Fondi per l'erogazione delle prestazioni risulta essere la seguente:
   Fondo T.F.R. impiegati agricoli 778,3 milioni di euro (758,9 nel 2014 e 718,8 nel 2013);
   Fondo previdenza impiegati agricoli 688,4 milioni di euro (656,1 nel 2014 e 613,9 nel 2013);
   Fondo assicurazione contro gli infortuni professionali 14,7 milioni di euro (15,6 nel 2014 e 15,9 nel 2013; sulla base del decremento registratosi per questo ultimo fondo deve quindi osservarsi come nel triennio 2013-2015 il valore delle somme utilizzate per l'erogazione di prestazioni risulti superiore alle entrate).

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2.1 I proventi delle gestioni immobiliare e mobiliare.

2.1.1 Gestione immobiliare

  Nell'ambito della gestione immobiliare il totale dei ricavi rapportati al valore contabile del patrimonio immobiliare hanno determinato un rendimento netto complessivo pari al 1,52 per cento nel 2015 e 1,66 per cento nel 2014. Nella tabella che segue sono riportati i valori assoluti dei proventi e la composizione delle voci di costo relative alla gestione del patrimonio immobiliare.

  Come anche rilevato nella relazione del Collegio dei sindaci al Bilancio consuntivo 2015, sui risultati di rendimento della gestione immobiliare incidono talune importanti sfittanze relative agli immobili sia ad uso diverso che ad uso abitativo, pur dandosi atto che riguardo agli usi commerciali nel corso dell'esercizio 2015 la fondazione abbia concluso importanti contratti di locazione «che avranno impatto, sotto il profilo del rendimento, negli esercizi futuri».
  Si evidenzia inoltre che per quanto riguarda il residenziale è stata avviata – con specifica delibera del Consiglio di Amministrazione del 20 luglio 2015 – un piano di dismissioni a valere sul triennio 2016-2018, i cui esiti dovranno quindi essere oggetto di analisi ed esame nell'ambito di relazioni successive alla presente.

2.1.2 Gestione mobiliare

  Le attività finanziarie alla chiusura dell'esercizio 2015 ammontano a quasi 1,4 miliardi di euro di cui 132,2 milioni relativi a disponibilità liquide, mentre alla chiusura dell'esercizio 2014 si quantificano in 1,3 miliardi di euro, di cui 180,8 milioni riguardanti la disponibilità di cassa.Pag. 14
  La tabella che segue mette in evidenza la tipologia degli investimenti finanziari e la liquidità alla chiusura degli esercizi finanziari del triennio 2013-2015, raffrontati con i dati dell'esercizio precedente:

  I proventi finanziari dell'Ente, costituiti dai ricavi della gestione mobiliare e, in minima parte, da interessi su mutui e prestiti, ammontano a 41,2 milioni di euro nel 2015 e 43,3 milioni di euro nel 2014.
  Il rendimento netto della gestione mobiliare è stato pari al 3,24 per cento nel 2014 e al 2,95 per cento nel 2015. Gli indicati risultati sono stati negativamente influenzati dalla costante discesa dei tassi di interesse delle nuove emissioni di obbligazioni e titoli di Stato, che vanno a sostituire progressivamente nel portafoglio le emissioni in scadenza. Con riferimento all'esercizio contabile 2015, come riportato nel relativo documento di Bilancio consuntivo, sono stati acquisiti titoli di Stato per 40,8 milioni di euro, titoli obbligazionari per 4,1 milioni di euro e Fondi OICR per 45 milioni di euro.
  I criteri di investimento sono stati fissati nella delibera del Consiglio di amministrazione n. 44 del 22 aprile 20151 – in virtù della quale è stato approvato l'indirizzo di procedere ad investimenti che abbiano una proiezione di lungo periodo, caratterizzati al tempo stesso da un elevato livello di solidità e da valide prospettive reddituali. Sono inoltre state acquisite 3.000 quote (pari all'1 per cento) del capitale sociale di Banca d'Italia, per un esborso di 75 milioni di euro. Per quest'ultimo investimento si è in particolare inteso evidenziare, nell'ambito della relazione del Presidente al Bilancio 2015 della Fondazione, come il suo profilo «rischio-rendimento» risulti compatibile con una funzione di investitore stabile e di lungo periodo, confermando al contempo «lo standing di operatore istituzionale di alto livello della Fondazione».

  (1) Il testo della relativa delibera è stato prodotto nel corso dell'audizione con i rappresentanti dell'ente svoltasi in data 21 gennaio 2016, ed allegata al resoconto stenografico della seduta medesima.Pag. 15
  Si evidenzia inoltre che tali operazioni di compravendita hanno permesso nell'esercizio 2015 di conseguire plusvalenze per un importo complessivo di 1,388 milioni di euro, contabilizzato nella sezione «Proventi e oneri straordinari».
  Le attività in esame in larga misura sono state gestite direttamente dall'Ente: le risorse conferite in gestione ad intermediari specializzati corrispondono al 6 per cento circa del totale.

3. L'ANDAMENTO DELLA GESTIONE PREVIDENZIALE

3.1 L'andamento della gestione ordinaria

  In merito alla gestione previdenziale ordinaria, al 31.12.2015 risultano 36.380 iscritti attivi, contro i 35.570 al 31.12.2014, 35.819 al 31.12.2013, i 35.757 al 31.12.2012 e i 35.538 al 31.12.2011. Gli iscritti movimentati (ossia con rapporto di lavoro iniziato e conclusosi nel corso dell'anno) sono 40.175 a fine 2015, 39.170 a fine 2014, 39.035 a fine 2013, 38.945 a fine 2012 e 38.760 a fine 2011. Infine, le aziende movimentate nel corso dell'anno sono 8.709 al 31.12.2014, 8.690 al 31.12.2013, 8.691 al 31.12.2012 e 8.597 al 31.12.2011.
  I contributi incassati dalla gestione previdenziale ordinaria a fine 2015 (dati dalla somma di: contributi al Fondo di Previdenza, TFR e Assicurazione Infortuni) ammontano a 128,7 milioni di euro, con un incremento dell'1,94 per cento rispetto ai 126,3 milioni del 2014. Nel 2013 i contributi incassati ammontavano invece a 124,4 milioni di euro, nel 2012 121,8 milioni di euro, 120 milioni di euro nel 2011.
  L'incremento di contributi riscontrato dipende sia dai rinnovi contrattuali che hanno inciso sulle retribuzioni imponibili del 2014 sia dall'incremento dei rapporti di lavoro movimentati.
  Sul fonte delle uscite, le prestazioni erogate agli iscritti della gestione previdenziale ordinaria, relative agli esercizi 2013, 2014 e 2015, sono esposte nella tabella che segue.

  Per la gestione ordinaria, quindi, il saldo tra entrate contributive e uscite previdenziali ammonta a 18,7 milioni di euro nel 2015, 48,3 milioni di euro nel 2014, 52,8 milioni di euro nel 2013.

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  Ove inoltre si considerino, negli anni in osservazione, gli accantonamenti effettuati nel fondo previdenza lavoratori agricoli (pari a 66,6 milioni di euro nel 2015, 66,1 milioni di euro nel 2014 e 65,8 milioni di euro nel 2013), la differenza tra entrate e uscite risulta pari a –47,8 milioni di euro nel 2015, –17,7 milioni di euro nel 2014, –13 milioni di euro nel 2013.
  Nella relazione del Collegio sindacale al Bilancio consuntivo 2015 si rileva che «Per quanto riguarda l'accantonamento a debiti per TFR, a fronte di un accantonamento previsto dalla legge del 6,91 per cento sulle retribuzioni, pari a euro 74.886.542, l'accertato è stato di euro 65.024.495, con una differenza di euro 9,862.048 a carico della Fondazione in quanto l'aliquota contributiva applicata è pari al 6 per cento2».
  Con riferimento alla gestione ordinaria, pertanto, tale relazione, sottolinea che: «Come già evidenziato in occasione dei precedenti esercizi, le risultanze di bilancio rendono imprescindibile l'esigenza di provvedere al costante monitoraggio dell'andamento delle uscite per prestazioni, compresi gli accantonamenti ai fondi, e delle entrate derivanti dalla gestione del patrimonio, al fine di intervenire, qualora necessario, con tempestive ed opportune misure correttive finalizzate al miglioramento dell'equilibrio economico, nel medio e lungo periodo, delle gestioni, bilanciando le spese istituzionali con le sole entrate contributive. Si rinnova pertanto l'invito a perseguire l'obiettivo dell'equilibrio strutturale della gestione previdenziale ordinaria, ponendo attenzione all'andamento degli oneri che la caratterizzano, avendo, altresì, riguardo alle risultanze del bilancio tecnico attuariale adottato in fine di anno dal CdA».

3.2 L'andamento della gestione speciale consorzi

  Per ciò che concerne la Gestione speciale per il trattamento di quiescenza dei dipendenti dei consorzi di bonifica, gli esiti della gestione, pur formando oggetto di apposito rendiconto rispetto alla gestione ordinaria, sono comunque ricompresi nel bilancio generale dell'Ente.
  Il numero dei consorzi aderenti a fine 2015 è 124 (il dato risulta invariato rispetto al 2014), mentre il numero degli addetti al settore iscritti al Fondo è 7.282, (7.201 al 31.12.2014, mentre al 31.12.2013 il numero dei consorzi è 129 e gli iscritti 7.211; al 31.12.2012 i consorzi risultano 129 e gli iscritti 7.193, mentre al 31.12.2011 risultano 129 consorzi e 7.242 iscritti).
  Le entrate contributive relative al 2015 ammontano a 21 milioni di euro, mentre nel 2014 ammontano a 20,7 milioni di euro, in linea con i 20,7 milioni di euro del 2013.
  Le uscite previdenziali della gestione speciale consorzi sono risultate pari a 17,7 milioni di euro nel 2015, 13,7 milioni di euro nel 2014 e 12,2 milioni di euro nel 2013.
  (2) Nel corso dell'audizione del 28 settembre 2017 è stato precisato che la ragione del “delta” che esiste fra la percentuale del 6,91 prevista per l'accantonamento del fondo TFR e la percentuale del 6 per cento applicata va ricercata nel valore originario dell'aliquota contributiva per il Fondo del trattamento di fine rapporto, che la legge istitutiva di Enpaia - n. 1655 del 1962 - determinava al 6,50 per cento. Una successiva disposizione normativa ha consentito ai datori di lavoro di diminuire dello 0,50 l'aliquota del trattamento di fine rapporto dovuta, permanendo la possibilità di recuperare questo 0,50 in sede di liquidazione del trattamento di fine rapporto. Ciò comporta «che il trattamento di fine rapporto che viene determinato dividendo la retribuzione del lavoratore per 13,5, e che dà quindi un'aliquota percentuale del 7,41, con la sottrazione di questo 0,50 diventa il 6,91 di cui stavamo parlando».Pag. 17
  Sulla base delle indicate cifre si rileva come le prestazioni erogate aumentino in misura più che proporzionale rispetto alle entrate, registrando le stesse nel 2015 un incremento del 28,5 per cento rispetto al dato del 2014, mentre per quest'ultimo l'incremento rispetto al corrispondente dato del 2013 è stato del 12,3 per cento. Secondo quanto indicato nella relazione sulla gestione speciale contenuta del documento di Bilancio consuntivo 2015 dell'ente, l'incremento è dovuto in particolare all'aumentato numero delle prestazioni per TFR (375 nel 2015 rispetto a 227 del 2014) nonché all'aumento della percentuale dell'aliquota d'imposta sulla rivalutazione del TFR, passata dall'11 per cento al 17 per cento.
  Si evidenzia infine che nell'ambito dei risultati contabili complessivi della gestione speciale consorzi, la differenza tra il valore totale delle Entrate e delle Spese viene portato ad incremento della riserva tecnica della medesima gestione, i cui accantonamenti risultano pari a 6,8 milioni di euro nel 2015, 10,9 nel 2014 e 13,3 nel 2013. Il valore totale della Riserva tecnica al 31/12/2015 risulta pari a 158,07 milioni di euro.

3.3 L'andamento delle gestioni ex decreto legislativo no 103/1996

3.3.1 Cassa Agrotecnici

  Con riferimento alla Cassa Agrotecnici, alla fine del 2015 gli iscritti risultano 1.576 (di cui 7 pensionati), a seguito di 50 cancellazioni e 165 nuovi iscritti. Alla fine del 2014 il numero degli iscritti alla Gestione separata è risultato di 1.461 unità, con un incremento di 127 unità rispetto al 2013.
  I contributi in entrata risultano di ammontare pari a 2,7 milioni di euro nel 2015, 2,3 milioni nel 2014, 1,8 nel 2013, mentre nel 2012 e 2011 i contributi sono risultati pari rispettivamente a 1,8 e 1,7 milioni di euro.
  Relativamente alle prestazioni erogate, il numero e la relativa composizione della spesa vengono riportate nelle due tabelle che seguono.

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  Come per la generalità delle Casse istituite ex decreto legislativo no 103/1996, si evidenzia quindi anche per la gestione separata degli agrotecnici una considerevole eccedenza di entrate contributive rispetto alle spese per prestazioni.
  Dall'esame dei documenti contabili risulta che l'utile di esercizio presenta dei valori positivi a tendenza crescente, risultando lo stesso pari a circa 162mila euro nel 2013, 257mila euro nel 2014 e 283mila euro nel 2015, con un correlativo incremento del patrimonio netto che a fine 2015 presenta un valore pari a 2,5 milioni di euro.
  Le Immobilizzazioni finanziarie risultano pari a 16,5 milioni di euro nel 2013, 15,5 milioni nel 2014 e 19 milioni nel 2015, mentre il valore delle altre attività finanziarie si attesta nel 2015 ad un valore di 2,1 milioni di euro. Complessivamente, il rendimento degli investimenti finanziari, al netto delle imposte, è risultato pari a 4,84 per cento nel 2013, 3,88 per cento nel 2014 e 2,69 per cento nel 2015.
  Si precisa infine che la gestione separata degli agrotecnici non detiene alcuna porzione di patrimonio immobiliare.

3.3.2 Cassa Periti Agrari

  Per ciò che concerne la Cassa dei Periti Agrari, alla fine del 2015 gli iscritti sono stati 3.261, a seguito di 138 nuove iscrizioni e di 108 cancellazioni Alla fine del 2014 il numero degli iscritti alla Gestione separata è risultato di 3.231 unità, con un incremento di 122 unità rispetto al 2013.
  I contributi in entrata risultano di ammontare pari a 8,6 milioni di euro nel 2015, 8 milioni nel 2014, 7,8 nel 2013, mentre nel 2012 e 2011 i contributi sono risultati pari rispettivamente a 7,8 e 6,9 milioni di euro.
  Relativamente alle prestazioni erogate, il numero e la relativa composizione della spesa vengono riportate nelle due tabelle che seguono.

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  Anche per la gestione separata dei periti agrari si è quindi in presenza di una considerevole eccedenza di entrate contributive rispetto alle spese per prestazioni.
  L'utile di esercizio presenta dei valori positivi a tendenza crescente, risultando pari a circa 1,05 milioni di euro nel 2013, 1,2 milioni di euro nel 2014 e 1,2 milioni di euro nel 2015, con un correlativo incremento del patrimonio netto che a fine 2015 presenta un valore pari a 16,5 milioni di euro.
  Le Immobilizzazioni finanziarie risultano pari a 91,5 milioni di euro nel 2013, 87,1 milioni nel 2014 e 88,9 milioni nel 2015; il valore delle altre attività finanziarie si attesta nel 2015 ad un valore di 4,4 milioni di euro, mentre piuttosto rilevante appare – in comparazione al valore delle immobilizzazioni finanziarie – il dato delle disponibilità liquide, risultando le stesse pari a 12,6 milioni di euro nel 2013, 25,04 milioni nel 2014 e 27,1 milioni nel 2015.
  Complessivamente, il rendimento degli investimenti finanziari, al netto delle imposte, è risultato pari a 3,47 per cento nel 2013, 3,11 per cento nel 2014 e 2,67 per cento nel 2015.
  Si evidenzia infine che nell'ambito delle scelte di investimento relative alla gestione dei periti agrari, nel luglio 2015 è stato effettuato l'acquisto di un immobile nel comune di Roma, iscritto nel bilancio di chiusura 2015 tra le immobilizzazioni materiali per un valore di 5,8 milioni di euro. Secondo quanto riportato nel medesimo documento di bilancio, l'immobile è stato immediatamente locato e ha prodotto per il medesimo anno di esercizio ricavi da canoni di locazione per 103mila euro.

4. PROSPETTIVE NEL MEDIO-LUNGO PERIODO INDICATE NEL BILANCIO ATTUARIALE

  L'ultimo bilancio tecnico della Fondazione è riferito al 31.12.2014 ed è stato redatto ai sensi del Decreto interministeriale del 29.11.2007.
  In particolare, sono stati redatti 4 distinti bilanci tecnici, relativi rispettivamente a:
   Fondo di Previdenza;
   Fondo TFR;
   Cassa Gestione Separata Agrotecnici;
   Cassa Gestione Separata Periti agrari.

  Per ciò che concerne il Fondo di Previdenza e il Fondo TFR, le valutazioni tengono conto delle norme stabilite nel Regolamento di Previdenza del 23.6.1995 (e successive modificazioni e approvazioni ministeriali).
  Nel bilancio tecnico del Fondo di Previdenza, redatto per il periodo 2015-2064, emerge un saldo previdenziale (totale entrate per contributi – uscite per prestazioni) negativo dal 2025 al 2039 e poi di nuovo negativo dal 2054 al 2063. Detto saldo torna quindi positivo nell'ultimo anno di proiezione. Il saldo totale (totale entrate – totale Pag. 20uscite) oscilla ma si mantiene sempre positivo nel periodo considerato, e quindi anche il patrimonio è sempre crescente e raggiunge a fine periodo 3,1 miliardi di euro circa.
  Nel bilancio tecnico del Fondo TFR, si rileva un saldo previdenziale (totale entrate per contributi – uscite per prestazioni) negativo dal 2034 al 2042, e di nuovo dal 2049 a fine periodo (ad eccezione del 2051). Il saldo totale (totale entrate – totale uscite) oscilla ma si mantiene sempre positivo nel periodo considerato, e quindi anche il patrimonio è sempre crescente e raggiunge a fine periodo 3,6 miliardi di euro circa.
  Si evidenzia inoltre che il prospetto sintetico di bilancio tecnico al 31.12.2014 presenta – per il periodo di riferimento – un avanzo tecnico di 165,4 milioni di euro per il Fondo di Previdenza, mentre per il Fondo TFR emerge un disavanzo tecnico di 32,3 milioni di euro.
  Relativamente al bilancio tecnico della Cassa Agrotecnici, le valutazioni tengono conto delle norme stabilite nel Regolamento di Previdenza in vigore. Per il periodo 2015-2064, emerge un saldo previdenziale (totale entrate per contributi – uscite per prestazioni) sempre positivo, un saldo totale (totale entrate – totale uscite) sempre crescente con un conseguente e correlativo incremento del valore del patrimonio netto.
  Ad analoghe valutazioni si perviene per ciò che concerne il bilancio tecnico dei Periti agrari, le cui valutazioni tengono conto delle norme stabilite nel Regolamento di Previdenza in vigore. Nel periodo 2015-2064 emerge un saldo previdenziale (totale entrate per contributi – uscite per prestazioni) sempre positivo, un saldo totale (totale entrate – totale uscite) sempre crescente con un conseguente e correlativo incremento del valore del patrimonio netto.

5. Considerazioni conclusive

  Sulla base delle evidenze contabili e gestionali sopra riportate, che qui si intendono integralmente richiamate e parte essenziale del parere in merito ai documenti di bilancio in oggetto analizzati, si formulano le seguenti osservazioni:
   a) dal punto di vista organizzativo, circa la composizione degli organi direttivi, si evidenzia l'eccessiva consistenza numerica degli stessi, con un conseguente elevato costo degli emolumenti spettanti e delle relative spese accessorie, per le quali si rende opportuno effettuare un attento monitoraggio. Si ricorda al proposito che la Corte dei conti ha rilevato – nella relazione sui bilanci 2014-2015 dell'ente – che «i gettoni di presenza e rimborsi spese agli organi sociali registrano un significativo incremento nell'ambito sia della gestione ordinaria (rimborsi erogati per complessivi 59.697 euro nel 2014 e 86.806 euro nel 2015, contro 26.856 euro del 2013) che delle gestioni separate dei periti agrari e degli agrotecnici»;
   b) con riferimento ai risultati complessivi della Gestione ordinaria e la Gestione speciale relativa al «Fondo di accantonamento del Pag. 21trattamento di quiescenza dei dipendenti consorziali», si evidenziano per gli anni 2014 e 2015 le seguenti risultanze:
    utile di esercizio: 2,1 milioni di euro nel 2014 e 2,4 milioni nel 2015;
    patrimonio netto: 107,9 milioni di euro nel 2014 e 110,4 milioni nel 2015.
   c) Come si rileva dalle risultanze complessive del conto economico, le entrate contributive per tutti gli anni considerati non risultano sufficienti a far fronte alle spese per prestazioni istituzionali. Ciò è dovuto alla natura delle prestazioni erogate dall'Enpaia, con particolare riferimento al trattamento TFR e agli accantonamenti per la previdenza integrativa dei lavoratori di aziende agricole. Il deficit strutturale tra valore e costi della produzione, pari a 34,6 milioni di euro nel 2014 e a 33,8 milioni di euro nel 2015, è stato compensato essenzialmente dalle entrate derivanti dagli investimenti immobiliari e finanziari che negli indicati anni sono risultate rispettivamente di 43,3 milioni di euro 41,2 milioni di euro.
   d) con specifico riferimento alla gestione ordinaria si rende quindi opportuno adottare specifiche misure di carattere strutturale atte a garantire un maggiore equilibrio finanziario della gestione in oggetto, non potendo la stessa essere compensata dai proventi finanziari derivanti dalla gestione del patrimonio mobiliare, per loro natura aleatori e difficilmente programmabili;
   e) i dati economici e patrimoniali relativi alle due gestioni speciali ex decreto legislativo n. 106 del 1996 degli Agrotecnici e Periti agrari non presentano rilievi di criticità, avendosi per entrambi una situazione di forte eccedenza delle entrate contributive rispetto alle prestazioni erogate stante la giovane storia previdenziale dei relativi iscritti e per i quali il trattamento previdenziale previsto è quello contributivo puro;
   f) in riferimento alla gestione del patrimonio mobiliare, si rileva positivamente soprattutto a partire dall'esercizio 2015, e in linea con i criteri di investimento di cui alla delibera del Consiglio di Amministrazione n. 44 del 22 aprile 2015, l'incremento del ricorso ad investimenti con alta qualità creditizia e prudenziali come titoli di Stato del debito pubblico italiano ed obbligazioni;
   g) in particolare tra le operazioni che nel 2015 hanno interessato il comparto azionario italiano, si evidenzia l'acquisto di titoli di Stato per circa 41 milioni di euro, e 3.000 quote (pari all'1 per cento) del capitale sociale di Banca d'Italia per un esborso di 75 milioni di euro;
   h) con riferimento al patrimonio immobiliare detenuto dall'ente, preso atto del piano di dismissioni della quota residenziale avviata con delibera del Consiglio di Amministrazione del 20 luglio 2015 – e sulla base di anche quanto indicato nel corso dell'audizione del 7 luglio 2016 – si raccomanda che lo stesso avvenga con modalità tali da rispettare criteri di trasparenza, cercando altresì di contemperare le Pag. 22esigenze di redditività con quelle di una certa attenzione a situazioni economico-sociali di particolare disagio;
   i) con riferimento alla posta contabile dei crediti contributivi nei confronti di aziende agricole – il cui ammontare nel 2015 risulta pari a 43,3 milioni di euro al netto degli accantonamenti effettuati al Fondo svalutazione crediti – si raccomanda l'adozione di azioni concrete volte al conseguimento sia di una più incisiva strategia di recupero degli stessi, sia di una maggiore propensione delle aziende agricole ad assolvere spontaneamente le obbligazioni contributive;
   j) relativamente alle risultanze attuariali, il prospetto sintetico del bilancio tecnico per il periodo 2015-2064 evidenzia per il Fondo di previdenza della gestione ordinaria un avanzo tecnico complessivo di 165,4 milioni di euro, così che il contributo regolamentare, aumentato della quota addizionale, è sufficiente a coprire il fabbisogno finanziario della gestione; il Fondo per il trattamento di fine rapporto presenta per lo stesso periodo un disavanzo tecnico pari a 32,4 milioni di euro, per il quale occorre che negli anni futuri venga valutata attentamente la possibilità di un intervento di riequilibrio, senza utilizzare le risorse delle altre gestioni dell'Ente; i bilanci tecnici delle due gestioni separate dei periti agrari e degli agrotecnici non fanno emergere problematicità per l'equilibrio gestionale nel cinquantennio 2015-2064.