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Documento

Doc. XVI-bis , n. 16

COMMISSIONE PARLAMENTARE DI CONTROLLO

SULLE ATTIVITÀ DEGLI ENTI GESTORI DI FORME OBBLIGATORIE DI PREVIDENZA E ASSISTENZA SOCIALE

RELAZIONE SUI BILANCI CONSUNTIVI 2011-2012-2013-2014-2015, BILANCI PREVENTIVI 2011-2012-2013-2014-2015 E BILANCIO TECNICO ATTUARIALE AL 31 DICEMBRE 2015 DELL'ISTITUTO NAZIONALE DI PREVIDENZA DEI GIORNALISTI ITALIANI GIOVANNI AMENDOLA (INPGI)

Approvata dalla Commissione nella seduta del 4 ottobre 2017

(Relatore: on. Pino GALATI)

Comunicata alla Presidenza delle Camere il 4 ottobre 2017
(ai sensi dell'articolo 143, comma 1, del Regolamento della Camera dei deputati)

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RELAZIONE

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RELAZIONE SUI BILANCI CONSUNTIVI 2011-2012-2013-2014-2015, BILANCI PREVENTIVI 2011-2012-2013-2014-2015 E BILANCIO TECNICO ATTUARIALE AL 31 DICEMBRE 2015 DELL'ISTITUTO NAZIONALE DI PREVIDENZA DEI GIORNALISTI ITALIANI GIOVANNI AMENDOLA (INPGI)

I N D I C E

1. STRUTTURA ORGANIZZATIVA Pag. 5
 1.1. Le funzioni  » 5
 1.2. Gli organi  » 5
 1.3. Il personale  » 6
2. I DATI RELATIVI ALL'ANDAMENTO DELLA GESTIONE ECONOMICA E PATRIMONIALE  » 7
 2.1. I proventi della gestione del patrimonio  » 8
 2.2. Il fondo immobiliare «Inpgi – Giovanni Amendola»  » 9
3. L'ANDAMENTO DELLA GESTIONE PREVIDENZIALE  » 10
4. LA GESTIONE SEPARATA  » 12
5. LE PROSPETTIVE DI MEDIO E LUNGO PERIODO  » 14
6. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE  » 14
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RELAZIONE SUI BILANCI CONSUNTIVI 2011-2012-2013-2014-2015, BILANCI PREVENTIVI 2011-2012-2013-2014-2015 E BILANCIO TECNICO ATTUARIALE AL 31 DICEMBRE 2015 DELL'ISTITUTO NAZIONALE DI PREVIDENZA DEI GIORNALISTI ITALIANI GIOVANNI AMENDOLA (INPGI)

RELAZIONE CON FORMULAZIONE DI CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
(Relatore: on. Pino Galati)

  La Commissione parlamentare di controllo sulle attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale ha esaminato i bilanci consuntivi 2011-2012-2013-2014-2015, i bilanci preventivi 2011-2012-2013-2014-2015 e il bilancio tecnico attuariale al 31 dicembre 2015 relativi all'Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani Giovanni Amendola (INPGI). Ulteriori elementi conoscitivi sono stati acquisiti nel corso dell'audizione dei rappresentanti dell'Ente svoltasi in data 28 settembre 2017.

1. STRUTTURA ORGANIZZATIVA

1.1 Le funzioni

  L'Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani «Giovanni Amendola», già riconosciuto con Regio Decreto 25 marzo 1926, n. 838, si è trasformato, in attuazione del decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, in fondazione dotata di personalità giuridica di diritto privato con autonomia gestionale, organizzativa e contabile, incaricata di attuare la previdenza e l'assistenza a favore dei giornalisti professionisti, pubblicisti e praticanti titolari di un rapporto di lavoro subordinato di natura giornalistica, con riferimento alla corresponsione della pensione di invalidità, vecchiaia e superstiti e dell'indennità di maternità.
  L'Istituto provvede, altresì, nei confronti dei giornalisti professionisti, pubblicisti e praticanti, che svolgono attività autonoma di libera professione giornalistica, anche sotto forma di collaborazione coordinata e continuativa, ancorché contemporaneamente svolgano attività di lavoro dipendente, attraverso una gestione previdenziale separata, istituita ai sensi del Decreto legislativo 10 febbraio 1996, n.103. Mentre per i giornalisti iscritti alla gestione principale il sistema contributivo è stato adottato a far data solo dal 1o gennaio 2017, per tale gestione separata le prestazioni pensionistiche sono erogate con il sistema contributivo puro.

1.2 Gli organi

  Gli organi dell'Inpgi, i cui titolari durano in carica quattro anni sono:
   a) il Presidente, eletto dal Consiglio di amministrazione tra i suoi membri;Pag. 6
   b) il Consiglio generale, composto da 65 membri di cui sessantadue elettivi e tre designati dall'organizzazione sindacale a carattere nazionale più rappresentativa della categoria;
   c) il Consiglio di amministrazione, composto da 16 membri;
   d) il Comitato amministratore della gestione separata, composto da 9 membri e presieduto dal Presidente dell'Istituto;
   e) il Collegio sindacale, composto da sette membri.

   Nella tabella che segue sono esposti i dati relativi alla misura annua lorda, intera e ridotta (l'indennità ridotta è corrisposta ai componenti degli organi di amministrazione che dispongono di altri redditi da lavoro) delle indennità per il 2015:

  Le spese per gli organi dell'ente nel 2015 ammontano a 1,3 milioni di euro, in diminuzione rispetto al 2014 di 54mila euro a seguito della riduzione dei compensi e delle indennità, in esecuzione a quanto stabilito dal Consiglio Generale, su proposta del Consiglio di Amministrazione, nella riunione del 22 ottobre 2015, concernente la riduzione del 10 per cento delle indennità riconosciute.
  Le elezioni per il rinnovo degli Organi Statutari dell'Inpgi riguardo al quadriennio 2016-2020 si sono svolte febbraio 2016.

1.3 Il personale
  Il personale amministrativo in forza al 31 dicembre 2015 è pari a 205 unità contro le 206 unità dell'anno precedente.
  Le spese complessive sostenute per il personale nell'esercizio 2015 risultano pari a 16,473 milioni di euro.

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2. I DATI RELATIVI ALL'ANDAMENTO DELLA GESTIONE ECONOMICA E PATRIMONIALE

  Con riferimento allo Stato patrimoniale il valore del Patrimonio netto nel 2015 è pari a 1,8 miliardi di euro, di cui di cui 1,7 miliardi sono destinati alla copertura della Riserva tecnica IVS.
  Nell'ambito delle Attività, rilevante appare la posta dei Crediti verso terzi. In particolare, i crediti verso aziende editoriali, per contributi non versati, sono pari a 301,6 milioni di euro nel 2014 e a 304,2 milioni di euro nel 2015, con una quota riferita a crediti verso aziende fallite che ammonta a 37,8 milioni di crediti nel 2014 e 41,8 milioni di crediti nel 2015. Nel corso dell'audizione del 28 settembre 2017 è stato altresì evidenziato che una quota del volume totale dei crediti, pari a 150 milioni di euro, è costituita non da fenomeni di morosità da parte delle aziende nel versare la contribuzione corrente quanto da crediti fondati su irregolarità riscontrate nell'assolvimento degli obblighi di denuncia nei rapporti di lavoro e derivanti da accertamenti ispettivi o d'ufficio.
  A copertura della quota inesigibile risulta iscritto in bilancio il fondo svalutazione crediti che a fine esercizio ammonta a 131,3 milioni di euro contro i 119,1 milioni del 2014. Tale fondo è stato utilizzato per 4,8 milioni di euro e alla fine dell'esercizio è stato adeguato al rischio d'inesigibilità per l'ammontare di 16,9 milioni.
  La voce dei crediti verso lo Stato passa dal valore di 9,02 milioni di euro del 2014 a 14,02 milioni nel 2015. All'interno della voce figurano per rilevanza gli importi di 4,9 milioni di euro per il credito riferito alle anticipazioni delle liquidazioni dei prepensionamenti ex articolo 37 della legge n. 416 del 1981, 3,04 milioni per gli interventi anticipati a sostegno dell'editoria, ai sensi della legge n. 147 del 1913, ed infine l'importo di 5,4 milioni per gli sgravi contributivi concessi alle aziende di cui all'articolo 1, comma 67, della legge n. 247 del 2007.

   Relativamente all'andamento economico dell'ente, con riferimento all'esercizio contabile 2015 si evidenzia quanto segue:

    i dati riportati nel relativo documento di Bilancio consuntivo indicano un risultato economico positivo di 21,06 milioni di euro;

    i risultati della gestione previdenziale ed assistenziale segnano nel 2015 un disavanzo di -111,9 milioni di euro, contro il disavanzo di -81,6 milioni dell'anno precedente.

  Si rileva quindi quale elemento di criticità che l'equilibrio di bilancio nel 2015 deriva essenzialmente da un effetto compensatorio dato dai proventi della gestione patrimoniale, congiuntamente ad un valore di plusvalenze nette pari a circa 90,1 milioni di euro realizzate dalle cessioni di immobili di proprietà al Fondo Immobiliare «Inpgi-Giovanni Amendola», come risulta dal seguente prospetto del conto economico consuntivo, confrontato con l'anno precedente:

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  Su questo tema rilevante per la solidità finanziaria della Cassa nella Relazione della Corte dei conti sul bilancio consuntivo 2015 dell'Inpgi si legge che «quanto esposto disegna un quadro, anche alla fine del 2015, dai contorni molto negativi, che non poteva esonerare la governance dell'Istituto dall'assumere iniziative severe volte a ristabilire, almeno tendenzialmente, un equilibrio previdenziale gravemente compromesso in ragione, principalmente, di una crisi strutturale del settore dell'editoria. Né, d'altro canto, alcune misure – pur poste in essere negli anni passati dall'amministrazione in accordo con le parti sociali – sono state, da sole, sufficienti a fronteggiare la gravità della situazione».

2.1 I proventi della gestione del patrimonio.

  Complessivamente, la gestione patrimoniale dell'ente – comprensiva anche degli investimenti in fondi immobiliari tra cui anche il Fondo Immobiliare Giovanni Amendola – fa registrare nel 2015 un attivo per 95,2 milioni di euro con un rendimento finanziario pari al 2,21 per cento. Nella tabella che segue si fornisce il dettaglio complessivo della tipologia degli investimenti, con i valori contabili e di mercato al 31 dicembre 2015, e con la relativa composizione in termini percentuali:

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  Nel quadro totale degli investimenti di particolare rilevanza è la componente di investimenti immobiliari (sia sotto forma di fondi che di immobili di proprietà) rispetto a quelli mobiliari.
  Si rileva inoltre che le disponibilità liquide alla fine dell'esercizio 2015 ammontano complessivamente a 30,9 milioni di euro.
  Il valore del patrimonio immobiliare detenuto direttamente dall'ente è pari nel bilancio consuntivo 2015 (voce contabile «terreni e fabbricati») a 308,1 milioni di euro, e registra un decremento – a seguito del progressivo apporto degli immobili al Fondo Giovanni Amendola – di circa 145 milioni rispetto al corrispondente valore riportato nel bilancio 2014 (453,8 milioni). Come indicato nella Relazione della Corte dei conti al Bilancio consuntivo 2015, una stima interna sul patrimonio dell'Istituto al 31 dicembre 2015 ha definito in 459,4 milioni circa (740,3 nel 2014) il valore complessivo di mercato degli immobili di proprietà.
  I proventi netti della quota del patrimonio immobiliare gestito direttamente nel 2015 sono pari a 10,7 milioni di euro – in diminuzione rispetto all'anno precedente per circa 3,7 milioni in virtù delle operazioni di conferimento nel corso dell'esercizio al fondo immobiliare – e la redditività netta contabile risulta pari a 1,60 per cento nel 2014 e 1,45 per cento nel 2015.

2.2 Il fondo immobiliare «Inpgi – Giovanni Amendola».

  Tale fondo comune d'investimento immobiliare di tipo chiuso – attualmente costituito da due comparti – è stato costituito alla fine dell'esercizio 2013, attraverso il conferimento di un primo portafoglio immobiliare pari a 182,1 milioni di euro all'iniziale «Comparto Uno». Nel corso dell'esercizio 2014 si sono compiuti altri conferimenti al «Comparto Uno» per complessive 207,1 milioni di euro, ed è stato avviato il «Comparto Due» con conferimenti complessivi per 99,5 milioni di euro. Sono state inoltre trasferite alla Gestione Previdenziale Separata quote del «Comparto Uno» per un ammontare complessivo pari a 9,9 milioni di euro.
  Alla fine dell'esercizio 2014 il fondo immobiliare presentava la seguente situazione:

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  Nel corso dell'esercizio 2015 si è proseguito con nuovi conferimenti per un ammontare complessivo di 235,3 milioni di euro, di cui 198,1 milioni al «Comparto Uno» e 37,2 milioni al «Comparto Due», mediante l'apporto d'immobili di proprietà, per un valore complessivo di bilancio pari a circa 145,1 milioni e un valore di mercato pari a 235,3 milioni. Come già detto in precedenza, dai conferimenti avvenuti nel 2015 sono derivate plusvalenze nette pari a circa 90,1 milioni di euro.
  Alla fine dell'esercizio 2015 il fondo immobiliare presentava la seguente situazione:

  La società che gestisce il Fondo è «Investire SGR».

3. L'ANDAMENTO DELLA GESTIONE PREVIDENZIALE E ASSISTENZIALE

  Relativamente all'andamento della gestione previdenziale il primo elemento di criticità è dato dal valore del rapporto tra giornalisti attivi e pensionati che presenta una tendenza decrescente, passando da 1,97 dell'anno 2014 a 1,77 dell'anno 2015, risultando nel 2014 16.227 iscritti attivi e 8.234 prestazioni pensionistiche erogate e nel 2015 15.340 iscritti attivi e 8.643 prestazioni pensionistiche erogate.
  Per ciò che concerne le risultanze di carattere contabile, come già sopra indicato in sede di conto economico generale la gestione previdenziale e assistenziale registra nel 2015 un disavanzo di 111,9 milioni di euro, con un incremento negativo di 30,3 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente. In particolare la tabella che segue evidenzia per il quinquennio 2011-2015 un andamento negativo crescente del saldo previdenziale e che costituisce il riflesso del rilevante calo occupazionale nel settore, con la conseguente contrazione dei ricavi contributivi e l'aumento delle spese previdenziali e assistenziali.

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  Si rileva quindi – quale ulteriore e principale elemento di criticità – come per tutti gli anni considerati le entrate contributive non risultino sufficienti a far fronte alle spese per prestazioni istituzionali, e come l'equilibrio generale di bilancio dell'Istituto sia da ricondurre ai proventi finanziari, tra cui anche le operazioni di dismissione del patrimonio immobiliare al fondo immobiliare «Inpgi – Giovanni Amendola», che ha generato un effetto compensatorio positivo per le entrate dell'ente derivante dalla realizzazione delle relative plusvalenze le quali però per loro natura sono da considerare entrate finanziarie «una tantum» e quindi non tali da rappresentare la soluzione di una situazione di squilibrio che richiede viceversa l'adozione di interventi correttivi a carattere strutturale e prospettico.
  Altro elemento di criticità strutturale è stato rappresentato dal mantenimento, sino al 2017, del regime retributivo. In relazione a ciò nel febbraio 2017 il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – di concerto col Ministero dell'Economia – ha approvato la riforma previdenziale varata dal Consiglio di Amministrazione dell'Inpgi in data 28 settembre 2016 e finalizzata, come si legge nel sito istituzionale dell'ente, «a garantire la sostenibilità della gestione nel medio-lungo periodo».
  Le misure principali della riforma – la cui applicazione non è prevista nei confronti degli iscritti che, alla data del 31/12/2016, avessero già maturato i requisiti previsti dalla normativa previgente per l'accesso al trattamento pensionistico – concernono:
   la modifica dei requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia con un progressivo incremento nel triennio 2017 – 2019 dell'età anagrafica richiesta, fino al raggiungimento di 66 e 7 mesi;
   la modifica dei requisiti di accesso alla pensione d'anzianità, che prevede un progressivo innalzamento dell'anzianità contributiva fino ad arrivare nel 2019 a 40 di contribuzione con 62 anni di età;
   l'introduzione del sistema di calcolo contributivo limitatamente alle contribuzioni successive al 01/01/2017.

  La riforma prevede anche un contributo straordinario di partecipazione al riequilibrio finanziario della Gestione principale, da applicare, in via temporanea, a tutti i trattamenti di pensione erogati dall'Inpgi di importo pari o superiore a 38.000 euro annui lordi, con percentuali crescenti in base a diverse fasce reddituali.
  Con riferimento all'entrata a regime di tale riforma si renderà quindi necessario verificare – nel corso dell'esame dei futuri esercizi contabili nonché sulla base di documentate proiezioni attuariali – Pag. 12quale sia la reale efficacia derivante dalle misure adottate in termini di sostenibilità della gestione previdenziale, tenuto anche conto che per un ampio intervallo temporale l'erogazione di prestazioni pensionistiche attraverso il sistema a «ripartizione», che non prevede la correlazione per competenza economica tra i contributi e le prestazioni pensionistiche, continueranno comunque a produrre i loro effetti. Va altresì tenuto conto di un processo di riconversione tuttora in corso della professione giornalistica, e che rende incerto la definizione quantitativa della relativa platea di iscritti.
  Riguardo ai prepensionamenti di cui alla legge n. 416 del 1981, le modifiche intervenute da ultimo con la legge n. 33 del 2009 hanno posto l'onere di tale ammortizzatore a carico del Bilancio dello Stato, con la previsione di un finanziamento per un importo complessivo non superiore ai 29 milioni di euro annui. Alla data di chiusura del bilancio 2015 sono stati liquidati 826 prepensionamenti; l'onere complessivo anticipato dall'Inpgi è stato pari a 31,9 milioni di euro, di cui 29 milioni a carico dello Stato e la parte eccedente, pari a 2,9 milioni, è stata contabilmente coperta attraverso il fondo contrattuale per finalità sociali, tramite il conto di gestione copertura prepensionamenti.

4. LA GESTIONE SEPARATA

  Gli iscritti alla gestione separata sono 40.534 nel 2014 e 41.188 nel 2015.
  La Gestione separata ha iniziato a corrispondere trattamenti pensionistici nel 2001, dato che solo a partire da tale anno si è potuta verificare la condizione del versamento minimo di 60 contributi mensili, necessaria per il conseguimento da parte degli iscritti aventi i requisiti anagrafici del diritto alla prestazione. L'erogazione delle pensioni avviene attraverso l'applicazione del sistema contributivo puro.
  Le pensioni IVS in essere a fine 2015 sono 1.316, contro le 1.302 del 2014 e le 1.275 del 2013, con un onere complessivo pari, nel 2015, a 1,4 milioni di euro, 1,4 nel 2014 e 1,3 nel 2013. Il saldo della gestione previdenziale è pari a 44,5 milioni di euro nel 2013, 46,3 nel 2014 e 43,6 nel 2015.
  Il patrimonio netto, costituito dal fondo di riserva e dall'avanzo di gestione, raggiunge nel 2015 i 506,3 milioni di euro, contro i 466,7 del 2014.
  La consistenza del patrimonio mobiliare è 368,05 milioni nel 2013, 384,1 nel 2014 e 391 nel 2015. Le maggiori componenti – con riferimento all'esercizio 21015 – sono costituite da fondi obbligazionari per il 52 per cento, da fondi azionari per l'8 per cento, da fondi immobiliari per il 18 per cento.
  Il rendimento è stato del 3,55 per cento nel 2014 e 0,05 per cento nel 2015.

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5. LE PROSPETTIVE DI MEDIO E LUNGO PERIODO

  Per ciò che concerne le prospettive di medio e lungo periodo relative alla gestione principale dell'ente, le relative risultanze – con base al 31 dicembre 2015 e proiezioni sino al 2065 – sono documentate nell'ultimo bilancio tecnico attuariale elaborato nel settembre 2016 ed illustrato nel corso dell'audizione del 28 settembre 2017, i cui dati, elaborati con riguardo ai contenuti della riforma la cui approvazione definitiva come detto ha avuto luogo in data 28 settembre 2016, evidenziano:
   un saldo previdenziale negativo fino al 2039 e che torna ad assumere un valore positivo nel 2040, ed un valore del patrimonio in diminuzione fino al 2037, anno in cui si attesta ad un valore di 1,6 miliardi di euro per poi incrementarsi dal 2038 e raggiungere, al termine del periodo considerato, un valore di circa 18,6 miliardi. Come riportato nelle note conclusive a commento del prospetto sintetico del bilancio tecnico «le simulazioni attuariali sono fondate su basi tecniche fornite dal Ministero che potrebbero essere non aderenti alle dinamiche del settore giornalistico...», circostanza che fa ritenere «imprescindibile» «l'adozione di monitoraggi attuariali regolari con carattere annuale e finalità gestionali. Essi, difatti, rimangono gli unici strumenti in grado di evidenziare gli aspetti strutturali degli eventuali disallineamenti ... e delle potenziali contromisure a disposizione del C.d.A.».
  Relativamente alla Gestione separata, le proiezioni tecnico-attuariali elaborate non evidenziano problemi in termini di tenuta. Sia il saldo previdenziale, sia il saldo totale risultano, infatti, positivi in tutto il periodo considerato, con un rapporto tra patrimonio e riserva legale sempre ampiamente superiore all'unità.

6. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

  Sulla base delle evidenze contabili e gestionali sopra riportate, che qui si intendono integralmente richiamate e parte essenziale del parere in merito ai documenti di bilancio in oggetto analizzati, si formulano le seguenti osservazioni:
   a) dal punto di vista organizzativo, circa la composizione degli organi direttivi, si evidenzia l'eccessiva consistenza numerica degli stessi, con un conseguente elevato costo degli emolumenti spettanti;
   b) per la Gestione principale si registra una contrazione del numero degli iscritti attivi, che passano da 16.227 nel 2014 a 15.340 nel 2015, con un conseguente decremento del rapporto fra numero degli iscritti attivi e il numero delle pensioni che passa da 1,97 del 2014 a 1,77 del 2015;
   c) continua per la Gestione principale il progressivo peggioramento del saldo previdenziale e assistenziale (pari nel 2015 a -111,9 milioni, a fronte di -81,6 milioni nel 2014), con un decremento sul 2014 che supera i 30 milioni. Tale deficit nell'esercizio 2015 è stato essenzialmente compensato, come già nel 2014, dalle plusvalenze (per Pag. 14oltre 90 milioni) derivanti dalla cessione al «Fondo immobiliare Inpgi» di quote del patrimonio immobiliare dell'ente, le quali però per loro natura sono da considerare entrate finanziarie «una tantum» e quindi non tali da rappresentare la soluzione di una situazione di squilibrio che richiede viceversa l'adozione di interventi correttivi a carattere strutturale e prospettico. Si rileva che a tale squilibrio ha contribuito il mantenimento sino al 1o gennaio 2017 del sistema retributivo a ripartizione;
   d) in relazione a ciò si evidenzia che nel febbraio 2017 il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – di concerto col Ministero dell'Economia – ha approvato la riforma previdenziale varata dal Consiglio di Amministrazione dell'Inpgi in data 28 settembre 2016 e finalizzata a garantire la sostenibilità della gestione nel lungo periodo, la cui efficacia andrà verificata nel corso dell'esame dei futuri esercizi contabili nonché sulla base di documentate proiezioni attuariali che tengano pienamente conto dei reali effetti delle modifiche intervenute, dovendosi anche tener conto di un processo di riconversione tuttora in corso della professione giornalistica e che rende incerto la definizione quantitativa della relativa platea di iscritti;
   e) I risultati economici devono essere esaminati con attenzione alla luce del peggioramento del saldo previdenziale, che rende l'apporto dei proventi finanziari essenziale per il mantenimento dell'equilibrio di bilancio. Il risultato della gestione patrimoniale è di segno positivo per 95,269 milioni, con un incremento di 49,813 milioni sul precedente esercizio; l'avanzo di esercizio si attesta su 21,070 milioni, mentre nel 2014 l'analogo risultato era di 17,020 milioni; la redditività netta del patrimonio immobiliare (ai valori di bilancio), senza considerare le operazioni di apporto al «Fondo immobiliare Inpgi», passa dall'1,60 per cento del 2014 all'1,45 per cento del 2015. Va rilevato che la composizione del patrimonio è fortemente orientata sul settore immobiliare, sia come investimenti in fondi immobiliari che come immobili di proprietà;
   f) rilevante appare la posta contabile dei crediti verso aziende editoriali, il cui ammontare risulta pari a 301,6 milioni di euro nel 2014 e a 304,2 milioni di euro nel 2015. Si raccomanda quindi l'adozione di azioni concrete volte al conseguimento di una più incisiva strategia di recupero degli stessi anche con riferimento all'attività ispettiva per l'accertamento della quota di crediti derivanti da irregolarità nell'assolvimento degli obblighi di denuncia nei rapporti di lavoro, sia di una maggiore propensione delle aziende editoriali ad assolvere spontaneamente le obbligazioni contributive;
   g) per la «Gestione separata» il patrimonio netto, costituito dal fondo di riserva e dall'avanzo di gestione, raggiunge nel 2015 i 506,3 milioni di euro, contro i 466,7 del 2014. Restano, a fronte della sostanziale sostenibilità della gestione, anche nelle proiezioni attuariali di lungo periodo, le criticità costituite dall'adeguatezza dell'assegno pensionistico atteso in relazione a tassi di sostituzione molto contenuti, specie per quanto riguarda i soggetti che esercitano attività libero professionale.