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Temi dell'attività parlamentare

Il Consiglio europeo del 24-25 ottobre 2013
informazioni aggiornate a venerdì, 25 ottobre 2013

Il Consiglio europeo ha discusso di economia digitale, innovazione e servizi; politica economica e sociale, con particolare riferimento alle misure per combattere la disoccupazione giovanile e sostenere le piccole e medie imprese; futura architettura dell'unione economica e monetaria, con particolare riguardo agli sviluppi dell'unione bancaria; cooperazione in materia di politica dell'immigrazione. A margine della riunione è stata adottata una dichiarazione sulla controversia con gli Stati Uniti in materia di servizi di intelligence.

Alla vigilia del Consiglio europeo, il 22 ottobre, il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha reso comunicazioni alla Camera, in esito alle quali è stata approvata la risoluzione n. 6-00036 (Speranza, Brunetta, Dellai, Pisicchio e Di Lello). Sono state respinte le risoluzioni n. 6-00037 (Migliore e altri), 6-00038 (Pini e altri), 6-00039 (Colonnese e altri).

Le conclusioni adottate dal Consiglio europeo hanno riguardato i seguenti profili:

Economia digitale, innovazione e servizi
Investimenti nell'economia digitale

Il Consiglio europeo segnala la necessità di nuovi investimenti per favorire la diffusione della banda larga ad alta velocità e delle tecnologie di quarta generazione. Uno degli obiettivi dell'agenda digitale è infatti di garantire entro il 2020 l'accesso a internet a velocità pari o superiori a 30Mbps per tutti i cittadini europei, e lavorare affinché entro la stessa data almeno il 50% delle famiglie sia abbonata a internet con connessioni al di sopra di 100 Mbps. Pertanto, il Consiglio raccomanda la rapida approvazione della proposta di regolamento recante misure volte a ridurre i costi dell'installazione di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità.

Completamento del mercato unico digitale

Il Consiglio europeo ha ribadito l'impegno a completare il mercato unico digitaleentro il 2015, come previsto dall'Agenda digitale europea.

L'Agenda digitale europea (AGE), una delle sette iniziative faro della strategia Europa 2020, è intesa a: realizzare il mercato unico del digitale favorendo l'accesso a servizi e contenuti online; migliorare l'interoperabilità delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC); assicurare la diffusione capillare e l'accesso dei cittadini a Internet ad altissima velocità; aumentare gli stanziamenti su ricerca e innovazione nel settore; accelerare l'adozione di soluzioni intelligenti basate sulle TIC per affrontare le grandi sfide del futuro (riduzione dei consumi energetici, miglioramento delle condizioni di vita dei pazienti e dei disabili (e-health), servizi digitali pubblici (e-government). Per ognuna di tali linee d'azione, l'agenda individua misure specifiche, a carico della Commissione e degli Stati membri.

Il Consiglio europeo dunque sollecita l'approvazione definitiva, tra le altre, delle seguenti proposte:

  • il pacchetto legislativo in materia di pagamenti, composto da una proposta di direttiva che aggiorna e integra il vigente quadro in materia di servizi di pagamento, e una proposta di regolamento relativo alle commissioni interbancarie sulle operazioni di pagamento con carta;
  • la proposta di direttiva sulla fatturazione elettronica negli appalti pubblici;
  • la proposta di regolamento in materia di identificazione elettronica e servizi fiduciari per le transazioni elettroniche nel mercato interno;
  • la proposta di regolamento che semplifica il regime di autorizzazione per gli operatori delle telecomunicazioni, elimina i costi del roaming a partire dal 1° luglio 2014, e abolisce la maggiorazione del prezzo delle chiamate internazionali in Europa.
Migliorare le competenze

Considerato che il 40% delle imprese che assumono o cercano di assumere specialisti informatici ha difficoltà e che il numero di posti vacanti per specialisti nelle tecnologie del'informazione e della comunicazione (TIC) continuerà a crescere per raggiungere ben 900.000 posti entro il 2015, il Consiglio europeo propone di destinare parte dei fondi strutturali europei del prossimo periodo di programmazione (2014?2020) all'istruzione e alla formazione nel campo delle TIC.

    Innovazione

    Il Consiglio europeo, in vista dell'obiettivo di investire entro il 2020 il 3% del PIL in attività di ricerca e sviluppo, sollecita la rapida adozione del nuovo strumento di finanziamento per la ricerca e l'innovazione nell'UE (Programma "Orizzonte 2020", con una dotazione di 70 miliardi di euro per l'intero periodo) e del Programma per la competitività delle imprese e delle PMI (COSME), con una dotazione di oltre 2 miliardi di euro.

    Regolamentazione

    Il Consiglio europeo ha valutato i progressi realizzati nella semplificazione della regolamentazione e nella riduzione degli oneri da essa derivanti, sulla base di unacomunicazione  della Commissione europea del 2 ottobre scorso.

    Servizi

    Con riguardo al completamento del mercato interno dei servizi, il Consiglio europeo si è soffermato sulla modernizzazione della direttiva sulle qualifiche professionali, con particolare riferimento alla proposta di direttiva  relativa al reciproco riconoscimento, il cui iter di approvazione si prevede venga completato nel mese di novembre 2013. L'obiettivo è di individuare gli ostacoli che ancora si frappongono all'accesso alle professioni e di suggerire gli interventi opportuni.

    Per quanto riguarda più in generale il completamento del mercato interno dei servizi, si segnala la comunicazione "Un partenariato per la nuova crescita nei servizi 2012-2015" dell'8 giugno 2012, nella quale la Commissione illustra lo stato di attuazione della c.d. direttiva Bolkestein (recepita dall'Italia con il decreto legislativo 26 marzo 2010, n.59), che mira a facilitare la libertà di stabilimento e la libertà di prestazione di servizi nell'UE.

    Al riguardo, il Consiglio europeo invita la Commissione e il Consiglio a presentare relazioni annuali che diano conto dei progressi effettuati nell'attuazione delle riforme nazionali nel settore dei servizi, inclusi i settori individuali, e invita la Commissione a presentare delle proposte in materia entro marzo 2014.

    Politica economica, occupazionale e sociale
    Combattere la disoccupazione giovanile

    La discussione del Consiglio europeo si è incentrata sugli strumenti messi in campo dall'Unione europea per il contrasto della disoccupazione giovanile, che ha raggiunto in numerosi Stati membri livelli ritenuti inaccettabili.

    Confrontando i dati destagionalizzati di agosto 2013 rispetto allo stesso mese dell'anno scorso, forniti da Eurostat (1° ottobre 2013), si evidenzia che più del 23 per cento dei giovani al di sotto dei 25 anni è disoccupato, con punte di oltre il 40 per cento in Paesi quali l'Italia e la Spagna, come risulta dalla tabella che segue:

    Disoccupazione giovanile (dati destagionalizzati – Agosto 2012-Agosto 2013)

     

    %

    valori assoluti (migliaia)

    Agosto 2012

    Agosto 2013

    Agosto 2012

    Agosto 2013

    EU 17

    23,4

    23,7

    3.509

    3.457

    EU28

    23,1

    23,3

    5.622

    5.499

    Germania

    8,0

    7,7

    362

    349

    Spagna

    54,4

    56,0

    962

    863

    Francia

    25,0

    25,5

    702

    701

    Italia

    34,6

    40,1

    594

    667

    Regno Unito

    20,6

    -

    938

    -

    Fonte: Eurostat, ottobre 2013

    A fronte di tale situazione, il Consiglio ha sottolineato la necessità di rendere pienamente operativa entro gennaio 2014 l'iniziativa per l'occupazione giovanile (YEI).

    Con la YEI, l'UE si propone di destinare 6 miliardi di euro, negli anni 2014-2015, ai giovani di età tra i 15 e i 24 anni che non sono occupati né stanno seguendo corsi di istruzione o formazione (NEET) nei Paesi con tassi di disoccupazione giovanile superiori al 25 per cento, integrando il sostegno fornito dal Fondo sociale europeo per l'attuazione della "Garanzia per i giovani".

    Analogamente, il Consiglio sollecita gli Stati membri a dare una rapida attuazione alla Garanzia per i giovani e alla dichiarazione del Consiglio sulla dell'Alleanza europea per apprendistato, affinché si possano ottenere risultati già nel prossimo anno.

    Al riguardo, si ricorda che l'Italia ha creato una struttura apposita per l'attuazione della Garanzia per i giovani (con il decreto legge n. 76/2013), che opera in via sperimentale, in attesa della definizione del processo di riordino sul territorio nazionale dei servizi per l'impiego (finora concentrati più sulla formazione e sull'orientamento e non sull'inserimento nel mercato del lavoro) e che cessa comunque al 31 dicembre 2015. 

    Finanziare l'economia

    Il Consiglio europeo ha ribadito l'invito ad ampliare la gamma degli strumenti finanziari specifici a rischio ripartito, gestiti in comune dalla Commissione europea e dalla Banca europea per gli investimenti (BEI), per attirare investimenti dal settore privato e dal mercato dei capitali ed espandere così il volume dei prestiti alle PMI. I nuovi strumenti dovrebbero diventare operativi a gennaio 2014.

    Si sollecita inoltre l'approvazione entro la fine della legislatura (aprile 2014) della proposta di regolamento relativa ai fondi di investimento a lungo termine.

    Unione economica e monetaria

    Il Consiglio europeo ha proseguito la discussione sulla futura architettura dell'Unione economica e monetaria, rinviando tuttavia alla riunione di dicembre 2013 le valutazioni finali sulla tabella di marcia varata dal Consiglio europeo del dicembre 2012, e basata sui seguenti  quattro pilastri: cornice integrata di bilancio; quadro integrato di politica economica; cornice finanziaria integrata; legittimità democratica e responsabilità.

    In particolare, nella riunione di dicembre il Consiglio europeo procederà a un'analisi della situazione economica degli Stati membri e della zona euro in quanto tale, basata su una valutazione comparativa delle politiche per il potenziamento della crescita e dell'occupazione, compresi i risultati conseguiti dai mercati del lavoro e dei prodotti, l'efficienza della pubblica amminsitrazione, nonché l'innovazione, l'istruzione e la formazione professionale, l'occupazione e l'inclusione sociale. Inoltre, nella riunione di dicembre si dovrebbero approvare gli aspetti principali degli accordi contrattuali e dei meccanismi di solidarietà correlati.

    Dimensione sociale dell'UEM

    Il Consiglio europeo ha accolto con favore la comunicazione della Commissione europea sulla dimensione sociale dell'UEM, presentata il 2 ottobre scorso. 

    Nella comunicazione la Commissione propone, tra le altre cose, la creazione di uno "scoreboard" sociale, basato su un numero limitato di indicatori: tasso di disoccupazione e sua evoluzione; tasso di NEET e di disoccupazione giovanile; reddito disponibile delle famiglie; tasso di povertà nella popolazione in età da lavoro; diseguaglianze. Lo scoreboard verrebbe utilizzato da Commissione e Consiglio dell'UE nella predisposizione del Rapporto congiunto sull'occupazione allegato all'Analisi annuale della crescita, con la quale viene avviato il semestre europeo, e inciderebbe sull'elaborazione delle proposte di raccomandazioni specifiche per Paese.

    Nelle conclusioni il Consiglio sostiene l'opportunità di predisporre lo scoreboard e di utilizzarlo già in occasione del prossimo ciclo di coordinamento delle politiche economiche (semestre europeo 2014).

    Unione bancaria

    Il Consiglio europeo ha espresso apprezzamento per l'approvazione definitiva del pacchetto legislativo che introduce il meccanismo unico di vigilanza bancaria (single supervisory mechanism, SSM), come primo passo per la realizzazione di un'autentica unione bancaria.

    Tale meccanismo prevede l'attribuzione alla Banca centrale europea di compiti specifici di vigilanza prudenziale degli enti creditizi stabiliti negli Stati membri la cui moneta è l'euro, mantenendo le competenze residue in capo alle autorità nazionali di vigilanza. In particolare, a partire dalla seconda metà del 2014, la BCE assumerà i poteri di vigilanza sulle banche che hanno attivi per almeno 30 miliardi di euro o un patrimonio almeno pari al 20% del Pil del Paese (circa 130 su oltre 6.000 banche presenti nell'eurozona). Le banche sotto quella soglia resteranno sotto la vigilanza delle autorità nazionali, ferma restando la possibilità per la BCE di avocarne la vigilanza. All'Autorità bancaria europea sono invece affidati poteri e compiti di elaborazione di standard tecnici, ai fini dello sviluppo di un corpus unico di norme europee, per assicurare la convergenza delle pratiche di vigilanza, nonché poteri di mediazione tra le autorità di vigilanza nazionali.

    Tenuto conto che a novembre la Banca centrale europea avvierà il processo di valutazione degli enti creditizi (asset quality review) degli Stati membri partecipanti alla vigilanza bancaria unica, il Consiglio europeo rammenta che gli Stati membri devono definire entro la fine di novembre un approccio europeo coordinatorispetto a tale valutazione, incluse le eventuali misure nazionali di sostegno per le banche in crisi.

    Per completare l'unione bancaria, il Consiglio europeo chiede ai legislatori dell'Unione (Parlamento europeo e Consiglio dell'UE) di approvare entro la fine del 2013 la proposta di direttiva sul quadro comune di risanamento e risoluzione delle crisi bancarie e la proposta di direttiva sul sistema di garanzia dei depositi, e all'Eurogruppo di convenire – sempre entro la fine del 2013 - gliorientamenti per la ricapitalizzazione diretta delle banche da parte del meccanismo europeo di stabilità (MES).

    Infine, il Consiglio europeo ha ribadito l'impegno del Consiglio dell'UE a raggiungere, entro la fine del 2013, un orientamento generale sulla proposta di regolamento relativa al meccanismo unico di risoluzione delle crisi, in modo da consentirne l'approvazione definitiva entro la fine della legislatura (aprile 2014).

    In particolare, la proposta prevede la creazione di un'autorità europea unicaresponsabile della ristrutturazione o del fallimento di una banca in crisi, e composta da rappresentanti della BCE, della Commissione europea e delle autorità nazionali pertinenti, e la costituzione di un fondo unico di risoluzione,alimentato da contributi del settore creditizio, che sostituirebbe i fondi nazionali.

    Immigrazione

    Il Consiglio europeo ha sottolineato l'importanza di affrontare le cause profonde dei flussi migratori, rafforzando la cooperazione con i Paesi di origine e di transito, anche attraverso un adeguato sostegno Ue allo sviluppo e una efficace politica di rimpatrio.

    Il Consiglio europeo ha inoltre chiesto il rafforzamento delle attività dell'Agenzia europea per la gestione e la cooperazione alle frontiere esterne (Frontex) nel Mediterraneo e lungo i confini a sud-est dell'Unione europea, sottolineando l'importanza fondamentale di una rapida attuazione da parte degli Stati membri del nuovo Sistema europeo di sorveglianza delle frontiere (Eurosur) per agevolare l'individuazione delle imbarcazioni e degli ingressi illegali, contribuendo a proteggere e a salvare vite umane alle frontiere esterne UE.

    Il Consiglio europeo invita la neo-istituita task force per il Mediterraneo (creata su proposta della delegazione italiana), guidata dalla Commissione europea e comprendente rappresentanti degli Stati membri, delle Agenzie UE e del Servizio europeo per l'azione sterna, a individuare - sulla base dei principi di prevenzione, protezione e solidarietà  -  azioni prioritarie per un uso più efficace a breve termine delle politiche e degli strumenti europei.

    Il Consiglio europeo ha infine preannunciato che la riunione di giugno 2014 saràdedicata ai dell'asilo e dell'immigrazione: in quella sede dovrebbero essere definite le linee guida strategiche per l'ulteriore programmazione legislativa e operativa dell'Unione europea in materia di libertà, sicurezza e giustizia.

    Partenariato orientale

    Nel corso della riunione è stata messa a punto la preparazione del prossimo Vertice dei Capi di Stato e di Governo dedicato al Partenariato orientale, che si svolgerà a Vilnius il 28 e 29 novembre 2013.

    Con il partenariato orientale - rivolto ad Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Moldavia e Ucraina – l'Unione europea si prefigge di rafforzare la dimensione orientale della politica europea di vicinato, in modo complementare rispetto all'iniziativa dell'Unione per il Mediterraneo, che coinvolge i partner del vicinato meridionale.

    Dichiarazione sui servizi di intelligence

    I capi di Stato o di Governo hanno affrontato i temi connessi alla recente controversia con gli Stati Uniti in materia di servizi di intelligence. E' stata sottolineata la stretta relazione che sussiste tra Europa e Stati Uniti e il valore di tale partenariato, precisando tuttavia che tale partenariato deve essere basato sul rispetto e sulla fiducia, anche per quanto riguarda l'attività e la cooperazione dei servizi segreti. Si è inoltre rimarcato il fatto che la raccolta di informazioni è un elemento essenziale nella lotta contro il terrorismo, e che l'assenza di fiducia può pregiudicare la necessaria cooperazione nel campo della raccolta di informazioni.

    I Capi di Stato o di Governo hanno quindi preso atto della volontà di Francia e Germania di avviare colloqui bilaterali con gli Stati Uniti al fine di raggiungere, entro la fine dell'anno, un'intesa sulle relazioni in questo settore. 

    Il Consiglio europeo ha discusso di economia digitale, innovazione e servizi; politica economica e sociale, con particolare riferimento alle misure per combattere la disoccupazione giovanile e sostenere le piccole e medie imprese; futura architettura dell'unione economica e monetaria, con particolare riguardo agli sviluppi dell'unione bancaria; cooperazione in materia di politica dell'immigrazione. A margine della riunione è stata adottata una dichiarazione sulla controversia con gli Stati Uniti in materia di servizi di intelligence.

    Alla vigilia del Consiglio europeo, il 22 ottobre, il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha reso comunicazioni alla Camera, in esito alle quali è stata approvata la risoluzione n. 6-00036 (Speranza, Brunetta, Dellai, Pisicchio e Di Lello). Sono state respinte le risoluzioni n. 6-00037 (Migliore e altri), 6-00038 (Pini e altri), 6-00039 (Colonnese e altri).

    Le conclusioni adottate dal Consiglio europeo hanno riguardato i seguenti profili:

    Economia digitale, innovazione e servizi
    Investimenti nell'economia digitale

    Il Consiglio europeo segnala la necessità di nuovi investimenti per favorire la diffusione della banda larga ad alta velocità e delle tecnologie di quarta generazione. Uno degli obiettivi dell'agenda digitale è infatti di garantire entro il 2020 l'accesso a internet a velocità pari o superiori a 30Mbps per tutti i cittadini europei, e lavorare affinché entro la stessa data almeno il 50% delle famiglie sia abbonata a internet con connessioni al di sopra di 100 Mbps. Pertanto, il Consiglio raccomanda la rapida approvazione della proposta di regolamento recante misure volte a ridurre i costi dell'installazione di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità.

    Completamento del mercato unico digitale

    Il Consiglio europeo ha ribadito l'impegno a completare il mercato unico digitaleentro il 2015, come previsto dall'Agenda digitale europea.

    L'Agenda digitale europea (AGE), una delle sette iniziative faro della strategia Europa 2020, è intesa a: realizzare il mercato unico del digitale favorendo l'accesso a servizi e contenuti online; migliorare l'interoperabilità delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC); assicurare la diffusione capillare e l'accesso dei cittadini a Internet ad altissima velocità; aumentare gli stanziamenti su ricerca e innovazione nel settore; accelerare l'adozione di soluzioni intelligenti basate sulle TIC per affrontare le grandi sfide del futuro (riduzione dei consumi energetici, miglioramento delle condizioni di vita dei pazienti e dei disabili (e-health), servizi digitali pubblici (e-government). Per ognuna di tali linee d'azione, l'agenda individua misure specifiche, a carico della Commissione e degli Stati membri.

    Il Consiglio europeo dunque sollecita l'approvazione definitiva, tra le altre, delle seguenti proposte:

    • il pacchetto legislativo in materia di pagamenti, composto da una proposta di direttiva che aggiorna e integra il vigente quadro in materia di servizi di pagamento, e una proposta di regolamento relativo alle commissioni interbancarie sulle operazioni di pagamento con carta;
    • la proposta di direttiva sulla fatturazione elettronica negli appalti pubblici;
    • la proposta di regolamento in materia di identificazione elettronica e servizi fiduciari per le transazioni elettroniche nel mercato interno;
    • la proposta di regolamento che semplifica il regime di autorizzazione per gli operatori delle telecomunicazioni, elimina i costi del roaming a partire dal 1° luglio 2014, e abolisce la maggiorazione del prezzo delle chiamate internazionali in Europa.
    Migliorare le competenze

    Considerato che il 40% delle imprese che assumono o cercano di assumere specialisti informatici ha difficoltà e che il numero di posti vacanti per specialisti nelle tecnologie del'informazione e della comunicazione (TIC) continuerà a crescere per raggiungere ben 900.000 posti entro il 2015, il Consiglio europeo propone di destinare parte dei fondi strutturali europei del prossimo periodo di programmazione (2014?2020) all'istruzione e alla formazione nel campo delle TIC.

      Innovazione

      Il Consiglio europeo, in vista dell'obiettivo di investire entro il 2020 il 3% del PIL in attività di ricerca e sviluppo, sollecita la rapida adozione del nuovo strumento di finanziamento per la ricerca e l'innovazione nell'UE (Programma "Orizzonte 2020", con una dotazione di 70 miliardi di euro per l'intero periodo) e del Programma per la competitività delle imprese e delle PMI (COSME), con una dotazione di oltre 2 miliardi di euro.

      Regolamentazione

      Il Consiglio europeo ha valutato i progressi realizzati nella semplificazione della regolamentazione e nella riduzione degli oneri da essa derivanti, sulla base di unacomunicazione  della Commissione europea del 2 ottobre scorso.

      Servizi

      Con riguardo al completamento del mercato interno dei servizi, il Consiglio europeo si è soffermato sulla modernizzazione della direttiva sulle qualifiche professionali, con particolare riferimento alla proposta di direttiva  relativa al reciproco riconoscimento, il cui iter di approvazione si prevede venga completato nel mese di novembre 2013. L'obiettivo è di individuare gli ostacoli che ancora si frappongono all'accesso alle professioni e di suggerire gli interventi opportuni.

      Per quanto riguarda più in generale il completamento del mercato interno dei servizi, si segnala la comunicazione "Un partenariato per la nuova crescita nei servizi 2012-2015" dell'8 giugno 2012, nella quale la Commissione illustra lo stato di attuazione della c.d. direttiva Bolkestein (recepita dall'Italia con il decreto legislativo 26 marzo 2010, n.59), che mira a facilitare la libertà di stabilimento e la libertà di prestazione di servizi nell'UE.

      Al riguardo, il Consiglio europeo invita la Commissione e il Consiglio a presentare relazioni annuali che diano conto dei progressi effettuati nell'attuazione delle riforme nazionali nel settore dei servizi, inclusi i settori individuali, e invita la Commissione a presentare delle proposte in materia entro marzo 2014.

      Politica economica, occupazionale e sociale
      Combattere la disoccupazione giovanile

      La discussione del Consiglio europeo si è incentrata sugli strumenti messi in campo dall'Unione europea per il contrasto della disoccupazione giovanile, che ha raggiunto in numerosi Stati membri livelli ritenuti inaccettabili.

      Confrontando i dati destagionalizzati di agosto 2013 rispetto allo stesso mese dell'anno scorso, forniti da Eurostat (1° ottobre 2013), si evidenzia che più del 23 per cento dei giovani al di sotto dei 25 anni è disoccupato, con punte di oltre il 40 per cento in Paesi quali l'Italia e la Spagna, come risulta dalla tabella che segue:

      Disoccupazione giovanile (dati destagionalizzati – Agosto 2012-Agosto 2013)

       

      %

      valori assoluti (migliaia)

      Agosto 2012

      Agosto 2013

      Agosto 2012

      Agosto 2013

      EU 17

      23,4

      23,7

      3.509

      3.457

      EU28

      23,1

      23,3

      5.622

      5.499

      Germania

      8,0

      7,7

      362

      349

      Spagna

      54,4

      56,0

      962

      863

      Francia

      25,0

      25,5

      702

      701

      Italia

      34,6

      40,1

      594

      667

      Regno Unito

      20,6

      -

      938

      -

      Fonte: Eurostat, ottobre 2013

      A fronte di tale situazione, il Consiglio ha sottolineato la necessità di rendere pienamente operativa entro gennaio 2014 l'iniziativa per l'occupazione giovanile (YEI).

      Con la YEI, l'UE si propone di destinare 6 miliardi di euro, negli anni 2014-2015, ai giovani di età tra i 15 e i 24 anni che non sono occupati né stanno seguendo corsi di istruzione o formazione (NEET) nei Paesi con tassi di disoccupazione giovanile superiori al 25 per cento, integrando il sostegno fornito dal Fondo sociale europeo per l'attuazione della "Garanzia per i giovani".

      Analogamente, il Consiglio sollecita gli Stati membri a dare una rapida attuazione alla Garanzia per i giovani e alla dichiarazione del Consiglio sulla dell'Alleanza europea per apprendistato, affinché si possano ottenere risultati già nel prossimo anno.

      Al riguardo, si ricorda che l'Italia ha creato una struttura apposita per l'attuazione della Garanzia per i giovani (con il decreto legge n. 76/2013), che opera in via sperimentale, in attesa della definizione del processo di riordino sul territorio nazionale dei servizi per l'impiego (finora concentrati più sulla formazione e sull'orientamento e non sull'inserimento nel mercato del lavoro) e che cessa comunque al 31 dicembre 2015. 

      Finanziare l'economia

      Il Consiglio europeo ha ribadito l'invito ad ampliare la gamma degli strumenti finanziari specifici a rischio ripartito, gestiti in comune dalla Commissione europea e dalla Banca europea per gli investimenti (BEI), per attirare investimenti dal settore privato e dal mercato dei capitali ed espandere così il volume dei prestiti alle PMI. I nuovi strumenti dovrebbero diventare operativi a gennaio 2014.

      Si sollecita inoltre l'approvazione entro la fine della legislatura (aprile 2014) della proposta di regolamento relativa ai fondi di investimento a lungo termine.

      Unione economica e monetaria

      Il Consiglio europeo ha proseguito la discussione sulla futura architettura dell'Unione economica e monetaria, rinviando tuttavia alla riunione di dicembre 2013 le valutazioni finali sulla tabella di marcia varata dal Consiglio europeo del dicembre 2012, e basata sui seguenti  quattro pilastri: cornice integrata di bilancio; quadro integrato di politica economica; cornice finanziaria integrata; legittimità democratica e responsabilità.

      In particolare, nella riunione di dicembre il Consiglio europeo procederà a un'analisi della situazione economica degli Stati membri e della zona euro in quanto tale, basata su una valutazione comparativa delle politiche per il potenziamento della crescita e dell'occupazione, compresi i risultati conseguiti dai mercati del lavoro e dei prodotti, l'efficienza della pubblica amminsitrazione, nonché l'innovazione, l'istruzione e la formazione professionale, l'occupazione e l'inclusione sociale. Inoltre, nella riunione di dicembre si dovrebbero approvare gli aspetti principali degli accordi contrattuali e dei meccanismi di solidarietà correlati.

      Dimensione sociale dell'UEM

      Il Consiglio europeo ha accolto con favore la comunicazione della Commissione europea sulla dimensione sociale dell'UEM, presentata il 2 ottobre scorso. 

      Nella comunicazione la Commissione propone, tra le altre cose, la creazione di uno "scoreboard" sociale, basato su un numero limitato di indicatori: tasso di disoccupazione e sua evoluzione; tasso di NEET e di disoccupazione giovanile; reddito disponibile delle famiglie; tasso di povertà nella popolazione in età da lavoro; diseguaglianze. Lo scoreboard verrebbe utilizzato da Commissione e Consiglio dell'UE nella predisposizione del Rapporto congiunto sull'occupazione allegato all'Analisi annuale della crescita, con la quale viene avviato il semestre europeo, e inciderebbe sull'elaborazione delle proposte di raccomandazioni specifiche per Paese.

      Nelle conclusioni il Consiglio sostiene l'opportunità di predisporre lo scoreboard e di utilizzarlo già in occasione del prossimo ciclo di coordinamento delle politiche economiche (semestre europeo 2014).

      Unione bancaria

      Il Consiglio europeo ha espresso apprezzamento per l'approvazione definitiva del pacchetto legislativo che introduce il meccanismo unico di vigilanza bancaria (single supervisory mechanism, SSM), come primo passo per la realizzazione di un'autentica unione bancaria.

      Tale meccanismo prevede l'attribuzione alla Banca centrale europea di compiti specifici di vigilanza prudenziale degli enti creditizi stabiliti negli Stati membri la cui moneta è l'euro, mantenendo le competenze residue in capo alle autorità nazionali di vigilanza. In particolare, a partire dalla seconda metà del 2014, la BCE assumerà i poteri di vigilanza sulle banche che hanno attivi per almeno 30 miliardi di euro o un patrimonio almeno pari al 20% del Pil del Paese (circa 130 su oltre 6.000 banche presenti nell'eurozona). Le banche sotto quella soglia resteranno sotto la vigilanza delle autorità nazionali, ferma restando la possibilità per la BCE di avocarne la vigilanza. All'Autorità bancaria europea sono invece affidati poteri e compiti di elaborazione di standard tecnici, ai fini dello sviluppo di un corpus unico di norme europee, per assicurare la convergenza delle pratiche di vigilanza, nonché poteri di mediazione tra le autorità di vigilanza nazionali.

      Tenuto conto che a novembre la Banca centrale europea avvierà il processo di valutazione degli enti creditizi (asset quality review) degli Stati membri partecipanti alla vigilanza bancaria unica, il Consiglio europeo rammenta che gli Stati membri devono definire entro la fine di novembre un approccio europeo coordinatorispetto a tale valutazione, incluse le eventuali misure nazionali di sostegno per le banche in crisi.

      Per completare l'unione bancaria, il Consiglio europeo chiede ai legislatori dell'Unione (Parlamento europeo e Consiglio dell'UE) di approvare entro la fine del 2013 la proposta di direttiva sul quadro comune di risanamento e risoluzione delle crisi bancarie e la proposta di direttiva sul sistema di garanzia dei depositi, e all'Eurogruppo di convenire – sempre entro la fine del 2013 - gliorientamenti per la ricapitalizzazione diretta delle banche da parte del meccanismo europeo di stabilità (MES).

      Infine, il Consiglio europeo ha ribadito l'impegno del Consiglio dell'UE a raggiungere, entro la fine del 2013, un orientamento generale sulla proposta di regolamento relativa al meccanismo unico di risoluzione delle crisi, in modo da consentirne l'approvazione definitiva entro la fine della legislatura (aprile 2014).

      In particolare, la proposta prevede la creazione di un'autorità europea unicaresponsabile della ristrutturazione o del fallimento di una banca in crisi, e composta da rappresentanti della BCE, della Commissione europea e delle autorità nazionali pertinenti, e la costituzione di un fondo unico di risoluzione,alimentato da contributi del settore creditizio, che sostituirebbe i fondi nazionali.

      Immigrazione

      Il Consiglio europeo ha sottolineato l'importanza di affrontare le cause profonde dei flussi migratori, rafforzando la cooperazione con i Paesi di origine e di transito, anche attraverso un adeguato sostegno Ue allo sviluppo e una efficace politica di rimpatrio.

      Il Consiglio europeo ha inoltre chiesto il rafforzamento delle attività dell'Agenzia europea per la gestione e la cooperazione alle frontiere esterne (Frontex) nel Mediterraneo e lungo i confini a sud-est dell'Unione europea, sottolineando l'importanza fondamentale di una rapida attuazione da parte degli Stati membri del nuovo Sistema europeo di sorveglianza delle frontiere (Eurosur) per agevolare l'individuazione delle imbarcazioni e degli ingressi illegali, contribuendo a proteggere e a salvare vite umane alle frontiere esterne UE.

      Il Consiglio europeo invita la neo-istituita task force per il Mediterraneo (creata su proposta della delegazione italiana), guidata dalla Commissione europea e comprendente rappresentanti degli Stati membri, delle Agenzie UE e del Servizio europeo per l'azione sterna, a individuare - sulla base dei principi di prevenzione, protezione e solidarietà  -  azioni prioritarie per un uso più efficace a breve termine delle politiche e degli strumenti europei.

      Il Consiglio europeo ha infine preannunciato che la riunione di giugno 2014 saràdedicata ai dell'asilo e dell'immigrazione: in quella sede dovrebbero essere definite le linee guida strategiche per l'ulteriore programmazione legislativa e operativa dell'Unione europea in materia di libertà, sicurezza e giustizia.

      Partenariato orientale

      Nel corso della riunione è stata messa a punto la preparazione del prossimo Vertice dei Capi di Stato e di Governo dedicato al Partenariato orientale, che si svolgerà a Vilnius il 28 e 29 novembre 2013.

      Con il partenariato orientale - rivolto ad Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Moldavia e Ucraina – l'Unione europea si prefigge di rafforzare la dimensione orientale della politica europea di vicinato, in modo complementare rispetto all'iniziativa dell'Unione per il Mediterraneo, che coinvolge i partner del vicinato meridionale.

      Dichiarazione sui servizi di intelligence

      I capi di Stato o di Governo hanno affrontato i temi connessi alla recente controversia con gli Stati Uniti in materia di servizi di intelligence. E' stata sottolineata la stretta relazione che sussiste tra Europa e Stati Uniti e il valore di tale partenariato, precisando tuttavia che tale partenariato deve essere basato sul rispetto e sulla fiducia, anche per quanto riguarda l'attività e la cooperazione dei servizi segreti. Si è inoltre rimarcato il fatto che la raccolta di informazioni è un elemento essenziale nella lotta contro il terrorismo, e che l'assenza di fiducia può pregiudicare la necessaria cooperazione nel campo della raccolta di informazioni.

      I Capi di Stato o di Governo hanno quindi preso atto della volontà di Francia e Germania di avviare colloqui bilaterali con gli Stati Uniti al fine di raggiungere, entro la fine dell'anno, un'intesa sulle relazioni in questo settore.