MENU DI NAVIGAZIONE DELLA SEZIONE

Salta il menu

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Fine contenuto

MENU DI NAVIGAZIONE DEL DOMINIO PARLAMENTO

INIZIO CONTENUTO

MENU DI NAVIGAZIONE DELLA SEZIONE

Salta il menu

Temi dell'attività parlamentare

Il Consiglio europeo del 27-28 giugno 2013
informazioni aggiornate a lunedì, 1 luglio 2013

Il 25 giugno il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha reso comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo del 27-28 giugno, dedicato principalmente alle questioni economico-finanziarie, con particolare riferimento al tema della disoccupazione giovanile.

In esito alle comunicazioni del Presidente del Consiglio, la Camera ha approvato la risoluzione n. 6-00018 (Speranza, Brunetta, Dellai, Pisicchio ed altri) e la n. 6-00020 (Giancarlo Giorgetti ed altri), entrambe accettate dal Governo (alla risoluzione n. 6-00020, su richiesta del Governo, sono state aggiunte all'ultimo capoverso del dispositivo le seguenti parole: «nei limiti dei vincoli derivanti dagli ordinamenti costituzionali dell'Italia e degli altri Stati membri»).

Occupazione

Nelle conclusioni del Consiglio si legge che, stante l'inaccettabile elevato numero di giovani europei privi di occupazione, la lotta alla disoccupazione giovanile è l'obiettivo immediato dell'Europa. Ogni sforzo dovrà concentrarsi sull'obiettivo di offrire ai giovani, privi di lavoro e al di fuori del sistema di istruzione e formazione, occasioni di lavoro o di prosecuzione dell'istruzione scolastica o di formazione entro quattro mesi, come previsto dalla "Garanzia per i giovani" (COM(2012)729).

A tale scopo il Consiglio, basandosi sulla comunicazione della Commissione in materia di occupazione giovanile (COM(2013)447), richiede un'azione determinata e immediata sia a livello dei singoli Stati membri sia a livello dell'Unione europea, fondata sulle seguenti misure concrete:

  •  utilizzo dei fondi strutturali, anche riprogrammando le risorse non spese.

Il Consiglio auspica che la Commissione e gli Stati membri sfruttino tutte le possibilità offerte dal Fondo sociale europeo, il principale strumento a livello europeo per la promozione dell'occupazione dei giovani. Dove possibile, gli Stati membri dovrebbero migliorare la loro capacità amministrativa, anche con il supporto dell'assistenza tecnica della Commissione e l'individuazione di buone pratiche;

  • piena operatività dal gennaio 2014 dell'Iniziativa Occupazione Giovanile(Youth Employment Initiative – YEI) (COM(2013)144), per permettere di operare i primi finanziamenti nelle regioni in cui il tasso di disoccupazione giovanile è superiore al 25 per cento nel 2013.

Si rileva che, in base ai dati Eurostat, in Grecia il tasso ha toccato quasi il 60 per cento, in Spagna il 55 per cento, mentre in Italia ha superato il 38 per cento.

Per permettere la piena operatività della YEI, i finanziamenti previsti, pari a 6 miliardi di euro, dovrebbero essere attribuiti nei primi due anni del prossimo quadro finanziario pluriennale (QFP), ovvero il 2014 e il 2015. Inoltre, le risorse non spese per gli anni 2014-2016 del QFP, destinati ad altre finalità, potrebbero essere utilizzate per costituire una sorte di stanziamento aggiuntivo destinato al finanziamento di misure per combattere la disoccupazione giovanile. Gli Stati membri beneficiari dei finanziamenti dovranno adottare, prima della fine dell'anno,piani per l'implementazione della "Garanzia per i giovani", mentre gli altri Stati membri sono incoraggiati ad adottare analoghi piani nel 2014. La Commissione riferirà nel 2016 sull'attuazione della Garanzia per i giovani e sulla YEI;

  • rapida messa in opera delle inziative già elaborate dalla BEI "Jobs for Europe" (che prevede un più facile accesso delle PMI ai prestiti) e "Investment in skills" (che prevede finanziamenti per la formazione e l'apprendistato dei giovani nelle imprese);
  • rafforzamento del programma "Your First EURES Job" per promuovere lamobilità dei giovani in cerca di lavoro.

Da parte loro, gli Stati membri dovrebbero utilizzare parte dei contributi del FSE per sostenere programmi di mobilità transfrontaliera. Per il medesimo scopo, Il programma "Erasmus +", che favorisce anche la formazione professionale transfrontaliera, deve essere pienamente operativo dal gennaio 2014. Con riferimento alle iniziative legislative in corso, il Consiglio considera favorevolmente l'accordo con il Parlamento europeo in materia di riconoscimento delle qualifiche professionali, auspica il rapido esame della proposta di decisione della Commissione per la creazione di un sistema di servizi per l'impiego pubblici(COM(2013)430) e giudica importante la proposta per il mantenimento dei diritti alla pensione complementare (COM(2007)603), da adottare entro la fine della legisaltura in corso (e quindi entro maggio 2014);

  • promozione dell'apprendistato e dei tirocini di alta qualità.

In particolare, il Consiglio auspica l'adozione dell'Alleanza europea per l'apprendistato, in luglio, e del progetto per l'Alta Qualità dei tirocini, da adottare nella prima parte del 2014;

  • coinvolgimento delle parti sociali.

Il Consiglio accoglie con favore il Quadro di azioni sull'occupazione giovanile, approvato dalle parti sociali in data 11 giugno 2013.

A livello nazionale, gli Stati membri dovrebbero continuare sulla strada intrapresa delle riforme, innanzitutto modernizzando il sistema educativo, per facilitare il passaggio dalla scuola al lavoro, per integrare i giovani con basso livello di specializzazione nel mercato del lavoro, per promuovere l'apprendistato e i tirocini in settori economici chiave, come l'imprenditoria e le start-up. In particolare, i Paesi con alti tassi di disoccupazione giovanile dovrebbero adottare misure di politica attiva in materia di mercato del lavoro, con particolare attenzione alla partecipazione dei gruppi vulnerabili.

Infine, il Consiglio europeo richiama l'importanza di spostare la tassazione che grava sul lavoro, riducendo gli oneri sociali, e di aumentare la condivisione tra gli Stati membri delle buone pratiche.

Crescita e competitività

In materia di politica economica , il Consiglio europeo ha avallato le raccomandazioni presentate dalla Commissione europea il 29 maggio scorso.

In base alla procedura del semestre europeo, tali raccomandazioni verranno approvate formalmente dal Consiglio ECOFIN nel mese di luglio, e costituiranno la cornice all'interno della quale ciascuno Stato membro dovrà predisporre la propria legge di bilancio.

In via generale, le raccomandazioni impegnano I Paesi membri a perseguire una strategia di risanamento fiscale favorevole alla crescita, accelerando le riforme strutturali, e differenziato in considerazione delle diverse condizioni macroeconomiche.

A tale riguardo, è bene sottolineare che la Commissione europea ha raccomandato di posticipare la riduzione del disavanzo pubblico sotto la soglia del 3% in rapporto al PIL, di due anni per la Francia, la Spagna e la Slovenia, e di un anno per i Paesi Bassi.

Nuovo piano d'investimento per l'Europa

In particolare, il Consiglio europeo ritiene fondamentale ripristinare la normale erogazione di prestiti all'economia e facilitare il finanziamento degli investimenti, soprattutto per quanto riguarda le PMI. Si considera altresì cruciale promuovere l'imprenditorialità ed il lavoro autonomo. A tale riguardo, il Consiglio europeo ha definito gli elementi essenziali di un nuovo "piano d'investimento" per l'UE, da inserire nel contesto del prossimo quadro finanziario (QFP) 2014-2020.

A tale scopo, il Consiglio europeo considera prioritarie le seguenti misure:

  •  l'approvazione entro la fine dell'anno delle proposte legislative volte al conseguimento degli obiettivi della Strategia Europa 2020;
  •  l'adozione, nell'ambito della politica di coesione 2014-2020, degli accordi di partenariato Commissione/Stati membri per l'attuazione dei programmi finanziati dai fondi strutturali;
  • l'adozione dei programmi per la competitività delle imprese e le PMI (COSME)e per la ricerca e l'innovazione (Horizon 2020);
  • l'accelerazione nell'attuazione della fase pilota relativa ai prestiti obbligazionari per il finanziamento di progetti infrastrutturali nei settori dei trasporti, dell'energia e dell'infrastruttura a banda larga (cd. project bonds,capaci di mobilitare, secondo le stime della Commissione, fino a 4,5 miliardi di euro di investimenti).

Il Consiglio europeo ha inoltre accolto con favore il rapporto congiunto della Commissione europea e della Banca europea per gli investimenti (BEI) sul finanziamento dell'economia, incentrato sulle seguenti iniziative:

  • incremento del 40% delle attività di prestito della BEI nel biennio 2014-2015, anche sulla base del recente aumento di capitale pari a 10 miliardi di euro, approvato dal Consiglio dei governatori della stessa BEI nel gennaio scorso;
  • un più ampio utilizzo di strumenti finanziari di condivisione dei rischi,emessi congiuntamente da Commissione europea e BEI, in modo da espandere significativamente il volume dei prestiti alle piccole e medie imprese in tutta l'UE;
  • l'estensione del mandato del Fondo europeo per gli investimenti, al fine di incrementarne la capacità di concedere crediti;
  • una maggiore cooperazione tra la BEI e le banche nazionali di investimento per accrescere le opportunità di cofinanziamento e scambio delle migliori pratiche.
Attuazione del Patto per la crescita e l'occupazione

Il Consiglio europeo ha ribadito la necessità di dare attuazione alle misure previste dal Patto per la crescita e l'occupazione, sia a livello UE sia a livello dei singoli Stati membri.

In particolare, in tema di politica industriale, il Consiglio europeo ha tenuto un primo scambio di opinioni su due questioni chiave:

  •  il piano d'azione della Commissione per l'industria dell'acciaio;
  •  la comunicazione della Commissione sulla riduzione degli oneri amministrativi per le imprese.

Inoltre, il Consiglio europeo ha accolto con favore il lancio dei negoziati per ilnuovo accordo commerciale con gli Stati Uniti.

Completamento dell'UEM

Nell'ambito della tabella di marcia approvata nella riunione di dicembre 2012, il Consiglio europeo ha ribadito che, nel breve periodo, la priorità è quella di completare l'unione bancaria, per assicurare la stabilità finanziaria, ridurre la frammentazione del mercato creditizio e ripristinare la normale erogazione di prestiti all'economia.

A tale fine, il Consiglio europeo ha sottolineato l'importanza de:

  •  le nuove regole in materia di patrimoniali delle banche (cd. Basilea 3) e sul sistema unico di vigilanza bancaria;
  • l'indagine della Banca centrale europea sulle passività e sulla qualità degli attivi delle banche;
  • l'adozione delle linne guida per la ricapitalizzazione diretta delle banche da parte del Meccanismo europeo di stabilità;
  • l'accordo raggiunto dal Consiglio ECOFIN sulla proposta di direttiva che istituisce un quadro di risanamento e di risoluzione delle crisi bancarie;
  • l'avvio della discussione, in vista di un rapido accordo entro la fine della legislatura (maggio 2014), su un sistema unico di risoluzione delle crisi bancarie, finanziato con contributi versati dagli enti creditizi (la Commissione dovrebbe presentare una proposta legislativa nei prossimi mesi).

Il Consiglio europeo ha inoltre proseguito la discussione, senza assumere decisioni (che sono attese per la fine del 2013), sulle due comunicazioni presentate dalla Commissione europeo nel marzo scorso, relative al coordinamento ex ante delle grandi riforme di politica economica e all'istituzione dello strumento di convergenza.

Il Consiglio intende inoltre approfondire, nei prossimi mesi, il tema della dimensione sociale della UEM, sollecitando l'analisi, con il contributo delle parti sociali, degli squilibri sociali e del mercato del lavoro tra i diversi Stati membri.

Da ultimo, il Consiglio europeo ha avallato la proposta della Commissione europea che consente alla Lettonia, in virtù del rispetto dei parametri di convergenza economica previsti dai Trattati, di adottare la moneta unica a partire dal 1° gennaio 2014.

Allargamento

Il Consiglio europeo ha avallato la proposta del Consiglio dell'UE di aprire i negoziati di adesione con la Serbia e di avviare il negoziato per stipulare un Accordo di stabilizzazione ed associazione con il Kosovo, in linea con la risoluzione ONU 1244/1999 e con il parere della Corte di giustizia internazionale sulla dichiarazione di indipendenza del Kosovo stesso.

Il 25 giugno il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha reso comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo del 27-28 giugno, dedicato principalmente alle questioni economico-finanziarie, con particolare riferimento al tema della disoccupazione giovanile.

In esito alle comunicazioni del Presidente del Consiglio, la Camera ha approvato la risoluzione n. 6-00018 (Speranza, Brunetta, Dellai, Pisicchio ed altri) e la n. 6-00020 (Giancarlo Giorgetti ed altri), entrambe accettate dal Governo (alla risoluzione n. 6-00020, su richiesta del Governo, sono state aggiunte all'ultimo capoverso del dispositivo le seguenti parole: «nei limiti dei vincoli derivanti dagli ordinamenti costituzionali dell'Italia e degli altri Stati membri»).

Occupazione

Nelle conclusioni del Consiglio si legge che, stante l'inaccettabile elevato numero di giovani europei privi di occupazione, la lotta alla disoccupazione giovanile è l'obiettivo immediato dell'Europa. Ogni sforzo dovrà concentrarsi sull'obiettivo di offrire ai giovani, privi di lavoro e al di fuori del sistema di istruzione e formazione, occasioni di lavoro o di prosecuzione dell'istruzione scolastica o di formazione entro quattro mesi, come previsto dalla "Garanzia per i giovani" (COM(2012)729).

A tale scopo il Consiglio, basandosi sulla comunicazione della Commissione in materia di occupazione giovanile (COM(2013)447), richiede un'azione determinata e immediata sia a livello dei singoli Stati membri sia a livello dell'Unione europea, fondata sulle seguenti misure concrete:

  •  utilizzo dei fondi strutturali, anche riprogrammando le risorse non spese.

Il Consiglio auspica che la Commissione e gli Stati membri sfruttino tutte le possibilità offerte dal Fondo sociale europeo, il principale strumento a livello europeo per la promozione dell'occupazione dei giovani. Dove possibile, gli Stati membri dovrebbero migliorare la loro capacità amministrativa, anche con il supporto dell'assistenza tecnica della Commissione e l'individuazione di buone pratiche;

  • piena operatività dal gennaio 2014 dell'Iniziativa Occupazione Giovanile(Youth Employment Initiative – YEI) (COM(2013)144), per permettere di operare i primi finanziamenti nelle regioni in cui il tasso di disoccupazione giovanile è superiore al 25 per cento nel 2013.

Si rileva che, in base ai dati Eurostat, in Grecia il tasso ha toccato quasi il 60 per cento, in Spagna il 55 per cento, mentre in Italia ha superato il 38 per cento.

Per permettere la piena operatività della YEI, i finanziamenti previsti, pari a 6 miliardi di euro, dovrebbero essere attribuiti nei primi due anni del prossimo quadro finanziario pluriennale (QFP), ovvero il 2014 e il 2015. Inoltre, le risorse non spese per gli anni 2014-2016 del QFP, destinati ad altre finalità, potrebbero essere utilizzate per costituire una sorte di stanziamento aggiuntivo destinato al finanziamento di misure per combattere la disoccupazione giovanile. Gli Stati membri beneficiari dei finanziamenti dovranno adottare, prima della fine dell'anno,piani per l'implementazione della "Garanzia per i giovani", mentre gli altri Stati membri sono incoraggiati ad adottare analoghi piani nel 2014. La Commissione riferirà nel 2016 sull'attuazione della Garanzia per i giovani e sulla YEI;

  • rapida messa in opera delle inziative già elaborate dalla BEI "Jobs for Europe" (che prevede un più facile accesso delle PMI ai prestiti) e "Investment in skills" (che prevede finanziamenti per la formazione e l'apprendistato dei giovani nelle imprese);
  • rafforzamento del programma "Your First EURES Job" per promuovere lamobilità dei giovani in cerca di lavoro.

Da parte loro, gli Stati membri dovrebbero utilizzare parte dei contributi del FSE per sostenere programmi di mobilità transfrontaliera. Per il medesimo scopo, Il programma "Erasmus +", che favorisce anche la formazione professionale transfrontaliera, deve essere pienamente operativo dal gennaio 2014. Con riferimento alle iniziative legislative in corso, il Consiglio considera favorevolmente l'accordo con il Parlamento europeo in materia di riconoscimento delle qualifiche professionali, auspica il rapido esame della proposta di decisione della Commissione per la creazione di un sistema di servizi per l'impiego pubblici(COM(2013)430) e giudica importante la proposta per il mantenimento dei diritti alla pensione complementare (COM(2007)603), da adottare entro la fine della legisaltura in corso (e quindi entro maggio 2014);

  • promozione dell'apprendistato e dei tirocini di alta qualità.

In particolare, il Consiglio auspica l'adozione dell'Alleanza europea per l'apprendistato, in luglio, e del progetto per l'Alta Qualità dei tirocini, da adottare nella prima parte del 2014;

  • coinvolgimento delle parti sociali.

Il Consiglio accoglie con favore il Quadro di azioni sull'occupazione giovanile, approvato dalle parti sociali in data 11 giugno 2013.

A livello nazionale, gli Stati membri dovrebbero continuare sulla strada intrapresa delle riforme, innanzitutto modernizzando il sistema educativo, per facilitare il passaggio dalla scuola al lavoro, per integrare i giovani con basso livello di specializzazione nel mercato del lavoro, per promuovere l'apprendistato e i tirocini in settori economici chiave, come l'imprenditoria e le start-up. In particolare, i Paesi con alti tassi di disoccupazione giovanile dovrebbero adottare misure di politica attiva in materia di mercato del lavoro, con particolare attenzione alla partecipazione dei gruppi vulnerabili.

Infine, il Consiglio europeo richiama l'importanza di spostare la tassazione che grava sul lavoro, riducendo gli oneri sociali, e di aumentare la condivisione tra gli Stati membri delle buone pratiche.

Crescita e competitività

In materia di politica economica , il Consiglio europeo ha avallato le raccomandazioni presentate dalla Commissione europea il 29 maggio scorso.

In base alla procedura del semestre europeo, tali raccomandazioni verranno approvate formalmente dal Consiglio ECOFIN nel mese di luglio, e costituiranno la cornice all'interno della quale ciascuno Stato membro dovrà predisporre la propria legge di bilancio.

In via generale, le raccomandazioni impegnano I Paesi membri a perseguire una strategia di risanamento fiscale favorevole alla crescita, accelerando le riforme strutturali, e differenziato in considerazione delle diverse condizioni macroeconomiche.

A tale riguardo, è bene sottolineare che la Commissione europea ha raccomandato di posticipare la riduzione del disavanzo pubblico sotto la soglia del 3% in rapporto al PIL, di due anni per la Francia, la Spagna e la Slovenia, e di un anno per i Paesi Bassi.

Nuovo piano d'investimento per l'Europa

In particolare, il Consiglio europeo ritiene fondamentale ripristinare la normale erogazione di prestiti all'economia e facilitare il finanziamento degli investimenti, soprattutto per quanto riguarda le PMI. Si considera altresì cruciale promuovere l'imprenditorialità ed il lavoro autonomo. A tale riguardo, il Consiglio europeo ha definito gli elementi essenziali di un nuovo "piano d'investimento" per l'UE, da inserire nel contesto del prossimo quadro finanziario (QFP) 2014-2020.

A tale scopo, il Consiglio europeo considera prioritarie le seguenti misure:

  •  l'approvazione entro la fine dell'anno delle proposte legislative volte al conseguimento degli obiettivi della Strategia Europa 2020;
  •  l'adozione, nell'ambito della politica di coesione 2014-2020, degli accordi di partenariato Commissione/Stati membri per l'attuazione dei programmi finanziati dai fondi strutturali;
  • l'adozione dei programmi per la competitività delle imprese e le PMI (COSME)e per la ricerca e l'innovazione (Horizon 2020);
  • l'accelerazione nell'attuazione della fase pilota relativa ai prestiti obbligazionari per il finanziamento di progetti infrastrutturali nei settori dei trasporti, dell'energia e dell'infrastruttura a banda larga (cd. project bonds,capaci di mobilitare, secondo le stime della Commissione, fino a 4,5 miliardi di euro di investimenti).

Il Consiglio europeo ha inoltre accolto con favore il rapporto congiunto della Commissione europea e della Banca europea per gli investimenti (BEI) sul finanziamento dell'economia, incentrato sulle seguenti iniziative:

  • incremento del 40% delle attività di prestito della BEI nel biennio 2014-2015, anche sulla base del recente aumento di capitale pari a 10 miliardi di euro, approvato dal Consiglio dei governatori della stessa BEI nel gennaio scorso;
  • un più ampio utilizzo di strumenti finanziari di condivisione dei rischi,emessi congiuntamente da Commissione europea e BEI, in modo da espandere significativamente il volume dei prestiti alle piccole e medie imprese in tutta l'UE;
  • l'estensione del mandato del Fondo europeo per gli investimenti, al fine di incrementarne la capacità di concedere crediti;
  • una maggiore cooperazione tra la BEI e le banche nazionali di investimento per accrescere le opportunità di cofinanziamento e scambio delle migliori pratiche.
Attuazione del Patto per la crescita e l'occupazione

Il Consiglio europeo ha ribadito la necessità di dare attuazione alle misure previste dal Patto per la crescita e l'occupazione, sia a livello UE sia a livello dei singoli Stati membri.

In particolare, in tema di politica industriale, il Consiglio europeo ha tenuto un primo scambio di opinioni su due questioni chiave:

  •  il piano d'azione della Commissione per l'industria dell'acciaio;
  •  la comunicazione della Commissione sulla riduzione degli oneri amministrativi per le imprese.

Inoltre, il Consiglio europeo ha accolto con favore il lancio dei negoziati per ilnuovo accordo commerciale con gli Stati Uniti.

Completamento dell'UEM

Nell'ambito della tabella di marcia approvata nella riunione di dicembre 2012, il Consiglio europeo ha ribadito che, nel breve periodo, la priorità è quella di completare l'unione bancaria, per assicurare la stabilità finanziaria, ridurre la frammentazione del mercato creditizio e ripristinare la normale erogazione di prestiti all'economia.

A tale fine, il Consiglio europeo ha sottolineato l'importanza de:

  •  le nuove regole in materia di patrimoniali delle banche (cd. Basilea 3) e sul sistema unico di vigilanza bancaria;
  • l'indagine della Banca centrale europea sulle passività e sulla qualità degli attivi delle banche;
  • l'adozione delle linne guida per la ricapitalizzazione diretta delle banche da parte del Meccanismo europeo di stabilità;
  • l'accordo raggiunto dal Consiglio ECOFIN sulla proposta di direttiva che istituisce un quadro di risanamento e di risoluzione delle crisi bancarie;
  • l'avvio della discussione, in vista di un rapido accordo entro la fine della legislatura (maggio 2014), su un sistema unico di risoluzione delle crisi bancarie, finanziato con contributi versati dagli enti creditizi (la Commissione dovrebbe presentare una proposta legislativa nei prossimi mesi).

Il Consiglio europeo ha inoltre proseguito la discussione, senza assumere decisioni (che sono attese per la fine del 2013), sulle due comunicazioni presentate dalla Commissione europeo nel marzo scorso, relative al coordinamento ex ante delle grandi riforme di politica economica e all'istituzione dello strumento di convergenza.

Il Consiglio intende inoltre approfondire, nei prossimi mesi, il tema della dimensione sociale della UEM, sollecitando l'analisi, con il contributo delle parti sociali, degli squilibri sociali e del mercato del lavoro tra i diversi Stati membri.

Da ultimo, il Consiglio europeo ha avallato la proposta della Commissione europea che consente alla Lettonia, in virtù del rispetto dei parametri di convergenza economica previsti dai Trattati, di adottare la moneta unica a partire dal 1° gennaio 2014.

Allargamento

Il Consiglio europeo ha avallato la proposta del Consiglio dell'UE di aprire i negoziati di adesione con la Serbia e di avviare il negoziato per stipulare un Accordo di stabilizzazione ed associazione con il Kosovo, in linea con la risoluzione ONU 1244/1999 e con il parere della Corte di giustizia internazionale sulla dichiarazione di indipendenza del Kosovo stesso.