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CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 29 maggio 2013
28.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-00055 Ghizzoni: Sull'azione ispettiva concernente le presunte irregolarità nell'acquisto di prodotti didattici multimediali detti «Pillole del sapere».

TESTO DELLA RISPOSTA

  In risposta a quanto illustrato dall'onorevole interrogante si ricorda che il Ministero, secondo quanto comunicato nel corso dell'audizione tenuta dal Ministro pro tempore il 22 novembre 2012, ha avviato immediate procedure di verifica e controllo a tutela dell'interesse dei cittadini e dell'amministrazione alla corretta ed efficace gestione della risorse pubbliche.
  Si illustrano nel dettaglio le azioni intraprese e l'esito delle stesse.
  1. In relazione alla gestione dei fondi dedicati alla ricerca le presunte irregolarità sono emerse da un dossier anonimo del quale il Ministero, ad oggi, continua a non conoscere il contenuto.
  Ciononostante, con istanza del 19 novembre 2012 è stata richiesta la collaborazione dei Servizi ispettivi di finanza della Ragioneria Generale dello Stato per compiere un'ispezione amministrativo-contabile relativamente alle procedure gestite dalla Direzione generale interessata.
  L'ispezione ha avuto inizio il 20 novembre 2012 e, allo stato, la relazione conclusiva non è ancora pervenuta al Ministero.
  Contestualmente all'avvio della suddetta ispezione l'Ufficio di Gabinetto ha disposto alcuni accertamenti amministrativi sulle articolazioni interne del Ministero diretti a individuare possibili miglioramenti dei processi gestionali per prevenire il rischio di anomalie e/o disfunzioni nella gestione dei fondi destinati al finanziamento dei progetti di ricerca.
  Sul punto occorre premettere che negli uffici del settore ricerca operano sia dipendenti interni all'amministrazione sia soggetti esterni con rapporti di lavoro temporanei di diversa tipologia (contratti di assistenza tecnica in convenzione, posizioni di comando, esperti tecnico-scientifici impegnati nelle attività di valutazione tecnica dei progetti).
  Nel medesimo settore operano inoltre una serie di Commissioni, Gruppi di lavoro, Comitati di selezione, Tavoli tecnici e Panel di esperti (alcuni dei quali istituiti su specifiche previsioni normative, generalmente di derivazione europea) differenziati per composizione e funzioni in relazione alla specificità dei progetti.
  Al fine di assicurare la piena soddisfazione di tutti principi di buon andamento dell'attività amministrativa, si è stabilito che il contributo del personale esterno all'Amministrazione sia accompagnato, per un verso dal rafforzamento delle procedure di controllo dei diversi titoli di accesso agli Uffici del Ministero, per altro verso dall'assoluta attenzione alle modalità di condivisione di informazioni sensibili, attraverso la verifica ex ante della piena legittimazione di ciascun soggetto ad accedere ad informazioni non divulgabili.
  Al tempo stesso, si procederà al rafforzamento degli obblighi di riservatezza posti a carico di tali soggetti, al fine di assicurare la massima tutela delle informazioni a contenuto riservato o sensibile.
  Con riferimento alle procedure seguite per l'assegnazione dei finanziamenti ai progetti ritenuti meritevoli, si ritiene opportuno Pag. 55implementare ulteriormente le misure atte a garantire la piena tracciabilità degli atti amministrativi adottati all'interno delle competenti strutture così come il sistema dei controlli, attraverso la costante informativa gerarchica e funzionale su tutte le azioni che vengono svolte.
  Dagli accertamenti compiuti è poi emersa l'esigenza di uniformare le regole di condotta seguite dagli Uffici nella conduzione dei rapporti con le imprese, con particolare riguardo alle modalità di svolgimento dell'interlocuzione con le stesse, che devono essere maggiormente formalizzate e tracciabili.
  L'analisi delle vigenti modalità di monitoraggio, controllo e valutazione ex post dei finanziamenti ha invece prodotto una riflessione – tutt'ora in corso – sugli strumenti di carattere amministrativo o normativo che possano essere introdotti al fine di semplificare il procedimento di erogazione dei finanziamenti, contemperando le due opposte esigenze che vengono in rilievo: la riduzione dei tempi tecnici e l'esecuzione delle necessarie verifiche.
  In conclusione, nell'ambito del più generale processo di riorganizzazione del Ministero, sono in corso di adozione le necessarie misure di indirizzo da impartire agli Uffici competenti sulla materia in esame.
  2. In relazione al procedimento di acquisto dei prodotti didattici multimediali denominati «Pillole del sapere», il Ministero – considerata la complessità della procedura seguita anche in relazione al numero di soggetti coinvolti e l'esigenza di disporre in tempi brevi di dati oggettivi ed esaustivi – ha ritenuto opportuno affidare le attività di verifica e controllo a soggetti diversi ed estranei alle Amministrazioni che, a vario titolo, vi hanno preso parte.
  Il Ministero ha pertanto incaricato:
   una Commissione indipendente per lo svolgimento di un'analisi sulla correttezza delle procedure amministrative seguite per l'acquisto dei prodotti;
   un Esperto, individuato dal Presidente del Tribunale di Roma (a seguito di formale istanza di nomina depositata nella cancelleria del citato Tribunale il 28 novembre 2012) per la verifica del costo di produzione e del valore commerciale dei prodotti multimediali in questione;
   una Commissione indipendente per la valutazione dei contenuti didattici.

  I componenti delle Commissioni sono stati scelti sulla base delle specifiche competenze e professionalità possedute nel settore di riferimento, nonché in relazione al grado di autonomia ed indipendenza di giudizio. Gli stessi sono stati chiamati ad operare a titolo gratuito mentre al consulente designato dal Tribunale di Roma è riconosciuto l'onorario previsto per i periti e i consulenti tecnici.
  Tutti i soggetti incaricati delle verifiche hanno concluso le proprie attività e hanno predisposto le rispettive relazioni conclusive.
  In particolare,
   a) con riferimento al procedimento di acquisto dei prodotti multimediali la Relazione redatta dalla Commissione incaricata di valutarne la correttezza riferisce in sintesi quanto segue:
    le risorse utilizzate sono state inizialmente assegnate in parte a un ufficio scolastico regionale e in parte a un istituto scolastico di Roma. Alla fine del 2011 la somma destinata all'ufficio scolastico regionale è stata trasferita ad altro istituto scolastico. Successivamente le medesime somme sono state trasferite dai due istituti scolastici all'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica - Ansas (oggi Indire), in gestione commissariale;
    nel febbraio 2012 è stata conclusa una convenzione tra i due istituiti scolastici e l'Ansas che prevedeva l'acquisto da parte di quest'ultima dei citati prodotti multimediali;
    in esecuzione di tale convenzione i due istituti scolastici hanno trasferito all'Ansas euro 675.480,00 (a fronte dei 990.600,00 previsti). A seguito dell'approfondimento richiesto sulla vicenda dal Direttore Pag. 56Generale dello Studente nel dicembre 2012, gli ulteriori trasferimenti non sono stati operati;
    le «Pillole del sapere» sono state acquistate dall'Ansas attraverso il Mercato elettronico della pubblica amministrazione gestito da Consip Spa;
    l'Ansas e la società fornitrice, oltre ad un primo contratto concluso nel 2011, hanno concluso 21 contratti tra il marzo e l'aprile 2012, per una spesa totale di euro 769.599,00 Iva esclusa (euro 931.214,79 Iva inclusa). La somma corrisposta al fornitore è pertanto superiore rispetto a quella che Ansas aveva ricevuto in trasferimento dai due istituti. La differenza è stata pagata a carico dello stesso capitolo di bilancio di Ansas;
    per tutti i contratti tranne uno è stato corrisposto il prezzo pattuito nel suo ammontare complessivo. Per un contratto – dell'importo di 35.000 euro – sono stati pagati un acconto del 70 per cento e uno del 20 per cento. Rimane, quindi, non pagato solo il 10 per cento di uno dei 21 contratti, pari a 4.235 euro. I pagamenti sono stati operati tra il 29 marzo 2012 e il 26 luglio 2012;
    dei 21 contratti: 12 riguardavano la fornitura di «pillole del sapere» (audiovisivi della durata di 3 minuti); 7 riguardavano la fornitura di «format» (audiovisivi della durata di 13 minuti nei quali le «pillole del sapere» sono inserite); 2 riguardavano la «trasformazione contenuti pillole» e la «trasformazione contenuti format»;
   b) con riferimento al costo di produzione e al valore commerciale dei prodotti l'Esperto incaricato delle relative valutazioni ha analiticamente illustrato la metodologia impiegata e ha concluso che:
    il costo di produzione (Iva esclusa) dei prodotti multimediale didattici «Pillole del sapere» può essere ragionevolmente compreso in un range tra euro 330.000 ed euro 410.000 (valori arrotondati), con un valore medio di euro 370.000 (valore arrotondato);
    il valore commerciale (Iva esclusa) degli stessi prodotti è contenuto all'interno di un range di valori compreso tra euro 450.000 ed euro 540.000 (valori arrotondati), con un valore medio di euro 500.000 (valore arrotondato);
   c) con riferimento al contenuto didattico dei prodotti, la Commissione all'uopo istituita, dopo aver riconosciuto che si tratta di prodotti adeguati dal punto di vista tecnico, non ne ha tuttavia riscontrato una valenza didattica quanto alle modalità con le quali gli argomenti vengono affrontati, ritenute non adatte a sviluppare lo spirito critico negli studenti.

  I profili di criticità emersi dalle relazioni citate impongono l'adozione di più stringenti procedure di controllo in relazione alle modalità di gestione ed erogazione delle risorse assegnate, nonché in relazione al rispetto della normativa nazionale ed europea in materia di procedure ad evidenza pubblica.
  Tali relazioni sono state pertanto trasmesse al Commissario straordinario INDIRE – anche nella qualità di Capo Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali del Ministero – ai fini delle valutazioni di competenza riguardo all'esecuzione dei contratti conclusi, nonché all'attivazione delle azioni opportune a tutela dell'amministrazione, anche sotto il profilo dell'eventuale ripetizione di quanto risultasse indebitamente corrisposto.
  Il materiale descritto è stato altresì trasmesso alla magistratura contabile ed è in corso l'invio di ulteriore documentazione.

Pag. 57

ALLEGATO 2

5-00066 Centemero: Sulle iniziative di competenza del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca concernenti il dimensionamento della rete scolastica per l'anno scolastico 2013/2014.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In risposta a quanto illustrato dall'onorevole interrogante si rappresenta che il Ministero ha da tempo concordato in sede tecnica con i rappresentanti della Conferenza Unificata il testo di un'intesa che definisce il contingente di dirigenti scolastici da assegnare a ciascuna Regione al quale corrisponde un uguale numero di istituzioni autonome (nell'ambito delle quali sono comprese le istituzioni educative, le scuole speciali e i centri Provinciali di istruzione per gli adulti CPIA).
  Tale contingente è definito dividendo per 900 il numero degli alunni iscritti alle scuole statali nell'organico di diritto del primo anno scolastico di riferimento del triennio, integrato dal parametro della densità degli abitanti per chilometro quadrato.
  Nell'ambito del contingente così determinato e che sarà assegnato con provvedimento del Ministero istruzione università e ricerca di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, le Regioni definiscono autonomamente il numero degli alunni per ogni istituzione scolastica a seconda delle caratteristiche del territorio e delle realtà sociali ivi presenti.
  Lo schema di intesa prevede inoltre che onde consentire l'attivazione delle procedure di avvio dell'anno scolastico (definizione degli organici, mobilità del personale e immissioni in ruolo), il piano di dimensionamento della rete sia approvato dalla Regione entro il 30 novembre di ogni anno e che gli Uffici scolastici regionali provvedano, entro il 31 dicembre, ad apportare le necessarie modifiche al sistema adeguando l'assetto della rete scolastica alla programmazione regionale.
  Tale schema d'intesa è stato sottoposto al vaglio dei competenti Uffici del Dicastero dell'economia e finanze sin dal 1o ottobre 2012 e le modifiche proposte dal Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato sono state interamente recepite.
  Per assicurare la concreta attuazione delle misure previste è disposto che l'entrata in vigore dell'intesa sia subordinata all'abrogazione dei commi 5 e 5-bis dell'articolo 19 della legge n. 111 del 2011 che come noto non consentono l'assegnazione del dirigente scolastico e del direttore dei servizi generali e amministrativi alle scuole con un numero inferiore ai 600 alunni (che diventano 400 nelle zone di montagna, piccole isole o zone caratterizzate da specificità linguistiche).
  La relativa proposta è stata formulata in occasione dell'approvazione della legge di stabilità per il 2013 ma in quella sede non e stato possibile recepirla.
  Si assicura che il medesimo obiettivo verrà perseguito alla prima occasione utile così da dare efficacia all'intesa raggiunta.
  Quanto ai piani regionali di dimensionamento per l'anno scolastico 2013/2014, sono stati definiti entro il 3 1 gennaio per consentire la definizione degli organici e le successive operazioni preliminari all'avvio dell'anno scolastico.

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ALLEGATO 3

Schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2013 (Atto n. 5).

NUOVA FORMULAZIONE DELLA PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE

  La Commissione, esaminato, ai sensi dell'articolo 7, comma 2, del decreto legislativo 5 giugno 1998, n. 204, lo schema di decreto ministeriale in titolo,
   premesso che ai sensi dell'articolo 7 comma 2 del decreto legislativo 5 giugno 1998, n. 204, dal 1o gennaio 1999 gli stanziamenti riguardanti gli enti di ricerca vigilati dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca sono determinati con una unica autorizzazione di spesa e affluiscono ad un apposito Fondo, denominato «Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca finanziati dal Ministero» (FOE), che deve essere ripartito annualmente dal Ministro con propri decreti (comprensivi delle indicazioni per i due anni successivi), previo parere non vincolante delle Commissioni parlamentari competenti;
   premesso che ai sensi dell'articolo 4 comma 1 e dell'articolo 5 comma 2 del decreto legislativo 31 dicembre 2009 n.213, la proposta di riparto è effettuata dal Ministro tenendo conto della valutazione della qualità dei risultati della ricerca, effettuata dall'Agenzia nazionale di valutazione dell'università e della ricerca (ANVUR) e della valutazione e approvazione dei piani triennali di attività dei diversi enti di ricerca effettuata dal Ministero vigilante;
   rilevato che i piani triennali degli enti sono approvati dai consigli di amministrazione in conformità con le linee guida enunciate nel Programma Nazionale della Ricerca (PNR) di durata triennale che è predisposto, approvato, e annualmente aggiornato, a norma del richiamato articolo 7, comma 2 del decreto legislativo n.204/1998;
   considerata l'alta valenza strategica del Programma Nazionale della Ricerca che tiene conto degli indirizzi Governativi e delle risoluzioni parlamentari nell'ambito della definizione delle politiche di bilancio dello Stato nonché delle direttive del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei piani e dei programmi di competenza delle amministrazioni dello Stato;
   considerato che per espressa previsione di legge il PNR «con riferimento alla dimensione europea e internazionale della ricerca e tenendo conto delle iniziative, dei contributi e delle realtà di ricerca regionali, definisce gli obiettivi generali e le modalità di attuazione degli interventi alla cui realizzazione concorrono, con risorse disponibili sui loro stati di previsione o bilanci, le pubbliche amministrazioni» (articolo 7 comma 2 citato);
   preso atto della circostanza che il PNR 2011-2013, approvato dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) il 23 marzo 2011, non è stato aggiornato e che ciò rappresenta una priorità strategica per assicurare una corretta valutazione delle attività proposte nei piani dagli enti vigilati e la loro coerenza con le politiche nazionali e dell'Unione europea nel settore della ricerca e dello sviluppo tecnologico;Pag. 59
   considerato che, come emerge tra l'altro dalla Deliberazione n. 3/2012/G della Sezione di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte di Conti, la missione di bilancio «Ricerca e Sviluppo» appare caratterizzata da estrema eterogeneità delle fonti di finanziamento (statali, regionali, europee) e dei soggetti coinvolti (fa capo a sette Ministeri) e per questo è necessario assicurare un raccordo;
   preso atto altresì della mancanza della valutazione ANVUR e della procedura seguita dal Ministero per la valutazione dei piani triennali di attività e degli esiti in termini di allocazione delle risorse;
   rilevata l'esigenza di non ritardare ulteriormente l'approvazione del riparto essendo l'esercizio di competenza ormai inoltrato;
   preso atto della riduzione del fondo di finanziamento ordinario enti di euro 55.507.142 passato da euro 1.824.004.142 stanziati per il 2012 ad euro 1.768.497.000 per il 2013;
   ravvisata l'esigenza di valutare con attenzione gli effetti dei tagli per evitare che non sia pregiudicata non solo la crescita ma anche le competenze attuali degli enti;
   ritenuto opportuno assicurare una diffusa conoscenza sullo stato di avanzamento dei progetti e sui principali risultati conseguiti con finanziamenti «straordinari» comunque denominati (bandiera, di interesse o premiali) attraverso la pubblicazione degli esiti della valutazione;
   ravvisata l'esigenza di assicurare continuità direttamente in sede di riparto del fondo di finanziamento ordinario, al sostegno dell'attività internazionale afferente all'area di Monterotondo svolta dall'Istituto di biologia cellulare (CNR), sostegno assicurato da anni con disposizioni di legge specifiche sempre a valere sul fondo di finanziamento ordinario (da ultimo con legge n. 229 del 2012 – articolo 7, comma 4; legge n.184 del 2011, articolo 7, comma 4; legge n.221 del 2010, articolo 7, comma 4; legge n.192 del 2009, articolo 7, comma 4; legge n. 204 del 2008, articolo 7, comma 4; legge n. 245 del 2007, articolo 7, comma 3-bis; legge n. 298 del 2006, articolo 17, comma 3; legge n. 267 del 2005, articolo 7 comma 3);
   esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente condizione:
   il Governo si impegni a riportare il Fondo di finanziamento ordinario enti all'importo assegnato nel 2012 e a consentire che i bilanci di previsione per il 2014 possano contare sul 100 per cento del finanziamento del 2012, al netto dei fondi premiali, e non sul 98 per cento del 95 per cento del 2012;
  e le seguenti osservazioni:
    a) sia assicurato un coordinamento strategico della gestione delle risorse e delle attività di ricerca dei sette Ministeri che gestiscono risorse per la Missione Ricerca e Sviluppo;
    b) sia reso disponibile il PNR 2014-2016 in tempo utile per rendere coerenti i piani triennali di attività degli enti vigilati e comunque prima del riparto dei fondi per l'esercizio 2014;
    c) siano resi accessibili sui siti istituzionali i criteri e gli esiti delle valutazioni della commissione istituita dal MIUR per la valutazione strategica dei Piani di attività e dei progetti presentati a valere sul fondo di finanziamento ordinario enti in attesa che si rendano disponibili le valutazioni dell'ANVUR sia per quanto riguarda il finanziamento degli enti vigilati sia per l'assegnazione dei fondi straordinari;
    d) siano rese disponibili sui siti istituzionali le relazioni scientifiche e finanziarie dei progetti finanziati dal MIUR, così come previsti dai relativi bandi;
    e) si valuti, in assenza delle condizioni temporali per la predisposizione in tempo utile degli atti per l'attribuzione Pag. 60della quota premiale, di ridurla entro i limiti di legge per renderla disponibile nell'esercizio 2013 distribuendola pro-quota agli enti che hanno subito il taglio del 5 per cento;
   f) sia accelerata per quanto possibile l'erogazione dei fondi.
   g) si valuti l'opportunità di reperire risorse aggiuntive rispetto al fondo di finanziamento ordinario per le grandi infrastrutture nazionali ed internazionali di ricerca, per l'assolvimento di impegni internazionali e per progettualità di particolare rilevanza strategica individuata nel Programma Nazionale delle Ricerca senza gravare sul fondo stesso per la realizzazione delle suddette attività;
   h) si valuti la possibilità di dare continuità in sede di riparto del fondo di finanziamento ordinario all'impegno per l'attività internazionale afferente all'area di Monterotondo svolta dall'Istituto di biologia cellulare (CNR).

Pag. 61

ALLEGATO 4

Schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2013 (Atto n. 5).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione),
   esaminato, ai sensi dell'articolo 7, comma 2, del decreto legislativo 5 giugno 1998, n. 204, lo schema di decreto ministeriale in titolo;
   premesso che ai sensi dell'articolo 7 comma 2 del decreto legislativo 5 giugno 1998, n. 204, dal 1o gennaio 1999 gli stanziamenti riguardanti gli enti di ricerca vigilati dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca sono determinati con una unica autorizzazione di spesa e affluiscono ad un apposito Fondo, denominato «Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca finanziati dal Ministero» (FOE), che deve essere ripartito annualmente dal Ministro con propri decreti (comprensivi delle indicazioni per i due anni successivi), previo parere non vincolante delle Commissioni parlamentari competenti;
   premesso che ai sensi dell'articolo 4 comma 1 e dell'articolo 5 comma 2 del decreto legislativo 31 dicembre 2009 n.213, la proposta di riparto è effettuata dal Ministro tenendo conto della valutazione della qualità dei risultati della ricerca, effettuata dall'Agenzia nazionale di valutazione dell'università e della ricerca (ANVUR) e della valutazione e approvazione dei piani triennali di attività dei diversi enti di ricerca effettuata dal Ministero vigilante;
   rilevato che i piani triennali degli enti sono approvati dai consigli di amministrazione in conformità con le linee guida enunciate nel Programma Nazionale della Ricerca (PNR) di durata triennale che è predisposto, approvato, e annualmente aggiornato, a norma del richiamato articolo 7, comma 2 del decreto legislativo n.204/1998;
   considerata l'alta valenza strategica del Programma Nazionale della Ricerca che tiene conto degli indirizzi Governativi e delle risoluzioni parlamentari nell'ambito della definizione delle politiche di bilancio dello Stato nonché delle direttive del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei piani e dei programmi di competenza delle amministrazioni dello Stato;
   considerato che per espressa previsione di legge il PNR «con riferimento alla dimensione europea e internazionale della ricerca e tenendo conto delle iniziative, dei contributi e delle realtà di ricerca regionali, definisce gli obiettivi generali e le modalità di attuazione degli interventi alla cui realizzazione concorrono, con risorse disponibili sui loro stati di previsione o bilanci, le pubbliche amministrazioni» (articolo 7 comma 2 citato);
   preso atto della circostanza che il PNR 2011-2013, approvato dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) il 23 marzo 2011, non è stato aggiornato e che ciò rappresenta una priorità strategica per assicurare una corretta valutazione delle attività proposte nei piani dagli enti vigilati e la loro coerenza con le politiche nazionali e dell'Unione europea nel settore della ricerca e dello sviluppo tecnologico;Pag. 62
   considerato che, come emerge tra l'altro dalla Deliberazione n. 3/2012/G della Sezione di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte di Conti, la missione di bilancio «Ricerca e Sviluppo» appare caratterizzata da estrema eterogeneità delle fonti di finanziamento (statali, regionali, europee) e dei soggetti coinvolti (fa capo a sette Ministeri) e per questo è necessario assicurare un raccordo;
   preso atto altresì della mancanza della valutazione ANVUR e della procedura seguita dal Ministero per la valutazione dei piani triennali di attività e degli esiti in termini di allocazione delle risorse;
   rilevata l'esigenza di non ritardare ulteriormente l'approvazione del riparto essendo l'esercizio di competenza ormai inoltrato;
   preso atto della riduzione del fondo di finanziamento ordinario enti di euro 55.507.142 passato da euro 1.824.004.142 stanziati per il 2012 ad euro 1.768.497.000 per il 2013;
   ravvisata l'esigenza di valutare con attenzione gli effetti dei tagli per evitare che non sia pregiudicata non solo la crescita ma anche le competenze attuali degli enti;
   ritenuto opportuno assicurare una diffusa conoscenza sullo stato di avanzamento dei progetti e sui principali risultati conseguiti con finanziamenti «straordinari» comunque denominati (bandiera, di interesse o premiali) attraverso la pubblicazione degli esiti della valutazione;
   ravvisata l'esigenza di assicurare continuità direttamente in sede di riparto del fondo di finanziamento ordinario, al sostegno dell'attività internazionale afferente all'area di Monterotondo svolta dall'Istituto di biologia cellulare (CNR), sostegno assicurato da anni con disposizioni di legge specifiche sempre a valere sul fondo di finanziamento ordinario (da ultimo con legge n. 229 del 2012 – articolo 7, comma 4; legge n.184 del 2011, articolo 7, comma 4; legge n. 221 del 2010, articolo 7, comma 4; legge n.192 del 2009, articolo 7, comma 4; legge n. 204 del 2008, articolo 7, comma 4; legge n. 245 del 2007, articolo 7, comma 3-bis; legge n. 298 del 2006, articolo 17, comma 3; legge n. 267 del 2005, articolo 7 comma 3);
   esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente condizione:
   il taglio lineare delle assegnazioni ordinarie degli EPR è in aperto contrasto con gli obiettivi Horizon 2020 definiti in sede europea. Pertanto, nell'impossibilità di contravvenire alla disposizione contenuta nella legge di spending review, il Governo deve essere impegnato a reperire le risorse mancanti e a proporre al Parlamento un aumento dei fondi ordinari degli EPR almeno ai livelli del 2012, incrementati per un ulteriore 5 per cento. A tal fine, la Commissione propone di utilizzare i fondi allocati per il corrente esercizio sui progetti premiali, in ogni caso riportando la percentuale dall'8 al 7 per cento come previsto dalla norma, ricorrendo ad adeguati strumenti amministrativi oppure modificando la norma suddetta per la sola annualità 2013. In questo modo si avrebbe il duplice vantaggio di rendere questa quota immediatamente disponibile nei fondi ordinari degli enti per il 2013, senza ulteriori ritardi, per procedere nel 2014 alla ripartizione secondo i criteri fissati nelle suddette Linee Guida contestualmente all'assegnazione del Fondo ordinario;
  e con le seguenti osservazioni:
   a) sia assicurato un coordinamento strategico della gestione delle risorse e delle attività di ricerca dei sette Ministeri che gestiscono risorse per la Missione Ricerca e Sviluppo;
   b) sia reso disponibile il PNR 2014-2016 in tempo utile per rendere coerenti i piani triennali di attività degli enti vigilati e comunque prima del riparto dei fondi per l'esercizio 2014;Pag. 63
   c) siano resi accessibili sui siti istituzionali i criteri e gli esiti delle valutazioni della commissione istituita dal MIUR per la valutazione strategica dei Piani di attività e dei progetti presentati a valere sul fondo di finanziamento ordinario enti in attesa che si rendano disponibili le valutazioni dell'ANVUR sia per quanto riguarda il finanziamento degli enti vigilati sia per l'assegnazione dei fondi straordinari;
   d) siano rese disponibili sui siti istituzionali le relazioni scientifiche e finanziarie dei progetti finanziati dal MIUR, così come previsti dai relativi bandi;
   e) sia accelerata per quanto possibile l'erogazione dei fondi;
   f) si valuti l'opportunità di reperire risorse aggiuntive rispetto al fondo di finanziamento ordinario per le grandi infrastrutture nazionali ed internazionali di ricerca, per l'assolvimento di impegni internazionali e per progettualità di particolare rilevanza strategica individuata nel Programma Nazionale delle Ricerca senza gravare sul fondo stesso per la realizzazione delle suddette attività;
   g) si valuti la possibilità di dare continuità in sede di riparto del fondo di finanziamento ordinario all'impegno per l'attività internazionale afferente all'area di Monterotondo svolta dall'Istituto di biologia cellulare (CNR).

Pag. 64

ALLEGATO 5

Tabella triennale 2012-2014, relativa ai soggetti beneficiari dei finanziamenti per iniziative per la diffusione della cultura scientifica (Atto n. 4).

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE

  La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione),
   esaminata la tabella triennale 2012-2014, relativa ai soggetti beneficiari dei finanziamenti per iniziative per la diffusione della cultura scientifica (atto n. 4);
   valutata l'opportunità di promuovere una apposita iniziativa legislativa in favore della divulgazione scientifica in ambito storico e umanistico;
   considerata l'esigenza di sostenere la costituzione di un sistema nazionale organico di musei e centri scientifici e storico-scientifici e lo sviluppo di un rete locale di musei civici di storia naturale, orti botanici e musei scientifici di interesse locale, nonché di orti botanici e musei scientifici delle università con appositi finanziamenti aggiuntivi, che vadano ad integrare la dotazione della legge n. 6 del 2000;
   stigmatizzato il ritardo con cui si sta perfezionando il procedimento, che determina la differita erogazione dei contributi con impatto negativo sull'attività oggetto del contributo stesso; si raccomanda, quindi, al Governo di intervenire tempestivamente allineando le prime erogazioni al periodo di validità della tabella triennale;
   ritenuto pertanto urgente procedere con l'approvazione del previsto parere per poter consentire l'erogazione dei finanziamenti previsti, che consentono il funzionamento di prestigiose istituzioni di divulgazione scientifica, quali la Fondazione Idis – Città della Scienza che nel marzo scorso è stato colpito da uno spaventoso incendio doloso che ne ha devastato le strutture;
   sollecitato il Governo ad evitare che si creino conflitti d'interesse in capo ai componenti del Comitato tecnico scientifico, in modo che l'organismo possa funzionare regolarmente e che sia sempre assicurata la valutazione da parte di due esperti esterni al CTS;

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti condizioni:
   1) trasmetta il Governo alla Presidenza delle due Camere, nel più breve tempo possibile, le relazioni riferite ai trienni 2006-2008, 2009-2011 – non ancora inoltrate al Parlamento – previste dall'articolo 1, comma 6, della legge 28 marzo 1991, n. 113, allegando le specifiche relazioni presentate da ogni singolo ente inserito nella tabella di cui sopra;
   2) si potenzino, in occasione dell'approvazione della prossima legge di stabilità, le risorse complessive destinate al finanziamento della legge n. 6 del 2000, che non è mai stato integrato successivamente alla emanazione della legge stessa;
   3) si chiarisca l'esclusione, avvenuta d'ufficio, di 9 domande di enti già inserite nella tabella triennale 2011-2013 relativa ai contributi concessi per il funzionamento Pag. 65agli enti privati di ricerca, sebbene la Legge n. 6 del 2000 e il D.D. 369/2012 non prevedano tale incompatibilità;
   4) si chiarisca la decisione assunta dal CTS di escludere dal finanziamento 10 enti che hanno ottenuto un punteggio pari o superiore a 60;
   5) si prenda in esame la possibilità di rinnovare la procedura di valutazione degli Enti che hanno riportato un punteggio tanto insufficiente da far ritenere che il CTS sia incorso in errori e grossolane mancanze, come potrebbe essere accaduto per la Società Astronomica Italiana e l'Unione Matematica Italiana, già finanziati nei precedenti trienni poiché svolgono, da decenni, un'intensa ed efficace attività di divulgazione della cultura scientifica nei confronti dei giovani e degli insegnanti;
   6) nelle more dell'eventuale revisione della procedura di valutazione degli enti esclusi, sia comunque assicurato il contributo spettante agli enti ammessi a beneficio, con particolare riferimento alla Fondazione Idis – Città della Scienza anche in considerazione della difficile fase di ricostruzione a seguito degli eventi richiamati in premessa;
  e con le seguenti osservazioni:
   a) per il futuro, si provveda con congruo anticipo a mettere a conoscenza gli enti potenzialmente destinatari dei finanziamenti presenti nella tabella triennale dei criteri in base ai quali gli stessi saranno attribuiti, evitando – come invece accaduto nel decreto direttoriale n. 369 del 26 giugno 2012 – l'impiego di più criteri distinti ma in effetti largamente sovrapponibili l'uno all'altro;
   b) per una maggiore trasparenza nel lavoro del Comitato tecnico scientifico (CTS) sia, altresì, resa pubblica – anche utilizzando i mezzi informatici – la valutazione conseguita da tutti i soggetti richiedenti, inclusi quelli sotto la soglia di accettazione, accompagnata da una sintesi delle motivazioni che hanno portato il Comitato alla formulazione del giudizio complessivo: tale procedura consentirebbe ai soggetti proponenti di migliorare qualitativamente le loro proposte per la tornata successiva e di valutare, in trasparenza, i motivi della eventuale esclusione.

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ALLEGATO 6

Tabella triennale 2012-2014, relativa ai soggetti beneficiari dei finanziamenti per iniziative per la diffusione della cultura scientifica (Atto n. 4).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione),
   esaminata la tabella triennale 2012-2014, relativa ai soggetti beneficiari dei finanziamenti per iniziative per la diffusione della cultura scientifica (atto n. 4);
   valutata l'opportunità di promuovere una apposita iniziativa legislativa in favore della divulgazione scientifica in ambito storico e umanistico;
   considerata l'esigenza di sostenere la costituzione di un sistema nazionale organico di musei e centri scientifici e storico-scientifici e lo sviluppo di un rete locale di musei civici di storia naturale, orti botanici e musei scientifici di interesse locale, nonché di orti botanici e musei scientifici delle università con appositi finanziamenti aggiuntivi, che vadano ad intergare la dotazione della legge n. 6 del 2000;
   stigmatizzato il ritardo con cui si sta perfezionando il procedimento, che determina la differita erogazione dei contributi con impatto negativo sull'attività oggetto del contributo stesso; si raccomanda, quindi, al Governo di intervenire tempestivamente allineando le prime erogazioni al periodo di validità della tabella triennale;
   ritenuto pertanto urgente procedere con l'approvazione del previsto parere per poter consentire l'erogazione dei finanziamenti previsti, che consentono il funzionamento di prestigiose istituzioni di divulgazione scientifica, quali la Fondazione Idis – Città della Scienza che nel marzo scorso è stato colpito da uno spaventoso incendio doloso che ne ha devastato le strutture;
   sollecitato il Governo ad evitare che si creino conflitti d'interesse in capo ai componenti del Comitato tecnico scientifico, in modo che l'organismo possa funzionare regolarmente e che sia sempre assicurata la valutazione da parte di due esperti esterni al CTS;

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti condizioni:
   1) trasmetta il Governo alla Presidenza delle due Camere, nel più breve tempo possibile, le relazioni riferite ai trienni 2006-2008, 2009-2011 – non ancora inoltrate al Parlamento – previste dall'articolo 1, comma 6, della legge 28 marzo 1991, n. 113, allegando le specifiche relazioni presentate da ogni singolo ente inserito nella tabella di cui sopra;
   2) il Governo si impegni, in occasione dell'approvazione della prossima legge di stabilità, a potenziare le risorse complessive destinate al finanziamento della legge n. 6 del 2000, che non è mai stato integrato successivamente alla emanazione della legge stessa;
   3) si chiarisca la decisione assunta dal CTS di escludere dal finanziamento 10 enti che hanno ottenuto un punteggio pari o superiore a 60;Pag. 67
   4) si prenda in esame la possibilità di rinnovare la procedura di valutazione degli Enti che hanno riportato un punteggio tanto insufficiente da far ritenere che il CTS sia incorso in errori e grossolane mancanze, come potrebbe essere accaduto per la Società Astronomica Italiana e l'Unione Matematica Italiana, già finanziati nei precedenti trienni poiché svolgono, da decenni, un'intensa ed efficace attività di divulgazione della cultura scientifica nei confronti dei giovani e degli insegnanti;
   5) nelle more dell'eventuale revisione della procedura di valutazione degli enti esclusi, sia comunque assicurato il contributo spettante agli enti ammessi a beneficio, con particolare riferimento alla Fondazione Idis – Città della Scienza anche in considerazione della difficile fase di ricostruzione a seguito degli eventi richiamati in premessa;
  e con le seguenti osservazioni:
   a) per il futuro, si provveda con congruo anticipo a mettere a conoscenza gli enti potenzialmente destinatari dei finanziamenti presenti nella tabella triennale dei criteri in base ai quali gli stessi saranno attribuiti, evitando – come invece accaduto nel decreto direttoriale. n. 369 del 26 giugno 2012 – l'impiego di più criteri distinti ma in effetti largamente sovrapponibili l'uno all'altro;
   b) per una maggiore trasparenza nel lavoro del Comitato tecnico scientifico (CTS) sia, altresì, resa pubblica – anche utilizzando i mezzi informatici – la valutazione conseguita da tutti i soggetti richiedenti, inclusi quelli sotto la soglia di accettazione, accompagnata da una sintesi delle motivazioni che hanno portato il Comitato alla formulazione del giudizio complessivo: tale procedura consentirebbe ai soggetti proponenti di migliorare qualitativamente le loro proposte per la tornata successiva e di valutare, in trasparenza, i motivi della eventuale esclusione;
   c) si chiarisca l'esclusione, avvenuta d'ufficio, di 9 domande di enti già inserite nella tabella triennale 2011-2013 relativa ai contributi concessi per il funzionamento agli enti privati di ricerca, sebbene la legge n. 6 del 2000 e il decreto dirigenziale n. 369 del 2012 non prevedano tale incompatibilità.