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CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 luglio 2013
57.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-00282 Petitti: Rilancio del settore del turismo.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'On.le Petitti, chiede al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo quali iniziative intende adottare per rilanciare il settore del turismo.
  Vorrei preliminarmente dichiarare che il contenuto dell'atto dell'On.le Petitti mi vede pienamente d'accordo, se fosse una mozione sarei qui ad accogliere i punti che impegnano il Governo e che si riferiscono alla competenza del mio Dicastero.
  Il turismo rappresenta un comparto fortemente strategico per lo sviluppo del nostro Paese, con un peso significativo nell'economia nazionale, sia in termini di PIL che in termini di occupazione, generando maggiori opportunità di lavoro rispetto ad altri settori industriali ritenuti prioritari.
  Tuttavia, bisogna segnalare, che nonostante l'industria turistica a livello mondiale abbia evidenziato negli ultimi anni tassi di crescita rilevanti, l'Italia ha perso quote di mercato per l'ingresso di nuove destinazioni emergenti.
  L'attuale compagine governativa, consapevole dell'importanza che riveste il turismo quale fonte di sviluppo e di crescita per l'economia dell'intero Paese, ha posto al centro della propria agenda politica il rilancio del settore.
  Il Ministro ha intenzione di avviare un tavolo strategico annuale di sviluppo del turismo che coinvolga Ministero, Regioni, organizzazioni degli imprenditori più rappresentative, associazioni del turismo sociale, sindacati e associazioni dei consumatori per poter definire le priorità degli interventi da attuare e le forme di finanziamento necessarie.
  Anche in occasione dell'esposizione delle linee programmatiche del Ministero lo scorso 23 maggio, il Ministro ha sottolineato fra le azioni di prioritaria importanza che il Ministero è chiamato ad attuare nell'immediato, la realizzazione del Programma operativo interregionale «Grandi attrattori naturali, culturali e del turismo», previsto nell'ambito dell'Asse I «Valorizzazione e integrazione del patrimonio culturale» nelle regioni dell'Obiettivo convergenza, ossia Campania, Calabria, Puglia e Sicilia.
  Egli ha infatti sottolineato la necessità della stipulazione di accordi di programma con le Regioni e l'adozione di bandi di gara per i progetti programmati, entro il 2013.
  Per la stessa finalità di valorizzazione del patrimonio culturale quale fattore dello sviluppo territoriale egli ha previsto un rafforzamento della collaborazione con il Ministro per la coesione territoriale; ciò, in particolare, allo scopo di realizzare quattro o cinque progetti pilota di sviluppo territoriale imperniati su risorse culturali emergenti e diffuse, attraverso azioni sistemiche volte a sollecitare una domanda qualificata di «territori culturali integrati».
  Il Ministro, che illustrerà nei prossimi giorni in questa Commissione in seduta congiunta con la Commissione del Senato, le linee programmatiche relative al settore turismo, ha già anticipato l'intenzione di mettere a punto una strategia per incentivare ed esaltare le sinergie anche con il settore delle attività culturali. In particolare fra cinema/audiovisivo e turismo, nell'ottica della promozione dell'immagine dell'Italia attraverso il cinema italiano e soprattutto attraverso il cinema internazionale girato in Italia.
  Dichiaro sin d'ora la disponibilità ad una costruttiva dialettica sull'attuazione di quanto sarà esposto direttamente dal Ministro Bray.

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-00435 Mongiello: Provvedimenti del Ministero dei beni culturali in merito agli episodi di chiusura non programmata del Colosseo verificatisi nel mese di giugno 2013.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'On.le Mongiello, riferendosi ad alcuni episodi che hanno reso difficoltoso l'accesso di turisti in alcuni istituti e luoghi della cultura nel corso delle ultime settimane, chiede di conoscere quali iniziative il Governo intende adottare per risolvere le problematiche che hanno ingenerato tali disagi ai visitatori.
  Vorrei premettere, in via generale, come il Ministero che rappresento abbia particolarmente risentito, negli ultimi anni, di alcune misure di revisione della spesa, quale il blocco del turn over, che rendono oggettivamente difficile, in alcuni contesti, il corretto svolgimento dell'attività istituzionale di vigilanza e di tutela, che è propedeutico alla stessa apertura dei siti alla pubblica fruizione.
  Per quanto riguarda specificatamente le vicende oggetto dell'interrogazione, esse sono derivate dallo stato di agitazione proclamato organizzazioni sindacali del Ministero in data 20 giugno 2013 con riferimento a una serie di motivazioni riguardanti, tra l'altro, il ritardato pagamento di competenze accessorie relative alle turnazioni per gli anni 2012 e 2013.
  Sul punto la Direzione generale del personale, acquisiti i necessari pareri del Dipartimento della Funzione pubblica e degli organi di controllo, in data 25 giugno 2013 ha immediatamente convocato per il successivo giorno 27, il tavolo di confronto nazionale per la sottoscrizione dell'accordo definitivo per la ripartizione del Fondo Unico di Amministrazione (FUA), per l'anno finanziario 2013.
  Dalla sottoscrizione di tale accordo dipende, infatti, la corresponsione del trattamento economico accessorio (produttività e turnazioni) al personale dipendente impegnato nell'apertura ampliata e quotidiana, per 11 ore al giorno, degli istituti e dei luoghi della cultura.
  La stessa Direzione generale ha emanato, in data 27 giugno 2013, le circolari n. 250 e n. 251, con le quali sono state fornite agli Istituti del Ministero indicazioni operative ai fini della corresponsione degli accessori al personale e ai fini dell'elevazione, attraverso l'attivazione delle forme di partecipazione sindacale previste a livello locale, dei turni festivi effettuabili dal personale di custodia e vigilanza.
  In tal senso, è stato evidenziato che le turnazioni festive e non festive avrebbero trovato idonea copertura economica proprio nelle poste di bilancio previste per la ripartizione dei fondi dall'accordo FUA 2013.
  Quanto sopra è stato ribadito, peraltro, con una ulteriore circolare (la n. 269 del 4 luglio 2013) al fine di consentire un'apertura funzionale degli istituti e garantire una migliore qualità dei servizi erogati al pubblico adottando regimi di orario più rispondenti alla domanda culturale.
  Questi ed altri argomenti sono stati esaminati nel corso dell'incontro che il Ministro Bray ha avuto con le Organizzazioni sindacali in data 8 luglio 2013, che ha innanzitutto consentito di stemperare il clima di inutile contrapposizione e ha portato verso un'ipotesi di soluzione del problema in via amministrativa, da prospettare Pag. 211al Ministero dell'economia e delle finanze, al fine di assicurare il pagamento tempestivo delle competenze accessorie relative alle turnazioni.
  A tale proposito mi preme precisare che il ritardo nei pagamenti delle competenze accessorie non costituisce una inefficienza specifica o esclusiva di questo Ministero, atteso che il differimento del pagamento rappresenta purtroppo una prassi comune a tutti i Ministeri.
  L'Amministrazione si è inoltre impegnata ad avviare un tavolo di confronto permanente con le rappresentanze sindacali sulle tematiche ancora aperte (assunzioni, riduzione degli organici, organizzazione del lavoro, pagamento tempestivo delle competenze accessorie), anche al fine di evidenziare ai competenti organi di Governo le peculiarità specifiche del MIBAC, le cui attività istituzionali hanno indubbie ricadute positive sull'economia del Paese.
  Concludo precisando che questa Amministrazione ha assicurato l'inserimento, nel disegno di legge in materia di semplificazioni, deliberato dal Consiglio dei Ministri il 19 giugno scorso, ma non ancora avviato all'iter parlamentare, di una disposizione che consente al Ministero stesso di attingere alle graduatorie dei concorsi pubblici banditi nel 2008, ancora in corso di validità, al fine di assicurare l'espletamento delle funzioni di tutela, fruizione e valorizzazione del patrimonio statale e far fronte alle richieste di una crescente domanda culturale. Il Ministero ha, inoltre, avviato le necessarie procedure al fine di anticipare l'entrata in vigore della norma, mediante inserimento di un emendamento di uguale tenore nel disegno di legge di conversione del decreto legge 28 giugno 2013, n. 76, recante «Primi interventi urgenti per la promozione dell'occupazione, in particolare giovanile, della coesione sociale, nonché in materia di Imposta sul valore aggiunto (IVA) e altre misure finanziarie urgenti», attualmente all'esame del Senato della Repubblica.

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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-00499 Bini: Chiarimenti interpretativi sui piccoli trattenimenti per il pubblico, di cui all'articolo 124 del regio decreto 6 maggio 1940, n. 635.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli Deputati,
  con l'interrogazione all'ordine del giorno l'On.le Bini nell'evidenziare l'esigenza di una puntuale interpretazione circa l'ambito di applicazione della normativa in materia di autorizzazioni di pubblica sicurezza per le attività di intrattenimento nei pubblici esercizi, chiede, al Governo di valutare l'opportunità di un intervento chiarificatore in merito.
  Come ricordato dall'On.le interrogante, il decreto legge 9 febbraio 2012, n. 5, in un'ottica di semplificazione e snellimento delle procedure amministrative, ha abrogato il comma secondo dell'articolo 124 del regolamento del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, in materia di licenza dell'autorità di pubblica sicurezza locale per gli spettacoli di qualsiasi specie svolti nei pubblici esercizi.
  Ancor prima di tale abrogazione, il Ministero dell'interno aveva formulato un orientamento che, andando incontro ad avvertite esigenze di semplificazione, ha anticipato la citata modifica normativa.
  In base al predetto orientamento, infatti, non ogni spettacolo o trattenimento musicale o danzante, svolto in pubblico esercizio può ritenersi soggetto al regime autorizzatorio degli articoli 68, 69 e 80 del TULPS, con conseguente parere della commissione di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo. In particolare, non occorre conseguire l'autorizzazione per gli eventi allestiti occasionalmente o per specifiche ricorrenze, sempreché rappresentino un'attività meramente complementare e accessoria rispetto a quella principale della ristorazione o della somministrazione di alimenti e bevande.
  Viceversa – sempre in base alla stessa linea interpretativa – deve ritenersi sussistente il regime autorizzatorio, ogniqualvolta lo spettacolo o il trattenimento, per caratteristiche e rilievo organizzativo, presenti in prevalenza le caratteristiche che connotano il locale di pubblico spettacolo rispetto a quelle dell'esercizio di ristorazione e di somministrazione di alimenti e bevande.
  Ciò anche per non compromettere – in ragione dell'entità dell'evento – la possibilità di verificare il livello di sicurezza degli impianti e delle strutture che ospitano la manifestazione.
  Tale orientamento ermeneutico è stato confermato dal Ministero dell'Interno anche a seguito delle richiamate modifiche normative.
  In tal senso sono state pure fornite puntuali indicazioni agli uffici periferici in modo da fugare ogni dubbio interpretativo rispetto ad un'ampia gamma di situazioni che possono verificarsi in concreto.
  Voglio comunque assicurare l'On.le interrogante che l'Amministrazione non mancherà di fornire ulteriori chiarimenti in materia ed, in particolare, ogni qualvolta dovessero essere segnalate difficoltà operative collegate all'applicazione della specifica legislazione, al fine di garantirne sempre l'omogenea applicazione sul territorio.