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Resoconti delle Giunte e Commissioni

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CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 15 maggio 2014
235.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-00925 Chimienti: Su talune questioni concernenti i tirocini formativi attivi.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'argomento oggetto del presente atto parlamentare si inquadra nel più ampio tema delle procedure di reclutamento del personale docente della scuola, per le quali si sono succedute nel tempo diverse innovazioni normative che, ad oggi, non hanno ancora dato al sistema un assetto definitivo.
  Il Ministero ha avviato un percorso di revisione della complessa tematica, insediando un tavolo di lavoro (denominato «cantiere docenti») che affronterà – tra le altre – anche la questione delle modalità di formazione iniziale e assunzione dei futuri docenti. Nelle more, ha avviato per il prossimo anno accademico il secondo ciclo di TFA ordinario, che abiliterà 22.450 nuovi docenti, più altri 6.630 per la specializzazione sul sostegno.
  Come auspicato dall'onorevole interrogante, si prevede che vengano ammessi in soprannumero ai percorsi di TFA gli aspiranti che non hanno potuto partecipare alla precedente tornata, benché fossero risultati idonei alle prove selettive, per l'insufficiente numero di posti disponibili negli atenei dove hanno sostenuto la selezione. Saranno iscritti in soprannumero anche coloro che nel 2013 hanno superato la selezione per l'ingresso in più corsi abilitanti ma hanno potuto poi sceglierne uno soltanto. Il bando prevede, inoltre, al fine di garantire la copertura di tutti i posti, l'eventuale mobilità tra diverse università di coloro che supereranno le prove di selezione, fino all'esaurimento delle disponibilità.
  Nei giorni scorsi è stato anche definito il provvedimento relativo all'aggiornamento delle graduatorie d'istituto per il triennio 2014/2017, che presenta quest'anno novità per quanto riguarda la valutazione dei titoli e i conseguenti punteggi attribuibili. Per quanto riguarda l'abilitazione all'insegnamento, sono previsti più criteri per l'attribuzione del punteggio che tengono conto sia della durata dei singoli percorsi, sia della presenza di prove di accesso. Ciò consentirà di realizzare una più efficace valorizzazione dei percorsi abilitanti, che presuppongono procedure selettive di accesso, ivi compreso il TFA.
  Lo stesso provvedimento contempla per il futuro l'apertura di due finestre annuali, attraverso le quali, fatto salvo il principio della continuità didattica, sarà consentito a coloro che sono inseriti nella terza fascia delle graduatorie d'istituto e che nel frattempo conseguono l'abilitazione, di passare nella seconda fascia. In tal modo non sarà più necessario, per gli interessati, attendere il consueto aggiornamento triennale delle graduatorie per rendere spendibile il titolo conseguito.

Pag. 57

ALLEGATO 2

5-02422 Catalano: Su un progetto svolto su iniziativa dell'INVALSI in alcune istituzioni scolastiche della provincia di Parma.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il progetto «Valutazione e miglioramento» è stato promosso dalla Direzione generale per gli affari internazionali del MIUR in collaborazione con l'INVALSI, allo scopo di sperimentare un nuovo modello di valutazione delle istituzioni scolastiche che consenta di migliorare la qualità complessiva del servizio e di raggiungere, conseguentemente, un innalzamento dei livelli di apprendimento degli studenti.
  Riguardo al caso delle quattro istituzioni scolastiche della provincia di Parma citate nell'atto parlamentare cui si risponde, sono state acquisite le seguenti informazioni presso i competenti uffici.
  L'INVALSI ha generato un elenco casuale di istituzioni scolastiche che sono state invitate ad aderire al progetto. L'Istituto ha precisato che nei documenti divulgativi relativi all'iniziativa, la cui adesione era comunque volontaria, era richiamata la massima partecipazione di tutte le componenti della scuola. Inoltre, ha fatto presente che tutte e quattro le istituzioni scolastiche non hanno inviato alcun documento di rinuncia e continuano a partecipare al progetto.
  L'Ufficio scolastico regionale per l'Emilia-Romagna – ambito territoriale di Parma – ha confermato il carattere di volontarietà della partecipazione al progetto da parte del personale della scuola, così come della componente genitoriale, senza obblighi di adesione per coloro che non lo desiderassero. In particolare, in una delle quattro scuole coinvolte un'assemblea indetta da alcune sigle sindacali ha richiesto che l'adesione di alcuni docenti al progetto non implicasse modifiche nell'organizzazione del lavoro dei colleghi che avessero optato per la non partecipazione. Tale richiesta è stata accolta.
  Per quanto riguarda l'asserita indicazione da parte dell'INVALSI circa la non necessaria deliberazione del collegio dei docenti per l'adesione al progetto, il suddetto ufficio ha riferito che non vi sono elementi di riprova al riguardo.
  L'Ufficio medesimo ha, infine, dato assicurazione che proprio l'impostazione dell'adesione su base volontaria e individuale sopra descritta ha contribuito ad evitare quel clima di turbamento lamentato nell'interrogazione, e che non si è verificato alcun inasprimento delle relazioni tra l'amministrazione e le rappresentanze sindacali.

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ALLEGATO 3

5-02013 Vezzali: Sulla destinazione di talune risorse finanziarie finalizzate alle azioni del Piano nazionale scuola digitale.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il progetto cl@ssi 2.0, di cui è beneficiario l'istituto comprensivo «Marchetti» di Senigallia, si inquadra nel più ampio Piano nazionale scuola digitale, concernente la diffusione nelle scuole statali di ogni ordine e grado dei progetti e delle azioni di innovazione didattica, la cui implementazione è stata possibile a seguito di accordi sottoscritti in data 18 settembre 2012 tra il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e le Regioni.
  Più nello specifico, il progetto si propone di modificare gli ambienti di apprendimento attraverso un utilizzo costante e diffuso delle tecnologie a supporto della didattica.
  Con riferimento alle scuole della Regione Marche, il Ministero si è impegnato a finanziare il piano nazionale per un importo complessivo di euro 828.567,00 per tutte le azioni previste nel piano medesimo, compresa quella relativa al progetto cl@ssi 2.0.
  Le risorse finanziarie necessarie sono state inserite in un atto amministrativo sottoscritto dal Ministro pro-tempore registrato alla Corte dei conti nel mese di dicembre 2013 e, quindi, fuori tempo utile per erogare i finanziamenti alle istituzioni scolastiche beneficiarie entro il decorso esercizio finanziario.
  La procedura è stata, quindi, rinnovata nel corrente esercizio finanziario ed è in via di completamento. La Direzione generale per la politica finanziaria, con avviso prot. n. 2850 del 1o aprile 2014, ha comunicato alle istituzioni scolastiche le assegnazioni da iscrivere a bilancio.
  Quanto alla effettiva erogazione dei fondi, informo che gli atti per l'assegnazione del cinquanta per cento dell'intero importo sono stati inviati il 6 maggio 2014 dalla citata Direzione generale all'Ufficio centrale di bilancio per la prescritta registrazione. Dopo i tempi tecnici necessari per tale adempimento, le somme verranno accreditate sui conti correnti delle singole istituzioni scolastiche.

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ALLEGATO 4

5-02414 Giancarlo Giordano: Sulla collocazione della statua «L'era fascista», in una piazza di Brescia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'onorevole Giordano, unitamente all'onorevole Lacquaniti, chiede notizie in merito alla collocazione della Statua denominata «L'era fascista» (popolarmente: «il Bigio») sita in Piazza Vittoria a Brescia.
  A tale proposito vorrei sottolineare che la piazza, come correttamente riportato nell'atto parlamentare, è stata progettata dall'arch. Marcello Piacentini e costituisce uno «dei più importanti esempi di architettura razionalista del ventennio fascista»; ed effettivamente, l'intervento di Piazza Vittoria risulta citato e pubblicato in diversi saggi e manuali di storia dell'architettura.
  Occorre poi considerare come la statua (alta un totale 9 metri per 28 tonnellate di peso) costituisca un elemento non secondario del progetto piacentiniano, anzi, fu progettata quale decoro proprio a completamento dell'opera architettonica.
  La statua del giovane nudo, oggetto dell'interrogazione, ha avuto detrattori fin dal 1932, anno d'inaugurazione della piazza. La polemica sulla statua, che ostentava nudità anteriori e posteriori, si protrasse anche in seguito sulla stampa locale della provincia bresciana, fino al 1945.
  Dopo la caduta del fascismo, la statua non fu distrutta, come fu fatto per la scritta e il grande altorilievo che ritraeva Mussolini a cavallo, campeggianti sulla «torre della rivoluzione», ma venne rimossa dopo il 25 aprile 1945, accuratamente imballata e collocata in un deposito comunale.
  Al fine di una corretta ricostruzione della vicenda in esame, si ritiene poi utile chiarire l'evoluzione e la dinamica dell'attuale progetto relativo alla piazza e in via di conclusione.
  Nel corso della realizzazione della stazione della metropolitana, la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Brescia approvò, in un primo momento, un progetto che prevedeva la conservazione dell'ingresso posto nel braccio est della piazza, funzionale al parcheggio interrato, realizzato negli anni 70 del secolo scorso sotto l'intera piazza, e l'apertura di una uscita a sud della piazza solo come opera temporanea provvisionale. Nell'evoluzione del progetto delle opere della metropolitana e di quelle ad essa collegata (accesso a stazione «Vittoria» e rampa di accesso al parcheggio), venne a determinarsi la necessità di una nuova soluzione che mitigasse l'alterazione prodotta dalla presenza della rampa d'accesso, non più provvisionale ma definitiva, al parcheggio interrato e, peraltro, collocata frontalmente all'accesso principale.
  Deve essere ricordato che la proposta di ricollocazione della statua di A. Dazzi in piazza Vittoria fu sottoposta alla Soprintendenza dall'allora sindaco di Brescia in carica fino al 2008, al quale si rispose che, per quanto di competenza di un organo periferico di questo Ministero e trattandosi di ricollocare un manufatto originale esistente, benché da sottoporre a restauro, nulla ostava al suo riposizionamento «com'era dov'era», in coerenza con le finalità di recupero filologico dei valori caratterizzanti l'assetto urbano in questione. Il progetto finale, con ricostruzione del piedistallo e ricollocazione della statua restaurata, è stato autorizzato dalla citata Soprintendenza in data 1o agosto 2012, unitamente al progetto di riqualificazione dell'intero invaso della Pag. 60piazza. Ovviamente tale valutazione era ispirata esclusivamente a criteri tecnico-scientifici, gli unici ai quali le Soprintendenze sono tenute ad attenersi.
  E tuttavia, nella scelta da adottare per la configurazione della piazza, questo Ministero è consapevole che non si possa prescindere in alcun modo dalla sensibilità e dai sentimenti della città, quali espressi dal sindaco, ricordando che Brescia subì, in una stagione cupa della storia d'Italia, una ferita tuttora sanguinante ad opera di un terrorismo che tanti elementi inducono a ricondurre alla matrice neofascista.
  In conclusione questo Ministero ribadisce la massima disponibilità, nei propri organi periferici e centrali, a concorrere, in termini dialoganti e propositivi, al confronto e al dibattito in corso con le istituzioni rappresentative locali e la comunità cittadina.