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CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 23 settembre 2015
509.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2014. C. 3304 Governo, approvato dal Senato.

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La VIII Commissione,
   esaminato, relativamente alle parti di propria competenza, il disegno di legge n. 3304, approvato dal Senato, concernente il rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2014;
   considerato che:
    secondo quanto rilevato dalla relazione della Corte dei Conti, la missione 14 «Infrastrutture pubbliche e logistica», nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, è quella che produce il valore più elevato di residui passivi e, nell'ambito del programma 14.10 «Opere strategiche, edilizia statale ed interventi speciali e per pubbliche calamità», il capitolo 7060 «Fondo da ripartire per la progettazione e la realizzazione delle opere strategiche di preminente interesse nazionale nonché per opere di captazione e adduzione di risorse idriche» è quello che produce la maggior parte dei residui propri e in cui la gestione dei residui presenta bassi livelli di smaltimento, pari al 34,9 per cento dei residui iniziali definitivi;
    l'VIII Commissione ha già evidenziato nelle precedenti relazioni sul Rendiconto generale dell'amministrazione dello Stato la necessità di adottare misure per migliorare le performance della spesa;
    la relazione della Corte dei conti evidenzia quanto già rilevato nel consuntivo 2013 relativamente all'analisi della spesa del personale del Ministero dell'ambiente, tenuto conto che, in assenza di un ruolo tecnico interno al Ministero, molte delle funzioni istituzionali vengono svolte attraverso l'Istituto superiore per la ricerca ambientale e la società in house SOGESID; pertanto il dato contabile relativo al personale non è rappresentativo della reale esposizione finanziaria, così come non appare significativo il dato relativo alla spesa per studi e consulenze, che nel 2014 è pari a zero;
   valutato positivamente che gli stanziamenti definitivi del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio del mare dell'esercizio 2014 registrino un aumento sia rispetto al 2013 che rispetto al quadriennio precedente (2010-2013),

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

  con le seguenti osservazioni:
   a) si valuti la necessità di adottare misure finalizzate ad accelerare lo smaltimento dei residui e a migliorare le performance delle spese infrastrutturali e di quelle relative al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
   b) si valuti l'opportunità di adottare le misure necessarie a definire in maniera chiara l'assetto delle risorse umane deputate allo svolgimento delle funzioni istituzionali del Ministero dell'ambiente, al fine di perseguire l'economicità, l'efficienza e la trasparenza dell'azione amministrativa.

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ALLEGATO 2

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2014. C. 3304 Governo, approvato dal Senato.

PROPOSTA DI RELAZIONE ALTERNATIVA PRESENTATA DAL GRUPPO MOVIMENTO 5 STELLE

  La Commissione VIII, ambiente, territorio e lavori pubblici:
   esaminato il disegno di legge C. 3304, recante rendiconto generale dell'amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2014, con riferimento allo stato di previsione del Ministero dell'ambiente ed allo stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti,
   premesso che:
    il Rendiconto generale dello Stato, previsto dall'articolo 35 della legge 196/2009, è presentato entro giugno dell'esercizio successivo a quello di riferimento, dopo aver ricevuto il giudizio di parificazione della Corte dei Conti;
    con l'esame di questo documento il Parlamento esercita il controllo sulla gestione delle risorse pubbliche da parte del Governo, assicurandosi che essa sia stata effettuata nel rispetto di quanto fissato dalla legge di bilancio annuale approvata;
    la relazione della Corte dei conti ha evidenziato che, per l'esercizio finanziario 2014, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha registrato impegni lordi per 13,5 miliardi, a fronte di stanziamenti definitivi di competenza pari a 13,7 miliardi, con una contrazione dei pagamenti totali – pari a 12,2 miliardi complessivi – di 409,9 milioni sulla spesa corrente e un aumento di 542 milioni sulla spesa in conto capitale;
    tra i rilievi operati nella propria relazione la Corte dei conti ha sottolineato che il capitolo 7060, recante «Fondo da ripartire per la progettazione e la realizzazione delle opere strategiche di preminente interesse nazionale nonché per opere di captazione e adduzione di risorse idriche», ha una notevole consistenza di residui prorogati ai sensi dell'articolo 9, comma 12, del d.l. n. 150 del 2013 ed è anche quello che produce la maggior parte dei residui propri; inoltre la Corte ha rilevato che gli stanziamenti complessivi destinati alle infrastrutture strategiche di interesse nazionale sono composte in maniera rilevante da residui, pari al 59 per cento del totale;
    ancora a proposito del programma delle infrastrutture strategiche, la Corte ha ricordato che il Governo, con l'allegato al DEF 2015, ha individuato venticinque opere prioritarie, manifestando «la volontà di accelerare l'avanzamento delle sole opere ritenute prioritarie e già in parte finanziate, destinando le risorse disponibili soltanto a quelle per le quali sussista un'effettiva esigenza strategica di stimolo per l'economia del Paese»; la Corte ha altresì auspicato che l'eventuale selezione di ulteriori opere ritenute prioritarie tenga conto oltre che dello stato di realizzazione e del finanziamento ricevuto, anche e soprattutto dell'analisi dei flussi di domanda riguardanti il trasporto dei passeggeri e delle merci e della dotazione infrastrutturale italiana»;
    ancora la Corte ha espresso l'esigenza di non vanificare l'intento programmatorio, volto anche a razionalizzare la spesa per investimenti, esprimendo l'augurio che l'eventuale ulteriore individuazione Pag. 118di opere strategiche non determini una riespansione del numero delle opere senza un effettivo fabbisogno strategico;
    sotto il profilo della concretizzazione del programma delle infrastrutture strategiche, la Corte ha rilevato come l'evoluzione, in termini di valore complessivo e di risorse finanziarie disponibili, delle opere inserite nel programma, evidenzia nel periodo 2001-2014 percentuali di ultimazione dei lavori molto basse, pari soltanto al 6,6 per cento, nonostante le risorse disponibili riescano a coprire il 52 per cento del valore complessivo delle opere;
    un ulteriore importante rilievo della Corte riguarda l'analisi e la disponibilità delle informazioni; ad avviso della Corte, infatti, la difficile confrontabilità delle informazioni disponibili, spesso riferite a opere suddivise in sub-lotti non valorizzati, l'inserimento altalenante di opere che entrano a far parte del programma, per essere poi escluse, l'indicazione dei costi, riferiti ora al valore del ribasso d'asta, ora al costo dell'opera nella sua interezza, ora al costo riferito ad alcuni lotti ovvero ad alcune fasi riguardanti la realizzazione dell'opera, contribuiscono ad accrescere asimmetrie informative e a generare confusione sulla sostenibilità finanziaria delle opere; secondo la Corte è altresì frequente il caso di risorse revocate e poi riassegnate in ugual misura e per le stesse opere; il che, come già ampiamente sottolineato in varie occasioni dalla Corte dei conti, impedisce una chiara evidenziazione delle risorse disponibili, ostacolando, in definitiva, scelte consapevoli e sufficientemente informate di finanza pubblica;
    per quanto concerne le risorse destinate alla tutela ambientale la Corte dei Conti ha rilevato, già con l'esame del rendiconto del 2013, che le risorse del Ministero dell'ambiente riguardano una programmazione che necessita di considerevoli modifiche in corso d'anno per poter adempiere ai compiti istituzionalmente assegnati; l'esigenza di adeguamento è stata confermata nell'esercizio 2014, dove l'incremento percentuale rispetto alle previsioni iniziali è stato del 54 per cento;
    l'ecorendiconto, previsto dal comma 6 dell'articolo 36 della legge n. 196 del 2009, chiarisce che la spesa primaria destinata dallo Stato per la protezione dell'ambiente e l'uso e gestione delle risorse naturali ammonta, nel 2015 a circa 3,7 miliardi di euro, pari allo 0,6 per cento della spesa primaria complessiva del bilancio statale; un dato che pur in aumento rispetto al 2013, appare insufficiente rispetto alle reali esigenze di tutela ambientale;
    la Corte ha anche rilevato alcune criticità in merito agli interventi del Ministero in materia di dissesto idrogeologico, gestiti attraverso lo strumento degli accordi di programma; la Corte, infatti, ha evidenziato che gli accordi sottoscritti dal 2010 hanno finanziato oltre 1.600 interventi, suddivisi in ulteriori stralci funzionali, per un valore di circa 2,1 miliardi di euro, di cui oltre 1.284 milioni a carico delle Regioni e circa 833 milioni a carico del Ministero dell'ambiente, che al 2015 ha erogato circa 700 milioni; con riferimento al processo di rimodulazione degli accordi e di rifinalizzazione delle risorse agli interventi immediatamente cantierabili (operato a partire dalla legge di stabilità 2014), la Corte ha affermato che tale attività di revisione «ha portato ad individuare la possibilità di revoca per n. 8 interventi per un importo corrispettivo di circa 4,7 milioni di euro, rispetto ad un valore stimato iniziale di oltre 200 milioni di euro riferiti a n. 169 interventi che – dai dati del sistema di monitoraggio MATTM – ISPRA Rendis – risultavano non avviati. Dall'attività di verifica effettuata dal Ministero, sono emersi ritardi nella realizzazione degli interventi dovuti ad una molteplicità di fattori, che vanno dalla scarsa capacità di spesa degli Enti attuatori, alle difficoltà di effettuare la progettazione per interventi di una certa complessità, alle controversie che insorgono per l'affidamento degli appalti o per gli eventuali espropri, ai ritardi nel rilascio dei prescritti pareri e, Pag. 119non da ultimo, ai vincoli derivanti dal Patto di stabilità»;
    infine la Corte dei conti ha ritenuto di dover ribadire alcune considerazioni precedentemente avanzate durante l'esame del consuntivo 2013; in particolare la Corte ha rilevato che:
  «in assenza di un ruolo tecnico interno al Ministero, molte delle funzioni istituzionali vengono svolte in maniera strutturale attraverso l'Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) e la società in house SOGESID S.p.A.. Una prima analisi, in termini di consolidato di costo del personale, retribuzioni medie ed incidenza del costo del personale sul costo di produzione, tra Enti vigilati (ISPRA e SOGESID S.p.A.) e Ministero, evidenzia che il costo complessivo del “settore Ambiente” viene sostenuto per oltre il 50 per cento attraverso organismi esterni al Ministero. Pertanto, il dato contabile iscritto nel bilancio MATTM per la voce “spesa di personale” non è rappresentativo della reale esposizione finanziaria, così come non appare significativo il dato di spesa per “studi e consulenze”, che nel 2014 è pari a zero. Tale circostanza va valutata in un'ottica funzionale complessiva, non solo con riferimento ai vincoli sempre più stringenti in materia di contenimento e razionalizzazione della spesa pubblica, ma anche in una più generale visione di rispetto dell'articolo 97 della Costituzione, al fine di perseguire una maggiore economicità, efficienza e trasparenza dell'azione amministrativa»,

DELIBERA DI RIFERIRE IN SENSO CONTRARIO.

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ALLEGATO 3

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2015 (C. 3305 Governo, approvato dal Senato).

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2015 (limitatamente alle parti di competenza).

Tabella n. 9: Stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per l'anno finanziario 2015.

Tabella n. 10: Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l'anno finanziario 2015 (limitatamente alle parti di competenza).

PROPOSTA DI RELAZIONE ALTERNATIVA PRESENTATA DAL GRUPPO MOVIMENTO 5 STELLE

  La Commissione VIII, ambiente, territorio e lavori pubblici:
   esaminato il disegno di legge C. 3305, recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2015, con riferimento allo stato di previsione del Ministero dell'ambiente ed allo stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti,
   premesso che:
    l'assestamento di bilancio dello Stato è finalizzato all'aggiornamento degli stanziamenti del bilancio, sulla base dell'andamento delle stime del gettito, di eventuali esigenze sopravvenute e dello stato dei residui accertati in sede di rendiconto dell'esercizio precedente; sotto questo profilo, il disegno di legge di assestamento si collega strettamente al disegno di legge di rendiconto relativo all'esercizio precedente: l'entità dei residui, sia attivi che passivi, sussistenti all'inizio dell'esercizio finanziario, che al momento dell'elaborazione e approvazione del bilancio di previsione è stimabile solo in misura approssimativa, viene infatti definita in assestamento sulla base delle risultanze del rendiconto;
    l'entità del peggioramento del saldo netto da finanziare è di circa 23,5 miliardi di euro (dai circa 113 miliardi delle previsioni iniziali a 136,6 miliardi), quello del risparmio pubblico di poco più di 15 miliardi (da circa –75 miliardi a circa –90 miliardi), mentre la necessità di ricorrere al mercato registra un incremento di 17,8 miliardi, raggiungendo l'importo di oltre 380 miliardi; l'avanzo primario, infine, partendo dal valore negativo di circa 25,7 miliardi, giunge ad un importo ugualmente negativo di circa 56,8 miliardi, con un peggioramento percentuale superiore al 121 per cento;
    dall'esame delle parti di competenza di questa commissione si segnala quanto segue:
     per quanto concerne la missione 14 – Infrastrutture pubbliche e logistica – Pag. 121si registra una significativa variazione in aumento pari a 559,9 milioni di euro (+17,6 per cento) dei residui del programma 14.10 relativo ad opere strategiche, edilizia statale ed interventi speciali e per pubbliche calamità;
     per quanto riguarda la missione 18 – Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente – si registra un incremento complessivo dei residui pari a 157,2 milioni di euro (+64,1 per cento), imputabile pressoché interamente al Fondo destinato alla riduzione delle emissioni climalteranti e la promozione delle fonti energetiche alternative, l'efficientamento energetico degli edifici e dei processi produttivi, la mobilità sostenibile ed ogni altro intervento di adattamento ai cambiamenti climatici;
     per quanto concerne il programma 8.5 – Protezione civile – si registra un incremento di 57 milioni dei residui, imputabile interamente al Fondo per le emergenze nazionali;
   si registra in generale una modesta qualità della performance di spesa e si rileva la necessità di accelerare lo smaltimento dei residui, sia con riferimento alle spese infrastrutturali che a quelle relative al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare,

DELIBERA DI RIFERIRE IN SENSO CONTRARIO.

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ALLEGATO 4

5-06337 Micillo: Iniziative sulla messa in sicurezza della strada statale 268.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La SS 268, realizzata alla fine degli anni ’70, ha uno sviluppo di circa 31 km, due corsie (una per senso di marcia), svincoli a livelli sfalsati e nessun accesso privato.
  Come riferito da ANAS, il potenziamento della strada prevede il raddoppio della sede stradale da 2 a 4 corsie, mediante la costruzione di una nuova carreggiata affiancata a quella preesistente, con uno spartitraffico centrale, svincoli a livelli sfalsati e senza accessi privati. Ad oggi, i lavori di ammodernamento della SS 268 sono in parte in corso di realizzazione e in parte in fase di progettazione.
  Raddoppio da 2 a 4 corsie dal km 0+000 (Svincolo di Cercola – innesto con la ex SS 162 dir.) al km 19+554 (svincolo di Poggiomarino – svincolo di S. Giuseppe Vesuviano Sud). I lavori in corso di esecuzione che interessano il raddoppio della strada, dallo svincolo di Cercola allo svincolo di S. Giuseppe Vesuviano Sud, rappresentano la via di fuga principale in caso di calamità naturale, dell'area limitrofa al Vesuvio.
  La realizzazione delle opere relative al 1o e 2o lotto, riguardanti il tratto da Cercola (km 0+000) allo svincolo di San Giuseppe Vesuviano (km 19+554), ha subito forti condizionamenti a causa della presenza lungo il tracciato di notevoli quantità di rifiuti indifferenziati, per i quali si sono rese necessarie operazioni straordinarie di smaltimento. In tale tratto si è provveduto alla bonifica dal km 7+800 (Svincolo S.P. Cupa di Nola) al km 19+554, mentre nel tratto iniziale tra lo Svincolo di Cercola e lo Svincolo sulla strada provinciale Cupa di Nola, il rinvenimento di discariche abusive di rifiuti ha impedito la regolare esecuzione dei lavori.
  Ad oggi, risulta completato e aperto al traffico il tratto stradale, a doppia carreggiata, dal km 11+600 al km 19+554; è, tuttavia, da completare la pavimentazione definitiva e un piccolo tratto, al km 13+000, già interessato da un'interferenza con una cabina ENEL.
  Il completamento del tratto tra il km 7+750 e il 19+554 è previsto entro la fine del 2016. Per il completamento della tratta dal km 0+000 al km 7+750, invece, è in corso una revisione e un adeguamento del progetto esecutivo che tenga conto delle normative di settore e delle criticità sopra segnalate. Tale revisione sarà completata entro i primi mesi del 2016. Sulla base di tale progetto sarà indetta una nuova gara d'appalto con l'ultimazione dei lavori prevista per l'anno 2019.
  Tratto dal km 19+554 al km 29+300. L'ANAS e la regione Campania hanno sottoscritto, nel luglio 2007, una convenzione con la quale ANAS si è impegnata a redigere il progetto dell'intervento e la regione a finanziare le attività di progettazione per un importo di 2,1 milioni di euro (decreto regionale n. 632/2009).
  Tale tratto è stato suddiviso in due lotti: il lotto, dal km 19+554 al km 23+100, svincolo di Boscoreale compreso, ha un costo presunto di 80 milioni di euro, che la regione Campania si è impegnata a finanziare e risulta inserito nell'Allegato B1. «Schema di Piano degli Investimenti ANAS 2015-2019 – Altre Fonti» del Contratto di Programma ANAS 2015, su cui il CIPE ha espresso parere favorevole nella seduta del 6 agosto 2015, con previsione di Pag. 123appaltabilità nel 2016. Il lotto dal km 23+100 al km 29+300, in corrispondenza dello svincolo di Angri, ha un costo presunto di 104 milioni di euro e risulta inserito nell'Allegato B dello «Schema di Piano Pluriennale degli Investimenti 2015-2019» del citato Contratto di Programma, su cui il CIPE ha espresso parere favorevole, sempre nella seduta del 6 agosto, con previsione di appaltabilità nel 2018.
  3o tronco compreso lo svincolo di Angri. L'intervento consiste nel completamento del tratto finale della SS 268 (collegamento con l'autostrada A3 Napoli-Salerno) e nell'adeguamento dello svincolo in corrispondenza della ex SS 18. I lavori sono stati consegnati il 20 settembre 2013. Ad oggi, le attività procedono regolarmente e l'ultimazione dei lavori è prevista entro febbraio 2016.
  Infine, informo che la SS 268 è attualmente interessata da lavori di manutenzione straordinaria volti al consolidamento delle strutture danneggiate del viadotto San Domenico e all'ottimizzazione della segnaletica stradale nel tratto compreso tra il km 7 e il km 19.
  La sicurezza stradale del tratto sopradescritto, lungo il quale sono presenti alcuni cantieri stradali interferenti con la viabilità ordinaria, è stata oggetto di massima attenzione da parte dell'Osservatorio sull'incidentalità stradale. Nel corso dei numerosi incontri svolti presso la Prefettura di Napoli, ai quali hanno partecipato tutti gli Enti territorialmente interessati, sono state individuate alcune soluzioni per elevare i livelli di sicurezza degli utenti.
  Sulla base delle indicazioni fornite dalla Polizia Stradale sono state inoltre attivate 6 postazioni attrezzate con autovelox che hanno agito come deterrente, riducendo drasticamente l'incidentata e riportando il comportamento di guida degli utenti a un maggior rispetto del Codice della Strada. E infatti nel corso dell'anno 2015 si sono verificati 6 incidenti di lieve entità.
  Concludo riportando le attività manutentive in corso da parte di ANAS, finalizzate a garantire condizioni di transitabilità adeguate e più precisamente:
   esecuzione degli interventi di ripasso per il ripristino della segnaletica orizzontale;
   lavori di pronto intervento per la risoluzione di emergenze, ripristino danni e incidenti dal km 0+000 al km 7+100 e dal km 19+554 al km 27+200;
   lavori di ripristino del piano viabile dal km 0+000 al km 7+100 e dal km 19+554 al km 27+200;
   lavori di mantenimento in efficienza del patrimonio vegetativo delle pertinenze stradali.

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ALLEGATO 5

5-06338 Matarrese: Iniziative urgenti sulla sicurezza della rete viaria provinciale nazionale.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento al quesito posto, occorre premettere che, come previsto dall'articolo 14 del Codice della strada, i compiti di messa in sicurezza della strade sono in capo all'ente proprietario che provvede, tra l'altro, alla loro manutenzione e gestione per garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione.
  Il MIT, sulla propria rete di competenza, cioè sulla rete stradale di interesse nazionale, costituita attualmente da circa 7.000 km di autostrade e 20.000 km di strade, pianifica una serie di interventi di manutenzione attraverso le concessionarie autostradali e la società ANAS, cui ha affidato la gestione, nel rispetto dei Piani Economico Finanziari delle società stesse e nel limite delle risorse assegnate ad ANAS con Contratti di Programma.
  Per quanto riguarda la manutenzione delle strade degli Enti territoriali diversi dallo Stato (Regioni, Province, Comuni e ora Città Metropolitane), il MIT, nel rispetto dell'autonomia prevista dalla Costituzione, svolge un ruolo di regolazione del sistema stradale attraverso la definizione del quadro di riferimento normativo procedurale e tecnico-amministrativo, costituito principalmente dal Codice della strada e da una serie di norme tecniche per la progettazione stradale.
  In merito alla corretta manutenzione delle infrastrutture stradali, la sfera di azione del MIT sulle strade non di propria competenza è pertanto limitatissimo: infatti, qualunque intervento mirato a introdurre obblighi specifici di manutenzione in capo a gestori stradali diversi dalle concessionarie autostradali e da ANAS per il rispetto di determinati standard qualitativi richiederebbe lo stanziamento di risorse economiche dedicate.
  Il MIT è ben consapevole della situazione di generalizzata difficoltà finanziaria degli enti territoriali per le ridotte risorse in applicazione delle manovre di spending review e per la costante flessione delle entrate proprie, soprattutto per la manutenzione delle strade provinciali che rappresentano, nella gerarchia delle reti stradali, il collegamento essenziale tra la rete principale di interesse nazionale e le reti stradali locali e che svolgono, pertanto, un importante ruolo socio-economico.
  A tale proposito, il MIT sta valutando la possibilità di procedere all'individuazione di costi standard, anche sulla scorta dell'esperienza maturata con i tre programmi in corso finanziati all'ANAS riguardanti ponti, viadotti e gallerie; costi, quindi, non più basati sulle spese storiche sostenute dai singoli gestori ma sulle effettive necessità, opportunamente modulate in funzione del tipo di strada, dell'incidenza delle opere d'arte, del grado di conservazione delle stesse, e soprattutto dei flussi di traffico attuali e previsti.

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ALLEGATO 6

5-06339 Mazzoli: Completamento dei lavori sulla strada statale 675.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il nuovo collegamento Orte-Civitavecchia è composto dalla SS 675 – Tratto da Orte a Tarquinia sud, dalla Autostrada A12 - tratto dallo svincolo di Tarquinia sud allo svincolo per il porto di Civitavecchia e dalla SS 698 «del Porto di Civitavecchia».
  Sulla base degli elementi forniti da ANAS, informo che il primo tratto della SS 675, compreso fra Orte (A1) e Cinelli, è stato ultimato e aperto al traffico. La strada è di tipo «extraurbana principale» (due corsie per ciascun senso di marcia, spartitraffico centrale e intersezioni a livelli sfalsati). Il secondo tratto, quello compreso fra Cinelli e Monteromano est-Tarquinia sud (SS1) risulta inserito nel primo programma delle infrastrutture strategiche (delibera CIPE 121/2001). È stata prevista una strada extraurbana principale – cat. B – con due corsie per senso di marcia, banchine laterali, spartitraffico centrale e intersezioni a livelli sfalsati.
  Nella seduta del 5 maggio 2011, il CIPE ha approvato il progetto definitivo dello stralcio funzionale tra lo svincolo di Cinelli e lo svincolo di Monte Romano est.
  L'ANAS ha aggiudicato la gara per l'appalto integrato (affidamento della progettazione esecutiva e dei lavori) dello stralcio funzionale Cinelli-Monteromano est. Il contratto d'appalto è stato stipulato il 26 giugno scorso e l'appaltatore ha in corso di redazione il progetto esecutivo.
  Il costo complessivo del completamento dell'intervento da Monte Romano est a Tarquinia sud (SS1), previsto nel progetto definitivo del 2007, ammonta a 763 milioni di euro.
  Non risultando, ad oggi, programmato lo stanziamento di finanziamenti necessari per la costruzione del suddetto tratto, al fine di agevolare il reperimento delle risorse finanziarie utili per il completamento della SS 675, l'ANAS ha predisposto un progetto preliminare alternativo a quello del 2007.
  A fronte del costo dell'intervento previsto nel progetto definitivo del 2007, pari a 763 milioni di euro, il costo presunto dell'intervento previsto nel nuovo progetto preliminare, completato il 23 marzo scorso, ammonta a 472 milioni di euro.
  Il tracciato del progetto definitivo del 2007 si sviluppa prevalentemente in galleria, per evitare interferenze con i siti archeologici in prossimità di Tarquinia. Con la nuova soluzione progettuale il tracciato è stato, quindi, spostato dalle aree archeologiche di Tarquinia nella valle del fiume Mignone, riducendo notevolmente lo sviluppo delle gallerie e di conseguenza i costi di costruzione.
  L'ANAS, il 31 luglio scorso, ha avviato le procedure per l'approvazione del nuovo progetto preliminare e il finanziamento dell'opera, trasmettendo per i pareri il progetto al MIT, al Ministero dell'ambiente e agli altri Enti competenti.
  La nuova progettazione preliminare risulta in parte finanziata dall'Unione europea, infatti la SS 675 da Orte a Civitavecchia è inserita nella Rete Europea dei Trasporti, e in parte dall'Autorità Portuale di Civitavecchia.
  L'intervento «Sistema infrastrutturale del collegamento del Porto di Civitavecchia Pag. 126con il nodo intermodale di Orte. Tratta Monte Romano est-Civitavecchia» è inserito nell'Allegato B «Schema di Piano Pluriennale degli Investimenti 2015-2019» del Contratto di Programma ANAS 2015, su cui il CIPE ha espresso parere favorevole nella seduta del 6 agosto scorso, con la previsione di appaltabilità nel 2018 e un importo pari a 472 milioni di euro.
  Infine, preciso che la SS 698, che collega il porto di Civitavecchia con la SS1 in prossimità dell'innesto della A12, è stata completata e aperta al traffico.

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ALLEGATO 7

5-06434 Segoni: Chiarimenti sulla programmazione del Ponte sullo stretto di Messina.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Si conferma che nel DEF 2015 non vi è alcun riferimento al progetto di realizzazione del ponte sullo stretto di Messina e tale progetto non risulta, ad oggi, all'interno delle linee programmatiche del Ministero delle infrastrutture.