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CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 30 settembre 2015
513.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2015. Doc. LVII, n. 3-bis.

PARERE APPROVATO

  La X Commissione,
   esaminata, per quanto di competenza, la «Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2015» (Doc. LVII, n. 3-bis), accompagnata dalle «Relazioni sulle spese di investimento e relative leggi pluriennali anno 2015» (Allegato I) e dal «Rapporto sui risultati conseguiti in materia di contrasto dell'evasione fiscale – Aggiornamento 2014» (Allegato II), nonché dalla «Relazione al Parlamento 2015», ai sensi della legge n. 243/2012, articolo 6, comma 5, (Allegato III);
   rammentato che, con la richiamata «Relazione al Parlamento 2015», il Governo «illustra l'aggiornamento del piano di rientro verso l'Obiettivo di Medio Periodo (MTO), già autorizzato con la Relazione al Parlamento 2014, contenuto nel Documento di Economia e Finanza (DEF) 2015, presentato alle Camere nel mese di aprile, e confermato dalla Relazione al Parlamento del 9 giugno 2015 redatta ai sensi dell'articolo 10-bis, comma 5, della legge n. 196 del 2009»;
   sottolineato che, infatti, secondo «quanto previsto nella Comunicazione della Commissione europea del 13 gennaio scorso – che ha chiarito le modalità di utilizzo dei margini di flessibilità del Patto di Stabilità e Crescita (PSC) al fine di incoraggiare l'attuazione effettiva delle riforme strutturali, promuovere gli investimenti e tenere maggiormente conto del ciclo economico nei singoli Stati membri – il Governo intende utilizzare pienamente i suddetti margini di flessibilità» allo scopo di «irrobustire i primi segnali di ripresa della crescita del prodotto e rafforzare per questa via il processo di consolidamento fiscale. Ove riconosciuti in sede europea, saranno anche utilizzati gli spazi correlati all'emergenza immigrazione...», questi ultimi quantificabili – ai sensi della richiesta che il Governo presenterà alla Commissione Europea – in 0,2 punti percentuali di PIL;
   sottolineato, altresì, che appunto il ricorso alle «clausole di flessibilità europee di cui il Governo intende avvalersi comporta una rimodulazione degli obiettivi di indebitamento netto nominale e strutturale previsti nel DEF 2015 e, conseguentemente, una revisione del percorso di avvicinamento al pareggio di bilancio», da sottoporsi ad autorizzazione parlamentare, a maggioranza assoluta, per circostanze eccezionali o in relazione al ciclo economico (articolo 6, l. 24 dicembre 2012, n. 243);
   considerato, al riguardo, quanto annotato dal Governo circa il fatto che le condizioni economiche si presentano «più ardue di quanto atteso» – benché vengano emergendo «i risultati delle politiche di sostegno introdotte a partire dall'anno scorso e dell'impegno profuso da lavoratori e imprese italiane» – in uno scenario comunque segnato da «un gap di prodotto di quasi venti punti rispetto al trend pre-crisi», da un'inflazione sfavorevolmente troppo bassa «nonostante gli stimoli della politica monetaria e la ripresa del PIL» e da «maggiori rischi a livello Pag. 159internazionale», talché «il rappresentato quadro economico e la necessità di tener conto delle ripercussioni ancora in atto di un periodo di recessione così intenso e protratto nel tempo inducono quindi il Governo ad avvalersi dei margini di flessibilità riconosciuti dalla disciplina europea in correlazione alle riforme strutturali e alle spese per investimento»;
   segnalato il conseguente richiamo del Governo circa la necessità che le misure della Legge di Stabilità per il 2016 perseguano «il duplice obiettivo di supportare la competitività del Paese e la domanda aggregata», pur ciò traducendosi in «un aumento dell'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche pari a circa 0,4 punti percentuali di PIL, e cioè un indebitamento del 2,2 per cento anziché dell'1,8 per cento prospettato nel DEF 2015», valore che aumenterebbe «fino al 2,4 per cento del PIL ove fosse riconosciuto in sede europea un margine di flessibilità a compensazione delle spese e degli impatti economico finanziari dell'ondata di immigrazione», con un incremento, per il 2016, dell'indebitamento netto, rispetto al profilo tendenziale, fino ad un importo massimo di 17,9 miliardi, fermo restando che, comunque, «riduzione e razionalizzazione della spesa pubblica contribuiranno in misura prevalente al finanziamento» di un'azione concentrata su: «i. Misure di alleviamento della povertà e stimolo all'occupazione, agli investimenti privati, all'innovazione, all'efficienza energetica e alla rivitalizzazione dell'economia anche meridionale; ii. Sostegno alle famiglie e alle imprese anche attraverso l'eliminazione dell'imposizione fiscale sulla prima casa, i terreni agricoli e i macchinari cosiddetti “imbullonati”; iii. L'azzeramento per l'anno 2016 delle clausole di salvaguardia previste da precedenti disposizioni legislative»;
   valutato che «le prime evidenze – come si legge in sede di Premessa alla Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2015 – suggeriscono che le politiche economiche e strutturali del Governo stiano innescando un circuito della fiducia che passa dalla crescita del prodotto alla maggiore e migliore occupazione per arrivare ai consumi» e che dette politiche agiranno anche per «l'incremento degli investimenti privati, cruciali per irrobustire la ripresa», mentre «l'occupazione deve migliorare ad un ritmo più sostenuto se si vuole evitare che la crescita di lungo periodo venga danneggiata», cosicché, nel complesso, «la previsione di crescita del PIL reale per il 2015 sale dallo 0,7 per cento del Documento di Economia e Finanza di aprile allo 0,9 per cento nella presente Nota di Aggiornamento. La previsione programmatica per il 2016 migliora anch'essa dall'1,4 per cento all'1,6 per cento» con un incremento, rispetto al tendenziale, di 0,3 punti percentuali nel 2016 e di 0,3 punti nel 2017;
   valutata, ancora, la prospettiva di ripresa, a partire dal 2017, del percorso di convergenza verso l'Obiettivo di Medio Periodo attraverso una riduzione del deficit strutturale di 0,4 punti percentuali di PIL ed il conseguimento del pareggio di bilancio strutturale nel 2018, ritenendo il Governo che «una riduzione ancora più corposa del deficit strutturale nel 2017 sarebbe controproducente e che un calo complessivo di 0,7 punti nel biennio 2017-2018 (e di due punti di PIL in termini di disavanzo nominale) costituisca già uno sforzo fiscale straordinario, che auspicabilmente la nostra economia potrà affrontare più agevolmente quando la ripresa sarà consolidata», e peraltro registrandosi, intanto, una discesa del rapporto debito/PIL dal 132,8 per cento nel 2015 al 131,4 nel 2016 fino al 119,8 nel 2019, «al lordo dei sostegni agli altri paesi dell'area dell'euro»,
  delibera di esprimere

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) segnali la V Commissione al Governo la rilevanza:
    del blocco dell'attivazione delle clausole di salvaguardia, acquisendo a tal Pag. 160riguardo maggiori dettagli, ai fini della discesa della pressione fiscale, nello scenario tendenziale, dal 43,1 per cento nel 2015 al 42,6 per cento nel 2016, pur con il ricorso ad «un profilo più graduale» di tagli alla spesa, tale da far sì «che gli impatti depressivi sul PIL siano leggermente inferiori a quanto stimato in sede di elaborazione del DEF»;
    della previsione di forme di ampia deducibilità della tassazione degli immobili strumentali delle imprese, nel quadro della revisione della tassazione locale e, in particolare, di TASI ed IMU, nonché, più in generale, nell'ambito del percorso di attuazione della delega fiscale, con cui «il Governo si è impegnato a definire un sistema più equo, trasparente, semplificato e orientato alla crescita»;
    del più attento monitoraggio degli oneri conseguenti «alla sentenza di illegittimità costituzionale delle misure di congelamento dei trattamenti economici dei dipendenti pubblici, per i quali si dovranno effettuare specifici appostamenti in bilancio»;
    della revisione del «piano di privatizzazioni già presentato nel DEF 2014 prefissandosi obiettivi lievemente più ambiziosi in termini di proventi attesi, pari a circa 0,4 per cento del PIL nel 2015 e 0,5 per cento negli anni 2016-2018»;
    dello sviluppo del processo di razionalizzazione delle partecipazioni locali, anche alla luce delle previsioni in materia recate dalla legge delega sulla riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche (L. n. 124/2015), la cui attuazione è, peraltro, complessivamente determinante per l'attuazione dell'Agenda per la semplificazione 2015-2017;
   b) segnali la V Commissione al Governo – posto che «solo a partire dal 2017, grazie alle politiche di stimolo introdotte dal Governo, il tasso di crescita del prodotto potenziale tornerebbe su valori nettamente positivi fino a raggiungere un valore dello 0,6 per cento nel 2019» – la rilevanza:
    della più conseguente finalizzazione dell'attivazione delle clausole di flessibilità previste dall'ordinamento europeo per l'avanzamento delle riforme strutturali (0,4 per cento del PIL); per l'implementazione di significative riforme strutturali (0,1 per cento del PIL); per il «cofinanziamento di progetti che beneficiano del finanziamento delle risorse strutturali europee» (0,3 per cento del PIL) nell'ambito «della Politica Strutturale e di Coesione (inclusa l'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile), delle Reti Trans-europee (Trans-European Network), o del Meccanismo per Collegare l'Europa (Connecting Europe Facility)», e di progetti cofinanziati anche dal FEIS;
    di quanto richiamato nell'ordine del giorno del Comitato direttivo ANCI del 24 settembre 2015 circa il fatto che «gli effetti dei vincoli finanziari del Patto di Stabilità producono – nonostante il significativo allentamento ottenuto nel corrente anno – problemi di sforamento per molti enti e per un numero ampio di Comuni l'impossibilità di utilizzare avanzi di bilancio disponibili per completare opere e rilanciare investimenti»;
    del programma 2017 per la «riduzione della tassazione gravante sugli utili aziendali, con l'obiettivo di avvicinarla agli standard europei e di accrescere l'occupazione e la competitività dell'Italia nell'attrarre imprese ed investimenti»;
    della continuità e dello sviluppo – anche in riferimento alle Raccomandazioni specifiche (CSR) indirizzate all'Italia dalla Commissione Europea al termine del semestre europeo – delle politiche avviate nel corso del 2014 e del 2015 (a partire dalle agevolazioni per le assunzioni a tempo indeterminato e dal credito d'imposta per la ricerca, di cui alla legge n. 190/2014), tenendo presente che, in particolare, «le policy orientate al rilancio degli investimenti produttivi – soprattutto votati all'innovazione – quelle dirette alla modernizzazione della finanza d'azienda e quelle volte al rafforzamento della proiezione internazionale del tessuto produttivo Pag. 161si sono rivelate un driver fondamentale per la crescita economica e occupazionale» e meritano ora di essere accompagnate da attesi interventi in materia di crediti deteriorati, di rafforzamento del Fondo di Garanzia, di potenziamento dei contratti di rete e dei consorzi e di sostegno alla ricerca e sviluppo, ed anche da «risorse finanziarie per interventi mirati a costruire la rete delle infrastrutture fisiche e digitali, su cui l'Italia si gioca il suo futuro», e che costituisce aspetto essenziale di una rinnovata qualità delle politiche industriali e per i servizi;
    dello sviluppo del sistema logistico e della portualità e del decollo operativo dell'Agenzia per la coesione territoriale, anche in riferimento al disegno complessivo del cosiddetto masterplan per il Mezzogiorno;
    del rafforzamento – lungo l'intero ciclo macroeconomico programmatico e con politiche dedicate – dei contributi recati alla crescita del PIL dalle esportazioni nette e dal turismo, nonché dell'impulso agli investimenti perseguibile attraverso il decollo di un'edilizia ambientalmente sostenibile ed energeticamente efficiente, ed attraverso appositi programmi per la sicurezza sismica ed idrogeologica;
    della prosecuzione dell'impegno «per ridurre il ritardo strutturale nei pagamenti dei debiti pregressi... in linea di continuità con gli interventi adottati negli ultimi anni»;
    degli strumenti della Legge annuale per il mercato e la concorrenza (legge n. 99 del 23 luglio 2009, articolo 47) e della legge annuale per le MPMI, di cui allo Statuto delle Imprese (legge n. 180 dell'11 novembre 2011);
   c) segnali la V Commissione al Governo – con specifico riferimento a quanto emerge dalle «Relazioni sulle spese di investimento e sulle relative leggi pluriennali» (Allegato I) – «la necessità di rifinanziamenti o di risorse aggiuntive per il futuro» per le missioni n. 11 «Competitività e sviluppo delle imprese» (programmi: Regolamentazione, incentivazione dei settori imprenditoriali, riassetti industriali, sperimentazione tecnologica, lotta alla contraffazione, tutela della proprietà industriale; Incentivazione per lo sviluppo industriale nell'ambito delle politiche di sviluppo e coesione) e n. 14 «Infrastrutture pubbliche e logistica» (programmi: Sistemi idrici, idraulici ed elettrici; Sistemi stradali, autostradali, ferroviari ed intermodali; Opere pubbliche e infrastrutture), nonché quanto emerge dalle relazioni del MIUR circa «il rifinanziamento dei fondi per la missione 17 Ricerca e innovazione, per assicurare la prosecuzione delle attività avviate del programma «FIRST ricerca applicata» e «FIRST ricerca di base» al fine di rafforzare le basi scientifiche italiane anche in vista di una più efficace partecipazione alle iniziative relative ai Programmi Quadro dell'Unione Europea», e del MIBACT circa lo stallo del piano strategico «Grandi progetti beni culturali»;
   d) segnali la V Commissione al Governo – con specifico riferimento a quanto emerge dal «Rapporto sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto dell'evasione fiscale» – il rilievo, ai fini del contrasto dell'evasione, tanto del «miglioramento del rapporto di fiducia e collaborazione reciproca tra Amministrazione fiscale e contribuente», quanto del rafforzamento degli «strumenti di controllo», anche attraverso «il miglioramento delle modalità d'incrocio delle banche dati esistenti e l'utilizzabilità della mole di informazioni già disponibili».

Pag. 162

ALLEGATO 2

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di collaborazione culturale, scientifica, tecnologica e nel campo dell'istruzione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Cipro, con Allegato, fatto a Nicosia il 6 giugno 2005, e dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Cipro sul reciproco riconoscimento dei titoli attestanti studi universitari o di livello universitario rilasciati in Italia e a Cipro, con Allegati, fatto a Roma il 9 gennaio 2009 (C. 2711 Governo).

PARERE APPROVATO

  La X Commissione,
   esaminato il testo del disegno di legge recante: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di collaborazione culturale, scientifica, tecnologica e nel campo dell'istruzione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Cipro, con Allegato, fatto a Nicosia il 6 giugno 2005, e dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Cipro sul reciproco riconoscimento dei titoli attestanti studi universitari o di livello universitario rilasciati in Italia e a Cipro, con Allegati, fatto a Roma il 9 gennaio 2009 (C. 2711 Governo);
   sottolineata la necessità di procedere ad una celere approvazione del disegno di legge di ratifica che reca accordi risalenti nel tempo,
  delibera di esprimere

PARERE FAVOREVOLE.

Pag. 163

ALLEGATO 3

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo quadro tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo degli Stati Uniti d'America per la cooperazione nell'esplorazione ed utilizzazione dello spazio extra-atmosferico per scopi pacifici, fatto a Washington il 19 marzo 2013 (C. 3242 Governo, approvato dal Senato).

PARERE APPROVATO

  La X Commissione,
   esaminato il testo del disegno di legge recante: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo quadro tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo degli Stati Uniti d'America per la cooperazione nell'esplorazione ed utilizzazione dello spazio extratmosferico per scopi pacifici, fatto a Washington il 19 marzo 2013 (C. 3242 Governo, approvato dal Senato);
   considerato che l'Accordo è finalizzato a consolidare lo scambio scientifico e tecnologico fra i due Paesi, nonché ad offrire ulteriori opportunità alla ricerca italiana ed alle industrie nazionali del settore spaziale, rafforzando la cooperazione dell'Agenzia spaziale italiana con le analoghe agenzie statunitensi, fra cui principalmente la NASA;
   considerato altresì che l'Accordo risulta in linea con la comunicazione della Commissione europea «Verso una strategia spaziale dell'Unione europea al servizio dei cittadini», del 4 aprile 2011, nella quale si delineano tre tipi di obiettivi (sociali, economici e strategici) collegati alla politica spaziale all'interno della regione europea,
  delibera di esprimere

PARERE FAVOREVOLE.

Pag. 164

ALLEGATO 4

Disposizioni per l'introduzione di un sistema di tracciabilità dei prodotti finalizzato alla tutela del consumatore (C. 1454 Senaldi e C. 2868 Allasia).

NUOVO TESTO UNIFICATO ELABORATO DALLA RELATRICE E ADOTTATO COME TESTO BASE

Art. 1.
(Finalità).

  1. Ai sensi dell'articolo 169 del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea, la presente legge, al fine di promuovere la massima tutela dell'informazione dei consumatori ed assicurarne un livello elevato di protezione, anche a garanzia della salute e della sicurezza, reca disposizioni per migliorare l'accesso alle informazioni che consentano la tracciabilità dei prodotti, nel rispetto dei regimi europei di qualità dei prodotti.

Art. 2.
(Introduzione di sistemi di tracciabilità attestati da codici multidimensionali e non replicabili).

  1. Nei limiti del regolamento (CE) n. 450/2008, e del regolamento (UE) n. 952/2013, è istituito un sistema volontario di tracciabilità dei prodotti che, attraverso l'apposizione di appositi codici multidimensionali e non replicabili, consenta al consumatore di conoscerne l'effettiva origine e di ricevere un'adeguata informazione sulla qualità dei componenti e delle materie prime, nonché sul processo di lavorazione delle merci e dei prodotti finiti e intermedi.
  2. I codici di cui al comma 1, recanti segni unici e non riproducibili, ottimizzati per il sistema mobile e le applicazioni per smartphone e tablet, da apporre sul singolo prodotto, contengono i dati fiscali del produttore, dell'ente certificatore della filiera del prodotto, del distributore e dell'azienda che fornisce il sistema dei codici multidimensionali e non replicabili, nonché l'elencazione di ogni fase di lavorazione.
  3. Con regolamento del Ministro dello sviluppo economico, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sentite le associazioni di categoria delle imprese e dei consumatori maggiormente rappresentative a livello nazionale e i produttori del sistema di cui al comma 1, sono stabilite:
   a) le specifiche tecniche dei sistemi di tracciabilità attraverso codici multidimensionali e non replicabili, e le modalità di accreditamento dei produttori dei medesimi sistemi, nonché le tecnologie applicabili.
   b) le modalità di collaborazione con le Camere di commercio, industria, artigianato, agricoltura, e le associazioni di categoria interessate per la verifica periodica a campione del rispetto delle disposizioni di cui al presente articolo da parte delle aziende che aderiscono al sistema.

  4. Al fine di intensificare l'azione di contrasto alla contraffazione, il sistema di cui al comma 1 può essere collegato al Sistema Informativo Anti Contraffazione della Guardia di Finanza (SIAC), senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

Pag. 165

Art. 3.
(Agevolazioni per l'introduzione di sistemi di tracciabilità attestati da codici multidimensionali e non replicabili).

  1. Una quota fino a 20 milioni di euro dell'importo massimo dei finanziamenti di cui all'articolo 2, comma 8 del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, come rideterminato dall'articolo 1, comma 243, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, è destinata alla concessione di agevolazioni per gli investimenti sostenuti dalle aziende che aderiscono al sistema di tracciabilità di cui alla presente legge.
  2. Possono accedere alle agevolazioni di cui al comma 1, con le modalità stabilite dal regolamento di cui al comma 4, i seguenti soggetti:
   a) le piccole e medie imprese, come individuate dalla raccomandazione 2003/361/CE della Commissione, del 6 maggio 2003;
   b) i distretti produttivi di cui all'articolo 1, comma 366, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, e successive modificazioni;
   c) altre forme aggregative di imprese, quali consorzi, anche in forma di società ai sensi ai sensi dell'articolo 2615-ter del codice civile, associazioni temporanee di imprese, come individuate dall'articolo 37, comma 5 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e successive modificazioni, e contratti di rete di cui all'articolo 3, comma 4-ter, del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n. 33, e successive modificazioni.

  3. Le agevolazioni di cui al comma 1 si applicano nei limiti paragrafo (3) del regolamento UE n. 1407/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013.
  4. Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottare entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, sono stabiliti, in conformità a quanto già previsto dal decreto adottato ai sensi dell'articolo 2, comma 5, del decreto-legge n. 69 del 2013 e al fine di garantire il rispetto del limite di spesa di cui al comma 1, i criteri e le modalità di assegnazione delle agevolazioni di cui al presente articolo.
  5. Le disposizioni di cui al comma 4 hanno efficacia previo perfezionamento con esito positivo della procedura di informazione di cui all'articolo 8, paragrafo 1, della direttiva 98/34/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 giugno 1998.

Art. 4.
(Sanzioni).

  1. Per le sanzioni in caso di false informazioni recate dai codici multidimensionali e non replicabili di cui alla presente legge, si provvede ai sensi dell'articolo 517 del codice penale.

Art. 5.
(Entrata in vigore).

  1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.