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Resoconti delle Giunte e Commissioni

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CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 30 marzo 2016
617.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-06559 Massimiliano Bernini e altri: Sull'ambito di applicazione della disciplina in materia di prevenzione degli incendi.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli colleghi, con l'interrogazione all'ordine del giorno l'onorevole Bernini, unitamente ad altri deputati, pone una serie di questioni inerenti all'assoggettamento dei depositi di olio di frantoio per la molitura delle olive alla normativa di prevenzione incendi. Chiede, in particolare, se siano previste iniziative per l'emanazione di specifiche regole tecniche per gli impianti di stoccaggio degli olii di origine vegetale che tengano conto del loro ridotto rischio antincendio.
  Premetto che il vigente quadro normativo vede i depositi e le rivendite di liquidi combustibili, di qualsiasi derivazione e di capacità geometrica complessiva superiore a 1 metro cubo, assoggettati ai controlli e agli adempimenti di prevenzione incendi previsti ai sensi del punto 12 dell'allegato I del decreto del Presidente della Repubblica n. 151 del 2011.
  Tale inquadramento è stato ribadito anche nel corso di un incontro tenutosi di recente presso il Dipartimento dei vigili del fuoco con i rappresentanti di Assofrantoi e di Confagricoltura.
  Del tema evidenziato si occupa un disegno di legge di iniziativa governativa, l'Atto Senato 1328-B, approvato dalla Camera dei deputati nello scorso mese di febbraio e attualmente all'esame della Commissione Agricoltura del Senato, che stabilisce, in ordine allo specifico punto, l'innalzamento a sei metri cubi di capacità della soglia di assoggettamento dei depositi di olio di oliva agli obblighi di prevenzione incendi, al pari di quanto già previsto per i depositi di prodotti petroliferi.
  Sulla base dell'esperienza maturata in questi primi anni di vigenza del suddetto decreto n. 151, questa Amministrazione ritiene che tale misura consenta di realizzare un equo contemperamento tra l'esigenza prioritaria di mantenere un elevato standard di tutela della pubblica incolumità e l'obiettivo perseguito dai titolari delle attività in questione di ridurre gli oneri burocratici e finanziari a loro carico.
  Essa, quindi, è condivisibile e costituisce un passo avveduto nella direzione auspicata dagli onorevoli interroganti e dalle associazioni di categoria.
  L'eventuale esclusione dei depositi di olio d'oliva dai controlli di prevenzione incendi ovvero anche solo l'ulteriore innalzamento della soglia di assoggettamento ai controlli medesimi altererebbero questo equilibrio.

Pag. 19

ALLEGATO 2

5-06603 Scuvera: Sulla procedura di conferimento alla città di Varzi di una ricompensa al valor civile.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli colleghi, con l'interrogazione all'ordine del giorno l'onorevole Scuvera chiede al Ministero dell'interno di avviare la procedura per la concessione di una ricompensa al merito civile alla città di Varzi, distintasi per episodi di eroismo nella lotta contro il nazifascismo e per aver dato vita nel settembre del 1944, cioè mentre l'Italia era ancora scossa dagli eventi della seconda guerra mondiale, ad una Repubblica partigiana costituente uno dei primi esperimenti di amministrazione democratica del nostro Paese.
  Al riguardo, informo che gli uffici competenti del Ministero dell'interno hanno già concluso l'iter istruttorio relativo alla proposta di ricompensa in questione, avanzata dalla prefettura di Pavia. Attualmente, la proposta è in attesa di essere valutata dalla competente «Commissione per la concessione delle ricompense al valore e al merito civile», il cui parere è obbligatorio salvo in casi eccezionali.
  Ricordo che tale Commissione, presieduta da un Prefetto e composta da un senatore e un deputato designato dai Presidenti delle rispettive assemblee, oltreché da rappresentanti di varie Amministrazioni dello Stato, era stata soppressa dall'articolo 12 del decreto legge n. 95 del 2012, unitamente a una serie di altri organismi collegiali.
  Dopo un lungo periodo di inattività, essa è stata ricostituita nel secondo semestre dello scorso anno, a seguito della pronuncia con cui il Consiglio di Stato, accogliendo le argomentazioni formulate da questa Amministrazione, aveva manifestato l'avviso che potesse continuare a svolgere la propria attività di consulenza.
  Pertanto, la Commissione solo da poco tempo ha potuto riprendere l'esame delle numerosissime pratiche giacenti, seguendo – come da prassi un ordine cronologico.
  L'interrogante chiede inoltre che sia riconosciuta la medaglia d'oro al valore civile a sei partigiani che permisero quell'esperienza storica, in qualità di componenti della Giunta democratica della Repubblica partigiana di Varzi.
  In proposito, faccio presente che l'istruttoria di rito ai fini della concessione dell'onorificenza ai predetti può essere avviata solo dietro proposta formulata ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 1616 del 1960.
  Tale proposta, al momento, non risulta essere pervenuta.

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ALLEGATO 3

5-06890 Tino Iannuzzi e altri: Sulle vicende amministrative del Comune di Scafati.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli colleghi, con l'interrogazione all'ordine del giorno l'onorevole Iannuzzi, unitamente ad altri deputati, nel riferirsi alle indagini della Direzione distrettuale antimafia di Salerno che hanno interessato il Sindaco del Comune di Scafati Angelo Pasqualino Aliberti, chiede l'effettuazione di ispezioni e verifiche volte ad accertare l'eventuale sussistenza nell'ente locale di infiltrazioni della criminalità organizzata oppure di forme di condizionamento amministrativo.
  Come ricordato dagli stessi onorevoli interroganti, negli ultimi anni l'Amministrazione comunale di Scafati è stata investita da vicende giudiziarie che hanno riguardato alcuni amministratori dell'Ente e lo stesso Sindaco.
  Da ultimo, un'operazione del settembre dello scorso anno – a cui pure si fa riferimento nell'interrogazione – ha condotto l'Arma dei carabinieri e la Direzione Investigativa Antimafia di Salerno ad eseguire diverse perquisizioni nei confronti di 5 indagati, tra i quali appunto il Sindaco, ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, concussione, corruzione e abuso d'ufficio.
  L'indagine è tuttora in corso e coperta da segreto istruttorio.
  L'intera vicenda giudiziaria è stata oggetto di approfondita valutazione nel corso di una riunione tecnica di coordinamento svoltasi lo scorso 19 febbraio presso la Prefettura di Salerno, con la partecipazione dei responsabili provinciali delle Forze di Polizia, compresa la Direzione investigativa antimafia, nonché del Procuratore della Repubblica di Salerno presso il Tribunale di Salerno, delegato alla Direzione distrettuale antimafia.
  Tutti i presenti hanno concordato sulla necessità di promuovere l'accesso al Comune di Scafati, ai sensi dell'articolo 143 del Testo unico degli enti locali.
  Pertanto, il 21 marzo scorso il Prefetto di Salerno, su delega del Ministro dell'interno, ha nominato una Commissione d'indagine con il compito di svolgere mirati accertamenti diretti a verificare eventuali, possibili condizionamenti e infiltrazioni della criminalità organizzata di tipo mafioso nell'ambito dell'attività gestionale ed amministrativa dell'ente locale.
  La Commissione si è insediata il giorno dopo – il 22 marzo –, avviando l'attività ispettiva per il tempo previsto di tre mesi prorogabili, una sola volta, per ulteriori tre mesi.
  Lascio per ultima, in quanto oramai superata, la questione relativa alla decadenza del primo cittadino Aliberti, nei cui riguardi era sopravvenuta una causa di incompatibilità: quella che impedisce di ricoprire la carica di Sindaco a colui che ha lite pendente con il Comune, in quanto parte di un procedimento civile o amministrativo.
  Nell'atto di sindacato ispettivo, gli onorevoli interroganti paventano che la procedura Pag. 21di decadenza sia stata intrapresa dal Consiglio comunale strumentalmente, cioè per consentire al signor Aliberti di ricandidarsi nuovamente alla carica di sindaco, eludendo il divieto di più di due mandati consecutivi sancito dalla normativa.
  Informo, in proposito, che la questione è venuta meno con la rinuncia da parte dello stesso Sindaco al ricorso al T.A.R. Campania – Sezione di Salerno, che aveva dato origine alla condizione di incompatibilità.

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ALLEGATO 4

5-07370 Fabbri e altri: Sulla tutela della sicurezza e dell'incolumità pubblica nei poligoni di tiro privati.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli colleghi, con l'interrogazione all'ordine del giorno l'onorevole Fabbri, unitamente al altri deputati, prende spunto dal grave incendio che lo scorso 10 gennaio ha distrutto un poligono di tiro privato in provincia di Ferrara, in cui hanno perso la vita tre persone, per richiamare l'attenzione – più in generale – sull'attuale sistema autorizzatorio e di controllo di tali impianti e chiedere di valutarne l'adeguatezza anche ai fini dell'eventuale adozione di iniziative urgenti a tutela della salute e dell'incolumità pubblica.
  Premetto che sull'episodio sono tuttora in corso le indagini finalizzate all'accertamento di eventuali responsabilità penali in capo al Presidente, rappresentante legale dell'Associazione dilettantistica «Poligono Portomaggiore», intestataria del poligono di tiro, e al gestore dell'impianto.
  Entrambi sono stati deferiti in stato di libertà all'Autorità giudiziaria per i reati di omicidio colposo, lesioni personali colpose, incendio e crollo di costruzioni e delitto colposo di danni. Di recente, peraltro, il rappresentante legale dell'Associazione e il gestore dell'impianto sono stati denunciati, rispettivamente, per falso ideologico commesso da privato in atto pubblico e per locazione di armi da fuoco e vendita di munizioni.
  Le indagini in corso hanno, infatti, permesso di accertare che l'associazione sportiva dilettantistica, in nome della quale veniva condotto il poligono, non era mai stata costituita nonostante l'avvenuta formale comunicazione inviata alle Autorità provinciali e locali di pubblica sicurezza e che all'interno del poligono si procedeva a vendita di munizioni e cessione in comodato di armi da fuoco in assenza delle prescritte autorizzazioni.
  Rappresento, altresì, che il Questore ha disposto nell'immediato la sospensione del porto di fucile per uso sportivo in uso al gestore del poligono, mentre il presidente dell'Associazione ha consegnato spontaneamente il medesimo titolo. Successivamente, sempre nei confronti del gestore è stato adottato il provvedimento di divieto di detenzione di armi.
  Rispondendo ai quesiti posti dagli onorevoli interroganti, rilevo che essi prendono le mosse dalla considerazione che l'attività dei poligoni di tiro privati debba essere assoggettata a un'autorizzazione di pubblica sicurezza, non essendo sufficiente una mera comunicazione di inizio attività alle autorità locali.
  Al riguardo, rappresento che, in forza della novella introdotta nel 2010 con il decreto legislativo n. 204, il Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, all'articolo 57, terzo comma, già prevede per tale settore un regime autorizzatorio.
  La licenza è rilasciata dall'autorità locale di pubblica sicurezza. Il sindaco deve essere sentito per gli aspetti di competenza dell'ente locale, quando non abbia egli stesso la competenza a rilasciare il titolo autorizzatorio.
  La disposizione tuttavia non è ancora efficace, richiedendosi, per la sua attuazione e per la disciplina transitoria, l'emanazione di specifiche disposizioni regolamentari.Pag. 23
  A tal fine, già dal mese di maggio dello scorso anno è al lavoro un apposito Gruppo di esperti con il compito di fornire sull'argomento un qualificato e puntuale contributo tecnico-giuridico. L'attività del team è prossima alla conclusione.
  Il regolamento è, quindi, in fase di avanzata predisposizione. Esso, tra l'altro, dovrà essere sottoposto al parere del Consiglio di Stato.
  Posso dire fin d'ora che il provvedimento definirà, in maniera armonica e sistematica, la disciplina relativa al rilascio della licenza in questione. In tale ambito, saranno determinate le caratteristiche tecniche minime afferenti alle cosiddette difese attive e passive, le distanze di sicurezza relative alla gittata massima dei proiettili, nonché tutti i profili per la salvaguardia ambientale riguardanti l'impatto acustico, lo smaltimento dei residui dell'attività di sparo, come pure sarà espressamente stabilito il mantenimento in sicurezza delle caratteristiche minime medesime per tutto il periodo di validità della licenza.
  Nelle more dell'adozione del provvedimento, rassicuro gli onorevoli interroganti che il settore dei poligoni privati non è sguarnito di controlli e autorizzazioni a tutela della sicurezza e incolumità pubbliche.
  Non appare dubbio, infatti, che i gestori dei poligoni privati dovranno munirsi della licenza di cui al primo comma del citato articolo 57 del Testo unico nell'ipotesi in cui l'attività di tiro si svolga «in luogo abitato o nelle sue adiacenze o lungo una via pubblica o in direzione di essa».
  Tale obbligo è presidiato sotto il profilo penale, atteso che l'articolo 703 del codice penale punisce chiunque usi armi da fuoco sine titulo nei predetti luoghi.
  Viene in rilievo anche l'autorizzazione prevista dall'articolo 68 del Testo unico, per l'ipotesi in cui l'apertura o la gestione del poligono privato siano connesse allo svolgimento di attività di intrattenimento.
  Faccio presente altresì che i poligoni di tiro sono sottoposti anche ai controlli in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro e a quelli di prevenzione incendi, questi ultimi riferiti ai poligoni con capienza superiore a 100 persone o con superficie lorda in pianta al chiuso superiore a 200 metri quadri. In tal senso, si è espresso il Direttore centrale per la prevenzione e la sicurezza tecnica del Dipartimento dei vigili del fuoco in una recente audizione informale presso la Commissione VIII della Camera nell'ambito dell'esame di una proposta di legge che vede come prima cofirmataria proprio l'onorevole Fabbri.
  In definitiva, con riferimento alle tipologie di poligoni appena indicate, è da escludere quanto paventato dagli onorevoli interroganti e cioè che un'attività di tiro in campo o poligono privato possa legittimamente essere iniziata ed esercitata attraverso il mero ricorso alla dichiarazione di inizio di attività.
  Si dà atto, comunque, che vi sono aspetti e situazioni meritevoli di ulteriore disciplina, ma – come ho appena detto – a ciò si provvederà con il regolamento in via di definizione, fermo restando ovviamente il potere del Parlamento di intervenire sulla materia.
  Per completezza, informo che, ai fini della risposta alla presente interrogazione, è stato interpellato il Ministero dell'ambiente, che ha comunicato di avere particolare interesse a disciplinare la tematica dell'impatto acustico sull'ambiente e le popolazioni derivante dall'esercizio delle attività sportive, tra cui anche i poligoni di tiro. A tale proposito, esso sta predisponendo uno schema di decreto legislativo attuativo della delega contenuta nell'articolo 19 della legge n. 161 del 2014.

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ALLEGATO 5

5-07561 Marco Di Maio: Sulla soppressione del distaccamento della polizia stradale di Rocca San Casciano.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli colleghi, con l'interrogazione all'ordine del giorno l'onorevole Di Maio, nel sottolineare l'efficienza e la professionalità del distaccamento della Polizia stradale di Rocca San Casciano, chiede di adottare le iniziative necessarie a scongiurarne la paventata chiusura, evidenziando gli effetti negativi che questa misura produrrebbe sulla sicurezza dei cittadini e degli automobilisti della zona interessata.
  Il mantenimento di tale presidio è fortemente sostenuto dalla comunità, dalle componenti politiche e dalle istituzioni locali, in particolare dall'Amministrazione comunale di Rocca San Casciano, che si è resa disponibile a «concordare un progetto di salvaguardia del distaccamento che preveda un rapporto contrattuale relativo agli immobili assegnati mediante la formula della locazione a canone agevolato o anche quella del comodato».
  Rappresento che l'ipotesi della soppressione di una serie di uffici di polizia sul territorio nazionale è legata all'attuazione di un piano di razionalizzazione che è stato sottoposto al parere delle Autorità provinciali di pubblica sicurezza nei primi mesi del 2014, e che allo stato attuale non è ancora stato definito.
  Ciò in quanto è sopravvenuta, nel frattempo, la legge n. 124 del 7 agosto 2015 che, nel delegare al Governo l'emanazione di una serie di decreti legislativi in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, ha individuato alcuni importanti criteri direttivi proprio in tema di riordino del sistema della sicurezza.
  Tra tali criteri vi sono quelli di evitare sovrapposizioni dispersive nell'esercizio delle funzioni di polizia e di favorire la gestione associata dei servizi strumentali, in adesione ai principi di efficienza della spesa pubblica.
  Informo, pertanto, che si potrà procedere con il piano di razionalizzazione dei presidi di polizia su tutto il territorio nazionale solo quando, a completamento del percorso normativo avviato con la predetta legge di delega, saranno emanati il decreto legislativo e il regolamento discendente che puntualizzeranno i contenuti della riorganizzazione del sistema della sicurezza.
  Il processo di riordino riguarderà anche le sedi della Polizia stradale, dato che dagli inizi degli anni ’90 – periodo a cui risale l'ultimo processo di riorganizzazione – sono intervenute notevoli trasformazioni nella sicurezza dei traffici stradali, legate all'aumento dei volumi di traffico e ai cambiamenti delle direttrici principali.
  In ogni caso, assicuro fin d'ora che i contenuti di tali provvedimenti attuativi saranno dettati da esclusive esigenze di efficientamento e di adeguamento organizzativo alla trasformazione tecnologica e infrastrutturale del Paese, senza che ne venga a soffrire la qualità del prodotto sicurezza.
  Informo, con l'occasione, che l’iter del decreto legislativo di razionalizzazione delle funzioni di polizia è stato avviato ed è a buon punto.
  Il provvedimento è stato approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri nella seduta dello scorso 20 gennaio. Su di Pag. 25esso si è già espressa favorevolmente la Conferenza unificata, mentre si è in attesa di acquisire il parere del Consiglio di Stato e delle competenti Commissioni parlamentari.
  In ordine all'ultimo quesito posto dall'interrogante, comunico che i lavori di costruzione della nuova sede del distaccamento dei vigili del fuoco di San Casciano sono in fase di ultimazione.
  Si prevede che entro la prossima estate i Vigili del fuoco si trasferiranno nella nuova sede, con contestuale abbandono di quella attuale.