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CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 28 aprile 2016
633.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino. Testo unificato C. 2236 Sani e C. 2618 Oliveri.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La VIII Commissione,
   esaminato, per le parti di competenza, il testo unificato delle proposte di legge C. 2236 Sani e C. 2618 Oliverio recanti «Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino», come risultante dagli emendamenti approvati in Commissione nel corso dell'esame in sede referente;
   rilevato che l'articolo 12, comma 7, prevede che l'acqua e le altre sostanze ottenute nei processi di concentrazione dei mosti o dei vini o in quello di rigenerazione delle resine a scambio ionico sono denaturate, all'atto dell'ottenimento, con le sostanze rivelatrici e secondo le modalità individuate nel decreto del Ministro;
   considerato che tale disposizione non prende in considerazione l'ipotesi in cui l'acqua o le altre sostanze confluiscano direttamente in impianti di depurazione;
   rilevato, altresì, che l'articolo 43, comma 7, prevede che l'uso, effettuato con qualunque modalità, su etichette, recipienti, imballaggi, listini, documenti di vendita, di una qualsiasi indicazione relativa ai vini DOCG, DOC e IGT costituisce dichiarazione di conformità del vino alla indicazione e denominazione usata;
   considerato che tale disposizione richiama senza alcuna distinzione i «recipienti» e gli «imballaggi», senza chiarire se per entrambi debba valere la definizione di cui all'articolo 218, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152;
   rilevato che l'articolo 27 prevede una classificazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche, ma fra di esse non vi è un espresso riconoscimento delle produzioni vitivinicole delle aree montane, vale a dire realizzate nel territorio di comuni montani, su terreni con pendenza superiore al 35 per cento ovvero su terrazzamenti;
   considerata l'opportunità di riconoscere e promuovere anche tali peculiari produzioni, mediante l'inserimento sulle etichette della dicitura «Vini di montagna» ovvero «Viticoltura eroica»;
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) valuti la Commissione di merito l'opportunità di prevedere, all'articolo 12, comma 7, che il processo di denaturazione delle acque o di altre sostanze ottenute nei processi di concentrazione dei mosti o dei vini o in quello di rigenerazione delle resine a scambio ionico non sussista qualora le acque confluiscano direttamente in impianti di depurazione;
   b) valuti la Commissione di merito l'opportunità di elidere, all'articolo 43, comma 7, così come in tutto il testo, il termine «recipienti» ovvero di prevedere espressamente l'equiparazione di quest'ultimo al termine «imballaggi» di cui all'articolo 218, comma 1, lettera a), del decreto legislativo n. 152 del 2006.

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ALLEGATO 2

5-08506 Carrescia: iniziative urgenti per assicurare la pubblicazione del decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di rideterminazione dei contributi Sistri.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il Governo intende tenere fede agli obiettivi prefigurati in materia di SISTRI, in particolare la riduzione dei contributi a carico delle imprese, a valle di un processo di semplificazione e rimodulazione dei costi di esercizio del Sistema.
  A quest'ultimo riguardo, vorrei infatti ricordare che l'ordinamento prevede che i costi derivanti dalla costituzione e dal funzionamento del SISTRI sono a carico degli operatori, mediante il pagamento di un contributo annuale e che l'articolo 188-bis del codice dell'ambiente prevede che la riduzione di tali contributi è possibile una volta conseguita la riduzione dei costi di esercizio del Sistema attraverso il processo di semplificazione del Sistema stesso.
  Il Ministero dell'ambiente sta perseguendo quest'ultimo obiettivo attraverso l'affidamento della nuova concessione SISTRI con una auspicata rideterminazione del corrispettivo riconosciuto al concessionario e l'adozione del decreto di semplificazione ed ottimizzazione del sistema. Come ho avuto modo di rappresentare lo scorso 10 febbraio presso questa Commissione, confermo che tale decreto è il passaggio intermedio per poter ridurre il contributo annuale SISTRI.
  Per quanto riguarda la procedura di affidamento della nuova concessione SISTRI, in data 26 giugno 2015, CONSIP ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea il bando di pre-qualifica per la selezione dei concorrenti. La fase di pre-qualifica si è conclusa in data 16 ottobre 2015 con l'ammissione di tutti i richiedenti. Il termine previsto per la presentazione delle offerte, inizialmente fissato al 21 dicembre 2015, è stato successivamente prorogato, su richiesta delle imprese partecipanti in ragione della complessità della gara, alla fine del mese di marzo 2016. Sono in corso di valutazione le offerte pervenute dai partecipanti alla gara. Il termine per la conclusione della procedura e l'aggiudicazione della gara scadrà nel mese di settembre 2016, dopo di che vi sarà un naturale periodo di affiancamento all'attuale gestore, con successiva entrata in esercizio del nuovo sistema ragionevolmente nei primi mesi del 2017.
  Il decreto ministeriale determina invece le condizioni di esercizio della nuova concessione garantendo modalità di funzionamento semplici ed efficaci introducendo il necessario presupposto per rimodulare verso il basso i contributi richiesti alle imprese e (es. interoperabilità dei sistemi, modalità off-line e trasmissione asincrona dei dati) in linea con le proposte formulate dalle Associazioni imprenditoriali in occasione del Tavolo di consultazione che il Ministero dell'ambiente ha organizzato lo scorso anno.
  Il decreto in questione pertanto non incide immediatamente sull'entità dei contributi dovuti per il 2016, né avrebbe potuto farlo come sopra ricordato, ma riducendo i costi del sistema pone in essere le condizioni indispensabili per rideterminare i contributi degli utenti.
  Riguardo alla tempistica di entrata in vigore del predetto decreto che ha natura regolamentare, si deve sottolineare che Pag. 45l’iter di emanazione è stato caratterizzato da fasi piuttosto articolate, stante anche la complessità della materia e quindi, alcun ritardo è imputabile al Ministero che ha operato con estrema efficienza e scrupolo nell'azione istruttoria e di stesura definitiva. Il decreto è stato inviato lo scorso 4 aprile al Ministero della giustizia per il visto del Guardasigilli ed il successivo inoltro alla Corte dei conti, adempimenti prodromici rispetto alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ed alla sua entrata in vigore, che ragionevolmente si possono auspicare entro maggio.

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ALLEGATO 3

5-08507 Zolezzi: intendimenti del Governo a seguito della recente esplosione dell'oleodotto che dal Porto Petroli di Multedo trasporta il greggio a Busalla.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle questioni poste dall'onorevole interrogante si rappresenta quanto segue.
  Come è noto, in data 17 aprile 2016 è avvenuto l'incidente che ha coinvolto l'oleodotto della IPLOM, con sversamento di idrocarburi dal torrente Polcevera, fino al Mar Ligure.
  Tanto premesso, si precisa che per quanto attiene alle cause dell'incidente non è possibile, allo stato attuale, fornire elementi al riguardo in quanto è in corso un'inchiesta della Magistratura che, per far luce su quanto accaduto, ha sequestrato l'area interessata dalla rottura.
  Con specifico riferimento a quanto accaduto successivamente al verificarsi dell'incidente, la regione Liguria ha rappresentato che la IPLOM S.p.A. ha fornito, dal 17 aprile ad oggi, vari aggiornamenti della stima quantitativa del materiale fuoriuscito, ma, un dato più corretto potrà essere riscontrato solo a seguito del dissequestro dell'area interessata dallo sversamento.
  Per quanto riguarda la compromissione ambientale dell'area e la contaminazione dei corpi idrici, si fa presente che il Ministero dell'ambiente è intervenuto tempestivamente a supporto dell'Autorità Marittima, fornendo tre mezzi navali specializzati che hanno effettuato interventi di bonifica a mare del petrolio sversato.
  Attualmente, le rilevazioni effettuate con mezzi aerei delle Capitanerie di Porto non hanno rilevato ulteriore presenza in mare di prodotto inquinante.
  Inoltre, si rende noto che in data 26 aprile presso la prefettura, si è riunito il tavolo tecnico con la partecipazione del Ministro dell'ambiente, Gian Luca Galletti che, nella mattinata, ha effettuato una visita sui luoghi dell'incidente, evidenziando come la sinergia dimostrata da tutte le istituzioni ed organi tecnici abbia consentito un'efficace e pronta gestione dell'emergenza. Il Ministro ha invitato i presenti a proseguire nell'attività necessaria alla successiva fase di bonifica dell'area colpita dall'evento.
  I componenti del tavolo tecnico hanno, quindi, illustrato al Ministro, in sintesi, le attività di rispettiva competenza già intraprese e quelle programmate per i prossimi giorni precisando che, fino a quando non sarà completata la messa in sicurezza dei corsi d'acqua, resteranno attivi i presidi di contenimento lungo il Polcevera e alla sua foce, necessari per evitare che eventuali residui di idrocarburi all'interno del torrente possano raggiungere il mare, così come i battelli disinquinanti.
  Si segnala altresì che i tecnici di ARPAL, in conseguenza dell'incidente, sono intervenuti sul posto per verificare l'accaduto e, da quel momento, la stessa ha messo in atto una serie di interventi per monitorare diversi comparti ambientali.
  Inoltre, in virtù delle valutazioni effettuate da ARPAL, la Asl ha valutato – per i giorni del monitoraggio – assenza di rischio per la salute pubblica, dato confermato anche dalla regione Liguria.Pag. 47
  L'ARPAL ha riferito altresì che le attività di monitoraggio dell'aria e dell'acqua sono state svolte ininterrottamente e proseguiranno nei prossimi giorni, evidenziando che i valori rilevati sono sempre risultati in misura ampiamente inferiore ai limiti previsti.
  Alla luce delle informazioni esposte, ed al fine di monitorare la messa in sicurezza e bonifica del sito in parola, questo Ministero continuerà a svolgere una costante attività di controllo e di sollecito nei confronti di tutti i soggetti coinvolti.

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ALLEGATO 4

5-08508 Segoni: iniziative urgenti per verificare la regolarità dello smaltimento dei rifiuti nella discarica di Vittoria (RG) sita in contrada Pozzo Bollente.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Sulla base delle informazioni acquisite dai competenti enti territoriali, si rappresenta quanto segue.
  In data 31 marzo 2007 la gestione della discarica è stata assunta dall'ATO Ragusa Ambiente.
  I conferimenti di rifiuti solidi urbani in discarica sarebbero terminati nell'agosto del 2010 per raggiungimento della capacità massima di progetto autorizzata.
  Per quanto attiene la gestione post operativa della discarica, l'articolo 17, comma 3, del decreto legislativo n. 36 del 2003 stabilisce che entro sei mesi dalla data di entrata in vigore dello stesso decreto, il titolare dell'autorizzazione o, su sua delega, il gestore della discarica, presenta all'autorità competente un piano di adeguamento della discarica alle previsioni di cui al medesimo decreto, incluse le garanzie finanziarie.
  La garanzia per la gestione successiva alla chiusura della discarica, assicura che le procedure di cui all'articolo 13 del decreto citato (messa in sicurezza ed eventuale bonifica) siano eseguite, ed è commisurata al costo complessivo della gestione post-operativa.
  Dal quadro normativo citato si evince che tutte le discariche ancora attive al momento dell'entrata in vigore del decreto legislativo n. 36 del 2003 (come nel caso di specie la discarica ubicata in c.da Pozzo Bollente) sono soggette alla prestazione delle garanzie di durata trentennale.
  Dal provvedimento A.I.A. rilasciato in favore dell'ATO «Ragusa Ambiente S.p.A.», si evince che i lotti n. 1 e 2 della

discarica in questione non risultano adeguati al decreto legislativo n. 36 del 2003, e per gli stessi il gestore avrebbe dovuto provvedere alla chiusura immediata, trasmettendo entro 30 giorni un progetto per la chiusura, la gestione post operativa, e il monitoraggio. Inoltre, non si rileva alcun riferimento alle garanzie finanziarie da versarsi.
  Attualmente, peraltro, pendono contenziosi presso il tribunale civile di Ragusa tra FATO e il comune di Vittoria, circa la titolarità della gestione post mortem della discarica, atteso che nessuno dei due enti intende sostenere i costi di messa in sicurezza, monitoraggio e bonifica post mortem.
  Per quanto attiene il possibile disastro ecologico, si evidenzia che nel suo rapporto di marzo 2016, Arpa Ragusa nelle proprie conclusioni evidenzia quanto segue: «L'evento contaminante verificatosi a partire dal 2008 presso la discarica di RSU sita in Contrada pozzo bollente nel comune di Vittoria, ha comportato l'inquinamento da percolato della falda soggiacente al sito». Emerge quindi, un quadro in cui la correlazione tra i valori degli inquinanti nel percolato, nei pozzi di monitoraggio e nella falda, appaiono meritevoli di ulteriori approfondimenti.
  Tanto premesso, il Ministero dell'ambiente vigilerà con grande attenzione sull'evolversi della vicenda, non escludendo anche l'eventuale intervento del Comando Carabinieri per la tutela dell'ambiente al fine di verificare l'effettivo stato dei luoghi.

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ALLEGATO 5

5-08509 Pellegrino: intendimenti del Governo in ordine alla recente delibera del consiglio direttivo dell'Ente parco dell'arcipelago della Maddalena.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle questioni poste dagli onorevoli interroganti si rappresenta quanto segue.
  Mi preme innanzitutto evidenziare che le misure di salvaguardia previste dal decreto istitutivo del Parco, hanno sempre assicurato la tutela del valore ambientale e paesaggistico dell'isola, valore, di cui il piano del parco, una volta approvato, dalla regione Sardegna d'intesa con l'ente parco, si farà maggiormente garante.
  In ogni caso il Ministero intende impegnarsi al fine di favorire quanto disposto dalla legge 27 dicembre 2013, n. 147 articolo comma 115, che ha disposto la spesa di 3 milioni di euro al fine di consentire l'esercizio del diritto di prelazione per l'acquisto dell'isola di Budelli; competenza che fa capo all'ente parco. La situazione è comunque particolarmente complessa perché la legge di cui sopra ha attribuito al parco le risorse necessarie all'acquisto, mentre la sentenza del Consiglio di Stato n. 1854/2015 ha, invece, riconosciuto la validità dell'acquisto in capo ad un soggetto privato, in relazione all'assenza del piano del parco.
  Questa opzione non è stata esercitata dal privato e ad oggi non è stato definito il giudizio di esecuzione per l'assegnazione del bene.
  Riguardo all'esistenza di criticità all'interno del consiglio direttivo dell'ente parco, si rappresenta che il Ministero in via generale si è impegnato per assicurare la piena governance degli enti parco nazionali, eliminando situazioni di commissariamento e nominando i consigli direttivi.
  Pur tuttavia nel caso di specie, va ricordato che elemento rilevante è l'approvazione del piano del parco per gli adempimenti sull'isola di Budelli. Questo sarà tenuto in debito conto per l'avvio di ogni iniziativa utile atta a garantire l'efficienza della governance dell'ente.
  Ad ogni modo, si ribadisce che le esigenze di tutela e salvaguardia dell'isola di Budelli sono già garantite dell'efficacia della rigida normativa vigente, a prescindere dalla proprietà pubblica o privata del bene.