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CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 6 dicembre 2016
737.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-06045 Valiante: Su presunte irregolarità nella gestione dell'amministrazione del comune di Santa Marina (SA).

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli deputati, l'onorevole Valiante richiama l'attenzione del Ministro dell'interno su alcune anomalie che, secondo quanto denunciato da un consigliere di minoranza del comune di Santa Marina, si sarebbero verificate negli anni scorsi nella gestione amministrativa di quell'ente.
  Le anomalie consisterebbero in particolare:
   in brogli di variazione anagrafica finalizzati ad alterare il risultato del voto delle elezioni amministrative della primavera 2011;
   in irregolarità poste in essere nelle procedure di affidamento esterno dei servizi portuali e sociali del comune, con contestuale illegittimità di alcuni atti formati dall'Amministrazione;
   in irregolarità in materia ambientale segnalati alla Procura della Repubblica di Sala Consilina e alla Soprintendenza competente.

  Al riguardo, la Prefettura di Salerno, dopo aver acquisito le necessarie informazioni presso il Comando provinciale dei carabinieri, ha comunicato che i procedimenti penali avviati per ciascuno dei predetti fatti si sono conclusi con decreti di archiviazione emessi dalle Autorità giudiziarie di volta in volta competenti il 4 settembre 2012, il 15 ottobre 2011 e il 9 giugno 2010.
  In relazione alle asserite irregolarità del comune in tema di affidamento di incarichi professionali, la Prefettura ha riferito che sono in corso delle indagini da parte della Compagnia dei Carabinieri di Sapri, su delega della Procura della Repubblica di Lagonegro.
  Sulle medesime irregolarità l'Autorità nazionale anticorruzione ha avviato, nel giugno dello scorso anno, un'istruttoria inerente a 61 determinazioni dirigenziali riguardanti altrettanti incarichi tecnici, che, però, risultano essere stati revocati poco dopo.
  Al riguardo, l'Autorità ha riferito che le modalità di affidamento degli incarichi non sono risultate coerenti con le disposizioni del Codice dei contratti pubblici allora vigente. Essa, quindi, pur prendendo atto della revoca degli incarichi, ha chiesto al comune di fornire puntuali informazioni finalizzate, in particolare, ad accertare la sussistenza di eventuali danni derivanti dalle procedure in questione.
  All'esito della verifica, l'Autorità non ha rilevato elementi criticità aggiuntivi alle dubbie modalità di affidamento degli incarichi già rilevate in un primo momento. L'istruttoria è in via di definizione e il provvedimento finale sarà adottato dall'Autorità nelle prossime settimane.
  Quanto alla richiesta di avviare iniziative per lo scioglimento del Consiglio comunale di Santa Marina, mi limito a rilevare che tale misura di rigore può essere adottata, come noto, solo sul presupposto – al momento insussistente – che siano stati commessi atti contrari alla Costituzione o gravi e persistenti violazioni di legge o, ancora, che vi siano gravi motivi di ordine pubblico.
  Giova ricordare, infine, che lo scorso 5 giugno il Comune di Santa Marina è stato interessato da una tornata elettorale amministrativa, a seguito della quale vi è stato un avvicendamento negli organi di governo dell'ente locale.

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ALLEGATO 2

5-09306 Valiante: Su questioni relative alla sicurezza nell'ambito degli uffici del comune di Vallo della Lucania.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli deputati, l'onorevole Valiante pone all'attenzione del Ministro dell'interno l'aggressione consumata nello scorso mese di luglio da un giovane di etnia Rom in danno del vicesegretario comunale, all'interno della sede municipale di Vallo della Lucania, in provincia di Salerno.
  Al riguardo, l'interrogante evidenzia come l'aggressore abbia potuto entrare in comune e muoversi indisturbato per i suoi uffici, senza essere sottoposto ad alcun controllo, e chiede al Ministero dell'interno quali iniziative intenda assumere per garantire la sicurezza e l'incolumità del personale dipendente e dei cittadini che si recano presso gli uffici comunali.
  Effettivamente, il 12 luglio scorso, il vicesegretario comunale di Vallo della Lucania è stato aggredito in comune riportando lesioni giudicate guaribili in 5 giorni dai sanitari del pronto soccorso in cui è stato immediatamente condotto.
  L'aggressore è risultato essere un rom stanziale di 24 anni, residente a Vallo della Lucania dalla nascita, disoccupato e padre di tre bambini, già noto ai servizi sociali del comune e dai medesimi seguito, in ragione della situazione di disagio economico e sociale in cui versa il suo nucleo familiare.
  Il giovane, in vista dell'imminente sfratto dall'abitazione condotta in locazione, si era recato negli uffici comunali per chiedere l'assegnazione di una casa popolare. È qui che egli ha avuto una reazione improvvisa e violenta nei confronti del vicesegretario, che stava cercando di spiegargli le difficoltà burocratiche impeditive dell'immediata soddisfazione della sua richiesta.
  Il giorno stesso dell'aggressione, la parte lesa ha presentato una formale denuncia presso la locale Stazione dei carabinieri, i quali hanno immediatamente deferito l'aggressore in stato di libertà per i reati di «violenza e minaccia a pubblico ufficiale», «interruzione di ufficio e servizio pubblico», «lesioni personali» e «danneggiamento».
  Attualmente risultano ancora in corso le indagini preliminari coperte da segreto istruttorio. Il comune ha già preannunciato che si costituirà parte civile nel relativo procedimento penale.
  Questi i fatti, ad integrazione dei quali il sindaco di Vallo della Lucania ha riferito, su un piano più generale, che la comunità non vive situazioni di particolare emergenza legata alla presenza di minoranze o a conflitti sociali in atto né si riscontrano significativi rischi per la sicurezza dei cittadini vallesi.
  Comunque, a complemento della costante attività di monitoraggio svolta dalle Forze di polizia, l'Amministrazione comunale ha adottato già da tempo una serie di misure atte a potenziare il dispositivo di tutela della comunità. Ad esempio, da circa un anno è stato attivato un moderno sistema di videosorveglianza che consente di controllare tutti i punti più sensibili delle aree pubbliche. Il sistema controlla anche l'ingresso del palazzo comunale dove, al piano terra, è stato attivato un congegno di porte scorrevoli, ad apertura comandabile a distanza, per regolare l'accesso degli utenti.Pag. 105
  In relazione alla richiesta di notizie circa le iniziative che il Ministero dell'interno intende assumere per garantire la sicurezza di tutti coloro che frequentano gli uffici comunali, rappresento che tutte le strutture municipali, quali sedi istituzionali, sono considerati obiettivi sensibili, rientranti, in quanto tali, nei piani di prevenzione generale e controllo del territorio da parte delle Forze di polizia.
  Sulla base delle criticità di volta in volta riscontrate, tali piani vengono periodicamente aggiornati, in sede di riunione tecnica interforze presso le Prefetture, attraverso specifiche rimodulazioni che consentono l'intensificazione dei servizi di pattugliamento e dei posti di controllo in prossimità di quei punti che sono ritenuti strategici ed esposti a rischio.
  Ciò consente il pronto intervento delle Forze di polizia presso le citate sedi, qualora ricorrano situazioni di emergenza o, comunque, particolari esigenze.

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ALLEGATO 3

5-07236 Zoggia: Sulle attività di contrasto agli atti vandalici nelle città.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli deputati, l'onorevole Zoggia ed altri deputati, prendendo spunto da alcuni atti vandalici posti in essere il 5 dicembre dello scorso anno durante una manifestazione indetta dagli anarchici a Venezia, chiede di conoscere quali iniziative si intendano porre in essere per prevenire analoghi episodi e garantire adeguati standard di sicurezza nel capoluogo veneto.
  Effettivamente, nella predetta giornata si è svolta a Venezia, ampiamente propagandata ma mai preavvisata all'Autorità di pubblica sicurezza, una manifestazione di matrice anarchica diretta a esprimere solidarietà a 17 esponenti di analogo orientamento, raggiunti rispettivamente da 15 fogli di via obbligatori e 2 avvisi orali della locale Questura, in quanto individuati come responsabili di una serie di condotte cosiddette «antirepressive» e «anticarcerarie».
  La manifestazione era stata preceduta, nei giorni prima, da alcune eloquenti avvisaglie, ragion per cui, sin dal mattino del 5 dicembre, erano state predisposte particolari misure di vigilanza e sicurezza a tutela degli obiettivi che potevano essere nelle mire dei manifestanti. Tali misure sono rimaste attive fino alle prime ore della giornata seguente.
  All'iniziativa hanno partecipato circa 150 persone appartenenti a varie realtà anarchiche del territorio nazionale, che hanno dato vita ad un corteo per le calli della città, partito da Campo Santa Margherita.
  Come riportato nell'interrogazione, lungo tutto l'itinerario i manifestanti hanno imbrattato con vernici spray muri, vetrine, banche e diversi edifici e danneggiato gli apparecchi bancomat di alcuni istituti di credito.
  Alla fine, il corteo – impossibilitato ad avvicinarsi agli obiettivi della protesta, quali il Carcere, il Palazzo di Giustizia e la Questura, in quanto adeguatamente presidiati – ha raggiunto nuovamente il luogo di partenza Campo Santa Margherita, dove la manifestazione si è conclusa.
  Tengo a precisare che, proprio grazie alla predisposizione di mirati servizi di ordine e sicurezza pubblica e alla presenza di presidi rinforzati di polizia – gli uni e gli altri attentamente pianificati in apposite riunioni presso la Prefettura –, si è impedito ai manifestanti di raggiungere gli obiettivi della protesta prima citati e di entrare nell'Area Marciana, zona di attrazione turistica della città, scongiurando così più gravi turbative ed evitando danneggiamenti a sedi e monumenti storici.
  Soggiungo che le indagini condotte dalla Digos di Venezia, in collaborazione con gli omologhi uffici di altre province, hanno consentito di deferire alla Autorità Giudiziaria 113 persone responsabili a vario titolo dei reati di danneggiamento e imbrattamento aggravati, oltraggio a pubblico ufficiale, vilipendio delle Forze Armate, mancato preavviso di riunione pubblica e accensione di articoli pirotecnici.
  Allo stato, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Venezia ha emesso i decreti di avviso di chiusura delle indagini a carico di 10 soggetti per i quali sono stati raccolti i maggiori elementi di reità.
  Informo, inoltre, che il Questore di Venezia ha emesso 14 fogli di via obbligatori Pag. 107a carico di altrettanti appartenenti all'area anarchica provenienti da altre province.
  Queste, in estrema sintesi, le attività – ritengo incisive – che le pubbliche autorità hanno posto in essere in risposta agli atti vandalici del 5 dicembre 2015.
  Più in generale, posso assicurare che le Autorità di pubblica sicurezza e le Forze di polizia, a Venezia come nel resto del territorio nazionale, pongono la massima attenzione alla prevenzione e al contrasto delle iniziative dei gruppi estremistici di qualunque estrazione e orientamento che, nel manifestare il dissenso mediante l'uso della violenza, finiscono per ledere i diritti costituzionalmente garantiti.
  In particolare, tali sodalizi sono oggetto di un assiduo monitoraggio e di un'accurata raccolta informativa, finalizzata a cogliere il minimo segnale di turbativa dell'ordine e della sicurezza pubblica e ogni ipotesi di deviazione dalle regole del diritto e della pacifica convivenza.
  In tale contesto, vengono costantemente controllati anche i luoghi di aggregazione degli aderenti ai movimenti in questione, perseguendone con fermezza i comportamenti illeciti.

Pag. 108

ALLEGATO 4

5-07834 Molteni: Sulla destinazione del padiglione «G.B. Grassi» dell'ex istituto Sant'Anna a centro di accoglienza profughi, a Como.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli deputati, l'onorevole Molteni pone una serie articolata di quesiti su un progetto che, secondo notizie di stampa, sarebbe stato presentato nello scorso mese di febbraio al comune di Como, teso a realizzare un centro di accoglienza per migranti nel padiglione dell'ex sanatorio «Grassi», all'interno dell'area del dismesso nosocomio cittadino «Istituto Sant'Anna».
  Al riguardo, premetto che il predetto padiglione è stato alienato dalla locale Azienda ospedaliera al Comparto Extra del Fondo Investimenti per la Valorizzazione, gestito da CDP Investimenti SGR, società per azioni soggetta all'attività di direzione e coordinamento di Cassa depositi e prestiti.
  La missione del Fondo è quella di stimolare e ottimizzare l'alienazione del patrimonio immobiliare pubblico sul mercato privato.
  Come riportato nell'interrogazione, l'immobile è effettivamente soggetto a vincolo monumentale. Il Piano di governo del territorio del comune di Como prevede comunque la trasformazione della sua destinazione d'uso, con insediamento di funzioni residenziali, turistico-ricettive, culturali, congressuali e ricreative, e prescrive la salvaguardia del parco antistante. Il complesso è inutilizzato dal 2010.
  Nello scorso mese di febbraio, la Prefettura di Como ha appreso dall'Ente proprietario che una società appartenente a un gruppo imprenditoriale privato operante nel settore dell'assistenza sociale, con strutture ubicate nella regione Lombardia e in particolare nella provincia di Como, ha formulato un'offerta di acquisizione dell'immobile per utilizzarlo per finalità socio assistenziali.
  L'offerta è stata vagliata dalla Società CDP Investimenti SGR, in quanto il collocamento sul mercato privato di un immobile precedentemente pubblico, peraltro con l'insediamento di servizi socio assistenziali, è astrattamente in linea con la missione e le aspettative economiche del predetto Fondo Investimenti.
  In tale contesto, è stata ventilata la possibilità di utilizzare il padiglione in questione, in una prima fase, per attività connesse all'accoglienza di stranieri richiedenti asilo.
  Tale ipotesi è stata sottoposta anche all'esame della Prefettura.
  L'Ente proprietario ha effettuato le verifiche tecnico-amministrative del caso in ordine alla compatibilità della soluzione prospettata con lo strumento urbanistico generale. In tale sede, è emersa la necessità di procedere preliminarmente a una modifica dell'Accordo di programma finalizzato alla localizzazione e alla realizzazione del «Nuovo ospedale S. Anna», siglato il 13 dicembre 2003 e integrato il 1o marzo 2011, tra la regione Lombardia, la provincia di Como, l'Azienda ospedaliera Sant'Anna di Como e i comuni di Como, Montano Lucino e San Fermo della Battaglia.
  In relazione a ciò, il Prefetto di Como ha comunicato che si è ritenuto di non dare corso ad ulteriori approfondimenti e valutazioni circa l'impiego del padiglione dell'ex sanatorio «Grassi» come centro di accoglienza per migranti. Tale ipotesi, quindi, non è perseguita.Pag. 109
  Nell'interrogazione si chiede anche il rafforzamento dei presidi delle Forze di polizia presenti nell'area comasca.
  In proposito, rappresento che il dispositivo dispiegato dalla Polizia di Stato nella provincia si compone di 363 unità appartenenti ai ruoli operativi della Polizia di Stato sono, ai quali si aggiungono 8 appartenenti ai ruoli tecnici.
  Sottolineo che nell'anno in corso, in occasione della distribuzione tra le varie sedi di servizio degli agenti di nuova nomina, è stata disposta l'assegnazione alla Questura di Como di 11 unità.
  Quanto all'Arma dei carabinieri, che opera nella provincia attraverso il Comando provinciale, 3 Compagnie, 1 Tenenza, 28 Stazioni e 1 Nucleo, l'organico complessivo è attualmente di 525 militari.
  La Guardia di Finanza dispone, a sua volta, di 698 unità di personale.
  Quindi, l'organico effettivo delle Forze di polizia in provincia ammonta complessivamente a 1.586 unità.
  Al fine di ottimizzarne l'impiego, i servizi di prevenzione generale vengono, di volta in volta, rimodulati nel corso di apposite Riunioni tecniche interforze presso la Prefettura, sulla base di criticità riscontrate e secondo specifiche strategie che garantiscono sempre un'adeguata presenza di operatori delle Forze dell'ordine sul territorio.
  Soggiungo che durante la stagione estiva le Forze territoriali del Comasco sono di solito rinforzate con personale aggiuntivo (quest'anno i rinforzi sono stati pari a 8 unità della Polizia di Stato e 4 militari dell'Arma).
  Inoltre, in occasione dei servizi straordinari di prevenzione generale, il dispositivo territoriale di sicurezza viene supportato da aliquote regionali dei Reparti prevenzione crimine della Polizia di Stato e delle Compagnie di intervento operativo dell'Arma dei carabinieri.
  Nei primi dieci mesi dell'anno in corso, sono state circa 2.400 le unità regionali di rinforzo impiegate in questi servizi straordinari, che hanno consentito di effettuare varie migliaia di controlli su persone e autovetture, con vari deferimenti all'Autorità giudiziaria in stato di arresto o a piede libero, perquisizioni personali e domiciliari e sequestri.
  Concludo, assicurando che grazie al costante e sinergico impegno di tutte le istituzioni preposte a vario titolo alla tutela della legalità e all'ordinata e civile convivenza della comunità locale, la situazione della sicurezza e dell'ordine pubblico in provincia di Como è sostanzialmente sotto controllo.

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ALLEGATO 5

5-08182 Rizzetto: Sul bando indetto dal Ministero dell'interno per il conferimento di incarico di prestazione di lavoro autonomo occasionale a titolo gratuito.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli deputati, con l'interrogazione all'ordine del giorno l'onorevole Rizzetto solleva perplessità sulla procedura comparativa esperita dal Ministero dell'interno per il conferimento di un incarico esterno per lo svolgimento di attività di comunicazione istituzionale in tema di immigrazione e asilo.
  Le perplessità riguardano, da un lato, l'applicazione distorta delle disposizioni normative che disciplinano l'attribuzione di incarichi esterni nella pubblica amministrazione, dall'altro, la gratuità dell'incarico per il cui espletamento non sarebbe previsto né il compenso né il rimborso delle spese.
  Effettivamente, nello scorso mese di marzo, la Direzione centrale dei servizi civili per l'immigrazione e l'asilo del Ministero dell'interno, a fronte della perdurante imponenza dei flussi migratori e degli innumerevoli problemi che ne sono scaturiti sul territorio, ha ravvisato l'esigenza di potenziare il proprio staff con un giornalista di consolidata e pluriennale competenza, in grado di gestire professionalmente i rapporti con i mezzi di informazione e l'opinione pubblica.
  Penso sia difficile disconoscere l'importanza di un'efficace ed equilibrata comunicazione e informazione pubblica istituzionale in un settore, quello dell'immigrazione appunto, che sta vivendo da tempo una fase parossistica densa di criticità, tensioni sociali e contrapposizioni, aggravate, talvolta, da esasperazioni ideologiche, talaltra, dal coinvolgimento, in varie vicende, di diritti umani fondamentali, quale la stessa vita dei migranti.
  È stata indetta, così, la procedura comparativa a cui si fa riferimento nell'atto di sindacato ispettivo.
  In proposito, desidero sottolineare – e con questo rispondo alla prima sollecitazione rivolta dall'onorevole interrogante – che la procedura è stata espletata nel pieno rispetto dei presupposti posti dall'ordinamento giuridico agli incarichi di lavoro autonomo nelle pubbliche amministrazioni, che – come noto – consistono nella straordinarietà ed eccezionalità delle esigenze da soddisfare, nell'alta qualificazione delle prestazioni richieste, nella carenza di personale idoneo all'interno dell'Amministrazione, nella durata limitata e nell'oggetto circoscritto dell'incarico.
  Riguardo alla questione della gratuità dell'incarico, è evidente come non si sia trattato di una scelta dell'Amministrazione, ma di una legittima soluzione da essa adottata giocoforza, in assenza di risorse finanziarie destinate specificamente alla remunerazione delle prestazioni di lavoro autonomo.
  Contrariamente a quanto asserito nell'interrogazione, è stato previsto, invece, il rimborso delle spese sostenute fuori dal comune di residenza, essendovi per esse la necessaria copertura finanziaria.
  Comunque, faccio presente che, a garanzia della legittimità della procedura comparativa, il bando aveva subordinato l'efficacia dell'incarico all'esito positivo del controllo preventivo da parte degli organi a ciò deputati. Pag. 111
  Aggiungo, per completezza, che già in passato questa Amministrazione aveva sperimentato la gratuità della prestazione proprio per un incarico identico a quello in esame, senza che gli organi deputati al controllo preventivo di legittimità avessero avuto nulla da eccepire sul contratto sottoposto al loro vaglio.
  Terminato con ciò l'esame degli aspetti giuridici della procedura, passo a illustrarne gli esiti concreti.
  Sono state presentate complessivamente venticinque domande, di cui ventiquattro nel termine previsto dal bando e una fuori tempo massimo.
  Tali cifre testimoniano che diversi giornalisti hanno colto lo spirito dell'iniziativa e l'hanno considerata, indipendentemente da forme di retribuzione, un'importante opportunità di arricchimento professionale e umano, in un momento in cui l'immigrazione è un tema di grande rilievo e interesse lavorativo, culturale e mediatico.
  Al di là di questa considerazione, la procedura si è conclusa con un nulla di fatto, cioè senza il conferimento dell'incarico, in quanto nessuno dei candidati è risultato in possesso dei requisiti indicati nel bando.

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ALLEGATO 6

5-09533 Grillo: Sullo svolgimento della Festa nazionale dell'Unità 2016, presso Villa Bellini a Catania.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli deputati, l'onorevole Grillo, unitamente ad altri deputati, richiama l'attenzione su alcune anomalie che avrebbero caratterizzato l’iter amministrativo di individuazione del Giardino Bellini a Catania, quale area di svolgimento della Festa nazionale dell'Unità tenutasi dal 28 agosto all'11 settembre scorsi.
  Gli interroganti segnalano anche le doglianze espresse on line da un'associazione ambientalista siciliana, secondo cui la scelta del Giardino Bellini per la predetta festa sarebbe avvenuta in violazione delle disposizioni di tutela del patrimonio culturale contenute nel Codice dei beni culturali e del paesaggio.
  Chiedono, quindi, al Governo quali iniziative intenda adottare per rimediare alle suddette criticità.
  Preliminarmente, giova ricordare, in linea generale, che in Sicilia il controllo, la vigilanza, le attività ispettive e sostitutive sugli organi degli enti locali sono riservati alla competenza dell'Amministrazione regionale.
  Alla Regione spetta in via esclusiva anche la tutela del patrimonio culturale siciliano, attraverso l'attività e i poteri delle proprie Soprintendenze per i beni culturali e ambientali.
  Venendo al merito dell'interrogazione, si è rilevato che le questioni sollevate attengono, ratione materiae, alla sfera di autonomia valutativa e decisionale del comune di Catania.
  Si è reso necessario, quindi, assumere gli elementi informativi utili alla risposta presso quell'ente locale, che ha rappresentato quanto segue.
  L'autorizzazione all'utilizzo del «Giardino Bellini», quale sito della Festa nazionale dell'Unità, è stata rilasciata dal comune lo scorso 19 agosto, al termine di una complessa istruttoria nella quale è stato acquisito anche il nulla osta condizionato della Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Catania.
  L'autorizzazione e gli atti endoprocedimentali ad essa connessi sono stati regolarmente pubblicati sul sito istituzionale del comune, riportando gli estremi dei principali provvedimenti contenuti nel fascicolo.
  Durante l'evento è stata soddisfatta anche l'istanza dell'associazione «Catania Bene Comune» volta ad ottenere l'accesso ai documenti presenti nel fascicolo di servizio, con estrazione delle relative copie.
  Quanto ai contenuti, l'autorizzazione comunale comprendeva una serie di articolate prescrizioni, tra cui quelle di:
   non arrecare danni al giardino e restituirlo, alla fine della manifestazione, nello stato originale;
   rispettare le condizioni di igiene e pulizia del luogo occupato;
   ottemperare a tutte le prescrizioni inserite nel citato nulla osta della Soprintendenza ai beni culturali e ambientali;
   effettuare il pagamento del canone di occupazione del suolo pubblico calcolato sulla base di parametri espressamente riportati;
   e, infine, acquisire, prima dell'inizio della manifestazione, il parere favorevole Pag. 113della Commissione provinciale di vigilanza competente.

  A garanzia dell'adempimento delle prescrizioni, l'ente organizzatore della festa è stato obbligato a stipulare una polizza assicurativa contro la responsabilità civile e i rischi diversi, della quale è stato previsto lo svincolo solo dopo la verifica post manifestazione in contraddittorio con il responsabile dell'organizzazione medesima.
  Sempre l'Amministrazione comunale ha reso noto che, sia nel periodo di svolgimento che a conclusione della manifestazione, i propri uffici tecnici hanno effettuato puntuali verifiche, riscontrando che l'ente organizzatore aveva rispettato le prescrizioni imposte.
  È stato rilevato anche l'avvenuto pagamento del canone di occupazione del suolo pubblico per un importo pari a 27 mila 857 euro, di cui 5 mila 991 euro per attività politica. Vi è l'impegno del comune a utilizzare quest'ultima somma per apportare migliorie al Giardino Bellini.
  In relazione a quanto appena riferito, l'Amministrazione comunale ritiene di aver posto in essere, in occasione della Festa nazionale dell'Unità, tutte le opportune misure a tutela dell'integrità delle persone e dei beni, nel rispetto della prestigiosa sede individuata e delle procedure previste per il rilascio delle autorizzazioni all'utilizzo degli spazi pubblici.
  Concludo la mia risposta, informando, per quanto di stretta competenza del Ministero dell'interno, che, per tutta la durata della festa nazionale, le Forze di polizia hanno controllato continuativamente la porzione del Giardino Bellini interessata dalla manifestazione, attraverso l'impiego di pattuglie appiedate nell'arco delle 24 ore.
  L'area dell'evento è stata opportunamente perimetrata e l'accesso al suo interno è stato consentito attraverso varchi presidiati da personale dell'organizzazione e delle Forze di Polizia, munite – queste ultime – di metal detector portatili, in ossequio alle misure di prevenzione antiterrorismo degli obiettivi sensibili.
  È evidente come tali misure, unitamente a quelle attuate dall'ente organizzatore in ottemperanza all'autorizzazione comunale, abbiano concorso ad evitare danni alle opere scultoree e al patrimonio arboreo e arbustivo del Giardino Bellini, in linea con quanto auspicato dagli onorevoli interroganti.

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ALLEGATO 7

DL 189/2016: Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto 2016. C. 4158 Governo, approvato dal Senato.

PARERE APPROVATO

  Il Comitato permanente per i pareri della I Commissione,
   esaminato il testo del disegno di legge C. 4158 Governo, approvato dal Senato, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, recante interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto 2016;
   preso atto che il decreto in esame è stato adottato al fine di individuare i territori colpiti dagli eventi sismici verificatisi in data 24 agosto 2016 e di adottare disposizioni volte a fronteggiare le conseguenze derivanti dagli eventi medesimi;
   osservato che il contenuto del decreto-legge in esame è riconducibile nel suo complesso alla materia «protezione civile», attribuita, dall'articolo 117, terzo comma, della Costituzione, alla legislazione concorrente dello Stato e delle regioni;
   rilevato che il provvedimento disciplina gli interventi urgenti per la ricostruzione nei territori colpiti dagli eventi sismici del 2016, coordinati e diretti dal Commissario straordinario nominato con decreto del Presidente della Repubblica del 6 settembre 2016, il quale – come risulta dall'analisi tecnico-normativa – intende rappresentare una «figura di raccordo fra i vari livelli di governo del territorio» coinvolti nelle attività di ricostruzione, delineata «in funzione programmatoria e di supporto alle autonomie territoriali»;
   considerato che i Presidenti delle regioni interessate operano in qualità di Vice Commissari, in stretto raccordo con il Commissario straordinario, che può delegare loro le funzioni a lui attribuite dal decreto-legge;
   preso atto che il decreto-legge provvede ad istituire alcuni organismi volti ad assicurare la collaborazione istituzionale e il coordinamento delle iniziative tra i diversi livelli di governo coinvolti nelle attività di ricostruzione, quali la Cabina di coordinamento della ricostruzione (articolo 1, comma 5), il comitato istituzionale (articolo 1, comma 6), gli Uffici speciali per la ricostruzione (articolo 3), la Conferenza permanente e le Commissioni paritetiche (articolo 16);
   rilevato che le ordinanze del Commissario straordinario sono emanate previa intesa con i Presidenti delle Regioni interessate nell'ambito della Cabina di coordinamento (articolo 2, comma 2);
   osservato che in relazione a talune disposizioni rilevano inoltre le seguenti materie: «giurisdizione e norme processuali», nonché «ordinamento civile e penale», che rientrano tra le materie di legislazione esclusiva statale ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera l), della Costituzione; «tutela dell'ambiente», assegnata alla competenza legislativa esclusiva dello Stato, ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera s), della Costituzione; «ordinamento e organizzazione amministrativa dello Stato», che rientra tra le materie di legislazione esclusiva statale, ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera g), della Costituzione; «governo del territorio», che rientra tra le Pag. 115materie di legislazione concorrente elencate nel terzo comma dell'articolo 117 della Costituzione;
   preso atto che l'articolo 22 prevede che il Commissario straordinario, sentite le Regioni interessate, al fine di sostenere la ripresa delle attività economiche nei territori colpiti dagli eventi sismici del 2016, predispone in accordo con ENIT – Agenzia nazionale del turismo, un programma per la promozione e il rilancio del turismo nei medesimi territori, a valere sulle risorse del bilancio di ENIT – Agenzia nazionale del turismo, nel limite massimo di 2 milioni di euro per l'anno 2017;
   considerato che la materia «turismo» è attribuita alla competenza residuale delle regioni, ai sensi dell'articolo 117, quarto comma, della Costituzione;
   ricordato, in proposito, che, secondo la consolidata giurisprudenza costituzionale, in base al cosiddetto principio dell’«attrazione in sussidiarietà», è consentito un intervento statale nella predetta materia purché sia proporzionato, assistito da ragionevolezza alla stregua di uno scrutinio stretto di costituzionalità e rispettoso del principio di leale collaborazione con le Regioni attraverso l'incisivo strumento rappresentato dall'intesa (sentenza n. 76 del 2009; nello stesso senso, sentenze n. 80 del 2012, n. 88 del 2007, n. 214 del 2006);
   richiamata pertanto l'esigenza di valutare il citato articolo 22, comma 1, alla luce della richiamata giurisprudenza costituzionale, che richiede per gli interventi statali in materia l'intesa con le Regioni interessate;
   valutato che l'articolo 50 riconosce piena autonomia amministrativa, finanziaria e contabile al Commissario straordinario e disciplina l'utilizzo e il compenso di personale da esso impiegato, prevedendo, in particolare, al comma 9-bis, un incremento dell'importo di 146,3 milioni di euro per il Fondo nazionale per il servizio civile riferito all'anno 2016, anche al fine di finanziare specifici progetti di servizio civile nazionale volti a favorire la ripresa civile delle popolazioni colpite dagli eventi sismici, a far data dal 24 agosto 2016, nonché ad aumentare il numero dei volontari da avviare al servizio civile nazionale;
   rilevato che l'articolo 25 dello schema di decreto legislativo relativo al servizio civile universale (A.G. 360), in corso di esame per l'espressione del parere parlamentare, prevede un intervento analogo, facendo riferimento ad un incremento del medesimo importo – 146,3 milioni di euro – per lo stesso Fondo nazionale per il servizio civile riferito all'anno 2016,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) valuti la Commissione di merito all'articolo 22, comma 1, alla luce della giurisprudenza costituzionale sopra richiamata, l'opportunità di prevedere l'intesa con le Regioni interessate, nel rispetto del principio di leale collaborazione;
   b) valuti la Commissione di merito la previsione dell'articolo 50, comma 9-bis alla luce delle considerazioni svolte in premessa.