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CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 16 febbraio 2017
768.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Disposizioni per la protezione dei testimoni di giustizia. (Nuovo testo C. 3500).

PARERE APPROVATO

  La XI Commissione,
   esaminato, per quanto di competenza, il nuovo testo della proposta di legge Atto Camera n. 3500, recante disposizioni per la protezione dei testimoni di giustizia, come risultante a seguito dell'esame delle proposte emendative da parte della Commissione di merito;
   osservato che il provvedimento è volto a superare le criticità derivanti dall'attuale assetto normativo, che inquadra la disciplina dei testimoni di giustizia nell'ambito della normativa in materia di collaboratori di giustizia, contenuta nel decreto-legge 15 gennaio 1991, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 marzo 1991, n. 82, così come modificato dalla legge 13 febbraio 2001, n. 45;
   considerato che il provvedimento dà seguito a molte proposte che la Commissione d'inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, ha formulato, al termine di un'ampia attività conoscitiva, nella sua Relazione sul sistema di protezione dei testimoni di giustizia, presentata il 23 ottobre 2014 (Doc XXIII, n. 4);
   rilevato che l'articolo 6 della proposta di legge prevede l'applicazione ai testimoni di giustizia e agli altri protetti di speciali misure di sostegno volte ad assicurare una condizione economica equivalente a quella preesistente;
   osservato, in particolare, che il comma 1, lettera b), del medesimo articolo prevede la corresponsione di un assegno periodico nei casi in cui il testimone sia impossibilitato a svolgere attività lavorativa o a percepire i precedenti proventi a causa dell'adozione delle misure di tutela adottate o per effetto delle dichiarazioni rese;
   evidenziato che la lettera g) del medesimo comma 1 prevede la corresponsione di una somma volta a compensare il mancato guadagno derivante dalla cessazione dell'attività lavorativa del testimone di giustizia e degli altri protetti nella località di provenienza, sempre che questi non abbiano ricevuto un risarcimento al medesimo titolo, ai sensi della legge 23 febbraio 1999, n. 44;
   considerato che l'articolo 7 reca disposizioni volte ad assicurare ai testimoni di giustizia e agli altri protetti l'immediato reinserimento sociale e lavorativo, prevedendo, in particolare: la conservazione del posto di lavoro o il trasferimento presso altre amministrazioni o sedi, qualora i testimoni di giustizia o gli altri protetti, per ragioni di sicurezza, non possano continuare a svolgere la loro originaria attività lavorativa; il reperimento di un posto di lavoro, ancorché temporaneo, equivalente per posizione e mansione a quello precedentemente svolto, qualora i medesimi soggetti abbiano perso l'occupazione lavorativa o non possano più svolgerla a causa delle loro dichiarazioni o dell'applicazione delle speciali misure di protezione; in caso di mancato riacquisto dell'autonomia lavorativa o del godimento di un reddito equivalente a quello pregresso, la capitalizzazione del costo dell'assegno periodico ovvero l'accesso a un programma di assunzione in una pubblica Pag. 190amministrazione, con qualifica e con funzioni corrispondenti al titolo di studio e alle professionalità posseduti, anche in soprannumero rispetto alle piante organiche delle amministrazioni interessate e in deroga alle disposizioni limitative delle nuove assunzioni;
   ritenuto che, nel loro complesso, le disposizioni in materia di sostegno economico e di reinserimento sociale e lavorativo dei testimoni di giustizia e degli altri protetti determinino un significativo rafforzamento delle tutele di tali soggetti, non subordinandone l'attivazione all'inserimento in un programma speciale di protezione, che determini il trasferimento in un luogo protetto,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE

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ALLEGATO 2

Programma di lavoro della Commissione per il 2017 – Realizzare un'Europa che protegge, dà forza e difende (COM(2016)710).

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017 (Doc. LXXXVII-bis, n. 5).

PARERE APPROVATO

  La XI Commissione,
   esaminati, per quanto di competenza, il Programma di lavoro della Commissione per il 2017 – Realizzare un'Europa che protegge, dà forza e difende (COM(2016)710) e la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017 (Doc. LXXXVII-bis, n. 5);
   rilevato che, alla luce di quanto disposto dalla legge 24 dicembre 2012, n. 234, l'esame degli strumenti programmatici relativi alla partecipazione del nostro Paese all'Unione europea, unitamente al programma di lavoro della Commissione europea, rappresenta un'importante sede per discutere gli orientamenti delle Istituzioni europee nell'ambito delle politiche del lavoro, nonché per valutare le priorità che il Governo intende perseguire, in linea con le indicazioni contenute nella Relazione programmatica per l'anno in corso;
   osservato, su un piano generale, che nell'anno 2017 l'Unione europea è chiamata ad affrontare importanti sfide, essendo messa in pericolo la sua stessa coesione, specialmente dopo l'esito del referendum svolto nel Regno Unito sull'uscita dell'Unione stessa, a causa della crescente instabilità del contesto internazionale, delle pressioni derivanti dal rafforzamento dei fenomeni migratori e dall'insufficiente crescita dell'economia;
   condivisa l'opportunità che, in questo contesto, siano rilanciate, anche in occasione del sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma, iniziative volte al rafforzamento dell'integrazione politica tra gli Stati membri e al completamento del sistema di coordinamento delle politiche economiche, anche al fine di promuovere la creazione di un contesto economico più favorevole alla crescita, agli investimenti e all'occupazione;
   espresso apprezzamento per l'orientamento della Commissione europea, condiviso anche dal Governo italiano, di rafforzare il cammino della ripresa attraverso il consolidamento dei principali indicatori economici, tra i quali, in primo luogo, l'occupazione, tenendo conto del fatto che, specialmente a seguito dell'introduzione delle procedure del Semestre europeo, le politiche nazionali in materia devono sempre più essere valutate nel quadro degli orientamenti dell'Unione europea in materia di politica economica, anche alla luce delle raccomandazioni annualmente formulate a ciascuno Stato membro dalle Istituzioni dell'Unione con riferimento al programma nazionale di riforma e al programma di stabilità;
   tenuto conto, a tale riguardo, della necessità di scongiurare, come messo in luce in più sedi dal Governo italiano, la programmata riduzione delle già esigue risorse destinate al finanziamento delle politiche europee in materia di immigrazione, disoccupazione, soprattutto giovanile, investimenti pubblici, mobilità, sicurezza e formazione dei giovani;Pag. 192
   rilevato che, in materia di occupazione e di mercato del lavoro, le Istituzioni europee e il Governo italiano concordano sulla necessità di procedere con interventi che stimolino la ripresa economica e la domanda di lavoro, soprattutto nei settori a maggiore richiesta di lavoratori altamente qualificati;
   apprezzata la volontà espressa dalla Commissione europea, nel quadro della riprogrammazione finanziaria per il periodo 2017-2020, di incrementare la dotazione finanziaria per l'Italia del Fondo sociale europeo e del Fondo europeo di sviluppo regionale, che concorrono alla realizzazione degli obiettivi nelle aree prioritarie delle migrazioni, della crescita e dell'occupazione giovanile, nonché di integrare la dotazione iniziale dell'Iniziativa Occupazione Giovani (IOG) di un miliardo di euro, cui corrisponderà l'erogazione di un miliardo di euro di da parte del Fondo sociale europeo;
   condivisa la scelta della Commissione di indicare, tra le proposte prioritarie, una nuova iniziativa per i giovani, finalizzata a offrire a ogni giovane prospettive reali di istruzione, formazione ed impiego, anche tenendo conto della dichiarazione congiunta sulle priorità legislative dell'Unione europea per il 2017, sottoscritta dai presidenti pro tempore del Parlamento europeo, del Consiglio europeo e della Commissione europea, che auspica l'approvazione di tale nuova iniziativa entro l'anno 2017;
   considerato che tale intendimento, teso a rafforzare le politiche attive, risulta pienamente coerente con uno degli assi portanti della riforma del lavoro realizzata in attuazione della legge n. 183 del 2014, con l'istituzione dell'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (ANPAL), che sarà pienamente operativa nell'anno 2017;
   rilevato che, nel medesimo alveo, si collocano anche le prossime iniziative del Governo, preannunciate dalla Relazione programmatica, consistenti nell'inizio della sperimentazione dell'assegno di ricollocazione, nel rifinanziamento dell'Iniziativa Occupazione Giovani (IOG), sulla base dei risultati ottenuti dalla medesima iniziativa, che ha registrato un numero di partecipanti di gran lunga maggiore alle previsioni e il cui rifinanziamento consentirà ad una ben più ampia platea di beneficiare delle misure offerte dal Programma operativo nazionale;
   condiviso l'impegno del Governo, in sintonia con quello delle Istituzioni europee, in materia di sicurezza sul lavoro, in vista della prossima presentazione da parte della Commissione di una specifica Strategia per il periodo 2016-2020, nonché in materia di prevenzione e contrasto del lavoro sommerso e irregolare, attraverso il supporto alla Piattaforma per la prevenzione e il contrasto al lavoro sommerso;
   apprezzato l'impegno del Governo a seguire il dossier relativo al Pilastro europeo dei diritti sociali, con particolare attenzione alle possibili proposte di direttiva sulla conciliazione dei tempi di vita e lavoro e al consolidamento delle strategie nazionali, nonché alla revisione e all'aggiornamento della normativa europea in materia;
   segnalata l'esigenza che la Commissione europea, nell'ambito delle proprie proposte, che dovrebbero essere formalizzate entro il prossimo mese di marzo, assicuri la vincolatività dei principi affermati nel Pilastro europeo dei diritti sociali, anche attraverso il loro sistematico inserimento nell'ambito della procedura del Semestre europeo;
   ritenuto che, al fine di garantire l'effettività dei principi affermati nel Pilastro europeo dei diritti sociali, il Governo debba sostenere lo stanziamento di adeguate risorse nell'ambito del bilancio dell'Unione europea e promuovere una discussione volta a sollecitare un particolare trattamento, in sede di applicazione dei parametri del patto di stabilità e crescita e di valutazione dei disavanzi pubblici, agli investimenti di carattere sociale, tenendo Pag. 193conto anche dei positivi effetti che essi possono produrre sulla crescita economica;
   considerata favorevolmente l'intenzione dell'Esecutivo, nel quadro della costruzione del Pilastro europeo dei diritti sociali, di sostenere la prosecuzione della riflessione, già avviata, sull'introduzione di un sussidio europeo di disoccupazione, in linea con la proposta avanzata in proposito dal Governo italiano, supportata anche dalla risoluzione della Camera n. 6-00223 del 21 marzo 2016;
   preso atto dell'impegno delle Istituzioni europee e del Governo italiano a mantenere alta l'attenzione sui giovani ad alto rischio di emarginazione, sui giovani non impegnati nello studio, né nel lavoro e né nella formazione, nonché sui giovani immigrati di prima e seconda generazione e rifugiati, favorendo, in particolare, l'integrazione nel mercato del lavoro dei giovani, attraverso, fra l'altro, la presentazione, da parte della Commissione europea, della nuova iniziativa per i giovani, nonché attraverso specifiche iniziative legislative relative a un quadro di qualità per i tirocini e che introdurranno formule di mobilità per gli apprendisti;
   apprezzata la volontà, manifestata dal Governo italiano, di presentare un nuovo rapporto sull'adeguatezza delle pensioni, anche al fine di arricchire i contenuti del dibattito in corso su questi temi nell'Unione europea, prevalentemente incentrato sul tema della sostenibilità dei sistemi pensionistici,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) in relazione alla proposta definitiva per l'istituzione di un Pilastro europeo dei diritti sociali, che la Commissione europea formalizzerà nel prossimo mese di marzo, si sostenga l'esigenza di garantire la massima effettività ai principi affermati nell'ambito del medesimo Pilastro, anche attraverso l'integrazione di obiettivi sociali nella procedura del Semestre europeo, con valore vincolante analogo a quello degli obiettivi di finanza pubblica, e l'individuazione di misure di carattere economico e finanziario che consentano di supportare investimenti mirati nel campo delle politiche occupazionali e sociali; in questo ambito, si rappresenti l'esigenza di perseguire il rafforzamento degli strumenti a disposizione dell'Unione europea per promuovere politiche anticicliche e contrastare gli effetti negativi dell'incremento del tasso di disoccupazione in caso di shock asimmetrici, in linea con quanto prospettato dal Governo italiano con la proposta di introdurre un sussidio europeo di disoccupazione, avanzata nel febbraio 2016 con il documento «Una strategia europea condivisa per crescita, lavoro e stabilità»;
   b) in linea con quanto indicato nella Relazione programmatica, provveda il Governo a sostenere l'approvazione, entro l'anno in corso, della nuova iniziativa per i giovani, valorizzando in particolare gli interventi rientranti nella nuova agenda per le competenze per l'Europa, che assumono valore strategico al fine di ridurre gli squilibri esistenti nel mercato del lavoro tra le conoscenze e le capacità richieste dall'evoluzione dei modelli produttivi in relazione al progressivo sviluppo degli strumenti informatici e dell'automazione e le competenze sviluppate dal sistema dell'istruzione e della formazione;
   c) con riferimento all'attuazione nel nostro Paese dell'iniziativa Garanzia giovani, anche alla luce dei contenuti della comunicazione della Commissione europea «La Garanzia giovani e l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile a tre anni di distanza» (COM(2016)646) e degli esiti del monitoraggio relativo agli esiti dell'iniziativa, effettuato sul piano nazionale, provveda il Governo ad adottare opportune iniziative al fine di rafforzarne l'efficacia in termini di supporto alla creazione di nuovi posti di lavoro di qualità, verificando, in particolare, l'idoneità dei Pag. 194tirocini formativi offerti ad incidere positivamente sulla futura occupabilità dei giovani interessati;
   d) per quanto attiene alla proposta di revisione della direttiva sul distacco dei lavoratori (COM(2016)128), indicata dalla Relazione programmatica tra le proposte prioritarie in sospeso, si sostenga nel negoziato l'individuazione di misure che, nel rispetto del principio di sussidiarietà, rafforzino l'affermazione del principio che lo stesso lavoro nello stesso posto deve essere retribuito allo stesso modo, contrastando in questo modo pratiche sleali, nonché si segnali l'esigenza di adottare, in tempi certi e ragionevolmente contenuti, disposizioni specifiche anche per il settore dell'autotrasporto.