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CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 18 maggio 2017
820.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-11375 Palmieri: Sul progetto «Programma il futuro» a cura del CINI.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La ringrazio per aver sollevato l'attenzione sull'argomento delle competenze digitali degli studenti e dei docenti. Il MIUR, negli ultimi due anni, attraverso il Piano Nazionale Scuola Digitale, ha promosso con decisione l'innovazione del sistema scolastico e con grande forza continua a promuovere percorsi didattici per le competenze digitali degli studenti e di formazione per i docenti.
  «Programma il Futuro», nato dall'accordo tra il MIUR e il Consorzio Interuniversitario Nazionale per l'informatica, è stato e continua ad essere un ottimo strumento utilizzato dalle scuole, nella loro autonomia, per lo sviluppo del pensiero computazionale e per promuovere l'insegnamento delle basi della programmazione, attraverso attività di coding.
  Tuttavia, il Protocollo d'Intesa, firmato ad Ottobre 2014, sta per giungere al termine della sua operatività triennale, e sussistono i presupposti perché il progetto didattico in esso contenuto continui a far parte delle azioni del Piano Scuola Digitale. A tal fine stiamo effettuando una ricognizione e un monitoraggio sull'impatto delle attività che il «Programma il Futuro» ha determinato nelle scuole.
  In ogni caso, il MIUR, attraverso fondi nazionali e della programmazione europea, sostiene e continuerà a sostenere le istituzioni scolastiche nelle attività didattiche volte allo sviluppo del pensiero computazionale. Altresì, la formazione dei docenti potrà contare ancora su nuovi finanziamenti per sostenere la scalabilità e la replicabilità di percorsi didattici sul pensiero computazionale in tutte le scuole italiane.
  Comunque, e non da ultimo, nell'ambito dei fondi strutturali europei (PON programmazione 2014-2020), l'avviso pubblico 2669 del 3 marzo 2017 investe 80 milioni di euro proprio per finanziare percorsi didattici «per lo sviluppo del pensiero computazionale, della creatività digitale e delle competenze di cittadinanza digitale, a supporto dell'offerta formativa». Pertanto, le scuole che intendono utilizzare questi fondi per svolgere le attività di «Programma il Futuro» avranno la possibilità di fare domanda: sono ammesse a partecipare le istituzioni scolastiche statali sia del primo che del secondo ciclo di istruzione.
  Concludendo, voglio rassicurare circa l'impegno di questo Ministero a sostenere con appositi finanziamenti l'acquisizione di obiettivi formativi quali lo «sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale».

Pag. 430

ALLEGATO 2

5-11376 Coscia: Sul reclutamento dei docenti dell'organico dell'autonomia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In via preliminare vorrei evidenziare che le procedure concorsuali indette nel 2016 hanno interessato tutte le 115 «classi di concorso/ambiti disciplinari/tipologia di posto» presenti nell'ordinamento scolastico e sono state complessivamente 620, di cui 36 per la scuola dell'infanzia e primaria, 535 per la scuola secondaria di primo e secondo grado e 49 per il sostegno.
  Ad oggi ne risultano concluse 561. Le restanti lo saranno, prevedibilmente, entro i prossimi mesi di giugno/luglio.
  Come Lei ben sa, successivamente al compimento delle prove scritte, sono pervenute numerose ordinanze cautelari, spesso collettive, del Consiglio di Stato, le quali, riformando le ordinanze del Tar rese in favore dell'Amministrazione e appellate dai ricorrenti, hanno ordinato all'Amministrazione di indire prove scritte suppletive cui ammettere i ricorrenti.
  Le prove suppletive sono state programmate in due fasi: dal 3 al 20 aprile 2017 e dal 9 al prossimo 22 maggio e hanno interessato la quasi totalità delle classi di concorso: 104 rispetto alle 115 delle prove ordinarie. Conseguentemente, rispetto alle 620 procedure concorsuali attivate lo scorso anno, si stanno tenendo le prove suppletive di 434 procedure (pari al 70 per cento).
  Relativamente all'andamento delle prove scritte suppletive, si riferisce la situazione registrata tra il 3 aprile e lo scorso 16 maggio:
   Procedure concorsuali interessate: 319;
   Candidati previsti: 5.559;
   Candidati presenti alle prove scritte: 3.655 (pari al 65,3 per cento dei previsti).
   Ulteriori candidati presentatisi alle prove scritte, non compresi nei candidati previsti, ma in possesso di provvedimento cautelare: 1.195.

  Per quanto riguarda i posti disponibili quest'anno per le assunzioni dei docenti, ribadisco che è stata raggiunta l'intesa tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e Ministero dell'economia e delle finanze sull'attuazione della norma inserita nella legge di Bilancio per l'anno 2017 che prevede la trasformazione di 15.100 posti dell'organico di fatto, assegnati ogni anno a supplenti, in altrettanti posti dell'organico di diritto da coprire con docenti di ruolo con contratti a tempo indeterminato.
  A questi si aggiungeranno i posti rimasti liberi a seguito dei pensionamenti (circa 21.000) e i posti già vacanti e disponibili (circa 16.000).
  Pertanto, in tutto, quest'anno, saranno dunque disponibili circa 52.000 posti per le assunzioni a tempo indeterminato che serviranno a garantire maggiore continuità didattica e a dare una risposta alle legittime aspettative delle precarie e dei precari storici e delle vincitrici e dei vincitori del concorso.

Pag. 431

ALLEGATO 3

5-11377 Nicchi: Sulla statizzazione degli istituti musicali pareggiati.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La situazione degli ex Istituti musicali pareggiati è già all'attenzione di questo Ministero, che si sta adoperando su due fronti, paralleli e complementari tra loro.
  Anzitutto il MIUR sta sostenendo l’iter parlamentare di un provvedimento chiave a questi fini, il cosiddetto «DDL Martini», che se approvato permetterebbe di intervenire non solo sul processo di statizzazione, atteso da anni, dei 18 Istituti Musicali Pareggiati e delle 5 Accademie di Belle arti non statali, ma anche sul riassetto complessivo del sistema.
  Quanto alla statizzazione, appare opportuno segnalare che questo Ministero ha già avviato delle iniziative funzionali al raggiungimento di questo importante obiettivo. In particolare, per 3 delle 5 Accademie di belle arti non statali (cioè per Verona, Genova, Perugia), nelle more del procedimento che si propone di addivenire alla statizzazione ufficiale, è già iniziato un percorso preordinato alla loro statizzazione, al cui finanziamento sono stati destinati 4 milioni di euro annui disponibili a regime. Si precisa che si è potuto procedere solo su 3 delle 5 Accademie non statali, in quanto le due Accademie di Bergamo e Ravenna non hanno personalità giuridica, non hanno uno statuto, né un bilancio né organi propri, ma sono entrambe articolazioni rispettivamente del Comune di Bergamo e Ravenna, da cui dipende anche il personale docente e non docente ivi impiegato (3 unità per Ravenna e nessuna per Bergamo, che utilizza esclusivamente contratti di insegnamento).
  Con riferimento all'obiettivo del riassetto complessivo del sistema, l'intenzione del MIUR è di individuare forme flessibili e criteri oggettivi per consentire un riordino qualificato e sostenibile dell'intero sistema AFAM che tenga conto di diverse esigenze. Tra queste, vanno mansionate:
   la valorizzazione e la qualificazione ulteriore di quelle Istituzioni che hanno una massa critica, un bacino di utenza e una storia che le colloca in posizioni di attrattività per il sistema Paese anche a livello internazionale;
   la definizione di un modello di Politecnico delle Arti (tipologia già prevista dalla legge n. 508/99) che consenta l'aggregazione in un unico soggetto giuridico di Conservatori e Accademie laddove le condizioni territoriali favoriscano tale aggregazione;
   la stimolazione di un processo di statizzazione che non sia una semplice trasformazione di un soggetto giuridico da non statale a statale ma che, in un percorso graduale pluriennale, possa portare ad almeno 3 modelli:
    semplice trasformazione da Istituto non statale a Istituto statale;
    fusione per incorporazione dell'Istituto non statale in un Istituto statale già esistente;
    creazione dei Politecnici delle Arti.

  A fianco della descritta iniziativa legislativa, il MIUR sostiene convintamente gli emendamenti in materia di statizzazione e razionalizzazione degli ex Istituti Musicali pareggiati e delle Accademie di Belle arti non statali proposti al decreto legge n. 50 del 24 aprile 2017, relativo, tra l'altro, ad iniziative in favore degli Pag. 432enti territoriali, in corso di esame in Commissione bilancio.
  Al fine di un loro accoglimento, il MIUR si impegna sin d'ora a avallare la copertura finanziaria prevista, seppure nei limiti di 20 milioni di euro a regime, funzionali ad una statizzazione graduale dei citati Istituti, rispetto ai 50 milioni circa che servirebbero per la statizzazione completa di tutti gli enti.
  Detti emendamenti non si rivelano percorsi alternativi al cosiddetto «DDL Martini», giacché permarrebbe in capo all'Atto Senato 322 e abbinati la funzione di assicurare la regolamentazione organica del processo, nonché il coordinamento con le restanti disposizioni innovative in tema di AFAM.
  Consapevoli dei tempi necessari per raggiungere gli obiettivi che caratterizzano le succitate iniziative, il Governo non mancherà di continuare ad erogare, nelle more, le risorse necessarie al sistema AFAM, confermando la tendenza positiva dell'ultimo triennio: nel 2017, infatti, il finanziamento è stato di 13,8 milioni di euro, a fronte di un finanziamento attestato a 12,7 milioni di euro nel 2015.
  Anche per le 5 Accademie di Belle arti non statali il trend è stato di crescita: da 1 milione di euro nel 2015 a 4 milioni di euro nel 2017.
  Per gli Istituti musicali pareggiati, che negli ultimi anni hanno visto fortemente ridursi (fino ad azzerarsi in alcuni casi) il sostegno che gli enti territoriali assicuravano loro, il Ministero sta cercando di individuare e predisporre soluzioni di più ampio respiro, come già sinteticamente rappresentato.
  Concludendo, l'eccellenza del nostro Paese nel settore dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica richiede un'alta responsabilità di tutti gli attori, a partire dal Governo e dal Parlamento, per dare respiro ad un sistema che da tempo lo reclama e che merita riconoscimento e risposte concrete.

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ALLEGATO 4

5-11378 Pannarale: Sulla stabilizzazione del personale ATA e del personale educativo nelle scuole.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il MIUR ha già da tempo intrapreso con determinazione un percorso di contrasto al precariato.
  Per quanto riguarda i docenti, le ricordo che già con la legge n. 107 del 2015 sono state poste significative condizioni per ridurre il precariato della scuola a numeri fisiologici. È oggi previsto un accesso programmato alla funzione docente coerente con la scuola dell'autonomia e rispettoso della dignità della funzione docente. La 107 ha stabilito che, a regime, l'unico canale di reclutamento a tempo indeterminato del personale docente ed educativo sarà il concorso pubblico nazionale, su base regionale, per titoli ed esami.
  In via transitoria continuerà ad applicarsi l'articolo 399, comma 1, del testo unico sull'istruzione (d.lgs. n. 297/1994), ossia il cosiddetto doppio canale (50 per cento GAE e 50 per cento concorsi), fino a totale scorrimento delle GAE.
  Inoltre, grazie al piano straordinario di assunzioni previsto sempre dalla legge 107, rammento che la consistenza delle GAE si è ridotta di circa due terzi.
  Ritengo importante, altresì, evidenziare che il Governo si è fatto carico di dare risposte a tutto il «precariato» nella scuola con il recentissimo decreto legislativo n. 59, pubblicato appena l'altro ieri in Gazzetta Ufficiale, in materia di reclutamento e formazione iniziale, inserendo una previsione transitoria volta appunto a consentire l'immissione in ruolo, attraverso percorsi semplificati, dei precari di tutte le graduatorie di istituto, e non solo delle GAE.
  Nella stessa direzione va la norma introdotta dalla legge di bilancio per l'anno 2017, a seguito della quale una quota di posti dell'organico di fatto viene stabilizzata in organico di diritto. Consolidare nell'organico di diritto i posti già in organico di fatto comporta, come è noto, la possibilità di assumere docenti a tempo indeterminato in luogo di supplenti cosiddetti «sino al 30 giugno».
  Con questa misura, per la prima volta, l'organico di diritto diventa effettivamente rappresentativo del fabbisogno quasi integrale di tutte le istituzioni scolastiche e efficace strumento di programmazione per il soddisfacimento dei loro bisogni, in quanto le scuole potranno contare su un organico più stabile e coperto da docenti di ruolo. Se ne avvantaggeranno anche le studentesse e gli studenti in termini di continuità didattica.
  Per quanto riguarda, poi, sia il personale ATA che educativo la legislazione vigente permette di procedere alle assunzioni in misura pari al turnover, così da coprire tutti i posti che si rendono disponibili a seguito delle cessazioni. Il Miur, quindi, provvederà, in tal senso, il prossimo settembre scorrendo le vigenti graduatorie relative al personale in questione per oltre 6mila unità per quanto riguarda gli ATA e oltre 60 unità per il personale educativo.
  Ribadisco, sin d'ora, l'impegno di questo Ministero a reperire nella prossima Legge di bilancio risorse a favore di questo personale, segno della consapevolezza che il Miur ha circa l'importanza delle funzioni che questo svolge nell'ambito del nostro sistema scolastico.

Pag. 434

ALLEGATO 5

5-11379 Luigi Gallo: Sull'edilizia scolastica.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Per quanto riguarda la procedura relativa al concorso di idee finalizzato alla costruzione di «scuole innovative» prevista dalla 107 del 2015, si precisa in primo luogo che il termine di scadenza per la presentazione delle proposte è stato prorogato al 31 ottobre 2016 in considerazione sia del contenzioso che ha riguardato l'area della Regione Puglia, relativa al Comune di Bari, la cui procedura è stata sospesa a seguito di ordinanza cautelare del TAR Lazio, che per gli eventi sismici a causa dei quali alcuni enti locali non erano più nelle condizioni di poter assicurare la corretta tempistica.
  Quanto alla nomina della Commissione, si riferisce che le ultime designazioni sono pervenute solo a gennaio 2017.
  Inoltre, l'amministrazione ha dovuto attendere la pubblicazione – avvenuta solo nel mese di dicembre 2016 – della sentenza della Corte costituzionale sulla questione di legittimità sollevata dalla regione Puglia circa la disposizione normativa in questione (articolo 1, commi 153 e seguenti).
  Ad oggi, la Commissione sta proseguendo i lavori di valutazione delle proposte ideative pervenute sulla base di un calendario che ha stabilito autonomamente. Come previsto dal bando, l'orario e le date delle sedute pubbliche sono sempre comunicate e, per maggiore trasparenza, considerato che trattasi di un concorso di idee internazionale, sino ad oggi si sono tenute in streaming, a beneficio di tutti i partecipanti.
  Per quanto riguarda la costruzione di nuove scuole nelle aree del Centro Italia colpite dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2017, sulla base di quanto riferito dal Commissario straordinario per la ricostruzione, si precisa che, per assicurare la ripresa della normale attività scolastica, lo stesso legislatore – con l'articolo 14 del decreto-legge n. 189 del 2016 – ha espressamente qualificato gli interventi inseriti nei piani approvati dallo stesso Commissario come «urgenti» e, pertanto, legittimanti l'impiego della procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara, come già previsto dall'articolo 63 del decreto legislativo n. 50 del 2016.
  In ragione della necessità di assicurare, per il prossimo anno scolastico, la ripresa della normale attività scolastica, nonché di garantire i principi di trasparenza, concorrenza e rotazione nel conferimento degli appalti e di prevenire e contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nell'affidamento e nell'esecuzione dei lavori, il legislatore ha altresì provveduto a disciplinare, in modo specifico e dettagliato, il procedimento di selezione degli operatori economici affidatari dei lavori.
  Pertanto, le ordinanze da Lei citate non costituiscono altro che mera attuazione della disciplina richiamata. Esse individuano difatti un primo gruppo di interventi per assicurare il regolare svolgimento dell'attività didattica in conformità a quanto previsto nella disposizione di rango primario, ed altresì la tipologia di provvedimenti da eseguire, la modalità di selezione degli appaltatori ed i tempi entro i quali i lavori devono essere ultimati.