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CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 7 settembre 2017
872.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-12082 Daga: Sulla gestione dell'emergenza abitativa in Italia.

TESTO DELL'INTERROGAZIONE

   DAGA, TERZONI, MICILLO, ZOLEZZI, BUSTO, DE ROSA e VIGNAROLI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
   secondo quanto emerge dalle cronache dei giornali, il tema dell'emergenza abitativa è sempre più attuale, riguarda quei milioni di cittadini che nel nostro Paese vivono al limite della soglia di povertà, e necessita di trovare soluzioni quanto più rapide e definitive;
   solo per fare un esempio, in base ai dati pubblicati dal Ministero dell'interno nel maggio 2017, solo nel 2016 sono stati emessi più di 60 mila provvedimenti esecutivi di sfratto di cui il 90 per cento sono dovuti a morosità incolpevole;
   secondo i dati del Dipartimento patrimonio, solo nella città di Roma, ci sarebbero 20.000 famiglie in graduatoria per ottenere l'assegnazione di una casa popolare, e circa 250.000 immobili sfitti o invenduti, di cui 40.000 di recente costruzione;
   l'ultimo provvedimento del Governo, relativo al tema del disagio abitativo, risale al decreto-legge n. 47 del 24 marzo 2014, convertito dalla legge n. 80 del 2014;
   sempre dalla stampa si apprende che la circolare del Ministero dell'interno ai prefetti sulla gestione degli sgomberi è stata inviata, le linee guida sono state definite e sarebbero state individuate le risorse a cui fare riferimento per tamponare l'emergenza tra i Fondi europei 2014-2020 per la sicurezza –:
   in che modo sia coinvolto il Ministro interrogato, nell'attuale gestione dell'emergenza abitativa in Italia, quale sia lo stato di attuazione della legge n. 80 del 2014 e l'attuale disponibilità dei fondi da essa previsti e se il Governo intenda assumere iniziative per rifinanziare i fondi esistenti o prevedere nuovi fondi nella prossima legge di bilancio.

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ALLEGATO 2

5-12082 Daga: Sulla gestione dell'emergenza abitativa in Italia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come è noto, nell'attuale assetto istituzionale la competenza in materia di edilizia residenziale pubblica è delle regioni e degli enti locali.
  Il ruolo del MIT a livello nazionale è la promozione di iniziative costruttive e di finanziamento di strumenti di sostegno al reddito per l'accesso alle abitazioni in locazione e di riduzione del disagio abitativo.
  Una prima misura prevista nella legge n. 80 del 2014 consiste nel finanziamento del Fondo per l'accesso alle abitazioni in locazione con una dotazione di 100 milioni per ciascuno degli anni 2014-2015; le risorse sono state integralmente trasferite alle regioni a seguito degli appositi riparti.
  Una seconda misura è l'incremento di finanziamento del Fondo inquilini morosi incolpevoli per complessivi 265,92 milioni per il periodo 2014-2020.
  I Fondi sono strumenti capaci di svolgere il ruolo di «ammortizzatori sociali» in grado di ridurre le tensioni abitative.
  Dal monitoraggio svolto dal MIT risulta però che le risorse del Fondo inquilini morosi incolpevoli non sono state compiutamente utilizzate per la riscontrata presenza di alcune criticità nella fase di formulazione delle domande, e in particolare in relazione alla capacità di attestazione della condizione di morosità incolpevole.
  Il decreto interministeriale con il quale sono state ripartite alle regioni le risorse (pari a 36,03 milioni ma poi 11,062 milioni per il contributo delle regioni alla finanza pubblica e a seguito dell'articolo 13 del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, di euro assegnate al Fondo per l'annualità 2017 è stato registrato dalla Corte dei conti il 1o settembre scorso e sono di prossima erogazione le relative quote spettanti alle regioni.
  Va ricordato che già nel 2016 è stata effettuata la revisione dei criteri e delle procedure di accesso ai contributi al fine di rendere maggiormente efficace l'utilizzo delle risorse, dimensionando e finalizzando i contributi da assegnare ai soggetti in possesso dei requisiti per l'accesso in modo più aderente alle casistiche riscontrate nella gestione delle precedenti annualità.
  In particolare, è stato innalzato da 8 a 12 milioni l'importo per sanare la morosità incolpevole accertata dal comune, qualora il periodo residuo del contratto non sia inferiore ai due anni, con contestuale rinuncia all'esecuzione del provvedimento di rilascio dell'immobile.
  Quanto, poi, al Fondo nazionale per l'accesso alle abitazioni in locazione è intenzione del Governo valutare attentamente la possibilità di rifinanziamento.
  Per quanto riguarda, invece, il Programma di recupero e razionalizzazione degli immobili di proprietà dei comuni e degli ex Iacp finanziato per complessivi 492,5 milioni di euro, ricordo che i criteri per la formulazione del programma e le relative procedure attuative e tempistiche sono stati dettagliatamente concordati e condivisi con le regioni nella fase di redazione dei pertinenti provvedimenti e sanciti in sede di Conferenza unificata.
  Quindi con tale programma il Governo ha voluto dare priorità alla necessità di rispondere al disagio abitativo recuperando velocemente appartamenti sfitti ma non utilizzabili per mancata effettuazione di lavori di lieve entità (linea a – max Pag. 1015 mila euro ad alloggio) oppure appartamenti già abitati ma bisognosi di manutenzione straordinaria o ripristino anche nelle parti condominiali (linea b – max 50 mila euro ad alloggio). E ciò incrementando il patrimonio di edilizia residenziale pubblica.
  Sulla base di tali obiettivi le regioni, acquisiti dai soggetti proprietari degli immobili di edilizia residenziale pubblica (comuni ed ex Iacp) i relativi fabbisogni, hanno inviato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti specifici elenchi di alloggi su cui intervenire con riferimento alle suddette tipologie di intervento e alle risorse assegnate inizialmente per 4480 alloggi di linea a) e 20.766 alloggi di linea b) ai quali vanno aggiunti ulteriori 1379 alloggi di linea a) e 21529 alloggi di linea b) trasmessi come elenchi di fabbisogno eccedente il finanziamento assentito.
  Le regioni hanno poi elaborato rimodulazioni degli elenchi citati per ottimizzare la programmazione, l'esecuzione degli interventi e anche per il completo utilizzo delle risorse assegnate che hanno leggermente ricalibrato i predetti dati per gli alloggi di linea a) da finanziare, che ora ammontano a 4763 unità oltre ad una eccedenza di 1150 alloggi e quindi per un totale di 5913. Gli alloggi di linea b) sono 20071, oltre ai 23031 di eccedenza, che devono trovare copertura finanziaria per un totale di oltre 386 milioni.
  Gli alloggi eccedenti il finanziamento disponibile di linea a) sono invece interamente finanziabili con i 25 milioni derivanti dal decreto-legge n. 185 del 2015 (decreto-legge Giubileo).
  In tale contesto il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti si è sollecitamente adoperato per il trasferimento delle risorse relative alle annualità disponibili a partire dal 2014, 2015, 2016 e 2017 per entrambe le linee di intervento, mettendo in condizione le regioni di operare attivamente per una puntuale attuazione del programma.
  Ad oggi risultano trasferite per gli interventi di linea a) risorse per euro 57.217.991,30, che rappresentano pressoché il totale delle risorse programmate dalle regioni per il recupero dei primi 4480 alloggi.
  Per quanto concerne gli interventi di ristrutturazione e manutenzione straordinaria (linea b) va segnalato che la legge di finanziamento ipotizzava un arco temporale di messa a disposizione delle risorse assegnate per tali iniziative dal 2014 al 2024, che risultava non coerente con la necessità di dare immediate risposte al disagio abitativo. Per tale motivo la quasi totalità delle risorse, con la legge di bilancio 2016, sono state accorpate a valere sul periodo 2014-2018. È auspicabile che anche i residui fondi distribuiti temporalmente dal 2019 al 2024 (22,48 milioni) possano essere accorpati in una unica annualità (2019).
  Ad oggi risultano avviati 3282 alloggi (conclusi 405) su un totale di 20.766.
  Per tale linea di intervento, poiché le stazioni appaltanti in ragione dell'importo dei lavori debbono avviare procedure concorsuali di affidamento, viene monitorato il momento dell'inizio dei lavori stessi.
  Il finanziamento trasferito alle regioni per la linea b) ammonta a 283 milioni che rappresenta circa il 74 per cento dell'utilizzo richiesto di 382,68 milioni.
  Quanto sopra a testimonianza del livello di coinvolgimento del MIT nell'attuale quadro di emergenza abitativa. È intenzione del Governo lavorare per un rifinanziamento dei Fondi già esistenti anche per alleggerire le fasi di impostazione procedurale che nuovi strumenti richiederebbero. Una prima azione intrapresa è stata quella di richiedere il finanziamento degli interventi di linea b), eccedenti le risorse disponibili al fine di completare, quanto più possibile, gli interventi di linea b) per il tramite del Fondo infrastrutture di cui all'articolo 140 della legge di stabilità 2017.

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ALLEGATO 3

5-12083 Borghi: Sullo stato dei lavori per il raddoppio del tunnel del Colle di Tenda.

TESTO DELL'INTERROGAZIONE

   BORGHI, TARICCO, GRIBAUDO, GNECCHI, REALACCI, GINEFRA e FALCONE. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
   il tunnel del Colle di Tenda, ultimato nel 1898 è uno dei più vecchi in esercizio ed è il primo collegamento internazionale italiano tra due Stati;
   dal 2011, il tunnel si può attraversare solo a senso unico alternato, con attese di 27 minuti ai semafori;
   nel 2012 la Grandi Lavori Fincosit, si è aggiudicata i lavori per la costruzione di una canna mono-direzionale di carreggiata pari a 6,50 metri, iniziati nel novembre 2013 con ultimazione prevista entro febbraio 2020;
   in base ai dati forniti dall'Anas, attualmente sono stati predisposti solamente 144 metri sui 3283 totali della galleria, di cui 66 sul versante francese e 78 su quello italiano; le perforazioni avanzano quindi di circa 70 centimetri al giorno; a questa velocità servirebbero ancora 12 anni per scavare gli oltre 3000 metri mancanti;
   a seguito di intercettazioni disposte dalla procura di Cuneo e dalla Guardia di finanza, il cantiere del Tenda bis è stato posto sotto sequestro e, a seguito dell'avvio di un'inchiesta, la magistratura cuneese ha emesso numerose misure cautelari;
   secondo la stampa, otto persone sono state iscritte nel registro degli indagati con accuse di furto aggravato, frode in pubbliche forniture, detenzione illecita di esplosivi, tra costoro ci sarebbero responsabili e operai della Fincosit, un dirigente dell'Anas e consulenti esterni;
   a seguito delle predette intercettazioni sono state altresì richieste verifiche sul muro alto 11 metri che protegge la Rd 6204 (Route Départemental) a Tenda;
   nel mese di luglio 2017 i sindaci di Breil e Fontan hanno vietato, in Val Roja, con ordinanza, il passaggio dei mezzi di peso superiore alle 19 tonnellate sulla Rd 6204; la sospensione del transito, l'incertezza sui tempi del cantiere e del sequestro giudiziario e, infine, il divieto di transito per i mezzi pesanti stanno cagionando notevoli danni alla programmazione turistica delle valli e ai tantissimi lavoratori transfrontalieri cuneesi, oltre a incidere in modo pesante sui costi dell'interscambio commerciale del cuneese;
   valutazioni divergenti in merito alla sicurezza e, in generale, riguardo alla situazione del cantiere e della Route Départemental 6204 sono state espresse, nei giorni scorsi, dall'Anas e dalle autorità francesi –:
   se il Ministro interrogato non ritenga urgente intervenire per verificare l'effettivo stato dei lavori e dell'infrastruttura, per garantire la necessaria tranquillità e sicurezza ai cittadini, per evitare ulteriori danni al territorio, salvaguardandone la mobilità e l'indotto economico collegato a questa fondamentale opera stradale transfrontaliera.

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ALLEGATO 4

5-12083 Borghi: Sullo stato dei lavori per il raddoppio del tunnel del Colle di Tenda.

TESTO DELLA RISPOSTA

  ANAS riferisce che il 24 maggio 2017 il cantiere per i lavori relativi al tunnel di Tenda è stato posto sotto sequestro per indagini da parte della procura di Cuneo e quindi ogni attività è stata fermata.
  A tale data la produzione dei lavori era di circa 31,5 milioni di euro, pari a circa il 22,50 per cento dell'importo dei lavori e la situazione delle attività era la seguente:
   opera di presa San Macario: completata;
   versante lato Italia: sono state ultimate le operazioni di disboscamento, bonifica bellica e monitoraggio ambientale ante-operam, sono stati demoliti i tre fabbricati della ex dogana e la casa cantoniera dell'ANAS, eseguiti gli interventi di allargamento della strada comunale di collegamento tra la SS 20 e il piazzale di arrivo degli impianti di risalita, è stata ultimata la berlinese di imbocco della nuova galleria e la galleria artificiale, era in corso lo scavo della galleria direzione Italia-Francia – il cui avanzamento è di circa 920 m – oltre a quella dell'arco rovescio e del rivestimento definitivo, è stato completato il ponte per lo scavalco del Rio Panice e la nuova viabilità Rio Panice con la sola eccezione del tappeto di usura e della segnaletica, oltre alle fondazioni del nuovo fabbricato per l'alloggiamento dei quadri di comando degli impianti tecnologici delle due gallerie, con esecuzione dei pilastri, le travi di sostegno e la vasca antincendio interrata. Infine, erano in corso di completamento gli impianti tecnologici a corredo del by-pass n. 1 e le attività di esecuzione del rivestimento definitivo del by-pass n. 2 completamente scavato;
   versante lato Francia: sono state concluse le attività di disboscamento, la recinzione delle aree e l'esecuzione delle piste di cantiere, è stata ultimata la paratia di imbocco della nuova galleria, il viadotto della Cà con la sola eccezione delle opere di finitura, è stata ultimata la vasca di raccolta e quella di trattamento delle acque di piattaforma della viabilità esterna, i rinforzi dei muri esistenti e la parete chiodata denominata opera OA07, erano in corso le attività di scavo della nuova galleria direzione Italia-Francia – il cui avanzamento è di circa 405 metri – oltre alla realizzazione dell'arco rovescio e del rivestimento definitivo, le opere di sostegno per la realizzazione dei nuovi tornanti della viabilità esterna denominate opera OA01, OA03, OA05, OA06 e OA09, il rilevato della strada comunale di accesso alla casa cantoniera e le opere di finitura dell'edificio impianti con parti strutturali portanti completate. Inoltre, è stato ultimato il by-pass n. 10 con la sola eccezione degli impianti tecnologici, la cui esecuzione è tuttora in corso;
   lavori propedeutici nel tunnel esistente: completati i dreni lato Francia e la posa delle centine di rinforzo sul versante italiano, realizzati metà dei drenaggi da 10 m lato Italia senza la necessità di ulteriori interventi, eseguiti gli interventi preliminari di preconsolidamento e di successivo scavo dei primi metri di otto dei dieci bypass pedonali di collegamento tra la galleria esistente e quella in costruzione.

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  Inoltre, ANAS riferisce che il giorno 11 agosto scorso il cantiere è stato dissequestrato alla presenza della stessa società e dell'impresa appaltatrice e, pertanto, ANAS ha emanato le necessarie disposizioni al fine di consentire una celere ripresa dei lavori da parte della ditta appaltatrice che ha, nel contempo, in fase di riorganizzazione la propria struttura produttiva con riassunzione delle maestranze precedentemente licenziate, riattivazione dei contratti di subappalti e forniture, ecc..
  Nel periodo di sequestro sia ANAS che l'appaltatore hanno costantemente monitorato le opere sotterranee ed esterne già realizzate con controlli topografici.
  Con particolare riferimento alla struttura di sostegno denominata OA09 in territorio francese, è stato effettuato un monitoraggio mediante stazione automatica per gli spostamenti di superficie degli inclinometri, con lettura automatica per il corpo del rilevato.
  ANAS ha inoltre dato opportune disposizioni per adempiere alle segnalazioni tecniche avanzate dalla Procura di Cuneo all'atto del dissequestro del cantiere.
  Per quanto riguarda le iniziative assunte o che saranno eventualmente adottate dai sindaci dei comuni ricadenti in territorio francese, queste saranno discusse in sede di trattative bilaterali.