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CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 16 luglio 2013
56.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 98

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Martedì 16 luglio 2013. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il viceministro degli affari esteri, Lapo Pistelli.

  La seduta comincia alle 13.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito Pag. 99chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-00624 Scotto: Sul rimpatrio in Kazakhstan di Alma Shalabayeva e della figlia.
5-00625 Locatelli: Sul rimpatrio in Kazakhstan di Alma Shalabayeva e della figlia.
5-00626 Gianluca Pini: Sul rimpatrio in Kazakhstan di Alma Shalabayeva e della figlia.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo sulla stessa materia, saranno svolte congiuntamente.

  Arturo SCOTTO (SEL) illustra l'interrogazione di cui è primo firmatario, sottolineando l'enorme rilievo politico-internazionale della vicenda oggetto dell'atto di sindacato ispettivo. Richiama pertanto il Governo a dare conto delle rilevanti relazioni commerciali che grandi aziende italiane, come l'ENI oppure Impregilo, intrattengono con il Kazakhstan, vale a dire con uno Stato dalla discutibile dinamica democratica, come dimostrano anche le denunce di importanti organizzazioni non governative del calibro di Human Rights Watch. Conclude auspicando che i diritti umani costituiscano una bussola di riferimento nella politica estera ed anche nel commercio internazionale.

  Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI) illustra l'interrogazione in titolo di cui è firmataria invitando a riflettere, oltre che sugli aspetti commerciali, sulla stranezza del caso che mostra una gestione non limpida e non professionale, come dimostra la messa a disposizione di un aereo privato, la sottovalutazione della condizione di rifugiato politico del marito della signora Shalabayeva, la paradossale incriminazione per aver pagato la tangente per un passaporto falso. Richiamando la costante giurisprudenza internazionale contraria alle estradizioni in Kazakhstan, auspica che non ci si limiti ad indagare sulla responsabilità ma si adottino gli opportuni rimedi. Si domanda al riguardo se non debba essere presa in considerazione l'ipotesi del richiamo del nostro ambasciatore dal Kazakhstan. In conclusione si dichiara stupita della carenza di coordinamento e della disinformazione dimostrata dal Ministero degli affari esteri, senza che il riferimento ad un Paese così critico abbia suscitato alcuna preoccupazione.

  Gianluca PINI (LNA) illustra l'interrogazione in titolo di cui è firmatario, nell'attesa che sia resa nota da parte del Ministro dell'interno la relazione circa l'indagine che lo stesso Presidente del Consiglio ha promesso rispondendo in Assemblea ad un atto di sindacato ispettivo del suo gruppo. A suo avviso, il punto di caduta della massima responsabilità è da individuarsi proprio nel Ministero degli affari esteri, non essendo credibile se non in modo svilente che i funzionari diplomatici possano aver compiuto simili gravi errori materiali. Ribadisce in proposito la richiesta che siano resi noti i nomi dei responsabili di così macroscopici sbagli eseguiti non certo per leggerezza ma per malafede magari da parte di funzionari già responsabili, come si opina, del caso dei marò trattenuti in India. Chiede al riguardo in particolare chiarimenti circa il ruolo del consigliere diplomatico presso il Ministero dell'interno.

  Il viceministro Lapo PISTELLI risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1), precisando alla deputata Locatelli che nella procedura amministrativa svolta presso il Ministero degli affari esteri la cittadinanza kazaka della persona in questione non poteva emergere dal momento che si richiedeva di verificare l'accreditamento diplomatico in Italia di «Alma Ayan» (non menzionando il cognome Shalabayeva) dotata di passaporto della Repubblica centrafricana, senza peraltro comunicare che si trattava di un caso di espulsione. Per quanto concerne i comportamenti attribuiti all'Ambasciatore del Kazakhstan in Pag. 100Italia, ritiene opportuno attendere gli esiti dell'indagine in corso, ma invita a valutare che ogni eventuale iniziativa potrebbe preludere a repliche da parte kazaka che potrebbero risultare controproducenti proprio nell'ottica di una tutela da offrire alla signora Shalabayeva, la quale sta al momento beneficiando di un'attenzione particolare da parte della nostra rappresentanza diplomatica in Kazakhstan, che è ricorsa ad una procedura eccezionale pur di raccoglierne la firma per il ricorso contro il decreto di espulsione presso il nostro consolato onorario ad Almaty.

  Arturo SCOTTO (SEL) replicando, si dichiara non pienamente soddisfatto a causa del corto circuito intervenuto sotto il profilo interministeriale che ha di fatto marginalizzato la Farnesina in una vicenda in cui avrebbe dovuto essere invece fondamentale. Non ritiene al riguardo sufficiente quella che pure sarà l'importante relazione del capo della polizia, in quanto il tema è di natura politica, alla luce della «faglia» che si è aperta e che potrebbe riguardare non solo il presente ma anche il futuro. Denuncia infatti la ritirata strategica della politica rispetto a comportamenti che avrebbero richiesto energici interventi al fine di evitare pericolosi contraccolpi. Ringrazia comunque il viceministro Pistelli per i dati oggettivi forniti sulle relazioni commerciali italo-kazake e sulle condizioni dei lavoratori in quel Paese, invitando comunque alla massima vigilanza per approfondire il rispetto dei diritti civili, che è un essenziale punto di riferimento per la politica estera in termini di democraticità, a cui in passato il mondo occidentale non ha mancato di riferirsi anche se spesso strumentalmente. Dichiara comunque di confidare in tale ottica nell'esperienza del ministro Bonino.

  Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI) replicando, si associa alla consapevolezza della sensibilità del ministro Bonino per i diritti umani dichiarata dal collega Scotto, ma proprio per questa ragione ritiene che la risposta resa lasci ancora spazi di sconcerto a causa della preoccupazione di ridurre la vicenda ad una questione burocratica. A suo avviso, invece, il mancato raccordo interministeriale fa temere che casi analoghi possano ripetersi in futuro. Nel riservarsi di leggere il resoconto dell'intervento del viceministro Pistelli, osserva che l'immediata reazione del ministro Bonino sembra doversi ricondurre non ad informazioni ufficiali ma ad altre fonti, anticipate anche rispetto alla denuncia del CIR, benché pur sempre in sostanziale ritardo. Nel comprendere le ragioni della necessaria prudenza nel valutare il comportamento dell'ambasciatore kazako, si domanda tuttavia se non vi siano margini per richiamarlo comunque alle responsabilità eventualmente comprovate. Sottolinea infine l'esigenza di garantire il necessario equilibrio tra i diritti umani e le relazioni commerciali, profili entrambi estremamente delicati.

  Gianluca PINI (LNA) replicando, si dichiara insoddisfatto, giudicando plausibile ma poco credibile la ricostruzione fornita dal viceministro Pistelli, pur comprendendo le ragioni di voler tutelare l'apparato amministrativo in una situazione di tale imbarazzo. Continua a ritenere gravissima la mancata informazione del consigliere diplomatico presso il Ministero dell'interno. Ritiene peraltro che il viceministro avrebbe potuto fare in ogni caso i nomi dei funzionari coinvolti senza per questo lederne la privacy. Ribadisce il sospetto che vi siano implicati diplomatici già coinvolti nella vicenda dei marò. Concordando circa la necessaria prudenza in quanto a reazioni diplomatiche, fa presente che il ministro Bonino si è disinteressata per circa un mese della vicenda, pur dopo averne interloquito con il ministro Alfano in occasione della Festa della Repubblica, per cui il suo scandalizzarsi appare alquanto tardivo.

5-00627 Spadoni: Sulla situazione dei profughi palestinesi.

  Maria Edera SPADONI (M5S) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è prima Pag. 101firmataria, dopo aver precisato che il suo gruppo non ha inteso presentare un atto di sindacato ispettivo in questa sede sulla vicenda kazaka, in quanto ha promosso una mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro Alfano, per cui risultava inutile prestarsi ad uno «scaricabarile», a fronte della patente violazione dell'articolo 10 della Costituzione. Si sofferma quindi sulla drammatica condizione dei profughi palestinesi, acuitasi a causa del conflitto siriano che ha costretto 350 mila persone a lasciare la propria casa per spostarsi in Giordania o in Libano. Sottolinea in particolare come circa i tre quarti del popolo palestinese versi in condizioni di estrema povertà.

  Il viceministro Lapo PISTELLI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Maria Edera SPADONI (M5S), replicando, esprime apprezzamento per il sostegno garantito all'UNRWA da parte del Governo, auspicando che tale impegno non abbia natura solo economica ma si dispieghi sul piano diplomatico perché l'Italia possa svolgere un ruolo decisivo nel riconoscimento dei diritti del popolo palestinese.

5-00628 Fedi: Sulla condanna e la detenzione di un cittadino italiano in Guatemala.

  Veronica TENTORI (PD) illustra l'interrogazione in titolo in qualità di cofirmataria, manifestando viva preoccupazione per le condizioni del giovane volontario di Sirtori (Lecco) S.C., condannato ad otto anni di reclusione per violenza sessuale su minore in Guatemala ed attualmente detenuto nel carcere di Città del Guatemala.
  Ricorda che nella precedente legislatura era già stata presentata un'interrogazione su questo caso e che il Governo aveva dato ampia rassicurazione in merito all'attenzione con la quale avrebbe seguito la vicenda, anche attraverso l'ambasciata italiana a Città del Guatemala.
  Esprime l'auspicio che in caso di eventuale condanna definitiva sia possibile un trasferimento in Italia per scontare in patria la pena pur essendo a conoscenza del fatto che il Guatemala non è incluso tra i Paesi aderenti alla Convenzione di Strasburgo sul trasferimento dei detenuti e non ha accordi bilaterali con il nostro Paese.

  Il viceministro Lapo PISTELLI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Gian Mario FRAGOMELI (PD), replicando in qualità di cofirmatario, si dichiara soddisfatto dalla risposta del Governo, rilevando che in essa sono state affrontate tutte le questioni poste. Esprime apprezzamento per la grande attenzione che le autorità italiane hanno dedicato alla delicata vicenda osservando che nella scorsa legislatura la risposta era stata meno puntuale.
  Manifesta l'intenzione di continuare a vigilare sul caso, auspicando in particolare la positiva conclusione dell'accordo con il Guatemala relativo al trasferimento dei detenuti.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 13.45.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 16 luglio 2013. — Presidenza del vicepresidente Alessandro DI BATTISTA. – Interviene il viceministro degli affari esteri, Lapo Pistelli.

  La seduta comincia alle 13.45.

Pag. 102

Comunicazione congiunta della Commissione europea e della Alta rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza – Politica europea di vicinato: contribuire a un partenariato più forte.
JOIN(2013) 4 final.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, e conclusione – Approvazione di un documento finale).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 18 giugno scorso.

  Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI), relatore, illustra una proposta di documento finale (vedi allegato 4), che tiene conto del parere reso dalla Commissione XIV, nonché di un'integrazione fattale pervenire dalla collega Cimbro. Precisa che il testo muove da alcune affermazioni di principio sulla natura della PEV quale asse portante delle relazioni esterne dell'UE, che risulta tuttavia decisivo anche per la sua realtà interna, nonché sul metodo olistico che la caratterizza in relazione a tutte gli strumenti e a tutte le politiche europee. Si sofferma quindi sul principio del more for more, chiarendone la portata a fini incentivanti, così come richiamato nella precedente seduta dal collega Fava. Richiama poi alcune delle valutazioni svolte circa gli ancora scarsi risultati raggiunti ad esempio con riferimento alla condizione delle donne, anche se qualche progresso può ritenersi conseguito in materia elettorale. Tra i motivi di insoddisfazione, segnala il rischio di regressione acuito dall'instabilità politica e dalla crisi economica. Rimarca peraltro in modo particolare l'esigenza che l'Unione europea svolga un ruolo più incisivo nell'affrontare i conflitti regionali. Quanto alla parte dispositiva, segnala l'esigenza del pieno utilizzo dei fondi disponibili, con particolare riferimento a quelli riservati ai processi di democratizzazione ma anche al rafforzamento delle reti infrastrutturali. Conclude richiamando l'impegno dell'Italia per una ripresa della politica mediterranea dell'Unione europea in occasione del prossimo semestre di presidenza, anche alla luce di una più incisiva azione da parte del SEAE.

  Il viceministro Lapo PISTELLI, nell'esprimere vivo apprezzamento per il documento presentato, ribadisce come l'Italia più di altri Paesi europei sia interessata allo sviluppo della PEV, anche alla luce degli attuali esiti delle cosiddette primavere arabe che stanno suscitando vive preoccupazioni non solo in Egitto e in Libia ma anche in Tunisia ed hanno confermato l'esigenza di adottare un approccio distinto paese per paese. Si sofferma quindi sugli aspetti caratterizzanti degli aiuti europei in ambito PEV che si riassumono nel trinomio: money, market, mobility, evidenziando l'esigenza di maggiori interventi sul terzo ambito, anche alla luce del fatto che la crisi europea si sta riverberando negativamente sui paesi vicini il cui interscambio è tarato sull'UE. Concorda poi con le valutazioni relative all'applicazione del principio del more for more invitando a tenere conto del fatto che appaiono giustificate le proteste degli attuali governi dei Paesi mediterranei che contestano all'Unione europea di non avere preteso altrettanto dai precedenti governi dittatoriali.
  Nel riferirsi anche al Partenariato orientale, fa presente come l'UE abbia avuto successo in tale direzione geopolitica e debba quindi oggi con altrettanto impegno accettare la sfida che viene dal Mediterraneo, destinandovi le risorse necessarie, come del resto previsto nel confermare il criterio di ripartizione nell'ambito della PEV di due terzi per il vicinato meridionale e di un terzo per il vicinato orientale.

  Eleonora CIMBRO (PD) ringrazia la relatrice per avere accolto la sua proposta di fare riferimento nell'ambito del documento finale sia all'integrazione regionale che alla mobilità.

  Edmondo CIRIELLI (FdI) dichiara di ritrovarsi sulle posizioni della relatrice e del viceministro sulla base dell'oggettiva Pag. 103convenienza di promuovere lo sviluppo nei Paesi vicini favorendone l'evoluzione democratica ma al tempo stesso senza pretendere di stravolgerne l'organizzazione sociale e non ripetendo gli errori compiuti sostenendo i precedenti regimi dittatoriali. Nel preannunciare il voto favorevole del suo gruppo, apprezza il ruolo dell'Italia che orienta le relazioni mediterranee dell'Unione europea in modo diverso rispetto ad altri Stati membri, come la Francia ovvero il Regno Unito, che spesso assumono atteggiamenti unilaterali.

  Vincenzo AMENDOLA (PD) manifesta pieno sostegno alla proposta di documento finale, condividendo altresì le prospettive indicate dal viceministro Pistelli auspicando che la prossima presidenza italiana dell'UE possa dare una direzione nuovo alla politica mediterranea.

  Deborah BERGAMINI (PdL), nel preannunciare il voto favorevole del suo gruppo, concorda sulla necessità di un maggiore e diverso impulso da dare alla PEV con particolare riferimento al Mediterraneo soprattutto alla luce dei recenti avvenimenti. Ritiene che l'Italia abbia ampi margini per migliorare e rafforzare l'azione europea in tale contesto e che possa senz'altro utilizzarli l'anno prossimo nel semestre di presidenza, sulla base delle indicazioni fornite dal viceministro Pistelli.

  Carlo SIBILIA (M5S) dichiara il sostegno del suo gruppo alla proposta di documento finale di cui apprezza la forte attenzione per i diritti umani, invitando altresì ad assumere un approccio più ispirato da idee nuove che non dalla logica dei fondi disponibili. Altrimenti, a suo avviso, si corre il rischio che gli auspici non si traducano in azioni.

  Arturo SCOTTO (SEL) ringrazia la relatrice per il lavoro svolto che ha aperto una discussione ricca di spunti e riflessioni. Ritiene necessario che l'Italia definisca per tempo le proprie priorità relative alla PEV in relazione al prossimo semestre di presidenza dell'UE, dal momento che si tratta di recuperare il tempo perduto con le iniziative improvvide del presidente Sarkozy, ricostruendo ponti e relazioni per la democrazia, la pace e lo sviluppo. Ritiene peraltro che si debba dare un nuovo impulso da parte dell'UE al processo di pace in Medio Oriente, così come ha cominciato a fare il Presidente del Consiglio nella sua recente visita nella regione.

  Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI), relatore, ringrazia il viceministro Pistelli per gli spunti offerti dal suo intervento anche al fine di evitare gli errori del passato e tutti i colleghi che hanno inteso manifestare il loro sostegno.

  La Commissione approva la proposta di documento finale, come formulata dalla relatrice.

Programma di lavoro della Commissione europea per il 2013 e relativi allegati.
(COM(2012)629 final).
Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea per il periodo 1o gennaio 2013-30 giugno 2014.
(17426/12).
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2013.
(Doc. LXXXVII-bis, n. 1).
(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto degli atti in titolo, rinviato nella seduta del 2 luglio scorso.

  Il viceministro Lapo PISTELLI evidenzia l'alto profilo europeista che caratterizza l'esecutivo di cui fa parte, richiamandone l'impegno per la modifica in senso federale dell'assetto istituzionale dell'UE, ferma restando nel frattempo la Pag. 104valorizzazione del ruolo del Parlamento europeo e dei Parlamenti nazionali. Ricorda altresì l'impegno per la crescita e l'occupazione al fine di superare le asimmetrie economiche, fatta salva la disciplina di bilancio.
  Considera qualificante per l'indirizzo di governo la strategia volta a rafforzare la proiezione esterna dell'UE per renderla un attore globale non solo per ragioni ideali che discendono dalla prospettiva federalista, ma anche per ragioni pratiche serenamente valutabili in un contesto in cui il rischio-irrilevanza dei singoli Stati membri è così elevato che, sulla base delle attuali previsioni, nessun singolo Paese europeo farebbe più parte del G8 nel 2030.
  In tale ottica, esalta il principio della sovranità condivisa che si contrappone in modo netto a qualunque cattiva lettura circa pretesi scippi di sovranità. Nel salutare la recente adesione della Croazia, ribadisce il sostegno dell'Italia all'ulteriore allargamento dell'UE sia per colmare la lacuna rappresentata dai Balcani occidentali sia per includere strategicamente, in futuro, anche la Turchia, proprio alla luce degli ultimi eventi che hanno interessato quel Paese. Auspica che la reciproca fiducia tra gli Stati membri possa riprendere a crescere favorendo anche un ripensamento delle politiche relative al Trattato di Schengen, dichiarandosi comunque abbastanza soddisfatto circa i progressi in corso nell'ambito dello Spazio di libertà, sicurezza e giustizia, con particolare riferimento alla tratta degli essere umani e alla riforma di Europol.
  Si sofferma quindi sul lavoro in corso per la preparazione del semestre di presidenza italiana che sarà reso cruciale dal criterio di rotazione in atto e coinciderà con una fase particolarmente delicata e richiederà un grande lavoro politico, dal momento che a settembre 2014 è previsto l'insediamento della nuova Commissione europea.
  Ribadisce il sostegno dell'Italia al rafforzamento della PSDC, in stretta solidarietà con l'Alleanza atlantica, sottolineando i forti risparmi che potrebbero derivare da una gestione integrata delle forze armate ed augurandosi che il Consiglio europeo straordinario di dicembre consegua i risultati prefissati in termini di efficacia e visibilità della stessa PSDC e di sviluppo delle capacità dell'industria militare europea. Richiama peraltro il sostanzioso contributo dell'Italia alle missioni europee sia nelle aree vicine che in quelle più distanti, senza contare il fatto che l'Italia è lo Stato membro che maggiormente contribuisce alle missioni ONU.
  Ribadisce altresì l'azione dell'Italia per il rafforzamento del SEAE, in attesa delle indicazioni del rapporto che sta per essere predisposto dall'Alto Rappresentante. Al riguardo, raccomanda una maggiore efficacia nella gestione dei fondi, una più vigile selezione nel conferimento degli incarichi apicali, una più diffusa sinergia con le rappresentanze diplomatiche nazionali, nonché lo snellimento nelle procedure interne delle delegazioni UE.
  Conclude invitando il Parlamento a partecipare attivamente alla programmazione del semestre di presidenza italiano che, al pari dell'Expo 2015, rappresenta un obiettivo strategico non limitato al Governo ma comune a tutto il Paese, anche in considerazione del fatto che il prossimo turno di presidenza si verificherà soltanto tra circa quindici anni. A nome del Governo assicura comunque il più fecondo dialogo senza alcuna reticenza sia con la maggioranza che con l'opposizione.

  Carlo SIBILIA (M5S) ringrazia il viceministro Pistelli per l'ampio intervento che gli consente di sottolineare le profonde divergenze con le posizioni politiche del suo gruppo. Svolge preliminarmente alcune considerazioni critiche di carattere metodologico sul tempo perduto nell'esame dei provvedimenti in titolo, sulle modalità di lavoro del Parlamento sempre più costretto a votare decreti-legge omnibus, sulla superficialità dell'analisi che dovrebbe dare gli indirizzi al semestre di presidenza dell'UE da parte dell'Italia. Facendo riferimento all'articolo 11 della Costituzione circa le limitazioni di sovranità, si domanda se sussistano veramente le condizioni di parità ivi prescritte soprattutto Pag. 105nei confronti della Germania e della Francia, manifestando altresì seri dubbi sulle finalità di pace e di giustizia che sarebbero oggi perseguite dall'Unione europea. Per tali ragioni, non può condividere l'ottimismo del rappresentante del Governo, ritenendo invece che la sovranità nazionale sia oggi oggettivamente scippata dal momento che nulla viene fatto dall'UE per i giovani, lo sviluppo sostenibile, lo stato sociale, ma ci si limita ad attuare meccanismi di governance economica e finanziaria che, come il cosiddetto two-pack, fanno perdere al nostro Paese ogni margine di autonomia di bilancio.
  Denuncia pertanto il fallimento delle politiche accentratrici dell'UE che hanno condotto alla fuoriuscita di tanti giovani dal mercato del lavoro e che condurranno ad una crisi ancora maggiore perché di natura strutturale e non di natura congiunturale. Auspica che sia possibile dare un senso diverso al lavoro parlamentare realizzando un'inversione di tendenza rispetto a quanto fatto negli ultimi venti anni.

  Maria Edera SPADONI (M5S) manifesta serie perplessità circa le possibilità dell'integrazione europea della Turchia alla luce delle recenti repressioni dei movimenti di protesta, ma anche delle previsioni del codice penale turco che ancora colpiscono reati di opinione ritenuti anti-nazionali. Ribadisce poi l'auspicio per un maggiore ruolo dell'Italia e dell'Europa in Medio Oriente, affinché si ponga fine ad un conflitto troppo lungo in cui si continuano a violare i diritti umani, come dimostrano gli attacchi contro i civili palestinesi e le torture da loro subite nelle carceri israeliane.

  Mario MARAZZITI (SCpI) ringrazia il rappresentante del Governo per la sua presenza in un momento certamente non semplice. Ricordando di essere stato in passato sostenitore dell'opportunità che l'allargamento dell'UE avrebbe dovuto essere preceduto dalla riforma istituzionale, ritiene che si debba comunque oggi portare avanti il processo iniziato anche con riferimento alla Turchia che resta un elemento importante nel quadro regionale. Ritiene che anche l'elemento destabilizzante del conflitto israelo-palestinese potrebbe trovare soluzione nell'allargamento di un'area di integrazione economica collegata con l'Unione europea.
  Coglie poi l'occasione per richiamare l'attenzione del Governo sulla necessità di utilizzare pienamente i fondi europei sostenendo al riguardo i soggetti che ne potrebbero beneficiare.
  Auspica infine che il Governo possa superare le attuali polemiche ed arrivare pienamente preparato alle prossime scadenze europee stabilendo un rapporto proficuo con il Parlamento.

  Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI) ringrazia il viceministro per il suo ampio e ricco intervento, condividendone l'impostazione in particolare per quanto concerne le prospettive di allargamento dell'UE non solo per i Balcani occidentali ma anche per la Turchia. Ritiene infatti che proprio il rallentamento del negoziato europeo ha causato come conseguenza la difficile situazione delle ultime settimane in quel Paese, che peraltro non ha ancora risolto la questione curda, anche se alcuni progressi sono stati fatti. Rivolgendosi quindi al collega Sibilia con riferimento al sentimento critico nei confronti dell'Unione europea a cui egli ha dato voce, invita a ricordarsi della storia recente dell'integrazione europea, ed in particolare del gravissimo errore compiuto nel 1992 quando si è abbandonato il metodo comunitario e si è preferito il metodo intergovernativo.
  Concorda peraltro con il viceministro Pistelli circa l'esigenza che, sia per ragioni ideali che pratiche, soltanto la dimensione europea possa garantire un futuro agli Stati membri nell'età della globalizzazione. A suo avviso, quindi, l'Europa è una necessità e non un inciampo, nonostante le tante difficoltà. Sostiene perciò con convinzione l'attuale esecutivo che il Presidente del Consiglio guida con autentico spirito europeista. Invita pertanto a superare la dimensione orizzontale che sta Pag. 106causando tanti problemi all'UE, incastrandola nella contrapposizione tra Stati del Nord e del Sud, mentre la dimensione verticale andrebbe nella direzione sovranazionale degli Stati Uniti d'Europa.

  Vincenzo AMENDOLA (PD) dichiara di ritrovarsi largamente nella relazione svolta nella precedente seduta dalla collega Bergamini e di condividere le considerazioni squisitamente politiche appena svolte dal viceministro Pistelli. Ritenendo che spetti alla politica superare le pastoie burocratiche che talora avviluppano l'integrazione europea, considera una svolta l'impostazione adottata dal Governo Letta. Ricorda con commozione in proposito il monito rivolto, poco prima di morire, dal senatore a vita Emilio Colombo in occasione dell'audizione sulle linee programmatiche tenuta dal ministro Bonino.
  Sostiene pienamente la prospettiva dell'allargamento dell'Unione, non solo alla Croazia, ma anche con riferimento alla Turchia, con cui da ben dieci anni è in corso il negoziato d'adesione, in nome dell'appartenenza ad una comune culla di civiltà. Considera infatti il ritardo in tale processo una sconfitta dell'Europa prima che della Turchia.
  Anche con riferimento al conflitto israelo-palestinese, denuncia le responsabilità dell'Unione europea nel non avere adeguatamente sostenuto la prospettiva di un'integrazione economica regionale, dal momento che la soluzione non può che venire dall'interno dell'area di crisi.
  Auspicando che l'Italia riesca a far cambiare direzione e destino all'UE, confida che la Commissione, anche attraverso l'istituzione di un Comitato permanente, possa contribuire a tale obiettivo.

  Laura GARAVINI (PD), nell'apprezzare l'intervento del viceministro Pistelli, manifesta amarezza per le parole di alcuni colleghi, in quanto cittadina non solo dell'Italia ma anche di un altro Stato membro dell'UE oltre che cittadina europea in senso proprio, così come del resto lo sono altri deputati componenti della Commissione. Esprime sconcerto per il fatto che mostrino rabbia ed ingratitudine nei confronti dell'Europa giovani italiani che invece traggono beneficio dalle nuove possibilità di viaggiare e studiare senza conoscere le frontiere interstatali, godendo altresì dell'armonizzazione legislativa che favorire i cittadini e i consumatori. Pur condividendo le preoccupazioni che si nutrono sull'Europa dei banchieri ed auspicando invece un'Europa dei cittadini, invita a non confondere i piani ed a denunciare le connesse responsabilità dei governi di destra. Elogia invece le politiche del Governo in carica, che sta cercando di rimettere in moto l'economia ed ha già conseguito importanti risultati che hanno consentito l'uscita dell'Italia dalla procedura di infrazione per eccesso di deficit. Conclusivamente, si attende un importante risultato da parte dell'Italia nell'esercizio del semestre di presidenza dell'UE.

  Arturo SCOTTO (SEL) manifesta viva preoccupazione per il diffondersi dell'idea che l'Europa sia un vincolo burocratico, mentre prevalgono paure e solitudini dettate da euroscetticismo ed isolazionismo. Invita a prendere atto dell'oggettiva debolezza che oggi l'Europa vive sul piano economico e demografico rischiando di diventare un vaso di coccio nella competizione globale se si continua con le attuali politiche di penalizzazione. Condivide pertanto a questo proposito alcune delle preoccupazioni formulate circa le conseguenze di alcuni meccanismi economico-finanziari messi in atto. Poiché ritiene che in Europa il Governo rappresenti tutto il Paese e non solo la maggioranza parlamentare, auspica che si apra una partita diversa e si superi l'inadeguatezza attuale della classe dirigente europea e si rianimi l'utopia spinelliana degli Stati Uniti d'Europa. Al riguardo, considera negativamente emblematica la definizione di «macchia umana» dell'Europa che la giornalista Barbara Spinelli ha individuato nella Grecia prendendo a prestito il titolo di un noto romanzo di Philip Roth. Chiede quindi che il Governo si muova più nettamente in tal senso.

Pag. 107

  Carlo SIBILIA (M5S) rassicura la collega Garavini, ritenendo che non vi sia da parte del suo movimento politico nessun sentimento di rabbia nei confronti dell'Europa, anche perché forse le posizioni sono più vicine di quanto non possa sembrare. Ribadisce la contestazione dell'attuale centralizzazione del sistema monetario che sta creando scompensi che sono un inoppugnabile dato di fatto.

  Vincenzo AMENDOLA (PD) si domanda, con riferimento all'ultimo intervento, se si intende prefigurare una fuoriuscita dell'Italia dall'area dell'euro.

  Deborah BERGAMINI (PdL), relatore, nel concordare con l'intervento svolto dal viceministro Pistelli, auspica che Governo e Parlamento possano sviluppare un proficuo lavoro comune sui temi europei anche in virtù del Comitato permanente che si è concordato di costituire in seno alla Commissione. Procede quindi alla formulazione di una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 5).

  Il viceministro Lapo PISTELLI ringrazia i colleghi che hanno manifestato espressioni di apprezzamento per i contenuti del suo intervento. In merito al dibattito che si è svolto sulle prospettive dell'Unione europea desidera richiamare l'attenzione su alcuni argomenti.
  In primo luogo ritiene che il tema rivesta una grande importanza e che su di esso sia doveroso, anche in sede parlamentare, un ampio confronto di tipo politico. A suo avviso l'Unione europea rappresenta, sin dalla sua creazione, una grande ambizione che se per alcuni aspetti può dirsi realizzata, per altri è ancora ben lungi dall'esserlo. Per questo ritiene che il dibattito debba essere il più possibile approfondito. In proposito osserva che in ogni caso l'Europa, che è stata la culla degli Stati nazionali, è all'avanguardia nel processo di superamento degli stessi e rappresenta un modello per altre esperienze di integrazione, a cominciare da quella africana.
  In secondo luogo ricorda che l'Unione europea rappresenta attualmente circa il sette per cento della popolazione mondiale, il trenta per cento del PIL e il cinquanta per cento della spesa sociale. Osserva quindi che, sulla base di tali dati, appare inevitabile una riflessione sulle prospettive di tale modello.
  Come terzo punto intende fornire ulteriori riflessioni in merito alla possibile adesione alla UE della Turchia. Ricorda che, diversamente dal processo di integrazione dei paesi dell'Europa orientale, il negoziato con la Turchia è sempre stato basato sulla possibilità che l'adesione non si realizzi. Osserva però che il processo in corso rappresenta una sfida che può agevolare la modernizzazione del Paese. In relazione ad alcune norme penali turche richiamate in altri interventi, rileva che l'eliminazione del delitto d'onore dal nostro ordinamento è avvenuta dopo oltre un ventennio dalla firma del Trattato di Roma. Riconosce in ogni caso che alcuni dati salienti della Turchia, la dimensione e la composizione demografica, la forte crescita economica, l'Islam, la collocazione geografica, possono essere oggetto di analisi e visioni diametralmente opposte.
  Conclusivamente ribadisce che, anche per l'avvicinarsi di alcune scadenze e per una presenza in Parlamento per la prima volta consistente di una generazione che ha vissuto più compiutamente l'esperienza europea – la cosiddetta generazione Erasmus – siano maturi i tempi per una riflessione approfondita, libera da unanimismi e da luoghi comuni, sulle prospettive politiche dell'Unione europea.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con osservazioni come formulata e nomina l'onorevole Bergamini relatore presso la Commissione Politiche dell'Unione europea.

  La seduta termina alle 15.20.

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COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Martedì 16 luglio 2013. — Presidenza del vicepresidente Alessandro DI BATTISTA.

  La seduta comincia alle 15.20.

Sulla costituzione dei Comitati permanenti.

  Alessandro DI BATTISTA, presidente, comunica che l'Ufficio di presidenza della Commissione, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha concordato all'unanimità sull'opportunità di istituire, ai sensi dell'articolo 22, comma 4, del regolamento, cinque Comitati permanenti, rispettivamente sui Diritti umani, Italiani nel mondo e promozione del Sistema Paese, Politica estera e relazioni esterne dell'Unione europea, Agenda post-2015, cooperazione allo sviluppo e partenariato pubblico-privato, Africa e questioni globali. Ricordando che in seno ai Comitati permanenti si deve garantire congiuntamente il rispetto dei principi di rappresentatività e di proporzionalità, comunica la composizione dei Comitati predetti sulla base dell'unanime intesa raggiunta tra i gruppi parlamentari.
  Il Comitato permanente sui diritti umani risulta così composto: per il gruppo del Partito democratico i deputati Chaouki, Cimbro, Lattuca, Nicoletti e Tidei; per il gruppo Movimento 5 Stelle i deputati Del Grosso e Scagliusi; per il gruppo Popolo della Libertà i deputati Carfagna e Crimi; per il gruppo Scelta civica il deputato Marazziti; per il gruppo Sinistra, ecologia e libertà il deputato Fava; per il gruppo Lega Nord il deputato Gianluca Pini; per il gruppo Fratelli d'Italia il deputato Cirielli e per il gruppo Misto il deputato Bueno.
  Il Comitato permanente sugli Italiani nel mondo e promozione del Sistema Paese risulta così composto: per il gruppo del Partito democratico i deputati Gianni Farina, Fedi, Garavini, Porta e Tidei; per il gruppo Movimento 5 Stelle i deputati Del Grosso e Tacconi; per il gruppo Popolo della Libertà i deputati Crimi e Picchi; per il gruppo Scelta civica il deputato Nissoli; per il gruppo Sinistra, ecologia e libertà il deputato Scotto; per il gruppo Lega Nord il deputato Gianluca Pini; per il gruppo Fratelli d'Italia il deputato Cirielli e per il gruppo Misto il deputato Bueno.
  Il Comitato permanente sulla Politica estera e relazioni esterne dell'Unione europea risulta così composto: per il gruppo del Partito democratico i deputati Cimbro, Galli, Manciulli, Monaco e Quartapelle Procopio; per il gruppo Movimento 5 Stelle i deputati Grande e Sibilia; per il gruppo del Popolo della Libertà i deputati Bergamini e Valentini; per il gruppo Scelta civica il deputato Rabino; per il gruppo Sinistra, ecologia e libertà il deputato Fava; per il gruppo Lega Nord il deputato Gianluca Pini; per il gruppo Fratelli d'Italia il deputato Cirielli e per il gruppo Misto il deputato Locatelli.
  Il Comitato permanente sull'Agenda post-2015, cooperazione allo sviluppo e partenariato pubblico-privato risulta così composto: per il gruppo del Partito democratico i deputati Arlotti, Beni, Chaouki, Mogherini e Sereni; per il gruppo Movimento 5 Stelle i deputati Sibilia e Spadoni; per il gruppo del Popolo della Libertà i deputati Palmizio e Valentini; per il gruppo Scelta civica il deputato Caruso; per il gruppo Sinistra, ecologia e libertà il deputato Scotto; per il gruppo Lega Nord il deputato Gianluca Pini; per il gruppo Fratelli d'Italia il deputato Cirielli e per il gruppo Misto il deputato Locatelli.
  Il Comitato permanente su Africa e questioni globali europee risulta così composto: per il gruppo del Partito democratico i deputati Amendola, Gentiloni, Quartapelle Procopio, Rigoni e Speranza; per il gruppo Movimento 5 Stelle i deputati Di Battista e Di Stefano; per il gruppo del Popolo della Libertà i deputati Carfagna e Palmizio; per il gruppo Scelta civica il deputato Rabino; per il gruppo Sinistra, ecologia e libertà il deputato Scotto; per il gruppo Lega Nord il deputato Gianluca Pini; per il gruppo Fratelli d'Italia il deputato Cirielli e per il gruppo Misto il deputato Locatelli. Pag. 109
  Comunica, altresì, che l'Ufficio di presidenza della Commissione, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha concordato, all'unanimità, la seguente composizione degli Uffici di presidenza dei predetti Comitati permanenti:
   Comitato permanente sui Diritti umani
   Mario Marazziti (SCpI), presidente;
   Emanuele Scagliusi (M5S), vicepresidente;
   Micelle Nicoletti (PD), segretario;
   Comitato permanente sugli Italiani nel mondo e promozione del Sistema Paese
   Fabio Porta (PD), presidente;
   Edmondo Cirielli (FDI), vicepresidente;
   Renata Bueno (Misto-MAIE), segretario;
   Comitato permanente sulla Politica estera e relazioni esterne dell'Unione europee
   Deborah Bergamini (PdL), presidente;
   Gianluca Pini (LNA), vicepresidente;
   Eleonora Cimbro (PD), segretario;
   Comitato permanente sull'Agenda post-2015, cooperazione allo sviluppo e partenariato pubblico-privato
   Maria Edera Spadoni (M5S), presidente;
   Paolo Beni (PD), vicepresidente;
   Mario Caruso (SCpI), segretario;
   Comitato permanente su Africa e questioni globali
   Arturo Scotto (SEL), presidente;
   Pia Elda Locatelli (Misto-PSI-PLI), vicepresidente;
   Elio Massimo Palmizio (PDL), segretario.

  Formula, infine, i migliori auguri di buon lavoro ai colleghi chiamati ai suddetti incarichi.

  La Commissione prende atto.

Sui lavori della Commissione.

  Mario MARAZZITI (SCpI) rende noto che sta per incontrare, nella sua qualità di neo-nominato presidente del Comitato permanente sui diritti umani, la Premio Nobel per la pace 1976, Mairead Corrigan Maguire, che è in visita in Italia per richiamare l'attenzione sulla situazione della Siria.

  Vincenzo AMENDOLA (PD) fa presente che sta per recarsi, insieme al collega Manciulli, in Egitto per una missione a nome del Partito democratico i cui risultati auspica di poter sottoporre alla valutazione di tutta la Commissione.

  La seduta termina alle 15.30.

AVVERTENZA

  I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE CONSULTIVA

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2013.
C. 1326 Governo, approvato dal Senato.
(Relazione alla XIV Commissione).

Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2013.
C. 1327 Governo, approvato dal Senato.
(Relazione alla XIV Commissione).

Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2012.
Doc. LXXXVII, n. 1.
(Parere alla XIV Commissione).

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SEDE REFERENTE

Ratifica ed esecuzione del Protocollo d'intesa tra il Governo della Repubblica italiana e l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura relativo al funzionamento in Italia, a Perugia, dell'UNESCO Programme Office on Global Water Assessment, che ospita il Segretariato del World Water Assessment Programme, fatto a Parigi il 12 settembre 2012.
C. 1247 Governo, approvato dal Senato

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

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