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CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 giugno 2015
465.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 21

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 17 giugno 2015. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. — Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 13.45.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2014.
C. 3123 Governo, approvato dal Senato.

(Relazione alla XIV Commissione).
Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2014.
Doc. LXXXVII, n. 3.

(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 126-ter del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, ricorda che l'esame dei provvedimenti in titolo si concluderà con l'approvazione di una relazione sul disegno di legge e di un parere sulla relazione consuntiva, oltre che con la nomina di un relatore che potrà partecipare, per riferirvi, alle sedute della Commissione Politiche dell'Unione europea.
  Ricorda, altresì, che il termine per la presentazione di emendamenti al disegno di legge di delegazione europea è fissato alle ore 18 di oggi.

  Eleonora CIMBRO (PD), relatrice, ricorda che il disegno di legge recante la legge di delegazione europea è stato presentato dal Governo il 5 febbraio 2015, approvato dal Senato il 14 maggio e trasmesso alla Camera dei deputati il 18 maggio 2015. Il provvedimento, a seguito Pag. 22delle modifiche approvate dal Senato, consta di 21 articoli ed è corredato degli allegati A e B. Nell'allegato B sono riportate le direttive sui cui schemi di decreto è previsto il parere delle competenti commissioni parlamentari. Gli articoli del disegno di legge contengono disposizioni di delega per il recepimento di 58 direttive europee, per l'adeguamento della normativa nazionale a 6 regolamenti (UE), nonché per l'attuazione di 10 decisioni quadro. Nel corso dell'esame presso il Senato il testo originariamente presentato dal Governo è stato modificato e ampliato in modo significativo, con riguardo sia agli articoli (passati da 11 a 21), sia al numero di direttive e di atti legislativi dell'UE da recepire o da attuare con delega legislativa (da 41 a 58 direttive, da 6 a 10 decisioni quadro, da 3 a 6 regolamenti).
  Segnala che non si ravvedono nel provvedimento profili di particolare rilievo ai fini delle competenze di questa Commissione. Sottolinea che occorre certamente procedere alla celere approvazione del provvedimento, come già avvenuto per la legge europea, il cui esame alla Camera si è di recente concluso, e ciò al fine di consentire quanto prima l'adeguamento dell'ordinamento nazionale alla normativa europea, anche in un'ottica di rapida definizione e di prevenzione delle procedure di infrazione nei confronti dell'Italia per mancato recepimento di direttive. Il Governo ha peraltro preannunciato l'intenzione di presentare il prossimo autunno un secondo disegno di legge di delegazione europea.
  Passando all'esame della relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa al 2014, presentata dal Governo alle Camere ai sensi dell'articolo 13, comma 2, della legge n. 234 del 2012, trasmessa il 30 aprile scorso, rileva che essa consente di svolgere una verifica approfondita dell'azione svolta a livello europeo lo scorso anno e di accertarne, in particolare, l'efficacia e la coerenza con gli indirizzi parlamentari.
  In via preliminare, ricorda che ai sensi dell'articolo 13, comma 2, della legge n. 234 del 2012, la relazione dovrebbe essere trasmessa alle Camere, entro il 28 febbraio di ogni anno, «al fine di fornire al Parlamento tutti gli elementi conoscitivi necessari per valutare la partecipazione dell'Italia all'Unione europea» nell'anno precedente. Si tratta dunque, secondo l'impianto della legge n. 234 del 2012 del principale strumento per l'esercizio della funzione di controllo ex post del Parlamento sulla condotta del Governo nelle sedi decisionali dell'Unione europea. In particolare, la relazione dovrebbe consentire al Parlamento di verificare se ed in quale misura il Governo si è attenuto all'obbligo, previsto dall'articolo 7 della medesima legge, di rappresentare a livello europeo una posizione coerente con gli indirizzi espressi dalle Camere in merito a specifici atti o progetti di atti; la medesima disposizione impone al Presidente del Consiglio dei Ministri ovvero al Ministro per le politiche europee di riferire regolarmente alle Camere del seguito dato agli indirizzi parlamentari e, nel caso in cui il Governo non abbia potuto conformarsi agli indirizzi in questione, di riferire tempestivamente alle Camere, fornendo le appropriate motivazioni della posizione assunta.
  Circa l'articolazione della Relazione consuntiva 2014, è articolata in quattro grandi capitoli, di cui di particolare utilità appaiono soprattutto i primi due capitoli, che illustrano in modo molto accurato la linea negoziale seguita dal Governo sui principali dossier esaminati nelle sedi decisionali europee nel 2014, evidenziandone in diversi casi anche l'evoluzione a fronte di profili di criticità del negoziato. Ciò consente di verificare la coerenza e l'efficacia dell'azione europea del nostro Paese, oltre che la sua rispondenza agli atti di indirizzo adottati dalla Camera e al Senato con riferimento a specifici progetti o questioni.
  Evidenzia che il 2014 è stato l'anno del semestre italiano di presidenza dell'Unione europea, il cui contesto va ricordato: esso si è svolto subito dopo le elezioni del Parlamento europeo ed in pendenza del rinnovo della Commissione e delle altre massime cariche istituzionali dell'Unione. Pag. 23Ciò ha fatto sì che la presidenza italiana gestisse un numero limitato di dossier legislativi, essendo stata riavviata lentamente e solo ad autunno inoltrato l'attività legislativa di Parlamento e Consiglio. Tuttavia si è operato per evitare che il semestre si risolvesse in una sorta di adempimento burocratico e, al contrario, si è concentrato su alcune questioni politiche di fondo ottenendo.
  Si può dire che al centro dell'approccio affermato dalla nostra Presidenza si collochi la presentazione del Piano Juncker con la connessa proposta di regolamento istitutivo del Fondo europeo per gli investimenti strategici, ora in fase di definitiva adozione, e la comunicazione della Commissione europea sulla flessibilità nell'applicazione del Patto di stabilità e crescita. Si tratta di misure che, pur presentando alcuni profili di criticità, hanno segnato un profondo mutamento dell'agenda politica e persino della terminologia utilizzata nei vertici e nelle istituzioni europee.
  Un ulteriore ambito in cui la Presidenza italiana ha ottenuto progressi significativi, sebbene non decisivi, attiene alla gestione dei flussi migratori. È indubbio che soltanto nello scorso aprile, a seguito dei tragici eventi a tutti noti, l'Unione europea ha assunto o quanto meno discusso interventi volti a creare le basi di una reale politica comune dell'immigrazione. Al tempo stesso, va dato atto al Governo di aver ottenuto nel semestre di presidenza, pur in un quadro politico difficile per l'opposizione di alcuni Stati membri, alcune misure che hanno preparato il campo alle più recenti ed incisive decisioni: il lancio dell'operazione Triton; le due importanti Conferenze con i partner del Processo di Rabat e di Khartoum, con l'obiettivo di coinvolgere responsabilmente sui temi migratori gli Stati dell'Africa occidentale, centrale, mediterranea e del Corno d'Africa; il rilancio dello strumento dei Partenariati di Mobilità, soprattutto nel Mediterraneo, con la firma del Partenariato UE-Giordania e il lancio del nuovo dialogo UE-Libano; l'avvio del negoziato sul Regolamento sull'individuazione dello Stato membro competente per l'esame di una domanda di protezione internazionale presentata da un minore non accompagnato i cui familiari non sono presenti legalmente in uno Stato membro; l'avanzamento, sotto della revisione del Codice dei visti UE.
  La presidenza italiana è comunque riuscita a portare all'attenzione dei Ministri degli affari esteri dell'Unione europea i fenomeni migratori, incoraggiando un approccio integrato che ne affronti le cause nei Paesi di origine e transito e le loro implicazioni in termini di politica estera e di sicurezza, nonché le questioni connesse alla lotta al terrorismo internazionale.
  Si tratta di aspetti tragicamente attuali che figurano al primo punto dell'agenda dell'imminente Consiglio europeo della prossima settimana, chiamato ad assumere decisioni per la gestione della crisi migratoria sulla cui gestione il nostro Paese è in prima linea.
  In generale, evidenzia che è molto positivo il giudizio sull'azione condotta dalla nostra Presidenza in questo vasto ambito di intervento che è la dimensione esterna dell'Unione. L'Italia ha inteso anzitutto migliorare la capacità di risposta e intervento dell'Unione su tutti i principali teatri di crisi del Vicinato europeo, che costituisce sicuramente l'indice più evidente e clamoroso della assenza di una reale politica estera e di sicurezza comune. Nello scorso agosto è stato convocato il Consiglio Affari Esteri straordinario, dedicato alla crisi in Iraq, al termine del quale si è dato l'avallo politico al sostegno militare fornito da alcuni Stati membri UE alla lotta contro l'ISIS. Tale Consiglio ha costituito anche un esempio innovativo di Consiglio Affari Esteri dedicato a uno specifico tema, preludendo così alle innovazioni che il nuovo Alto Rappresentante Mogherini sta introducendo per migliorare i metodi di lavoro del CAE.
  Degna di nota a quest'ultimo riguardo è una ulteriore innovazione di metodo della presidenza, il rafforzamento della sinergia tra i diversi gruppi di lavoro del Consiglio che si occupano di dimensione «esterna» ed «interna» delle politiche UE per il contrasto al terrorismo. Pag. 24
  Nell'ambito della Politica europea di vicinato (PEV) un importante successo del semestre italiano è stato l'avvio dell'iniziativa AMICI (A Mediterranean Investment Coordination Initiative), finalizzata a fornire un quadro di riferimento per gli investimenti e a razionalizzare gli strumenti che già operano nel Mediterraneo. Nel contesto della politica commerciale comune, la presidenza italiana ha sostenuto l'avanzamento del negoziato per il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) tra UE ed USA, promuovendo al tempo stesso un'iniziativa per incrementare la trasparenza. Si sono altresì conclusi i negoziati commerciali con il Canada e assicurati l'avanzamento di quelli con il Giappone.
  Nel settore della politica di sicurezza e difesa comune, infine, l'Italia ha, tra le altre cose, incoraggiato l'adozione di un documento finalizzato a un più efficace coordinamento europeo delle programmazioni strategiche e degli incentivi per la cooperazione industriale nel settore difesa.
  Fatte queste premesse preannuncia la presentazione di una proposta di parere che potrà essere oggetto di dibattito in occasione della seduta già calendarizzata per domani.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA si associa alle considerazioni svolte dalla relatrice.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.10.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 17 giugno 2015. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO.

  La seduta comincia alle 14.10.

In ricordo di Khaled Fouad Allam, professore di sociologia del mondo musulmano presso l'Università di Trieste e presso l’École Pratique des Hautes Études di Parigi.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, ritiene doveroso che la Commissione dedichi un momento di raccoglimento al professor Khaled Fouad Allam, venuto improvvisamente a mancare nel giorno successivo alla suo ultimo intervento pubblico, svolto alla Camera lo scorso 9 giugno proprio in occasione dell'incontro seminariale «Daesh, il terrorismo che si fa Stato», promosso da questa Commissione e al quale ha preso parte su invito della presidenza.
  È stato necessario far trascorrere alcuni giorni prima di affrontare questo ricordo, per superare lo smarrimento e il senso di vuoto che questo triste episodio ha lasciato in ciascun membro di questa Commissione e in chi lo ha invitato al seminario della scorsa settimana.
  Il professor Fouad Allam era stato eletto alla Camera nella XV legislatura nel gruppo dell'Ulivo. Una delle voci più autorevoli ed ascoltate sui rapporti fra il mondo arabo-islamico ed Occidente, era professore di sociologia del mondo musulmano presso l'Università di Trieste, nonché presso la prestigiosa Ecole Pratique des Hautes Etudes di Parigi, incarico questo al quale il professor Fouad Allam teneva in modo particolare dopo quello già ricevuto dall'Università di Urbino.
  È in questa sua qualità che il professor Fouad Allam è intervenuto martedì scorso, svolgendo un'analisi lucida e al contempo preoccupata sul fenomeno ISIS, sia nel contesto della relazione tra crisi dell'Europa e dell'Occidente da un lato ed Islam dall'altro, sia come fenomeno dirompente nel contesto intra-musulmano ed intra-arabo. La sua relazione si concludeva con un richiamo alle elezioni in Turchia e ai loro sorprendenti risvolti, inserendosi tale Paese in un contesto regionale da lui definito «polmone centrale della questione mediorientale».Pag. 25
  Conclude richiamando la citazione con cui Fouad Allam aveva aperto il suo intervento la scorsa settimana, e cioè quella secondo cui il Generale De Gaulle, nelle sue «Memorie sull'Oriente», amava dire che «nell'Oriente tutto è complicato» e, nel segno di questa affermazione, ritiene doveroso che la Commissione dedichi proprio oggi questo ricordo e momento di cordoglio al collega professor Fouad Allam.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA ringrazia il presidente Cicchitto per la decisione di tributare oggi questo ricordo alla memoria del professor Fuad Allam, da lui conosciuto fin dai tempi della comune militanza radicale e con cui condivise l'esperienza della prima elezione alla Camera dei deputati. Ricorda che in Parlamento Khaled Fouad Allam è stato un collega da tutti apprezzato e stimato anche per le sue sofisticate qualità intellettuali, che ha messo a disposizione dell'intera comunità politica in una fase assai complicata per il rapporto tra Occidente ed Islam. Con la sua scomparsa si perde uno degli interlocutori più colti e profondi, la cui voce equilibrata mancherà a questo Parlamento e al Paese.

  Vincenzo AMENDOLA (PD) si associa alle parole di cordoglio espresse dal presidente Cicchitto e dal sottosegretario Della Vedova. Sottolinea, anche a nome del suo gruppo, di aver vissuto un momento assai duro sia sul piano umano sia sul piano politico a seguito della scomparsa di Khaled Fouad Allam, che fino all'ultimo ha assicurato supporto al suo gruppo sui temi di cui era esperto e raffinato conoscitore. Ricorda come una ricorrente riflessione di Khaled Fouad Allam riguardava coloro che si cimentano a scrivere di Islam senza conoscere la lingua araba, con ciò volendo rimproverare chi da questa sponda del Mediterraneo insiste in giudizi assertivi e spesso urlati su questioni in realtà non adeguatamente approfondite. Khaled Fouad Allam aveva, invece, la capacità di arrivare al profondo dei problemi, anche grazie alla sua appartenenza culturale al mondo musulmano, essendo di nazionalità algerina. Segnala che il gruppo del Partito Democratico provvederà quanto prima alla pubblicazione degli scritti di Khaled Fouad Allam sia in qualità di deputato che di studioso e accademico, anche in quanto contributo decisivo alla comprensione delle problematiche che attraversano l'Islam e per proseguire nell'opera di costruzione di ponti utili a comprendere il mondo. Con la sua scomparsa si perde l'apporto di una figura mite e complessa, che auspicabilmente potrà essere ricordata senza trascurare il coinvolgimento della sua famiglia, attualmente residente in Francia.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, si impegna personalmente nei confronti della Presidenza della Camera affinché la commemorazione di Khaled Fouad Allam, che prevedibilmente si terrà in Aula, possa essere svolta alla presenza dei suoi familiari. Conclude ricordando la più recente pubblicazione del collega scomparso che ne raccoglie il pensiero e che rappresenta un contributo al quale dovrebbero avvicinarsi tutti coloro che intendano acquisire una consapevolezza meno superficiale sulle questioni legate al mondo islamico.

Sulle priorità strategiche regionali e di sicurezza della politica estera dell'Italia, anche in vista della nuova strategia di sicurezza dell'Unione europea.
Audizione di Carlo Marsili, già Ambasciatore d'Italia ad Ankara, Paolo Quercia, Direttore del Center for Near Abroad Strategic Studies (CeNASS), e Nathalie Tocci, Vicedirettrice dell'Istituto Affari Internazionali (IAI), con particolare riferimento alla situazione politica e al quadro di sicurezza in Turchia.
(Svolgimento e conclusione).

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche tramite la trasmissione diretta sulla web tv della Camera dei deputati.
  Introduce, quindi, l'audizione.

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  Carlo MARSILI, già Ambasciatore d'Italia ad Ankara, Paolo QUERCIA, Direttore del Center for Near Abroad Strategic Studies (CENASS), e Nathalie TOCCI, Vicedirettrice dell'Istituto Affari internazionali (IAI), svolgono un intervento sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva.

  Intervengono, quindi, Manlio DI STEFANO (M5S), Vincenzo AMENDOLA (PD), Valentino VALENTINI (FI-PdL), Gea SCHIRÒ (PD), Erasmo PALAZZOTTO (SEL), Francesco MONACO (PD), Gianni FARINA (PD), Andrea MANCIULLI (PD) e Franco CASSANO (PD).

  Carlo MARSILI, già Ambasciatore d'Italia ad Ankara, Paolo QUERCIA, Direttore del Center for Near Abroad Strategic Studies (CENASS), e Nathalie TOCCI, Vicedirettrice dell'Istituto Affari internazionali (IAI), replicano ai quesiti posti e forniscono ulteriori precisazioni.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 16.05.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.