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CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 5 agosto 2015
498.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
COMUNICATO
Pag. 137

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 5 agosto 2015. — Presidenza del presidente Michele Pompeo META. — Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Umberto Del Basso De Caro.

  La seduta comincia alle 14.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri concernente il piano strategico nazionale della portualità e della logistica.
Atto n. 188.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 4 agosto 2015.

  Michele Pompeo META, presidente e relatore, propone, se non vi sono obiezioni, che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  Così rimane stabilito.

  Michele Pompeo META, presidente e relatore, presenta una proposta di parere favorevole con osservazioni, che illustra (vedi allegato 1). Avverte, inoltre, che il Gruppo Movimento 5 Stelle (vedi allegato 2) e il Gruppo SEL (vedi allegato 3) hanno presentato ciascuno una proposta alternativa di parere contrario.

Pag. 138

  Michele DELL'ORCO (M5S), quanto ai contenuti della proposta alternativa di parere contrario presentata dal proprio Gruppo, rinvia alle considerazioni già svolte nel corso del dibattito.

  Franco BORDO (SEL) rinvia anch'egli alle considerazioni già svolte nel corso del dibattito, volte a motivare la proposta alternativa di parere contrario presentata dal proprio Gruppo.

  Tino IANNUZZI (PD) rileva che la proposta di parere presentata dal relatore è correttamente guidata da una visione generale dell'intero comparto della portualità e della logistica, comprensiva anche di aspetti non trattati nel Piano, come i servizi tecnico-nautici e il lavoro portuale. Con specifico riguardo alla lettera i) delle osservazioni, rileva come il parere debba rispettare la norma, divenuta legge dello Stato, di cui all'articolo 8, comma 1, lettera f) della legge delega di riforma della pubblica amministrazione, in base alla quale al Governo è stata conferita la delega legislativa per riordinare e razionalizzare la materia delle Autorità portuali, con la individuazione di nuove Autorità di sistema portuale. Osserva che nel conferire la delega, con una scelta precisa e vincolante, il Parlamento ha posto come criterio direttivo generale unicamente il confronto fra Ministero, regioni ed enti locali per definire le nuove autorità di sistema, senza far riferimento, invece, ad altri criteri più specifici e circoscritti. Ricorda infatti che il legislatore ha ritenuto che la riforma della governance delle Autorità portuali debba essere il risultato di una valutazione molto più approfondita e complessiva, che ricomprenda una pluralità di fattori, quali la capacità di spesa in investimenti, il trend del traffico merci e passeggeri, l'andamento delle entrate correnti e del traffico navi. Pertanto non condivide e ritiene sbagliato il riferimento alle sole reti TEN-T ed al numero dei porti cosiddetti core, che a suo giudizio violerebbe la disposizione della richiamata legge Madia. Rileva, poi, come il documento predisposto dal Coordinamento delle Regioni, trasmesso alla Commissione, prevede giustamente che ogni scelta vada rimessa unicamente all'attuazione della legge delega di riforma della pubblica amministrazione e non invece al Piano in esame e che vada, in ogni caso, evitata ogni logica, a suo giudizio dannosa e sbagliata, di mero accorpamento delle Autorità portuali esistenti, che porterebbe, ad esempio, alla soppressione della Autorità portuale di Salerno, che ha ben operato in tutti questi anni. Giudica pertanto necessario, sulla base delle considerazioni svolte, che venga modificata lettera i) della proposta di parere, proprio per evitare che si addivenga all'automatica individuazione delle nuove Autorità di sistema, solo sulla base delle reti TEN-T e del numero di porti core, dovendo, invece, essere realizzata una valutazione molto più ampia e comprensiva dei criteri sopra menzionati.

  Ludovico VICO (PD) ritiene opportuno che venga modificata la lettera i) nonché il nono capoverso delle premesse che fa riferimento al medesimo tema, introducendo un riferimento non solo alla rete cosiddetta «core» ma anche alla rete comprehensive, giudicando opportuno che la programmazione nazionale tenga conto del disegno complessivo delle reti di trasporto operato in sede europea.

  Mario TULLO (PD) ringrazia il relatore per il parere assai articolato e che tiene conto di numerose e rilevanti questioni, tra le quali anche la definizione di un nuovo assetto delle Autorità portuali. Giudica assai pertinente il riferimento alla rete transeuropea dei trasporti TEN-T e alla politica dei trasporti che viene definita in sede europea da qui al 2050. Riguardo all'osservazione di cui alla lettera i) della proposta di parere, ritiene che sia opportuno sopprimere le parole «laddove si prevede un numero di Autorità di sistema non superiore al numero dei porti core» al fine di non vincolare la scelta delle Autorità di sistema sulla base di un criterio troppo stringente.

  Sandro BIASOTTI (FI-PdL) pur sottolineando l'assoluta rilevanza del Piano in Pag. 139esame, di cui condivide tutti gli elementi propositivi e volti ad una logica di sistema, ritiene che sia opportuno procedere ad alcune modifiche volte a dare maggiore peso al Piano stesso riguardo allo sviluppo del sistema portuale e in generale dell'economia del Paese. Osserva infatti che il Piano si caratterizza per lo più come un insieme di buone intenzioni, non contenendo alcuna previsione applicativa e facendo continui rinvii a successivi provvedimenti, finalizzati ad affrontare e risolvere le numerose questioni che affliggono i porti. Osserva inoltre che, ad una prima lettura del Piano, emerge la sensazione che le Autorità portuali non funzionino come dovrebbero, mentre è noto che non è la gestione delle Autorità portuali ad evidenziare i propri limiti, bensì un insieme di elementi che non attengono alla funzionalità dei porti e di attività collaterali a quella del porto, quali ad esempio la carenza di accessibilità, la scarsità del trasporto ferroviario di merci, le modalità di funzionamento delle dogane, l'assenza di efficaci collegamenti con gli interporti di riferimento, e, in generale, le disfunzioni dei procedimenti amministrativi di controllo dei traffici nei porti. Rileva inoltre che il contesto di riferimento in cui si muove il Piano sembra già aver acquisito una modifica, non ancora attuata, delle competenze legislative nella materia dei porti, e ricorda al riguardo che sui porti è ancora vigente una competenza concorrente tra Stato e regioni. Sottolinea inoltre che nel Piano non è affrontato in alcun modo il tema della autonomia finanziaria delle Autorità portuali, che ritiene essere un elemento fondante, anche in conseguenza delle modifiche normative recentemente intervenute, che hanno fissato un tetto assai limitato di risorse attribuite direttamente alle Autorità portuali. In ordine alla razionalizzazione e alla riduzione del numero delle Autorità portuali, pur dichiarandosi d'accordo sul principio generale di valorizzare un'ottica di sistema, riguardo allo specifico caso di Savona e Genova si dichiara in disaccordo su un loro eventuale accorpamento, avendo i due porti una storia e una tradizione che impedirebbe loro di lavorare sinergicamente in modo produttivo. Riguardo alla proposta di parere presentata dal relatore, che ringrazia, chiede che alla lettera i) venga soppresso l'inciso «anche al fine di superare situazioni di sovrapposizione e di concorrenza tra porti della medesima area» ritenendo la concorrenza un elemento fondamentale di stimolo per sistemi portuali privati, come nel caso di Genova e Savona. Ritiene quindi che non sia corretto impedire la libera concorrenza e osserva che il Presidente dell'Autorità di sistema potrà avere solo un ruolo programmatico e di coordinamento, ma non potrà entrare nella gestione dei singoli porti, per di più se privati. Riguardo alla lettera j), nella quale viene correttamente previsto il coinvolgimento di regioni ed enti locali in ordine alle modalità con cui saranno definite le misure legislative di riorganizzazione delle Autorità portuali, ritiene che tale coinvolgimento debba avere luogo anche riguardo alla scelta del presidente delle nuove Autorità di sistema. Osserva inoltre che il comitato di gestione delle Autorità di sistema avrà al massimo tre membri, il Presidente scelto dal Ministro e gli altri due scelti rispettivamente dalla Regione di riferimento e dal Sindaco della città metropolitana, qualora costituita, ed esprime perplessità sulla possibilità che, nel caso in cui non sia costituita la città metropolitana, l'organo direttivo risulti composto di soli due membri, potenzialmente in contrapposizione l'uno con l'altro.

  Settimo NIZZI (FI-PdL) rileva che all'interno del Piano viene modificata la natura del servizio di rimorchio che da servizio di sicurezza viene classificato invece come servizio commerciale. Sottolinea che all'interno del porto i rimorchiatori vengono chiamati solo se si verificano problemi connessi alla sicurezza delle manovre e chiede pertanto al relatore che venga fatto un riferimento all'interno della proposta di parere che riporti il servizio di rimorchio nell'alveo dei servizi di sicurezza. Ritiene inoltre ingiustificata la decisione di attribuire alle Autorità portuali Pag. 140l'individuazione del costo del servizio di rimorchio, che ricorda essere a carico della nave che ne fa richiesta, ritenendo opportuno invece che, come previsto ai sensi della normativa vigente, la determinazione delle tariffe venga operata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

  Alberto PAGANI (PD) esprime apprezzamento per l'articolazione e la qualità delle osservazioni contenute nel parere del relatore, che affronta tutti i temi di rilievo nel settore portuale e che reca indicazioni puntuali anche riguardo a questioni sulle quali il Piano non interviene in modo dettagliato, quali ad esempio i servizi tecnico-nautici e il lavoro portuale. Concorda con il collega Nizzi sulla necessità che il servizio di rimorchio venga classificato nell'ambito dei servizi di sicurezza portuali e, al riguardo, fa presente che tale classificazione è quella attuale ai sensi della legge n. 84 del 1994, tuttora vigente.

  Ivan CATALANO (SCpI) chiede al relatore di poter integrare la proposta di parere con un riferimento volto alla definizione di un unico standard di comunicazione dei dati relativi al trasporto delle merci, in attuazione degli obiettivi e delle azioni posti dal Piano relativamente alla ricerca, allo sviluppo e all'innovazione tecnologica.

  Michele MOGNATO (PD) riguardo alla lettera k) delle osservazioni della proposta di parere, ritiene opportuno che venga inserito un riferimento alla fiscalità compensativa a vantaggio dei comuni interessati dal traffico crocieristico.

  Michele Pompeo META, presidente e relatore, con riferimento ai numerosi interventi svolti nel dibattito, ritiene necessario in via preliminare ribadire che il Piano in esame non interviene sulle scelte di razionalizzazione del sistema delle Autorità portuali. Ritiene pertanto opportuno che l'esame da parte della Commissione e la proposta di parere da lui presentata come relatore si attengano al valore e alla prospettiva strategica del documento. Rileva quindi che, relativamente all'attuazione del Piano, assumono particolare rilievo la disposizione di delega inserita nella legge di riforma della pubblica amministrazione e, per quanto concerne gli escavi e i dragaggi, la normativa ambientale in fase di revisione. Proprio con riferimento alla norma di delega auspica che la materia portuale sia disciplinata da una legge di settore; osserva che ciò sarebbe conforme con l'approccio del Piano. Si dichiara consapevole che il riferimento alla rete TEN-T esclude territori e porti non attraversati dai corridoi europei. Osserva peraltro che tali corridoi sono oggetto di riconsiderazione e, al riguardo, ritiene che, alla ripresa dei lavori, la Commissione dovrebbe procedere all'audizione del Commissario europeo competente in materia di trasporti, anche per quanto riguarda le questioni relative alla continuità territoriale.
  Riguardo al testo della proposta di parere, ritiene opportuno, con l'intento di accogliere le considerazioni formulate nel corso del dibattito, in particolare dai colleghi Tino Iannuzzi, Tullo e Biasotti, riformulare l'osservazione di cui alla lettera i) nei termini seguenti: «con riferimento alla riforma della governance delle Autorità portuali, si individui un appropriato equilibrio tra le esigenze di razionalizzazione e di coordinamento e l'esigenza di conservare il forte raccordo dei porti con il territorio. Per quanto concerne in modo specifico l'individuazione delle Autorità di sistema portuale, si concorda nel riconoscere l'importanza che assume anche la definizione delle reti di trasporto transeuropee TEN-T rispetto alla programmazione nazionale».
  Per le altre considerazioni svolte in merito al coinvolgimento delle regioni e degli enti locali, ritiene che tale aspetto sia adeguatamente sviluppato nell'osservazione di cui alla lettera j). Sottolinea quindi che anche il tema dell'autonomia finanziaria è indicato nella successiva osservazione di cui alla lettera k).Pag. 141
  Ritiene opportuno accogliere l'indicazione avanzata dal collega Nizzi in merito alla rilevanza della funzione di tutela della sicurezza che caratterizza l'attività dei rimorchiatori; riformula pertanto la proposta di parere in modo da inserire in premessa, laddove si fa riferimento al servizio di rimorchio, tale indicazione.
  Sempre in premessa reputa che possa essere aggiunto anche un riferimento alla definizione di un unico standard di comunicazione dei dati relativi al trasporto delle merci, suggerita dal deputato Catalano.
  Per quanto concerne il rilievo del deputato Mognato in merito alla fiscalità compensativa per i comuni interessati dall'attività crocieristica, osserva che, pur comprendendosi agevolmente le motivazioni di tale proposta, occorre tener conto dell'impatto finanziario che essa può determinare.
  Propone infine di inserire un'ultima osservazione, con la quale si evidenzia l'esigenza che il Governo e, in particolare, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti assicurino un costante confronto con le competenti Commissioni parlamentari sul percorso di attuazione del Piano in oggetto.
  In conclusione dà lettura della nuova formulazione della propria proposta di parere, come risultante dal complesso delle modifiche illustrate (vedi allegato 4).

  Roberta OLIARO (SCpI), pur ritenendo gli obiettivi del Piano del tutto condivisibili, osserva che le azioni in esso contenute sono illustrate in modo assai generico ed esprime quindi alcune riserve sulla efficacia attuativa delle misure in esso recate. Ritiene fondamentale che venga dato adeguato rilievo agli stakeholders, che a suo giudizio devono essere coinvolti nelle scelte effettuate dai porti, essendone i principali investitori. Apprezza le integrazioni proposte dal Presidente alla proposta di parere, e in particolare l'osservazione finale della nuova formulazione di parere, ritenendo opportuno un coordinamento degli interventi effettuati dalle varie articolazioni del Governo, affinché possa essere rispettata la logica di sistema che informa il Piano, e giudica con particolare favore il confronto costante con le competenti Commissioni parlamentari. Ritiene infine necessario che vengano valorizzate le competenze della Direzione generale del trasporto marittimo del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, cui deve essere assegnato un ruolo determinante di controllo, facendo presente che la soppressione del Ministero della marina mercantile ha in passato indebolito fortemente il sistema marittimo e portuale.

  Vincenzo GAROFALO (AP) ritiene apprezzabile l'emanazione di un Piano strategico della portualità e della logistica e, in particolare, sottolinea con favore la logica di sistema alla quale esso si informa. Nel ringraziare il relatore per il rilevante lavoro di analisi svolto sul provvedimento in esame e sui numerosi interventi puntuali introdotti, esprime un particolare apprezzamento per l'osservazione finale introdotta nella nuova formulazione della proposta di parere, evidenziando che il Piano delinea uno scenario suscettibile di una rapida evoluzione, che deve essere colta a livello normativo attraverso il confronto serrato tra il Governo e il Parlamento.

  Sandro BIASOTTI (FI-PdL), intervenendo in sede di dichiarazioni di voto, preannuncia l'astensione del proprio Gruppo, considerando comunque positivo un intervento di sistema nel settore della portualità.

  Franco BORDO (SEL), intervenendo in sede di dichiarazioni di voto, ribadisce le considerazioni già svolte nel corso del dibattito e preannuncia il voto contrario del proprio Gruppo sulla proposta di parere del relatore, che ritiene viziata anche dal fatto di prendere a riferimento un quadro costituzionale non ancora definito rispetto all'attribuzione delle competenze tra Stato e Regioni nel settore portuale.

Pag. 142

  Il sottosegretario Umberto DEL BASSO DE CARO, nel ringraziare il relatore e i componenti della Commissione per i numerosi spunti di riflessione emersi dal dibattito, concorda con la proposta di parere del relatore, come riformulata, (vedi allegato 4) esprimendo in particolare la propria condivisione riguardo alle modifiche introdotte alla lettera i). Riguardo alla governance delle Autorità portuali, ritiene che debba essere fatta un'approfondita e attenta valutazione del caso in cui i comuni interessati non siano città metropolitane, che avrebbe come conseguenza la definizione di soli due componenti in luogo di tre. Nel ricordare anch'egli che il Piano ha visto la luce in un momento in cui è in corso presso il Parlamento una riflessione sull'attribuzione delle competenze dei settori dell'energia, degli aeroporti e dei porti, ritiene opportuno che si guardi al quadro d'insieme e agli obiettivi di fondo del Piano, la cui attuazione permetterà al sistema Paese di recuperare circa cinquanta miliardi, piuttosto che concentrarsi su singole questioni che rischiano di far perdere di vista la visione strategica dello strumento di programmazione emanato dal Governo.
  Esprime quindi parere contrario sulle proposte alternative di parere presentate, rispettivamente, dal Gruppo Movimento 5 Stelle (vedi allegato 2) e dal Gruppo SEL (vedi allegato 3).

  Michele Pompeo META, presidente e relatore, pone in votazione la propria proposta di parere, come riformulata (vedi allegato 4), avvertendo che, in caso di approvazione, devono intendersi precluse le proposte alternative di parere del Gruppo Movimento 5 Stelle e del Gruppo SEL.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole con osservazioni del relatore, come riformulata (vedi allegato 4).

  La seduta termina alle 15.10.

Schema di contratto di programma 2015-2019 tra il Ministero dello sviluppo economico e la società Poste italiane Spa.
Atto n. 195.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con condizioni e osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di contratto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 4 agosto 2015.

  Michele Pompeo META, presidente, propone, se non vi sono obiezioni, che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  Così rimane stabilito.

  Anna Maria CARLONI (PD), relatrice, illustra la propria proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni (vedi allegato 5).

  Michele Pompeo META, presidente e relatore, avverte che il Gruppo Movimento 5 Stelle (vedi allegato 6) e il Gruppo SEL (vedi allegato 7) hanno presentato ciascuno una proposta alternativa di parere contrario.

  Nicola BIANCHI (M5S), in relazione ai contenuti della proposta alternativa di parere contrario presentata dal proprio Gruppo, rinvia alle considerazioni già svolte nel corso del dibattito.

  Franco BORDO (SEL), nell'illustrare la proposta alternativa di parere contrario presentata dal proprio Gruppo, sottolinea che lo schema di contratto di programma con la società Poste italiane va nella direzione contraria rispetto alle preoccupazioni evidenziate in sede parlamentare relativamente all'impatto sociale e occupazionale e alla salvaguardia dei diritti dell'utenza, che le misure contenute nel contratto medesimo potranno avere. In particolare, la modifica della frequenza settimanale di recapito della posta, in conseguenza della quale un quarto della Pag. 143popolazione riceverà la corrispondenza a giorni alterni, è a suo giudizio in contrasto con le indicazioni recate dalla disciplina dell'Unione europea in ordine alla garanzia del servizio universale, che prevedono la consegna della corrispondenza con una frequenza pari a cinque giorni alla settimana. Riguardo al futuro piano industriale della società Poste italiane, con il quale questa provvederà alla razionalizzazione e alla conseguente chiusura, anche parziale, di numerosi uffici postali, richiama i disagi già registratisi nel corso di quest'anno e sottolineati dalle associazioni dei consumatori e dalle amministrazioni comunali. Giudica assai debole il livello di coinvolgimento degli enti locali riguardo alle misure di razionalizzazione, essendo prevista una mera comunicazione degli interventi che si intendono attuare, e richiama le numerose richieste avanzate all'amministratore delegato della società nel corso delle audizioni parlamentari e al Governo, durante lo svolgimento dei numerosissimi atti di sindacato ispettivo, in ordine alla corretta gestione del percorso di coinvolgimento degli enti locali. Evidenzia inoltre l'assenza di misure che incentivino i servizi innovativi, quali, ad esempio, il postino telematico, rispetto ai quali il contratto di programma non reca alcun impegno stringente a carico della società concessionaria del servizio universale. Infine sottolinea, al pari di quanto fatto da altri colleghi nel corso del dibattito, l'inadeguatezza del sistema sanzionatorio e ritiene che la debolezza delle sanzioni, unitamente all'allungamento del periodo di vigenza del contratto, metta Poste italiane in una condizione di ingiustificato privilegio.

  Ivan CATALANO (SCpI) richiama l'attenzione della Commissione sulle disposizioni recate dall'articolo 3, comma 2, del contratto di programma, che prevedono la possibilità, per Poste italiane, di avvalersi di altre società per lo svolgimento di attività strumentali rispetto ai servizi oggetto di affidamento. Osserva che questo genere di appalti, da parte di una società che, seppur formalmente privata, è comunque affidataria di un servizio pubblico, pone specifici problemi di tutela degli interessi pubblici, di legalità e buona amministrazione, nella scelta del contraente. Ritiene opportuno quindi che la proposta di parere sia integrata con uno specifico riferimento all'opportunità che, per lo svolgimento di tali attività strumentali, Poste si debba rivolgere alle sole imprese iscritte negli elenchi compilati dalle Prefetture, ai sensi delle disposizioni anticorruzione. Giudica inoltre opportuna la predisposizione da parte di Poste italiane, anche in collaborazione con l'Autorità nazionale anticorruzione, di apposite linee guida volte a individuare i requisiti di cui devono essere in possesso le società affidatarie. Infine, ritiene necessario introdurre un obbligo, per la società Poste italiane, di motivare le ragioni della esternalizzazione delle attività legate al servizio pubblico, anche alla luce delle risorse umane e strumentali disponibili, fornendo al Governo una adeguata informazione.

  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI giudica convincenti le considerazioni contenute nel parere della relatrice e le sollecitazioni nei confronti del Governo che ne derivano. Evidenzia, peraltro, che il legislatore ha attribuito all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni i compiti di determinare i parametri del servizio universale, anche con riferimento alla presenza degli uffici postali sul territorio, e di verificarne il rispetto da parte di Poste italiane. La richiesta di un confronto con gli enti locali sulle misure di razionalizzazione che Poste intende assumere non è prevista per legge, è stata da lui proposta proprio al fine di valutare l'impatto che tali misure possono produrre e, su propria iniziativa, è stata inserita nello schema di contratto di programma. Ritiene che si tratti del massimo risultato possibile, nel quadro normativo vigente.
  Condivide, altresì, la sollecitazione a fornire alle Commissioni competenti un'adeguata informazione e, al riguardo, segnala che nel parere approvato nella giornata odierna dalla Commissione Lavori pubblici del Senato, è stato richiesto Pag. 144che la relazione inviata da Poste italiane all'Autorità e al Ministero sugli affidamenti effettuati e sulle attività svolte abbia cadenza semestrale, anziché annuale.
  Rileva che la scelta delle società affidatarie per lo svolgimento di attività strumentali spetta esclusivamente a Poste. Giudica che possa essere sicuramente inserito un riferimento all'esigenza di tutelare la legalità e la trasparenza degli affidamenti, per quanto si tratti di criteri e vincoli già previsti dalla normativa vigente.

  Vincenza BRUNO BOSSIO (PD), nell'esprimere il proprio apprezzamento per il parere predisposto dalla collega Carloni, rileva che l'effettivo confronto con i rappresentanti degli enti locali, richiesto nella condizione di cui al n. 1), debba riferirsi anche alle chiusure degli uffici decisi da Poste prima che l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni adottasse la delibera con cui ha prescritto parametri più stringenti di presenza degli uffici postali, con particolare riferimento alle zone disagiate.

  Vincenzo GAROFALO (AP) esprime sincero apprezzamento per il lavoro svolto dalla collega Carloni, che ha saputo riprendere ed illustrare adeguatamente nella propria proposta di parere tutte le questioni avanzate nel dibattito. Sottolinea che non si può ritenere che vi sia un'ingerenza politica se si persegue l'interesse comune. Al contrario è successo che in altre situazioni sono stati interessi di parte a influire su decisioni che erano di competenza del Parlamento e del Governo o che, in ogni caso, avrebbero dovuto essere prese nella prospettiva dell'interesse generale, come è accaduto per la vicenda delle agenzie di recapito. Ribadisce, pertanto, la propria soddisfazione per la proposta di parere che la Commissione si accinge ad approvare e dichiara il voto convintamente favorevole del proprio Gruppo.

  Tino IANNUZZI (PD) osserva che la Commissione, pur dovendo esaminare in pochi giorni un atto complesso come lo schema di contratto di programma, è riuscita a formulare un parere significativo per le questioni evidenziate e per le linee di intervento proposte. Ritiene che tale parere, oltre ad attestare il ruolo che la Commissione può esercitare sulla materia, possa essere di notevole utilità anche per il Governo, quando si troverà a dover esercitare la propria influenza su Poste italiane, rispetto a decisioni che non appaiono condivisibili. Al tempo stesso rimarca che il servizio postale universale è nei fatti molto indebolito e rischia di essere smantellato. Per questo invita la Commissione ad attuare anche una forte iniziativa nei confronti dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, riguardo ad un incisivo esercizio dei propri poteri a tutela di livelli adeguati di prestazione del servizio.

  Settimo NIZZI (FI-PdL) chiede alla relatrice un chiarimento riguardo alla condizione di cui al n. 4), in quanto non ritiene opportuno prevedere un ulteriore margine di tolleranza relativamente alla fornitura delle prestazioni di servizio universale a giorni alterni.

  Franco BORDO (SEL) osserva che la vicenda del servizio postale universale e i contenuti dello schema di contratto di programma in esame mostrano come il Parlamento e il Governo abbiano rinunciato a esercitare il proprio ruolo di controllo, permettendo a Poste italiane di assumere, sulla base di un atteggiamento rivolto esclusivamente al contenimento degli oneri, scelte che penalizzano gravemente i territori e le comunità, che sono privati di servizi essenziali.

  Anna Maria CARLONI (PD), relatrice, con riferimento all'ampio dibattito svolto, sottolinea in via preliminare che il parere della Commissione, pur non essendo giuridicamente vincolante, ha una indiscutibile valenza politica. Proprio per questa ragione ritiene meritevole di essere sottolineata la condizione n. 5), che prevede un'adeguata informazione anche per le Commissioni parlamentari. Per la stesa ragione esprime il proprio apprezzamento Pag. 145per il fatto che il rappresentante del Governo condivida la richiesta, inserita nel parere della Commissione Lavori pubblici del Senato, di prevedere una cadenza semestrale, anziché annuale, per la relazione che Poste è tenuta a predisporre sulla propria attività. Anche a livello parlamentare ritiene che la Commissione debba seguire con particolare attenzione le scelte che saranno effettuate in merito all'organizzazione e al funzionamento del servizio universale. Per quanto riguarda la proposta dell'onorevole Catalano di inserire un riferimento a criteri di legalità degli affidamenti e trasparenza delle procedure, in ordine alle società di cui Poste di avvale per le attività strumentali, pur trattandosi di materia disciplinata dalla normativa vigente, ritiene che tale riferimento possa essere inserito e riformula quindi in tal senso la propria proposta di parere (vedi allegato 8). Chiarisce quindi al collega Nizzi che la condizione di cui al n. 4) è finalizzato proprio a sopprimere la possibilità che sia autorizzato un ulteriore margine di tolleranza in ordine alla fornitura del servizio universale a giorni alterni.

  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI dichiara di essere consapevole che gli interventi relativi alla chiusura degli uffici postali, come anche i numerosi atti di sindacato ispettivo sulla materia, derivano dal fatto che i parlamentari sono sensibilizzati dalle preoccupazioni e dalle proteste delle comunità interessate. Ribadisce tuttavia che sulla base del quadro definito dal legislatore, la definizione dei parametri del servizio universale e la verifica che tali parametri siano rispettati spetta all'Autorità per le garanzie delle comunicazioni. Rispetto ai parametri dettati dall'Autorità, Poste si colloca nettamente al di sopra, per cui è facile prevedere che saranno attuate ulteriori misure di razionalizzazione della rete degli uffici postali. D'altra parte in questo quadro normativo è possibile soltanto un'iniziativa politica e le misure previste nello schema di contratto di programma potranno produrre effetti soltanto nella misura in cui gli enti territoriali sapranno, nel negoziato con Poste, convincere la società a recedere dalle scelte che intende porre in essere. Ribadisce tuttavia che, sulla base della disciplina del settore attualmente vigente, non è possibile prevedere strumenti diversi e più efficaci; a meno che il Parlamento, come legislatore, non proceda a modificare il quadro normativo. Come propria personale opinione, ritiene che l'attribuzione all'Autorità delle competenze prima spettanti al Governo relativamente alla definizione dei parametri del servizio universale e alla verifica del loro rispetto non sia stata opportuna, non per le modalità con cui l'Autorità esercita le competenze ad essa attribuite, ma per il fatto che la politica non può allontanare da sé responsabilità nei confronti dei cittadini e delle comunità. Tali responsabilità, infatti, finiscono per ricadere sulla politica stessa, che tuttavia si trova a quel punto sprovvista degli strumenti per intervenire.
  In conclusione esprime l'assenso del Governo sulla proposta di parere della relatrice, come riformulata (vedi allegato 8). Esprime invece contrarietà sulle proposte alternative di parere presentate, rispettivamente, dal Gruppo Movimento 5 Stelle e dal Gruppo SEL (vedi allegati 6 e 7).

  Michele Pompeo META, presidente e relatore, pone in votazione la proposta di parere del relatore, come riformulata, (vedi allegato 8), avvertendo che, in caso di approvazione, devono intendersi precluse le proposte alternativa di parere del Gruppo Movimento 5 Stelle e del Gruppo SEL.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni della relatrice, come riformulata (vedi allegato 8).

  La seduta termina alle 15.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.50 alle 16.

Pag. 146