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Resoconti delle Giunte e Commissioni

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CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 4 maggio 2016
637.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 66

INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 4 maggio 2016. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO.

  La seduta comincia alle 9.

Sulle priorità strategiche regionali e di sicurezza della politica estera dell'Italia, anche in vista della nuova strategia di sicurezza dell'Unione europea.
Audizione di Mario Morcone, Capo Dipartimento del Ministero dell'interno per le Libertà civili e l'Immigrazione, e di Massimo Franco, giornalista del Corriere della Sera.
(Svolgimento e conclusione).

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione diretta sul circuito televisivo interno.
  Introduce quindi l'audizione.

  Mario MORCONE, Capo Dipartimento del Ministero dell'interno per le Libertà civili e l'Immigrazione, e Massimo FRANCO, giornalista del Corriere della Sera, svolgono una relazione sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva.

  Intervengono quindi le deputate Marietta TIDEI (PD), Sandra ZAMPA (PD) e Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI).

  Mario MORCONE, Capo Dipartimento del Ministero dell'interno per le Libertà civili e l'Immigrazione, e Massimo FRANCO, giornalista del Corriere della Sera, replicano ai quesiti posti e forniscono ulteriori precisazioni ed integrazioni.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, dichiara quindi conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.30.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

Pag. 67

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 4 maggio 2016. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. — Interviene il sottosegretario agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 13.50.

Sui lavori della Commissione.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, si rammarica per l'assenza di tutti i gruppi di opposizione e della stessa maggioranza, con l'eccezione di un esiguo numero di deputati del gruppo del Partito Democratico e del Gruppo Misto, dalla seduta di questa mattina, in cui si è tenuta l'audizione del prefetto Mario Morcone e del giornalista Massimo Franco nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle priorità strategiche regionali e di sicurezza della politica estera dell'Italia, anche in vista della nuova strategia di sicurezza dell'Unione europea. Tale assenza ha costituito un'occasione mancata per i colleghi assenti ai fini di un pacato confronto di merito su questioni assai rilevanti per la politica estera del nostro Paese e per l'opinione pubblica, oltre ad una mancanza di rispetto per gli auditi.
  In generale, con riferimento all'andamento orario dei lavori dell'Assemblea, rileva la perdurante compressione dei tempi di lavoro a disposizione delle Commissioni permanenti, che avviene talvolta con breve preavviso e senza considerazione per il calendario dei lavori già definito da parte delle Commissioni.

  La Commissione prende atto.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo istitutivo della Banca asiatica per gli investimenti in infrastrutture, con Allegati, fatto a Pechino il 29 giugno 2015.
C. 3642 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta di ieri.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, ricorda che nella seduta di ieri i gruppi hanno condiviso l'opportunità che sul provvedimento in titolo, di cui è stata riconosciuta anche da parte del rappresentante del Governo la particolare rilevanza, si svolga un approfondito esame di merito. Si rammarica per gli esigui tempi a disposizione, derivanti dal prolungarsi delle votazioni presso l'Assemblea.

  Carlo SIBILIA (M5S), nel riprendere le considerazioni già svolte nella seduta precedente, osserva che la ratifica in titolo differisce sostanzialmente da ciò che il Movimento Cinque Stelle si sarebbe atteso da un provvedimento di così grande importanza sia sul piano economico sia su quello politico. Evidenzia, quindi, pur nella necessaria ristrettezza dei tempi del dibattito, alcuni aspetti problematici.
  In primo luogo, ribadisce le osservazioni contenute nell'analisi di impatto sulla regolamentazione allegata al testo, richiamando ancora una volta l'attenzione della Commissione sulle Sezioni III e IV. In particolare, invita a considerare quanto riportato nella Sezione IV, di cui dà nuovamente lettura, da cui si evince che il ruolo del nostro Paese rischia di risultare drasticamente ridimensionato, anziché essere di primo piano come richiederebbe un Accordo che può certamente qualificarsi come epocale dal punto di vista dello scenario politico – peraltro interessante, dal punto di vista del suo gruppo – in quanto modifica notevolmente l'assetto finanziario globale e crea di fatto una struttura alternativa al modello «atlantico», imperniato su istituzioni quali il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale.
  Ritiene altresì che ciò significhi che l'Italia non è riuscita a far valere i propri interessi a livello internazionale, ad esempio indirizzando l'utilizzo dei fondi previsti per il funzionamento della Banca asiatica verso la creazione di condizioni di favore per le piccole e medie imprese italiane operanti nei mercati asiatici, come il suo gruppo si sarebbe impegnato a fare.Pag. 68
  Evidenzia, inoltre, le valutazioni contenute nella Sezione V, lettera D) dell'AIR, che stimano in 515 milioni di euro l'impegno finanziario richiesto al nostro Paese per la quota di azionariato della Banca. Osserva, al proposito, la necessità di conoscere dal rappresentante del Governo in che modo verranno impiegati tali fondi pubblici, considerate le opzioni prospettate, evitando che essi possano favorire solo alcune grandi multinazionali straniere o progetti come il cosiddetto consorzio «TAP» (Trans Adriatic Pipeline), anziché appunto le piccole e medie imprese italiane, o siano destinati a finanziare progetti su cui il Movimento Cinque Stelle manifesta da sempre la propria contrarietà, quali lo sfruttamento dei combustibili fossili e non le energie rinnovabili.
  Richiamando le finalità espresse nelle lettere A) e B) della Sezione I dell'AIR, ribadisce che, in coerenza con tali finalità, l'utilizzo dei richiamati fondi pubblici avrebbe dovuto essere diretto a garantire un ritorno economico alle piccole e medie imprese italiane o comunque per infrastrutture di carattere pubblico. Considerata l'attenzione cinese per la cosiddetta «Via della Seta» e, in tale contesto, per la città di Venezia, chiede se il Governo conosca le aziende che saranno coinvolte e se realtà nazionali come la stessa Finmeccanica saranno parti attive garantite o dovranno invece recedere di fronte a colossi di Paesi emergenti.
  Nell'osservare inoltre che i fondi sarebbero garantiti da idonea copertura, si domanda come mai ciò non avvenga per altri provvedimenti altrettanto importanti, come ad esempio la proposta sul reddito di cittadinanza, avanzata da tempo dal suo gruppo e sulla quale le obiezioni mosse sono sempre state connesse alla sua onerosità.
  Richiama quindi l'attenzione della Commissione sulla lettera C) della Sezione VII dell'AIR e, in particolare, sulla constituency e sulla nomina del nostro rappresentante in seno al board della Banca asiatica, invitando a considerare con il dovuto approfondimento tale aspetto.
  Nello stigmatizzare la mancata previsione di meccanismi periodici di revisione dell'Accordo, auspica occasione di approfondimento ulteriore preannunciando la presentazione di proposte emendative e in ogni caso di ordini del giorno presso l'Aula in merito ai profili qui sollevati e in particolare sulle modalità di versamento della prima tranche degli importi.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA nel manifestare piena disponibilità del Governo ad un confronto sereno sul provvedimento, ne evidenzia il valore storico e l'importanza che il nostro Paese possa essere rappresentato con diritto di voto alla prima riunione del board, fissata per il 26 giugno prossimo, avendo ratificato l'Accordo. Ritiene che l'Accordo configuri un elemento innovativo importante per il nostro sistema economico e per le imprese italiane proprio al fine di accrescerne il ruolo e la forza competitiva sulla scena internazionale.

  Carlo SIBILIA (M5S) non ritiene che la scadenza di giugno si esplicitata nel provvedimento in titolo.

  Sandra ZAMPA (PD), relatrice, conferma al collega Sibilia la notorietà della scadenza del 26 giugno prossimo e il rischio che polemiche di breve respiro compromettano una opportunità davvero decisiva per le imprese italiane, già così provate dalla crisi economica di questi anni. L'Accordo in esame è di rilievo centrale per il nostro Paese e la quota del 2,57 per cento del capitale dell'AIIB detenuta dal nostro Paese, che condivide con soli altri quattro Paesi non regionali la quota minoritaria del 25 per cento del capitale, essendo rapportata al nostro PIL, va commisurata ad una più che apprezzabile forza competitiva. Auspica pertanto che il Movimento Cinque Stelle non assuma una linea poco lungimirante e che preclude un'opportunità al nostro sistema produttivo.

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  Fabrizio CICCHITTO, presidente, ribadendo la necessità di una riflessione in merito ad un migliore coordinamento dei tempi tra lavori d'Assemblea e lavori di Commissione, alla luce dell'intervento del collega Sibilia propone la fissazione di un termine per la presentazione di emendamenti a lunedì 11 maggio, alle ore 15.

  La Commissione concorda.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.10.