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CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 13 ottobre 2016
709.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 38

INTERROGAZIONI

  Giovedì 13 ottobre 2016. — Presidenza del presidente, Francesco Saverio GAROFANI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Domenico Rossi.

  La seduta comincia alle 10.

5-08942 Frusone: Sul contratto firmato dal Ministro della difesa e dal Ministro della difesa del Qatar per la realizzazione di sette unità navali militari.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato).

  Luca FRUSONE (M5S) osserva che la risposta del Governo è tutta incentrata sulla preoccupazione di fornire rassicurazioni in merito al rispetto della legge n. 185 del 1990, nonché della normativa europea ed internazionale che disciplina il commercio di armi e materiali bellici.
  Questo aspetto non è stato però messo in dubbio dall'atto di sindacato ispettivo, che intende, piuttosto, sviluppare un ragionamento a monte sull'opportunità di stipulare contratti per la vendita di armamenti con Paesi – come il Qatar – i cui Governi si rendono complici di sistematiche violazioni dei diritti umani.
  Ricorda, infatti, che numerose organizzazioni internazionali, tra cui Human Rights Watch e Amnesty International, oltre che le stesse Nazioni Unite, hanno più volte condannato le politiche qatariote nei confronti dei propri cittadini e che le truppe di questo Paese partecipano alla coalizione guidata dall'Arabia Saudita per combattere le forze ribelli nello Yemen. Inoltre, particolarmente preoccupanti sono le notizie stampa che attribuiscono al Qatar un ruolo di primo piano nel finanziamento del sedicente Stato islamico.
  Sottolinea, quindi, come, sulla base di questi presupposti, il Movimento 5 Stelle non ritenga concepibile fare accordi per la vendita di sistemi di armamento, tanto più se moderni e tecnologicamente avanzati, con Paesi come il Qatar e lamenta il silenzio della risposta sul ruolo svolto dalla ministra della difesa Pinotti nelle trattative riguardanti il contratto per la costruzione di sette unità navali militari. Aggiunge che la legge n. 185, se da una parte vieta di fornire armi ai Paesi in guerra, dall'altra non impone di fornirle ai Paesi che non siano riconosciuti in guerra: in altre parole, il Ministero della difesa Pag. 39dovrebbe svolgere una valutazione di opportunità e astenersi dallo stringere qualsivoglia accordo in materia di armi con i governi di Paesi che violano i diritti umani o che sono sospettati di condurre guerre in contrasto con il diritto internazionale.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 10.05.

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