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CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 2 maggio 2017
810.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 32

INDAGINE CONOSCITIVA

  Martedì 2 maggio 2017. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO.

  La seduta comincia alle 13.30.

Indagine conoscitiva sulla Strategia italiana per l'Artico.
Audizione dell'Ambasciatore del Regno di Norvegia in Italia, Bjoern Trygve Grydeland.
(Svolgimento e conclusione).

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche attraverso la web-tv della Camera dei deputati. Introduce, quindi, l'audizione.

  Bjoern Trygve GRYDELAND, Ambasciatore del Regno di Norvegia in Italia, svolge una relazione sui temi oggetto dell'indagine.

  Intervengono quindi i deputati Bruno CENSORE (PD), Emanuele SCAGLIUSI (M5S) e Fabrizio CICCHITTO, presidente.

  Bjoern Trygve GRYDELAND, Ambasciatore del Regno di Norvegia in Italia, replica ai quesiti posti e fornisce ulteriori precisazioni.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.10.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

Pag. 33

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 2 maggio 2017. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il viceministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Mario Giro.

  La seduta comincia alle 14.10.

DL 50/2017 Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo.
C. 4444 Governo.

(Parere alla V Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Marco CAUSI, relatore, sottolinea che il provvedimento, calendarizzato per la discussione generale in Assemblea lunedì 29 maggio e in scadenza il 23 giugno 2017, reca un insieme di misure – per il contrasto all'evasione fiscale; in materia di giustizia tributaria anche al fine di deflazionare il contenzioso; per il contenimento della spesa pubblica; per interventi sugli enti territoriali sia in chiave di contenimento della spesa sia a fini di redistribuzione delle risorse in base ai fabbisogni e alle capacità fiscali degli enti – di per sé necessarie ed indifferibili e che lo appaiono tanto più alla luce degli indirizzi impressi al Governo dal Parlamento italiano, con la risoluzione in Assemblea n. 6-00312 del 27 aprile scorso, in occasione del Consiglio europeo straordinario del 29 aprile scorso. Chiarisce che il riferimento è agli impegni finalizzati al rilancio economico e sociale dell'Italia nell'intento di stimolare la competitività ed attrattività del nostro sistema-Paese e di ridurre l'eventuale impatto negativo del fenomeno Brexit, cogliendo al contempo i margini di opportunità che esso reca con sé.
  Ricordando che gli impegni contenuti all'interno del DEF sono molto rilevanti, sostiene che il decreto in esame contiene aggiustamenti di finanza pubblica modesti, basati sull'aumento di alcune imposte sui vizi – giochi e tabacchi –, su tagli di spesa e sulla sistemazione di partite relative agli enti locali-trasporto pubblico locale, fabbisogni standard diversi dai servizi sanitari.
  Ritiene che meritino una menzione specifica le disposizioni contemplate dal provvedimento concernenti ulteriori interventi in favore delle zone terremotate, con riferimento agli eventi che nel 2016 e nel 2017 hanno colpito i territori di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Ricorda che, dopo le misure disposte dal decreto-legge n. 189 del 2016 e dal decreto-legge n. 8 del 2017, il provvedimento istituisce soprattutto un Fondo presso il Ministero dell'economia e delle finanze per un importo di 1 miliardo di euro per ciascuno degli anni 2017, 2018 e 2019, finalizzato ad interventi di ricostruzione nei comuni colpiti, nei comuni delle zone a rischio sismico 1 e per incentivare piani sperimentali per la difesa sismica degli edifici pubblici attraverso il finanziamento di dieci cantieri pilota. Segnala che, inoltre, è disposta un'ulteriore proroga della sospensione e della rateizzazione dei tributi sospesi, nonché la proroga degli incentivi già previsti, la compensazione nella perdita di gettito derivante dalla TARI e l'istituzione di una Zona Franca Urbana Sistema Centro Italia nelle Regioni colpite, a sostegno delle imprese e dei lavoratori autonomi e nel rispetto delle norme europee sugli aiuti «de minimis», conformemente agli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea.
  Passando alle norme di più stretta competenza della Commissione, menziona l'articolo 13, riguardante la riduzione delle dotazioni di missioni e programmi di spesa dei Ministeri. Il provvedimento dispone per l'anno 2017 una riduzione per un totale di 460 milioni di euro per il raggiungimento degli obiettivi programmatici indicati nel DEF per l'anno 2017. Segnala che, quanto al Ministero degli Pag. 34affari esteri e della cooperazione internazionale, il contributo è di 4 milioni e 505 mila euro, di cui predeterminati per legge 1 milione e 334 mila euro.
  Nello specifico, secondo quanto evidenzia la tabella allegata al provvedimento, evidenzia che la riduzione si articola, quanto alla Missione «L'Italia in Europa e nel mondo» (-4.073 mila euro), in ordine decrescente nei seguenti programmi: per la «Promozione del Sistema Paese» -1.595 mila euro; per la «Presenza dello Stato all'estero tramite le strutture diplomatico-consolari» -1.425 mila euro; per l’«Integrazione europea» -301 mila euro; per le «Rappresentanze all'estero e servizi ai cittadini e alle imprese» -272 mila euro; per la «Cooperazione allo sviluppo» -236 mila euro. Evidenzia che seguono riduzioni di importi minori ai programmi «Promozione della pace e sicurezza internazionali» (-64 mila), «Italiani nel mondo e politiche migratorie» (-53 mila), «Coordinamento dell'Amministrazione nell'ambito internazionale» (-48 mila), «Protocollo internazionale» (-41 mila), «Cooperazione economica e relazioni internazionali» (-23 mila), «Comunicazione in ambito internazionale» (-8 mila euro) e «Sicurezza delle strutture in Italia e all'estero e controlli ispettivi» (-8 mila euro).
  Per la missione «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche» la tabella accerta riduzioni di 431 mila euro per il Programma «Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza» e una riduzione di modesto imposto per il programma «Indirizzo politico».
  Precisa che le misure di riduzione in questione sul piano metodologico non possono essere equiparate a tagli lineari in quanto esse, secondo quanto evidenzia la relazione tecnica, sono apportate, quanto a 161 milioni di euro, in maniera indistinta attraverso riduzioni di missioni e programmi di spesa dei Ministeri, e, quanto a 299 milioni di euro, tramite riduzioni puntuali di talune tipologie di spesa, anche attraverso il definanziamento di specifiche autorizzazioni di spesa. Segnala che, per scongiurare debiti fuori bilancio o effetti negativi sull'indebitamento netto delle Amministrazioni, per ogni Ministero la base aggredibile concerne le sole risorse disponibili al netto di quelle già appostate per impegni di carattere pluriennale. Inoltre, per assicurare l'opportuna flessibilità gestionale nel corso del 2017, la norma prevede una procedura di rimodulazione. Infine, sottolinea che l'articolo 11 del provvedimento, concernente la definizione agevolata delle controversie tributarie, prevede che eventuali introiti potranno essere destinati in via residuale al reintegro, anche parziale, delle dotazioni finanziarie delle missioni e dei programmai di spesa dei Ministeri.
  Ciò premesso, precisa che la manovra di bilancio delineata dal decreto-legge porta il volume complessivo dello stanziamento iniziale dello stato di previsione del Ministero, per il 2017, a euro 2.607.916.058, per un volume pari a circa lo 0,20 per cento del bilancio dello Stato, se considerato al netto dei trasferimenti all'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (415 milioni di euro) e al Fondo Europeo di Sviluppo (470 milioni). Il peso delle riduzioni si concentra su capitoli rimodulabili di natura sia corrente, che di conto capitale, destinati all'acquisto di beni e servizi per il funzionamento dell'Amministrazione, a investimenti e al pagamento di altre spese predeterminate per legge, variamente riconducibili al finanziamento di iniziative e programmi gestiti dal Ministero.
  Nel dettaglio, tra gli stanziamenti interessati dalla manovra in esame segnala in primo luogo quelli relativi al capitolo che finanzia le spese di funzionamento delle Rappresentanze diplomatiche e consolari, la cui dotazione è stata diminuita di 1.337.224 euro, pari al 2,3 per cento del suo volume iniziale (57.980.211 euro).
  Evidenzia, poi, una riduzione del cosiddetto Fondo cultura («Fondo da ripartire per interventi volti al potenziamento della promozione della cultura e della lingua italiana»), il cui capitolo 2765 aveva ricevuto dalla legge di bilancio per il 2017 uno stanziamento di 20 milioni di euro finalizzati alla promozione della lingua e Pag. 35cultura italiane, tra le quali il sostegno delle attività degli enti gestori di corsi di lingua e cultura italiana. Ricorda che la diminuzione di tali risorse è stata pari a 823.015 euro, circa il 4,1 per cento del totale di inizio esercizio.
  Evidenzia che un ulteriore significativo taglio ha riguardato, all'interno del Programma 32.3 («Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza»), il capitolo 1392, relativo al finanziamento degli interventi software e hardware di manutenzione della rete informatica presso la sede centrale e le sedi estere, per un ammontare di 206.093 euro, pari a quasi il 7,8 per cento dello stanziamento iniziale (2.645.499 euro).
  Infine, segnala che altre riduzioni investono, tra gli altri, il finanziamento degli Istituti italiani di cultura all'estero (capitolo 2471 del programma 4.9), quello per le iniziative in favore della minoranza italiana nei paesi della ex Jugoslavia (capitolo 4544 del programma 4.7 «Integrazione europea»), il Fondo da ripartire per provvedere ad eventuali sopravvenute maggiori esigenze di spese per acquisto di beni e servizi dell'Amministrazione (capitolo 1296 del programma 4.13 «Rappresentanza all'estero e servizi ai cittadini e alle imprese»). Rammenta che tali diminuzioni si aggiungono a quelle ben più corpose che, per effetto dei provvedimenti di contenimento della spesa pubblica, hanno interessato il bilancio della Farnesina negli ultimi anni, con particolare riguardo agli stanziamenti destinati a spese di funzionamento, diminuiti di oltre 226 milioni di euro dal 2010 al 2016.
  Evidenzia che le ulteriori norme di competenza della Commissione si rinvengono nel Titolo IV del provvedimento, attinente alle misure urgenti per il rilancio economico e sociale.
  Nello specifico, segnala il dettato dell'articolo 47 in materia di interventi per il trasporto ferroviario che, al comma 9, dispone che, nelle more della sottoposizione al CIPE del progetto definitivo della sezione transfrontaliera della nuova linea ferroviaria Torino-Lione, ai fini dell'avvio della realizzazione dell'opera con le modalità di cui all'articolo 2, commi 232, lettere b) e c), e 233, della legge 23 dicembre 2009, n. 191, come previsto dall'articolo 3 della legge 5 gennaio 2017, n. 1, recante la Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica francese per l'avvio dei lavori definitivi della sezione transfrontaliera della nuova linea ferroviaria Torino-Lione, fatto a Parigi il 24 febbraio 2015, e del Protocollo addizionale, con Allegato, fatto a Venezia l'8 marzo 2016, con annesso Regolamento dei contratti adottato a Torino il 7 giugno 2016, sono autorizzate le attività propedeutiche all'avvio dei lavori a valere sulle risorse di cui all'articolo 1, comma 208, della legge 24 dicembre 2012, n. 228, allo scopo finalizzate a legislazione vigente. Sottolinea che l'opera è monitorata ai sensi del decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229.
  Evidenziando che la norma integra un adempimento amministrativo dovuto in considerazione dell'intero pacchetto negoziale già approvato, segnala che, secondo quanto precisa la relazione tecnica, la disposizione è finalizzata al rispetto delle tempistiche previste e a non incorrere nel definanziamento delle risorse europee già assegnate all'opera (Contratto di sovvenzionamento europeo del 1o dicembre 2015, sottoscritto dai competenti Ministeri italiano e francese con la Innovation and Networks Executive Agency – INEA). A tal fine, segnala che dovrà essere sottoposto al CIPE il progetto definitivo dell'intera sezione transfrontaliera per l'autorizzazione all'avvio del progetto secondo lotti costruttivi individuati dallo stesso CIPE, il quale ha comunque già approvato, con delibera n. 19 del 2015, il progetto definitivo in territorio italiano con un limite di spesa di 2 milioni 564 mila e 800 euro. Come precisa la stessa relazione tecnica, rammenta che a legislazione vigente tali risorse sono disponibili per dare copertura a costi di committenza, espropri e convenzioni, nonché ai macrolotti A e B (tunnel di base e opere all'aperto in Francia). Segnala, poi, che la relazione precisa Pag. 36che dalla disposizione, avente carattere procedurale, non discendono nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
  Sottolinea che nel successivo Capo inerente «Misure per il lavoro, la produttività delle imprese e gli investimenti» è contenuto l'articolo 56, in materia di patent box, ovvero di tassazione agevolata dei redditi derivanti da alcuni beni immateriali tra cui marchi e brevetti. Ricorda che tale regime, introdotto dalla legge di stabilità per il 2015, consente di escludere dal reddito il 50 per cento degli redditi derivanti dall'utilizzo di alcune tipologie di marchi e brevetti e le plusvalenze derivanti dalla loro cessione a condizione che il 90 per cento del relativo corrispettivo sia reinvestito. Segnala che tale opzione è valida anche per società non residenti in Italia purché site in Paesi con i quali viga un accordo per evitare le doppie imposizioni e con cui vi sia un effettivo scambio di informazioni.
  Quanto alla disposizione, essa è finalizzata ad allineare la disciplina del patent box di cui all'articolo 1, commi da 37 a 45, della legge n. 190 del 2014 (legge di stabilità per il 2015), alle linee guida dell'OCSE di cui al documento «Countering Harmful Tax Practices More Effectively, Taking into Account Transparency and Substance, Action 5 – 2015 Final Report». Rispetto al 2015, il patent box sarà mantenuto solamente sui brevetti e non anche sui marchi, in modo da avere un regime omogeneo a quello consigliato dall'OCSE.
  Segnala, infatti, che il comma 1, lettere a) e c), elimina i marchi di impresa dall'alveo dei beni immateriali per i quali è possibile fruire del regime agevolativo e introduce un'ulteriore tipologia caratterizzata dalla compresenza di più beni immateriali agevolabili legati tra loro da vincolo di complementarietà tale da non poter essere separati ai fini della determinazione del reddito agevolabile riferibile al singolo bene immateriale. Evidenzia che in tale categoria rientrano i software coperti da copyright, i brevetti industriali, i disegni e i modelli, nonché i processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili e che, a tali fini, è modificata la legge n. 190 del 2014. Sottolinea che la relazione tecnica quantifica i dati derivanti dalla detassazione dei redditi d'impresa in attuazione della disciplina sulla patent box.
  Segnala anche il successivo articolo 57 in materia di attrazione per gli investimenti, finalizzato ad agevolare l'autonomo finanziamento delle PMI mediante capitali di rischio raccolto tramite privati, senza gravare sulle banche e tantomeno sullo Stato.
  Ritiene di sicuro interesse per la Commissione anche l'articolo 59, concernente il Transfer pricing, vale a dire il metodo per la determinazione del giusto prezzo nei trasferimenti di beni e servizi tra imprese collegate residenti in Paesi a fiscalità diverse. Ricorda che, come precisa la relazione di accompagnamento, la norma – che, avendo carattere procedurale, non produce effetti onerosi – ha lo scopo di adeguare la terminologia della disciplina domestica in materia di prezzi di trasferimento alle più recenti indicazioni emerse nella sede dell'OCSE anche nell'ambito dei lavori del progetto Base Erosion and Profit Shifting (BEPS), ai fini della corretta determinazione del valore normale delle operazioni tra imprese associate e delle conseguenti variazioni del reddito. Inoltre, sotto il profilo procedurale, sottolinea che l'articolo disciplina le ipotesi di riconoscimento di variazioni in diminuzione del reddito.
  Al riguardo osserva, in generale, che la lotta all'erosione fiscale non sia attuabile introducendo nuove tasse, ad esempio sul web o sulle multinazionali, e che sia invece più efficace far emergere in modo chiaro i prezzi di trasferimento. In base al citato progetto BEPS dell'OCSE, dal 1o giugno i prezzi di trasferimento dovranno essere valutati ai prezzi di mercato, come se riguardassero transazioni tra soggetti indipendenti. Sottolinea che ciò consentirà alle amministrazioni fiscali degli Stati nazionali di avere una base molto solida per gli accertamenti. Coglie l'opportunità per ricordare il lavoro specifico svolto dall'Italia Pag. 37su questo terreno e che ha dato i propri frutti in occasione della nota vertenza nei confronti di un'importante e assai nota azienda del web.
  Aggiunge, inoltre, che il progetto BEPS ha l'obiettivo di ridurre le aree di erosione fiscale delle grandi imprese, che riescono a pagare meno tasse perché erodono le basi fiscali delle giurisdizioni nazionali spostando i loro flussi finanziari a seconda delle convenienze fiscali, ed è stato avviato dall'OCSE nel 2013, inserendosi nell'ambito dell'azione di contrasto allo spostamento della base imponibile dai Paesi ad alta fiscalità verso giurisdizioni con pressione fiscale bassa o nulla da parte di imprese multinazionali. Rammenta che nel 2015 l'OCSE ha presentato il Rapporto finale del progetto BEPS che attesta che l'ammontare complessivo dell'erosione fiscale mondiale è stimato tra i 100 e i 240 miliardi di dollari all'anno, pari al 4-10 per cento del totale delle imposte sulle società. Segnala che, in risposta a tali cifre, la legge italiana di stabilità per il 2016 ha introdotto l'obbligo per le società controllanti e residenti in Italia di gruppi multinazionali di presentare annualmente una rendicontazione Paese per Paese con l'ammontare di ricavi, degli utili lordi, delle imposte pagate e maturate insieme ad altri ulteriori indicatori dell'attività economica effettiva.
  Evidenzia che la disposizione novella l'articolo 110 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, per prevedere che «I componenti del reddito derivanti da operazioni con società non residenti nel territorio dello Stato, che direttamente o indirettamente controllano l'impresa, ne sono controllate o sono controllate dalla stessa società che controlla l'impresa, sono determinati con riferimento alle condizioni e ai prezzi che sarebbero stati pattuiti tra soggetti indipendenti operanti in condizioni di libera concorrenza e in circostanze comparabili, se ne deriva un aumento del reddito. La medesima disposizione si applica anche se ne deriva una diminuzione del reddito, secondo le modalità e alle condizioni di cui all'articolo 31-quater del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600». Segnala che, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, possono essere determinate, sulla base delle migliori pratiche internazionali, le linee guida per l'applicazione della nuova norma. Ritiene che la norma, in sostanza, adegua il citato testo unico al principio di libera concorrenza così come enunciato dall'OCSE nella Convenzione contro le doppie imposizioni e nelle Linee Guida sui prezzi di trasferimento per le imprese multinazionali e le amministrazioni fiscali.
  Inoltre, ricorda che l'articolo 59 novella il decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, recante «Disposizioni comuni in materia di accertamento delle imposte sui redditi», per inserirvi un nuovo articolo 31-quater, secondo il quale la rettifica in diminuzione del reddito, derivante dall'applicazione dal sopracitato articolo 110, può essere riconosciuta nei seguenti casi tassativi:
   a) in esecuzione degli accordi conclusi con le autorità competenti degli Stati esteri a seguito delle procedure amichevoli previste dalle convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni sui redditi o dalla Convenzione 90/436/CE del 23 luglio 1990;
   b) a conclusione dei controlli effettuati nell'ambito di attività di cooperazione internazionale i cui esiti siano condivisi dagli Stati partecipanti;
   c) a seguito di istanza da parte del contribuente da presentarsi secondo le modalità e i termini previsti con provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle entrate, a fronte di una rettifica in aumento definitiva e conforme al principio di libera concorrenza effettuata da uno Stato con il quale è in vigore una convenzione per evitare le doppie imposizioni sui redditi che consenta un adeguato scambio di informazioni. Ricorda che, in ogni caso, resta ferma la facoltà per il contribuente di richiedere l'attivazione delle procedure amichevoli di cui alla lettera a), ove ne ricorrano i presupposti.

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  Sottolinea che la relazione tecnica attesta che dall'attuazione della nuova normativa deriverebbe un efficientamento generalizzato delle procedure amichevoli con altri Stati.
  Infine, ritiene opportuno menzionare l'articolo 63 che, nell'ambito del Capo concernente gli investimenti per eventi sportivi, per il periodo 2017-2027, ai fini della realizzazione del progetto Ryder Cup 2022, facendo seguito allo stanziamento disposto con la legge di bilancio per il 2017 (5 milioni e 400 mila euro annui fino al 2027), concede a favore di Ryder Cup Europe LLP, relativamente alla parte non coperta dai contributi dello Stato, la garanzia dello Stato per un ammontare fino a 97 milioni di euro. Segnala che, secondo quanto spiega la relazione tecnica, la garanzia viene concessa ex lege rinviando ad un decreto ministeriale per i profili tecnici di operatività della garanzia, che sarà iscritta senza dover prevedere un incremento delle risorse disponibili a legislazione vigente. Evidenzia che la Federazione Italiana Golf provvede a fornire annualmente alla Presidenza del Consiglio e al MEF una relazione sulle attività svolte, accompagnata da una analitica rendicontazione dell'utilizzo delle somme assegnate.
  A tal proposito ricorda che, nel dicembre 2015, la Federazione Italiana Golf si è aggiudicata il diritto di ospitare in Italia l'edizione 2022 della Ryder Cup, la più importante manifestazione golfistica di livello internazionale. Conseguentemente, la Federazione italiana ha sottoscritto con la Ryder Cup Europe LLP, ente di diritto inglese titolare dei diritti sportivi per l'Europa, un contratto per la nazione ospitante recante le regole per la realizzazione dell'evento sia sul piano sportivo sia su quello finanziario. Segnala che, secondo tale contratto, in assenza di garanzia statale l'ente inglese avrebbe già potuto risolvere il contratto assegnando l'evento ad un altro Paese candidato (Spagna, Germania o Austria). Ricorda che il nostro Paese, che è inadempiente rispetto al contratto sottoscritto, ha però ottenuto una proroga condizionata alla istituzione entro il presente mese di aprile della pattuita garanzia statale. Ritiene che questo confermi, tra l'altro, il carattere di straordinaria necessità ed urgenza della misura, che contempla comunque l'organizzazione di ulteriori eventi sportivi di analoga natura (circa 100) previsti in Italia con cadenza annuale e che saranno accompagnati da interventi di riqualificazione di aree urbane e periurbane.
  Sulla base di quanto fin qui esposto, formula una proposta di parere favorevole sul provvedimento in titolo nell'auspicio che le riduzioni di spesa a carico del bilancio della Farnesina abbiano un limitato impatto sulle spese di funzionamento di tale Amministrazione, tenuto conto dello sforzo già profuso dal MAECI per il contenimento della spesa pubblica (vedi allegato).

  Il Viceministro Mario GIRO si associa alla relazione illustrata dal relatore.

  Eleonora CIMBRO (MDP), nell'annunciare, anche a nome del suo gruppo, il voto favorevole alla proposta di parere del relatore, evidenzia che la cosiddetta «manovrina» in esame rappresenta un passaggio necessaria e per certi aspetti dovuto a causa del richiamo rivolto al nostro Paese da parte dell'Unione europea in merito ad errori che sono stati commessi in passato. Esprime particolare preoccupazione relativamente ai tagli previsti per il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale anche rispetto al fatto che, come annunciato dal relatore, vi saranno tagli ancora più consistenti nella manovra autunnale. In proposito, nel considerare doverose le riduzioni degli sprechi, si dice convinta della opportunità di un'inversione di tendenza per iniziare invece a disporre incrementi di ricorse a sostegno dell'azione internazionale del nostro Paese.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), nel sostenere la relazione illustrata dal relatore e la sua proposta di parere favorevole, si associa all'auspicio affinché le riduzioni di spesa incidano il meno possibile Pag. 39sul funzionamento del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale. A tal proposito ricorda che il nostro Paese ha una spesa sostanzialmente inferiore rispetto ad altri Paesi del suo calibro per quanto riguarda la politica estera e di cooperazione internazionale e che questa Commissione non ha mai cessato di affermare con convinzione la necessità, invece, di un'allocazione di risorse a favore dell'Amministrazione degli affari esteri proporzionata al ruolo internazionale cui il nostro Paese ambisce.

  Francesco MONACO (PD) propone di trasformare in osservazione la premessa alla proposta di parere favorevole formulata dal relatore e di riformularla nel senso di prevedere un monitoraggio degli ulteriori tagli di spesa effettuati sulle risorse del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale affinché essi non vadano ad incidere sui servizi e sulle sue funzioni più essenziali.

  Marco CAUSI, relatore, si rimette al parere del rappresentante del Governo sulla proposta dell'onorevole Monaco, ritenendo che un'osservazione espressa in tali termini possa rappresentare un elemento negoziale vantaggioso per la Farnesina a condizione che sussistano margini per una trattativa sulle riduzioni con il Ministero dell'economia e delle finanze, rappresentando diversamente fin da ora un tentativo destinato all'insuccesso.

  Il Viceministro Mario GIRO rileva che allo stato non sussistono spazi di trattativa per rimodulare in chiave riduttiva il quadro di tagli prospettato dal provvedimento in esame per il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.

  Marco CAUSI, relatore, conferma, pertanto, la proposta di parere favorevole nei termini già formulati.

  Emanuele SCAGLIUSI (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede che il voto sulla proposta di parere sia rinviato successivamente allo svolgimento delle audizioni relative al provvedimento, programmate presso la V Commissione.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, prendendo atto della richiesta dell'onorevole Scagliusi, fa presente che la Commissione è chiamata ad esprimere il proprio parere il prima possibile e su profili di competenza che prevedibilmente non costituiranno oggetto di analisi in occasione del ciclo istruttorio previsto presso la Commissione Bilancio. Conferma, quindi, l'opportunità di concentrare nella seduta odierna l'esame in sede consultiva del provvedimento in titolo.

  Giuseppe Stefano QUINTARELLI (CI) preannuncia il proprio voto di astensione sulla proposta di parere favorevole del relatore.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

  La seduta termina alle 14.30.

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