TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 901 di Mercoledì 20 dicembre 2017

 
.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

   TERZONI, ZOLEZZI, BUSTO, DAGA, DE ROSA, MICILLO, MASSIMILIANO BERNINI, AGOSTINELLI, CECCONI, GALLINELLA, CIPRINI e CASTELLI. — Al Ministro per i rapporti con il Parlamento. — Per sapere – premesso che:
   il secondo inverno sta per iniziare nelle zone colpite dal sisma del Centro Italia e le strutture abitative provvisorie consegnate alla popolazione colpita dal sisma, a distanza di oltre un anno dagli eventi, sono meno del 50 per cento;
   la maggior parte delle soluzioni abitative provvisorie nel cratere si trova in zone di alta collina-montagna, nell'entroterra appenninico, dove assai di frequente le temperature scendono nettamente al di sotto dello zero;
   nonostante le condizioni climatiche fortemente avverse, le strutture abitative provvisorie consegnate non hanno caratteristiche adeguate per rispondere alle avversità climatiche, evidenziate già dai primi freddi che hanno colpito il Centro Italia;
   l'inadeguatezza delle strutture abitative è stata evidenziata dal verificarsi di numerosi episodi, tra cui si segnalano i seguenti: si è registrata l'esplosione dei boiler (a causa delle basse temperature) posizionati sui tetti delle strutture abitative provvisorie a Visso e Gualdo di Castelsantangelo; in diverse strutture abitative provvisorie del comune di Arquata del Tronto, inoltre, le forti piogge di queste settimane hanno causato infiltrazioni d'acqua, anche dal soffitto, probabilmente per un errore progettuale sull'inclinazione del tetto, come evidenziato dal sindaco di Visso (http://www.cronachemaceratesi.it);
   in alcuni moduli abitativi provvisori rurali d'emergenza (mapre) di Scai di Amatrice e Collicelle di Cittareale, dove la temperatura è scesa a -8 gradi, si è formato ghiaccio nella parte interna dei vetri e talvolta il freddo ha causato la condensa nella parte interna delle porte, probabilmente a causa dell'inadeguatezza dell'isolamento;
   a Pieve Torina si stanno consegnando le casette in un'area ancora tenuta come un cantiere, senza asfalto e circondata da terra e fango;
   appare del tutto evidente che le strutture abitative provvisorie, la cui realizzazione è stata assegnata nel 2015 al Consorzio nazionale dei servizi di Bologna, sono del tutto inadeguate rispetto alle caratteristiche della zona montana e che sarebbero stati necessari, e lo sono tuttora, interventi immediati per porre rimedio alle principali criticità segnalate;
   è chiara l'inadeguatezza delle strutture abitative provvisorie, sufficienti durante la stagione più mite, ma decisamente non idonee ad ospitare i residenti nei mesi invernali, quando le temperature sono molte rigide –:
   se e quali iniziative il Governo intenda adottare, per quanto di competenza, al fine di affrontare e risolvere i numerosi problemi evidenziati in premessa, in modo da garantire ai cittadini alloggiati nelle strutture abitative provvisorie condizioni minime di vivibilità anche durante il periodo invernale. (3-03444)
(Presentata il 19 dicembre 2017)

   BUENO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
   il sistema di voto degli italiani all'estero prevede che gli elettori iscritti nei registri dell'Anagrafe degli italiani residenti all'estero ricevano per posta la scheda elettorale da compilare, firmare e rinviare al consolato italiano competente che invierà i plichi elettorali sigillati in Italia, dove saranno trasportati, scortati, da Fiumicino al centro polifunzionale della Protezione civile di Castelnuovo di Porto, in cui si svolge lo spoglio secondo la procedura di una circolare del Ministero dell'interno per scongiurare eventuali brogli: prima di scrutinare la scheda contenuta all'interno di una busta anonima, occorre verificare con i registri elettorali il codice dell'elettore riportato sul tagliando; se il numero è già stato spuntato o presenta anomalie, il voto deve essere annullato;
   di fatto, però, così come illustrato in un servizio de Le Iene del 29 ottobre 2017, il controllo effettuato dall'ufficio elettorale di Castelnuovo di Porto non è così scrupoloso e, con l'aumentare dei connazionali iscritti all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero e quindi della mole di lavoro, tenderà ad esserlo sempre meno;
   secondo tale servizio, in diversi casi gli elettori italiani residenti all'estero non avrebbero ricevuto le schede elettorali perché i plichi sarebbero stati sottratti illegalmente e le schede vendute;
   inoltre, possono essere molte le schede recapitate all'indirizzo sbagliato, in quanto l'elettore potrebbe aver traslocato senza comunicarlo all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero, oppure lo potrebbe aver fatto dopo l'ultimo aggiornamento dell'elenco degli elettori; talvolta, poi, la consegna dei plichi non può essere soddisfatta per mancanza di risorse umane;
   in caso di mancato recapito, la scheda non sarebbe più utilizzabile, perché il numero associato al nome dell'elettore la identifica come unica e autentica; tuttavia, si può richiedere al consolato di riferimento un duplicato, avente lo stesso numero identificativo per evitare schede doppie o false;
   esiste però il rischio che il legittimo titolare non richieda il duplicato perché non interessato a votare, eventualità non rara: al referendum costituzionale hanno votato solo 700 mila su 4 milioni di aventi diritto dall'estero, alle politiche 1 milione e 100 mila;
   anche nel caso in cui gli elettori non riceventi il plico elettorale ne facciano richiesta, può esserci un gran numero di schede doppie in giro o che finisca in mani sbagliate –:
   quali iniziative il Governo intenda adottare per evitare il rischio di mancato recapito delle schede e di brogli elettorali, assicurando maggiore trasparenza nelle votazioni degli italiani all'estero e garantendo un controllo più efficace in fase di distribuzione dei plichi e di scrutinio delle schede elettorali. (3-03445)
(Presentata il 19 dicembre 2017)

   PALMIERI, LAFFRANCO e OCCHIUTO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   come riportato dalle maggiori agenzie di stampa, Cassa depositi e prestiti avrebbe deliberato l'apertura di una linea di credito pari a 300 milioni di dollari alla società Meydan group llc degli Emirati Arabi Uniti per la realizzazione del grande parco commerciale Meydan one mall a Dubai;
   da quanto esposto l'operazione desta notevoli perplessità, sia per eventuali situazioni che potrebbero delineare possibili conflitti di interessi e sia perché l'operazione oltrepasserebbe alcuni limiti posti alle attività di finanziamento di Cassa depositi e prestiti;
   il fondo americano Neuberger Berman si è aggiudicato la trattativa in esclusiva per acquisire l'intero portafoglio di partecipazioni dirette di Fondo italiano d'investimento, che riguardano come noto le partecipazioni di minoranza in 22 piccole e medie imprese italiane, valutate intorno ai 300 milioni di euro;
   nel dettaglio Cassa depositi e prestiti, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Monte dei Paschi di Siena, Icbpi, Banco Bpm, Bper, Credito Valtellinese, Banca Cividale e Ubi Banca, in qualità di investitori del Fondo italiano di investimento, insieme a Fondo italiano d'investimento sgr, hanno firmato un accordo di esclusiva con Neuberger Berman finalizzato alla possibile cessione del 100 per cento delle quote del fondo stesso, che è nato nella primavera del 2016;
   si segnala altresì che il principale azionista di Fondo italiano d'investimento sgr, con il 51 per cento del capitale, è Magenta 71 srl ovvero il veicolo di proprietà dell'amministratore delegato Maurizio Tamagnini;
   il patrimonio immobiliare – gestito dalla società di gestione del risparmio con a capo Marco Sangiorgio – è oggetto di dubbiose operazioni: da una stranissima joint venture a Firenze con un imprenditore fiorentino, alla concessione gratuita a società diverse di pregiatissimi immobili a titolo temporaneo in cambio di esorbitanti lavori;
   a tali operazioni si aggiunge il recente acquisto di ben 5 villaggi turistici che sembrano essere stati commissionati dall'amministratore delegato e direttore generale di Cassa depositi e prestiti, Fabio Gallia: tre sono di Investindustrial e due di una sconosciuta Th Resort -:
   se il Ministro interrogato non ritenga opportuno verificare le modalità con cui sono state concluse le operazioni esposte in premessa, se le stesse rispondano alle norme e agli accordi in materia di finanziamento per l'internazionalizzazione delle imprese e l'esportazione da parte di Cassa depositi e prestiti e se non intenda fare chiarezza per evitare possibili conflitti di interesse. (3-03446)
(Presentata il 19 dicembre 2017)

   PLACIDO e MARCON. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
   da più parti si sollevano critiche e preoccupazioni su quanto sta accadendo in Italia dopo che il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria ha affidato alla Società italiana sementi la licenza esclusiva di moltiplicazione e commercializzazione della varietà di grano duro «Cappelli»;
   fra le diverse manifestazioni critiche sono da segnalare i passi assunti dall'assessorato all'agricoltura della regione Sardegna, quelle di realtà associative ed imprese del mondo del biologico, quelle del consorzio sardo «Cappelli», quelle di alcune associazioni sindacali e di categoria, fra cui la Confederazione LiberiAgricoltori, la Confederazione Altragricoltura, il Sicer;
   tutti i soggetti che si stanno esprimendo, sottolineano tre aspetti:
    a) la varietà di grano Senatore Cappelli, rilasciata nel 1915 per opera del genetista Nazzareno Strampelli e dedicata al marchese abruzzese Raffaele Cappelli, senatore del Regno d'Italia, che negli ultimi anni dell'Ottocento aveva avviato le trasformazioni agrarie in Puglia, è patrimonio collettivo della storia del lavoro degli agricoltori del Meridione italiano (in particolare di Puglia e Basilicata), avendo conosciuto una particolare e lodevole azione di valorizzazione in Sardegna, ed è, comunque, frutto della selezione, del miglioramento e della tutela collettiva;
    b) le modalità di assegnazione da parte del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria sono quanto meno discutibili, essendosi consumati in solo quindici giorni le procedure dell'indizione della manifestazione di interesse e di assegnazione;
    c) successivamente all'assegnazione dell'esclusiva alla Società italiana sementi la stessa ha introdotto una serie di norme per la gestione dei contratti di coltivazione che lasciano alla società stessa il diritto di scegliere se ed a chi consegnare i semi e che inducono le aziende a legarsi commercialmente alla stessa Società italiana sementi, che assumerebbe una funzione dominante distorcendo la concorrenza sul mercato e la libertà delle filiere di stabilire liberi e responsabili rapporti commerciali;
   organizzazioni, riunite in questi giorni a Matera (Altragricoltura, il Sicer e LiberiAgricoltori), hanno annunciato di aver dato mandato alla struttura legale del Soccorso contadino di agire in tutte le sedi perché siano accertate la regolarità e la correttezza delle procedure di assegnazione e di gestione e perché vengano tutelati i diritti delle imprese –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza delle modalità discrezionali con cui la Società italiana sementi sta operando, che si configurano evidentemente, a parere degli interroganti, come sostanziali conflitti di interesse fra il ruolo di società sementiera e le funzioni commerciali e imprenditoriali del resto della filiera, e se non ravvisi nelle azioni in corso una minaccia alla libertà d'impresa e il rischio della costituzione di una situazione di monopolio. (3-03447)
(Presentata il 19 dicembre 2017)

   FANUCCI, OLIVERIO, SANI, LUCIANO AGOSTINI, ANTEZZA, CARRA, COVA, CUOMO, DAL MORO, DI GIOIA, FALCONE, FIORIO, MARROCU, MONGIELLO, PALMA, PRINA, ROMANINI, TARICCO, TERROSI, VENITTELLI, ZANIN, MARTELLA, CINZIA MARIA FONTANA e BINI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
   il florovivaismo in Italia vale oltre 2,5 miliardi di euro, di cui circa 1,15 per la sola produzione di fiori e piante da vaso. Sono 27 mila le aziende impegnate nel settore, per un totale di 100 mila addetti e quasi 29 mila ettari di superficie agricola complessivamente occupata;
   l'export rappresenta un quarto del valore complessivo annuo della produzione florovivaistica in Italia. Tra i principali mercati di destinazione delle piante in vaso si annoverano la Germania, la Francia, i Paesi Bassi, la Gran Bretagna e il Belgio, mentre come mete di alberi e arbusti, oltre ai Paesi già citati, vanno aggiunti la Spagna, la Turchia e la Svizzera. Tra i Paesi che importano fogliame italiano spiccano, invece, Paesi Bassi, Germania e Francia, mentre per i fiori recisi il primo sbocco di mercato è quello dei Paesi Bassi;
   da tempo sono apparsi articoli su riviste straniere che mettono in cattiva luce il vivaismo italiano, con particolare riferimento al fatto che il nostro Paese è «infestato» dalla Xylella. Si tratta di una grande campagna denigratoria nei confronti delle produzioni del nostro Paese, che strumentalizza la questione della Xylella, nonostante sia noto che è limitata ad una zona della Puglia. Si tratta di riviste di grande diffusione nei rispettivi Paesi, come Deutsche Baumschule Magazin (Germania), Le Lien Horticole (Francia), de Boomkwekerij (Paesi Bassi) e Grower (Gran Bretagna), che comunque i clienti del settore florovivaistico italiano leggono abitualmente e certamente ne sono influenzati;
   l'Italia ha molte importanti realtà che si basano sull'esportazione, ma anche diverse aziende medio-piccole che sono cresciute in questi anni grazie alle esportazioni. Non si tratta, quindi, soltanto di un danno d'immagine, ma soprattutto di un danno economico consistente –:
   quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare per contrastare questa campagna denigratoria nei confronti di un settore così strategico per il nostro Paese e se, in particolare, non ritenga necessario promuovere una verifica da parte di una commissione fitosanitaria europea nelle principali aziende florovivaistiche italiane, al fine di fornire rassicurazioni sui controlli che vengono effettuati in Italia.
(3-03448)
(Presentata il 19 dicembre 2017)

   GIGLI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   il regolamento di Dublino III pone il dovere dell'accoglienza per i migranti, profughi e rifugiati richiedenti asilo in capo agli Stati in cui è avvenuto il primo ingresso nel territorio dell'Unione europea;
   tale regolamento, di cui da tempo si chiede la revisione, genera un pesantissimo carico sulle spalle dell'Italia, il Paese più esposto ai flussi attraverso il Mediterraneo per la lunghezza delle sue coste;
   esiste anche una rotta via terra attraverso la quale i migranti tentano di raggiungere Paesi come la Germania e la Svezia, mete peraltro agognate anche per coloro che sono entrati nell'Unione europea dal territorio italiano;
   per questi migranti, le procedure di esame delle richieste di asilo, rispetto a quelle italiane, risultano in quei Paesi più rapide e hanno carattere definitivo;
   risulta all'interrogante che, in caso di esito negativo della richiesta d'asilo, gran parte dei migranti decida di entrare in Italia dove possono contare sulla lunghezza delle procedure e sulla possibilità di appello;
   gli uffici migrazioni delle questure si trovano così a farsi carico dell'accoglienza di coloro che sono stati respinti dai Paesi nordici: è il caso della questura di Udine, quinta per volume di casi, che – secondo quanto risulta all'interrogante – nel 2016 ne ha trattati 2.700;
   all'esito negativo della procedura, gli interessati presentano regolarmente appello;
   concluso anche l'iter dell'appello, cessa il programma di accoglienza, ma, prima che sia posto in essere un meccanismo di rimpatrio, la gran parte di questi migranti sceglie di far perdere le proprie tracce per entrare nella clandestinità, per la quale, rispetto al Paese di primo ingresso, si preferisce un Paese considerato meno efficiente e rigoroso come l'Italia;
   la clandestinità è però tipicamente la condizione in cui sono più facili, da un lato, lo sfruttamento lavorativo dei migranti e, dall'altro, il loro reclutamento nella criminalità comune o, peggio, la loro radicalizzazione e la contiguità con gli ambienti del terrorismo;
   nel quadro normativo del regolamento di Dublino III l'Italia risulta doppiamente penalizzata, sia per quanto riguarda gli ingressi dal territorio italiano, sia per l'incapacità a gestire i casi di arrivo da Paesi come la Germania –:
   se il Ministro interrogato possa confermare quanto descritto per la questura di Udine e fornire la cifra complessiva degli arrivi di migranti in Italia da altri Paesi di ingresso nel territorio dell'Unione europea. (3-03449)
(Presentata il 19 dicembre 2017)

   ROBERTA AGOSTINI, ROSTAN, LAFORGIA, ALBINI, BERSANI, FRANCO BORDO, BOSSA, CAPODICASA, CIMBRO, D'ATTORRE, DURANTI, EPIFANI, FAVA, FERRARA, FOLINO, FONTANELLI, FORMISANO, FOSSATI, CARLO GALLI, KRONBICHLER, LEVA, MARTELLI, PIERDOMENICO MARTINO, MOGNATO, MURER, NICCHI, GIORGIO PICCOLO, PIRAS, QUARANTA, RAGOSTA, RICCIATTI, SANNICANDRO, SCOTTO, SPERANZA, SIMONI, STUMPO, ZACCAGNINI, ZAPPULLA, ZARATTI, ZOGGIA e LACQUANITI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   in data 2 novembre 2017 il quotidiano la Repubblica ha riportato la notizia di un'informativa dei carabinieri dei Ros sull'esistenza a Roma di vere e proprie scuole di razzismo tenute nella sede di Forza Nuova;
   secondo le notizie riportate dalla stampa, i dirigenti di Forza Nuova indottrinerebbero minorenni all'incitamento alla violenza, in particolar modo nei confronti dei bengalesi, contro cui verrebbero organizzati dei veri e propri pestaggi;
   secondo l'articolo de la Repubblica, in seguito all'informativa dei Ros, la procura di Roma avrebbe chiesto il rinvio a giudizio per il mese di gennaio 2018 per «incitamento all'odio razziale» di diversi esponenti del movimento neofascista;
   sempre più spesso ultimamente si apprende di atti intimidatori e di vere e proprie violenze da parte di dirigenti e simpatizzanti di Forza Nuova, ma l'esistenza di una struttura utilizzata per indottrinare minorenni senza il consenso dei genitori, se confermata, sarebbe di una gravità eccezionale –:
   se i fatti esposti in premessa corrispondano al vero e quali iniziative urgenti intenda assumere il Governo, per quanto di competenza, e considerati gli indiscutibili profili di ordine pubblico, per impedire che gruppi che si richiamano apertamente all'ideologia xenofoba e neonazista possano continuare ad operare.
(3-03450)
(Presentata il 19 dicembre 2017)

   RAMPELLI, CIRIELLI, LA RUSSA, GIORGIA MELONI, MURGIA, NASTRI, PETRENGA, RIZZETTO, TAGLIALATELA e TOTARO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   alcuni quotidiani riportano la notizia che il sensibile aumento di cittadini tunisini tra gli immigrati clandestini che sbarcano in Italia sia da ricondurre ad alcuni provvedimenti di clemenza recentemente adottati dal Presidente della Repubblica di Tunisia;
   i tunisini in arrivo sulle coste, quelle della Sicilia meridionale e delle isole Pelagie, perlopiù su imbarcazioni molto piccole e in orari notturni nel tentativo di rendersi «invisibili» non appena sbarcati, sarebbero, quindi, per la stragrande maggioranza ex detenuti;
   secondo le fonti di stampa, a giugno 2017, in occasione della fine del Ramadan, i soggetti scarcerati erano stati circa duecento e a luglio 2017, nella ricorrenza del sessantesimo anniversario della Repubblica, oltre millecinquecento;
   negli ultimi tre mesi, stando ai dati dell'ufficio immigrazione della questura di Agrigento, nelle isole di Lampedusa e Linosa sono arrivati ben 341 tunisini su un totale di 1.319 clandestini, a fronte di 81 cittadini tunisini arrivati nei mesi da gennaio a maggio 2017;
   inoltre, la Tunisia rischia di diventare dopo la Libia il nuovo grande porto di partenza anche degli immigrati provenienti dalle regioni dell'Africa subsahariana, sia per le attuali difficoltà incontrate dai migranti nelle partenze dalla Libia, sia perché la rotta tra Tunisia e Italia non è ancora pattugliata a sufficienza dalla Guardia costiera, come, invece, quella libica o il Canale di Sicilia;
   altra nuova rotta che sta destando grande allarme è quella che sta portando a massicci sbarchi di clandestini provenienti dall'Algeria sulle coste della Sardegna;
   nel mese di giugno 2017 la procura di Palermo ha disposto il fermo di quindici persone, in buona parte tunisine, accusate di favoreggiamento all'immigrazione clandestina e sospettate di aver trasportato uomini legati a organizzazione jihadiste, a dimostrazione del fatto che attraverso l'immigrazione illegale rischiano di arrivare anche terroristi –:
   quali urgenti iniziative intenda assumere al fine di contrastare gli arrivi dei migranti irregolari attraverso le nuove rotte e per potenziare le attività di prevenzione del terrorismo. (3-03451)
(Presentata il 19 dicembre 2017)

   FEDRIGA, PAGANO, ALLASIA, ALTIERI, ATTAGUILE, BORGHESI, BOSSI, BUSIN, CAPARINI, CASTIELLO, GIANCARLO GIORGETTI, GRIMOLDI, GUIDESI, INVERNIZZI, LO MONTE, MARTI, MOLTENI, PICCHI, GIANLUCA PINI, RONDINI, SALTAMARTINI e SIMONETTI. Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   l'approvazione del disegno di legge sulle disposizioni anticipate di trattamento, approvato con ritmi a dir poco forzati in vista della conclusione imminente della legislatura, sta avendo forti ripercussioni nel sistema della sanità del nostro Paese. L'assenza, infatti, nell'articolato della legge della possibilità di ricorrere all'obiezione di coscienza per i medici e per le strutture sanitarie anche private creerà enormi problematiche per il buon funzionamento del sistema e numerosi contenziosi giudiziari;
   meritano attenzione le dichiarazioni della direzione della Piccola casa della Divina Provvidenza, fondata da san Giuseppe Benedetto Cottolengo (1786-1842) nel 1838 a Torino. L'istituto torinese ha annunciato ieri che non applicherà il biotestamento. «Non importa – sostiene il padre generale del Cottolengo, Carmine Arice, ripreso da Ansa – se la legge non prevede l'obiezione di coscienza. Marco Cappato è andato a processo perché accompagna le persone a fare il suicidio assistito. Possiamo andarci anche noi, che nel caso di un conflitto fra la legge e il Vangelo siamo tenuti a scegliere il Vangelo»;
   si richiama in proposito quanto affermato il 12 giugno 2017, nel corso dell'audizione al Senato della Repubblica dei rappresentanti del Csl-Centro studi Livatino e del Comitato «Difendiamo i nostri figli» (Cdnf), dalla relatrice del disegno di legge e presidente della Commissione igiene e sanità del Senato della Repubblica, senatrice Emilia De Biasi: a fronte delle preoccupazioni per l'assenza nel testo di una disciplina dell'obiezione di coscienza, ovvero di un'esenzione delle strutture sanitarie di ispirazione religiosa, ella ha detto che le controversie sarebbero state risolte davanti alla Corte costituzionale. E comunque nell'ipotesi di conflitti la soluzione sarebbe stata togliere «le convenzioni» agli enti ospedalieri d'ispirazione cattolica. La perdita dell'accreditamento avrebbe come effetto «di impedire tout court l'operatività di realtà come la Fondazione policlinico Agostino Gemelli, l'Ospedale pediatrico Bambin Gesù, l'Ospedale Fatebenefratelli, l'Ospedale Cristo Re, il Campus bio-medico, l'Associazione la Nostra famiglia, la Fondazione Poliambulanza, la Fondazione Maugeri, la Casa di sollievo della sofferenza di S. Giovanni Rotondo e le altre 100 strutture analoghe esistenti sul territorio nazionale. Una simile conclusione si pone in contrasto, a parere degli interroganti, con l'articolo 7 della Costituzione e con gli accordi concordatari che quella norma recepiscono» –:
   quali provvedimenti di carattere urgente si intenda adottare per evitare che il vulnus del riconoscimento dell'obiezione di coscienza provochi uno scossone nel sistema sanitario del nostro Paese.
(3-03452)
(Presentata il 19 dicembre 2017)

Per tornare alla pagina di provenienza azionare il tasto BACK del browser