Organo inesistente

XVII LEGISLATURA
 

CAMERA DEI DEPUTATI


   N. 2019


PROPOSTA DI LEGGE
d'iniziativa dei deputati
SANTERINI, BINETTI, CAROCCI, CIMMINO, COCCIA, FAUTTILLI, FIANO, FITZGERALD NISSOLI, FUCCI, GALGANO, GHIZZONI, GOZI, IORI, LACQUANITI, MANZI, MARAZZITI, MELILLA, MOLEA, PALMIZIO, PIEPOLI, GIUDITTA PINI, PORTA, PREZIOSI, RAMPI, ROSSI, SANNICANDRO, SBERNA, SCHIRÒ, SENALDI, VERINI, VEZZALI, ZAMPA
Istituzione della Giornata in memoria dei Giusti dell'umanità
Presentata il 30 gennaio 2014


      

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Onorevoli Colleghi! Il Parlamento Europeo, il 10 maggio 2012, dichiarava il suo sostegno all'istituzione di una Giornata europea in memoria dei Giusti, il 6 marzo di ogni anno, per ricordare coloro che si sono opposti con responsabilità individuale ai crimini contro l'umanità e ai totalitarismi.
      Anche il nostro Paese, dal cui invito è nata l'iniziativa, non può esimersi dal commemorare ufficialmente con una Giornata in memoria dei Giusti dell'umanità coloro che, nel corso della storia, si sono distinti per avere avuto la forza di difendere i diritti umani e l'amore per la verità, anche nelle circostanze più difficili e disumane, sapendo contrastare con coraggio le ingiustizie.
      «Giusti» sono coloro che, nel corso di genocidi e omicidi di massa prodotti da ideologie e totalitarismi, hanno difeso la dignità e salvato vite umane anche a rischio della propria. Il ‘900, come sappiamo, è stato definito «il secolo dei genocidi» perché ha visto non solo i periodi totalitari del nazionalsocialismo e dello stalinismo, ma anche le stragi di cui sono stati vittime, tra gli altri, armeni, bosniaci, cambogiani, rwandesi; anche in questo secolo, purtroppo, abbiamo assistito a nuovi crimini contro l'umanità che hanno prodotto innumerevoli vittime innocenti. Nel buio di questi eventi, le figure dei Giusti di tutto il mondo ci ricordano che chiunque è libero di dire di no e di opporsi alla violenza, aiutando gli altri esseri umani.
      La definizione di Giusto ha profonde radici nella cultura ebraica e nel Talmud, in cui viene ricordato che «salvare una vita è salvare il mondo intero»: gentile giusto è il non ebreo che dimostra però grande rispetto di Dio attraverso le sue azioni. Tale espressione ha poi assunto peculiare valore politico nel 1962, in seguito alla decisione, da parte della Corte suprema d'Israele, di istituire una Commissione per il conferimento dell'onorificenza di Giusto tra le nazioni a chi, con grande coraggio, si era adoperato per salvare la vita anche di un solo ebreo, durante la Shoah e il tragico periodo nazista.
      Ad ognuno di loro viene consacrato un albero, al fine di simboleggiare il desiderio di ricordare in eterno il grande atto di coraggio e di amore universale compiuto: i Giusti non hanno difatti salvato soltanto vite umane, ma hanno mantenuto viva la dignità della persona.
      L'idea ha inoltre subìto un'evoluzione dal grande valore politico, soprattutto grazie all'eredità filosofica e spirituale del pensiero di Moshe Bejski, magistrato israeliano che si adoperò, in qualità di Presidente della Commissione dei Giusti del Museo dell'Olocausto di Gerusalemme, al fine di estendere tale nozione ai Giusti di tutto il mondo, uomini che spesso avversano regimi sanguinari, ideologie totalitarie e razziste, lottando per dare aiuto ad un altro essere umano. Il 6 marzo ricorda la morte di Moshe Bejski, avvenuta nel 2007. La sua figura è stata presa come punto di riferimento per la creazione di esperienze simili in Bosnia, in Rwanda, ad Erevan in Armenia, a Varsavia e a Praga, per ricordare i giusti di tutti i genocidi e di tutti i totalitarismi, uomini che spesso avversano regimi sanguinari, ideologie totalitarie e razziste, lottando contro le «verità» dominanti in società al fine di dare aiuto ad un altro essere umano. Si può quindi oggi parlare di un concetto universale: i Giusti di tutto il mondo.
      Rendere viva e rinnovata la memoria di questi esempi di grande valore morale e civile può insegnare ai più giovani l'importanza di sentirsi responsabili, in prima persona, della difesa dei diritti umani, del soccorso ai più deboli, della ricerca della verità nella propria coscienza. Il ricordo dei Giusti richiama ognuno di noi all'impegno verso la democrazia, alla lotta contro il razzismo e l'intolleranza, ad avversare ogni forma di prevaricazione dell'uomo sull'uomo. Dedicare un giorno a tutti i Giusti dell'umanità significa mantenere vivo il loro esempio e tramandare alle nuove generazioni i valori più alti della cultura italiana ed europea.
      La giornata dei Giusti dell'umanità può avere un grande significato per il nostro paese e per l'Unione europea. Ci richiama a porre in atto tutte le misure possibili per la prevenzione dei genocidi, come previsto dalla convenzione approvata dalle Nazioni Unite il 9 novembre del 1948.
      Come sappiamo, questa convenzione è stata troppo spesso disattesa, perché bloccata con veti incrociati per interessi politici di vario tipo, come è accaduto per il genocidio in Rwanda, o a Srebrenitsa in Bosnia, ma rimane l'unico strumento a cui ci possiamo riferire. Non ha senso parlare di memoria, quando poi si rimane inermi di fronte a nuovi crimini contro l'umanità. I Giusti ci insegnano che di fronte al male non esiste solo il dovere dei singoli, ma anche quello degli Stati.
      Istituendo una Giornata in memoria dei Giusti dell'umanità si intende quindi anche dare un impulso alle strategie e agli interventi (formativi, culturali, sociali, politici) che, attraverso l'educazione alla pace e alla cittadinanza, contribuiscano alla prevenzione della violenza e dei genocidi.
      In particolare, si ritiene doveroso che proprio nelle scuole e nelle università si prevedano esperienze educative e didattiche dallo specifico valore pedagogico, per comunicare alle giovani generazioni che è sempre possibile, anche nel contesto sociale più avverso, esercitare la propria responsabilità di lotta all'ingiustizia.
      Il coraggio di un solo uomo può fare la differenza tra il bene e il male: questo è l'insegnamento incancellabile che ci hanno lasciato i Giusti di tutto il mondo. È bene che questo messaggio non vada perduto e sia invece rinnovato e divulgato.
      Il Parlamento europeo, il 10 maggio 2012, facendo seguito a un appello promosso da Gariwo, il Comitato per la foresta dei Giusti, sottoscritto da moltissime eminenti personalità della cultura italiana, europea e mondiale, ha approvato la «Giornata europea dei Giusti» con una dichiarazione firmata da 388 parlamentari. Questa dichiarazione ha poi ricevuto consenso e appoggio da parte di importanti istituzioni italiane ed europee (tra le quali la Fondazione Vaclav Havel, la Fondazione Kennedy, la Fondazione Geremek). Tale ricordo del bene come compito della memoria per promuovere la conoscenza e l'interesse verso i Giusti, spesso sconosciuti, come esempio di resistenza al male, va ora assunto e diffuso anche in Italia.
      A questo atto di grande importanza simbolica e politica si ritiene importante aderire attraverso la presente proposta di legge, che si compone di un unico articolo, suddiviso a sua volta cinque commi.
      Al primo comma si aderisce alla dichiarazione del Parlamento europeo n. 3 del 2012 che istituisce la Giornata europea dei Giusti.
      Il secondo comma stabilisce che non siano previste riduzioni di orario di lavoro negli uffici pubblici né giornate di vacanza o riduzioni dell'orario scolastico qualora la giornata cada in un giorno feriale.
      Il terzo comma prevede che presso le scuole, nell'ambito del normale orario didattico, siano organizzate le iniziative più opportune per fare entrare in contatto i giovani con la storia, l'impegno e l'esempio dei Giusti. L'orario scolastico del 6 marzo potrà quindi essere dedicato a seminari, incontri, conferenze, proiezioni cinematografiche e dibattiti secondo le iniziative e i programmi che gli istituti in collaborazione con il Ministero riterranno più opportuno promuovere per il bene della conoscenza dei giovani. A tal fine si prevede apposito adempimento attuativo da parte del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
      Il quarto comma stabilisce che le amministrazioni e gli altri enti pubblici partecipino attivamente alla Giornata della memoria dei Giusti dell'umanità, promuovendo e patrocinando iniziative pubbliche, convegni, incontri e dibattiti, nonché contribuendo con il proprio supporto alla realizzazione di studi sul tema.
      Le scuole, tutte le amministrazioni pubbliche, gli organi dello Stato partecipano alle iniziative descritte utilizzando le risorse finanziarie in base alle proprie disponibilità annuali di bilancio, non apportando – pertanto – ulteriori aggravi alle pubbliche finanze. Il quinto comma, conseguentemente, contiene apposita clausola di invarianza finanziaria.
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PROPOSTA DI LEGGE
Art. 1.
(Istituzione della Giornata in memoria dei Giusti dell'umanità).

      1. La Repubblica, in conformità alla dichiarazione scritta n. 3/2012 sul sostegno all'istituzione di una Giornata europea di memoria dei Giusti, approvata dal Parlamento europeo il 10 maggio 2012, riconosce il 6 marzo come «Giornata dei Giusti dell'umanità», dedicata a mantenere viva e rinnovare la memoria di quanti, in ogni tempo e in ogni luogo, hanno fatto del bene salvando vite umane, si sono battuti in favore dei diritti umani durante i genocidi e hanno difeso la dignità della persona rifiutando di piegarsi ai totalitarismi e alle discriminazioni tra esseri umani.
      2. La Giornata dei Giusti dell'umanità, di cui al comma 1, è considerata solennità civile ai sensi dell'articolo 3 della legge 27 maggio 1949, n. 260. Essa non determina riduzioni dell'orario di lavoro negli uffici pubblici né, qualora cada in giorno feriale, costituisce giorno di vacanza o comporta riduzione di orario per le scuole di ogni ordine e grado, ai sensi degli articoli 2 e 3 della legge 5 marzo 1977, n. 54.
      3. In occasione della Giornata dei Giusti dell'umanità, gli istituti scolastici di ogni ordine e grado organizzano, nell'ambito del normale orario scolastico, iniziative mirate a far conoscere ai giovani le storie di vita dei Giusti, a renderli consapevoli di come ogni persona debba ritenersi chiamata in causa, in ogni tempo e in ogni luogo, contro l'ingiustizia, a favore della dignità e dei diritti umani, in difesa del valore della verità. Il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, con proprio decreto, da emanare entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della

presente legge, stabilisce le modalità di attuazione della presente legge.
      4. In occasione della Giornata dei Giusti dell'umanità, nell'ambito delle proprie disponibilità di bilancio, le amministrazioni e gli enti pubblici promuovono iniziative pubbliche presso i Giardini dei Giusti, ove già esistenti, ovvero la loro creazione, nonché in luoghi di richiamo simbolico per la comunità per il loro carattere storico, architettonico, ambientale, paesaggistico, aperti al pubblico utilizzo. Tali spazi possono essere individuati anche in parchi e giardini già esistenti, e in alberi già piantumati, attraverso l'intitolazione ufficiale e la dedica pubblica. Le amministrazioni e gli enti di cui al primo periodo promuovono inoltre convegni, incontri e dibattiti, favoriscono e patrocinano la realizzazione di studi sul tema.
      5. Dall'attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
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