XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 106 di domenica 30 dicembre 2018

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA ROSARIA CARFAGNA.

La seduta comincia alle 9,05.

MARZIO LIUNI , Segretario, legge il processo verbale della seduta del 28 dicembre 2018.

Sul processo verbale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Borghi. Ne ha facoltà.

ENRICO BORGHI (PD). Grazie, signora Presidente. Avrei un paio di osservazioni sul verbale su questioni che mi riguardano personalmente. In primo luogo, signora Presidente, vorrei chiedere che, a pagina 117, laddove si rende conto dell'intervento del sottoscritto, vi sia una correzione di un errore, probabilmente un refuso, ma che, come ella ben comprenderà, modifica radicalmente la natura del mio dire. Infatti, nel momento in cui ho preso la parola e ho illustrato, a seguito dell'apposizione del voto di fiducia, la posizione del Partito Democratico e, in particolare, la stigmatizzazione rispetto al modo e al significato di questo voto di fiducia, secondo il resoconto che lei oggi pone all'approvazione dell'Aula avrei detto: “(…) con questa fiducia voi tentate di nascondere la grave malattia di cui quest'Aula è avvolta, che è la democrazia”. Ora, non sfugge a nessuno che la differenza tra una “i” presente e una “i” mancante cambia completamente la natura del significato di quanto volevo affermare, nel senso che, come si evince anche dal resto del contesto della dichiarazione, andrebbe sostituita la parola “malattia” con la parola “malata”, in quanto è la democrazia ad essere malata a causa della estrinsecazione di questo tipo di atteggiamento da parte del Governo.

Pertanto, le chiederei la cortesia di informare gli uffici che chiedo che, a pagina 117, laddove si legge la parola “malattia” venga sostituita ed integrata la parola “malata”, in modo che il mio intervento sia assolutamente rispondente al mio pensiero.

La seconda questione, signora Presidente, riguarda invece un'omissione del verbale - un'omissione del verbale, sì -, in quanto è vero, come è stato letto, che il sottoscritto è stato richiamato all'ordine da parte del Presidente Fico. Naturalmente, rientra tra le sue competenze e non intendo in alcun modo sindacare questo tema, però non si dà conto nel verbale di quello che è accaduto successivamente a questo richiamo, in quanto io ritengo - e chiedo che questo venga fatto constare nel processo verbale - che, a seguito del richiamo formale che il Presidente mi ha fatto, il sottoscritto sia stato minacciato dalla Presidenza attraverso il proferimento di una frase: “Tu non finisci l'Aula”, che non è mai stata pronunciata, secondo i precedenti che ho avuto modo di verificare, naturalmente nel tempo che mi è stato possibile vista anche la continua prosecuzione dei nostri lavori, da nessun Presidente della Camera in quest'Aula. Cioè, nel momento in cui un deputato riceve un richiamo formale, successivamente, nessuno si deve permettere di doverlo minacciare nei termini in cui il sottoscritto si ritiene essere stato minacciato. Chiederei che questo venisse messo a verbale, così come si facesse constare che, a seguito di questa situazione, sono intervenuti sul punto i deputati Fiano e la deputata Rossello che, nella circostanza, desidero anche ringraziare per la solidarietà portata.

Quindi, è bene che rimanga agli atti di questa Camera quello che è avvenuto, perché è un tema che peraltro è stato ampiamente commentato da molti giornali, è presente sui siti e sul web e, quindi, non capisco il motivo per il quale nel nostro resoconto sommario questa cosa sia stata omessa e, nel caso, io chiedo formalmente che venga inserita.

PRESIDENTE. Prendo atto della sua osservazione.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Fiano. Ne ha facoltà.

EMANUELE FIANO (PD). La ringrazio, Presidente, intervengo su due questioni riguardanti il verbale del 28 dicembre.

La prima: a pagina 25 del verbale, la collega Comaroli è nell'atto di chiedere l'autorizzazione al Presidente di poter consegnare la relazione scritta. Come lei vede, dopo la collega Comaroli, relatrice per la maggioranza, il Presidente autorizza la collega Comaroli e dichiara che ha facoltà di intervenire il relatore per la maggioranza, deputato Raphael Raduzzi. Io già lo segnalai a verbale nelle due pagine successive: in quella fattispecie, siccome lei si ricorda, e lo può leggere due pagine dopo, io segnalai al Presidente che le relazioni non erano allegate ancora al verbale, nonché non erano presenti online, alla fine, mi viene consegnato il testo scritto - lei lo trova a pagina 37 - della collega Comaroli. E io segnalo che il testo reca un incipit nel quale - parlo di un testo allegato al testo del verbale, perché è il testo della relatrice - la collega si richiama all'intervento appena svolto dal collega Raduzzi. Ma il collega Raduzzi ha parlato dopo la collega Comaroli. Pertanto, come io segnalai già in data 28, con riferimento a quel testo che ci è stato consegnato dalla collega Comaroli - adesso non lo dico per la fattispecie che quel testo fu consegnato all'inizio della seduta della Commissione, non mi riferisco a questo, ognuno consegna i testi che vuole -, mi permetto di segnalarle, Presidente, che c'è una contraddizione. Se uno allega un testo in cui dice che parla dopo il collega Raduzzi e, invece, il collega Raduzzi parla dopo di lei, suggerisco di correggere questa contraddizione, perché è in palese contraddizione con il testo stenografato.

La seconda questione, invece, riguarda una mia frase in un momento concitato, come è noto ormai, della seduta. Parliamo delle pagine 16 e 17. Io non sono esperto di questo fatto, ma qui vengono riportate frasi non pronunciate al microfono dal sottoscritto e da altri, perché sono state pronunciate su queste scale o lì nei pressi dei banchi della Presidenza. Ora, non so come debbano essere scelte le frasi pronunciate perché non c'è una registrazione. Questa frase la dico anche per rispetto delle persone che sono accanto a lei e che collaborano con la Presidenza, delle quali ho molto rispetto. Qui parliamo di un aspetto, dei precedenti che il Presidente Fico ha citato in ordine alle scelte fatte dal presidente della Commissione bilancio di interrompere la discussione che si stava svolgendo in Commissione bilancio. Quei precedenti, il cui elenco è qui citato - li ha citati il Presidente Fico in un momento particolarmente concitato -, se lei riprende il verbale tre pagine dopo, io li cito perché, secondo me, non sono confacenti perché non sono identici alla fattispecie che noi abbiamo attraversato nella Commissione bilancio, ovvero noi abbiamo avuto modo di discutere un solo giorno.

Presidente, io ci tengo a questo punto, perché noi stiamo configurando un nuovo precedente, quindi voglio essere sicuro che per i futuri, per coloro che frequenteranno quest'Aula, noi non lo stiamo costruendo come se fosse lecito. I precedenti che sono stati segnalati dal Presidente Fico sono precedenti nei quali le Commissioni degli anni scorsi nei quali - quattro casi - il presidente di allora della Commissione interruppe la discussione, erano stati preceduti da, in un caso, dodici, in un caso otto, in un caso quattro giorni di discussione. Qui parliamo di un caso in cui ci sono state sei ore di discussione e immediatamente l'interruzione, senza nessuna votazione di emendamenti.

Allora, io chiedo di modificare quella frase, e lo dico perché questa frase non è presente nella registrazione, non può essere presente, perché io l'ho detta scendendo dalle scale: “Non può citare precedenti falsi”. Qui bisogna scrivere - questa è la mia richiesta di modifica del verbale -: “Non si possono citare precedenti che non sono identici all'episodio che stiamo analizzando”. Io voglio che sia sicuro, per la prossima volta, che non si dica che ciò che è accaduto in Commissione bilancio questa volta è pari ad altre cose che sono presenti nei precedenti di questa Camera.

PRESIDENTE. Prendiamo atto anche della sua richiesta, onorevole Fiano. Vedo che sono state formulate una serie di richieste di interventi sul processo verbale per chiarire il proprio pensiero da parte di una pluralità di deputati appartenenti al medesimo gruppo. Ho concesso cinque minuti ai primi deputati che hanno chiesto di intervenire, ma avverto che, analogamente a quanto verificatosi anche di recente in occasioni come questa, concederò un tempo molto inferiore, pari a un minuto, per gli interventi successivi. È un'opzione possibile, onorevole Giachetti. Chi altri intende intervenire? Nessuno. Bene.

Se non vi sono ulteriori osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Bitonci, Bonafede, Brescia, Buffagni, Castelli, Castiello, Comaroli, Cominardi, Davide Crippa, D'Inca', Del Re, Delmastro Delle Vedove, Delrio, Luigi Di Maio, Di Stefano, Fantinati, Ferraresi, Lorenzo Fontana,       Fraccaro, Galli, Garavaglia, Gebhard, Gelmini, Giachetti, Guidesi, Molinari, Ruocco, Scoma, Carlo Sibilia, Spadafora, Tofalo, Vacca, Valente, Vignaroli e Zoffili sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente cinquantaquattro, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 9,20).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Seguito della discussione del disegno di legge: Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (A.C. 1334-B); Note di variazioni al Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dalla Camera e modificato dal Senato, n. 1334-B: Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021; Note di variazioni al Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021.

Ricordo che nella seduta di ieri è iniziata la fase di illustrazione degli ordini del giorno.

(Ripresa esame degli ordini del giorno - A.C. 1334-B)

PRESIDENTE. Passiamo al seguito dell'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).

Poiché non sono ancora decorsi i venti minuti dal preavviso, sospendiamo la seduta che riprenderà alle ore 9,40. La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 9,20, è ripresa alle 9,40.

PRESIDENTE. L'onorevole Bellucci ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/5.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Grazie, Presidente. Rappresentanti del Governo, con l'ordine del giorno n. 9/1334-B/5 sulle professioni sanitarie vorremmo aiutarvi a non commettere un errore, quello di legalizzare l'abusivismo delle professioni sanitarie.

PRESIDENTE. Posso chiedere al Governo un po' di attenzione nei confronti della collega che sta intervenendo? Grazie (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Grazie, Presidente. Allora, riprovo. Rappresentanti del Governo, provo a cercare di cogliere la vostra attenzione e soprattutto questo è l'ennesimo tentativo in cui proviamo ad aiutarvi rispetto agli errori e agli scempi che a volte commettete perché soprattutto vorremmo far sì che voi appunto non legalizzaste l'abusivismo delle professioni sanitarie, ma ancora di più vorremmo invitarvi a riflettere sull'idea di Italia che passa attraverso questa vostra previsione, perché una legge, come la legge di bilancio che ci apprestiamo a votare, non si occupa soltanto di specifiche materie, come in questo caso della sanità pubblica, ma si occupa ancor di più di proporre una visione del mondo, una visione d'Italia. E, allora… scusi Presidente, possibile che in questo momento non ci sia la possibilità di illustrare gli ordini del giorno?

PRESIDENTE. Colleghi del Governo, io vi ho già richiamato. C'è una collega che sta intervenendo. Onorevole Bellucci, compete a me richiamarli e lo sto facendo. L'ho fatto la prima volta, lo faccio la seconda volta…

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). La ringrazio.

PRESIDENTE. Non credo sia bello neanche per loro essere richiamati per la seconda volta. Non costringetemi a farlo per la terza. Grazie.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). La ringrazio, Presidente. Allora vi vorremmo aiutare a riflettere sull'idea di Italia e l'idea di mondo che voi proponete attraverso questa vostra previsione, perché una legge come la legge di bilancio che ci apprestiamo a votare non si occupa soltanto di specifiche materie, ma propone l'idea che questo Governo ha dell'Italia e l'idea dell'Italia che passa attraverso questo vostro emendamento è un'idea dell'Italia in un cui non conta il merito, non contano le competenze, non contano gli anni di studio con sacrificio attraverso il conseguimento di un titolo di studio, non conta la formazione che si è conseguita con la dedizione, con il sacrificio, il sudore della fatica, non conta tutto questo. Attraverso l'emendamento che voi avete proposto, l'unica cosa che conta è che si è drammaticamente tutti uguali, al di là delle competenze, drammaticamente tutti uguali. E, invece, noi vorremmo che voi questo scempio lo evitaste, perché l'Italia in cui crediamo è un'Italia in cui il concetto di uguaglianza risiede nell'essere tutti uguali davanti alla legge, risiede nel dover avere tutti gli stessi diritti, ma anche gli stessi doveri, come ci diceva Mazzini, risiede nel fatto che non si è tutti uguali, indipendentemente dalle competenze, dal merito, dalla conoscenza, dall'intelligenza, ma forse voi, rappresentanti del Governo, questo lo ignorate e soprattutto sono gli ignoranti e i presuntuosi che non riconoscono questa semplice evidenza, questa semplice verità, che siamo tutti diversi, siamo tutti diversi per le nostre competenze per le nostre capacità, per la nostra intelligenza, per il nostro talento, siamo tutti diversi. E allora vorremmo, rappresentanti del Governo…

PRESIDENTE. Deve concludere.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Concluderò. Mi prendo qualche altro minuto, dal momento che non è stato possibile parlare.

PRESIDENTE. Non ha qualche minuto in più e, tra l'altro, ho una richiesta del vostro gruppo.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Concludo. Concludo dicendo che vorremmo che voi deste piena attuazione a quello che diceva Don Milani, semplicemente al fatto che non c'è ingiustizia più grave che quella di dare tutte parti uguali ai diseguali (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. L'onorevole D'Ettore ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/152.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (FI). Grazie, Presidente (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente e di deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Ringrazio gli amici, in particolare Donzelli di Fratelli d'Italia, che mi applaude sempre, quando intervengo.

Allora, io ho sentito una serie di interventi sugli ordini del giorno che mi sono sembrati più che altro interventi che non hanno toccato i contenuti, quando invece degli ordini del giorno dovremmo approfondire i contenuti. Questo ordine del giorno riguarda il tema dell'università, della ricerca e dell'innovazione; tema che è stato, in parte, affrontato nella legge di bilancio ma che mantiene dei lati oscuri e, soprattutto, delle inadeguatezze rispetto alle esigenze di questo settore: l'università legata ai temi della ricerca e dell'innovazione.

Come avevo detto anche in Commissione bilancio al sottosegretario Garavaglia e al Vice Ministro Castelli, presenti anche nella prima lettura del disegno di legge di bilancio, gli ultimi dati in materia di trasferimento tecnologico delle principali università italiane indicano che in Italia esistono 1.373 spin-off iscritte al registro delle start-up innovative e, tra queste, il 90 per cento è generato in ambito accademico; il che vuol dire che, nell'ambito universitario, anche con gli incubatori di impresa il settore della ricerca e dell'innovazione ha avuto uno sviluppo incessante in questi anni, che non è stato granché sostenuto negli ultimi anni.

E questo è un tema che non riguarda gli FFO, i fondi di finanziamento ordinari, sui quali è in parte intervenuto il Governo, ma riguarda in particolare tutto il settore della ricerca e dell'innovazione che le università sono riuscite a sviluppare. Per esempio, ci sono degli esempi virtuosi come Firenze e altre Università, tant'è che io pensavo che il Presidente del Consiglio, avendo ottima conoscenza di questo tema, avrebbe in qualche modo affrontato questo settore. Credo che sia talmente importante proprio per l'esito che hanno avuto, perché questo tipo di attività sugli spin-off e le start-up ha avuto un esito positivo quasi nel 90 per cento delle esperienze che sono poi maturate in ambito accademico e universitario. Si è avuta un'implementazione anche nell'ambito del lavoro, dell'occupazione e dell'occupazione anche qualificata.

Mi rivolgo, in particolare, tramite lei, al sottosegretario Garavaglia, con il quale ne abbiamo discusso in sede di Commissione e che aveva in qualche modo anche paventato - questo anche con il Vice Ministro Castelli - la possibilità di poter affrontare questo tema nella lettura al Senato. Vedo, però, che, anche in questo caso, quella lettura non ha tenuto conto di questo settore.

Quindi, l'ordine del giorno, in qualche modo, pone un auspicio che si pone poi nella linea di quanto in Commissione bilancio era stato dettato come indirizzo da parte del Governo; cioè, il Governo aveva assunto un impegno informale di poter approfondire questo tema e di reperire risorse che fossero sufficienti, da un lato, a mantenere e garantire l'attività già in corso in ambito universitario, dall'altro, quello invece di appostare i fondi specialmente dedicati a questo settore perché è un settore che ha avuto un grandissimo sviluppo.

In Europa, in particolare, ne avevamo parlato anche in sede di Commissione bilancio, esistono i fondi dedicati alla ricerca e all'innovazione, che sono fondi che, se passano tramite enti di ricerca istituzionali, in particolare le università, possono essere immediatamente impiegati, sulla base ovviamente di progetti che, come dire, abbiano un'ottimizzazione e stabiliscano dei termini di durata brevi.

Io, da questo punto di vista, spero che su questo tema ci possa essere un'eventuale replica del Governo; se no, state qui seduti tutti i giorni… Io capisco Fraccaro, tramite lei, che stia qui seduto perché è il suo compito i rapporti con il Parlamento, ma tutti gli altri che state qui schierati qualche risposta ogni tanto, anche di merito, quando non c'è alcun intento o spirito polemico, ma c'è semplicemente il tentativo, in questa, come dire, disorganizzata e disarticolata manovra, almeno di andare a toccare taluni temi e tentare di intervenire in maniera costruttiva e positiva, una qualche rispostina potreste darla: tanto per dire “va bene, abbiamo ascoltato, lo faremo. Intanto, “lo faremo” lo dite spesso, lo dite molto spesso che lo farete.

Vedo qui anche la relatrice Comaroli della Commissione bilancio: abbiamo discusso di questo tema, era uno dei temi che era, in qualche modo, uno dei tanti impegni che erano stati assunti.

Ecco perché il tentativo è quello di impegnare il Governo – e concludo - a valutare l'opportunità di prevedere specifiche risorse da destinare al sostegno degli investimenti delle università italiane quali incubatori di spin-off e start-up innovative, al fine di favorire la nascita e la crescita di start-up universitarie.

PRESIDENTE. Anche Marin..

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (FI). Cosa devo fare, mi ha interrotto?

PRESIDENTE. No, no, no, scusi non mi ero accorta che il microfono era acceso. Prego.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (FI). Scusi, lei, Presidente. No, ha chiamato Cannizzaro, sono D'Ettore io…

PRESIDENTE. Però, onorevole D'Ettore, deve concludere.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (FI). Dicevo, e valorizzare la conoscenza tecnologica, incrementare il dialogo tra mondo produttivo e accademico, rafforzando gli strumenti di collaborazione stabili utili per coniugare ricerca ed innovazione. Credo che su questo impegno, mi rivolgo di nuovo tramite lei al sottosegretario Garavaglia, sia possibile quantomeno dare una risposta (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. L'onorevole Fatuzzo ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/183.

CARLO FATUZZO (FI). La ringrazio, Presidente. Mi pare, se ho sentito bene, di avere fino a cinque minuti di tempo per illustrare l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. È così. Prego, onorevole Fatuzzo.

CARLO FATUZZO (FI). Debbo dire che questa mattina, presto, ho ricevuto una telefonata da una conoscente, la signora Adriana, da Tradate, provincia di Varese e, chiacchierando con lei, le ho chiesto: ma dimmi, cosa potrei dire questa mattina perché ho presentato un ordine del giorno che chiede al Governo di tenere presente quello che adesso capirete dal racconto che mi ha fatto la signora Adriana da Tradate. Mi ha detto: senta, Fatuzzo, ora lei è al Parlamento, lei è diventato importante, l'ascolteranno tutti e allora io le voglio dire quello che ho qui da dire da parecchio tempo. Ieri sera siamo stati alla riunione dei coscritti, cioè tutti i settantenni del nostro comune, appunto di Tradate. Ci siamo trovati insieme, come facciamo tutti gli anni. Mi sono trovata, vicino a me, una delle mie amiche, e anche compagna di scuola, di nome Gaia e le ho chiesto: ma quanto prendi di pensione? E lei mi ha risposto: guarda, io prendo 640 euro al mese. Come? Le ho risposto, io so che tu non sei mai andata a lavorare, anzi, la sera sei sempre andata a ballare, sei sempre uscita, sei nubile, sei libera, hai fatto una bella vita, non hai mai lavorato; ma prendi più di me, che ho lavorato trent'anni? Io sono andata a fare la collaboratrice familiare - si dice oggi, una volta si diceva domestica - ho pagato trent'anni di contributi e prendo 508 euro al mese, non so poi adesso se me ne aumenteranno o no, non ho capito niente di quello che state combinando, però, ma le sembra giusto, onorevole Fatuzzo - mi dice - che io, che ho lavorato trent'anni, prendo 508 euro al mese e la mia amica, che se l'è spassata, ha fatto la cicala tutta la vita, prende 640 euro al mese? Ho risposto: no di certo.

E per questo ho presentato questo ordine del giorno, perché il Governo si renda conto che non è giusto che chi ha lavorato, si è alzato al mattino alle quattro, ha faticato, oltre che essere, nel caso delle donne, lavoratrici in casa, in famiglia, per curare coniuge e figli, prenda una pensione più bassa di chi invece non ha mai versato un centesimo di contributi. Ma, giustamente, si dice bisogna aiutare quelli che stanno indietro, e io sono il primo e conosco tanti che, come me, ogni giorno, appena possono, danno qualcosa a chi chiede per le strade o fuori delle chiese, eccetera. Siamo d'accordo, ma è mai possibile che l'Italia sia lui sia l'unico Paese al mondo dove chi ha lavorato, ha versato contributi, ha sudato si vede sorpassare nella misura della pensione da chi non ha mai fatto nulla? Ecco questo è il senso dell'ordine del giorno, è una richiesta di impegno. Chiaramente, non vi chiedo di farlo entro una settimana, ci sono ben altri problemi, come quello dell'Istat, di cui parlerò in dichiarazione di voto, ma tenete presente che ci sono tanti anziani, lavoratori, pensionati che prendono poco, ma che prendono di meno di quelli che non hanno mai lavorato. Quindi, una legge che dia un miglioramento a chi ha versato i contributi dovete realizzarla, dovete approvarla. Viva i pensionati, pensionati, all'attacco!

PRESIDENTE. L'onorevole Frassinetti ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/20.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, questo ordine del giorno tratta delle agevolazioni per le assunzioni a tempo indeterminato delle donne vittime di violenza introdotte con la legge n. 205 del 2017. Con questo ordine del giorno chiedo la proroga di un altro anno e anche l'ampliamento della platea dei datori di lavoro che adesso è limitata alle cooperative sociali e, invece, con l'ordine del giorno si chiede l'estensione a tutte le imprese.

Non vi sfuggirà l'importanza di questo ordine del giorno, non vi sfuggirà che dopo le violenze, soprattutto domestiche, queste donne hanno molte difficoltà a introdursi nel mondo del lavoro e, quindi, la violenza di tipo economico che strappa la donna dal contesto lavorativo è, spesso e volentieri, la premessa per ulteriori violenze ed isolamento che subiscono queste donne.

Quindi, mi auguro che il Governo esamini questo ordine del giorno con attenzione e lo accetti proprio perché va nel senso di una norma che già esiste ma che va ampliata sia da un punto di vista temporale sia da un punto di vista di ampliamento della platea (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. L'onorevole Zanella ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/156.

FEDERICA ZANELLA (FI). Grazie, Presidente. Questo ordine del giorno muove anche un po' dalla preoccupazione per i molti attacchi che realtà editoriali e giornalisti hanno subito da una parte della maggioranza, nella fattispecie dal Vicepremier Di Maio, che sembrano palesare una volontà di imbavagliare la libera stampa. Infatti, nel combinato disposto del comma 810 si prevede la progressiva riduzione - fino all'abolizione - dei contributi diretti a favore di - e poi ci diranno che cosa vuol dire - determinate categorie di imprese radiofoniche e di carta stampata e nella soppressione del terzo della capacità trasmissiva, che era assicurato alle emittenti locali, si trova una - diciamo - inquietante corrispondenza.

Invece noi riteniamo, ovviamente, che il comparto dell'emittenza locale sia fondamentale per assicurare il pluralismo dell'informazione, oltre che per tutelare quei 5 mila posti di lavoro che sarebbero a rischio nel caso in cui non venissero garantiti un futuro e una sopravvivenza in termini sia di capacità trasmissiva che economica. Pertanto, noi chiediamo, con questo ordine del giorno relativo al comparto dell'informazione locale, che ovviamente vengano tutelate e ristorate adeguatamente le emittenti locali.

Chi vi parla non crede nei contributi a pioggia. Ha combattuto, come presidente del Co.Re.Com., contro i contributi che la legge n. 448 del 2001 prevedeva a destra e a manca, credendo che debbano venire premiate le realtà che forniscono un reale servizio al territorio e ai cittadini e credo che questo sia il criterio che deve venire declinato anche per quanto concerne le risorse che verranno destinate a radiofonia e a carta stampata. Noi vigileremo, perché quelle risorse ci sono e non vorremmo che il “determinate” implicasse una declinazione per amici e quant'altro.

Nel mio ordine del giorno, oltre al fatto che non vengano abolite, appunto, le provvidenze pubbliche per l'editoria, chiedo di salvaguardare specificamente i livelli occupazionali, la continuità aziendale e il futuro dell'intero comparto radiotelevisivo locale, come dicevo, in termini finanziari e soprattutto di capacità trasmissiva. So di trovare buon ascolto da parte degli amici della Lega, che da sempre hanno combattuto questa battaglia con noi per il pluralismo dell'informazione e per la tutela dell'informazione locale, e spero che questo Governo cerchi in qualche modo di ristorare e di garantire, appunto, la sopravvivenza del comparto, cosa che nel combinato disposto del comma 810 e nella previsione di soppressione della capacità trasmissiva di un terzo per le emittenti locali non è assicurato (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. L'onorevole Luca De Carlo ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/9.

LUCA DE CARLO (FDI). Grazie, Presidente. Abbiamo già avuto modo, nella discussione sulle linee generali, di manifestare la nostra contrarietà alla manovra, però nello stesso momento siamo riusciti, per onestà intellettuale, anche a individuare quelli che erano i punti qualificanti, ad esempio, i punti che sostenevano i comuni, come lo sblocco dell'avanzo di bilancio e la possibilità di alzare la soglia dell'affidamento diretto da 50 mila a 150 mila euro. Ebbene, oggi vogliamo, con questo ordine del giorno, dare un'altra possibilità, cioè quella di rimediare a un grandissimo errore compiuto da chi vi ha preceduto al Governo, che è quello di un'interpretazione di una norma, quella di un bando a favore dei comuni, soprattutto sulle infrastrutture e sulla messa in sicurezza di edifici e patrimonio comunale che, di fatto, se nei suoi criteri premianti aveva la minore incidenza di bilancio, però l'interpretazione che ne è stata data dagli uffici, dalla burocrazia e dai funzionari è stata totalmente contraria.

È chiaro che nel caso di chi ha una maggiore incidenza di avanzo di amministrazione, ciò è perché nell'anno si è cercato quantomeno di spendere le risorse a sua disposizione. Vi ricordo che ciò nasceva per un semplice motivo, cioè quello di voler utilizzare tutte le risorse a disposizione visto che l'avanzo, allora bloccato e vincolato, non si sarebbe potuto impiegare. L'interpretazione data dagli uffici, invece, è stata quella di dire che venivano premiati quelli che avevano un maggior disavanzo di bilancio. È del tutto evidente che ciò è assolutamente penalizzante per i comuni virtuosi, cioè quelli che hanno condotto un'amministrazione ligia e attenta ai conti e, invece, si premia chi ha scialacquato le risorse perché tanto poi ci pensava lo Stato. Ebbene, noi con questo ordine del giorno chiediamo che, vicino e accanto al criterio della maggiore incidenza di bilancio, ci sia anche la ferma e netta preclusione per quei comuni che sono in disavanzo di bilancio e hanno un avanzo assolutamente negativo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. L'onorevole Fassina ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/133.

STEFANO FASSINA (LEU). Grazie, Presidente. L'ordine del giorno n. 9/1334-B/133 riguarda il comma 51 dell'articolo 1 e, cioè, il raddoppio della tassazione IRES per gli enti no profit. Proviamo a elencare rapidamente chi sono i destinatari del raddoppio dell'IRES. Sono enti di assistenza sociale, sono società di mutuo soccorso, sono enti ospedalieri, sono enti di beneficenza, sono istituti d'istruzione, studio e sperimentazione, accademie, fondazioni, associazioni storiche, associazioni letterarie e scientifiche, sono gli IACP, gli istituti autonomi case popolari. È un raddoppio dell'IRES per enti che non hanno scopo di lucro e che quando fanno utili gli utili li devono reinvestire. L'effetto di questa norma è pesantissimo per i diretti interessati. Infatti, è circoscritta la portata in termini di aumento del gettito ma è rilevantissimo per i diretti interessati: 118 milioni nel primo anno e 158 negli anni seguenti.

Quando vi è stata fatta notare la rilevanza del colpo che veniva assestato nei confronti di chi fa solidarietà, di chi fa cultura, di chi fa assistenza, di chi fa ricerca, avete replicato che volete colpire i furbetti. Però, avete - diciamo - una certa distorsione nell'individuare i furbetti. I furbetti li ricercate tra quelli che fanno solidarietà, mentre altri furbetti il Governo tende a premiarli attraverso i condoni fiscali e attraverso i condoni edilizi.

E, allora, l'ordine del giorno vi chiede e chiede al Governo di tornare indietro; di riconoscere l'inestimabile patrimonio morale, innanzitutto morale, economico e sociale di chi fa solidarietà, di chi fa cultura, di chi fa assistenza. Stiamo parlando di 343 mila organizzazioni senza fini di lucro, di 800 mila dipendenti, di 5 milioni e mezzo di persone che fanno volontariato. Stiamo parlando di un mondo che ha condiviso la riforma del terzo settore, sul quale interviene in modo brutale questo raddoppio dell'IRES.

Vi dovete rassegnare: la democrazia è fatta di corpi intermedi, è fatta di cittadinanza attiva, è fatta di chi, ogni giorno, vuole prendersi cura dell'altro. Allora, tornate indietro: approvate questo ordine del giorno e riconoscete anche qui, formalmente, quello che il Vicepremier Di Maio e il Presidente del Consiglio hanno raccontato ai media; riconoscete qui formalmente l'errore. Approvate l'ordine del giorno, tornate indietro e, al primo provvedimento utile, date certezza a un mondo prezioso per il nostro Paese. Rimettete l'IRES al 12 per cento e fate in modo che questi milioni di uomini e donne, che sono un patrimonio inestimabile, possano continuare a fare solidarietà, fare cultura, fare assistenza nel nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali).

PRESIDENTE. L'onorevole Giacomoni ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/216.

SESTINO GIACOMONI (FI). Presidente, onorevoli colleghi, tutti sappiamo quanto sia costata in questi sei mesi la politica degli annunci del Governo. Avete visto tutti come sono andati in fumo 300 miliardi di risparmi: 140 miliardi sono fuggiti all'estero. Noi, con questo ordine del giorno, stiamo chiedendo al Governo di porre attenzione al mondo del risparmio e al mondo delle piccole e medie imprese, che sono i due punti di forza di questo Paese. Di fatto, tutti gli economisti sanno che la leva fiscale è uno strumento eccezionale e formidabile per modificare i comportamenti delle persone: se si riducono le tasse sulle famiglie, aumentano i consumi; se si riducono le tasse sulle imprese, aumentano gli investimenti; se si riducono le tasse sui risparmi, i risparmi possono essere indirizzati nell'economia reale.

Siamo riusciti a spiegare questo concetto nella scorsa legislatura anche al Partito Democratico. Infatti, nella scorsa finanziaria ha introdotto i piani individuali di risparmio, cioè uno strumento che ha consentito di portare il risparmio degli italiani direttamente nell'economia reale: sono arrivati in sedici mesi 18 miliardi. Oggi, con l'ordine del giorno, noi chiediamo al Governo di utilizzare la leva fiscale per consentire a un'enorme quantità di risparmio, un risparmio che oggi è fermo sui conti correnti. La vostra politica, cari Ministri, ha purtroppo creato incertezza: ci sono sui conti correnti 1.400 miliardi liquidi. Vi stiamo dicendo di incentivare questo risparmio e di consentire agli italiani di mandare questo risparmio nell'economia reale. Quindi, io inviterei il sottosegretario Garavaglia a leggere con attenzione questo ordine del giorno perché, se il Governo, come io spero, ha a cuore il risparmio delle famiglie e ha anche a cuore lo sviluppo delle piccole e medie imprese, non può che accettarlo.

L'ultimo invito: spero che il sottosegretario decida o di votare a favore o contro, perché credo che accoglierlo con raccomandazione non sia un bel segno per un Governo del cambiamento. La raccomandazione la usavano, ahimè, nella Prima Repubblica (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. L'onorevole Osnato ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/10.

MARCO OSNATO (FDI). Grazie, Presidente. Con questo ordine del giorno chiedo di trovare una soluzione a una questione di equità territoriale. Il comma 969 dell'articolo 1 del provvedimento in esame aumenta lo stanziamento del Fondo per la valorizzazione e la promozione delle aree territoriali svantaggiate confinanti con le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano per il triennio 2019-2021, ridefinendo i destinatari delle risorse. Ovviamente, l'aumento delle risorse è positivo, anche se un po' diluito nel tempo (avremmo voluto, magari, che si concentrasse di più), però, evidentemente, proprio perché si parla di aree territoriali svantaggiate confinanti, noi crediamo che bisogna cambiare e ampliare la platea dei destinatari, passando dalla esclusività riservata ai comuni di queste zone svantaggiate, quasi tutte montane, anche dando la possibilità e l'opportunità alle unioni montane, che spesso suppliscono alle carenze fisiologiche che questi piccoli comuni di montagna possono avere, che magari possono organizzare meglio questi progetti, che magari possono ricomprendere in modo più omogeneo queste aree montane che devono tutelare se stesse dallo spopolamento e dal deprezzamento economico e del tessuto sociale (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. L'onorevole Conte ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/135.

FEDERICO CONTE (LEU). Grazie, Presidente. Questo ordine del giorno evidentemente è concentrato sulla questione meridionale. Contiene nella premessa una ricostruzione in dati che fotografa la difficoltà, il grande problema del Sud del Paese, che produce pro capite un PIL pari al 50 per cento di quello del Nord, che negli ultimi dieci anni ha perso 800 mila cittadini tra i 15 e i 34 anni, che sono migrati al Centro-Nord o in Europa, che ha perso 10 punti di PIL in dieci anni - questo a seguito dell'inganno delle capacità espansive delle politiche di austerity -, che ha perso 500 mila occupati. Il tema centrale è quello degli investimenti: la perdita di forza economica nel Sud è proporzionale alla riduzione degli investimenti nel Sud da parte dello Stato centrale. Si spende nel Sud il 28 per cento delle risorse nazionali a fronte del 34 per cento della popolazione; si spende il resto delle disponibilità al Nord a fronte di una popolazione minore. Questo dato ha un valore nazionale: l'Osservatorio dei conti pubblici ci dice che, se la capacità di reddito di un cittadino meridionale fosse pari alla media dei cittadini italiani, e quindi 32.500 euro all'anno, e non il 20 per cento in meno, questo genererebbe per il Paese 6-7 punti percentuali di prodotto interno lordo in più. Numeri che, rispetto alla manovra che è stata varata, avrebbero dato al Governo un agio diverso.

In questo contesto oggi il Ministro Salvini a Il Gazzettino di Venezia annuncia che il Governo si accinge, entro il 21 marzo, entro la fine dell'inverno, a trasferire alla Lombardia, al Veneto e all'Emilia Romagna risorse per svolgere funzioni e servizi essenziali, come la scuola, la sanità, in proprio. Federalismo differenziato. Approdare a tale scelta in un contesto siffatto significa evidentemente spaccare il Paese a metà (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali), perché questo trasferimento dovrebbe avvenire con due criteri, quello della ricchezza dei cittadini di quelle regioni e della loro capacità di gettito erariale e quello dei costi storici. Cosa significa, colleghi onorevoli, costi storici? Che lì dove c'è un asilo si finanzia, lì dove un asilo non c'è i soldi per realizzarlo non vengono trasferiti.

Questo fotograferebbe un divario, cristallizzandolo, rendendo irreversibile. Salvini rivendica il valore costituzionale di questa azione di trasferimento delle funzioni, del regionalismo differenziato; dimentica, però, che quella norma costituzionale varata nel 2001 prevedeva una cornice normativa entro la quale questo doveva avvenire, cioè l'individuazione di livelli essenziali di prestazioni civili e sociali del Paese validi per tutti i cittadini italiani, livelli medi validi per tutte le regioni italiane. Senza la previsione di questo quadro normativo non ha valore costituzionale il trasferimento delle funzioni, dei servizi e delle relative risorse. Si tratta semplicemente di un'ipotesi di federalismo fiscale così come era stata pensata dalla prima Lega, Lega Nord, quella che ancora nel suo statuto aveva una vocazione secessionista. Per evitare questo c'è solo una possibilità: mettere la parte del Paese che non ha standard adeguati per erogare servizi sociali e assistenziali di quel tipo, di questi standard, con un piano straordinario, fatto anche di una possibilità di incentivo fiscale, in condizioni di uguaglianza. Solo allora sarà possibile prevedere, Presidente, in maniera adeguata livelli essenziali uguali per tutti i cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali).

PRESIDENTE. L'onorevole Bond ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/196.

DARIO BOND (FI). Grazie, Presidente. Devo in qualche maniera dire che questo ordine del giorno, che avevo preparato ancora all'inizio della discussione della legge finanziaria, in parte viene realizzato e viene colmato da quello che il Governo ha fatto in questa legge finanziaria, perché i commi 1028, 1029 e 1030, che riguardano la difesa del suolo e il fondo di 800 milioni nel 2019, 900 nel 2020 e nel 2021, vanno un po' a rispondere ai quesiti che io ponevo. Quindi, devo fare un ringraziamento all'onorevole sottosegretario Garavaglia, al sottosegretario Gava e a tutto il sistema della programmazione finanziaria, perché, questo, è uno dei quesiti importanti. Devo peraltro dire, per onestà intellettuale, che questo fondo era stato previsto anche dal precedente Governo e non attivato.

Questo tipo di ragionamento, di messa in sicurezza dei territori, è un primo grande segnale di risposta a tutte quelle grandi emergenze che abbiamo e che abbiamo avuto nel corso di quest'anno e che speriamo di non avere nel corso del prossimo anno, però, va a sistemare dei territori che sono realmente colpiti. Tuttavia, quello che è importante, e voglio sottolinearlo, è che questi commi, il 1028, il 1029 e il 1030, vanno anche a rispondere molto alle necessità di cui agli alluvioni e al maltempo dei territori colpiti in Liguria, in Veneto, in Lombardia e, particolarmente, in provincia di Belluno.

Quindi, devo fare un ringraziamento per questo tipo di intervento; l'unica cosa che voglio sottolineare e l'unica richiesta che voglio porre al Governo è che in questa legge finanziaria sono stati temporaneamente, secondo me, dimezzati i fondi della Protezione civile; spero che in una variazione di bilancio che ci sarà nel corso dell'anno i fondi vengano riportati a come erano all'inizio, perché, quando noi andiamo a pagare i danni ai singoli privati, andiamo, fondamentalmente ad intervenire con fondi della Protezione civile e, quindi, in qualche maniera - adesso la Protezione civile sta pagando i danni del 2012, di 6 anni fa -, speriamo, se ci saranno questi fondi, di riuscire a pagare anche i danni dei singoli privati che, durante questo evento alluvionale, avvenuto tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre, hanno causato veramente grossi problemi. Allora, la richiesta che faccio al Governo è di accettare in toto questo ordine del giorno, perché fondamentalmente è ricomposto da cose che sono già state fatte e di potenziare i fondi della Protezione civile (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. L'onorevole Deidda ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/2.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Sarò rapidissimo, intervengo per portare all'attenzione dell'Aula e del Governo il dramma dei pastori. Non è un problema riguardante solo la Sardegna, ma riguarda tanti allevamenti nel Lazio, nella Toscana e nell'Umbria. Il prezzo del latte è arrivato a 60-70 centesimi, un prezzo ridicolo che non permette ad una famiglia di vivere. Fare il pastore non è una semplice scelta di lavoro, è una scelta di vita, una scelta di vita che comporta sacrifici non solo al pastore, ma anche alla propria famiglia. È un lavoro che porta a lavorare, scusate la ripetizione, ventiquattr'ore ed è un lavoro che ti porta a non avere vacanze; non può essere, comunque, il prezzo del latte diminuito per il volere degli imprenditori che fanno una sovrapproduzione di pecorino romano; non è possibile un prezzo del latte che viene diminuito perché l'Unione europea vuole far produrre i formaggi con il latte in polvere, non è possibile importare il latte dalla Cina o dai Paesi dell'Est europeo. Quello che chiediamo non sono somme di denaro, l'organismo l'Oilos non è quello deputato a risolvere i problemi; chiediamo un tavolo istituzionale che metta al centro della nazione il problema del latte di tutte queste regioni e che approvi i disciplinari sanzionatori verso chi sovrapproduce pecorino e fa abbassare colpevolmente il prezzo del latte, ma, soprattutto, vogliamo che si capisca che il latte non può costare 60 centesimi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. L'onorevole De Menech ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/132.

ROGER DE MENECH (PD). Presidente, con questo ordine del giorno io sottolineo un'altra carenza che c'è all'interno di questa legge di bilancio, la scarsa attenzione per il territorio, per tutti i territori, comuni, province, anche le tanto bistrattate comunità montane. Infatti, il nostro territorio, essendo grande e così diverso, ha bisogno di una particolare attenzione. Ecco, in questo provvedimento, manca questa attenzione; lo dico in un momento in cui questi territori, pezzi di questi territori importanti come quelli da dove provengo io, le Dolomiti bellunesi, hanno subito gravi danni. È vero, ci sono alcuni stanziamenti, sono tutti però generici, non c'è nessun fondo dedicato alle politiche per le montagne, alle famose aree interne.

Nel primo passaggio, avevamo proposto, come gruppo, un fondo speciale per queste zone, per rimettere in piedi un'economia, per fermare lo spopolamento, avevamo proposto l'istituzione di zone franche montane. Ecco, nel passato, quando ci sono stati grandi disastri ambientali e grandi accadimenti, come è successo nel periodo scorso, in queste zone, i Governi precedenti hanno fatto fondi particolari. In questo caso, invece, i fondi non ci sono e se ci sono risorse sono tutte assolutamente generiche.

Ecco, con questo ordine del giorno, io chiedo l'istituzione di questi fondi particolari, l'attenzione alle aree marginali del Paese, alle zone più interne e ricordo che queste sono, in percentuale, zone importantissime per la vita dei nostri territori, che stanno subendo, ormai da anni, un forte spopolamento e che il maltempo ha colpito in maniera dura. Mi riferisco, in particolare, come dicevo, alle Dolomiti e alle Dolomiti bellunesi.

Allora, l'attenzione al territorio è anche la cifra di come questo Governo debba mettere in campo delle politiche per tutte le genti del nostro Paese. Ho notato, invece, che il populismo e la demagogia, che questo Governo ha messo in campo, prendono solo pezzi dei problemi del nostro territorio.

Chiudo, con un altro allarme importante, notizia proprio di queste ore: la cura del ferro, che era stata messa in piedi con tanta determinazione dall'ex Ministro delle infrastrutture, Graziano Delrio, viene comunque sempre messa in grande difficoltà da questo Governo; sono notizia di ieri le dimissioni del commissario per il tunnel del Brennero, l'ingegner Facchin, notizia che ci preoccupa sul fronte delle infrastrutture. Io volevo sottolinearlo. Non vorrei che il Ministro Toninelli pensasse per davvero e fino in fondo che questo tunnel, tunnel ferroviario, fosse già finito, collaudato e percorribile e per questo non abbia mai ricevuto in questi sei mesi l'ingegner Facchin che proprio ieri si è dimesso.

Ecco, Ministro Toninelli, il tunnel non è finito (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), lo stanno costruendo in questi momenti e abbiamo bisogno di persone in gamba come l'ingegner Facchin per portare a termine un'infrastruttura, una dorsale fondamentale come quella della ferrovia del Brennero che è iniziata e che deve essere portata a termine. Anche queste notizie ci preoccupano per davvero (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. L'onorevole Rostan ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/138.

MICHELA ROSTAN (LEU). Grazie, Presidente. Tutti sappiamo che il superticket è un odioso balzello sulla salute dei cittadini che si somma al ticket ordinario e che, però, ha anche l'aggravante di esistere su alcuni territori e di non esistere su altri, individuando, di fatto, cittadini di serie A e cittadini di serie B. Sappiamo che fu introdotto nel 2011, lasciando anche alle regioni la possibilità di applicarlo o meno, con il risultato, però, prevedibile, che quelle con meno problemi economici, quindi, del centro-nord, non lo hanno applicato o, comunque, lo hanno fatto parzialmente, e quelle, invece, con più difficoltà, lo hanno applicato. Così succede che per estremo paradosso le parti più povere del Paese, dunque mi riferisco alle regioni del Sud, prevedano un costo aggiuntivo di 10 euro indiscriminato su ricette di diagnostica e di visite specialistiche; le parti più ricche, invece, non siano costrette a pagarlo.

Si è parlato ripetutamente di abolizione del superticket durante questi mesi; lo hanno fatto le forze politiche, in modo particolare, che compongono la maggioranza, i 5 Stelle lo hanno ripetuto più volte durante la campagna elettorale, ma nella legge in esame non c'è nessuna misura in questo senso.

Noi avevamo anche presentato diversi emendamenti in questa direzione, ovviamente tutti cancellati dai tempi frenetici di approvazione di questa legge e, soprattutto, dal ricorso alla fiducia; così come avevamo presentato una serie di emendamenti che orientassero parte delle risorse necessarie alla riduzione dei tempi delle liste d'attesa verso le regioni del Sud.

La Ministra Grillo addirittura aveva annunciato a settembre l'intenzione di introdurre nella manovra questa specifica abolizione. Questa era dunque l'occasione per fare un'operazione di giustizia e soprattutto di equità, perché questo stato di corse non ha dentro la sua norma d'istituzione un riferimento alla gradualità, viene cioè pagato senza riferimento alla situazione effettiva di reddito, non rispetto quindi al principio di progressività fiscale che è sancito dalla nostra Costituzione. E poi sarebbe stata una misura di giustizia sociale, perché riguarda le cure. Spesso porta la diagnostica pubblica a essere così cara da preferire addirittura quella privata, in qualche caso, visto anche le liste di attesa per costi che diventano eccessivamente insopportabili, o addirittura la rinuncia alla diagnostica, alla prevenzione e alle cure, come dicono tutti gli indici statistici della povertà. Mi costa dire che nel 2018 noi viviamo ancora in un Paese nel quale circa 11 milioni di italiani rinunciano alle cure per motivi economici. Infine, c'è l'insopportabile discriminazione territoriale, che va a penalizzare ovviamente chi sta peggio e a premiare chi sta meglio semplicemente sulla base di un principio di residenza, determinando così una violazione del principio costituzionale della parità di trattamento, dell'uguaglianza fra i cittadini, del diritto di tutti alle prestazioni essenziali dello Stato. Allora - e mi avvio a concludere - con quest'ordine del giorno, Presidente, vista l'assenza di una determinazione del Governo all'abolizione del superticket, chiediamo che almeno l'Esecutivo si impegni a promuovere un'azione nei prossimi mesi, d'intesa con tutte le regioni, per superare questo stato di cose e arrivare a garantire su tutto il territorio nazionale il medesimo sistema di accesso alle prestazioni sanitarie, visto che già non si riesce a garantire la qualità stessa del servizio e la sua efficienza. Dunque una misura di buon senso che vi chiediamo di accogliere fin da subito (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali).

PRESIDENTE. Avverto che il gruppo di Forza Italia ha esaurito il tempo previsto dal contingentamento per il seguito dell'esame.

FRANCESCO CANNIZZARO (FI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FRANCESCO CANNIZZARO (FI). Presidente, volevamo rivolgere una richiesta alla Presidenza, se fosse possibile concedere l'ampliamento del tempo già a disposizione del gruppo di Forza Italia.

PRESIDENTE. Onorevole Cannizzaro, la Presidenza concederà al gruppo di Forza Italia un tempo aggiuntivo pari a un terzo di quello originariamente previsto. L'onorevole Marin ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/178.

MARCO MARIN (FI). Grazie, Presidente, anche per la concessione del tempo al gruppo di Forza Italia. Il 26 dicembre 2018, in occasione della partita Inter-Napoli che si è svolta a Milano, sono purtroppo avvenuti episodi di violenza al di fuori dello stadio che hanno portato alla morte di una persona, ed episodi di razzismo all'interno dello stadio nei confronti di un giocatore della squadra ospite. Quest'ordine del giorno è innanzitutto una presa di posizione personale, ma credo possa rappresentare tutto il mondo dello sport: il calcio e lo sport italiano nulla hanno a che vedere con episodi di violenza ed episodi di razzismo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

Il razzismo non può albergare nel nostro Paese, come la violenza non può albergare ancora all'interno di una partita di calcio. Lo sport italiano e il mondo del calcio rappresentano valori completamente diversi. Lo sport rappresenta il saper stare insieme, condividere con gli avversari - che non sono mai nemici - la stessa passione e gli stessi sacrifici. Quando ti confronti con un avversario, lo rispetti per quello che sa fare bene. A me piacerebbe che tutti, soprattutto chi si rende artefice di episodi di questo tipo, potessero stare per un giorno, per 24 ore, all'interno di un villaggio olimpico, dove ci sono nazionalità di tutti i tipi e dove non ti accorgi se davanti a te hai persone verdi, gialle, blu o viola, perché non è questo quello che ti interessa. Anzi, provi un rispetto profondo nei confronti di chi come te è riuscito ad arrivare fin lì. Questi valori sono, tra le altre cose, universalmente riconosciuti nel mondo dello sport, e soprattutto trovano nelle federazioni sportive e in tutte le società sportive dilettantistiche la loro spiegazione più importante, quando tutti i giorni, tanti dei nostri figli, tanti ragazzini, circa 4 milioni e mezzo di tesserati di tutte le federazioni sportive, vengono messi in mano dai genitori ai tecnici e ai dirigenti, che insegnano proprio questi valori.

Quindi, in primo luogo, quest'ordine del giorno è per affermare che lo sport e il mondo del calcio nulla hanno a che vedere con gli episodi di violenza e di razzismo. Detto questo, l'ordine del giorno - mi rivolgo soprattutto al sottosegretario Giorgetti - vuole impegnare il Governo a cosa? Vorrei, se potesse, che il sottosegretario Giorgetti ascoltasse qualche minuto. Ho visto che il 7 gennaio è convocato un tavolo proprio per affrontare questi temi. Siccome sono temi su cui tutti ci impegniamo e possiamo impegnarci trasversalmente, al di là di aprire polemiche, che sarebbero sterili e non mi interessano, quando il Ministro dell'Interno fa il Ministro dell'Interno, e quindi rappresenta tutti noi, non durante i selfie o in momenti della giornata personale, nel momento in cui lui esprime le sue funzioni di Ministro dell'Interno, lo inviterei con il massimo rispetto possibile all'accortezza negli incontri che ha anche con gli esponenti del tifo organizzato (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), perché poi, purtroppo, quei tifosi spesso non sono tifosi.

Ci sono delle persone che strumentalizzano il mondo del calcio e il mondo dello sport, fingono di essere tifosi, ma non rappresentano proprio quei valori. Allora, se il 7 gennaio c'è questo tavolo, quest'ordine del giorno invita il Governo a mettere in campo tutte le risorse economiche, tecniche e strategiche per far sì che all'interno degli stadi, all'interno di qualsiasi manifestazione sportiva, non possano più avvenire episodi di violenza e di razzismo. Per fare questo bisogna cominciare con il piede giusto.

Voglio ricordare che in Gran Bretagna uno spettatore ha offeso ripetutamente un calciatore - non dirò perché, perché non sono interessato a entrare in quel tema, in temi che nel 2018 francamente non possono più appartenere a nessuno di noi - ed è stato espulso dagli stadi della Gran Bretagna a vita. Non è che gli hanno detto “scusa, vieni qua che facciamo una fotografia o un selfie”, ma gli è stato detto “tu non puoi più partecipare a vedere una partita di calcio” (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Allora, mi auguro che il tavolo che viene convocato dal Governo il 7 gennaio sia un tavolo importante, che dia già un primo segnale con le convocazioni che avvengono. In un secondo momento, ricordo al Governo - e questo è lo spirito dell'ordine del giorno - che la violenza e il razzismo, francamente, non ci appartengono; non possono appartenerci nel 2018 e nel 2019 che comincia fra qualche giorno, ma soprattutto non possono appartenere all'interno del mondo sportivo. Quindi, invito il Governo a dare dei segnali concreti in questo senso (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. L'onorevole Foti ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/12.

TOMMASO FOTI (FDI). Signora Presidente, il gruppo di Fratelli d'Italia non si può esimere dal rilevare che in questa discussione sulla legge di bilancio vi è un convitato di pietra che si chiama mercato immobiliare, un mercato e un comparto che contribuisce per 50 miliardi di euro, tra dirette e indirette imposte, alla legge di bilancio in esame e che, purtuttavia, viene totalmente trascurato dalla legge di bilancio stessa. Vogliamo qui ricordare che la tassazione immobiliare è aumentata in modo spropositato dal 2011 quando, con il Governo Monti, vennero modificati in aumento i moltiplicatori catastali: l'IMU è passata, da quell'anno, da 9 a 21 miliardi di euro; un'entrata che, contestata allora dalle opposizioni, è stata poi confermata da tutti i Governi successivi: quello Letta, quello Renzi, quello Gentiloni e oggi dal Governo Conte. I risultati di questa dissennata politica sono sotto gli occhi di tutti: gli immobili ridotti in ruderi, in una nazione che comunque è una delle potenze industriali più importanti del mondo, dal 2011 ad oggi, sono raddoppiati. Nell'indifferenza generale, abbiamo oltre mezzo milione di immobili che non sono stati conclusi, per il semplice motivo che le imprese che li dovevano costruire sono fallite.

La bolla immobiliare americana ha prodotto effetti devastanti in Italia, dove il mercato immobiliare, invece, era in equilibrio. I risultati di non avere voluto affrontare la crisi sono nefasti e sono sotto gli occhi di tutti: 500 mila posti di lavoro sono stati persi negli ultimi sette anni nel settore dell'edilizia; il valore delle compravendite - che meglio dovremmo definire svendite - degli immobili è crollato del 30 e 40 per cento. Una situazione che meritava - questa sì - una scossa, perché il mercato immobiliare è un mercato che contribuisce per oltre il 20 per cento al prodotto interno lordo annuo. Siamo in presenza, inoltre, di un mercato dell'affitto asfittico.

La cedolare secca che oggi viene introdotta per le locazioni commerciali non è una cedolare secca che entra in vigore a partire dal 2019, ma che varrà solo per il 2019. Gli incentivi per la riqualificazione, la manutenzione, l'efficientamento energetico non sono stati stabilizzati e vengono riproposti solo per un anno. Addirittura, si lascia mano libera agli enti locali di poter aumentare nuovamente la tassazione, sia quella sull'IMU, sia quella sull'IRPEF; quest'ultima, tra l'altro, si abbatterà sui contratti concordati, che sono gli unici contratti d'affitto che vengono proposti sia dall'associazione degli inquilini, che da quella dei proprietari immobiliari, che cercano di trovare un punto di equilibrio per favorire il mercato dell'affitto, contratti concordati che, dal 2012 ad oggi, hanno avuto un aumento di oltre il 400 per cento di tassazione. Allora, noi chiediamo al Governo che, se nella finanziaria di oggi non si è minimamente occupato del mercato immobiliare, dal 1° gennaio vi metta la testa, faccia qualche provvedimento, perché così non si può andare avanti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. L'onorevole Boldrini ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/134.

LAURA BOLDRINI (LEU). Grazie, signora Presidente. Sono costretta a chiederle di richiamare l'Aula a un po' d'attenzione: si fa veramente fatica a seguire e a parlare.

PRESIDENTE. Colleghi, vi chiedo anche di evitare i capannelli nell'emiciclo, grazie.

LAURA BOLDRINI (LEU). Almeno in questa fase un po' di attenzione, visto che è l'unica fase in cui ci è concesso di esprimere il nostro parere. Allora, signora Presidente, colleghi e colleghe, questo ordine del giorno intende richiamare, infatti, l'attenzione su un tema che viene per lo più ignorato o sottovalutato, ma che so, signora Presidente, sta a cuore anche a lei. Mi riferisco alla inaccettabile condizione nella quale sono costrette ad operare le consigliere di parità. Ora, questa figura è stata introdotta per la prima volta nel nostro ordinamento nel 1991, proprio per presidiare la condizione della donna nel mercato del lavoro, incentivando, quindi, le azioni positive e sanzionando quelle negative. Le consigliere di parità agiscono come pubblici ufficiali, quindi hanno l'obbligo anche di segnalare all'autorità giudiziaria eventuali reati di cui vengono a conoscenza. La normativa prevede tre figure di consigliere di parità: quella nazionale, quelle regionali e quelle provinciali. Ora, fino a qualche anno fa, signora Presidente, la loro attività era finanziata attraverso un fondo che veniva ripartito tra regioni e province in base ai bacini di utenza, ma nel corso degli anni le risorse disponibili si sono via via assottigliate fino a diventare del tutto insufficienti, affidando quindi agli enti territoriali di competenza la possibilità di farsi, eventualmente, carico delle spese per il bacino di loro competenza.

Oltre a questo, poi, c'è un'altra questione che vale la pena evidenziare. Si deve tener presente che il compenso per le indennità di funzione di queste figure è veramente risibile, financo mortificante: sapete quanto guadagna una consigliera di parità? 68 euro lordi mensili, se è una consigliera provinciale; 68 euro lordi mensili, che arrivano a 90 nel caso delle consiglieri regionali, dunque un'umiliazione per queste figure, previste dalla legge.

Allora, istituire una figura utilissima come quella della consigliera di parità, ma impedirle materialmente di lavorare e di assolvere alla propria funzione, che cosa vuol dire? Vuol dire non avere nessuna attenzione per il ruolo della donna e non tenere in alcun conto le discriminazioni che oggi la donna subisce nel mondo del lavoro.

Ricordo che nel nostro Paese neanche la metà delle donne ha accesso al mercato del lavoro, solo il 49 per cento delle donne lavora. E, allora, signora Presidente, se il nostro ordinamento prevede una figura di questo genere, perché non la si mette in condizione di operare?

Dunque, chiediamo al Governo con questo ordine del giorno di consentire a queste figure previste dalla legge di poter operare, mettendo a disposizione le risorse necessarie e indispensabili per poter assolvere alla loro importante e delicata funzione (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali).

PRESIDENTE. L'onorevole Lepri ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/50.

STEFANO LEPRI (PD). Grazie, Presidente. Lo slogan con cui la Lega ha vinto le elezioni e continua a mietere - sembra - consensi è: “prima gli italiani”. Noi stiamo discutendo, in questo caso, di un ordine del giorno che vede esattamente un'altra linea: “prima agli stranieri e dopo gli italiani”. Sto parlando dell'ecobonus, che, sorprendentemente, senza alcuna attenzione rispetto agli interessi nazionali, avete varato e speriamo possa essere evidentemente corretto. Ed è in questo senso che noi chiediamo un supplemento di approfondimento con i costruttori, con i sindacati, con la filiera della componentistica, perché un fatto è evidente: se andasse avanti l'ecobonus, così come è stato anche corretto, e ce l'hanno detto i sindacati in Commissione lavoro, noi danneggeremo sicuramente le fabbriche, le industrie nazionali e i lavoratori italiani. Bel risultato, questo!

In nessuna nazione del mondo ci sogneremmo di fare una legge che danneggia le imprese, le fabbriche e i lavoratori italiani: a questo siete giunti.

Quindi, vi chiediamo davvero di poter riconsiderare questa misura, di tornare ad un confronto serio con le parti sociali, con i costruttori e con la componentistica, perché si tratta davvero di un favore alle aziende straniere e di un grave danno ai lavoratori italiani (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. L'onorevole Silli ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/227.

GIORGIO SILLI (FI). Grazie, Presidente. Colgo l'occasione dell'illustrazione di questo ordine del giorno per fare una raccomandazione anche al Governo, piuttosto che a tutte le forze di maggioranza: l'ordine del giorno tratta di energia geotermica. Io sono un inguaribile ottimista e francamente credo che le aziende italiane possano rialzare la testa e che il settore manifatturiero possa e debba guardare al futuro.

Purtroppo, nelle ultime settimane e negli ultimi mesi, ho visto un Governo profondamente disattento per quanto riguarda i temi legati all'energia e l'industria manifatturiera, ahimè, dipende impressionantemente dai costi dell'energia. Non abbiamo il nucleare, importiamo energia elettrica, ci sono alcuni settori dove l'energia incide anche per il 30 per cento sul costo del prodotto e soffriamo, patiamo tremendamente il dumping dei Paesi europei, che producono con il nucleare, che pagano meno accise; accise che sarebbero state da rivedere in questa legge di bilancio, e che quindi ci fanno una sorta di concorrenza assolutamente sleale.

Il mio ordine del giorno tratta, nello specifico, di energia geotermica. Abbiamo avuto occasione di leggere sulla stampa che cosa è successo nei giorni scorsi e vorrei, proprio con questa scusa, che il Governo ponesse molta più attenzione, nei mesi a venire, su tutti i temi che riguardano l'energia.

Mi rivolgo francamente agli amici della Lega, perché, rispetto ai colleghi 5 Stelle, quando si parla di impresa spero che sappiano di che cosa parlano.

Non ho la presunzione, signor Presidente, di pretendere che i 5 Stelle sappiano che cos'è l'impresa o che cos'è il lavoro; di fatto i soldi non crescono sugli alberi, i soldi per il reddito di cittadinanza arrivano dalle tasse che pagano le imprese e se l'impresa muore, gli imprenditori pagano meno tasse, i lavoratori pagano meno tasse e hanno meno soldi per dare le loro mance elettorali.

Quindi, signor Presidente (e mi taccio), voglia prendere questa illustrazione dell'ordine del giorno come una seria raccomandazione nei confronti del Governo a non perdere di vista le politiche che hanno a che fare con l'energia.

Io ho presentato due emendamenti che parlavano di incentivi per le aziende energivore, e anche incentivi per l'economia circolare: avrebbero dovuto essere cavalli di battaglia del MoVimento 5 Stelle, sono stati assolutamente bocciati senza se e senza ma.

Quindi, signor Presidente, spero davvero che il mio appello non cada nel nulla, e nei mesi a venire, ammesso che questo Governo continui (io spero di no), se ne parli in maniera approfondita (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. L'onorevole Gemmato ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/21.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Presidente, il bilancio di previsione dello Stato contiene diverse misure per la pubblica amministrazione: dalle assunzioni ordinarie a quelle straordinarie, ai rinnovi contrattuali per il triennio 2019-2021 riguardanti molteplici categorie. Le misure previste hanno interessato quasi tutti i comparti della pubblica amministrazione, attraverso incrementi di risorse, rinnovi della contrattazione collettiva nazionale, miglioramenti economici e strutturali.

Non sono previsti rinnovi contrattuali né sblocchi del turnover, però, nell'ambito del Sistema sanitario nazionale, unico comparto della pubblica amministrazione che da più di dieci anni è sottoposto non solo al blocco del turnover, ma anche alla riduzione della spesa per il personale, impedendo così di fatto una corretta erogazione dei servizi sanitari. Nel Servizio sanitario nazionale, è inutile ricordarlo, ci sono molteplici figure professionali, che oltre a svolgere con dedizione e meticolosità il proprio lavoro, sono sottoposte a rischi continui: il nostro pensiero va alle migliaia di operatori sanitari, medici, infermieri, che quotidianamente subiscono nei pronto soccorso aggressioni (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Oggi è fortemente a rischio la sostenibilità del Sistema sanitario nazionale. Ricordo a tutti un rapporto Censis pubblicato nel 2018, avente come oggetto di analisi il 2017, nel quale si riporta che appunto nell'anno 2017 è stato toccato il tetto massimo di contribuzione privata per le spese per la sanità, 40 miliardi di euro esborsati da privati. Questo ci racconta che l'articolo 32 della Costituzione, che prevede che vi debbano essere pari livelli di assistenza sanitaria per tutti i cittadini italiani, viene stralciato, perché se ci sono cittadini che non fanno parte di quelli che hanno i 40 miliardi di euro, non si curano, e questo purtroppo avviene soprattutto al Sud.

Occorre quindi investire nella sanità, per poter garantire la sostenibilità e la sopravvivenza del nostro Sistema sanitario nazionale, che, grazie a Dio, ancora nel 2017 risulta essere (fonte Bloomberg) il quarto sistema sanitario al mondo.

Per questo noi vorremmo impegnare il Governo, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, a valutare l'opportunità di destinare le risorse necessarie al rinnovo dei contratti dei medici ospedalieri, scaduto da dieci anni ed al momento unico non rinnovato del comparto pubblico (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. L'onorevole Bignami ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/199.

GALEAZZO BIGNAMI (FI). Presidente, partiamo da un presupposto: oggi chi vive in montagna compie quotidianamente un gesto che si pone tra un gesto di eroismo e di generosità, perché vivere oggi in montagna significa, in larga parte, dover sfidare infrastrutture carenti. Pensiamo alle strade, pensiamo a chi tutti i giorni deve compiere un tratto da pendolare, scontando ritardi, scontando treni soppressi, scontando difficoltà nella mobilità che inevitabilmente si impattano anche sul lavoro, non solo sulla qualità della vita: pensiamo agli studenti, che tante volte devono prendere dei pullman, devono prendere dei treni appunto in condizioni disagiate.

Pensiamo al fatto che la sanità in montagna è sempre più carente: è più facile morire che nascere.

Ministro Fontana, lei sicuramente è a conoscenza del fatto che soprattutto in Emilia-Romagna si chiudono i punti nascita, ma si tengono aperti i punti dove è possibile abortire. Questa è la concezione che oggi domina in montagna!

Abbiamo dei 118 che devono coprire dei territori anche per estensione di ore, non di 28 minuti come prevede la normativa di settore e ospedali che vengono chiusi. Abbiamo un territorio totalmente fuori controllo, in cui c'è un'aggressione sistematica nei confronti dell'unica figura che andrebbe valorizzata e tutelata, vale a dire quella del coltivatore che quotidianamente può presidiare i propri torrenti, i propri boschi, i propri fossi, che invece oggi, grazie ad una malintesa cultura ambientalista ed ecologista, si trova a dover far battaglia contro un ripopolamento indiscriminato di ungulati animali, che oggi sono i veri padroni dei territori, quando invece dovremmo sostenere e favorire la presenza dell'uomo, incentivando anche l'insediamento e la possibilità di svolgere un'attività commerciale, che proprio il nostro gruppo ritiene di dover sostenere con la proposta di legge per l'istituzione di zone franche montane.

Abbiamo una situazione di totale abbandono e di scarsa manutenzione di linee elettriche, di sistemi di telefonia, di reti idriche; basta una qualsiasi nevicata in periodo invernale, o un momento di siccità nel periodo estivo, per mandare in paralisi interi territori.

Perché questa lunga premessa? Perché oggi noi abbiamo deciso di introdurre, voi avete deciso di introdurre, anche strumenti di fatturazione in territori che non hanno neanche la connessione Internet; nonostante questo voi chiedete a dei ristoranti, a dei negozi di vicinato, a delle botteghe artigiane di emettere fattura, non sapendo che non hanno neanche una connessione. I progetti banda larga sono fermi, l'ADSL spesso non arriva: questo significa e si traduce in maggiori costi per quelle persone (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente) che devono a quel punto pagare, con i soldi delle proprie tasche, commercialisti e altre persone per potersi mettere a posto con la normativa, che invece di agevolare, incentivare la presenza di questi presidi di persone che amano il territorio e non vogliono abbandonarlo, ebbene, invece che agevolarla e incentivarla la penalizza, portando uno spopolamento di quei territori.

È per questo che con questo ordine del giorno chiediamo che ci sia una moratoria sull'applicazione della fatturazione elettronica in quei territori, che dovrebbe essere il punto di avvio di una politica di ripopolamento, di sostegno per la montagna, non pronunciata solo a parole, nelle stanze, magari con qualche tono un po' compiacente, ma che nei fatti si veda realizzata, con un ripristino dei livelli essenziali di sanità, con investimenti seri sulle infrastrutture, con un sostegno sui coltivatori, con un sostegno per le politiche di ripopolamento, per un sostegno complessivo, che anche con questo piccolo gesto si potrebbe realizzare (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. L'onorevole Silvestroni ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/27.

MARCO SILVESTRONI (FDI). Presidente Carfagna, ho chiesto di illustrare questo ordine del giorno perché questa mattina ho sentito su una radio nazionale che il Vicepremier Di Maio ha dichiarato che ieri le opposizioni hanno votato contro la legge di bilancio perché hanno votato contro i più deboli. Allora, con questo ordine del giorno c'è una possibilità per confermare e far confermare al MoVimento 5 Stelle, al Vicepremier Di Maio, che effettivamente questa presentata da voi e approvata ieri è una legge per i più bisognosi.

Quest'ordine del giorno che ho presentato chiede il raddoppio delle pensioni di invalidità, che ad oggi valgono 270 euro al mese e per i più gravi 278 euro mensili, contro quella che riteniamo - e ritengo - sia un'immoralità, cioè quella dei 35 euro al giorno, pari a 1.000 euro al mese, di un immigrato non regolare. Allora, credo che sia moralmente doveroso - lo chiedo al Governo e ai rappresentanti del Governo presenti - di approvare questo ordine del giorno e non accoglierlo come raccomandazione, ma - lo ripeto - di approvarlo, proprio per dimostrare che c'è attenzione ai più deboli, per togliere questo che è un fatto veramente immorale: non si possono garantire 1.000 euro al mese ad un immigrato irregolare. Laddove poi si dovesse - concludo, Presidente - raddoppiare, quindi da 278 euro magari arrivando a 780 euro, così come viene previsto per il reddito di cittadinanza - ciò sarebbe comunque qualcosa sempre di irrisorio a fronte dei mille euro. Concludo Presidente. Per dare dignità a chi, in realtà, è in una situazione oggi non dignitosa, che sono gli anziani, così come i portatori di handicap, chiedo di dare loro una vita più dignitosa e quindi chiedo l'approvazione di quest'ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. L'onorevole Gemini ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/214.

MARIASTELLA GELMINI (FI). Grazie, Presidente. L'aumento dell'IRES per il terzo settore, dal 12 al 24 per cento, rappresenta non solo un errore macroscopico di questa manovra, ma anche la cartina di tornasole di come, lontano dalla propaganda imposta e distillata agli italiani giorno per giorno, questo Governo vada aumentando la pressione fiscale, non solo per le famiglie, per le imprese, per i pensionati, per le assicurazioni e le banche, il cui esito, evidentemente, ricade sui cittadini, ma persino sul terzo settore.

È vero che siamo in una stagione di nazionalizzazioni, in cui si pensa che lo Stato possa e debba fare tutto, garantire ogni tipo di servizio e si guarda alla parità scolastica, alla sussidiarietà, al terzo settore come a nemici da abbattere, ma noi non abbiamo questa posizione (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Prendiamo atto che il Governo pare essersi reso conto di questo grande strafalcione e abbia, a parole, dimostrato di voler fare l'ennesima retromarcia. Però, vede, Presidente, dal 1° gennaio il terzo settore - vuol dire 5 milioni di persone impegnate, 350 mila realtà - sarà costretto a fare i conti con gli errori di questo Governo.

Allora, noi - lo dico al Governo, alla maggioranza, ma lo dico a tutti i gruppi parlamentari, perché su questo tema non ci può essere silenzio e non ci possono essere distanze -, atteso che pare esserci l'unanimità del consenso attorno alla necessità di ritornare ad un'IRES al 12 per cento, chiediamo evidentemente un atto formale, perché non ci accontentiamo più delle parole, delle promesse delle rassicurazioni (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

Cari signori del Governo, queste chiacchiere ormai lasciano il tempo che trovano e non convincono più. Se vogliamo veramente difendere il principio di sussidiarietà e dare al terzo settore la possibilità di continuare ad aiutare il prossimo, servono fatti concreti e non propaganda.

Quindi noi chiediamo l'approvazione, ovviamente, di un atto formale, come di questo ordine del giorno, ma riteniamo e siamo anche disponibili ad andare incontro ai lavori dell'Aula e a velocizzarli purché ci sia un impegno da parte della maggioranza e di tutti i gruppi, per far sì che all'inizio di gennaio non si discuta l'ennesima mozione, ma si presenti una proposta di legge a firma di tutti i gruppi per riportare l'IRES al 12 per cento (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

Questo non è un atto politico di parte, non vuole essere un atto politico di Forza Italia, ma, se vogliamo dare un senso a questo Parlamento, ciascuno di noi, a titolo personale e politico, ma ancor di più come cittadini mi verrebbe da dire, tutti noi abbiamo il dovere di calendarizzare, di dare la priorità ad una proposta di legge che sani l'errore. Attendiamo fatti concreti e non chiacchiere (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. L'onorevole Delmastro Delle Vedove ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/6.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Grazie.

PRESIDENTE. Scusate, i banchi del Governo…onorevole Adelizzi. Prego, onorevole Delmastro Delle Vedove.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Grazie, Presidente. Fratelli d'Italia, con questo ordine del giorno, vuole nuovamente porre con forza il tema dei comuni montani e delle alte terre, perché riteniamo necessaria una fiscalità di vantaggio per i comuni montani e delle alte terre.

Recentemente l'Istat ha indicato che vi sono ben 207 comuni che non hanno nemmeno un negozio: è necessario, riteniamo, combattere questa desertificazione commerciale che, in combinato disposto con la scarsità dei servizi dei comuni montani, la carenza di opportunità economiche e sociali nei comuni montani, hanno comportato e comportano un lento, diacronico e apparentemente irreversibile fenomeno di desertificazione commerciale e, quindi, di spopolamento dei nostri comuni montani. Uno spopolamento dei territori montani che è un fenomeno da contrastare, Presidente, io credo non solo e non tanto perché lì si annida uno dei tratti identitari più importanti della nazione italiana, che ha scritto la sua identità sulle pietre dei comuni montani, ma anche e soprattutto perché lo spopolamento e l'abbandono del territorio montano è un prezzo che fatalmente si paga in termini di dissesto idrogeologico.

Noi di Fratelli d'Italia riteniamo che la natura sia madre quando la natura è coltivata e vissuta dall'uomo; sappiamo che la natura diventa matrigna quando è abbandonata dall'uomo e la storia d'Italia ci insegna che se la montagna viene abbandonata è la pianura che, poi, paga il prezzo in termini di dissesto idrogeologico. Chiunque viva, coltivi, lavori, si è occupato e faccia impresa in montagna è sentinella di quel territorio e garantisce la sicurezza dell'intero Paese e anche della pianura.

L'Italia è un Paese complesso, e termino, che si regge solo se unito. Noi riteniamo che sia improrogabile una fiscalità di vantaggio per i comuni montani in termini strutturali, e non più provvedimenti spot che non hanno la forza di invertire quel processo di desertificazione commerciale che noi paghiamo anche in termini di dissesto idrogeologico (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. L'onorevole Paolo Russo ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/233.

PAOLO RUSSO (FI). Grazie, Presidente. Proverò a sottrarre pochissimo tempo a quest'Aula e al mio gruppo e, per economia dei lavori, lo faccio anche a nome dei colleghi Sarro e Pentangelo, per chiedere di poter aderire e sottoscrivere degli ordini del giorno n. 9/1334-B/178 Marin, n. 9/1334-B/232 Pentangelo, n. 9/1334-B/170 Carfagna, n. 9/1334-B/186 Versace, n. 9/1334-B/214 Gelmini e n. 9/1334-B/221 Polverini, sempre che i primi firmatari lo consentano.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Paolo Russo.

L'onorevole Ciaburro ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/30.

MONICA CIABURRO (FDI). Grazie, Presidente. Questo ordine del giorno che ho presentato porta di nuovo l'attenzione, come ha già detto il collega Delmastro, a quelle che sono le aree interne, le alte terre, le aree marginali, che stanno diventando marginali e desertificate, del nostro Paese, ma che, al contempo, sono il valore vero delle nostre tradizioni e della nostra cultura.

Io ho sentito la collega Manzo dire che tutto questo provvedimento, questa finanziaria è stata dettata solo e soltanto dalla necessità di fare le cose per la gente comune con le mani libere che hanno, evidentemente, solo loro o, perlomeno, ritengono di avere solo loro. Io credo che queste persone che vivono queste terre non solo siano veramente ancora gente comune, ma, soprattutto, abbiano queste mani libere che occupano tutti i giorni per portare avanti un'attività con senso eroico e con dignità, sottoponendosi a delle fatiche che sono certamente superiori a quelle che affrontano tutti i giorni i cittadini nelle aree metropolitane, non soltanto per quelle che sono le difficoltà contingenti di un'attività lavorativa, ma anche per quelle che sono le condizioni in cui sono sottoposti a lavorare ogni giorno, con tasse, balzelli e sfruttamenti di quella che è la loro attività, superiori a quelli che hanno i cittadini delle aree metropolitane. Per fare degli esempi banali, loro pagano servizi esattamente come gli altri cittadini, ma che non hanno, di cui non possono fruire: già solo per guardare la televisione oppure per avere Internet devono sottoporsi a dei costi aggiuntivi rispetto alle tasse normali, perché devono comprarsi banalmente un decoder satellitare, una parabola, pagare una scheda TV Sat, per poter guardare un canale TV, in condizioni meteo normali, perché, se già nevica, non hanno più nemmeno questa possibilità. Ecco, io mi chiedo allora se il Governo, visto che manifesta questa attenzione nei confronti dei più deboli, di quelli che hanno più necessità, non possa accettare questo ordine del giorno, ma non soltanto a parole, anche nei fatti, che devono necessariamente seguire e mettere in campo quella serie di attività legislative che possano far sì che questa gente che abita queste terre abbia un diritto di cittadinanza riconosciuto perché vuole continuare a vivere le terre dei propri padri, perché lì sono abituati a rimboccarsi le maniche già da piccoli, non hanno richieste o pretese in più, ma chiedono almeno di essere messi nella condizione di continuare a lavorare perché già dai cinque o sei anni, da quando vanno a scuola si alzano alle 5 o alle 6 del mattino per poter andare a scuola perché non ci sono i servizi, perché i genitori devono sacrificarsi a portarli molto tempo prima rispetto a un bambino qualunque che abita in città.

Quindi, con questo ordine del giorno, chiediamo di mettere un regime di fiscalità per tutte quelle attività economiche che in queste terre svolgono un ruolo sociale, sociale per chi le abita e per chi le raggiunge anche solo da semplice turista (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. L'onorevole Nevi ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/192.

RAFFAELE NEVI (FI). Grazie, Presidente. Questo è un ordine del giorno che ritengo importante perché punta l'accento sul tema della qualità dell'aria. Dico - e approfitto della presenza del Governo - che ci sono problemi gravissimi di qualità dell'aria in troppe aree del nostro Paese, a cominciare dalla Pianura Padana e scendendo nelle aree più produttive anche dell'Italia, tra cui la mia città, Terni, che è inserita tra le trenta città più inquinate d'Italia. Quindi, avevamo presentato un emendamento, un emendamento che chiaramente è stato bocciato - non so se letto, ma sicuramente bocciato - che tendeva a riconoscere in alcune aree del Paese un problema aggiuntivo rispetto ad altre aree. La presenza della grande industria siderurgica, la presenza di impianti di produzione di energia elettrica, la presenza di impianti di trattamento rifiuti sono elementi strategici che rappresentano la strategicità e la competitività dell'intero Paese e quindi su queste aree chiedevamo di fare uno sforzo aggiuntivo, destinando risorse aggiuntive, riconoscendole come aree ambientalmente complesse e cercando, attraverso questo strumento, anche di coinvolgere la regione e i comuni per far sì che ci sia un intervento straordinario su tre matrici inquinanti fondamentali, come appunto l'inquinamento da riscaldamento, l'inquinamento da emissioni industriali, l'inquinamento da immissioni di veicoli a motore. Ecco, questo è importante anche perché in queste aree del Paese sta nascendo un pericoloso sentimento anti-industriale e noi abbiamo a cuore lo sviluppo industriale del Paese, il mantenimento del patrimonio industriale del Paese, ma questo non può avvenire a discapito della salute dei cittadini che vivono in quelle aree e quindi sarebbe assolutamente necessario, come tra l'altro anche richiesto più volte in sede di consigli regionali, sia in Umbria, che in Lombardia, che in Piemonte, un intervento straordinario dello Stato almeno su queste aree produttive del Paese, che quindi sommano due problemi, un problema di qualità dell'aria, legato all'orografia spesso del territorio e un problema di presenza di industria pesante e di impianti di produzione molto impattanti.

Quindi, l'ordine del giorno chiede esattamente questo, cioè che il Governo faccia uno sforzo e definisca queste aree e apposti delle risorse per fare un investimento strutturale che, diciamo, sarebbe utile a cogliere i due obiettivi di cui prima parlavo e cioè la salvaguardia del patrimonio industriale e soprattutto la salute dei cittadini che vivono in queste zone. Grazie, Presidente (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Presidente, per segnalare un'agenzia di stampa che consideriamo non grave, ma anche di più. Cito esattamente, come è uscita adesso, l'Agenzia Giornalistica Italia: Manovra, M5S: “Siamo sotto attacco, ma non cediamo a terrorismo”. O il presidente del gruppo, o qualche rappresentante del gruppo del MoVimento 5 Stelle smentisce questa agenzia, oppure è evidente che è saltato qualsiasi rapporto tra maggioranza e opposizione. Questa agenzia è inqualificabile e chiediamo formalmente ai rappresentanti del gruppo del Movimento 5 Stelle di smentirla (Applausi dei deputati dei gruppi Liberi e Uguali, Partito Democratico e Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori l'onorevole Borghi. Ne ha facoltà. Colleghi, per favore, consentiamo all'onorevole Borghi di svolgere il suo intervento. Colleghi del Partito Democratico. Colleghi! Deve intervenire un vostro, un nostro collega.

ENRICO BORGHI (PD). Grazie, signora Presidente. È comprensibile tutto perché sono ore complesse e probabilmente anche chi non ha particolare esperienza può anche cedere a dei momenti di tensione, però c'è un confine che non deve essere superato. Le opposizioni - questa mattina il gruppo del Partito Democratico non ha svolto una dose di interventi particolarmente rilevante - stanno svolgendo un'azione di illustrazione, che rientra nelle proprie prerogative e che - lo vogliamo ricordare ancora una volta - è l'unico spazio a loro consentito per poter far sentire la propria voce (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Liberi e Uguali)

su una legge di bilancio, nella quale sono state neglette e definire da parte del primo partito e del primo gruppo parlamentare questa legittima e doverosa azione parlamentare, libera e democratica - leggo testualmente - come “terrorismo” significa avere perso il lume della ragione (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Liberi e Uguali e Forza Italia-Berlusconi Presidente). Signora Presidente, noi facciamo un appello alla Presidenza affinché venga ripristinato un normale e corretto sistema di relazioni e chiediamo formalmente ai rappresentanti del gruppo del MoVimento 5 Stelle di dissociarsi da questa definizione e chiediamo che il Ministro per i rapporti con il Parlamento, l'onorevole Fraccaro, si alzi e dica che il Governo è distante da questa terminologia e da queste logiche (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori l'onorevole Lollobrigida. Ne ha facoltà.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Presidente, quello che sta avvenendo in queste ore risulta ancor più grave. Dopo la delegittimazione del Parlamento nella discussione di questa manovra, oggi abbiamo una forza politica di maggioranza che, nel modo più spregevole, in modo anonimo, con un post sul blog, credo sempre del MoVimento 5 Stelle, accusa il Parlamento di fare terrorismo: è una mancanza di rispetto per le vittime del terrorismo (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Partito Democratico), è una mancanza di rispetto per coloro che in questi giorni vivono terrorizzati in tutte le nazioni d'Europa, in Italia in particolare. Noi chiediamo, per una prosecuzione serena dei lavori, che, da parte della maggioranza, tutta, ci sia una condanna di questo post

PRESIDENTE. Colleghi, i banchi del Governo, colleghi, ci sono apposite sale riunioni…

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Al Presidente della Commissione dell'Unione europea, che è stata vittima di questa cosa, chiediamo di ascoltarci, perché è una cosa che immagino interessi anche lui, quindi crediamo sia…

PRESIDENTE. Colleghi, i banchi del Governo…

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Del Grosso, facciamo Capodanno insieme…

PRESIDENTE. Onorevole Del Grosso! Se avete qualcosa da dire, ci sono apposite sale riunioni per farlo; se volete chiacchierare, c'è la buvette. Prego, onorevole Lollobrigida.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Chiediamo a tutta la maggioranza di intervenire sul tema e di condannare questo post, di farlo sparire se hanno gli strumenti e poi di condannare, da parte del MoVimento 5 Stelle, ogni affermazione di questo genere, perché rileva in termini di rapporti, non di correttezza, ma anche semplicemente di comunicazione tra i gruppi politici; se il MoVimento 5 Stelle accusa di terrorismo i parlamentari, non è pensabile proseguire serenamente qualsiasi tipo di relazione.

Devo denunciare - io, Presidente, ho grandissima stima di come lei sta in questo momento sottolineando anche al Governo la disattenzione nei confronti dei parlamentari - però crediamo sia gravissimo, lo devo denunciare, che, in una giornata di questo tipo, l'unico assente, che evidentemente sta da un'altra parte, è proprio il Presidente della Camera, Fico che sfugge al dibattito parlamentare che dovrebbe garantire. Quindi, noi crediamo che sia lui che debba richiamare, visto che è espressione di un Parlamento tutto che lo ha votato, ma, in particolare, il MoVimento 5 Stelle, quello che è stato oggi scritto su questo blog. Quindi, non siamo d'accordo quasi mai su niente, anche in questo caso, con il Partito Democratico; il fatto che abbiano perso il lume della ragione è un'affermazione troppo leggera. Gente che dice e che scrive queste follie il lume della ragione non ce lo ha proprio (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Colleghi, evitiamo capannelli nell'emiciclo? Grazie.

STEFANO MUGNAI (FI). Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

STEFANO MUGNAI (FI). Grazie Presidente, in un Paese la memoria è un valore importante, è importante a livello di comunità, è importante soprattutto dentro le istituzioni. Evidentemente chi rilascia dichiarazioni di questa natura non ha una grande capacità di memoria e di ricordare cosa è stato, nel nostro Paese, il terrorismo. Intanto, una dichiarazione di questo tipo è un insulto gravissimo alle troppe, tante vittime del terrorismo (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente, Partito Democratico e Liberi e Uguali) che nel nostro Paese ci sono state. Se qualcosa e qualcuno è sotto attacco in queste ore è il Parlamento, che è stato violentato rispetto all'iter naturale della legge più importante, ossia la legge di bilancio. E, rispetto alle forze di opposizione, che provano a svolgere il loro lavoro, nonostante le strettoie che voi avete imposto alla discussione e alla possibilità delle stesse di svolgere fino in fondo le proprie prerogative, voi rispondete accusando le opposizioni e la stampa di fare del terrorismo. Guardate, se uno ha un po' di memoria e conosce un po' la storia, i regimi iniziano sempre con la criminalizzazione delle opposizioni e della stampa (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Allora, io non so se, dietro a tutto questo, c'è un disegno antidemocratico; io vorrei sperare che fosse semplicemente cialtroneria, mancanza di fondamentali democratici. Lo avete dimostrato, voi dei 5 Stelle, in ogni passaggio in questa legislatura, e, allora, l'invito vero è di mettere da parte certi argomenti e certi toni che offendono le vittime del terrorismo e che offendono tutti coloro che hanno un minimo di senso della democrazia nel nostro Paese. Confrontiamoci qui, dentro anche con uno scontro dialettico forte ma, per cortesia, lasciamo da parte alcuni argomenti, perché l'inerzia poi diventa un'inerzia pericolosa e, se questa inerzia si inizia ad intraprenderla, ci faremo male tutti, voi per primi (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. La Presidenza apprende, naturalmente con disappunto, di questa dichiarazione e personalmente ritengo quanto meno improprio paragonare il legittimo lavoro delle opposizioni a un atto di terrorismo (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Forza Italia-Berlusconi Presidente, Fratelli d'Italia, Liberi e Uguali e di deputati del gruppo Misto).

EMILIO CARELLI (M5S). Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Onorevole Carelli ha chiesto di intervenire?

EMILIO CARELLI (M5S). Sull'ordine dei lavori, Presidente. Da ex giornalista che ha sempre cercato di fare il lavoro in modo molto serio, sono andato alla fonte delle affermazioni che sono state fatte qui in Aula in questi minuti e, allora, mi corre l'obbligo di precisare quello che le agenzie hanno riportato in modo non chiaro.

Nel Blog delle Stelle non si parla di terrorismo, ma si parla di inquinare il dibattito democratico come un vero e proprio terrorismo mediatico e psicologico (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega-Salvini Premier), quindi non stiamo parlando di terrorismo come fenomeno che ha turbato la vita democratica del nostro Paese negli anni Ottanta e Novanta, ma stiamo semplicemente e liberamente esprimendo una valutazione che dice che in questi giorni, in queste settimane i vertici – leggo testualmente – “delle banche, assicurazioni, grandi gruppi editoriali in perenne conflitto di interessi, stanno inquinando il dibattito democratico con un vero e proprio terrorismo mediatico e psicologico”.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ROBERTO FICO (ore 11,20)

EMILIO CARELLI (M5S). Sono cose totalmente diverse (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico). Quindi, mi sembra del tutto inappropriato e fuori luogo il modo di strumentalizzare quella che è una libera espressione, richiamando invece fantasmi del passato. Quindi, il dibattito che si è aperto negli ultimi minuti mi sembra del tutto fuori posto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Grazie, Presidente.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Fassino. Ne ha facoltà.

PIERO FASSINO (PD). Io ho rispetto, naturalmente, per le considerazioni del collega Carelli. Credo, tuttavia, che proprio perché conosciamo la storia di questo Paese, una parola come la parola “terrorismo” vada usata con cautela in ogni caso (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Forza Italia-Berlusconi Presidente e Liberi e Uguali) e non saranno gli aggettivi a ridurre la portata e l'impatto dirompente di quella parola.

Aggiungo anche che, se si vuole stare alla formula, che Carelli ha richiamato, del terrorismo mediatico, inviterei Carelli e tutti i colleghi a osservare come quotidianamente sul sistema mediatico il blog dei 5 Stelle esercita una campagna denigratoria continua e costante (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Forza Italia-Berlusconi Presidente e Liberi e Uguali).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Mulè. Ne ha facoltà.

GIORGIO MULE' (FI). Intervengo sull'ordine dei lavori, Presidente, anche perché, come diceva il collega Carelli, le parole hanno un senso. Allora, se si inizia questa intemerata dicendo “siamo sotto attacco”, “siamo sotto attacco” ci riporta a espressioni usate in occasione, ad esempio, dell'11 settembre, occasioni in cui abbiamo pianto e affrontato decine di migliaia di morti. Vergognatevi, perché non sapete neanche quello che scrivete e fate scrivere e leggete (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente, Partito Democratico e Liberi e Uguali)! Imparate il vocabolario della lingua italiana!

Presidente, c'è di peggio, perché nel famoso post si parla di pizzini (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente, Partito Democratico e Liberi e Uguali). I pizzini sono quelli che mandano i mafiosi e in quest'Aula non entrerà mai questo tipo di espressione, perché offensivo dell'istituzione e del Parlamento. Ve lo dovete rimangiare! Vi dovete vergognare e dovreste chiedere scusa! Cosa vi mettete a fare l'analisi grammaticale e sintattica? Ma imparate a leggere, imparate a scrivere, abbiate rispetto (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)

PRESIDENTE. Mulè, si rivolga alla Presidenza! Deputato Mulè, si rivolga alla Presidenza.

GIORGIO MULE' (FI). Abbia pazienza ma, come dire? Senza richiamarci all'articolo 8, non è veramente tollerabile che, di fronte a una cosa del genere, si levino degli ululati contro chi sta parlando e sta segnalando una violazione di quest'Aula, che sta discutendo una legge di bilancio nelle modalità che lei conosce, con il dispregio delle regole che è stato fatto e con il calpestio di qualsiasi forma di democrazia parlamentare.

Allora, che ci si venga a fare l'analisi grammaticale e ci si dica che non siamo sotto attacco e che il terrorismo è mediatico e psicologico offende ancora di più quest'Aula e tutti i singoli componenti di quest'Aula e ci richiama a un obbligo, che è quello di avere il rispetto delle istituzioni, perché contro quest'Aula, con questo post, è stato sparato l'equivalente di un colpo di fucile contro la libera determinazione di chi, in quest'Aula sostiene, con la faccia, con le parole e con gli atti parlamentari le sue ragioni.

Lei, Presidente, non può consentire che intorno a questo tipo di aggressione - perché di aggressione si tratta - delle opposizioni, della libera informazione, che è stata già umiliata nelle forme e nelle maniere previste dalla legge di bilancio, si dia seguito attraverso un tipo di atteggiamento che non solo è vigliacco, ma è anche offensivo nei confronti di qualsiasi componente di questa Camera (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori la deputata Meloni. Ne ha facoltà.

GIORGIA MELONI (FDI). Presidente, scusi, solamente per dire ai colleghi - e dirò una cosa in controtendenza - che forse si sta esagerando, nel senso che probabilmente la dichiarazione che è scritta sul blog dei 5 Stelle può essere interpretata in maniera diversa.

Io non dimentico una memorabile dichiarazione della collega Corda che, all'indomani della strage di Nassiriya, disse che anche i terroristi erano delle vittime. Probabilmente, quello che vogliono dire è che ci considerano delle loro vittime (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia e di deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Fassina, però, ha già parlato il suo collega Fornaro. Ne ha facoltà.

STEFANO FASSINA (LEU). Grazie. Presidente, oltre al termine “terrorismo” è inaccettabile - e chiedo tramite lei, Presidente, al presidente del gruppo MoVimento 5 Stelle di intervenire e di correggere quanto è stato scritto - dire che la democrazia è sotto attacco da parte del partito più importante della maggioranza, che sta negando al Parlamento, per la prima volta nella storia (Applausi dei deputati dei gruppi Liberi e Uguali, Partito Democratico e Forza Italia-Berlusconi Presidente) di poter discutere la legge più importante della comunità nazionale. Questo è indecente e inaccettabile.

L'attacco alla democrazia c'è e lo state facendo voi in questo passaggio parlamentare, lo fate voi con la negazione del pluralismo nell'informazione, lo fate voi tagliando le agevolazioni fiscali a chi fa solidarietà.

Guardate in faccia la realtà e fermatevi, fermatevi! Con questo rovesciamento dei dati di realtà andiamo tutti a sbattere. Chiedo, tramite lei, al presidente del gruppo del MoVimento 5 Stelle di intervenire e di ristabilire un minimo di civiltà democratica in questo Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali).

PRESIDENTE. Avendo ascoltato i vostri interventi, al di là delle opinioni che si hanno su questo post, esterno comunque alla Camera e che è stato pubblicato, da Presidente della Camera senza dubbio vi dico che la democrazia non è sotto attacco, che tutti i parlamentari qui dentro si stanno esprimendo in modo libero, che le opposizioni stanno facendo il loro lavoro ed è loro diritto opporsi anche alla legge di bilancio. Non c'è nessun pizzino e attacco delle lobby, ma ogni parlamentare sta esclusivamente facendo il proprio lavoro con il pieno dei propri diritti e questo io lo difenderò sempre qui dentro e fuori da qui (Applausi).

Avverto che il gruppo Fratelli d'Italia ha esaurito il tempo previsto dal contingentamento per il seguito dell'esame. Essendone stata fatta richiesta, la Presidenza concederà a tale gruppo un tempo aggiuntivo pari ad un terzo di quello originariamente previsto.

Il deputato Lollobrigida ha facoltà di illustrare l'ordine del giorno Cirielli n. 9/1334-B/14, di cui è cofirmatario e che aveva sottoscritto nei termini. Deputato Lollobrigida, rinuncia? Sta bene.

Se nessun altro chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito il rappresentante del Governo ad esprimere i pareri.

MASSIMO GARAVAGLIA, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Grazie, Presidente. Onorevoli, abbiamo una serie di ordini del giorno su cui è stata fatta un'approfondita valutazione, anche alla luce del dibattito di oggi e di ieri, e su questi siamo in grado di dare un parere favorevole di accoglimento e quando, invece, c'è una contrarietà esprimerò un parere contrario.

Su tutti gli altri mi esprimerò successivamente. Quindi, inizio da quelli di cui abbiamo parlato, cioè quelli accolti oppure con un parere contrario.

Ordine del giorno Delmastro Delle Vedove n. 9/1334-B/6, accolto; Lollobrigida n. 9/1334-B/7, accolto…

PRESIDENTE. Per favore. Stiamo ascoltando i pareri. Deputato Vito, se vuole intervenire. Su cosa?

ELIO VITO (FI). Procediamo con ordine!

MASSIMO GARAVAGLIA, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Vado in ordine. Non si preoccupi, che vado in ordine. Ordine del giorno Cirielli n. 9/1334-B/14, parere contrario (è respinto); Maschio n. 9/1334-B/17, respinto; Ferro n. 9/1334-B/18, parere contrario.

PRESIDENTE. Sottosegretario Garavaglia, è possibile riuscire a seguire l'ordine che abbiamo noi partendo dal primo ordine del giorno?

MASSIMO GARAVAGLIA, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Sì. Allora, in premessa avverto che quando diciamo “raccomandazione” intendiamo che vengono accolti con raccomandazione togliendo le premesse, perché spesso e volentieri hanno dei rilievi di carattere politico che non c'entrano, e con il rispetto dei vincoli di finanza pubblica - va bene? - e con l'impegno del Governo a valutare un ulteriore approfondimento in sede parlamentare della materia trattata nell'ordine del giorno. Quindi, questi rilievi quando diciamo “raccomandazione” li intendiamo ripetuti per tutti quelli che vengono accolti come raccomandazione. E, quindi, riportiamo da zero. Il primo ordine del giorno è accolto come raccomandazione con quello che abbiamo detto.

PRESIDENTE. Baldelli, per favore…

SIMONE BALDELLI (FI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Sottosegretario Garavaglia, interviene il deputato Baldelli. Prego.

SIMONE BALDELLI (FI). Presidente, per chiarezza e chiedo scusa al sottosegretario Garavaglia. A questo punto, quindi, sono accolti come raccomandazione qualora riformulati, qualora…

PRESIDENTE. Qualora riformulati, esatto.

SIMONE BALDELLI (FI). È giusto per capire tecnicamente di che cosa stiamo parlando, perché se colui che non accetta la riformulazione dice, appunto, che non l'accetta a questo punto il parere s'intende contrario.

PRESIDENTE. Esattamente. È così. Partiamo dall'ordine del giorno Plangger n. 9/1334-B/1.

MASSIMO GARAVAGLIA, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Adesso è tutto chiaro? Ordine del giorno n. 9/1334-B/1 Plangger, accolto come raccomandazione; n. 9/1334-B/2 Deidda, accolto come raccomandazione; n. 9/1334-B/3 Montaruli, accolto come raccomandazione; n. 9/1334-B/4 Caretta, accolto come raccomandazione; n. 9/1334-B/5 Bellucci, accolto come raccomandazione; n. 9/1334-B/6 Delmastro Delle Vedove, accolto; n. 9/1334-B/7 Lollobrigida, accolto; n. 9/1334-B/8 Donzelli, inammissibile; n. 9/1334-B/9 Luca De Carlo, accolto come raccomandazione; n. 9/1334-B/10 Osnato, accolto come raccomandazione; n. 9/1334-B/11 Zucconi, accolto come raccomandazione; n. 9/1334-B/12 Foti, accolto come raccomandazione; n. 9/1334-B/13 Rotelli, accolto come raccomandazione; n. 9/1334-B/14 Cirielli, contrario; n. 9/1334-B/15 Bucalo, inammissibile; n. 9/1334-B/16 Acquaroli, accolto come raccomandazione; n. 9/1334-B/17 Maschio, contrario; n. 9/1334-B/18 Ferro, contrario; n. 9/1334-B/19 Fidanza, accolto come raccomandazione; n. 9/1334-B/20 Frassinetti, accolto come raccomandazione; n. 9/1334-B/21 Gemmato, accolto come raccomandazione.

L'ordine del giorno n. 9/1334-B/22 Meloni può essere accolto come raccomandazione qualora riformulato. L'ordine del giorno n. 9/1334-B/22 Meloni riguarda il Global compact, sul quale la Camera si è espressa recentemente, mi pare il 19 dicembre, con una mozione e, quindi, qualora venisse riformulato deve intendersi con la cancellazione delle premesse - ma questo vale per tutte le raccomandazioni - e con una riformulazione dell'impegno in questo modo: “impegna il Governo a rinviare la decisione in merito all'adesione al Global compact in seguito a un'ampia valutazione con riferimento alla sua effettiva portata”. Qualora riformulato in questo modo viene accolto come raccomandazione.

Ordine del giorno n. 9/1334-B/23 Mollicone, accolto come raccomandazione; n. 9/1334-B/24 Prisco, accolto come raccomandazione; n. 9/1334-B/25 Rampelli, contrario; n. 9/1334-B/26 Rizzetto, accolto come raccomandazione; n. 9/1334-B/27 Silvestroni, accolto come raccomandazione; n. 9/1334-B/28 Trancassini, accolto come raccomandazione; n. 9/1334-B/29 Varchi, accolto come raccomandazione; n. 9/1334-B/30 Ciaburro, accolto come raccomandazione; n. 9/1334-B/31 Lucaselli, accolto come raccomandazione; n. 9/1334-B/32 Butti, accolto come raccomandazione.

L'ordine del giorno n. 9/1334-B/33 Delrio - e ce ne sono altri che riguardano l'IRES del terzo settore - viene accolto. L'impegno del Governo è di approfondire il tema e incontrare le associazioni del Terzo settore per valutare meglio tutta la questione. Comunque c'è l'accoglimento di questo come degli altri sulla stessa materia.

GREGORIO FONTANA (FI). Anche le premesse?

MASSIMO GARAVAGLIA, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Le premesse vengono sempre espunte, comunque in questo caso vengono espunte perché ci sono valutazioni diverse nei diversi ordini del giorno, però quello che conta penso sia giustappunto l'impegno.

Ordine del giorno n. 9/1334-B/34 Fregolent, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/35 Bordo, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/36 Bazoli, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/37 Verini, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/38 Mancini, parere contrario; ordine del giorno n. 9/1334-B/39 Pezzopane, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/40 Rosato, parere contrario; ordine del giorno n. 9/1334-B/41 Braga, parere contrario; ordine del giorno n. 9/1334-B/42 Morani accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/43 Ferri, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/44 Gavino Manca, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/45 Siani, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/46 Annibali, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/47 Miceli, parere contrario; ordine del giorno n. 9/1334-B/48 Morassut, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/49 Quartapelle Procopio, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/50 Lepri, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/51 Boschi, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/52 Critelli, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/53 Viscomi, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/54 Bonomo, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/55 Noja, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/56 Rizzo Nervo, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/57 Ubaldo Pagano, parere contrario; ordine del giorno n. 9/1334-B/58 Fragomeli, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/59 Zan, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/60 Carla Cantone, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/61 Mura, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/62 Rotta, parere contrario; ordine del giorno n. 9/1334-B/63 Lacarra, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/64 Madia, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/65 Serracchiani, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/66 Carnevali, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/67 De Filippo, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/68 Paita, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/69 Gariglio, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/70 Pellicani, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/71 Losacco, parere contrario; ordine del giorno n. 9/1334-B/72 Cantini, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/73 Bruno Bossio, parere contrario; ordine del giorno n. 9/1334-B/74 Nobili, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/75 Martina, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/76 Scalfarotto, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/77 Berlinghieri, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/78 Gribaudo, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/79 Enrico Borghi, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/80 Saitta accolto; ordine del giorno n. 9/1334-B/81 Suriano, accolto; ordine del giorno n. 9/1334-B/82 Iovino, accolto se riformulato in questo modo: premettendo al primo impegno “fatte salve le competenze dell'organo centrale del Ministero dell'interno per la sicurezza e per la regolarità dei servizi di telecomunicazione di cui all'articolo 7-bis del decreto-legge 27 luglio 2005, n. 144, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2005, n. 155”, e togliendo il secondo impegno.

Ordine del giorno n. 9/1334-B/83 Battelli, accolto; ordine del giorno n. 9/1334-B/84 Vianello, accolto; ordine del giorno n. 9/1334-B/85 Zolezzi, accolto; ordine del giorno n. 9/1334-B/86 D'Ippolito, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/87 Ilaria Fontana accolto se riformulato, modificando l'impegno: “impegna il Governo a valutare l'opportunità, nel rispetto dei vincoli di bilancio, di considerare anche la strategia di incentivazione nel piano di energia e di considerare per l'elettrificazione dei consumi anche l'autoproduzione e comunque l'utilizzo prioritario di energia da fonte rinnovabile”.

Ordine del giorno n. 9/1334-B/88 D'Orso, accolto; ordine del giorno n. 9/1334-B/89 Rachele Silvestri, accolto; ordine del giorno n. 9/1334-B/90 Masi, accolto; sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/91 Ricciardi, invito al ritiro, altrimenti parere contrario; ordine del giorno n. 9/1334-B/92 Rizzo, accolto; ordine del giorno n. 9/1334-B/93 Ruggiero, accolto; l'ordine del giorno n. 9/1334-B/94 Currò è inammissibile; ordine del giorno n. 9/1334-B/95 Trano, accolto; ordine del giorno n. 9/1334-B/96 Ianaro, accolto; ordine del giorno n. 9/1334-B/97 Frate, accolto, ordine del giorno n. 9/1334-B/98 Melicchio, accolto; ordine del giorno n. 9/1334-B/99 Casa, accolto; ordine del giorno n. 9/1334-B/100 Nitti, accolto; l'ordine del giorno n. 9/1334-B/101 Dieni è inammissibile; l'ordine del giorno n. 9/1334-B/102 Trizzino è inammissibile.

Ordine del giorno n. 9/1334-B/103 Grippa accolto, ordine del giorno n. 9/1334-B/104 Donno accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/105 Ehm accolto, ordine del giorno n. 9/1334-B/106 Di Sarno accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/107 Scutellà è inammissibile, ordine del giorno n. 9/1334-B/108 Siragusa accolto, ordine del giorno n. 9/1334-B/109 Vizzini accolto, ordine del giorno n. 9/1334-B/110 Segneri accolto, ordine del giorno n. 9/1334-B/111 Amitrano accolto, ordine del giorno n. 9/1334-B/112 Crosetto è inammissibile, ordine del giorno n. 9/1334-B/113 Piccoli Nardelli accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/114 D'Alessandro accolto, ordine del giorno n. 9/1334-B/115 Di Giorgi accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/116 Ascani accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/117 Giorgis accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/118 Ceccanti accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/119 Prestipino accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/120 Ciampi accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/121 Anzaldi accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/122 Rossi contrario, ordine del giorno n. 9/1334-B/123 Pollastrini accolto, ancora IRES Terzo settore, ordine del giorno n. 9/1334-B/124 Zardini accolto, ordine del giorno n. 9/1334-B/125 Andrea Romano accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/126 Gadda accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/127 Cenni accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/128 Incerti accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/129 Cardinale accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/130 Schirò accolto come raccomandazione.

L'ordine del giorno n. 9/1334-B/131 Marattin è accolto, eliminando però dall'impegno “con un apposito provvedimento”. Questo perché si chiarisce che le banche poste in risoluzione sono già comprese nel dispositivo. Ordine del giorno n. 9/1334-B/132 De Menech accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/133 Fassina, ancora la questione IRES Terzo settore, accolto, ordine del giorno n. 9/1334-B/134 Boldrini accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/135 Conte contrario, ordine del giorno n. 9/1334-B/136 Fornaro è inammissibile, ordine del giorno n. 9/1334-B/137 Muroni accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/138 Rostan accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/139 Capitanio accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/140 Maccanti accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/141 Donina è inammissibile, ordine del giorno n. 9/1334-B/142 Murelli accolto, ordine del giorno n. 9/1334-B/143 Cavandoli accolto, ordine del giorno n. 9/1334-B/144 Cecchetti accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/145 Comaroli accolto, ordine del giorno n. 9/1334-B/146 Covolo accolto, ordine del giorno n. 9/1334-B/147 Cantalamessa accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/148 Furgiuele accolto, ordine del giorno n. 9/1334-B/149 Tombolato accolto, ordine del giorno n. 9/1334-B/150 Morelli accolto, ordine del giorno n. 9/1334-B/151 Della Frera accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/152 D'Ettore accolto, ordine del giorno n. 9/1334-B/153 Orsini accolto, ordine del giorno n. 9/1334-B/154 Bartolozzi accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/155 Rossello contrario, ordine del giorno n. 9/1334-B/156 Zanella accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/157 Biancofiore contrario, ordine del giorno n. 9/1334-B/158 Fascina accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/159 D'Attis accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/160 Giacometto accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/161 Musella accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/162 Squeri accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/163 Sandra Savino accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/164 Brambilla accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/165 Rosso accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/166 Santelli accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/167 Cannizzaro accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/168 Costa accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/169 Bagnasco accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/170 Carfagna accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/171 Spena accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/172 Benigni accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/173 Gregorio Fontana accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/174 Zanettin accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/175 Dall'Osso accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/176 Napoli accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/177 Ruffino contrario, ordine del giorno n. 9/1334-B/178 Marin accolto, ordine del giorno n. 9/1334-B/179 Bergamini accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/180 Germanà, sisma Sicilia, ce ne sono altri, accolto.

Ordine del giorno n. 9/1334-B/181 Anna Lisa Baroni accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/182 Cappellacci contrario, ordine del giorno n. 9/1334-B/183 Fatuzzo accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/184 Sozzani accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/185 Mulè accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/186 Versace accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/187 Gagliardi accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/188 Pedrazzini accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/189 Cortelazzo accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/190 Labriola accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/191 Casino accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/192 Nevi accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/193 Polidori accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/194 Sorte accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/195 Fiorini accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/196 Bond accolto, ordine del giorno n. 9/1334-B/197 Barelli accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/198 Battilocchio accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/199 Bignami, raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/200 Caon, raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/201 Mandelli, raccomandazione; l'ordine del giorno n. 9/1334-B/202 Bendinelli è inammissibile; ordine del giorno n. 9/1334-B/203 Pella, raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/204 Cattaneo, raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/205 Calabria, raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/206 Maria Tripodi, contrario; ordine del giorno n. 9/1334-B/207 Perego Di Cremnago, accolto; ordine del giorno n. 9/1334-B/208 Ripani, raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/209 Angelucci, accolto; ordine del giorno n. 9/1334-B/210 Mazzetti, raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/211 Pettarin, raccomandazione…

PRESIDENTE. L' ordine del giorno n. 9/1334-B/209 Angelucci è ritirato.

MASSIMO GARAVAGLIA, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Ordine del giorno n. 9/1334-B/212 Palmieri, accolto; ordine del giorno n. 9/1334-B/213 Aprea, raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/214 Gelmini, accolto; ordine del giorno n. 9/1334-B/215 Elvira Savino, raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/216 Giacomoni, accolto; ordine del giorno n. 9/1334-B/217 Saccani Jotti, raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/218 Marrocco, raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/219 Sarro, raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/220 Casciello, contrario; ordine del giorno n. 9/1334-B/221 Polverini, contrario; ordine del giorno n. 9/1334-B/222 Zangrillo, contrario; ordine del giorno n. 9/1334-B/223 Vietina, contrario; ordine del giorno n. 9/1334-B/224 Siracusano, raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/225 Mugnai, raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/226 Fasano, raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/227 Silli, raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/228 Novelli, raccomandazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/229 Minardo, che riguarda le grandi opere, la posizione del Governo è nota: ok le grandi opere, previa analisi costi-benefici. In questo caso, quindi, togliendo le premesse, l'impegno, togliendo la parola: “menzionato”, può essere accolto come raccomandazione. Ordine del giorno n. 9/1334-B/230 Occhiuto, raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/231 Tartaglione, raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/232 Pentangelo, raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/233 paolo Russo, contrario; ordine del giorno n. 9/1334-B/234 Sisto, raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/235 Baratto, contrario; ordine del giorno n. 9/1334-B/236 Cannatelli, raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/237 Prestigiacomo, sisma Sicilia, accolto; ordine del giorno n. 9/1334-B/238 Baldelli, raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/239 Milanato, raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/240 Brunetta, contrario; ordine del giorno n. 9/1334-B/241 Martino, contrario; ordine del giorno n. 9/1334-B/242 Cristina, contrario; ordine del giorno n. 9/1334-B/243 Ruggieri, raccomandazione; ordine del giorno n. 9/1334-B/244 Lucchini, accolto.

ENRICO BORGHI (PD). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Su cosa?

ENRICO BORGHI (PD). Per una richiesta di chiarimento, per cortesia, al sottosegretario. Essendo un tema piuttosto delicato, non abbiamo compreso bene la sua proposta di riformulazione sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/131 Marattin, le chiedo quindi se, per cortesia, la può riproporre, grazie.

MASSIMO GARAVAGLIA, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Mi ricorda il numero?

PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/1334-B/131 Marattin.

MASSIMO GARAVAGLIA, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Sì, eliminare nel dispositivo: “con un apposito provvedimento”, perché, secondo noi, non necessita un apposito provvedimento per chiarire la questione.

PRESIDENTE. Perfetto. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/1 Plangger, accolto come raccomandazione. Il presentatore accetta, perfetto.

Ordine del giorno n. 9/1334-B/2 Deidda, accolto con riformulazione, anzi come raccomandazione, riformulato. Deidda accetta la raccomandazione?

SALVATORE DEIDDA (FDI). Presidente, stiamo chiedendo solamente un tavolo di confronto sul problema del latte - un problema che in Sardegna è sentito, tant'è che è sottoscritto anche dai colleghi sardi dalla Lega -, chiediamo, quindi, un attimo un ripensamento.

PRESIDENTE. Prendo atto che il sottosegretario conferma il parere espresso. Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/2 Deidda con parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).

Prendo atto che i presentatori degli ordini del giorno nn. 9/1334-B/3 Montaruli, 9/1334-B/4 Caretta e 9/1334-B/5 Bellucci, accolti come raccomandazione, non insistono per la votazione, così come i presentatori degli ordini del giorno nn. 9/1334-B/6 Delmastro Delle Vedove e 9/1334-B/7 Lollobrigida, accolti dal Governo.

Deputato Luca De Carlo, accetta l'accoglimento come raccomandazione del suo ordine del giorno n. 9/1334-B/9 da parte del Governo?

LUCA DE CARLO (FDI). Sì, accetto l'accoglimento con raccomandazione, ben sapendo che poi verificheremo puntualmente che quella interpretazione venga fatta a favore dei comuni virtuosi e non dei comuni scialacquoni come è accaduto ad aprile di quest'anno. Perché è fondamentale che chi si comporta bene venga premiato e chi si comporta male venga brutalmente punito. Pertanto, avrete un pungolo molto attento.

PRESIDENTE. Deputato Osnato, accetta l'accoglimento come raccomandazione del suo giorno n. 9/1334-B/10? No. Passiamo dunque…

SIMONE BALDELLI (FI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SIMONE BALDELLI (FI). Presidente, vorrei solo precisare che qui non è l'accoglimento come raccomandazione che viene posto in votazione, è la riformulazione…

PRESIDENTE. È come abbiamo detto all'inizio, accoglimento come raccomandazione, con riformulazione…

SIMONE BALDELLI (FI). Lo dico perché lei poi ha il dovere di spiegare il significato del voto e quando chiama ciascun ordine del giorno, al presentatore lei deve chiedere se accoglie la riformulazione, prima ancora che…

PRESIDENTE. Sì, però, abbiamo detto che vale per tutti, l'abbiamo già detto, senza ripeterlo…

SIMONE BALDELLI (FI). Per carità, benissimo, ma la richiesta che la Presidenza deve fare al presentatore non è se vada bene l'accoglimento come raccomandazione, ma se accetti la riformulazione e solo successivamente...

PRESIDENTE. Certo, questo era implicito.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/10 Osnato, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).

Passiamo all'ordine del giorno Zucconi n. 9/1334-B/11. Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione e chiede di parlare per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Signor Presidente, noi chiediamo di votare quest'ordine del giorno, perché le premesse erano assolutamente oggettive, e l'impegno mi pare che ripetesse anche quello che era stato più volte proferito dal Governo stesso. A parte un refuso, che segnalo, al quarto capoverso, sui tredici anni, per il resto è un impegno che credo si possa assumere con tranquillità. Quindi chiediamo al Governo di accogliere l'ordine del giorno, e di non accoglierlo come raccomandazione, oltretutto riformulato.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Zucconi n. 9/1334-B/11, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).

Passiamo all'ordine del giorno Foti n. 9/1334-B/12, accolto come raccomandazione. Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione. Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Foti n. 9/1334-B/12, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

Prendo atto che i presentatori dell'ordine del giorno Rotelli n. 9/1334-B/13, accolto come raccomandazione, non insistono per la votazione. Passiamo, dunque, all'ordine del giorno Cirielli n. 9/1334-B/14, sul quale vi è parere contrario del Governo. Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Lollobrigida. Ne ha facoltà.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Presidente, l'ordine del giorno promosso dal collega Cirielli è un ordine del giorno di buonsenso, che, rispetto alla manovra, tratta una parte importante di questa nostra nazione, il comparto sicurezza, distinguendo nelle peculiarità, nel senso dei doveri che gli appartenenti ad esso compiono per una vita. Le persone che hanno servito la patria in divisa lo hanno fatto avendo un codice militare, avendo l'impossibilità di godere degli stessi diritti degli altri italiani sul posto di lavoro, per molte specificità, come per i luoghi di destinazione, l'impossibilità di avere riconosciuti gli straordinari, perché, per esempio, gli ufficiali lavoravano anche 12-13 ore al giorno.

In merito a questo, invitavamo il Governo a tener conto di questa particolarità, di guardare ai servitori della patria che hanno avuto meno diritti nella loro vita lavorativa, avendo però una prospettiva, che era quella di un sistema pensionistico che gli riconoscesse questo diritto, con occhi diversi rispetto a chi, invece, questi doveri durante la vita non li ha avuti e quindi oggi può godere magari di diritti differenti. Il collega Cirielli sottolineava questa necessità, invitando il Governo a farlo. Evidentemente il Governo non ha alcuna sensibilità - dando parere contrario - rispetto alle nostre Forze armate, a coloro che hanno servito la patria con valore in questi anni, e intende non considerarne la peculiarità.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Cirielli n. 9/1334-B/14, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).

Passiamo all'ordine del giorno Acquaroli n. 9/1334-B/16, accolto come raccomandazione: prendo atto che i presentatori insistono per la votazione. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Acquaroli n. 9/1334-B/16, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno Maschio n. 9/1334-B/17.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Maschio. Ne ha facoltà.

CIRO MASCHIO (FDI). Presidente, è un dato di fatto oggettivo che il Sud sia in una situazione di deficit infrastrutturale, anche per questo il sottoscritto, deputato del Nord, chiede di adottare iniziative per destinare al Sud quote, risorse, per un 50 per cento anziché per il 34 per cento, attualmente previsto. Capisco che, finché il Ministro delle infrastrutture è Toninelli, parlare di infrastrutture sia fantascienza, ma credo che, se si vuole aiutare il Sud e rilanciare una maggiore competitività, sia meglio investire in infrastrutture che consentano alle imprese, al turismo e al lavoro di crescere, anziché lasciare un'elemosina assistenziale del reddito di cittadinanza, che lascia il tempo che trova. Avete una possibilità, date un segnale che si vuole investire realmente sul Sud e non mantenerlo in una condizione di assistenzialismo inutile (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Maschio n. 9/1334-B/17, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/18 Ferro, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/ 1334-B/19 Fidanza, che è accolto come raccomandazione.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Rotelli. Ne ha facoltà.

MAURO ROTELLI (FDI). Presidente, grazie. Accogliamo la raccomandazione, però vorremmo sottolineare, tramite lei, al Governo, che la somma messa a disposizione per dare gli aiuti alle famiglie rispetto ai seggiolini - stiamo parlando della “Salva bebè”, vi ricordo che questa è stata una legge che ha avuto un percorso in Commissione e in Aula unanime - è assolutamente inficiata da un finanziamento che è praticamente insufficiente. Quindi accogliamo la raccomandazione, ma seguiremo l'iter perché, altrimenti, con queste risorse la legge non avrebbe il vero significato e l'obiettivo che si prefigge.

PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/20 Frassinetti, accolto come raccomandazione. Insiste per la votazione? Perfetto.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/20 Frassinetti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/ 1334-B/21 Gemmato, che è accolto come raccomandazione. Insiste per il voto? Perfetto. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Lollobrigida. Ne ha facoltà.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Solamente per aggiungere alla dichiarazione di voto e segnalare ai colleghi: è davvero incomprensibile per quali ragioni il Governo si rifiuti di stanziare risorse per rinnovare il contratto ai medici ospedalieri, che sono gli unici in Italia a non averlo, quindi è davvero incomprensibile questo parere del Governo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/21 Gemmato, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/ 1334-B/22 Meloni, che è accolto se riformulato.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Meloni. Ne ha facoltà.

GIORGIA MELONI (FDI). La ringrazio, Presidente. È la quarta volta che in quest'Aula il gruppo di Fratelli d'Italia cerca di mettere una parola chiara su questa vicenda della sottoscrizione da parte dell'Italia del Global compact sulle migrazioni ed è esattamente la quarta volta che in quest'Aula il Governo, nonostante ci si dica che è l'Aula di Montecitorio, che è il Parlamento che si deve pronunciare, decide di mandare la palla avanti. Probabilmente perché così la Lega può continuare a dire ai suoi sostenitori che non l'hanno sottoscritto e il MoVimento 5 Stelle può continuare a dire ai suoi che lo sottoscriveranno. Però rimane il fatto che prima o poi una decisione andrà presa. Nello specifico, io ringrazio il sottosegretario Garavaglia, per il quale nutro una sincera ammirazione, anche per questa proposta di riformulazione un po' curiosa, sottosegretario, il concetto è più o meno: se te lo scrivo io, poi te lo accolgo; grazie, se lo avesse scritto lei, non sarebbe me! Allora lei capisce che io la riformulazione non la posso accogliere. Prendo atto dell'ennesimo parere contrario, prendo atto dell'ennesimo voto contrario su un tema, tra l'altro, che non è neanche la sottoscrizione del Global compact. Quello che questo ordine del giorno chiede con chiarezza è di non spendere risorse legate alla sottoscrizione del Global compact, a non finanziare attività connesse alla sottoscrizione del Global compact, attenzione, e alle attività connesse all'attuazione dello stesso. Quindi, sottosegretario Garavaglia, una proposta di riformulazione seria e di buona fede da parte sua - che in quest'Aula ha detto: il Parlamento si deve pronunciare e quindi noi chiediamo di rinviare questa decisione - sarebbe stata: a non finanziare alcuna attività connessa alla sottoscrizione del Global compact fino a quando il Parlamento non si deciderà. Invece lei fa un'altra proposta di riformulazione, che è quella di non chiarire neanche questo. Allora, scusi, ma le posso chiedere con chiarezza se nelle more della decisione del Parlamento italiano, per caso, il Governo stesse spendendo delle risorse per partecipare all'attività di sottoscrizione del Global compact? Le posso chiedere con chiarezza in quest'Aula di dirci se, per caso, il Governo italiano sta spendendo per questo soldi, ha speso per questo soldi, o intende spendere per questo soldi? Perché, altrimenti, lei avrebbe dovuto fare un'altra proposta di riformulazione, che non fa. Allora, vedete, sarebbe un po' il colmo se il Governo che chiude i porti, poi, alla chetichella, finanziasse l'attività di sottoscrizione del Global compact (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Delmastro Delle Vedove. Ne ha facoltà.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). A titolo personale, Presidente, perché ritengo che non sia più procrastinabile. Abbiamo tentato di spiegare a questo Governo che i Governi che erano contrari al Global compact non avevano parlamentarizzato la discussione. Abbiamo tentato di farla parlamentarizzare e c'è stato detto che bisognava rinviare. Ora chiediamo molto più banalmente che l'Italia si impegni a non finanziare il Global compact e, quindi, indirettamente a non finanziare l'invasione, anche in questo caso la risposta del Governo è: alle calende greche! Il problema è che gli italiani hanno compreso che a furia di rimandare alle calende greche, prima lo sottoscriveremo, poi lo voteremo, poi li troveremo tutti qua, poi non li potremo rimandare a casa e finalmente arriveranno le vostre famose calende greche. L'Italia non può attendere le vostre calende greche in termini di sicurezza e contrasto all'immigrazione, tanto più se è irregolare (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Donzelli. Ne ha facoltà. Queste sono sempre dichiarazioni di voto, non a titolo personale.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Dichiarazioni di voto a titolo personale, Presidente. Quelle in un minuto, per intendersi, Presidente, da quando inizio.

PRESIDENTE. Va bene. Dichiarazione di voto. Giusto per chiarire.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Grazie. L'argomento è molto semplice: qui si parla di spendere soldi o non spendere soldi per la sottoscrizione del Global compact, che ancora non ci è stato detto se verrà fatta o no. Noi continuiamo a chiedere di dire con chiarezza che non verrà fatta e il Governo ancora non è stato chiaro e deciderà più in là. Ma io vorrei comprendere: si trovano i soldi, forse, per finanziare il Global compact, quando non si trovano i soldi per permettere l'incremento delle pensioni e si tagliano le pensioni a chi a 1400 euro, ma forse si vogliono trovare i soldi per il Global compact?

È questa la linea del Governo? Vogliamo penalizzare i pensionati, le aziende, chi lavora? Vogliamo penalizzare la scuola, gli incentivi alle imprese e tenere pronti i soldi per il Global compact, per l'invasione degli immigrati? Ditelo! Se non è questo, non vedo perché non si possa votare l'ordine del giorno che prevede di non stanziare i soldi per l'invasione prevista dal Global compact (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fassino. Ne ha facoltà.

PIERO FASSINO (PD). Presidente, solo pochi secondi per ricordare che da otto giorni c'è una nave che è abbandonata nelle acque del Mediterraneo con 32 profughi a bordo, tra cui donne e bambini (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Liberi e Uguali). Nessun Paese ha aperto i suoi porti, e io credo che ciò debba essere affrontato e chiedo al Governo italiano un atto di civiltà e di umanità (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Liberi e Uguali).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Meloni n. 9/1334-B/22, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

Avverto che i gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Fratelli d'Italia hanno esaurito anche i tempi aggiuntivi concessi dalla Presidenza. A partire da questo momento, la Presidenza consentirà tuttavia ai deputati appartenenti a tali gruppi un breve intervento per dichiarazione di voto sugli ordini del giorno della durata di un minuto, da imputare ai tempi previsti dal contingentamento per interventi a titolo personale.

Passiamo all'ordine del giorno Mollicone n. 9/1334-B/23, accolto come raccomandazione. Mollicone, prego.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Accolto, grazie.

PRESIDENTE. Ordine del giorno Prisco n. 9/1334-B/24, accolto come raccomandazione. Prego.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Presidente, solo per specificare che accogliamo come raccomandazione questo ordine del giorno, perché rispetto alle altre cripto-riforme introdotte dal Governo nell'articolato della legge di bilancio, in particolare sulla scuola e sullo sport, in questo caso è un segnale positivo, perché la riforma del FUS, Fondo unico per lo spettacolo, passa per via parlamentare. In più, un controllo sulle fondazioni lirico-sinfoniche, che sono mal gestite e in alcuni casi, tra cui Roma e Firenze, con gravi debiti anche tributari: ci chiediamo in questo caso perché il Ministro non rimuova i sovrintendenti, in particolare di Roma e Firenze, e comunque generalmente non ci sia un controllo generale su tutte le altre fondazioni lirico-sinfoniche, a tutela della lirica italiana in Italia e nel mondo.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno Prisco n. 9/1334-B/24 non viene posto in votazione. Ordine del giorno Rampelli n. 9/1334-B/25, con parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Rampelli. Ne ha facoltà.

FABIO RAMPELLI (FDI). Presidente, scusi, mi pare di capire di avere soltanto a disposizione un minuto, quindi in un minuto non posso fare altro che ricordare che stiamo parlando di roghi tossici. È un fenomeno che purtroppo coinvolge persone, famiglie, territori che stanno perdendo davvero ogni dignità; ma quello che mi preme sottolineare in questi pochi secondi è che la richiesta di far intervenire, sulla scorta dell'esperienza della Terra dei fuochi che è normata dal decreto-legge n. 136 del 2013, è una richiesta che fu accolta dal Ministro Minniti, Partito Democratico, del precedente del Governo, che fu accolta dal prefetto Basilone.

Nelle audizioni della Commissione di inchiesta sul degrado delle periferie urbane ci fu un pronunciamento, direi inquietante, su diverse manifestazioni, soprattutto sul traffico illecito e lo smaltimento illecito dei rifiuti da parte appunto del procuratore Pignatone, del Capo della polizia Gabrielli, di molteplici alte autorità. Che la Commissione aveva un presidente che apparteneva a Scelta Civica e poi è diventato di Forza Italia, parliamo di Causin; aveva un vicepresidente vicario, che è l'attuale sottosegretario del MoVimento 5 Stelle Laura Castelli; aveva un secondo vicepresidente del Partito Democratico.

Quindi io penso che il Governo o ha fatto uso di sostanze oppure non è riuscito a ricostruire bene la vicenda, perché c'è una totale unanimità da parte del Parlamento italiano sul fatto che vada attenzionato questo fenomeno, fino al punto, in analogia con la Terra dei fuochi, di chiedere all'Esercito di presidiare i campi nomadi dove avviene lo smaltimento…

PRESIDENTE. Deve concludere.

FABIO RAMPELLI (FDI). …illecito e nocivo, tossico per l'aria, per l'acqua e per la terra dei rifiuti e delle refurtive (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Grazie.

FABIO RAMPELLI (FDI). Quindi io chiedo… No, scusi, Presidente, chiedo…

PRESIDENTE. Deve concludere, però.

FABIO RAMPELLI (FDI). Concludo. Se fosse possibile accantonare questo ordine del giorno, per capire bene, perché è impossibile un voto contrario, un parere contrario da parte del Governo: secondo il mio modestissimo giudizio, non c'è stata una attenta valutazione. Si potrà forse proporre una riformulazione…

PRESIDENTE. Grazie. Grazie.

FABIO RAMPELLI (FDI). Chiedo l'accantonamento.

PRESIDENTE. Il Governo? Sottosegretario? Conferma il parere contrario.

RENATA POLVERINI (FI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

RENATA POLVERINI (FI). Presidente, con il permesso dei presentatori vorrei sottoscrivere l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Sta bene.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Rampelli n. 9/1334-B/25, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).

Ordine del giorno Rizzetto n. 9/1334-B/26, accolto come raccomandazione. Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione e chiede di parlare per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

WALTER RIZZETTO (FDI). Presidente, Viceministro, io non accetto la riformulazione. Avete messo dei fondi per quanto riguarda ed in pancia alle regioni che confinano con regioni a statuto speciale: ebbene, per altre regioni che invece confinano, con una vera concorrenza sleale da parte di Stati esteri nei confronti delle nostre aziende, non avete messo un euro. Allora, le ricordo, Viceministro, che ci sono zone di confine che soffrono questa terribile concorrenza, perché oramai le delocalizzazioni non si fanno più verso l'India, verso il Brasile, ma si fanno esattamente all'interno dell'Europa.

Le ricordo che è la tassazione sui redditi, ad esempio in Slovenia, è al 19 per cento, quando la tassazione sui redditi in Italia è, indicativamente e come media, attorno al 35-40 per cento.

Quindi, sottosegretario e Presidente, io vi invito a votare questo ordine del giorno a favore di regioni che confinano con altri Stati esteri che hanno di fatto, intramoenia, una fiscalità di vantaggio. Il problema non è che è sbagliata l'Europa, ma è come intendiamo questa Europa: diamo la possibilità, di fatto, ad aziende di delocalizzare - chiudo, Presidente - a pochi metri, non a pochi chilometri, dai nostri confini nazionali, lasciando per strada migliaia e migliaia di famiglie e di lavoratori (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

SANDRA SAVINO (FI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SANDRA SAVINO (FI). Grazie, Presidente. Intervengo per sottoscrivere l'ordine del giorno dell'onorevole Rizzetto.

PRESIDENTE. Perfetto.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/26 Rizzetto, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).

ENRICO BORGHI (PD). Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ENRICO BORGHI (PD). Signor Presidente, vogliamo dare atto di un'agenzia che è uscita in questo momento…

PRESIDENTE. Prego, Borghi, vada avanti.

ENRICO BORGHI (PD). …secondo la quale è stato tolto dal blog dei 5 Stelle il post con cui si definivano “terrorismo” e “democrazia sotto attacco” l'atteggiamento di questa mattina e il dibattito politico, forse, non so, credo, anche in considerazione del fatto che la terza carica dello Stato si è espressa formalmente. Quindi, crediamo che questo sia un fatto da dover rilevare. Naturalmente, diamo tutta la nostra solidarietà personale al collega Carelli, che è stato smentito dal suo partito (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/27 Silvestroni, accolto come raccomandazione. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Silvestroni. Ne ha facoltà.

MARCO SILVESTRONI (FDI). Presidente, questo ordine del giorno, come in presentazione, avevo detto che è un ordine del giorno oltre che, a questo punto, patriottico - e spiego perché -, sicuramente di moralità. Chiede di aumentare le pensioni di invalidità che oggi sono di 270 euro contro i 780 di metadone di Stato del reddito di cittadinanza, contro i mille euro che percepisce un immigrato irregolare. Già gli ordini del giorno non valgono niente, ora si approvano anche come raccomandazione: allora, io capisco che possa votare contro il Partito Democratico, capisco che possa votare contro il nuovo Partito comunista, cioè i 5Stelle, ma voglio vedere gli amici della Lega che cosa fanno su questo ordine del giorno. Quindi, rifiuto l'accoglimento come raccomandazione e chiedo che venga messo ai voti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/27 Silvestroni, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1334-B/28 Trancassini, accolto come raccomandazione: Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione. Passiamo, quindi, all'ordine del giorno n. 9/1334-B/29 Varchi, accolto come raccomandazione.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Varchi. Ne ha facoltà.

MARIA CAROLINA VARCHI (FDI). Grazie, Presidente. Io non accetto la riformulazione e la conseguente raccomandazione, perché gli ordini del giorno hanno un significato simbolico perché il Governo si impegna a fare qualcosa. Con il mio ordine del giorno il Governo si impegnerebbe a destinare risorse a migliorare la rete ferroviaria nel sud Italia, perché vede, Presidente, io credo che al sud non vadano concessi soltanto i redditi di cittadinanza sotto forma di metadone di Stato, ma il turismo, lo sviluppo passano anche dal poter raggiungere certi luoghi, passano dall'accessibilità. Allora, l'atteggiamento del Governo, unito all'assenza oggi del Ministro per il Sud, che pure aveva annunciato roboanti misure per i territori da cui provengo io e da cui proviene anche il Ministro per il Sud, è la testimonianza di un Governo che vuole mantenere un'Italia a due velocità, è la testimonianza di un Governo che non ha nessun interesse a far crescere il Sud. Quindi, io chiedo che venga posto in votazione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/29 Varchi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/30 Ciaburro, accolto come raccomandazione.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Ciaburro. Ne ha facoltà.

MONICA CIABURRO (FDI). Grazie, Presidente. Io chiederei al Governo se può rivalutare il parere su questo ordine del giorno, perché altrimenti non riesco a capire quale possa essere la credibilità delle parole rispetto all'impegno per le aree marginali, le alte terre, che stanno soffrendo sempre di più la desertificazione, prima che davvero diventino dei deserti con tutto quello che consegue, poi, sulla pianura. Per cui chiedo di rivalutarlo, anche perché è un ordine del giorno di buonsenso, che mette anche dei parametri molto precisi: un abbinamento tra densità di popolazione, attività economiche e anche quello che è il criterio dell'altitudine. Per cui questi tre parametri insieme vanno a definire davvero delle aree con dei bisogni specifici.

FEDERICO FORNARO (LEU). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Con il permesso delle colleghe, chiedo di sottoscrivere l'ordine del giorno.

LAURA BOLDRINI (LEU). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LAURA BOLDRINI (LEU). Anch'io, signor Presidente. Il mio pensiero va anche ai comuni terremotati che, spesso, sono in alta quota.

ENRICO BORGHI (PD). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ENRICO BORGHI (PD). Per sottoscriverlo e associarmi alla richiesta al Governo, come la collega Ciaburro.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/30 Ciaburro, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).

Ordine del giorno n. 9/1334-B/31 Lucaselli, accolto come raccomandazione.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Presidente, con tutto il rispetto per le raccomandazioni, qui si parla di un argomento che abbiamo già affrontato, ma che in questo ordine del giorno viene affrontato con un indirizzo che poteva essere serenamente accolto. Si chiede…

PRESIDENTE. Deputato Lollobrigida, ha già parlato due volte e non può parlare su questo ordine del giorno. Solo se vuole chiedere il voto.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Certo che voglio chiedere il voto e sto motivando le ragioni per le quali chiedevamo il voto, ossia esclusivamente per dare la possibilità al Governo di dare un sostegno all'editoria...

PRESIDENTE. Può intervenire per dichiarazione di voto massimo per due volte. Quindi, lo vuole mettere in votazione, perfetto.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/31 Lucaselli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/32 Butti, accolto come raccomandazione, Prego, deputato Butti.

ALESSIO BUTTI (FDI). Grazie, Presidente. Il gruppo di Fratelli d'Italia chiede che questo ordine del giorno venga accolto pienamente perché per Fratelli d'Italia, e non solo, Roma è sempre la capitale della nazione, e lo è indipendentemente da chi è il sindaco pro tempore. Roma è Roma, senza aggettivi, senza sostantivi, spesso intesi nell'accezione più deteriore del termine. Roma rappresenta la nazione: qui ci sono le sedi diplomatiche, c'è la sede del Governo, c'è il Parlamento, c'è l'orgoglio, c'è la storia, c'è il senso di appartenenza. Come si fa a non accogliere un ordine del giorno che - recito testualmente - chiede di porre attenzione alle problematiche di rilievo nazionale e internazionale che inevitabilmente ricadono sulla capitale? Onorevole Garavaglia, sulla capitale gli ordini del giorno o si accolgono o si bocciano, non esiste la raccomandazione. Questo è sovranismo o non è sovranismo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)?

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Fassina. Ne ha facoltà.

STEFANO FASSINA (LEU). Grazie, Presidente. Vorrei sottoscrivere l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/32 Butti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/33 Delrio, accolto con riformulazione.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Pollastrini. Ne ha facoltà.

BARBARA POLLASTRINI (PD). Grazie Presidente, signori del Governo, noi chiediamo un voto dell'Aula su questo ordine del giorno per ragioni di merito, di serietà e simboliche.

In oltre sessant'anni, nessuno si era spinto a tassare come una gioielleria associazioni no profit, volontariato, fondazioni (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). E, badate, non sana tutto un'ansiosa, davvero ansiosa, retromarcia del Governo e mi spiace dirlo. Stamani attendevo le parole del sottosegretario Garavaglia, ma le sue parole non mi hanno e non ci hanno tranquillizzati. Ha parlato di incontro con le associazioni, di ascolto, ma qui il problema è cosa faranno queste associazioni dal 1° di gennaio.

Non avranno certezza del diritto. Il tema non è l'incontro, va bene ascoltare, il tema è agire; agire da subito, con un decreto, con la forma immediata, per sanare una ferita culturale, persino etica, che si è compiuta in questo Paese.

Infine, mi consenta, Presidente, un'ultima considerazione, per quanto sia assurda questa gabella, non riesco a credere che sia un errore o il frutto dell'incompetenza. Temo, dico, temo, invece, che sia nel solco di una rivincita della controriforma, che avete in testa come un'ossessione, sui diritti umani, civili e sociali, che siano migranti, che siano ONG, che sia la “legge Pillon” e, oggi, l'insensibilità, con questa tassa che, di fatto, colpisce i più poveri, i più fragili nell'affrontare solitudini e malattie dell'anima e disperazioni. E insieme a questo, e ho concluso, c'è qualcosa di più profondo, che riguarda tutti noi: il calpestio dei diritti e quindi dei doveri di una comunità passa storicamente – storicamente – dall'esproprio, dalla spoliazione del Parlamento, perché democrazia e uguaglianza, democrazia e libertà stanno sempre insieme, che si tratti di salute, di informazione, di scuola o di rispetto delle istituzioni.

Ho finito, mi permetto di ricordare, con umiltà, a lei innanzitutto Presidente, e a noi, come singole deputate e deputati, un paragone che non vuole essere un paragone storico, una frase terribile però: “Potevo fare” - ha detto qualcuno, molti anni or sono - “di quest'Aula sorda e grigia un bivacco di manipoli: potevo sprangare il Parlamento (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)”. Ora io non credo che questo oggi sia possibile, non faccio paragoni, ma sta a noi, sta ad ognuno di noi e sta a lei, Presidente, difendere la dignità di questo Parlamento e, in qualche modo, non sembri antico dirlo, ma difenderne la solennità, nello stile, nel confronto e nell'ascolto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Avverto che il gruppo del Partito Democratico ha esaurito il tempo previsto dal contingentamento per il seguito dell'esame. Essendone stata fatta richiesta, la Presidenza concederà a tale gruppo un tempo aggiuntivo pari ad un terzo di quello originariamente previsto.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/33 Delrio, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione…

Revoco l'indizione della votazione.

MASSIMO GARAVAGLIA, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MASSIMO GARAVAGLIA, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Sì, grazie Presidente, abbiamo detto prima che l'ordine del giorno veniva accolto e, quindi, il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Quindi, è favorevole, senza la riformulazione. Perché non era segnato così, ok. Avete cambiato parere, ad ognuno il suo.

Passiamo dunque all'ordine del giorno n. 9/1334-B/34 Fregolent, accolto come raccomandazione. Non viene accolta.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/34 Fregolent, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).      

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/35 Bordo, accolto come raccomandazione.

Non viene accolta.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/35 Bordo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 20).

Ordine del giorno Bazoli n. 9/1334-B/36, accolto come raccomandazione.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Bazoli n. 9/1334-B/36, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 21).

L'ordine del giorno Verini n. 9/1334-B/37 è accolto come raccomandazione. Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Verini n. 9/1334-B/37, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 22).

Sull'ordine del giorno Mancini n. 9/1334-B/38 vi è il parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Mancini. Ne ha facoltà.

CLAUDIO MANCINI (PD). L'ordine del giorno, Presidente, punta a cancellare il condono in materia tributaria, così come definito dai commi dal 184 al 198. Questo condono segue i già numerosi condoni fiscali presenti nel decreto convertito appena lo scorso 13 dicembre. La politica dei condoni premia chi è stato furbo e umilia i cittadini che non hanno cercato scorciatoie. D'altra parte, l'annuncio dei condoni fiscali era già nel contratto di Governo,su richiesta della Lega. Ormai è chiaro a tutti e l'abbiamo capito che questa è la legge di bilancio della Lega: l'ha scritta l'onorevole Garavaglia. I colleghi del MoVimento 5 Stelle sono silenti e votano qualsiasi cosa, comprese le scelte sui condoni fiscali con le quali si sta depotenziando l'efficacia degli istituti di definizione e dialogo con i contribuenti che sono stati approvati nella scorsa legislatura. Si sta mettendo a rischio la tenuta stessa del sistema tributario.

Per questo chiediamo il voto sull'ordine del giorno, così che rimanga a verbale chi vota a favore dei condoni. Tra un anno, passate le europee, quando verrete a spiegarci che serve una stangata fiscale per evitare l'aumento dell'IVA ve lo ricorderemo, in nome dei contribuenti onesti che state prendendo in giro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Mancini n. 9/1334-B/38, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 23).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Pezzopane n. 9/1334-B/39, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 24).

Ordine del giorno Rosato n. 9/1334-B/40, parere contrario.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Zucconi. Ne ha facoltà.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Grazie, Presidente. Intervengo solo per sottolineare un voto favorevole su questo ordine del giorno, in quanto la preoccupazione ci viene anche dal fatto che il Governo l'abbia respinto. L'ordine del giorno tratta sostanzialmente delle clausole di salvaguardia che, come abbiamo detto più volte in questi giorni, saranno di 23 miliardi nel 2020 e di 29 miliardi nel 2021. In mancanza di un impegno preciso e di una chiarificazione precisa da parte del Governo, la nostra preoccupazione rimane ed è per questo che vogliamo sottolinearla con un voto favorevole. Dobbiamo disinnescare queste clausole di salvaguardia che renderanno impossibile la redazione di qualsiasi altro bilancio previsionale (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Rosato n. 9/1334-B/40, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 25).

Ordine del giorno Braga n. 9/1334-B/41, non accettato dal Governo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Braga. Ne ha facoltà.

CHIARA BRAGA (PD). Grazie, Presidente. Non mi illudo che il Governo cambi il parere su questo ordine del giorno. Vorrei, però, solo che fosse chiaro ai colleghi e all'Aula di cosa stiamo parlando, perché nessuno possa dire che non avevamo capito. Questo Governo in sette mesi - lo abbiamo detto ieri - ha bloccato gli investimenti nel nostro Paese, per la sua incapacità di decidere, di dire sì o no di fronte a opere fondamentali, mentre i dati, i dati ufficiali, ci dicono che, dall'entrata in vigore del codice degli appalti, è aumentato il mercato della progettazione delle opere pubbliche di oltre il 200 per cento e i lavori, che sono stati aggiudicati negli ultimi sei mesi, sono cresciuti del 75 per cento.

In questa legge di bilancio, incapaci di proporre un qualsiasi disegno organico di una riforma mille volte annunciata del codice degli appalti, l'unica cosa che avete fatto è stato cancellare l'obbligo di gara e di evidenza pubblica per gli appalti fino a 350 mila euro e, anzi, al di sotto di 150 mila euro si potrà procedere direttamente con l'affidamento diretto, cioè senza nessuna trasparenza e soprattutto, cosa più grave, togliendo ogni controllo rispetto alla normativa antimafia. Questo è il Governo del cambiamento, questo è quanto state facendo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), questa è la preoccupazione che in questi giorni vi hanno rappresentato non i rappresentanti solo del Partito Democratico, ma il presidente dell'Anticorruzione, associazioni come Libera, che avete sempre indicato come punti di riferimento per il loro meritorio impegno a difesa della legalità. Così state togliendo completamente da parte di molti piccoli comuni la trasparenza nell'operato dei propri funzionari, riproducendo e dando via libera a quella logica del caro amico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) che toglie completamente il controllo e affida a totale discrezionalità, a scapito della qualità dei lavori e anche della concorrenza da parte delle imprese e dei professionisti onesti di questo Paese.

La Lega, purtroppo, conferma la sua totale indifferenza rispetto alle regole e alla legalità rispetto a questi temi. Il MoVimento 5 Stelle, nonostante le parole di un loro rappresentante autorevole, il presidente Morra della Commissione antimafia, che qualche giorno fa, dopo aver votato al buio la fiducia su questa legge di bilancio, ha detto che si impegnerà per cambiarla, ancora una volta china la testa e vota a favore di questa norma vergognosa (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/41 Braga, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 26).

Ordine del giorno Morani n. 9/1334-B/42, accolto come raccomandazione, accolta.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/43 Ferri, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 27).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/44 Gavino Manca.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Gavino Manca. Ne ha facoltà.

GAVINO MANCA (PD). Presidente, grazie. No, non accettiamo la raccomandazione e tramite lei mi permetto di dire al Viceministro Garavaglia che per l'ennesima volta, in maniera illegittima, trattenete 285 milioni di accantonamenti che sono dei cittadini sardi, Ministro. Aveva l'opportunità di restituirci i soldi che sono nostri. Lo dico in quest'Aula perché lo diremo nei prossimi due mesi in campagna elettorale delle regionali, perché il 4 marzo avete promesso ai cittadini sardi di restituire questi soldi, li avete imbrogliati e non ve lo consentiremo nei prossimi due mesi di campagna elettorale per le regionali. Quei soldi sono nostri, l'hanno detto l'Avvocatura generale dello Stato e la Consulta. Dovete restituirceli (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Deidda. Ne ha facoltà.

Per favore, per favore, diamo l'opportunità di parlare anche al vostro collega.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Presidente, condivido pienamente lo spirito del collega Manca, è vero, quei soldi sono dei sardi. Questi soldi ci spettano di diritto, come le altre regioni, come la Valle d'Aosta. Però vorrei ricordare al collega Manca di non utilizzare questo argomento in campagna elettorale, perché chi ha rinunciato a questi accantonamenti è stato il presidente Pigliaru al cospetto di Renzi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), e quindi mi dispiace, mi dispiace, però dobbiamo fare opera di verità. Se dobbiamo criticare il Governo (Commenti del deputato Gavino Manca)

PRESIDENTE. Per favore, per favore! Per favore, ognuno ha il suo intervento. Deputato Manca, deputato Manca! Deve avere la possibilità di intervenire, non è modo!

SALVATORE DEIDDA (FDI). Presidente, dico, quindi, che il PD ha distrutto la Sardegna e ci ha messo in ginocchio (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Quindi, per cortesia, per cortesia, se dobbiamo fare delle rivendicazioni…

PRESIDENTE. Ha concluso il tempo, grazie (Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Per favore, ha già parlato di più. Se vuole concludere, ha altri cinque secondi.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Dico che qui sono venuti dei deputati del PD a spintonare e non è stato richiamato nessuno, ci interrompono sempre. Lei, invece, interrompe sempre il nostro gruppo…Ci porti rispetto (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. È la stessa cosa che diceva ieri il Partito Democratico. Quindi, vedo che c'è una par condicio sulla Presidenza, va benissimo così, sono contento così.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pittalis. Ne ha facoltà.

PIETRO PITTALIS (FI). Presidente, molto brevemente, intanto per chiedere di poter sottoscrivere l'ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) e aggiungere che - lo dico nell'interesse dei sardi e della Sardegna - dividersi su questioni che non risolvono il problema, ma lo aggravano, secondo me, è l'appello che faccio a questo Parlamento e ai rappresentanti di tutti i sardi e di tutti i gruppi politici a sostenere una storica vertenza, perché sono risorse sottratte ai cittadini sardi. Mi pare che su questo tema dobbiamo trovare le ragioni dell'unità e non della divisione, ed è la ragione per la quale lo sottoscrivo con convinzione (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/44 Gavino Manca, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 28).

I presentatori accolgono la raccomandazione degli ordini del giorno n. 9/1334-B/45 Siani e n. 9/1334-B/46 Annibali.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/47 Miceli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 29).

Avverto che sono esauriti i tempi per gli interventi a titolo personale. La Presidenza, come da prassi, provvederà ad ampliare tali tempi di un terzo rispetto a quelli originariamente previsti. Passiamo all'ordine del giorno n. /1334-B/48 Morassut.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Morassut. Ne ha facoltà.

ROBERTO MORASSUT (PD). Grazie, Presidente. Chiediamo il voto dell'Aula su questo ordine del giorno, che si riferisce alla norma del comma 431 dell'articolo 1, che introduce delle agevolazioni procedurali urbanistiche ed edilizie molto rischiose per la dismissione del patrimonio immobiliare pubblico.

La domanda che rivolgiamo al Governo è: chi si avvantaggerà dei cambi di destinazione d'uso delle valorizzazioni e chi incasserà la rendita liberata dalla norma? Perché delle due l'una, o le valorizzazioni si fanno prima di vendere gli immobili ai privati, cioè le fanno gli enti pubblici proprietari e, in tal caso, non c'è bisogno di una norma ad hoc perché esiste già il DPR n. 383 del 1994 che offre ampi margini per valorizzare le destinazioni d'uso e incrementare le superfici pubbliche, oppure, le valorizzazioni le fanno i privati dopo l'acquisto del pubblico e, in tal caso, che è poi quello reale, saranno i privati ad incamerare l'intera rendita di maggior valore generato dalla trasformazione delle destinazioni d'uso. Lo Stato e gli enti locali otterranno un piatto di lenticchie, come può essere il valore di una caserma o di un ufficio dismesso, e i privati si arricchiranno, non per trasformare, ma per valorizzare finanziariamente i nuovi asset. Alla fine, questa norma è una roba per le grosse banche e per i grandi fondi immobiliari.

Inoltre, nel comma 431 non vi è alcun esplicito riferimento al dettato del codice dei beni culturali che impedisce la dismissione del patrimonio pubblico vincolato; poiché in giurisprudenza il mancato richiamo di un provvedimento di norme attinenti può costituire deroga alle stesse, riteniamo che questo comma 431 metta a rischio anche il patrimonio pubblico vincolato. Quindi, si profila il rischio di operazioni che stravolgono i centri storici di molte città; pensiamo a Roma che ospita grandi superfici pubbliche e innumerevoli beni vincolati.

Abbiamo già misurato, pochi mesi fa, in occasione del provvedimento sul tribunale di Bari, la spregiudicata leggerezza con cui questo Governo, in quel caso il Ministro Bonafede, a quanto pare intimo di un certo Lanzalone, si impiccia di compravendite immobiliari a carattere pubblico. Non vogliamo trovarci di fronte a nuovi casi simili e avvertiamo il Governo: state attenti a quello che fate e mettete giù le mani dai beni comuni (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fassina. Ne ha facoltà.

STEFANO FASSINA (LEU). Presidente, l'ordine del giorno è molto importante, interviene su un punto che è stato un po' trascurato nella nostra discussione, così soffocata, ma il Governo per raggiungere l'accordo con Bruxelles ha scritto: 950 milioni di euro per il 2019 da privatizzazione di immobili pubblici. Data la difficoltà, per svendere in così poco tempo un ingente patrimonio immobiliare, si mette sul mercato anche la destinazione d'uso. Questo vuol dire devastare ancora di più i centri storici delle nostre città, oltreché svendere una parte del patrimonio pubblico per le ragioni che ha ricordato il collega Morassut. Quindi, invito tutti i colleghi, di maggioranza e di opposizione, a guardare con grande attenzione a questo ordine del giorno e a votarlo a favore; e a tal fine ne chiedo anche la sottoscrizione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sgarbi. Ne ha facoltà.

VITTORIO SGARBI (MISTO). Onorevole Presidente, è stato un anno strano e vorrei, in ordine a questo tema delle dismissioni, denunciare pubblicamente in quest'Aula che questa mattina ho appreso che l'Accademia dei Concordi di Rovigo, importante istituzione in condominio con il comune, ha distrutto 67 quintali di libri, ritenendoli indegni di essere regalati o venduti, bruciati e buttati via, perché erano, apparentemente, doppioni del fondo del grande scrittore Gian Antonio Cibotto. È uno scandalo senza precedenti (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Forza Italia-Berlusconi Presidente); una città che brucia i libri deve avere amministratori che pagano! Non solo è un danno per l'erario, ma hanno dichiarato: non erano ancora nostri. Ma il presidente dell'Accademia dei Concordi, un professore di filosofia, ha ritenuto inutili questi beni e ha destinato al macero 64 quintali di libri di letteratura e di arte rarissimi. È uno scandalo che volevo denunciare, parlando di dismissioni. Mi pare che si chiuda l'anno in un modo augurale, si bruciano i libri (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/48 Morassut, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 30).

Ordine del giorno n. 9/1334-B/49 Quartapelle Procopio, accetta.

Ordine del giorno n. 9/1334-B/50 Lepri, bene.

Ordine del giorno n. 9/1334-B/51 Boschi, insiste per la votazione. Bene.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/51 Boschi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 31).

Ordine del giorno n. 9/1334-B/52 Critelli, accetta. Ordine del giorno n. 9/1334-B/53 Viscomi. Deputato Viscomi?

ANTONIO VISCOMI (PD). Grazie, Presidente. C'è una parte del Paese che non piace al sottosegretario Giorgetti, l'ha confessato lui stesso qualche giorno fa e questa parte si chiama Mezzogiorno. E il Mezzogiorno è scomparso dall'agenda di Governo e da questa stessa manovra, con il silenzio complice e l'assoluta indifferenza dei 5 Stelle che il disagio dei meridionali lo hanno saputo trasformare in rancoroso consenso elettorale, ma non sono capaci di tradurlo in politiche pubbliche, di innovazione produttiva, economica e sociale. Parlano di reddito di cittadinanza, confusamente, per la verità, ma, intanto, con questa legge, aumentano le tasse, riducono gli investimenti e tagliano le pensioni e, guarda caso, chi ne paga le conseguenze maggiori sono proprio le comunità meridionali.

Il fatto è che non hanno un'idea, una visione condivisa di cosa debba essere questo Paese. Avere una visione, Presidente, significa creare una cornice che consenta alle comunità locali di disegnare il loro quadro. Questa cornice noi l'abbiamo creata attraverso il sistema dei patti con le regioni e le città metropolitane, patti negoziati, concordati con i rappresentanti dei cittadini, volti a riportare il sistema in una prospettiva omogenea di sviluppo, con interventi progettuali, investimenti piccoli o grandi, prima dispersi in mille rivoli.

Loro, invece, sono ritornati al sistema delle mance localistiche e così fanno rivivere un passato che credevamo ormai finito, fatto di viaggi a Roma con il cappello in mano e di negoziati al chiuso delle stanze ministeriali.

Il loro cambiamento è un ritorno al passato, umiliante proprio per le regioni meridionali, brutalmente trattate come serbatoio elettorale da accarezzare con promesse impossibili da mantenere, ma mirabolanti quando annunciate sui social o in TV.

Il fatto è che nel loro vocabolario manca la parola “sistema”, laddove, invece, questo Paese, e il Mezzogiorno in particolare, ha un disperato bisogno di mettere a sistema tutte le risorse disponibili, in un quadro omogeneo, unitario, condiviso e sostenibile.

Anche per questo avevamo pensato e costruito le ZES e per questo chiediamo ora all'Aula di impegnare il Governo a rispettare e a portare a compimento gli impegni assunti con i patti stipulati con le regioni e le città metropolitane (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/53 Viscomi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 32).

Ordine del giorno n. 9/1334-B/54 Bonomo; la presentatrice accetta. Ordine del giorno n. 9/1334-B/55 Noja. Deputata Noja?

LISA NOJA (PD). Grazie, Presidente. Questo ordine del giorno impegna il Governo ad introdurre l'assegno personale di cura, volto a realizzare progetti di autonomia e di vita indipendente di persone con gravi disabilità e non autosufficienti.

Io ringrazio il Governo per aver proposto di trasformare l'ordine del giorno in una raccomandazione, perché questo dimostra, intanto, che il problema esiste e, in secondo luogo, che questo problema non è affrontato da questa manovra.

Però, purtroppo, non possiamo accettare questa proposta per due ragioni: la prima è che questa è una misura troppo importante, è una misura che riguarda la libertà e la dignità di migliaia di persone in questo Paese e riguarda il grado di civiltà del nostro Paese.

Poi, ci sono due ulteriori ragioni; la prima è che, da settimane, in quest'Aula, viene raccontata la bugia dell'aumento delle pensioni di invalidità a 780 euro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), una bugia che mortifica la verità e mortifica migliaia di cittadini.

È una bugia perché il costo di un aumento di quel genere sarebbe di oltre 1 miliardo e 600 milioni, soldi che non esistono in questa manovra. Non sono dati miei, ma sono dati forniti dal Ministero delle disabilità, che voi avete istituito.

La seconda ragione è che la scarsa attenzione al tema della disabilità in questa manovra è dimostrato dal fatto che ci sono tagli sul sostegno dei bambini e delle bambine con disabilità nella scuola primaria: 165 milioni di euro tra il 2018 e il 2019; 411 milioni di euro nel 2020; oltre 600 milioni nel 2021.

Quindi, chiedo alla maggioranza di votare a favore di quest'ordine del giorno, perché venga assunto un impegno specifico e concreto per le persone con disabilità. Chiediamo al Governo di assumere almeno un impegno, uno, in favore di quel popolo che viene citato in quest'Aula in continuazione e a sproposito (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Noja n. 9/1334-B/55, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 33).

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno Rizzo Nervo n. 9/1334-B/56. Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Rizzo Nervo n. 9/1334-B/56, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 34).

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno Ubaldo Pagano n. 9/1334-B/57. Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Ubaldo Pagano n. 9/1334-B/57, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 35).

Gli ordini del giorno Fragomeli n. 9/1334-B/58 e Zan n. 9/1334-B/59 sono accolti come raccomandazione: prendo atto che non si insiste per la votazione.

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno Carla Cantone n. 9/1334-B/60.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Carla Cantone. Ne ha facoltà.

CARLA CANTONE (PD). Presidente, sappiamo tutti che domani è il 31 dicembre, finisce il 2018 (Applausi polemici dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Cosa avete da applaudire? Guardate che chi non applaude sono i laboratori che aspettano di poter usufruire ancora dell'Ape sociale, che voi non prorogate (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)! Finisce il 2018, con un 2019 con lavori usuranti, lavoratori disoccupati e le persone che si occupano dei disabili che non potranno avere a disposizione l'Ape sociale.

Vi aggiungo che l'Ape sociale, che manda fuori dal lavoro in anticipo molta gente, molte persone, è un inizio di cambiamento della “legge Fornero”.

Quando il Ministro Fornero presentò la sua proposta, se ricordate, si mise a piangere. Ve lo ricordate? Voi, invece, se non fate la proroga come previsto dall'ordine del giorno, farete piangere i lavoratori usuranti, i lavoratori disoccupati, i figli di questi lavoratori (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Nell'ordine del giorno chiediamo la proroga, voi dite: la risolviamo con “quota 100”. Voglio vederla “quota 100”, prima di mollare l'APE sociale! Lo capite o no che, dal 1° gennaio, questi saranno davvero preoccupati e disperati?

Già che ci sono, aggiungo che fate piangere non solo quei lavoratori, che sono angosciati, ma l'angoscia sta anche nei pen-sio-na-ti, perché non volete applicare la legge n. 388 per la rivalutazione, semplicemente perché fa parte di un accordo fatto nel 2016 con il sindacato. Quella è vera rivalutazione! Ripensateci! Proroga e rivalutazione!

Con questo ordine del giorno vi chiedo queste cose. Capisco che ne tenete conto, però il 1° gennaio è fra due giorni: che cosa gli dite? Che aspettate “quota 100”? Quando la fate? Come la fate? Pensate a loro, questo vuol dire l'ordine del giorno, non altro (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Carla Cantone n. 9/1334-B/60, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 36).

Passiamo all'ordine del giorno Mura n. 9/1334-B/61; prendo atto che i presentatori insistono per la votazione.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Mura n. 9/1334-B/61, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 37).

Passiamo all'ordine del giorno Rotta n. 9/1334-B/62, su cui vi è parere contrario del Governo; prendo atto che i presentatori insistono per la votazione.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Rotta n. 9/1334-B/62, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 38).

Passiamo all'ordine del giorno Lacarra n. 9/1334-B/63; prendo atto che i presentatori insistono per la votazione.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Lacarra n. 9/1334-B/63, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 39).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/64 Madia.

Ha chiesto di parlare la deputata Madia. Ne ha facoltà.

MARIA ANNA MADIA (PD). Presidente, grazie. Io vorrei che questo ordine del giorno, di cui non accetto l'accoglimento come raccomandazione, fosse votato da questa Assemblea e mi aspetterei che fosse votato anche dalla maggioranza, a tutela della volontà di una Ministra, stimata, di questo Governo, che è la Ministra Bongiorno, perché, fin dall'inizio del suo mandato, la Ministra Bongiorno ha detto che avrebbe non soltanto mantenuto il ricambio generazionale e lo sblocco del turnover al 100 per cento, ereditato dai Governi a guida del Partito Democratico, ma addirittura che avrebbe anticipato le assunzioni del prossimo triennio nel 2019. Noi, da subito, abbiamo sostenuto questa volontà della Ministra Bongiorno, che è una volontà buona e giusta, ma è capitato un fatto nuovo. È capitato un fatto nuovo, nella retromarcia fatta a fari spenti nella notte dal Governo per cambiare i saldi di finanza pubblica, perché in questa nuova formulazione della legge di bilancio addirittura le assunzioni nella pubblica amministrazione centrale per il 2019 vengono bloccate fino alla fine dell'anno.

Ecco, avrebbe fatto più bella figura la Ministra a dire la verità, e cioè che questo cambiamento è intervenuto, probabilmente, non al Ministro della Pubblica amministrazione, ma al Ministero dell'Economia, a sua insaputa, contro la sua volontà. Invece, oltre il danno, la beffa, perché la Ministra ha scritto - ha scritto, non le è scappato verbalmente, come al Presidente Conte, L'Avaro di Molière sui tagli ai pensionati, ha scritto, quindi deve anche aver pensato a ciò che ha scritto, immagino - che questo cambiamento è ininfluente, ha usato quest'aggettivo. Ora, certamente è ininfluente per la sua vita, certamente è ininfluente, immagino, per la vita dei componenti del Governo, per i componenti di questa Assemblea, ma le assicuro che non è ininfluente per i precari storici della pubblica amministrazione, che, in base ai requisiti della riforma della pubblica amministrazione della scorsa legislatura, possono già essere assunti senza questa norma. Non è ininfluente per chi è in graduatoria e magari, con i sacrifici suoi e della sua famiglia, ha vinto un concorso e con questo blocco non può essere assunto. Ecco, per queste persone, altro che ininfluente, è un dramma.

E siccome ieri il Vicepremier Di Maio, che è qui, ha detto che questa è una manovra per i deboli, io mi chiedo chi sono questi deboli, se non sono le vittime, i precari storici dell'illegalità di Stato, i vincitori di concorso non assunti. Ecco, io vi chiedo di votare questo ordine del giorno e di ripristinare la norma com'era in origine nella prima bozza della legge di bilancio, lo ripeto, affinché l'operato della Ministra Bongiorno alla fine del 2019 non sia ricordato solo per una forse inutile norma sulle impronte digitali (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Varchi. Ne ha facoltà.

MARIA CAROLINA VARCHI (FDI). Grazie, Presidente. Non sfuggirà a questa maggioranza come la pubblica amministrazione, in tanti dei suoi comparti, sia al collasso proprio a causa della carenza d'organico. Il settore della giustizia, del quale pure il Ministro Bongiorno si è occupato, non fa eccezione.

Allora, Fratelli d'Italia sostiene questo ordine del giorno e lo voterà, anche con riferimento alla posizione degli assistenti giudiziari idonei all'esito di concorso. Noi chiediamo, su questo tema, al Governo di fare chiarezza una volta per tutte: ci sarà o no lo scorrimento totale della graduatoria? Dal 1° gennaio 2019 potranno essere effettuate le assunzioni che si attendono in tanti comparti della pubblica amministrazione per porre fine alla congestione degli uffici, la cui difficoltà di organizzazione si ripercuote sui cittadini?

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/64 Madia, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 40).

Avverto che il gruppo del Partito Democratico ha esaurito anche i tempi aggiuntivi concessi dalla Presidenza. A partire da questo momento, la Presidenza consentirà, tuttavia, ai deputati appartenenti a tale gruppo un breve intervento per dichiarazione di voto sugli ordini del giorno della durata di un minuto, da imputare ai tempi previsti dal contingentamento per interventi a titolo personale.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/65 Serracchiani, bene. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/66 Carnevali.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Rizzo Nervo. Ne ha facoltà.

LUCA RIZZO NERVO (PD). Grazie, Presidente. Non possiamo accettare la raccomandazione, perché ciò che chiediamo con questo ordine del giorno è il riconoscimento di un errore e l'assunzione di un impegno a rimediare con urgenza a ciò che riteniamo un obbrobrio giuridico: una norma che introduce una sanatoria nell'ambito delle professioni sanitarie, ingiusta, iniqua e inutile, che di fatto perpetua l'abusivismo professionale; una norma che mette in discussione un presupposto inderogabile della cultura sanitaria, che è il possesso di un titolo idoneo per esercitare una professione sanitaria; una norma di cui non c'era bisogno, una norma che pone nella vostra responsabilità - lo dico al Governo - di spiegare al Paese quali garanzie di tutela della salute pubblica immaginate possano derivare condonando situazioni di esercizio di fatto abusivo di alcune professioni sanitarie e prorogando operatori che in diciotto anni non si sono preoccupati di rendere equipollente, potendo, il loro titolo professionale. Il pensiero va ai 20 mila professionisti sanitari che ogni anno…

PRESIDENTE. Concluda.

LUCA RIZZO NERVO (PD). …concludono quarantadue mesi minimo di formazione universitaria per conseguire titoli idonei per svolgere funzioni e professioni fondamentali per garantire qualità al nostro sistema sanitario. Chiediamo, quindi, al Parlamento di esprimersi per superare un errore, uno dei tanti, di questa manovra.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/66 Carnevali, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 41).

Passiamo all'ordine del giorno numero n. 9/1334-B/67 De Filippo. Prendo atto che si insiste per la votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/67 De Filippo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 42).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/68 Paita. Non si insiste per la votazione.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/69 Gariglio. Non si insiste per la votazione.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/70 Pellicani. Non si insiste per la votazione.

Ordine del giorno n. 9/1334-B/71 Losacco. Prendo atto che si insiste per la votazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/71 Losacco, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 43).

Ordine del giorno Cantini n. 9/1334-B/72, accolto come raccomandazione.

Ordine del giorno Bruno Bossio n. 9/1334-B/73. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Bruno Bossio. Ne ha facoltà.

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Signor Presidente, e soprattutto signor sottosegretario, chiedo di rivedere il parere per coerenza innanzitutto con voi stessi: la misura introdotta nella legge di bilancio attraverso il comma 446 sugli LSU aveva fatto ben sperare lavoratori, sindacati ed enti locali, ma la confusione del testo sta provocando non pochi dubbi e disagi sulla possibilità effettiva di stipulare i contratti da parte dei comuni entro il 31 dicembre 2018. Con questo ordine del giorno si chiedeva semplicemente di manifestare l'impegno effettivo del Governo di convocare un tavolo tecnico, che definisca le risorse, i 50 milioni previsti dalla legge n. 147 del 2013, e la stabilizzazione per tutti i 4.500 LSU calabresi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

NICOLA STUMPO (LEU). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

NICOLA STUMPO (LEU). Presidente, solo per chiedere di sottoscrivere l'ordine del giorno a nome mio e anche dell'onorevole Pastorino (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Bruno Bossio n. 9/1334-B/73, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 44).

Ordine del giorno Nobili n. 9/1334-B/74, va bene. Ordine del giorno Martina n. 9/1334-B/75, va bene. Ordine del giorno Scalfarotto n. 9/1334-B/76, va bene. Ordine del giorno Berlinghieri n. 9/1334-B/77, va bene. Ordine del giorno Gribaudo n. 9/1334-B/78, va bene. Ordine del giorno Enrico Borghi n. 9/1334-B/79, si chiede di porlo in votazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Enrico Borghi n. 9/1334-B/79, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 45).

Ordine del giorno Saitta n. 9/1334-B/80, accolto. Ordine del giorno Suriano n. 9/1334-B/81, accolto. Ordine del giorno Iovino n. 9/1334-B/82, accolto con riformulazione, perfetto. Ordine del giorno Battelli n. 9/1334-B/83, accolto. Ordine del giorno Vianello n. 9/1334-B/84, accolto. Ordine del giorno Zolezzi n. 9/1334-B/85, accolto. Ordine del giorno D'Ippolito n. 9/1334-B/86, accolto come raccomandazione. Ordine del giorno Ilaria Fontana n. 9/1334-B/87, accolto. Ordine del giorno D'Orso n. 9/1334-B/88. Ordine del giorno Rachele Silvestri n. 9/1334-B/89. Ordine del giorno Masi n. 9/1334-B/90, accolto. Ordine del giorno Ricciardi n. 9/1334-B/91, invito al ritiro altrimenti il parere è contrario. Quindi, ritirato. Ordine del giorno Rizzo n. 9/1334-B/92, accolto. Ordine del giorno Ruggiero n. 9/1334-B/93, accolto. Ordine del giorno Trano n. 9/1334-B/95. Ordine del giorno Ianaro n. 9/1334-B/96. Ordine del giorno Frate n. 9/1334-B/97. Ordine del giorno Melicchio n. 9/1334-B/98. Ordine del giorno Casa n. 9/1334-B/99. Ordine del giorno Nitti n. 9/1334-B/100. Ordine del giorno Donno n. 9/1334-B/104, accolto come raccomandazione. Perfetto.

Ordine del giorno Di Sarno n. 9/1334-B/106, accolto come raccomandazione. Ordine del giorno Siragusa n. 9/1334-B/108. Ordine del giorno Vizzini n. 9/1334-B/109. Ordine del giorno Segneri n. 9/1334-B/110. Ordine del giorno Amitrano n. 9/1334-B/111. Ordine del giorno Piccoli Nardelli n. 9/1334-B/113. Ordine del giorno D'Alessandro n. 9/1334-B/114, che è accolto.

Ordine del giorno Di Giorgi n. 9/1334-B/115.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Di Giorgi. Ne ha facoltà.

ROSA MARIA DI GIORGI (PD). Presidente, questo ordine del giorno attiene all'università: si chiedono più risorse per l'università italiana, per l'assunzione di ricercatori e professori.

C'è scritto che si può assumere, però non si danno poi le risorse ai rettori, quindi si prendono in giro. Allora, noi vogliamo rafforzarle o affossarle, le nostre università? Ci risponda, in qualche modo, la maggioranza. È per questo che voglio che venga posto in votazione questo ordine del giorno.

Questa manovra la affossa, l'università italiana: non mettere risorse sull'università significa non investire sulla crescita del Paese, non credere ai giovani, non credere a questi giovani di cui si straparla, ma per i quali si mettono in campo risorse uguali a zero. Lo sapete che è così, e con grande imbarazzo, nella VII Commissione ci sono i colleghi…

PRESIDENTE. Concluda.

ROSA MARIA DI GIORGI (PD). …della maggioranza che sono imbarazzati da tutto questo. Ecco, allora, io credo che sia importante ancora una volta investire sull'università; e chiedo che si cambi il parere, perché non sono tante le risorse che si chiedono in questo ordine del giorno, per cui il Vice Ministro potrebbe cambiare il proprio parere (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Il Governo? Non cambia il parere. Quindi, lo poniamo in votazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/115 Di Giorgi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 46).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/116 Ascani, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 47).

Prendo atto che i presentatori degli ordini del giorno nn. 9/1334-B/117 Giorgis, 9/1334-B/118 Ceccanti e 9/1334-B/119 Prestipino non insistono per la votazione.

Prendo altresì atto che la deputata Ciampi insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/1334-B/120 e chiede di parlare per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LUCIA CIAMPI (PD). Questo ordine del giorno mette in evidenza come le norme a sostegno del settore scolastico si traducano in riduzioni di spesa, determinate da importanti modifiche di norme che vanno ad impattare, andranno ad impattare su questo settore. In particolare, sarebbe stato necessario prevedere un incremento di almeno 40 mila unità dell'organico dell'autonomia; e invece l'articolo 1 prevede una dotazione organica di docenti in misura corrispondente a 2 mila posti aggiuntivi nella scuola primaria, quando ne sarebbero stati necessari almeno 40 mila. Voglio ricordare che l'auspicio del tempo pieno, che è condiviso da tutti, ha bisogno di grandi investimenti: investimenti in organico, in risorse umane…

PRESIDENTE. Concluda.

LUCIA CIAMPI (PD). …ma anche in strutture e servizi; e questo dobbiamo conseguire, non con queste briciole (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/120 Ciampi.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 48).

Ordine del giorno n. 9/1334-B/121 Anzaldi.

MASSIMO GARAVAGLIA, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MASSIMO GARAVAGLIA, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Presidente, prima mi sono confuso: il parere sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/121 Anzaldi è contrario.

PRESIDENTE. Sta bene, il parere sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/121 Anzaldi è dunque cambiato in contrario.

Deputato Anzaldi, prego.

MICHELE ANZALDI (PD). Grazie, Presidente. Il fatto si commenta da sé ma era una chance che davamo al Governo per tornare a valutare con attenzione questo taglio all'editoria che è stato commentato da tutti. È solo un disservizio, perché non sono i “giornaloni”, non sono giornali che fanno lo stesso lavoro di altri, sono giornali che coprono aree che non sono coperte dal sistema più organizzato della comunicazione.

Questo Governo è arrivato per tagliare gli sprechi e sta tagliando dove, invece, c'è un unicum, dove ci sono dei giornali che coprono uno spazio che non è coperto.

Continua poi a dare soldi: basta ricordare i 40 milioni l'anno che sono stati messi all'impero dello spreco, che è la RAI. La RAI ha un canone che le dà un miliardo e ottocento mila euro l'anno e riceverà altri 40 milioni l'anno per sprecarli. L'unica azienda che non sa cos'è la rotazione, cosa sia la sussidiarietà, continua a sprecare soldi e noi tagliamo a dei piccoli giornali che svolgono un lavoro essenziale, come Radio Radicale, come i giornali sul territorio e tutto il resto. Penso che il fatto si giudichi da sé (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Avverto che il gruppo Liberi e Uguali ha esaurito il tempo previsto dal contingentamento per il seguito dell'esame. Essendone stata fatta richiesta, la Presidenza concederà a tale gruppo un tempo aggiuntivo pari ad un terzo di quello originariamente previsto. Ha chiesto di parlare il collega Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Grazie, se il collega Anzaldi non ha nulla in contrario, sottoscriverei il suo l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Sta bene.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/121 Anzaldi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 49).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/122 Rossi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 50).

Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno nn. 9/1334-B/123 Pollastrini, 9/1334-B/124 Zardini e 9/1334-B/125 Andrea Romano. Prendo altresì atto che i presentatori dell'ordine del giorno n. 9/1334-B/126 Gadda, non accettato dal Governo, insistono per la votazione.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/126 Gadda, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 51).

Prendo atto che la presentatrice non insiste per la votazione dell'ordine del giorno n. 9/1334-B/127 Cenni.

Passiamo dunque all'ordine del giorno n. 9/1334-B/128 Incerti. Prego, deputata Incerti.

ANTONELLA INCERTI (PD). Sì Presidente, intervengo per dire che non accetto la proposta di raccomandazione e chiedo a quest'Aula di mettere al voto questo ordine del giorno con cui chiedevamo un impegno vero su un grande assente di questa legge di bilancio: l'agricoltura. Non si può andare in giro per il mondo ad esaltare i prodotti tipici e il made in Italy e poi non fare niente per sostenerli. In questa legge di bilancio non c'è niente per il reddito degli agricoltori, non c'è niente per il ricambio generazionale, non c'è niente per sostenere l'imprenditoria femminile in agricoltura (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). A dire il vero, qualcosa c'è, è quel pezzo di terra incolto che si dà al terzo figlio, con una visione ancillare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) e di risulta dell'agricoltura. Noi, invece, con questo ordine del giorno, chiediamo, soprattutto per quelle aree rurali interne, delle misure vere che sostengano i giovani e le donne, installando la banda larga, mettendo innovazioni con Agricoltura.4 e facendo dei servizi che tutelino la maternità, servizi di welfare e asili nido per le donne che lavorano in agricoltura (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/128 Incerti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 52).

Prendo atto che i presentatori degli ordini del giorno n. 9/1334-B/129 Cardinale, n. 9/1334-B/130 Schirò, n. 9/1334-B/131 Marattin, n. 9/1334-B/132 De Menech, n. 9/1334-B/133 Fassina e n. 9/1334-B/134 non insistono per la votazione.

Prendo altresì atto che il deputato Conte insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/1334-B/135, su cui il Governo ha espresso parere contrario e chiede di parlare per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FEDERICO CONTE (LEU). Intervengo perché il parere contrario a questo ordine del giorno ha per me un valore politico chiaro e negativo.

L'ordine del giorno rappresenta, nella sua parte premessa, una fotografia affidata a dati statistici della condizione di diseguaglianza che il Sud rappresenta nel Paese Italia e individua, con gli osservatori pubblici e privati, la causa di questa condizione nel decrescente investimento di risorse pubbliche nella parte meridionale del Paese che ha caratterizzato gli ultimi dieci anni di Governo, e impegna il Governo, in relazione all'incipiente processo di federalismo differenziato che il Governo si appresta a porre in essere, su due livelli: a investire nel Sud almeno il 34 per cento delle risorse. Non il 50 per cento, come il gruppo di Liberi e Uguali ha chiesto in campagna elettorale e dal DEF in poi e come oggi i colleghi di Fratelli d'Italia hanno fatto con l'ordine del giorno a prima firma dell'onorevole Maschio, ma appunto almeno il 34 per cento, quello cioè che è previsto dalla norma del “decreto Mezzogiorno” approvato nella scorsa legislatura. Inoltre chiede al Governo di dare seguito al federalismo differenziato, nel contesto dell'individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni, come è previsto dalla Costituzione, assolvendo al dettato costituzionale del secondo comma dell'articolo 3, che dice che la Repubblica si deve far carico di rimuovere gli ostacoli economici e sociali che impediscono l'uguaglianza e la libertà dei cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali). Questo significa, per il Sud, che esso deve essere dotato delle risorse e delle strutture per garantire ai suoi cittadini quei livelli essenziali di prestazioni.

E, allora, non mi sorprende il parere contrario della Lega, perché è coerente col suo originario disegno di federalismo differenziato a qualsiasi costo, svincolato da ogni limite. Non riesco a rassegnarmi al silenzio assordante del MoVimento 5 Stelle su questo tema. E rivolgo innanzitutto a lei, Presidente, e, per il suo tramite, al più autorevole rappresentante di Governo presente oggi in Aula, l'onorevole Di Maio, campano come me, e a tutto il gruppo del MoVimento 5 Stelle l'invito a ripensare questa posizione, ad assumere su questa vicenda una posizione coerente con la vostra storia e il vostro programma, perché su questo si vedrà quanto a cuore del MoVimento 5 Stelle sta il Mezzogiorno d'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Occhionero. Ne ha facoltà.

GIUSEPPINA OCCHIONERO (LEU). Grazie, Presidente. Solo per chiedere il permesso di poter sottoscrivere l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato De Filippo. Ne ha facoltà.

VITO DE FILIPPO (PD). Presidente, solo per chiedere al collega se posso sottoscrivere l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Anche il deputato D'Alessandro sottoscrive l'ordine del giorno. Sta bene.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/135 Conte, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 53).

Ordine del giorno n. 9/1334-B/137 Muroni accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/138 Rostan accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/139 Capitanio accolto come raccomandazione: va bene. Ordine del giorno n. 9/1334-B/140 Maccanti accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/142 Murelli accolto, ordine del giorno n. 9/1334-B/143 Cavandoli accolto, ordine del giorno n. 9/1334-B/144 Cecchetti accolto come raccomandazione, ordine del giorno n. 9/1334-B/145 Comaroli accolto, ordine del giorno n. 9/1334-B/146 Covolo accolto, ordine del giorno n. 9/1334-B/147 Cantalamessa accolto come raccomandazione.

I successivi tre ordini del giorno sono accolti, mentre l'ordine del giorno n. 9/1334-B/151 Della Frera accolto come raccomandazione. Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno n. 9/1334-B/151 Della Frera. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/151 Della Frera, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 54).

Ordine del giorno n. 9/1334-B/152 D'Ettore accolto, ordine del giorno n. 9/1334-B/153 Orsini accolto: sta bene. Ordine del giorno n. 9/1334-B/154 Bartolozzi accolto come raccomandazione. Prendo atto che la deputata Bartolozzi insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/1334-B/154.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/154 Bartolozzi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 55).

Ordine del giorno n. 9/1334-B/155 Rossello, parere contrario. Ha chiesto di parlare il deputato Fatuzzo. Ne ha facoltà.

CARLO FATUZZO (FI). Presidente, desidero, con il permesso della presentatrice, sottoscrivere l'ordine del giorno n. 9/1334-B/155 Rossello.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Versace. Ne ha facoltà.

GIUSEPPINA VERSACE (FI). Presidente, solo per dire che, se possibile, sottoscrivo anch'io l'ordine del giorno n. 9/1334-B/155 Rossello.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Rossello. Ne ha facoltà.

CRISTINA ROSSELLO (FI). Presidente, abbiamo chiesto al Governo di rivedere il suo parere contrario perché gli aspetti applicativi di questo disegno di legge, per dare la facoltà alla donna lavoratrice di restare al lavoro fino al termine del nono mese abrogando una legge che era a tutela delle madri e delle lavoratrici, è un tema di particolare attenzione. Insistiamo per questa valutazione perché sembra una facoltà, sembra concedere una tutela alla donna lavoratrice ma, in realtà, mette quelle più precarie e quelle bisognose di giacere sotto ricatto, perché l'ultimo mese di gravidanza, il nono, è quello nel quale si hanno le massime fragilità e lo Stato con la vecchia legge aveva garantito e tutelato le donne lavoratrici.

Tutta la stampa si è pronunciata su questo. Abbiamo chiesto già ieri al Ministro di rivedere la posizione e chiediamo ancora di fare una riflessione su questo punto.

PRESIDENTE. Concluda.

CRISTINA ROSSELLO (FI). Non incide sul PIL, Presidente; è una tema di natura e di aiuto alle donne all'ultimo mese di gravidanza (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Boldrini. Ne ha facoltà.

LAURA BOLDRINI (LEU). Presidente, con il permesso della collega, vorrei sottoscrivere l'ordine del giorno n. 9/1334-B/155 Rossello.

PRESIDENTE. Sta bene. Ha chiesto di parlare il deputato Enrico Borghi. Ne ha facoltà.

ENRICO BORGHI (PD). Presidente, per sottoscriverlo, a nome del gruppo del Partito Democratico, e associarci alla richiesta della collega Rossello (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/155 Rossello, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 56).

Ordine del giorno n. 9/1334-B/156 Zanella accolto come raccomandazione.

Ordine del giorno n. 9/1334-B/157 Biancofiore contrario. Prendo atto che la deputata Biancofiore insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/1334-B/157.

Passiamo ai voti.      

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/157 Biancofiore, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 57).

Ordine del giorno n. 9/1334-B/158 Fascina contrario. Prendo atto che le presentatrici insistono per la votazione dell'ordine del giorno n. 9/1334-B/158 Fascina.

Passiamo ai voti.      

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/158 Fascina, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 58).

Ordine del giorno n. 9/1334-B/159 D'Attis accolto come raccomandazione. Ordine del giorno n. 9/1334-B/160 Giacometto accolto come raccomandazione. Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno n. 9/1334-B/160 Giacometto.

Passiamo ai voti.      

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/160 Giacometto, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 59).

Ordine del giorno n. 9/1334-B/161 Musella accolto come raccomandazione. Prendo atto che il deputato Musella insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/1334-B/161.

Passiamo ai voti.      

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/161 Musella, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 60).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/162 Squeri, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 61).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/163 Sandra Savino, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 62).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/164 Brambilla, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 63).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/165 Rosso.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Rosso. Ne ha facoltà.

ROBERTO ROSSO (FI). Grazie, Presidente, solo perché non posso accettare l'accoglimento con raccomandazione del Governo per un motivo molto semplice, perché secondo me il Governo ha sottovalutato il grande costo, che ricadrà interamente sulle tasche degli italiani, della nuova transizione al sistema digitale T2.

Mi rivolgo al Ministro Di Maio, che è il ministro competente, per rivedere il parere su questo ordine del giorno, che avevo già presentato in sede di prima lettura, qui, alla Camera, per cui, dando un po' di fiducia a cosa ci diceva il Governo, avevo accolto la raccomandazione. La manovra è andata al Senato, poco è cambiato, siamo ritornati di nuovo qui e vedo che non avete ancora capito.

Le dico solo due dati, perché ho poco tempo: ci sono 40 milioni di televisori in Italia, di cui ben 35 milioni non sono abilitati a ricevere il nuovo sistema digitale. Moltiplicato per 30 euro, che è il costo di un decoder, fa un miliardo di euro, che in questo momento dovranno tirar fuori gli italiani per vedere la televisione. Ora, abbiamo chiesto semplicemente…

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

ROBERTO ROSSO (FI). …una comunicazione e un po' di soldi per gli italiani per comprare i decoder. Non vedo come si possa essere contrari.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/165 Rosso, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 64).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/166 Santelli.

GIUSEPPINA VERSACE (FI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIUSEPPINA VERSACE (FI). Presidente, per favore, vorrei sottoscrivere questo ordine del giorno.

PRESIDENTE. Perfetto.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/166 Santelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 65).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/167 Cannizzaro, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 66).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/168 Costa, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 67).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/169 Bagnasco, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 68).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/170 Carfagna, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 69).

Ordine del giorno n. 9/1334-B/171 Spena, bene.

Ordine del giorno n. 9/1334-B/172 Benigni.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/172 Benigni, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA ROSARIA CARFAGNA (ore 14,19)

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 70).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/173 Gregorio Fontana.

GREGORIO FONTANA (FI). Grazie, Presidente. Io vorrei comprendere il senso di questo parere contrario o della ipocrita riformulazione come raccomandazione, rispetto a un ordine del giorno che chiede risorse per infrastrutture del sistema lombardo e della provincia di Bergamo, molto importanti. E non si capisce perché alcuni ordini del giorno sono stati accolti dal Governo, ordini del giorno che danno risorse, e penso che sia una cosa positiva, all'aeroporto di Lamezia Terme, alla ferrovia Salaria, al restauro della Villa Adriana in provincia di Bari, e non si capisce perché - e chiedo al Governo di cambiare il parere e di riflettere sul parere - non ci siano le risorse per il collegamento ferroviario del terzo aeroporto d'Italia che è l'aeroporto di Orio al Serio. Questa è l'occasione - a mio parere si è pensato a una svista, quando è stato dato parere contrario - di dimostrare che è stata davvero una svista e non una scelta politica sbagliata (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

ELENA CARNEVALI (PD). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ELENA CARNEVALI (PD). Presidente, solo per la richiesta di sottoscrivere l'ordine del giorno e per avvisare questo Parlamento che questa è la seconda bocciatura reiterata.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/173 Gregorio Fontana, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 71).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/174 Zanettin. Deputato Zanettin?

PIERANTONIO ZANETTIN (FI). Presidente, intervengo per dire che accetto la riformulazione che è stata proposta dal Governo, perché è del tutto evidente quanto diceva anche il sottosegretario Garavaglia che vi è la necessità di una copertura rispetto a questo ordine del giorno, il quale chiede, sottosegretario, di dedurre fiscalmente le perdite che ci sono su obbligazioni e azioni di Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca e le altre banche poste in risoluzione. È un principio assolutamente generale, purtroppo manca la norma, dobbiamo individuare lo strumento normativo.

Io ho anche depositato una proposta di legge in tal senso che potrà essere ripresa, ma che credo possa essere condivisa in modo bipartisan, perché è una norma di buonsenso e del tutto ragionevole e compatibile con i principi dell'ordinamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sgarbi. Ne ha facoltà.

VITTORIO SGARBI (MISTO). In ordine a questo ordine del giorno, credo che sarebbe interessante acquisire un parere del Governo, in particolare, del così sensibile Vice Ministro Garavaglia, perché si parla di una serie di banche su cui non si può immaginare di insistere con una pressione fiscale che porti a un fallimento degli stessi contribuenti. Quindi, sarei felice di capire se il Governo è contrario o favorevole.

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Zanettin, quindi accetta la riformulazione e non insiste per la votazione, giusto? Bene. Dunque, possiamo andare avanti.

Ordine del giorno n. 9/1334-B/175 Dall'Osso. Volete porlo in votazione, quindi, non accettate che il parere sia accolto come raccomandazione. Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/175 Dall'Osso, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 72).

Passiamo all'ordine del giorno n. 1334-B/176 Napoli. Presentatori?

DANIELA RUFFINO (FI). Grazie, Presidente. L'ordine del giorno n. 9/1334-B/176 richiede al Governo un impegno, che è quello di ridurre i tempi di fruizione del trattamento di fine servizio. Volevo chiedere un attimo di attenzione all'Aula rispetto al comparto dei dipendenti…

PRESIDENTE. Accetta la riformulazione o chiede la votazione? Chiede di porlo in votazione?

DANIELA RUFFINO (FI). No, solo un secondo. Rispetto ai dipendenti del comparto difesa e sicurezza, non chiedo la votazione per mantenere uno spiraglio aperto in futuro per ridurre i tempi di fruizione del trattamento di fine servizio.

PRESIDENTE. Quindi accetta la riformulazione e che il Governo lo accolga come raccomandazione?

DANIELA RUFFINO (FI). Sì, grazie, Presidente.

PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/177 Ruffino. Il parere del Governo è contrario. Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/177 Ruffino, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 73).

L'ordine del giorno n. 9/1334-B/178 Marin è stato accolto.

Passiamo quindi all'ordine del giorno n. 9/1334-B/179 Bergamini. Lo poniamo in votazione? Sì.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/179 Bergamini, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 74).

L'ordine del giorno n. 9/1334-B/180 Germanà è stato accolto.

Passiamo ora all'ordine del giorno n. 9/1334-B/181 Anna Lisa Baroni.

CARLO FATUZZO (FI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CARLO FATUZZO (FI). Con il consenso della presentatrice, avrei piacere di sottoscrivere questo ordine del giorno, che condivido totalmente.

PRESIDENTE. Quindi, i presentatori accettano la riformulazione? No, allora passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/181 Anna Lisa Baroni, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 75).

Passiamo all'ordine del giorno Cappellacci n. 9/1334-B/182, su cui vi è il parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Cappellacci. Ne ha facoltà.

UGO CAPPELLACCI (FI). Presidente, per il suo tramite, vorrei chiedere al Governo di rivedere il proprio parere, e che lo faccia per almeno due ordini di motivi: il primo, che l'impegno sottostante a quest'ordine del giorno non comporta nessun impegno di spesa, perché i fondi sono già stanziati; il secondo, che si tratta di far prevalere la sostanza rispetto alla forma. Questo è un caso in cui la forma andrebbe ad abbattersi come una mannaia su 200 lavoratori; è un unico caso che, però, può essere d'esempio per molti altri. Ove il Governo non dovesse rivedere il proprio parere, 200 lavoratori del Sulcis andranno a casa, e in modo completamente assurdo, perché senza avere il minimo di attenzione.

Chiedo che il Governo riveda questo parere, e nel caso in cui non dovesse rivederlo, faccio appello all'Aula, perché ogni luce rossa che si accenderà su questi banchi significherà una condanna a morte per un lavoratore e per la sua famiglia.

Se questa è la legge di bilancio che doveva pensare ai cittadini e non doveva lasciare come ultimo nessun cittadino, nel caso specifico i cittadini si stanno seppellendo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Prendo atto che sottoscrive il suo ordine del giorno anche l'onorevole Deidda.

ROMINA MURA (PD). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROMINA MURA (PD). Per aggiungere la mia firma all'ordine del giorno dell'onorevole Cappellacci.

PRESIDENTE. Sta bene. Prendo atto che anche l'onorevole Gavino Manca sottoscrive l'ordine del giorno. Prendo atto che il Governo non rivede il parere espresso.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Cappellacci n. 9/1334-B/182, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 76).

Passiamo all'ordine del giorno Fatuzzo n. 9/1334-B/183.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Fatuzzo. Ne ha facoltà.

CARLO FATUZZO (FI). Presidente, insisto per la votazione di quest'ordine del giorno. Vorrei ricordare a tutti i colleghi che tutti diventeremo pensionate o pensionati (Applausi). Viva i pensionati! Pensionati, all'attacco (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente)!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Fatuzzo n. 9/1334-B/183, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 77).

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/1334-B/184 Sozzani.

ENRICO BORGHI (PD). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ENRICO BORGHI (PD). Intervengo per sottoscrivere questo ordine del giorno.

PRESIDENTE. Sta bene.

FEDERICO FORNARO (LEU). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Intervengo per sottoscrivere questo ordine del giorno.

PRESIDENTE. Sta bene.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/184 Sozzani, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 78).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/185 Mule'.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Mule'. Ne ha facoltà.

GIORGIO MULE' (FI). Presidente, questa è l'ultima chiamata. Questo è un ordine del giorno che mette una toppa a una clamorosa svista - chiamiamola così - al Senato. Il soggetto è il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Riguarda 1,2 milioni di minori che sono in condizione di povertà assoluta. Non comporta per lo Stato nessun tipo di uscita, perché il Fondo è alimentato dai contributi delle fondazioni bancarie. Vi chiedo di non ipocritamente procedere a una raccomandazione ma di cambiare il parere e accogliere l'ordine del giorno. Ripeto, è l'ultima chiamata (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

MARIA SPENA (FI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MARIA SPENA (FI). Chiedo di sottoscrivere questo ordine del giorno.

PRESIDENTE. Sta bene.

PATRIZIA MARROCCO (FI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PATRIZIA MARROCCO (FI). Sottoscrivo questo ordine del giorno.

PRESIDENTE. Sta bene.

GIUSEPPINA VERSACE (FI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIUSEPPINA VERSACE (FI). Sottoscrivo anch'io questo ordine del giorno, Presidente.

PRESIDENTE. Sta bene.

ROSA MARIA DI GIORGI (PD). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROSA MARIA DI GIORGI (PD). Presidente, intervengo per sottoscrivere questo ordine del giorno, anche a nome del gruppo del PD.

PRESIDENTE. La sottoscrizione è singola, individuale…

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Intervengo per sottoscrivere anch'io questo ordine del giorno, se è possibile.

PRESIDENTE. Sta bene.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Chiedo di sottoscrivere questo ordine del giorno.

PRESIDENTE. Sta bene.

MONICA CIABURRO (FDI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MONICA CIABURRO (FDI). Intervengo anch'io per sottoscrivere questo ordine del giorno.

PRESIDENTE. Sta bene. Prendo atto che anche gli onorevoli Varchi e Sgarbi chiedono di sottoscrivere questo ordine del giorno. Grande successo, onorevole Mulè.

LUCIANO NOBILI (PD). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUCIANO NOBILI (PD). Presidente, volevo sottoscrivere anch'io questo ordine del giorno, a nome di tutta l'ultima fila.

PRESIDENTE. Prendo atto che anche gli onorevoli Fusacchia e Fornaro chiedono di sottoscrivere l'ordine del giorno. Tutti, tranne la maggioranza, chiedono di sottoscrivere, facciamo così; una sottoscrizione cumulativa. Onorevole Fatuzzo, immagino che anche lei voglia sottoscrivere l'ordine del giorno.

Prendo atto che il Governo non modifica il parere espresso.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Mulè n. 9/1334-B/185, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 79).

Passiamo all'ordine del giorno Versace n. 9/1334-B/186. Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Versace n. 9/1334-B/186, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 80).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/187 Gagliardi.

Insiste per la votazione? No, ne accetta l'accoglimento come raccomandazione.

Passiamo quindi all'ordine del giorno n. 9/1334-B/188 Pedrazzini. Ne accetta l'accoglimento come raccomandazione Passiamo allora all'ordine del giorno n. 9/1334-B/189 Cortellazzo. Anche su questo ordine del giorno vi è l'accettazione dell'accoglimento come raccomandazione.

Passiamo ora all'ordine del giorno n. 9/1334-B/190 Labriola. L'onorevole Labriola insiste per la votazione.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/190 Labriola, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 81).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/191 Casino. Ne accetta l'accoglimento come raccomandazione.

Passiamo quindi all'ordine del giorno n. 9/1334-B/192 Nevi. Accolto come raccomandazione o insistete per la votazione? Insistete per la votazione.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/192 Nevi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 82).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/193 Polidori.

Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Attis. Ne ha facoltà.

MAURO D'ATTIS (FI). Sì, aggiungo la mia firma alla sottoscrizione e accogliamo la posizione del Governo.

PRESIDENTE. Quindi, è accolto come raccomandazione, naturalmente, come per gli altri, così come riformulato dal Governo.

Anche i presentatori dell'ordine del giorno n. 9/1334-B/194 Sorte ne accettano l'accoglimento come raccomandazione, sempre così come riformulato.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/195 Fiorini.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fiorini. Ne ha facoltà.

BENEDETTA FIORINI (FI). Grazie, accetto la riformulazione del Governo.

PRESIDENTE. Sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/196 Bond, il parere è favorevole.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/197 Barelli.

Ha chiesto di parlare il sottosegretario Garavaglia. Ne ha facoltà.

MASSIMO GARAVAGLIA, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Grazie, Presidente. Qui il parere può diventare favorevole e quindi essere accolto, se il proponente accetta la riformulazione dell'ultima riga dell'impegno…

PRESIDENTE. Parliamo dell'ordine del giorno n. 9/1334-B/197 Barelli?

MASSIMO GARAVAGLIA, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Esatto. …aggiungendo, dopo le parole “società sportive”, le seguenti parole: “iscritte al registro CONI di cui al decreto legislativo n. 242 del 1999”.

PRESIDENTE. Onorevole Barelli, accetta la riformulazione? Sì.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/198 Battilocchio, accetta la riformulazione, quindi accolto come raccomandazione.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/199 Bignami. Onorevole Bignami?

GALEAZZO BIGNAMI (FI). Non accetto e chiedo che venga messo al voto.

PRESIDENTE. Bene. Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/199 Bignami, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 83).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/200 Caon.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Caon. Ne ha facoltà.

ROBERTO CAON (FI). Con questo ordine del giorno chiedo che il Governo si impegni a compiere e a finire un'opera che è partita ancora negli anni Sessanta. Questa opera è una famosa opera incompiuta, che oggi servirebbe per fare da scolmatore delle acque a tutto l'alveo Bacchiglione-Brenta. Perciò voglio un impegno più preciso da parte del Governo e vedo che il sottosegretario Bitonci si alza proprio in questo momento; molto probabilmente il suo territorio forse gli sta sfuggendo di mano in questo momento (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Comunque, io chiedo che venga messo ai voti.

PRESIDENTE. Quindi insiste per la votazione. Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/200 Caon, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 84).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/201 Mandelli. Accetta la riformulazione, quindi è accolto come raccomandazione.

L'ordine del giorno n. 9/1334-B/202 Bendinelli è inammissibile.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/203 Pella. Accetta la riformulazione, quindi è accolto come raccomandazione.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/204 Cattaneo. Accettate la riformulazione? Sì, quindi è accolto come raccomandazione.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/205 Calabria. Insistete per la votazione.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/205 Calabria, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 85).

Prendo atto che i presentatori dell'ordine del giorno Tripodi n. 9/1334-B/206 insistono per la votazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/206 Maria Tripodi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 86).

Sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/207 Perego Di Cremnago il parere è favorevole.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/208 Ripani.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ripani. Ne ha facoltà.

ELISABETTA RIPANI (FI). Grazie, Presidente. Non accetto la riformulazione e insisto perché sia posto in votazione, perché questo ordine del giorno chiedeva l'incremento della dotazione finanziaria del Ministero della Difesa per ulteriori 11 miliardi di euro, dato che il rapporto risorse-difesa-PIL si attesta all'1,8 per cento, ben lontano dal 2 per cento fissato dal rapporto NATO. Non ha senso la riformulazione e chiedo, quindi, anche al sottosegretario di cambiare il parere, perché nelle premesse non si rintraccia alcun tipo di considerazione di natura politica e nel dispositivo si chiede unicamente di rispettare quelli che sono stati gli impegni presi dal Paese Italia in sede NATO. Per cui noi pretendiamo una posizione che sia chiara e precisa, con la consapevolezza che…

PRESIDENTE. Onorevole Borghi.

ELISABETTA RIPANI (FI). …respingere questo ordine del giorno significa venir meno agli impegni che sono stati presi dal nostro Paese. E, in tal caso, abbiate il coraggio e l'onestà di riferire in questa Assemblea in quale direzione intendete portare la difesa dello Stato italiano. E soprattutto, sottosegretario Garavaglia, quando si parla di difesa, abbiate un sussulto (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente) e uno scatto di orgoglio di centrodestra, perché in questo settore questo Governo ha preso una piega che è assai preoccupante, destabilizzante, ma soprattutto molto, molto grillina. Grazie, Presidente. Insisto per il voto (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Vito. Ne ha facoltà.

ELIO VITO (FI). Signora Presidente, ha detto bene la collega Ripani: inviterei il rappresentante del Governo a rileggere bene l'ordine del giorno, che o merita un accoglimento pieno, anche come raccomandazione, ma nel testo nel quale è stato scritto, o andrebbe incontro ad una bocciatura che avrebbe delle conseguenze politiche rilevanti. Il nostro Governo più volte ha sottoscritto nelle sedi internazionali proprie l'impegno a raggiungere come obiettivo il 2 per cento del rapporto delle spese PIL per la difesa. Il nostro ordine del giorno non fa altro che ribadire questo impegno: prende atto che siamo arrivati all'1,18 con questa manovra, ma confermiamo l'impegno preso in sede NATO. Allora o il Governo conferma anche in Aula questo impegno, e quindi dà parere favorevole all'ordine del giorno così come è scritto, o evidentemente smentisce l'impegno assunto, e sarebbe clamoroso, un fatto rilevante, che merita un dibattito di politica estera e difesa.

Per questo noi chiediamo un chiarimento da parte del Governo. Se il parere non è favorevole è giusto che si voti, e purtroppo che si rischi la bocciatura dell'ordine del giorno, e quindi per la prima volta dopo decenni il venir meno del nostro Paese agli impegni assunti in sede atlantica (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Non mi sembra che il Governo intenda cambiare il suo parere.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/208 Ripani, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 87).

L'ordine del giorno n. 9/1334-B/209 Angelucci è ritirato.

Ordine del giorno n. 9/1334-B/210 Mazzetti. Accettate la riformulazione, onorevole Mazzetti? No, quindi insistete per la votazione.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/210 Mazzetti.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 88).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/211 Pettarin. Insistete per la votazione? Sì.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco quindi la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/211 Pettarin, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 89).

Ordine del giorno n. 9/1334-B/212 Palmieri, parere favorevole.

CARLO FATUZZO (FI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Onorevole Fatuzzo, vuole sottoscriverlo, immagino.

CARLO FATUZZO (FI). Indovinato, complimenti: vorrei sottoscriverlo e che ...

PRESIDENTE. Sta bene.

Ordine del giorno n. 9/1334-B/213 Aprea. Accettate la riformulazione? No, insistete per la votazione.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/213 Aprea, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 90).

Ordine del giorno n. 9/1334-B/214 Gelmini, accolto.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/215 Elvira Savino.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Presidente, vorrei sottoscrivere l'ordine del giorno Gelmini n. 9/1334-B/214.

PRESIDENTE. Sta bene. Siamo sempre sull'ordine del giorno Elvira Savino n. 9/1334-B/215.

MAURO D'ATTIS (FI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MAURO D'ATTIS (FI). Aggiungo la mia firma e accogliamo la modifica.

PRESIDENTE. Benissimo. Quindi accettate la riformulazione ed è accolto come raccomandazione.

Ordine del giorno n. 9/1334-B/216 Giacomoni, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/1334-B/217 Saccani Jotti, accettate la riformulazione, quindi accolto come raccomandazione. Ordine del giorno n. 9/1334-B/218 Marrocco: accettate la riformulazione, accolto come raccomandazione. Ordine del giorno n. 9/1334-B/219 Sarro, accetta.

Ordine del giorno n. 9/1334-B/220 Casciello, parere contrario.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Casciello. Ne ha facoltà.

LUIGI CASCIELLO (FI). Presidente, abbiamo ripetuto e affermato più volte in quest'Aula e in Commissione la nostra contrarietà alla soppressione del Fondo per il pluralismo, e non ci siamo mai fatti molte illusioni, almeno sul fronte dei 5 Stelle, per il pregiudizio ideologico e per l'evidente odio sociale che sempre anima, soprattutto in alcuni settori e dal punto vista legislativo, l'azione politica dei 5 Stelle.

Però, almeno con la formulazione dell'ordine del giorno, ci affidavamo alla sensibilità mostrata in queste settimane, e non solo, dal sottosegretario Giorgetti, che è qui in Aula, e dal parlamentare Morelli della Lega, che ha addirittura incontrato più volte in conferenza stampa i piccoli editori dei quotidiani italiani, perché venisse accolto questo ordine del giorno, nel quale chiediamo che si rinvii almeno ad una legge ordinaria, ad una legge quadro di revisione dell'intero settore degli interventi a favore dell'editoria. Altrimenti, amici della Lega, vi rendete totalmente complici di un omicidio editoriale: 200 testate saranno destinate a morte certa e ad una vita improbabile nelle edicole…

PRESIDENTE. Concluda.

LUIGI CASCIELLO (FI). …e migliaia di giornalisti e di poligrafici e di tipografi e di addetti alla distribuzione non avranno altro che affidarsi al reddito di cittadinanza.

PRESIDENTE. Grazie.

LUIGI CASCIELLO (FI). E, allora, concludo chiedendo una revisione da parte del Governo del giudizio già espresso su questo ordine del giorno.

FEDERICO FORNARO (LEU). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Con il nullaosta dei proponenti, chiedo di sottoscrivere l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Onorevole Borghi? Chiede di sottoscrivere. Onorevole Mulè, chiede di sottoscrivere. Benissimo.

Onorevole Bond, onorevole Baratto, onorevole D'Ettore, onorevole Baroni… Bene, prendiamo atto delle vostre richieste; la Presidenza sicuramente prende atto delle vostre richieste, così evitiamo di fare l'appello.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/220 Casciello, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 91).

Sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/221 Polverini vi è il parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Polverini. Ne ha facoltà.

RENATA POLVERINI (FI). Sì, grazie, Presidente. Solo per prendere atto che, per la terza volta, non riusciamo ad ottenere una risposta riguardo la condizione di precarietà in cui versano ormai da molti anni i medici fiscali. Abbiamo presentato un'interrogazione in Commissione lavoro, abbiamo avuto una risposta assolutamente non esaustiva, per non dire confusa; abbiamo presentato un emendamento in Senato, attraverso i nostri colleghi di quel ramo del Parlamento, e non è stato ovviamente accolto; oggi viene respinto questo ordine del giorno.

Non capisco se c'è un'avversione nei confronti dei medici fiscali nel momento in cui l'INPS, per svolgere quel ruolo, chiaramente è costretta – mi auguro che sia una costrizione – a ricorrere a convenzioni con medici esterni. Sono medici che hanno precarietà sotto l'aspetto retributivo, delle tutele e dei diritti. Prendo atto, per la terza volta, che il Governo non ne vuole sapere.

STEFANO FASSINA (LEU). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

STEFANO FASSINA (LEU). Intendo sottoscrivere questo ordine del giorno, Presidente. E, come ha ricordato ora la collega Polverini, sono stati presentati emendamenti anche in questo ramo del Parlamento, in Commissione bilancio, sono stati bocciati. Il Governo ha un inspiegabile accanimento contro questa categoria e speriamo che, a forza di insistere, qualcosa si riesca a ottenere.

CARLO FATUZZO (FI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CARLO FATUZZO (FI). Intendo anch'io sottoscrivere l'ordine del giorno n. 9/1334-B/221 Polverini.

PRESIDENTE. Sta bene.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/221 Polverini, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 92).

Prendo atto che i presentatori dell'ordine del giorno n. 9/1334-B/222 Zangrillo insistono per la votazione.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/222 Zangrillo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 93).

Sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/223 Vietina vi è il parere contrario da parte del Governo.

GALEAZZO BIGNAMI (FI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GALEAZZO BIGNAMI (FI). Grazie, Presidente. Sia per aggiungere la sottoscrizione sia per chiedere al Governo di riconsiderarlo, visto che si tratta di un ordine del giorno oggettivamente neutro e che si traduce in auspici per sostenere le politiche nella montagna.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Vietina. Ne ha facoltà.

SIMONA VIETINA (FI). Solo per sottolineare che non comprendo come si possa non accogliere il suggerimento di agire immediatamente contro la desertificazione commerciale delle attività dei comuni montani.

PRESIDENTE. Onorevole Enrico Borghi…

SIMONA VIETINA (FI). Vorrei ricordare…

PRESIDENTE. Pensavo avesse finito, mi scusi.

SIMONA VIETINA (FI). No, non ho finito, non ho finito.

Non mi si può dire che non ci sono i soldi, perché voglio ricordare che, senza le tasse delle attività che chiuderanno, ci saranno sicuramente meno soldi anche per il vostro reddito di cittadinanza (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Prendo atto che gli onorevoli Enrico Borghi, De Menech, Ciaburro, Trancassini, Deidda, Caretta, Fornaro, Bagnasco, Cassinelli, Ruffino, Rossini, De Luca, D'Ettore, Fiano, Fiorini, Marco Di Maio, Mazzetti, Sgarbi, Fiorini, Fatuzzo, Versace, Battilocchio, Spena…

Allora, colleghi, magari potete anche poi dire alla Presidenza quali sono gli ordini del giorno che intendete sottoscrivere. D'Ettore, Barelli, potete recarvi presso i banchi della Presidenza e comunicare alla Presidenza la sottoscrizione anche da parte vostra. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sgarbi. Ne ha facoltà.

VITTORIO SGARBI (MISTO). Sulla materia, dal momento che viviamo nella realtà, vorrei informare che per quello che riguarda…

PRESIDENTE. Scusi onorevole Sgarbi, lei ha già parlato due volte, mi dicono dalla Presidenza, io non ero presente quando lei è intervenuto, quindi non può intervenire a norma di Regolamento, perché si può intervenire soltanto due volte per cinque minuti complessivi. Mi dispiace molto, sono estremamente dispiaciuta.

Se nessun altro chiede di intervenire quindi pongo in votazione l'ordine del giorno n. 9/1334-B/223 Vietina.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/223 Vietina con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Onorevole Sgarbi la sentiamo… E' increscioso, lo so.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 94).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/224 Siracusano. Onorevole Siracusano, prego.

MATILDE SIRACUSANO (FI). Presidente, chiedo al Governo di rivedere il parere su questo ordine del giorno, eventualmente accoglierlo con formula piena, proprio perché si pone in perfetta continuità con una norma recentemente voluta e approvata dal Governo nel decreto fiscale, norma appunto che prevede l'istituzione della sedicesima autorità portuale dello Stretto che ricomprende i porti di Messina, Milazzo, Tremestieri, Villa San Giovanni e Reggio Calabria. Il mio ordine del giorno va in questa direzione e impegna il Governo a valutare l'opportunità di istituire la zona economica speciale, quindi la ZES, nell'area portuale suddetta (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Quindi, credo che sia perfettamente in linea, non capisco il perché non sia stato accolto con formula piena, oltretutto aggiungo che avevo già presentato sotto forma di emendamento al decreto fiscale questo stesso ordine del giorno che era stato respinto e le motivazioni datemi da membri della maggioranza attraverso organi di stampa locale erano soltanto relative all'obbligatorietà di blindare il decreto per motivi di tempo. Quindi, chiedo l'accoglimento oppure lo pongo in votazione (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Grazie a lei. Ricordo che i colleghi di Forza Italia hanno esaurito il tempo a loro disposizione, la Presidenza ha avuto un ampio margine di tolleranza sino ad ora, è chiaro che da questo momento in poi non può più averlo.

Dunque, se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/224 Siracusano con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

La collega Bucalo sottoscrive l'ordine del giorno.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 95).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1334-B/225 Mugnai. Insiste per la votazione, onorevole Mugnai, oppure accoglie la riformulazione? Insiste per la votazione.

Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, con il parere contrario da parte del Governo, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/225 Mugnai.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 96).

Ordine del giorno n. 9/1334-B/226 Fasano, accolto come raccomandazione. Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo e non insistono per la votazione.

Ordine del giorno n. 9/1334-B/227 Silli, accolto come raccomandazione. Prendo atto che l'onorevole Silli accetta la riformulazione proposta dal Governo. Pertanto, è accolto come raccomandazione.

Ordine del giorno n. 9/1334-B/228 Novelli, accolto come raccomandazione. Prendo atto che l'onorevole Novelli accetta la riformulazione proposta dal Governo. Pertanto, è accolto come raccomandazione.

Ordine del giorno n. 9/1334-B/229 Minardo, accolto come raccomandazione. Prendo atto che l'onorevole Minardo accetta la riformulazione proposta dal Governo. Pertanto, è accolto come raccomandazione purché riformulato.

Ordine del giorno n. 9/1334-B/230 Occhiuto, raccomandazione. Prendo atto che l'onorevole Occhiuto insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/1334-B/230.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/230 Occhiuto, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 97).

Ordine del giorno n. 9/1334-B/231 Tartaglione. Si accetta la riformulazione? Sì. Quindi, è accolto come raccomandazione.

Ordine del giorno n. 9/1334-B/233 Paolo Russo, parere contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/233 Paolo Russo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 98).

Ordine del giorno n. 9/1334-B/234 Sisto. Si accetta la riformulazione? Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno n. 9/1334-B/234 Sisto.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/234 Sisto, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 99).

Ordine del giorno n. 9/1334-B/235 Baratto, parere contrario del Governo. Onorevole Baratto, avete esaurito i tempi a vostra disposizione. Onorevole Baratto, solo per dichiarare…

RAFFAELE BARATTO (FI). Presidente, posso un minuto?

PRESIDENTE. No, meno. Il tempo a disposizione del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente è esaurito da tempo.

RAFFAELE BARATTO (FI). Niente, va bene.

PRESIDENTE. Dunque, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/235 Baratto, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 100).

Ordine del giorno n. 9/1334-B/236 Cannatelli. Si accetta la riformulazione, onorevole Cannatelli? Sì, quindi è accolto come raccomandazione.

Ordine del giorno n. 9/1334-B/237 Prestigiacomo, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/1334-B/238 Baldelli, accolto come raccomandazione. Accetta la riformulazione? Sì, accetta la riformulazione.

Ordine del giorno n. 9/1334-B/239 Milanato, accolto come raccomandazione. Si accetta la riformulazione? Sì. Quindi, è accolto come raccomandazione.

Ordine del giorno n. 9/1334-B/240 Brunetta, parere contrario. Può solo dichiarare se intende porre in votazione il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/240, onorevole Brunetta. Il tempo a disposizione di Forza Italia è esaurito. Onorevole Brunetta, può solo chiedere che il suo ordine del giorno sia posto in votazione e immagino che intenda porre in votazione il suo ordine del giorno n. 9/1334-B/240, naturalmente.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/240 Brunetta, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 101).

Ordine del giorno n. 9/1334-B/241 Martino, parere contrario del Governo. Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/241 Martino, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Le foto non sono permesse.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 102).

Ordine del giorno n. 9/1334-B/242 Cristina, parere contrario del Governo. Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1334-B/242 Cristina, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.      

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 103).

Ordine del giorno n. 9/1334-B/243 Ruggieri. Si accetta la riformulazione? Quindi, è accolto come raccomandazione.

Ordine del giorno n. 9/1334-B/244 Lucchini, parere favorevole.

È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 1334-B)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale. Chi abbandona l'Aula lo faccia in silenzio per consentire ai colleghi di svolgere le dichiarazioni di voto.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Gabriele Toccafondi. Ne ha facoltà. Colleghi, per favore: chi desidera abbandonare l'Aula…

GABRIELE TOCCAFONDI (MISTO-CP-A-PS-A). Presidente, lei mi conferma che ho cinque minuti?

PRESIDENTE. No, solo due minuti, onorevole Toccafondi. Facciamo partire il suo tempo non appena i colleghi hanno la bontà di abbandonare l'Aula in silenzio. Prego, onorevole Toccafondi.

GABRIELE TOCCAFONDI (MISTO-CP-A-PS-A). Grazie, Presidente. La realtà si può negare, dimenticare e fingere che non esista ma alla fine non si elimina. La realtà è testarda, è ostinata e, alla fine, si impone sempre. Parto con una citazione di un libro a me caro, Il maestro e Margherita di Bulgakov, perché secondo me calza a pennello rispetto a quello che abbiamo visto in questi tre mesi sulla legge di bilancio. Avete iniziato il 27 settembre negando la realtà, urlando dal balcone di Palazzo Chigi: “Ce l'abbiamo fatta”, con le mani al cielo. Avete finito dopo tre mesi, oggi il 30 dicembre, con una doppia fiducia, un maxiemendamento, un articolo e 1.143 commi, che il Parlamento non ha potuto né esaminare né discutere. Mi verrebbe da chiedere: ci andreste ora al balcone a festeggiare? Avete iniziato con il Ministro Salvini che tuonava: noi lo spread ce lo mangiamo a colazione. Ora, sarà che ha mangiato troppo pane e nutella, troppi arancini, ma quello spread non solo non lo avete mangiato, ma vi ha mangiato e digerito. E come non ricordare il Premier Conte: il 2,4 per cento non si tocca. E, infatti, siete arrivati al 2,04, la magia dei numeri. E poi ancora il Ministro Di Maio che diceva: facciamo un po' di deficit, poi rientriamo subito. In effetti, siete proprio rientrati subito, un mese dopo. E ancora Salvini: non ci muoviamo di un millimetro, chi è in torto è l'Unione europea. E come non ricordare il tweet e l'apparizione del Ministro Di Maio a Porta a Porta: il testo è stato manipolato, la manina, porteremo la denuncia in procura. Insomma, cosa è successo, invece, dopo tutto questo, dopo questi tre mesi? È successo che la realtà è testarda, è talmente testarda, molto più ostinata di idee e di idee impazzite, ovvero di ideologie, e, alla fine, si è imposta (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Civica Popolare-AP-PSI-Area Civica).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rossini. Ne ha facoltà.

EMANUELA ROSSINI (MISTO-MIN.LING.). Presidente, come componente Minoranze linguistiche noi esprimeremo un voto contrario a questa manovra innanzitutto perché non possiamo avallare un iter parlamentare che ha visto prima un lavoro inutile delle Commissioni, spazzato via da un maxi emendamento su cui non abbiamo potuto né esprimere un dibattito serio né votare emendamenti. Anche questa manovra è stata poi stretta dentro un dialogo con le istituzioni europee che ci ha trovato in totale dissenso e anche preoccupati per il tono, lo stile e il reiterato prolungamento di un falso braccio di ferro, visto, poi, l'esito che ha condotto, ovvero accogliere tardivamente una richiesta avanzata che aveva tutto il suo senso, perché era un monito per non entrare e avventurarsi in un disavanzo eccessivo.

Entrando nel merito della manovra, noi abbiamo, anche più volte, criticato la scelta di non puntare maggiormente su misure di crescita. In particolare, trova il nostro dissenso una cultura del lavoro in cui è avvolta questa manovra; una cultura del lavoro che non punta su un'idea di lavoro che non esiste a prescindere, ma che si deve creare. Purtroppo, anche nei dibattiti e in questa manovra troviamo che le imprese spesso sono considerate centri di collocamento e anche i disoccupati quasi corpi inerti, anziché puntare su talenti, creatività, imprenditorialità e incentivi affinché le persone non si siedano, non attendano sussidi, ma si muovano valorizzandosi nel contesto sociale. Inoltre, anche le tasse del web riteniamo che dovrebbero essere più a livello europeo. In Italia questo settore non è ancora così stabile e occorrerebbe andare, anziché a tassarle, a incentivare perché cresca questo settore.

Inoltre, pochi fondi all'università e anche il Terzo Settore, e qui concludo, facendo però una precisazione: noi abbiamo votato il 13 dicembre il decreto fiscale; in particolare nell'articolo 79, comma 2-bis, siamo andati a riequilibrare, a trovare un equilibrio maggiore tra il confine che c'è tra le attività considerate commerciali e quelle considerate non commerciali, che notoriamente distingue gli enti commerciali e non commerciali del Terzo settore. Ora, questo aumento dell'IRES va a contraddire completamente con quello che avevamo ottenuto, ovvero, e leggo dall'articolo che avevamo votato, “le organizzazioni di volontariato sono autorizzate a sviluppare attività con metodo lucrativo, ovvero ottenendo ricavi superiori ai costi”.

Quindi, le attività commerciali possono e devono poter essere svolte da tutti i soggetti del Terzo settore proprio perché il volontariato ha bisogno di essere aiutato e facilitato nella sua organizzazione, che ha dei costi, e questo va a precludere anche in futuro un suo ruolo molto importante di andare a compensare anche quelle perdite e i servizi mancati da parte dello Stato per varie ragioni. Pensiamo solo all'aumento degli anziani, all'aumento di bisogni di assistenza. Per queste ragioni noi voteremo contro (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Minoranze Linguistiche).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tondo. Ne ha facoltà.

RENZO TONDO (MISTO-NCI-USEI). Presidente, ovviamente apprezzo la presenza in Aula del Premier, credo che saranno orecchie sensibili alle osservazioni che potremo fare in un dibattito che è mancato in questi giorni. La prima legge di bilancio in questa legislatura pone due questioni fondamentali, una questione di metodo e una di merito, una questione di stile e di strategia di fondo. Sono cose importanti per chi governa un Paese. Il problema del metodo si è posto fin dall'inizio: si è impedito l'esercizio di un diritto di confronto, si è svuotato il Parlamento; non credo che la maratona che abbiamo fatto sugli ordini del giorno possa essere considerato un confronto serio, si è svilita la Costituzione.

Ed è paradossale, Presidente del Consiglio, che molti di coloro i quali facevano i girotondi blu, a dire che questa è la Costituzione migliore del mondo, e probabilmente non avevano letto neanche una seconda costituzione, ci accorgiamo oggi che non avevano letto neanche la prima, perché, se avessero letto la prima Costituzione forse sarebbero più attenti all'atteggiamento che hanno in quest'Aula. Mi vien da pensare che molti dei parlamentari pentastellati che ho conosciuto in questo periodo e anche precedentemente si trovino in difficoltà, perché ho sentito molta sensibilità a quattr'occhi sui temi delle regole, del mantenimento dell'approccio corretto alle istituzioni che qui è saltato, ma tant'è.

La gestione di questa legge è stata mortificante, poi parlerò del metodo, così come imbarazzante e imbarazzato, Presidente Carfagna, è stato l'atteggiamento del Presidente Fico, che raramente è riuscito a sganciarsi dal suo ruolo di uomo di partito. Dico questo con l'amarezza di una persona che ha avuto la fortuna, come il sottoscritto, di avere un ruolo importante a livello di comune, di regione, anche di Parlamento, precedentemente, e che ha sempre avuto uno scontro anche forte dal punto di vista politico, anche aspro, però sempre improntato al rispetto delle istituzioni. Sia chiaro, qui nessuno mette in discussione il vostro diritto-dovere di decidere, anzi, ci mancherebbe, vorremmo che decideste di più. Ciò che per noi non può essere conculcato, signor Presidente del Consiglio, è il rispetto delle regole…

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

RENZO TONDO (MISTO-NCI-USEI). Ho cinque minuti, Presidente Carfagna.

PRESIDENTE. No, ne ha due.

RENZO TONDO (MISTO-NCI-USEI). Il mio gruppo non ha mai parlato nel dibattito, mi erano stati dati cinque minuti.

PRESIDENTE. Verifichiamo subito, onorevole Tondo, però a me risulta che lei ha due minuti di tempo a disposizione.

RENZO TONDO (MISTO-NCI-USEI). A me sono stati notificati cinque minuti, perché non abbiamo mai parlato nel dibattito.

PRESIDENTE. Sì, aveva cinque e ne ha utilizzati quattro minuti e 59 secondi durante il dibattito. Quindi, ha due minuti a disposizione.

RENZO TONDO (MISTO-NCI-USEI). Noi di Noi con l'Italia voteremo contro, ovviamente, questa manovra, non solo per il tema del metodo che ho annunciato, ma anche per un problema di merito, perché voi avete una straordinaria capacità di mistificare la realtà. Più tasse, meno investimenti, questa è la verità, meno soldi per la scuola, meno soldi per la Protezione civile, meno soldi per la cooperazione internazionale. Tutto questo sacrificato al totem di Di Maio, il reddito di cittadinanza.

PRESIDENTE. Concluda, onorevole Tondo.

RENZO TONDO (MISTO-NCI-USEI). Mi dispiace perché sapevo di avere cinque minuti ed è francamente imbarazzante dover chiudere quando il mio gruppo non ha mai parlato. La pregherei di lasciarmi ancora un minuto, perché credo che mi spetti di diritto, Presidente Carfagna.

PRESIDENTE. Onorevole Tondo, arrivi alla conclusione. A noi risulta che il suo gruppo ha esaurito il tempo a sua disposizione.

RENZO TONDO (MISTO-NCI-USEI). Gli uffici mi hanno comunicato che avevo cinque minuti.

PRESIDENTE. Sì, però non possiamo fare un'interlocuzione sui tempi. Dico che i tempi a sua disposizione sono terminati. Le concedo un minuto, ma non andiamo oltre, grazie. Ha parlato l'onorevole Lupi.

RENZO TONDO (MISTO-NCI-USEI). Comunque, siccome nel merito sosteniamo due cose diverse, voi dite di aver fatto l'interesse del popolo, noi siamo convinti del contrario, non siamo noi a giudicare, ma sarà la storia, o meglio, forse la cronaca; la cronaca si incaricherà presto di giudicare il vostro lavoro, che, purtroppo, pare tarato da orizzonti limitati alle prossime europee. Noi pensiamo che questo sia sbagliato, noi pensiamo che i problemi rimangano. Agli amici della Lega mi rivolgo perché penso che se hanno avuto, e chiudo davvero, Presidente, un senso, loro dicono, di responsabilità a dar vita a questo Governo, credo che si rendano conto ogni giorno di più che con questo Governo e con questa alleanza non si stanno facendo gli interessi del Paese e di quella parte produttiva del Paese che credono di rappresentare (Applausi di deputati del gruppo Misto).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fassina. Ne ha facoltà.

STEFANO FASSINA (LEU). Grazie, Presidente. Noi non ci rassegniamo alla negazione delle funzioni costituzionali del Parlamento; oggi, si conclude un iter che, lo ribadiamo, è un unicum e chiedo a lei di riproporre, ancora una volta, al Presidente Finco, la necessità di cancellare, dallo speech che ha fatto ieri, i riferimenti ai precedenti, perché quello che si compie in questa fase finale della sessione di bilancio non ha precedenti. Si è impedito, sia al Senato che alla Camera, di poter discutere, valutare, emendare e approvare la stragrande maggioranza delle misure incluse nella legge di bilancio.

Si è dato primato assoluto all'esercizio ordinario sulle caratteristiche fondamentali parlamentari della nostra Repubblica; è un gravissimo precedente. Non è vero che non c'erano alternative; l'esercizio provvisorio sarebbe stato il minore dei mali, perché avrebbe confermato la centralità del Parlamento. Non è stato fatto, ma non deve essere un precedente. Siamo sicuri che il Presidente della Repubblica guardi con grande attenzione a quanto avvenuto nelle ultime due settimane alla Camera e al Senato, perché è in gioco la qualità parlamentare della nostra democrazia.

PRESIDENTE. Colleghi del MoVimento 5 Stelle…

STEFANO FASSINA (LEU). Ora, veniamo al merito. Una legge di bilancio non è semplicemente la sommatoria di interventi; una legge di bilancio è un impianto di politica economica, o almeno lo dovrebbe essere, ha un segno espansivo, neutro o restrittivo e, poi, ha dei contenuti principali. Ecco, allora, mi dispiace dovervi dare una brutta notizia proprio alla fine dell'anno: non c'è nessuna svolta nella legge di bilancio che avete fatto, lo ripeto, non c'è nessuna svolta. È una legge di bilancio in assoluta continuità con quelle che sono state approvate nella scorsa legislatura e provo a motivarne le ragioni, nei pochi minuti che ho a disposizione. Era nata bene, lo ripeto, era nata bene, era nata come una manovra che si proponeva di forzare gli obiettivi del fiscal compact ed era e rimane un punto necessario per evitare di aggravare le condizioni economiche, sociali e di debito pubblico del nostro Paese. Avevate dato sostegno al documento del Ministro Savona che poneva la questione fondamentale dentro la quale poggiare la forzatura del fiscal compact e cioè l'insostenibilità delle regole del mercato unico europeo e dell'unione monetaria.

E, poi, siete finiti a negoziare i decimali di deficit, come è sempre avvenuto e l'avete fatto in un quadro in cui la manovra perde il segno espansivo, anzi, sul triennio diventa restrittiva, in un contesto in cui c'è un rallentamento generale dell'economia. Quindi, da questo punto di vista, c'è una assoluta continuità.

Eravate partiti, a proposito di impianto, sostenendo la necessità degli investimenti pubblici e del primato della domanda interna; giustissimo, è il punto sul quale insistiamo da anni. Siete arrivati a uno a livello programmatico di investimenti pubblici, al di sotto di quello che avete ereditato dalla scorsa legislatura e avete riproposto il solito impianto supply-side, tutto è giocato sulla riduzione dei costi dell'offerta, dentro quel quadro mercantilista che è insostenibile. Ieri ho apprezzato il riferimento del Viceministro Garavaglia a proposito della priorità della domanda interna. Purtroppo non c'è; anche su questo piano, sul piano dell'impianto, è in assoluta continuità con le manovre che vi hanno preceduto.

Il triennio che avete tratteggiato è insostenibile; lo sapete, è incredibile, perché è insostenibile. Per raggiungere quegli obiettivi sarebbero necessari 23 miliardi in più di IVA e accise nel 2020.

Ovviamente è insostenibile, ma sarebbe altrettanto insostenibile tentare di recuperare quei 23 miliardi da tagli alle spese, perché non potete continuare a raccontare le storie degli sprechi; trovare 23 miliardi vuol dire incidere ancora più a fondo sulla carne viva di questo Paese.

È un triennio che neanche gli animal spirits più determinati della favola liberista potranno attraversare con più investimenti; quindi, avete aggravato la prospettiva del Paese. In questo senso non solo continuità, ma, appunto, aggravamento.

Veniamo, poi, alle questioni di merito. Ho sentito vantare, dai colleghi relatori, dal Viceministro Garavaglia, l'ampliamento del forfettone fiscale a 65.000 euro, l'imposta sostitutiva del 20 per cento fino a 100.000 euro. Vi siete dimenticati di dire che partiranno dal 2020 e, l'anno prossimo, quei lavoratori autonomi a cui tutti teniamo così tanto pagheranno un miliardo e 700 milioni di tasse in più, perché contestualmente avete abrogato l'IRI, l'imposta sul reddito di impresa. Avete dato a questo popolo non una manovra del popolo, gli avete dato una colossale fregatura. L'anno prossimo, rispetto alla legislazione vigente, i lavoratori autonomi pagheranno un miliardo e 700 milioni in più di tasse.

Avete raccontato la riduzione dell'IRES dal 24 al 15 per cento a chi fa investimenti aggiuntivi e occupazione aggiuntiva; anche qui, avete dimenticato di dire che, contestualmente, avete abrogato l'ACE e cioè l'incentivo alla capitalizzazione. Se sommate l'effetto netto, non ho tempo per darvi i numeri, ma ci si rimette, quella stessa platea di imprese ci rimette.

Quindi, ecco, anche qui, un gioco delle tre carte che per il 2019, anche considerando l'aumento dello sgravio IMU sui capannoni, determina un incremento di un miliardo e 700 milioni di imposte per il lavoro autonomo e potrei andare avanti con gli esempi.

Sulle pensioni, vedremo quota 100; intanto l'APE social, quella misura che ha consentito a decine di migliaia di lavoratori e lavoratrici di andare in pensione, non è stata prorogata e finanziate una misura che rimane temporanea, perché deve essere chiaro a tutti quelli a cui avete detto che voi cancellavate la Fornero che la Fornero non la toccate; sospendete per un triennio l'effetto della Fornero su alcune categorie e recuperate i soldi dalle pensioni che stanno sopra i 1.200 euro netti. Quindi, nessuna grande discontinuità; anche qui siamo a mettere toppe nell'assoluta continuità.

Sul reddito di cittadinanza, vedremo, anche qui, quello che scrivete, però a me sembra che c'è qualche risorsa in più su quello che era il REI e c'è una riproduzione delle agevolazioni fiscali e contributive per l'assunzione di lavoratori, com'era nel Jobs Act. Non mi pare neanche da questo punto di vista una grande novità.

C'è, invece, un ulteriore colpo pesante al Mezzogiorno. L'abbiamo detto nella relazione di minoranza: 800 milioni in meno per la riprogrammazione del Fondo sviluppo e coesione, 850 milioni in meno per il taglio dei cofinanziamenti, 600 milioni in meno sulle ferrovie, sugli investimenti delle ferrovie, 160 sul credito d'imposta e potrei andare avanti.

Ma voglio concludere, Presidente, nell'ultimo minuto che mi è rimasto, su un punto che mi sta a cuore non sul piano politico o economico, ma sul piano morale, perché in questa manovra vi siete vantati di aver ridotto i contributi INAIL; non avete detto che 200 milioni per coprirli li prendete dai fondi per la formazione alla sicurezza sul lavoro, li prendete dagli incentivi alle imprese più virtuose in termini di sicurezza sul lavoro.

Allora, vi chiedo, non di vergognarvi, come facevate voi, vi chiedo di non fare nessun commento alla prossima morte sul lavoro, perché sarete moralmente responsabili (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali). Ci sono tre morti sul lavoro al giorno, e voi tagliate 200 milioni alla sicurezza sul lavoro! Non fate più un comunicato, quando moriranno le persone sul lavoro.

PRESIDENTE. Concluda, onorevole Fassina.

STEFANO FASSINA (LEU). Concludo, Presidente. Noi non abbiamo avuto la possibilità di discutere nel merito questa manovra, quindi noi non parteciperemo al voto. Rimarremo in Aula ma non parteciperemo al voto. Vogliamo denunciare lo strappo gravissimo che si è compiuto alla democrazia parlamentare, che rileva sul piano costituzionale e sul piano delle misure che sono state approvate (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Meloni. Ne ha facoltà.

GIORGIA MELONI (FDI). Presidente, il gruppo di Fratelli d'Italia voterà contro questa manovra. E voglio dirle, Presidente Conte, con sincerità, che ci dispiace, perché si sa che la nostra non è mai stata, verso questo Governo, un'opposizione di carattere pregiudiziale. Si sa che abbiamo votato i provvedimenti di questo Governo che ritenevamo utili per l'Italia; si sa che abbiamo sperato in un Governo che fosse autenticamente sovranista, che fosse capace di scrivere una storia diversa in Europa, di farci sentire fieri, di difendere i diritti dell'Italia al cospetto di una Commissione europea che usa sempre due pesi e due misure sulla base della nazione alla quale si rivolge.

Non abbiamo fatto mistero di tifare per un Governo che fosse di autentico cambiamento. Questa è storia, perché rimane agli atti che, quando questo Governo è nato, il voto di Fratelli d'Italia è stato un voto di astensione.

Allora, forse può non interessarvi, ma probabilmente dovreste interrogarvi sulla ragione per la quale una forza come la nostra, oggi, decide di votare contro questo provvedimento. La ragione è proprio il merito del provvedimento. La ragione è proprio che voi siete fallaci sulla parola che avete abusato in assoluto di più, che è l'idea di cambiamento.

Questa non è una manovra di cambiamento. Noi non possiamo accettare di vedere venduta come una manovra di cambiamento quella che è una manovra di perfetta continuità con le peggiori politiche che la sinistra ha fatto negli ultimi anni, glielo dico sinceramente, e glielo dico con dispiacere.

Questa è una manovra che avrebbe tranquillamente potuto essere scritta da Matteo Renzi, da Maria Elena Boschi, da Pier Carlo Padoan e dagli altri straordinari personaggi che abbiamo avuto al Governo negli anni precedenti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). È la verità, ed è la ragione per la quale non abbiamo sostenuto questo provvedimento. Davvero non capisco, infatti, la ragione per la quale la sinistra in questi giorni si sia così tanto sbracciata. Abbiamo visto un po' di tutto: abbiamo visto il collega Fiano trasformarsi nell'incredibile Hulk e andare minaccioso verso i banchi del Governo; è successo un po' di tutto, ma a noi francamente sfugge la ragione per la quale loro se la prendano tanto, perché oggettivamente, se andassimo nel merito - forse è questo il problema - gli dispiace, si sono risentiti perché li avete copiati. Infatti, se andiamo a guardare nel merito, quello che fate voi oggi, è drammaticamente quello che hanno fatto loro ieri. Esattamente come le manovre di Renzi, caro Presidente Conte…

EMANUELE FIANO (PD). Ma anche Crosetto …

GIORGIA MELONI (FDI). Infatti, Crosetto non la condivide quella manovra, ma tu sì…

PRESIDENTE. Colleghi, avrete dopo il tempo per fare il vostro intervento.

GIORGIA MELONI (FDI). Esattamente come le manovre di Renzi, anche questa manovra è rispettosa delle volontà dei tecnocrati di Bruxelles, con il suo educatissimo deficit del 2 per cento, che vi è valso i complimenti e il voto di un signore che si chiama Mario Monti, e che oggi porta non più Luigi Di Maio a festeggiare e a brindare sul terrazzo di Palazzo Chigi, ma Jean-Claude Juncker, uno che, tra l'altro, di brindisi se ne intende abbastanza bene.

Oggi non è più il Governo italiano che brinda, oggi è l'Europa che brinda.

Guardi, mi fermo qui e non voglio dire di più, perché se dovessi dire di più segnalerei alcune dichiarazioni un po' improvvide che questo Governo ha fatto negli ultimi giorni, come quella che ho sentito qualche giorno fa con la quale un sottosegretario di questo Governo diceva che il famoso raddoppio dell'IRES al volontariato era una norma nata a Bruxelles, che c'era un complotto! Non volete davvero dire che la manovra l'ha scritta qualcun altro, spero, perché sarebbe davvero drammatico. Quindi, se non lo si vuole dire, forse bisognerebbe consigliare ai sottosegretari del Governo di fare delle dichiarazioni un po' più prudenti, e non dire che ci sono dei provvedimenti del Governo che non conoscevate, perché significa che ce li ha messi qualcun altro.

Esattamente come le manovre di Renzi e del PD, questa è una manovra che spende soldi in deficit per alimentare il mostro della spesa pubblica e prevalentemente per garantirsi consenso, a pochi mesi da un'elezione importante. L'abbiamo già visto fare, non c'è nulla di nuovo. Esattamente come nelle manovre di Renzi, questa manovra non ha una visione. L'obiettivo è tutto e subito, senza che ci si curi di quelle che sono le conseguenze di quello che si sta facendo. Lo diceva poco prima il collega: 50 miliardi di clausole di salvaguardia in due anni è una roba che non si è mai vista; 50 miliardi di clausole di salvaguardia in due anni vuol dire ipotecare per due anni il futuro dell'Italia; 50 miliardi sono due leggi di bilancio. Forse dovreste spiegare agli italiani che, per gettare un po' di fumo negli occhi per qualche mese, voi state ipotecando il loro futuro per i prossimi due anni. Questa è una responsabilità che oggettivamente noi non possiamo condividere, perché è una responsabilità grave che questo Governo si prende. Dovete spiegare forse che 50 miliardi di clausole di salvaguardia in due anni significa che il prossimo anno aumentano le tasse, e di parecchio; significa che l'anno dopo aumentano le tasse ancora di più, e di parecchio; è quello che c'è scritto nei vostri documenti.

Non è neanche da voi, se posso dire, Presidente Conte, perché in pochi mesi avete abolito la povertà, avete sconfitto la corruzione, per la mafia ci vuole qualche mese, per le tasse non riuscite a fare niente? Magari anche per le tasse si potrebbe fare qualcosa, visto che siete così bravi a risolvere i problemi importanti. Invece, niente. Anzi, esattamente come con la sinistra, noi ci ritroviamo con uno Stato esattore e vessatore, che, grazie ai vostri provvedimenti, ti entra nei conti correnti senza neanche dover chiedere il permesso a un giudice, e non c'è nessuna rivoluzione neanche su questo. Lo Stato che doveva indietreggiare, la libertà di produrre: niente di nuovo. Vi siete perfino tenuti la follia della fatturazione elettronica, che è un altro provvedimento di Renzi - cretino, cretino - che farà chiudere migliaia di imprese, di artigiani, di ristoratori, di piccoli commercianti, e che voi non avete voluto togliere dalla manovra perché i 2 miliardi che entrano allo Stato dalla fatturazione elettronica ci servono a pagare i provvedimenti del Governo. Per cui, prendiamo della gente che sta lavorando, gli facciamo chiudere l'impresa, la rendiamo disoccupata e poi gli diamo il reddito di cittadinanza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)? Ci spiegate? Spiegateci se poi ritenete che gli si debba dare il reddito di cittadinanza, reddito di cittadinanza che non darete, perché il reddito di cittadinanza non c'è. Non c'è! Voi avete parlato di 780 euro a 6 milioni di persone per dieci mesi, ma non è che ci vuole un fenomeno: basta una qualunque calcolatrice per fare 8 miliardi di euro, che era la somma iniziale al netto dei soldi sui centri per l'impiego, diviso 6 milioni di persone, diviso 10 mesi, che sono quelli per cui diamo il reddito di cittadinanza, che fa 133 euro a persona. Non può mai fare 780 euro, prima della mannaia della Commissione europea; adesso è arrivata la mannaia della Commissione europea, che vi ha tagliato altri 3 miliardi, quei 133 euro a persona diventano meno di 100. Siamo anche qui agli 80 euro di Renzi. E che farete? Alla gente direte che erano 78,0 invece dei 780, come il deficit è diventato da 2,40 a 2,04 (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)? La gente non si può chiaramente prendere in giro così, perché a un certo punto la verità la capisce.

Per non parlare del tema delle pensioni. Anche qui voglio essere abbastanza chiara, Presidente Conte. Guardi, lo voglio dire con forza io, che sono la prima persona che nella storia della Repubblica italiana ha depositato una proposta di legge contro le pensioni d'oro. È proprio una battaglia mia, una battaglia di Fratelli d'Italia, l'abbiamo condotta da tanti anni. Se non fosse stato per l'opposizione del MoVimento 5 Stelle, sarebbe già legge il ricalcolo delle pensioni alte con il sistema retributivo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Però le pensioni da 1.500 euro lorde, che sono le pensioni da 1.200 euro netti, non sono pensioni d'oro, e voi non le potete considerare delle pensioni d'oro. E se andate a bloccare anche in parte la rivalutazione di quelle pensioni, voi fate una cosa che si è già vista e che è già stata fatta da questa Repubblica. Sapete da chi è stata fatta? È stata fatta da quella stessa Elsa Fornero della quale dovevate cancellare le tracce in questa Repubblica (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

Vi dico di più! Anche tagliare le pensioni più alte, senza distinguere tra chi ha versato i contributi per avere una pensione alta e chi non ha versato i contributi per avere una pensione alta, è una responsabilità grave, perché, Presidente Conte, se io prendo una pensione alta per la quale non ho versato i contributi, è ovvio che va tagliata, vuol dire che quella pensione la sta pagando qualcun altro, ma se io mi sono versato i contributi per prendere una pensione alta, vuol dire che sono soldi miei, che ho accantonato! E se lo Stato me li toglie, quella non è giustizia sociale, quello è comunismo, è esproprio proletario (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! Vuol dire che domani lo Stato potrà dire che mi toglie la casa al mare perché la considera un privilegio (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! E questo non si può fare, è una cosa molto diversa da quella per la quale ci siamo battuti in questi anni. E quindi noi non lo condividiamo, perché non siamo comunisti e, quindi, purtroppo questa manovra non la possiamo votare.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ROBERTO FICO (ore 15,45)

GIORGIA MELONI (FDI). Bastava fare il contrario di quello che è stato fatto finora per fare una buona manovra, invece, purtroppo è stato fatto esattamente quello che era già stato fatto in passato: più che un Governo gialloverde, direi che è un Governo giallorosso, ma poi non lo posso dire perché io sono romanista, quindi se fosse un Governo giallorosso in quel senso mi farebbe anche piacere. Però, davvero, è molto distante da quello che serviva all'Italia. Cosa serviva? Dal nostro punto di vista serviva…

PRESIDENTE. Si avvii alla conclusione.

GIORGIA MELONI (FDI). Ah, già ho finito, mi ha avvisata tardi…Dal nostro punto di vista serviva un imponente piano di investimenti pubblici, dal nostro punto di vista serviva uno shock fiscale, dal nostro punto di vista serviva un piano di sostegno alle famiglie che assolutamente non c'è, serviva investire per mettere fine al divario Nord-Sud, mi faccia dire solo questo, Presidente Fico, al Sud non serve il reddito di cittadinanza, al Sud serve la condizione di poter competere ad armi pari (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente), servono infrastrutture di cittadinanza, non il metadone di Stato dei 700 o, quanti sono, 100 euro, serve la possibilità di produrre, crescere e lavorare, perché così si combatte la povertà. Non c'è niente di questo. Non c'è niente di tutto questo. Serviva tagliare la spesa pubblica e, invece, l'unica spesa che ci vantiamo di tagliare è quella delle spese militari: felicissimo, il Vicepremier Di Maio taglia le spese militari perché ovviamente non sa, non essendo un sovranista, non essendo una persona che ha a cuore il futuro di questa nazione, che, se vuoi essere una nazione libera, se vuoi essere una nazione sovrana, devi investire per difendere i tuoi confini. Nessuna nazione sovrana al mondo umilia il suo Esercito, smantella le sue Forze armate (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), sarà impopolare, ma qualcuno lo deve dire, perché la libertà costa.

Allora queste sono le ragioni per le quali non possiamo votare questa manovra, non possiamo votare questa manovra perché lo scorso 4 marzo gli italiani sono andati a votare in massa per liberarsi di Matteo Renzi e non volevano ritrovarsi una manovra scritta da Matteo Renzi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia e di deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Occhiuto. Ne ha facoltà.

ROBERTO OCCHIUTO (FI). Signor Presidente, la manovra che oggi si chiede di votare al Parlamento è una manovra che non serve all'Italia. Noi nei giorni passati abbiamo usato un hashtag, abbiamo detto #manovracontro perché questa manovra è una manovra contro l'Italia e contro gli italiani, perché è contro le imprese, che vorrebbero in questo Paese una pressione fiscale inferiore e, invece, hanno oggi una manovra che aumenta la pressione fiscale di ben 6 miliardi di euro, ma non perché lo dice un deputato di Forza Italia, un deputato di opposizione, ma perché lo ha certificato un organismo indipendente, l'Ufficio parlamentare di bilancio, che ci ha detto in Commissione che questa manovra aumenterà le tasse di 6 miliardi all'anno e porterà il Paese in recessione. È una manovra che è “contro” perché è contro le famiglie, perché avete già scritto nella legge di bilancio l'aumento dell'IVA negli anni che verranno e che produrrà una diminuzione dei consumi e anche una diminuzione della capacità di acquisto da parte delle famiglie. È una manovra contro i pensionati, ma non dovevate essere voi della maggioranza quelli che avrebbero aumentato le pensioni ai pensionati in Italia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente)? Non dovevate essere voi quelli che volevano superare la Fornero e che cosa fate? Tagliate le pensioni, facendo pensare agli italiani che tagliate le pensioni di platino. Sapete quanto ricavate dal taglio delle pensioni cosiddette di platino, che sono solo 24 mila nel Paese? Ricavate 76 milioni all'anno, al netto degli oneri finanziari. Sapete invece quanto avete tagliato, attraverso il blocco delle indicizzazioni, a 7 milioni di pensionati (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente)? Avete tagliato 3 miliardi e 600 milioni di euro in un triennio: 3 miliardi e 600 milioni da un lato e 80 milioni dall'altro! È questa l'equità del sistema previdenziale a cui pensavate? È questo il superamento della Fornero? A proposito, la norma del blocco delle indicizzazioni è proprio quella norma che fece piangere in conferenza stampa la Fornero. Quante volte avete utilizzato quelle lacrime come un spot? Avete fatto di peggio, voi! Avete fatto la stessa norma senza versare una lacrima (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), anzi ne sorridete compiaciuti.

È una manovra che è contro il volontariato, persino, contro il no profit, avete raddoppiato le tasse per le organizzazioni che si occupano in maniera sussidiaria di arrivare dove lo Stato non arriva, grazie alla generosità delle donazioni, grazie alla generosità di tanti italiani che sacrificano parte del loro tempo per fare del bene in Italia, avete tassato il bene (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente)! Noi vi chiediamo - ve lo abbiamo chiesto nei giorni passati, l'ho fatto più volte la nostra presidente Gelmini per conto di Forza Italia - di assumere un impegno vero, non un annuncio. Avete detto che riparerete a questo errore, a questo disastro che ha riguardato il no profit. Noi vi chiediamo di assumere l'impegno di portare in Parlamento, come primo atto nel mese di gennaio, la correzione di questa norma sommamente ingiusta (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Ditecelo ora, assumete un impegno concreto.

Dovevate abolire la povertà, avete abolito le risorse per contrastare la povertà, persino quelle utili a contrastare la povertà educativa, quelle che servivano per il contrasto alla dispersione scolastica: fate il contrario di quello che annunciate.

È una “manovra contro”, sì, perché è anche una manovra contro il Sud, avete tagliato gli investimenti, che servono come il pane al Mezzogiorno per svilupparsi, perché il lavoro al Sud si produce soltanto attraverso investimenti capaci di produrre sviluppo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente) e, attraverso lo sviluppo, lavoro vero. Voi avete tagliato anche quegli investimenti. L'unico investimento a vantaggio del Sud reca la firma di un deputato di Forza Italia, l'onorevole Cannizzaro, che è riuscito a far mettere 25 milioni di euro per l'aeroporto di Reggio Calabria, per il resto zero, zero tagliato, di investimenti in infrastrutture nel Mezzogiorno.

È una manovra contro il futuro, perché è contro i giovani, perché dimostrate di considerarli come quelli che vanno assistiti soltanto e poi tagliate 4 miliardi di euro per la scuola, bloccate le assunzioni nelle università, che servono a formare il nostro migliore capitale sociale, che è quello dei giovani italiani.

È una “manovra contro”, ma sapete perché è “contro”? Lo dico soprattutto agli amici della Lega: perché è una manovra che è ispirata alla formazione politica alla quale la Lega ha ceduto le chiavi della politica economica di questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), è una manovra ispirata dal MoVimento 5 Stelle e non può essere che una “manovra contro”, perché il MoVimento 5 Stelle nasce per essere “contro”, non per essere a favore del Paese (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), non nasce per pacificare il Paese, per produrre attraverso lo sviluppo un Paese dove tutti stiano meglio insieme. No, nasce per alimentare l'invidia sociale e l'odio sociale, che solo la crisi economica può generare.

Ecco, voi avete assegnato le chiavi della politica economica al MoVimento 5 Stelle. Amici della Lega, noi non c'entriamo niente con loro, con quelli del MoVimento 5 Stelle, e ne siamo orgogliosi. Ieri ci avete visto indossare dei gilet: non erano gilet gialli, non avevano il colore di quelli che vogliono distruggere, erano i gilet che portavano il colore azzurro di Forza Italia, il colore di chi vuole costruire in questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), ma anche di chi vuole protestare contro i distruttori e rappresentare in maniera simbolica la propria diversità rispetto a quelli che vogliono distruggere il Paese.

Perché noi siamo il centrodestra che guarda con ammirazione e non con odio a chi intraprende, siamo il centrodestra che vuole le grandi opere per fare un grande Paese, siamo il centrodestra che vuole meno Stato invadente e che crede che le regole non servano per limitare la libertà dei cittadini, ma, anzi, per garantirla. Noi siamo orgogliosi, amici della Lega, di non essere come quelli del MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente) e vorremmo che anche voi della Lega riscopriste l'orgoglio di un'altra storia, della storia del centrodestra, che è opposta al MoVimento 5 Stelle, opposta alla decrescita felice che propongono, opposta allo statalismo, opposta al giustizialismo, opposta all'assistenzialismo senza sviluppo. Ma come fate a non rendervi conto dei disastri che state facendo insieme a chi sa fare soltanto disastri (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente)?

Ci voleva un Governo del cambiamento per aumentare le tasse? E persino sui provvedimenti che dovrebbero essere la bandiera di questa maggioranza, non c'è nulla, non ci dite in legge di bilancio come li farete: una manovra contro, ma anche una manovra del dopo. Sì, perché il reddito di cittadinanza lo faremo dopo, quota 100 la faremo dopo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente); e intanto però non ci dite come li farete, avete appostato soltanto delle risorse in bilancio.

Peraltro le avete ridotte poi senza dirci nulla, perché probabilmente non siete d'accordo neanche tra di voi su come dovrete realizzare queste misure. Sappiatelo: se il reddito di cittadinanza dovesse essere un contributo dato alle imprese per creare lavoro vero, noi saremmo d'accordo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), perché non avete voi il monopolio dell'interesse verso chi è povero e disoccupato, interessa anche a noi; ma il lavoro vero si crea attraverso le imprese che producono ricchezza nel Paese, non attraverso sussidi capaci di costruire le condizioni per i giovani per essere assistiti di breve periodo e disoccupati di lungo periodo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Sappiatelo, che se attraverso quota 100 riuscirete ad inserire elementi di flessibilità nel nostro sistema pensionistico, saremo d'accordo anche noi a sostenere questo provvedimento; ma non ci dite come volete farlo, non ce lo dite affatto.

Avete fatto una manovra sotto dettatura dell'Europa, dopo aver mostrato i muscoli all'Europa: “me ne frego”, “non cederemo mai”; poi siete scesi dal balcone di Palazzo Chigi, vi siete nascosti nelle vostre stanze e avete portato in Parlamento una manovra scritta sotto dettatura. L'avete fatto mortificando il Parlamento e dimostrando di non sapervi confrontare. Bene, concludo, signor Presidente. Io c'ero nella scorsa legislatura, c'era anche lei: lei stava all'opposizione, anche io stavo all'opposizione; ma ricordo, ricordo ai colleghi dei 5 Stelle con quanta violenza apostrofavano quelli che governavano, e a volte anche quelli che stavano all'opposizione come loro. Ricordo che li chiamavano “ladri”, “ladri”, “ladri”. Che dovremmo dire oggi noi, che leggiamo una manovra che ruba il futuro agli italiani e al Paese (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Dovremmo appellarli come ladri? No, noi siamo diversi da voi: non vi chiamiamo “ladri” perché rubate il futuro agli italiani, ma questa volta sì,…

PRESIDENTE. Si rivolga a me.

ROBERTO OCCHIUTO (FI). …siamo noi a gridare “onestà”, “onestà”, “onestà” (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente)

PRESIDENTE. Deputato Occhiuto, si rivolga a me.

ROBERTO OCCHIUTO (FI). …e a ricordarvi che l'onestà in politica è promettere le cose e mantenere le promesse. Non ne siete stati capaci (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente - Congratulazioni)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fiano. Ne ha facoltà.

EMANUELE FIANO (PD). Presidente, onorevoli colleghi, signori del Governo, signor Presidente del Consiglio…

PRESIDENTE. Per favore, per favore, un po' di silenzio!

EMANUELE FIANO (PD). Signor Presidente del Consiglio, Conte, è difficile, veda, Presidente, nell'annunciare la posizione che il Partito Democratico terrà sul voto a questa manovra di bilancio, scindere tra i due fatti che sono di fronte a noi: il merito di questa legge, che come dirò dopo è fatta da più tasse, meno investimenti, più condoni e più tagli, e il metodo con cui questa legge è stata approvata dal Parlamento italiano. Questa non è la terza lettura della legge di bilancio, come nello svolgimento ordinato secondo Costituzione avrebbe dovuto essere: perché l'unica lettura che è stata fatta realmente, con discussione di emendamenti, della legge di bilancio è la lettura di una legge di bilancio fatta alla Camera che non c'è più. Questa è la seconda lettura non fatta della legge di bilancio. Voi avete scelto di far morire una regola, voi del Governo, voi della maggioranza e lei Presidente Fico: avete sepolto e offeso il dettato dell'articolo 72 della Costituzione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Ma il danno, Presidente e signori del Governo, il vulnus, la ferita alla democrazia che reca questo singolo fatto, non è rivolta ai singoli parlamentari che vi parlano, e nemmeno ad una norma astratta: il danno è per i cittadini, perché il nodo del rapporto tra potere esecutivo e potere legislativo nelle democrazie liberali è fatto perché il popolo possa avere la possibilità di farsi rappresentare, e che i loro rappresentanti possano modificare le opinioni dei Governi, anche di quelli che sostengono.

Perché qui il problema è che il popolo non è stato rappresentato (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico): quando un deputato della Repubblica non può intervenire sulla legge di bilancio è il popolo che non può intervenire.

La domanda è: perché, signor Presidente e Presidente Conte, perché avete fatto così? Perché vi siete ridotti a calpestare l'articolo 72? Ve lo dico io, ve lo diciamo noi: perché, dopo aver fatto la voce grossa con Bruxelles, dopo aver attaccato, offeso, sbeffeggiato, prodotto vignette, fotografie, selfie, irriso le abitudini dei commissari europei, del Presidente della Commissione europea, voi, non noi, voi vi siete messi in ginocchio con il piattino a Bruxelles e avete pregato perché non ci mandassero in procedura di infrazione. E così da un giorno all'altro avete dovuto trovare 10 miliardi nuovi con la coda tra le gambe per risolvere questo problema (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Non c'era nessuna manina, nessun complotto, nessun balcone: voi, dopo due mesi di presa in giro dell'Italia, siete tornati al punto di partenza del calcolo del deficit di questo Paese. E allora avete dovuto aumentare le tasse. Le avete dovute aumentare anche al Terzo settore, avete dovuto aumentare i condoni, avete dovuto ridurre gli investimenti, avete dovuto ridurre e tagliare le vostre principali azioni politiche, quelle con cui vi siete presentati al Paese nella campagna elettorale, svuotandole di efficacia: le vostre misure, che ancora non ci sono.

È per questo, Presidente, per il ritardo dovuto al fatto che avete dovuto rimangiarvi tutto quello che ci avete detto per due mesi: mai toccheremo il 2,4 per cento, mai noi - a Porta a Porta avete detto - abbiamo scritto quelle norme, è stata una manina, una manina che si è persa tra Bruxelles e Roma; perché voi la manovra ve la siete fatta scrivere a Bruxelles, e perché dopo Bruxelles non potevate più esporvi al rischio della democrazia, portando, come è nelle democrazie liberali, la legge di bilancio ad essere discussa dai parlamentari di questa Repubblica in questa sede. Dunque, avete tenuto ben strette le vostre poltrone, al riparo dalle procedure di infrazione, mettendo in palio la norma della democrazia.

Ma oltre alla forma, che avete irriso e calpestato, ci sono i fatti di questa legge di bilancio, che parlano da soli. Negli ultimi cinque anni la pressione fiscale in questo Paese è scesa dal 43,6 per cento al 42 per cento: oggi, con questo vostro bel regalo, risale di quattro decimali (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Voi siete coloro che aumentano le tasse in questo Paese! Questo è un fatto, non un'opinione: ed è un fatto regressivo per l'economia italiana.

Gli investimenti e i contributi agli investimenti, calcolati sull'indebitamento netto, sono meno 1 miliardo e 63 milioni, e meno 850 milioni di cofinanziamento ai progetti europei: questo è un fatto ed è un fatto regressivo per la nostra economia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Il ritardo con cui ci avete portato la manovra di bilancio, il ritardo con cui vi siete inginocchiati a Bruxelles, è costato miliardi a questo Paese, miliardi alle famiglie italiane, miliardi dovuti all'aumento dello spread; e questo è un altro costo regressivo che pagheranno gli italiani, a partire dall'anno prossimo.

“Quota 100”, una delle bandiere dalla campagna elettorale e uno degli emblemi di questa manovra di bilancio: ma voi, che pensate di illuderci dicendo che per ognuno dei pensionati – e lo potete dire solo per il settore pubblico – che andrà in pensione prima ci sarà un posto di lavoro, ma chi credete di prendere in giro se contemporaneamente bloccate le assunzioni nel settore pubblico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)? Come possono esserci le assunzioni in ragione di ognuno che va in pensione, se le assunzioni sono vietate da questa manovra di bilancio?

Il reddito di cittadinanza. Il reddito di cittadinanza ha, al netto degli investimenti dei centri per l'impiego, 3,6 miliardi, netti, di nuovo investimento, che, come hanno già detto altri colleghi dell'opposizione, ripartiti per i 5 milioni circa, la cifra, purtroppo, in questo Paese di poveri assoluti, fa poco più di 60 euro pro mese pro capite di coloro che voi volete raggiungere. E come si fa a raggiungere la cifra bandiera illustrata, di 780 euro con questa cifra? Perché illudete milioni di persone che li aiuterete, se non li aiuterete ma darete loro soltanto una mancetta (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)?

In ordine al raddoppio delle tasse per gli enti no profit, avete in maniera indegna giocato ai giochi di parole sul fatto che esista un profit in un ente no profit, facendo finta di non sapere che gli enti no profit reinvestono i loro utili. La verità, a proposito di profit, è che voi vi siete approfittati di questi enti per trovare i soldi per l'accordo che avevate stipulato in Europa (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Ma non lo diciamo noi: lo dite voi che avete annunciato che cambierete la norma direttamente, già a gennaio. Avete indebitato gli italiani - le prossime generazioni - nei prossimi due anni per 50 miliardi di euro sulle clausole di salvaguardia, perché a voi non interessa ciò che succederà in futuro: a voi serve una manovra da portare per la campagna delle elezioni europee e non vi interessa il futuro degli italiani. Dunque, aumentano le tasse complessivamente di oltre 6 miliardi e i lavoratori autonomi pagheranno un miliardo in più di tassazione.

Questi sono alcuni fatti, non le nostre opinioni. Sono fatti dovuti all'algebra, sono riscontrabili, derivano dagli uffici che hanno studiato, in questa Camera, la manovra, sono ferite all'economia e allo Stato sociale di questo Paese, alla condizione dei singoli cittadini italiani.

E per produrre questo danno ai cittadini voi avete anche scelto di ferire la democrazia. Non è la prima volta che lo fate, perché voi - e mi rivolgo, per il suo tramite, al Vicepresidente Di Maio - avete proposto, all'inizio di questa legislatura, l'impeachment per il Presidente della Repubblica Mattarella (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), che ringraziamo per il suo lavoro e che salutiamo con deferente saluto. Voi, avete detto che la magistratura non è eletta al pari dei politici, provando ad attaccare l'indipendenza della magistratura (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)! Voi, state proponendo a questo Paese un referendum senza quorum per abolire il ruolo legislativo dei Parlamenti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)! Voi, avete scelto di tagliare i contributi all'editoria, perché le voci libere che criticano i Governi evidentemente vi danno noia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)! Voi, state proponendo a questo Paese di togliere il controllo della Banca d'Italia indipendente sulle nostre riserve auree per utilizzarle ai fini delle politiche del Governo, caso mai successo prima nella nostra storia.

Ho finito, Presidente. Io non condivido l'idea - ha detto prima la collega Meloni - che questa manovra non abbia un disegno. Questa manovra ha un disegno ed è un disegno pericoloso. Questa maggioranza vuole modificare lo statuto della nostra democrazia liberale per permettere la modifica dello Stato sociale di questo Paese. Nella storia le due cose vanno spesso insieme. Questa manovra è regressiva per il futuro dell'economia e dello Stato sociale di questo Paese, ma è anche regressiva per la democrazia di questo Paese. Impoverire il Terzo settore e i pensionati, tagliarne le infrastrutture, tagliare per il Mezzogiorno, tagliare gli investimenti, colpire i ceti produttivi: questo è un disegno. Noi non intendiamo partecipare a questo vostro disegno.

Dunque, rimarremo in quest'Aula per il rispetto che portiamo al tempio della democrazia che è il Parlamento, non parteciperemo al voto, perché non vogliamo essere i vostri complici in questo disegno (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico - Congratulazioni).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Molinari. Ne ha facoltà.

RICCARDO MOLINARI (LEGA). Grazie, Presidente. Arriviamo alla conclusione del dibattito sulla manovra finanziaria e arriviamo al voto finale su cui, ovviamente, la Lega esprimerà un voto favorevole, ma prima di entrare nel merito e spiegare il motivo per cui esprimeremo il nostro voto favorevole su questo disegno di legge credo che sia necessario spendere alcune parole su alcuni episodi che sono successi in Aula nelle ultime giornate e nelle ultime ore.

Presidente Fico, non spetta certo a me o al gruppo della Lega dare valutazioni su alcuni comportamenti direi quanto meno sopra le righe di alcuni colleghi dell'opposizione. Questo è compito suo ed è compito eventualmente dell'Ufficio di Presidenza. Però, è compito di un gruppo politico come il nostro quello di cercare di fare una riflessione sulle motivazioni che sono state addotte per giustificare determinati comportamenti. Ebbene, le motivazioni che sono state addotte sono quelle per cui il dibattito è stato compresso.

È vero! Anche il gruppo della Lega avrebbe preferito avere più tempo per dibattere sulla manovra finanziaria, anche noi avremmo voluto più tempo perché siamo convinti della bontà delle misure che sono inserite in questo disegno di legge di bilancio e, quindi, avremmo voluto poterlo chiarire, poterne parlare e poterlo far conoscere meglio ai colleghi e all'Italia. Ma, Presidente, allo stesso tempo noi capiamo anche le ragioni emergenziali che hanno portato a comprimere i tempi e che ci hanno portato a un voto in tempi certi su questo disegno di legge, che è una ragione molto semplice ed è il fatto che, mettendo davanti l'interesse nazionale, se il nostro Paese fosse andato in esercizio provvisorio gli italiani avrebbero dovuto pagare le conseguenze delle scelte sbagliate di chi ha governato fino a poco tempo fa (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle) e, quindi, avremmo visto aumentare l'IVA, avremmo visto aumentare le accise sul carburante e, soprattutto, non avremmo visto entrare in vigore nessuna delle misure sociali contenute in questa legge di bilancio.

Ma soprattutto, Presidente, e a parte questo, io credo che per fare determinate dichiarazioni e per ergersi a difensori della dialettica parlamentare e del Parlamento bisogna anche avere la credibilità per farlo e, se la memoria non mi inganna, solo un paio di anni fa mi pare che nel nostro Paese abbiamo votato un referendum su una riforma costituzionale proposta dal Partito Democratico che aveva proprio tra i suoi punti centrali quello di spogliare la centralità del Parlamento a favore del Governo, di spogliare le autonomie locali e le regioni dei loro poteri a favore del Governo (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle). Ma soprattutto, Presidente, siamo arrivati all'approvazione di quella riforma costituzionale inventandoci nuovi strumenti parlamentari come la “tagliola”, il “canguro” e la calendarizzazione del dibattito alle 6 del mattino. E, allora, io mi chiedo come si possa, a fronte di questa storia recente, ergersi oggi a paladini della dialettica parlamentare e della centralità del Parlamento (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle).

E allo stesso modo, Presidente, avendo buona memoria vorrei ricordare qualcosa anche agli amici del centrodestra e, in particolare, agli amici di Forza Italia, che ieri hanno usato parole forti nei nostri confronti perché, se non sbaglio, hanno detto di provare disprezzo per questa manovra e per i gruppi parlamentari che l'appoggiano, quindi di provare disprezzo anche per noi della Lega e sono scesi al centro dell'emiciclo con delle pettorine che con su scritto: “Giù le mani dalle pensioni”. Ma se la memoria non mi tradisce l'ultimo Governo legittimo di centrodestra che c'è stato nel nostro Paese è stato quello che è stato spodestato nel 2011 da un golpe finanziario, burocratico e di palazzo che ha portato al potere il Governo Monti, la più grande sciagura della storia repubblicana recente (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle). E, Presidente, se la memoria non mi fa difetto, mi pare che non solo Forza Italia quel Governo lo abbia appoggiato, ma che la macelleria sociale che è iniziata con quel Governo (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle), la macelleria sociale che è iniziata con quel Governo…

PRESIDENTE. Per favore!

RICCARDO MOLINARI (LEGA). …la macelleria sociale che è iniziata con quel Governo…

PRESIDENTE. Per favore!

RICCARDO MOLINARI (LEGA). …la macelleria sociale che è iniziata con quel Governo (Commenti)

PRESIDENTE. Deputata Marrocco, per favore. Andiamo avanti, lasciamo finire l'intervento.

RICCARDO MOLINARI (LEGA). …sia partita proprio, Presidente, da una legge che riguardava le pensioni, che era la “legge Fornero” che ora noi cerchiamo di correggere e che prevedeva anche il blocco della rivalutazione delle pensioni. Quindi, oggi noi abbiamo Forza Italia che ci accusa di mettere mano alla “riforma Fornero” e al blocco dell'indicizzazione che ha votato. È una situazione particolare (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Deputata Marrocco!

RICCARDO MOLINARI (LEGA). Fatta questa premessa entriamo nel merito della manovra finanziaria e, quindi, del motivo per cui la Lega voterà favorevolmente. Ma, Presidente, noi ringraziamo, per suo tramite, il Premier Conte e tutti i membri del Governo perché hanno messo in piedi una manovra, dopo la trattativa con Bruxelles, che ci permette di poter dire che quanto avevamo promesso in campagna elettorale e quanto ci eravamo impegnati a fare negli anni recenti lo iniziamo a fare e vi faccio alcuni esempi. Parlavo proprio della “riforma Fornero”. Ebbene, c'è un solo partito che in Parlamento si è opposto a quella riforma e dal 2011 ad oggi la Lega ha sempre detto che alla prima occasione in cui avessimo potuto farlo e in cui fossimo tornati al Governo avremmo messo mano alla “riforma Fornero”. Bene, l'avvio del superamento della “riforma Fornero” è legge dello Stato da oggi pomeriggio con la “quota 100” (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle), e non si tratta soltanto di una misura emergenziale, ma abbiamo un progetto di riforma strutturale, perché anche se oggi, purtroppo, alcuni lavoratori resteranno esclusi - questo lo dobbiamo dire, è vero - abbiamo un programma su tre anni che ci porterà ad arrivare a quota 41, per dare risposta a tutti i lavoratori che per colpa delle politiche liberiste da Monti in avanti hanno perso la dignità del lavoro e la dignità della pensione (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle).

Ci eravamo impegnati ad aiutare i più deboli: in questa manovra c'è mezzo miliardo di euro in più per il sociale, ci sono fondi per le famiglie che hanno disabili, e questo, unito al reddito di cittadinanza, permetterà ai comuni italiani di spendere in interventi sociali nuovi in un momento di forte povertà e di contrazione dell'economia (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle). Negli anni dell'austerity e di queste folli politiche chi ha pagato più di tutti nel mondo produttivo? Sono state le imprese più piccole, sono state le piccole partite IVA. Ebbene, la Lega ha detto in campagna elettorale che avremmo fatto la flat tax al 15 per cento per tutti; non c'è ancora la flat tax al 15 per cento per tutti, ma da oggi pomeriggio c'è la flat tax al 15 per cento per le piccole partite IVA che fatturano fino a 65 mila euro (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle).

Vuol dire, Presidente, cambiare la vita a oltre un milione e mezzo di partite IVA. Ma c'è anche l'abbassamento dell'IRES al 15 per cento per le società di capitali, c'è l'abbassamento del 30 per cento dei premi INAIL sui dipendenti, c'è la misura per assumere i giovani laureati con 110 e lode in un Paese in cui negli ultimi anni abbiamo avuto un esodo di 200 mila giovani che sono andati in giro per l'Europa a cercare lavoro, e con questa misura, invece, noi premiamo il merito (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle), pensando ai più giovani e all'economia del Paese. E poi c'è un'altra promessa che stava a cuore alla Lega, la promessa fatta ai commercianti, agli ambulanti e a chi gestisce impianti balneari (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle). Per anni ci è stato detto che, visto che ce lo chiedeva l'Europa, non si poteva superare la Bolkestein: con questa manovra gli impianti balneari e gli ambulanti sono fuori dalla Bolkestein. Detto fatto, questa è la concretezza di questo Governo (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle).

E non solo gli ambulanti li abbiamo aiutati così, ci tengo a dirlo. Veniamo accusati di avere aumentato le tasse; c'è una tassa di cui siamo fieri, con questa manovra finalmente c'è la web tax, finalmente penalizziamo quelle piattaforme digitali che hanno, in qualche modo, contribuito alla desertificazione dei nostri centri storici e all'uccisione del commercio tradizionale (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle). Senza se e senza ma, lo diciamo, noi siamo con gli ambulanti, siamo con il commercio tradizionale, siamo con i piccoli; e siamo con i piccoli anche sugli enti locali, perché in anni in cui gli enti locali sono stati additati come il male, sono stati strangolati dal Patto di stabilità, si spingevano i piccoli comuni, per avere qualche risorsa, a fare le fusioni, si sono umiliate le province con una riforma che ha cancellato la volontà popolare, il peso dei territori e, soprattutto, ha soffocato le province per asfissia, oggi questo Governo dà un sostegno concreto ai piccoli comuni, 400 milioni di euro per rilanciare l'economia reale con le piccole opere, per fare investimenti (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle), per dare dignità ai campanili di questo Paese, che non sono un peso, ma sono la più grande ricchezza di controllo territoriale e di identità che c'è in Italia, e lo stesso dicasi per le province.

Ebbene, Presidente, e mi avvio a concludere, sarebbero tante le cose da dire, ma qualcuno ha chiamato questa la manovra del popolo. Non so se sia la manovra del popolo, penso che tutti qui dentro, maggioranza e opposizione, rappresentiamo con uguali diritti e uguale dignità il popolo, quindi anche chi è contro questa manovra rappresenta il popolo. Ma vede, Presidente, c'è una cosa che voglio dire, però: noi abbiamo fatto una manovra in cui abbiamo fatto delle scelte, delle scelte precise. Questa è una manovra che sceglie di stare con i più piccoli, con i più deboli, con chi ha sofferto di più dopo anni in cui si è guardato, invece, a chi non aveva bisogno dell'aiuto dello Stato, ai forti. Questa è una manovra dove siamo andati, tramite il nostro Governo, a chiedere flessibilità per poter fare maggiori investimenti e maggiori spese per sostenere le pensioni, per abbassare le tasse, per aumentare gli investimenti pubblici, per sostenere l'economia reale, dopo anni in cui, invece, si andava in Europa a chiedere flessibilità per regalare 80 euro a chi un lavoro ce l'aveva già e per trasformare l'Italia nel campo profughi d'Europa (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle).

Presidente, concludo, potremmo aver fatto degli errori in questa manovra, nessuno è perfetto, ma c'è una cosa di cui dobbiamo andare particolarmente orgogliosi: tutti noi questa sera, tornando a casa, quando racconteremo le misure di questa manovra, potremo dire punto per punto che magari qualcosa sarà sbagliato, ma tutto è stato frutto di una scelta; e non c'è una sola scelta per cui dovremo allargare le braccia verso i nostri concittadini e dire: non abbiamo potuto farci niente, ce lo chiede l'Europa. Quella fase storica è finita, ora in Italia comandano gli italiani (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle), ora la politica torna ad avere la sua centralità rispetto alla finanza e rispetto ai grandi capitali stranieri; ma, soprattutto, Presidente, ora la politica torna a fare quello che vogliono i cittadini. E vede, Presidente, se questo non è abbastanza, sicuramente è molto più di quanto è stato fatto negli ultimi tempi (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle - Congratulazioni).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Silvestri. Ne ha facoltà.

FRANCESCO SILVESTRI (M5S). Presidente, onorevoli colleghi, sono qui, oggi, a rappresentare con orgoglio il gruppo del MoVimento 5 Stelle in un giorno importantissimo per noi, ma sicuramente per il Paese, ovvero l'approvazione della manovra del popolo; una manovra per la prima volta scritta in una lingua, in italiano, che non è la traduzione di qualche letterina che è arrivata da Bruxelles, ma è un italiano autentico, come autentico è stato il lavoro del Governo e della maggioranza. Una maggioranza che, anziché accettare supinamente le prime imposizioni o i consigli arrivati dall'Europa, è riuscita ad ottenere quelle risorse necessarie per raggiungere due obiettivi, due obiettivi che molti ci dicevano essere inconciliabili: da una parte evitare la misura di infrazione, dall'altra confermare le nostre misure fondamentali.

Siamo andati a Bruxelles e abbiamo portato in quei palazzi una manovra popolare. Rivendichiamo questo sano e costruttivo populismo, che si ritrova anche nella nostra Costituzione. A proposito di Costituzione, è ad essa che ci siamo ispirati quando abbiamo scritto questa manovra. L'articolo 1 è stato il faro che ci ha guidato giorno dopo giorno: la sovranità appartiene al popolo, al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. È una manovra scritta dal popolo, per il popolo (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega-Salvini Premier). E non ci siamo dimenticati neppure dell'articolo 3, forse il più bello della nostra Costituzione, quello che ci impone di eliminare gli ostacoli economici e sociali che limitano la nostra libertà. Questo è un principio che ci dice una cosa importantissima, che non esiste libertà se non c'è giustizia sociale (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega-Salvini Premier). E, infatti, mi chiedo come possono essere liberi 5 milioni di poveri che sono stati gettati nella miseria dai Governi precedenti, seguendo logiche di austerità; come possono essere liberi i pensionati che dopo quarant'anni di duro lavoro si sono visti privare del loro diritto alla pensione da una legge folle. E mi chiedo come possono essere liberi i cittadini che hanno perso tutti i risparmi della propria vita perché sono stati truffati da una banca (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega-Salvini Premier), probabilmente solo perché avevano il delitto di fidarsi.

Noi in questa manovra siamo intervenuti su ognuna di queste tragedie sociali e, dove qualcuno ha portato sofferenza, noi abbiamo riportato un minimo di giustizia e di dignità. Con il reddito di cittadinanza, infatti, interveniamo a livellare proprio questi ostacoli alla libertà, la povertà e la mancanza di lavoro. Nella manovra abbiamo autorizzato le regioni ad assumere 4 mila dipendenti per i centri dell'impiego, abbiamo stanziato un miliardo per il 2019 che servirà ad ammodernare le strutture.

C'è poi il tema decisivo delle pensioni: vede, Presidente, gli attacchi che ci sono stati fatti non ci hanno sorpreso, perché sono venuti da chi, nei passati anni, ha ridistribuito la ricchezza dal basso verso l'alto. Ora, però mi vedo costretto a dire almeno una grande verità, in questo mare di menzogne che ho sentito in questi giorni: noi non tagliamo le pensioni a nessuno (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega-Salvini Premier), se non a qualche pensionato d'oro dal quale abbiamo preteso un contributo di solidarietà per finanziare l'innalzamento delle pensioni minime, perché, di fatto, questo è successo, abbiamo alzato le pensioni minime a 780 euro, comprese quelle di invalidità (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega-Salvini Premier). E, non solo, abbiamo anche eliminato, una volta per tutte, i vitalizi degli ex parlamentari e con la manovra abbiamo obbligato le regioni a fare lo stesso con i vitalizi regionali, ma, soprattutto, abbiamo rispettato un altro impegno che avevamo preso con i cittadini, “quota 100”, con cui consentiamo a chi ha lavorato una vita di poter godere dei frutti, finalmente, del proprio lavoro. La Fornero era un'ingiustizia, andava superata e andava superata adesso (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega-Salvini Premier)!

E non dimentichiamoci mai dei risparmiatori. La Costituzione è chiara anche su questo punto: la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme. In questo Paese, centinaia di risparmiatori truffati sono stati risarciti, sì, ma come? Con un fondo ridicolo, di 100 milioni di euro, il Fondo Baretta, ve lo ricordate? Noi siamo riusciti con tutto l'impegno possibile a moltiplicarlo di quindici volte, un miliardo e mezzo per risarcire anche gli azionisti (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega-Salvini Premier).

Presidente, c'è tanto altro in questa manovra; 60 milioni in università e ricerca; un piano di assunzioni per docenti di polizia, carabinieri e guardia di finanza per un totale di 22 mila assunti; 4 miliardi e mezzo in più alla sanità, nel triennio, ma anche 350 milioni per sfoltire le lunghissime liste di attesa. Non si può a rischiare di morire prima ancora di ricevere una visita medica; non avviene in un Paese civile (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega-Salvini Premier).

C'è il Sud in questa manovra, c'è il Sud. E per prima cosa abbiamo rafforzato una misura fondamentale con “quota 34”, finalmente destiniamo al Sud almeno il 34 per cento dei soldi pubblici per gli investimenti (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega-Salvini Premier). Abbiamo anche ampliato la misura per i giovani imprenditori; abbiamo garantito anche a imprese un minor costo del lavoro e, naturalmente, non potevano mancare due delle nostre stelle: l'acqua e l'energia, che sono contenute in questa manovra. Abbiamo confermato l'agevolazione fino al 65 per cento per l'efficienza energetica del proprio immobile, il cosiddetto eco-bonus, ci sono un miliardo e più di investimenti per la rete idrica, 10 miliardi aggiuntivi per il dissesto idrogeologico e abbiamo introdotto, per la prima volta, un serio incentivo alla mobilità elettrica. L'hanno chiamata ecotassa, per denigrarla; la verità è che andremo a penalizzare chi compra auto di lusso super inquinanti, per favorire quella classe media che acquista macchine elettriche, ibride o a metano; nessuna tassa sulle auto già acquistate, nessuna tassa sulle utilitarie (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega-Salvini Premier)!

Da Nord a Sud, per le piccole e medie imprese e per le partite IVA, abbiamo previsto un'aliquota piatta al 15 per cento, giù l'IRES di nove punti per le imprese che investono, giù il costo del lavoro INAIL del 30 per cento, è raddoppiata la deduzione IMU per i capannoni industriali, cedolare secca al 21 per cento anche sugli immobili commerciali fino a seicento metri quadri. E, poi, stiamo pensando anche al reddito di cittadinanza per le imprese che assumono. Ma quali maggiori tasse? Stiamo rilanciando un Paese (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega-Salvini Premier)!

È vero, forse le tasse a qualcuno le abbiamo aumentate, ma a chi? Alle grandi banche, alle grandi assicurazioni e, per la prima volta, infatti, questa è una manovra che finalmente ridistribuisce la ricchezza e lo fa dall'alto verso il basso.

È una manovra che rappresenta il primo passo della rivoluzione democratica e della rivoluzione culturale che abbiamo promesso e che stiamo già realizzando (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega-Salvini Premier). Questi sono i principi con i quali siamo nati, con i quali Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio hanno dato vita al MoVimento 5 Stelle e che, nel corso degli anni, fra banchetti, piazze e strade e anche nei nostri meetup, portavoce ed attivisti sono riusciti a trasmettere ai cittadini, ottenendo quel riconoscimento dal basso che ci ha permesso di essere, qui, oggi, al governo del Paese, per tramutare questi valori fondati sulla giustizia e sull'equità in una manovra per il popolo. È perché crediamo fortemente in questa visione, Presidente, e nelle misure rivoluzionarie che le ho appena elencato, che annuncio, a nome del gruppo MoVimento 5 Stelle, il voto favorevole a questo vero cambiamento (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega-Salvini Premier - Congratulazioni)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Fatuzzo. Ne ha facoltà.

CARLO FATUZZO (FI). Oggi, 30 dicembre 2018, posso dire, e lo dico con decisione, che le pensionate e i pensionati, le lavoratrici e i lavoratori - è vero, colleghi della Lega - sanno che vi siete battuti in campagna elettorale, dicendo che avreste abrogato la legge Fornero, è vero, e si aspettano che lo facciate, si aspettano che lo facciate e, in questo momento, con questa legge che entra in vigore domani, viene bloccata e congelata la pensione per la seconda volta, sulle orme della legge Fornero, e vengono tagliate, per la prima volta da quando esiste l'Istituto nazionale della previdenza sociale, ed è l'unica volta in tutt'Europa…

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

CARLO FATUZZO (FI). Vengono tagliate le pensioni di chi è già pensionato. Per questo, da oggi, noi pensionati scendiamo in campo per la nostra dignità e per il futuro dei nostri figli.

Viva i pensionati, pensionati all'attacco (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Sgarbi. Ne ha facoltà.

VITTORIO SGARBI (MISTO). Onorevole Presidente, tra menzogne e verità, l'extracomunitario onorevole Molinari ha rivelato, mentre Conte era in ginocchio davanti a Juncker, la sua fiera opposizione alla sua stessa maggioranza, al modello di decrescita dei 5 Stelle e attende la tassa sul suo SUV che verrà da parte dei 5 Stelle. Lui in Europa non c'era e, quindi, io sono molto soddisfatto, mentre osservo il vostro declino che progredisce; siete stati capaci di peggiorare, siete capaci di restituire all'opposizione quel voto che gli avete rubato con il più straordinario strumento di voto di scambio mai visto, il reddito di cittadinanza: dare, mantenere fino in fondo il voto di scambio di un partito meridionale verso i suoi assistiti. Grazie, vi voto con il più pieno consenso, vedendovi lentamente sparire.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Signor Presidente, solo per annunciare che il gruppo di Liberi e Uguali non parteciperà al voto finale.

PRESIDENTE. Per favore, per favore, deputati…

FEDERICO FORNARO (LEU). Il gruppo di Liberi e Uguali non parteciperà al voto finale sulla legge di bilancio, dopo aver votato ieri contro la fiducia al Governo. Per chi arriva dalla nostra storia e dalla nostra cultura politica, questa è una decisione sofferta e difficile, che è stata assunta come segno di protesta e di dissenso contro la decisione, assunta dal Governo, in queste settimane, nei due passaggi sia di Camera che di Senato, di rendere sostanzialmente impossibile un contributo costruttivo da parte dei parlamentari, in particolare dei parlamentari dell'opposizione.

È una protesta che arriva al termine di giornate in cui abbiamo provato testardamente a ribadire la centralità del Parlamento, contrastando quella che noi riteniamo una deriva pericolosa di alterazione dell'equilibrio costituzionale tra potere esecutivo e potere legislativo.

Signor Presidente del Consiglio, non ci saremmo aspettati di sentire in quest'Aula le sue scuse per il comportamento del Governo, ma certamente il suo impegno affinché quello che è accaduto in queste settimane per l'approvazione di legge di bilancio, che non ha precedenti nella storia dell'Italia repubblicana, non abbia più a succedere; invece il suo silenzio è stato assordante. Anche per questo non parteciperemo al voto (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

RAPHAEL RADUZZI, Relatore per la maggioranza. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

RAPHAEL RADUZZI, Relatore per la maggioranza. Presidente, molto rapidamente, assieme alla collega Comaroli, volevamo solamente ringraziare tutti gli uffici, che hanno lavorato giorno e notte (Applausi), i colleghi di maggioranza e di minoranza e ovviamente tutti i membri del Governo per l'impegno profuso (Applausi).

ROBERTO GIACHETTI (PD). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Presidente, non voglio tediare né lei né i colleghi, però siamo arrivati all'ultimo minuto della seduta e io ho atteso tutto il giorno di sapere da lei, visto che ieri si era solennemente impegnato a farci sapere qualcosa in merito, se, dopo aver consultato lo stenografico, riteneva di dirci qualcosa rispetto alle questioni che ieri le abbiamo posto. Le volevo chiedere se la riflessione, che è durata tutto il giorno, le ha portato la possibilità di dirci qualcosa (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

WALTER VERINI (PD). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

WALTER VERINI (PD). Presidente, intervengo semplicemente perché mi sembrerebbe di dover evitare all'Aula una cosa manchevole. Ieri, tra i tanti interventi dell'opposizione che a me sono piaciuti, ce ne è stato uno, quello dell'onorevole Baldelli, particolarmente efficace, quando lamentava l'impossibilità da parte di chi non poteva esprimere liberamente la propria opinione, in particolare i colleghi del MoVimento 5 Stelle, e parafrasava, ricordava, il film La corazzata Potëmkin e Fantozzi. Voglio solo ricordare che alla fine Fantozzi sbottò, e disse che quella cosa era una boiata pazzesca (Commenti). Ecco, lo dico a nome vostro.

PRESIDENTE. Deputato Giachetti, siccome questa mattina ho visionato sia le immagini che riletto il testo, ho qui pronto un appunto che mi sono preparato proprio sulla questione. Se avete pazienza, votiamo, e subito dopo il voto vi leggerò l'appunto preparato (Applausi).

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 1334-B)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 1334-B:

"Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato); Note di variazioni al Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021".

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 104) (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega-Salvini Premier).

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Vedo in Aula il presidente D'Uva, che ieri è diventato padre della piccola Camilla, colgo quindi l'occasione per rinnovare gli auguri a lui alla mamma e alla neonata (Applausi). La seduta è ancora in corso, per favore, un po' di silenzio. Per favore, vi chiedo di uscire in tranquillità. La seduta non è sospesa, quindi vi chiedo silenzio e di non affollarvi ai banchi del Governo, perché dobbiamo continuare.

È stata posta ieri, dal collega Fiano, una questione che riguarda l'esercizio delle funzioni ordinatorie del Presidente della Camera con riferimento ad un intervento della deputata Manzo, ritenuto offensivo dai deputati del gruppo del Partito Democratico. Al riguardo mi sono riservato un'ulteriore valutazione dell'intervento della collega, previa lettura del resoconto integrale, al fine di considerare in modo puntuale e oggettivo il contesto in cui esso era collocato. Ebbene, risulta dal resoconto che la deputata Manzo, durante la sua dichiarazione di voto ha detto: “In televisione e sui giornali vediamo un popolarsi di opinionisti che si preoccupano per il futuro di questo Paese. Ebbene, mi domando e ci domandiamo tutti: dov'erano questi fantomatici economisti quando si votava in quest'Aula “Imu-Bankitalia”? Dov'erano? Vorremmo sapere questo: dov'erano? Avete favorito i truffatori e non avete tutelato i truffati; ricordatelo, ricordatelo!”.

In tale parte dell'intervento, dunque, la collega si riferisce dapprima a soggetti esterni al Parlamento, opinionisti ed economisti, per rivolgere subito dopo ad altri soggetti una frase ritenuta offensiva dai deputati del gruppo del Partito Democratico. In quel contesto la Presidenza non ha richiamato la deputata Manzo, ritenendo che le sue espressioni non fossero immediatamente riferibili a singoli deputati o a singoli gruppi parlamentari ma avessero il contenuto di un giudizio politico sull'azione della precedente maggioranza di Governo, ancorché espresso con toni molto accesi, dovuti anche ad un contesto politico di accentuata contrapposizione fra i gruppi. Ho successivamente visionato le immagini, che mostrano come la deputata, nel pronunciare tali espressioni, si sia rivolta verso la sua destra, come per riferirsi al destinatario delle sue parole, fatto che nell'immediato era sfuggito alla Presidenza. Al riguardo osservo che, in base alle norme regolamentari, la forma degli interventi nei dibattiti deve essere sempre improntata a regole di correttezza, che è compito del Presidente preservare. È al contempo dovere della Presidenza garantire il pieno svolgimento della libertà di manifestazione del pensiero e del diritto di critica e di denunzia politica, che non possono essere esclusi né limitati nei dibattiti parlamentari. Si tratta dunque di trovare, ed è rimesso all'apprezzamento della Presidenza, volta per volta, il giusto equilibrio fra critica politica, espressa anche in forma accesa, e correttezza della discussione parlamentare.

Nel caso di specie, poiché, come detto, sul momento avevo ritenuto che il destinatario dell'accusa non fosse individuabile in uno specifico soggetto parlamentare, come avevo detto anche nell'immediato al richiamo del deputato Fiano, non ho richiamato la deputata Manzo. Ora, avendo riletto il resoconto e visionato le immagini, riconosco che le parole pronunciate dalla collega - “avete favorito i truffatori” - possano essere state effettivamente intese come rivolte al gruppo del Partito Democratico, rappresentando dunque una forma scorretta di espressione in quest'Aula e, come tale, censurabile.

Non posso, poi, non fare presente come sia stata analogamente scorretta anche la parte dell'intervento svolto dal deputato Ceccanti - perché a questo punto sono andato a rivedere anche tutti gli altri interventi che parlavano di truffe o simili - che, con toni di polemica politica molto accentuata, ha, sempre nella seduta di ieri, imputato al Ministro Salvini il reato di cui all'articolo 498 del codice penale.

Ciò posto, ribadisco come sia necessario garantire sempre e al massimo grado la correttezza dei dibattiti e il rispetto delle forme più consone alla sede parlamentare, a garanzia e nei confronti di tutti i gruppi e di ciascun deputato. In proposito, oltre ad assicurare un costante impegno della Presidenza a questo fine, faccio anche appello a tutti i deputati, affinché si attengano sempre ad un linguaggio corretto e rispettoso, evitando che la Presidenza debba richiamarli o interrompere gli interventi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

EMANUELE FIANO (PD). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

EMANUELE FIANO (PD). Presidente, la ringrazio per aver analizzato con serietà quanto noi le avevamo richiamato e, quindi, aver visionato non solo il testo, ma anche il video. Immagino che quanto da lei appena detto, e cioè che le parole, il fatto che fossero rivolte a noi, della collega del MoVimento 5 Stelle sia censurabile, non ho capito se lei dica che è censurato; il fatto che sia censurabile lo pensavamo anche prima, ma non ho capito se lei intenda che lo censuri. Comunque mi basta per capire che condividiamo l'idea che quelle parole usate dalla collega nei confronti del Partito Democratico utilizzino un linguaggio, dei modi e un significato per noi inaccettabile.

Vorrei, però, aggiungere che io non condivido l'aggiunta che lei ha fatto per l'intervento dell'onorevole Ceccanti, che immagino avrà modo di difendere se stesso meglio di come possa fare io, perché vorrei ricordarle che l'onorevole Ceccanti ha indicato un preciso reato del codice penale ascrivibile ad un comportamento del Ministro Salvini, il quale, come lei avrà, immagino, potuto verificare dalle cronache di questi mesi, ha effettivamente in questi mesi indossato abiti della polizia di Stato, con le insegne e le mostrine della polizia di Stato, che sono precisamente indicate nel codice penale come fattispecie di condotta penale, esattamente come ha indicato l'onorevole Ceccanti. Questa è cosa assai diversa, perché l'onorevole Ceccanti ha indicato uno specifico di una condotta penale così descritta dal codice e riferita a episodi riscontrabili in innumerevoli fotografie di cui si fa vanto il Ministro Salvini.

La collega del MoVimento 5 Stelle non può, in alcun modo, e la invitiamo a farlo, la collega del MoVimento 5 Stelle, a scrivere fatti dettagliati, con dovizia di particolari, riferibili a questo gruppo, riconducibili a tali condotte penali. Per cui la ringrazio per aver esaminato il caso, non ho capito alla fine se il suo giudizio finale sia pilatesco o se abbia censurato quelle parole, ma non accetto la parificazione con quanto qui espresso dall'onorevole Ceccanti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

SIMONE BALDELLI (FI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Su cosa?

SIMONE BALDELLI (FI). Presidente, poc'anzi, subito dopo il voto, i colleghi della maggioranza hanno applaudito a commento del voto, immagino un applauso liberatorio dopo diverse ore in cui hanno assistito sostanzialmente muti alle rimostranze dell'opposizione. Poi c'è stato un altro applauso, al quale ho partecipato molto volentieri, invece, quello che lei ha sollecitato in relazione alla nascita della figlia del presidente D'Uva e, quindi, di questo mi rallegro in quest'Aula, per questa lieta notizia, col presidente D'Uva e con la sua consorte.

Vede, Presidente, c'è poco da applaudire quando una legge di bilancio viene approvata con queste modalità. Lo voglio sottolineare per i colleghi della maggioranza, perché una legge di bilancio approvata così, con la questione di fiducia, senza essere mai stata esaminata davvero dal Parlamento, né dalle Commissioni, né tanto meno dall'Assemblea, può portare diciamo a un risultato di natura politica, ma dal punto di vista della dignità del Parlamento non c'è nulla da applaudire, colleghi, non c'è nulla da applaudire.

Mi permetto, visto che siamo alla fine dell'anno, Presidente, di fare anche gli auguri per il prossimo anno a lei e ai colleghi, e un ringraziamento particolare, come è costume che si faccia, al personale della Camera (Applausi), al Segretario generale, ai consiglieri e a tutta l'Amministrazione che sostiene quotidianamente con imparzialità e competenza l'attività legislativa di questo organo parlamentare. Un augurio che questo organo, questa Camera, possa continuare a lavorare con dignità, molto meglio di come è stato fino ad oggi, anche nella percezione del popolo italiano, che troppo spesso ne ha una visione distorta e sbagliata, perché troppo spesso è facile dare del lavoro di questo Parlamento un'immagine assolutamente negativa, assolutamente sbagliata, assolutamente lontana dalla realtà. Ed è compito anche suo, Presidente, grazie alla visibilità che il ruolo che ella ricopre le dà, quello di mettere i puntini sulle “i” quando del Parlamento si parla male e a sproposito, quando si raccontano balle e quando questo non lo fanno soltanto, magari, dei giornali o qualcuno che è fuori dal Parlamento, ma purtroppo in maniera autolesionista lo fanno anche alcune forze politiche (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Grazie. Faccio anch'io gli auguri a tutti voi di buon anno e gli auguri a tutti gli uffici della Camera, che quotidianamente fanno un lavoro straordinario (Applausi).

TERESA MANZO (M5S). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TERESA MANZO (M5S). Grazie, Presidente. Vorrei chiarire questa situazione. Come ha detto lei, nelle mie dichiarazioni ho detto una determinata cosa e non era riferita prettamente al Partito Democratico. Il girarmi verso la mia destra, come lei ha anche evidenziato dal video, è stato un gesto di riflesso, in quanto sono stata disturbata in tutto il percorso del mio discorso, come sta avvenendo in questo momento. Quindi, tengo a precisare questa cosa nella correttezza e nella trasparenza del discorso. Grazie Presidente e auguro a tutti buon anno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

STEFANO CECCANTI (PD). Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

STEFANO CECCANTI (PD). Grazie, Presidente. La categoria degli eccessi polemici, da lei a me rimproverata, non ha nessuna base regolamentare. L'articolo 59 utilizza come categoria “parole sconvenienti” oppure “turbamento con il proprio contegno della libertà della discussione”: casomai potreste dire che sono parole sconvenienti, ma potete arrivare a dire che sono parole sconvenienti sostenere una tesi politica e giuridica? Cioè, sostenere che un Ministro commette un reato? Qui ciascuno di noi è coperto… (Dai banchi del gruppo del Partito Democratico si leva una voce: Presidente, sta parlando!)

PRESIDENTE. Sto ascoltando (Dai banchi del gruppo del Partito Democratico si leva una voce: no, non è vero!)… Sto ascoltando.

STEFANO CECCANTI (PD). Mi ripeto: io ho esposto una tesi. A questa tesi - che è opinabile come tutte le tesi che qui esponiamo, tesi politica e giuridica che il Ministro abbia commesso un reato - si replica con interventi dell'altra parte politica, che sostiene che reato non è. Ma non si può dire che è eccesso polemico sostenere una tesi del genere, perché altrimenti lei comprime in maniera assolutamente indebita, oggi, il mio diritto di critica, che sta nell'articolo 68 della Costituzione, e, domani, domani un diritto di chiunque di noi.

Chiunque di noi ha il diritto di sostenere una precisa tesi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), non di fare accuse indistinte, ma di sostenere una precisa tesi. Per cui io capisco l'esigenza un po' cerchiobottista, per la quale, dovendo criticare un parlamentare della maggioranza, bisogna criticarne uno dell'opposizione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), ma questo non ha niente a che fare con la sua funzione e con l'inventare creativamente categorie che non hanno base regolamentare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Deputato Ceccanti, mi consenta di dirle una cosa. Primo, parto dal suo “cerchiobottista”, perché non è assolutamente questo l'intento. Perché già ieri, dopo l'intervento sul Regolamento del deputato Fiano su ciò che aveva detto nel suo intervento la deputata Manzo, dopo che è intervenuto lei, io ho sentito una cosa simile rispetto a ergersi a giudice sul codice penale, cosa che penso debbano fare i magistrati. Sul tono politico acceso, non è assolutamente censurabile, stavo descrivendo il contesto, così come ho descritto il contesto della deputata Manzo, ma non era censurabile il tono politico acceso, quindi da questo punto di vista concordo con lei, non si censurano i toni politicamente accesi. Il punto è che, ad un tratto del suo intervento, ha imputato al Ministro Salvini il reato di cui all'articolo 498 del codice penale (Commenti della deputata Ascani). E si può fare allora anche quello della Manzo.

Comunque questa è la mia idea, non so se ci siamo compresi (Commenti della deputata Ascani). Io sto parlando con Ceccanti, Ascani: Ceccanti si sta rivolgendo a me, se vuole prenda la parola e possiamo riparlarne. Prego.

STEFANO CECCANTI (PD). Noi, in questo Parlamento, chiunque di noi, non può formulare nei confronti di un membro del Governo l'accusa di… L'accusa, perché non siamo giudici! È un'accusa politica. Cioè, non è coperto dall'articolo 68 che io oggi critichi il Ministro Salvini dicendo che ha violato il codice, e non è coperto domani uno di loro che un eventuale Governo di tipo diverso…

PRESIDENTE. Tutti siamo coperti dall'articolo 68!

STEFANO CECCANTI (PD). Quindi io posso affermare che un Ministro commette un reato: non sono mica un giudice, è una critica politica, è coperta dall'articolo… Questa è un'innovazione… Non si è mai sentito dire che in un'Aula parlamentare non si possa rivolgere una critica politica e giuridica ad un qualsiasi Ministro di violare un articolo. Non esiste!

PRESIDENTE. Non so se ci siamo compresi (Commenti della deputata Ascani)...

STEFANO CECCANTI (PD). Non ci siamo capiti, Presidente, perché…

PRESIDENTE. Ascani, sto parlando con Ceccanti.

STEFANO CECCANTI (PD). …la mia domanda è: l'articolo 68 della Costituzione consente a ciascuno di noi, senza che lei sindachi il diritto, di dire che un membro del Governo viola un preciso articolo del codice, sì o no?

PRESIDENTE. Lei può dire ciò che vuole in quest'Aula, però sta a me il dovere o il diritto, nel momento in cui faccio delle valutazioni, di dire la mia e di richiamare ad una correttezza. Punto. È tutto qui.

ENRICO BORGHI (PD). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Borghi, andiamo avanti all'infinito. Ne ha facoltà.

È rispetto al Regolamento o rispetto al mio giudizio?

ENRICO BORGHI (PD). Presidente, vedo che lei non si dismette dalla sua volontà di fare il processo alle intenzioni ai miei interventi.

PRESIDENTE. Dopo questi due giorni…

ENRICO BORGHI (PD). Volevo solo approfittare della circostanza per dire due cose, anzi per dirne una: nonostante il fatto che le sue considerazioni finali abbiano reso immutata la nostra valutazione, che abbiamo avuto modo di esprimere nei suoi confronti nel corso di queste ore circa la parzialità e circa l'atteggiamento pilatesco, vogliamo approfittare della circostanza per augurare a lei e alla sua famiglia, a tutti i dipendenti della Camera, a tutti i colleghi un buon anno. Credo ne abbiamo tutti quanti bisogno (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ricambio, con affetto.

EMANUELE FIANO (PD). Adesso non esageriamo…

PRESIDENTE. L'affetto va bene comunque, in ogni caso.

SIMONE BALDELLI (FI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Deputato Baldelli, su cosa?

SIMONE BALDELLI (FI). Sull'articolo 59, Presidente.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SIMONE BALDELLI (FI). Perché io credo che… Adesso lei ha voluto venire incontro ad una richiesta avanzata dai colleghi del PD nella giornata di ieri. Io credo che lei abbia fatto anche uno sforzo, da parte sua, di approfondimento di questa vicenda; però l'articolo 59 dice: “Se un deputato pronunzia parole sconvenienti, oppure turba col suo contegno la libertà delle discussioni o l'ordine della seduta, il Presidente lo richiama nominandolo”. Questo, così come è scritto, è un articolo che palesemente interviene in relazione ai poteri del Presidente che sono relativi all'andamento della seduta: poco senso ha rinviare al giorno dopo un approfondimento su un fatto o su parole che sono state pronunziate nella seduta precedente.

Intanto io non credo che il Presidente, oltre a dover dirigere i lavori della Camera e a rappresentare la Camera, debba diventare l'elemento di sindacato sul merito di ciò che un parlamentare dice o non dice: perché altrimenti, Presidente, lei non esce vivo, perché qualsiasi critica politica che supera le righe viene sollevata di fronte ad un giudice che viene individuato nella sua figura; mentre lei non è un giudice, lei è un Presidente, che presiede i lavori. La convenienza o la sconvenienza delle parole pronunciate, non l'offensività, è relativa al fatto che ella deve avere, oltre che il rispetto tra i gruppi, come primo obiettivo l'andamento ordinato della seduta, e che quindi queste parole, citando il Regolamento, non tubino la libertà delle discussioni o l'ordine della seduta.

Il che significa che, se ci si comincia ad insultare vicendevolmente, questo Parlamento si trasforma in un mercato, oppure in uno stadio, oppure in un luogo di rissa, ciò che lei ha segnatamente il dovere di evitare.

Per questo io credo, Presidente, che sia un errore fare il ricorso al Presidente ogni qual volta ci sia un momento di tensione tra i gruppi: perché, Presidente, se dovessimo prendere per buona questa linea, troppe ne dovremmo dire noi, con tutto quello che ci hanno detto anche i suoi colleghi di partito nella scorsa legislatura, e, in alcuni casi, anche in questa. Io credo che lei non debba essere considerato un giudice del contenuto degli interventi, ma lei debba valutare la sconvenienza o meno delle parole che si pronunciano in ordine all'andamento dei lavori; e nel caso in cui decida che le parole sono sconvenienti, richiamarlo subito, non il giorno dopo, il collega che pronunci le frasi sconvenienti.

Questo perché altrimenti lei diventa involontariamente - lei o chi per lei, il Vicepresidente di turno - protagonista di un dibattito sul quale viene chiamato ad esprimere un giudizio di merito, cosa che non può e non deve avvenire in nessun caso, perché il confronto tra i gruppi deve essere lasciato al confronto tra i gruppi. È apprezzabile, per esempio, che se c'è un provvedimento, ma a maggior ragione con i tempi non contingentati, e un gruppo dice qualcosa di offensivo, o che viene considerato offensivo da parte di un gruppo, non il richiamo al Presidente come maestro di scuola, ma che il gruppo che si sente offeso metta in campo tutte le azioni per fare in maniera che questo non succeda. Poi c'è il giurì d'onore nei casi specifici, ci sono tanti altri strumenti; e solo in casi estremi si ricorre all'intervento del Presidente.

Per cui io credo che, con buonsenso e con giudizio, si debba evitare di tirare la Presidenza nello scontro dei gruppi, specie quando vengono espresse opinioni politiche, seppur forti. Perché è chiaro che di fronte a qualunque critica politica, anche violenta, ciascuno può sentirsi offeso; ma la valutazione della sconvenienza delle parole espresse appartiene al Presidente, per fare in modo che la seduta possa andare avanti e non si trasformi in una rissa costante e continua.

PRESIDENTE. Deputato Baldelli, capisco perfettamente il senso generale di ciò che dice, perché se dobbiamo stare qui a sindacare l'intervento non se ne esce più. Sta bene, siamo d'accordo. Il riferimento all'articolo che lei ha fatto è chiaro, però in quella situazione specifica, nel momento in cui un deputato del Partito Democratico chiede una specifica di questo tipo, si può anche tranquillamente andare al giorno dopo, nel momento in cui non era chiaro il soggetto dell'intervento. Dopo che è stato chiarito il soggetto, si può fare una valutazione, e questo è nelle mie prerogative, ma chiaramente…

STEFANO CECCANTI (PD). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

STEFANO CECCANTI (PD). Lei ha preso l'iniziativa successivamente, su richiesta di nessuno.

PRESIDENTE. Perché nel momento in cui sto facendo una valutazione, e io ho ascoltato il suo intervento, e ho rivisto anche il suo intervento, secondo me, era un intervento di un'altra tipologia, però che andava in quel meccanismo. Ho analizzato anche altri due interventi, in cui avevo sentito parlare di “truffa”, “truffatori”: non ho valutato di riportarli qui, perché non era il caso.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Mario Perantoni. Ne ha facoltà.

MARIO PERANTONI (M5S). Presidente, solo qualche minuto perché ho sentito l'esigenza di ricordare in quest'Aula un fatto gravissimo che si è verificato l'antivigilia di Natale ad Alghero: una mamma di quarant'anni, Michela Fiori, è stata uccisa. Lascia due bambini, uno di 10 e uno di 12 anni. È stata uccisa dal marito, ed è l'ennesima tragedia che colpisce le donne, che colpisce una città come Alghero, che colpisce tutta l'Italia, che colpisce i sardi. È l'occasione per ribadire, ancora una volta, la necessità che tutti noi ci attiviamo il più possibile affinché tutte le istituzioni facciano il possibile per arrivare a prevenire queste tragedie. Credo che siamo tutti un po' stanchi di venire in quest'Aula e ricordare questi fatti. Finché ci saranno ritengo che sia opportuno farlo per stimolare sempre tutti noi alla massima vigilanza e al massimo impegno per cercare che vengano appunto impediti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Mercoledì 9 gennaio 2019 - Ore 11:

1. Discussione sulle linee generali dei progetti di legge:

S. 659 - D'INIZIATIVA DEL SENATORE PETROCELLI: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione culturale e di istruzione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Montenegro, fatto a Roma il 15 aprile 2014 (Approvata dal Senato). (C. 1389)

Relatore: ROMANIELLO.

S. 676 - D'INIZIATIVA DEL SENATORE PETROCELLI: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica fra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica popolare democratica del Laos, fatto a Bangkok il 17 febbraio 2003 (Approvata dal Senato). (C. 1390)

Relatrice: EMILIOZZI.

S. 772 - Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Giappone concernente il trasferimento di equipaggiamenti e di tecnologia di difesa, fatto a Tokyo il 22 maggio 2017 (Approvato dal Senato). (C. 1391)

Relatore: FORMENTINI.

(ore 15)

2. Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

(ore 16)

3. Seguito della discussione dei progetti di legge:

S. 659 - D'INIZIATIVA DEL SENATORE PETROCELLI: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione culturale e di istruzione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Montenegro, fatto a Roma il 15 aprile 2014 (Approvata dal Senato). (C. 1389)

Relatore: ROMANIELLO.

S. 676 - D'INIZIATIVA DEL SENATORE PETROCELLI: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica fra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica popolare democratica del Laos, fatto a Bangkok il 17 febbraio 2003 (Approvata dal Senato). (C. 1390)

Relatrice: EMILIOZZI.

S. 772 - Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Giappone concernente il trasferimento di equipaggiamenti e di tecnologia di difesa, fatto a Tokyo il 22 maggio 2017 (Approvato dal Senato). (C. 1391)

Relatore: FORMENTINI.

La seduta termina alle 17,10.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 1 la deputata Terzoni ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 3 la deputata Marzana ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 5 il deputato Madia ha segnalato che non è riuscito ad astenersi dal voto;

nella votazione n. 5 i deputati Zanichelli e Zoffili hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 6 il deputato Zanichelli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 13 il deputato Mariani ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nelle votazioni dalla n. 13 alla n. 15 il deputato Cataldi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 16 il deputato Bignami ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 17 il deputato Mollicone ha segnalato che non è riuscito a votare;

nella votazione n. 18 il deputato Mollicone ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 21 il deputato Giacomoni ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nelle votazioni dalla n. 22 alla n. 24 il deputato Vianello ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 25 la deputata De Giorgi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nelle votazioni nn. 26 e 27 il deputato Pella ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 28 la deputata Fiorini ha segnalato che non è riuscita ad astenersi dal voto;

nella votazione n. 29 la deputata Legnaioli ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 30 i deputati Morassut e Marrocco hanno segnalato che non sono riusciti ad astenersi dal voto;

nella votazione n. 31 il deputato Baratto ha segnalato che non è riuscito ad astenersi dal voto;

nella votazione n. 31 la deputata Barzotti ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 32 i deputati Zoffili e Tateo hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 35 il deputato Zoffili ha segnalato che ha erroneamente votato a favore mentre avrebbe voluto votare contro;

nella votazione n. 36 la deputata Terzoni ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nelle votazioni dalla n. 36 alla n. 40 il deputato Cataldi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 39 il deputato Sarro ha segnalato non è riuscito a votare;

nella votazione n. 40 il deputato Cominardi ha segnalato che ha erroneamente votato a favore mentre avrebbe voluto votare contro;

nella votazione n. 40 il deputato Bellachioma ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 41 il deputato Baratto ha segnalato che non è riuscito ad astenersi dal voto;

nelle votazioni nn. 42, 43 e 45 il deputato Bond ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 44 il deputato Bignami ha segnalato che non è riuscito ad astenersi dal voto;

nella votazione n. 44 il deputato Zanichelli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 47 il deputato D'Ettore ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 47 il deputato Baratto ha segnalato che non è riuscito a votare;

nella votazione n. 47 il deputato Federico ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 48 il deputato Caffaratto ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 49 il deputato Fatuzzo ha segnalato che non è riuscito a votare;

nella votazione n. 50 i deputati Marin e Versace hanno segnalato che non sono riusciti ad astenersi dal voto;

nella votazione n. 53 il deputato D'Ippolito ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nelle votazioni dalla n. 53 alla n. 55 il deputato Cataldi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nelle votazioni dalla n. 53 alla n. 56 il deputato Sasso ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 54 i deputati Russo, Baratto, Gadda e Gariglio hanno segnalato che non sono riusciti ad astenersi dal voto;

nella votazione n. 54 i deputati Gobbato, Ermellino e Barzotti hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 55 il deputato Tasso ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 57 i deputati Zanella e Biancofiore hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 57 la deputata Lazzarini ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 58 i deputati Sasso, Lazzarini e Vinci hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 59 la deputata Lazzarini ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nelle votazioni dalla n. 61 alla n. 91 il deputato Mollicone ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nelle votazioni nn. 62 e 63 il deputato Lovecchio ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 67 il deputato Capitanio ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nelle votazioni nn. 71 e 72 la deputata Elisa Tripodi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nelle votazioni dalla n. 71 alla n. 80 la deputata Barzotti ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 72 la deputata Maccanti ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nelle votazioni dalla n. 73 alla n. 75 il deputato Zoffili ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 75 la deputata Marrocco ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nelle votazioni dalla n. 75 alla n. 78 la deputata Giordano ha segnalato che non è riuscita a votare;

nella votazione n. 77 la deputata Raffa ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nelle votazioni dalla n. 84 alla n. 86 la deputata Termini ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nelle votazione dalla n. 85 alla n. 91 il deputato Cataldi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 88 il deputato Bazzaro ha segnalato che non è riuscito a votare;

nella votazione n. 90 il deputato Baratto ha segnalato che ha erroneamente votato a favore.

nelle votazioni dalla n. 91 alla n. 95 la deputata Frate ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 92 la deputata Murelli ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 92 il deputato Colaninno ha segnalato che ha erroneamente votato a contro

nella votazione n. 92 il deputato Mollicone ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nelle votazioni nn. 96 e 97 il deputato Mariani ha segnalato che non è riuscito a votare;

nelle votazioni dalla n. 96 alla n. 103 il deputato Trizzino ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 100 la deputata Carnevali ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 102 i deputati Furgiuele e De Giorgi hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale Ddl 1334-B - odg 9/2 489 488 1 245 189 299 23 Resp.
2 Nominale odg 9/1334-B/10 495 495 0 248 190 305 21 Resp.
3 Nominale odg 9/1334-B/11 494 402 92 202 98 304 21 Resp.
4 Nominale odg 9/1334-B/12 498 489 9 245 184 305 21 Resp.
5 Nominale odg 9/1334-B/14 498 405 93 203 99 306 21 Resp.
6 Nominale odg 9/1334-B/16 500 500 0 251 193 307 20 Resp.
7 Nominale odg 9/1334-B/17 496 496 0 249 193 303 20 Resp.
8 Nominale odg 9/1334-B/18 497 341 156 171 27 314 20 Resp.
9 Nominale odg 9/1334-B/20 497 415 82 208 111 304 20 Resp.
10 Nominale odg 9/1334-B/21 494 494 0 248 190 304 19 Resp.
11 Nominale odg 9/1334-B/22 497 495 2 248 97 398 18 Resp.
12 Nominale odg 9/1334-B/25 491 489 2 245 187 302 18 Resp.
13 Nominale odg 9/1334-B/26 483 483 0 242 186 297 18 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale odg 9/1334-B/27 484 479 5 240 170 309 18 Resp.
15 Nominale odg 9/1334-B/29 487 487 0 244 185 302 18 Resp.
16 Nominale odg 9/1334-B/30 487 487 0 244 187 300 18 Resp.
17 Nominale odg 9/1334-B/31 489 489 0 245 186 303 18 Resp.
18 Nominale odg 9/1334-B/32 484 484 0 243 181 303 18 Resp.
19 Nominale odg 9/1334-B/34 495 419 76 210 89 330 18 Resp.
20 Nominale odg 9/1334-B/35 495 494 1 248 186 308 18 Resp.
21 Nominale odg 9/1334-B/36 489 488 1 245 184 304 18 Resp.
22 Nominale odg 9/1334-B/37 500 399 101 200 90 309 18 Resp.
23 Nominale odg 9/1334-B/38 488 385 103 193 79 306 19 Resp.
24 Nominale odg 9/1334-B/39 483 480 3 241 180 300 19 Resp.
25 Nominale odg 9/1334-B/40 487 485 2 243 183 302 19 Resp.
26 Nominale odg 9/1334-B/41 486 481 5 241 93 388 19 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nominale odg 9/1334-B/43 486 395 91 198 94 301 19 Resp.
28 Nominale odg 9/1334-B/44 471 471 0 236 180 291 19 Resp.
29 Nominale odg 9/1334-B/47 484 413 71 207 113 300 19 Resp.
30 Nominale odg 9/1334-B/48 472 409 63 205 115 294 19 Resp.
31 Nominale odg 9/1334-B/51 471 389 82 195 94 295 18 Resp.
32 Nominale odg 9/1334-B/53 462 462 0 232 171 291 18 Resp.
33 Nominale odg 9/1334-B/55 469 469 0 235 172 297 18 Resp.
34 Nominale odg 9/1334-B/56 474 472 2 237 173 299 18 Resp.
35 Nominale odg 9/1334-B/57 476 475 1 238 176 299 18 Resp.
36 Nominale odg 9/1334-B/60 476 476 0 239 178 298 19 Resp.
37 Nominale odg 9/1334-B/61 472 472 0 237 177 295 19 Resp.
38 Nominale odg 9/1334-B/62 481 413 68 207 90 323 19 Resp.
39 Nominale odg 9/1334-B/63 483 478 5 240 174 304 19 Resp.


INDICE ELENCO N. 4 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nominale odg 9/1334-B/64 478 477 1 239 175 302 19 Resp.
41 Nominale odg 9/1334-B/66 475 401 74 201 101 300 19 Resp.
42 Nominale odg 9/1334-B/67 475 474 1 238 174 300 19 Resp.
43 Nominale odg 9/1334-B/71 468 467 1 234 168 299 19 Resp.
44 Nominale odg 9/1334-B/73 459 457 2 229 160 297 19 Resp.
45 Nominale odg 9/1334-B/79 473 453 20 227 152 301 19 Resp.
46 Nominale odg 9/1334-B/115 472 470 2 236 169 301 19 Resp.
47 Nominale odg 9/1334-B/116 466 462 4 232 166 296 19 Resp.
48 Nominale odg 9/1334-B/120 468 467 1 234 169 298 18 Resp.
49 Nominale odg 9/1334-B/121 466 466 0 234 170 296 18 Resp.
50 Nominale odg 9/1334-B/122 466 465 1 233 103 362 18 Resp.
51 Nominale odg 9/1334-B/126 465 464 1 233 169 295 18 Resp.
52 Nominale odg 9/1334-B/128 465 463 2 232 163 300 18 Resp.


INDICE ELENCO N. 5 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nominale odg 9/1334-B/135 468 465 3 233 160 305 18 Resp.
54 Nominale odg 9/1334-B/151 457 408 49 205 116 292 18 Resp.
55 Nominale odg 9/1334-B/154 473 472 1 237 171 301 18 Resp.
56 Nominale odg 9/1334-B/155 467 464 3 233 168 296 18 Resp.
57 Nominale odg 9/1334-B/157 463 461 2 231 86 375 18 Resp.
58 Nominale odg 9/1334-B/158 461 458 3 230 159 299 18 Resp.
59 Nominale odg 9/1334-B/160 463 390 73 196 87 303 18 Resp.
60 Nominale odg 9/1334-B/161 467 392 75 197 87 305 18 Resp.
61 Nominale odg 9/1334-B/162 465 464 1 233 161 303 19 Resp.
62 Nominale odg 9/1334-B/163 469 467 2 234 163 304 18 Resp.
63 Nominale odg 9/1334-B/164 465 459 6 230 152 307 18 Resp.
64 Nominale odg 9/1334-B/165 460 458 2 230 154 304 18 Resp.
65 Nominale odg 9/1334-B/166 466 465 1 233 160 305 18 Resp.


INDICE ELENCO N. 6 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 78)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
66 Nominale odg 9/1334-B/167 465 464 1 233 162 302 18 Resp.
67 Nominale odg 9/1334-B/168 465 464 1 233 157 307 18 Resp.
68 Nominale odg 9/1334-B/169 464 463 1 232 159 304 18 Resp.
69 Nominale odg 9/1334-B/170 464 463 1 232 160 303 18 Resp.
70 Nominale odg 9/1334-B/172 461 461 0 231 156 305 17 Resp.
71 Nominale odg 9/1334-B/173 450 450 0 226 155 295 17 Resp.
72 Nominale odg 9/1334-B/175 445 444 1 223 150 294 17 Resp.
73 Nominale odg 9/1334-B/177 445 445 0 223 151 294 17 Resp.
74 Nominale odg 9/1334-B/179 440 440 0 221 146 294 17 Resp.
75 Nominale odg 9/1334-B/181 446 446 0 224 146 300 17 Resp.
76 Nominale odg 9/1334-B/182 453 453 0 227 149 304 17 Resp.
77 Nominale odg 9/1334-B/183 444 443 1 222 80 363 17 Resp.
78 Nominale odg 9/1334-B/184 448 446 2 224 144 302 17 Resp.


INDICE ELENCO N. 7 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 79 AL N. 91)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
79 Nominale odg 9/1334-B/185 450 450 0 226 147 303 17 Resp.
80 Nominale odg 9/1334-B/186 454 454 0 228 149 305 17 Resp.
81 Nominale odg 9/1334-B/190 449 447 2 224 145 302 17 Resp.
82 Nominale odg 9/1334-B/192 451 430 21 216 124 306 17 Resp.
83 Nominale odg 9/1334-B/199 455 449 6 225 139 310 17 Resp.
84 Nominale odg 9/1334-B/200 445 444 1 223 140 304 17 Resp.
85 Nominale odg 9/1334-B/205 446 445 1 223 143 302 17 Resp.
86 Nominale odg 9/1334-B/206 440 378 62 190 73 305 17 Resp.
87 Nominale odg 9/1334-B/208 448 383 65 192 77 306 17 Resp.
88 Nominale odg 9/1334-B/210 445 444 1 223 143 301 17 Resp.
89 Nominale odg 9/1334-B/211 449 448 1 225 143 305 17 Resp.
90 Nominale odg 9/1334-B/213 451 450 1 226 145 305 18 Resp.
91 Nominale odg 9/1334-B/220 446 444 2 223 147 297 17 Resp.


INDICE ELENCO N. 8 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 92 AL N. 104)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
92 Nominale odg 9/1334-B/221 446 444 2 223 143 301 17 Resp.
93 Nominale odg 9/1334-B/222 450 446 4 224 146 300 17 Resp.
94 Nominale odg 9/1334-B/223 455 453 2 227 150 303 17 Resp.
95 Nominale odg 9/1334-B/224 458 455 3 228 82 373 17 Resp.
96 Nominale odg 9/1334-B/225 455 453 2 227 149 304 17 Resp.
97 Nominale odg 9/1334-B/230 452 451 1 226 148 303 17 Resp.
98 Nominale odg 9/1334-B/233 454 453 1 227 150 303 17 Resp.
99 Nominale odg 9/1334-B/234 450 450 0 226 147 303 17 Resp.
100 Nominale odg 9/1334-B/235 453 426 27 214 117 309 17 Resp.
101 Nominale odg 9/1334-B/240 445 444 1 223 145 299 17 Resp.
102 Nominale odg 9/1334-B/241 434 433 1 217 138 295 17 Resp.
103 Nominale odg 9/1334-B/242 441 381 60 191 77 304 17 Resp.
104 Nominale Ddl 1334-B - voto finale 383 383 0 192 313 70 16 Appr.