Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Resoconti delle Giunte e Commissioni

Vai all'elenco delle sedute >>

CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 ottobre 2018
75.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2018 (C. 1201 Governo).

RELAZIONE APPROVATA

  La I Commissione (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni),
   esaminato il disegno di legge C. 1201, recante «Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2018»;
   rilevato come il provvedimento non faccia riferimento ad atti normativi dell'Unione europea attinenti ai profili di competenza della I Commissione,
  delibera di

RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

Pag. 71

ALLEGATO 2

Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017 (Doc. LXXXVII, n. 1).

PARERE APPROVATO

  La I Commissione (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni),
   esaminata, per gli aspetti di propria competenza, la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017 (Doc. LXXXVII, n. 1);
   preso atto dei contenuti della Relazione, la quale è stata predisposta dal precedente Governo e trasmessa alla Camera al termine della passata Legislatura,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

Pag. 72

ALLEGATO 3

5-00737 Sisto e Zanella: Sulle misure intraprese per il ripristino del presidio di polizia ferroviaria nella stazione di Milano Rogoredo.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, On.li Deputati,
  la problematica segnalata dagli onorevoli interroganti, relativa al degrado dell'area conosciuta anche come «boschetto di Rogoredo», ritrovo e dimora di tossicodipendenti e di spacciatori di sostanze stupefacenti, è ben nota alle Autorità di Pubblica sicurezza.
  Sin dall'anno 2015, la Prefettura di Milano ha coordinato con diversi enti lo sviluppo di una strategia di intervento che prevede, da un lato, ripetuti servizi di contrasto dei fenomeni criminali, dall'altro la realizzazione di opere strutturali mirate ad una complessiva riqualificazione della zona.
  In particolare, la Società RFI ha programmato interventi di carattere strutturale, con lavori che avranno termine entro il corrente mese di ottobre, riguardanti la tamponatura degli accessi, la realizzazione di barriere anti-attraversamento in prossimità dei binari, la costruzione di un muro lungo seicento metri, l'implementazione del sistema di videosorveglianza, con l'installazione di altre 60 telecamere.
  Per quanto riguarda il versante del contrasto allo spaccio di stupefacenti, nell'area in questione nel periodo 1o gennaio-31 agosto 2018, la Questura di Milano ha controllato 787 persone e 4223 veicoli. Sanzionate amministrativamente 38 persone per il consumo di stupefacenti, arrestate 33 persone con il sequestro di circa 500 grammi di sostanza stupefacente. In esito a tali attività di controllo sono stati, inoltre, adottati dal Questore di Milano 113 rimpatri con il foglio di via.
  A sua volta, l'Arma dei Carabinieri, dall'inizio dell'anno, ha deferito, all'Autorità Giudiziaria 25 persone (di cui 5 in stato di arresto) avanzando, inoltre, al Questore 46 proposte per remissione del foglio di via obbligatorio nei confronti di assuntori non residenti.
  La problematica evidenziata nell'atto di sindacato ispettivo è stata, da ultimo, esaminata nella seduta del 28 settembre scorso del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, alla presenza del Ministro dell'Interno che ha confermato l'impegno per una più incisiva attività di prevenzione e di contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti nelle aree del parco, allo scopo di addivenire ad una risoluzione definitiva della problematica assicurando il sostegno a specifiche progettualità del Comune di Milano.
  Nell'affrontare la specifica questione posta dagli interroganti, ricordo che il Posto di Polizia Ferroviaria nella stazione di Milano Rogoredo è stato chiuso nel mese di agosto 2004, in ragione dei volumi di traffico ferroviario di quel periodo.
  Tale scelta, nel previsto processo di riorganizzazione degli uffici e delle specialità della Polizia di Stato, è stata rivalutata in relazione alle crescenti esigenze di sicurezza e alle prospettive di sviluppo dello scalo. Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha deciso, quindi, di ripristinare il Posto di Polizia Ferroviaria presso lo scalo di Rogoredo, che sarà dotato di un organico di 18 dipendenti. In tal senso sono già state intraprese le iniziative necessarie con le competenti articolazioni Pag. 73del Gruppo FS Italiane per l'individuazione dei locali che ospiteranno il nuovo presidio.
  Nelle more della istituzione del nuovo reparto, l'organico della Polfer di Milano Lambrate, che dal 2004 ha assorbito la competenza territoriale sullo scalo di Rogoredo, sarà potenziato nei prossimi giorni con l'assegnazione di 2 unità che si aggiungeranno all'organico effettivo, pari a 33 unità, con ciò consentendo un aumento dei controlli con riferimento all'area ferroviaria oggetto della presente interrogazione.
  Signor Presidente, onorevoli Deputati, concludo assicurando che la linea di intervento che il Governo intende portare avanti con assoluta determinazione è volta ad incrementare il numero del personale delle Forze dell'ordine attraverso un piano di assunzioni, a partire dalla prossima legge di bilancio, che permetterà di potenziare i presidi esistenti e bloccare la sforbiciata alle «specialità» delle forze di polizia portata avanti dal Governo precedente.
  Nessun arretramento, nessun passo indietro è possibile sul piano del diritto alla sicurezza dei cittadini; l'obiettivo primario che intendiamo tenacemente perseguire è quello di garantire in maniera sempre più adeguata, in tutto il Paese, la capacità operatività delle forze di polizia nelle sue diverse componenti.

Pag. 74

ALLEGATO 4

5-00738 Migliore e Pizzetti: Misure di sicurezza straordinarie sulla tratta ferroviaria Milano-Cremona-Mantova.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, Onorevoli Deputati,
  posso confermare che, nella seduta del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica svoltasi a Milano il 28 settembre scorso, il Presidente della Regione Lombardia ha richiamato l'attenzione del Ministro dell'interno sul tema della sicurezza degli utenti del trasporto ferroviario regionale e sulle aggressioni in danno del personale viaggiante.
  Il Presidente Fontana ha evidenziato, in particolare, che gli sforzi sino ad ora compiuti dalla società Trenord, quali il ricorso ai servizi di vigilanza privata e gli investimenti per la videosorveglianza, sono stati importanti, ma non risolutivi, e pertanto ha auspicato una maggiore presenza delle Forze di Polizia su determinate tratte ferroviarie e in alcune fasce orarie più a rischio.
  Al riguardo, va precisato che il tema della sicurezza sui treni ed in ambito ferroviario in generale è alla costante attenzione del Ministero dell'interno e delle Forze di Polizia che svolgono sull'intero territorio nazionale una scrupolosa attività di vigilanza e controllo, sia a bordo treno che nelle stazioni, per il contrasto di possibili episodi di violenza e criminalità.
  Nell'occasione, comunque, il Ministro Salvini ha confermato l'impegno a garantire maggiore sicurezza sul trasporto pubblico regionale, con un potenziamento delle Forze di Polizia in tutte le tratte ferroviarie ritenute più critiche.
  Faccio presente che, al fine di orientare al meglio l'impiego delle risorse e la presenza della Polizia a bordo treno, già viene effettuata, congiuntamente alle componenti delle imprese ferroviarie regionali, un'analisi mensile dei treni ritenuti «critici» sulla base dell'indice di delittuosità e dell'esposizione al rischio di tutte le tratte ferroviarie in esercizio.
  Con riferimento al fenomeno delle aggressioni segnalo alcuni dati: dall'inizio dell'anno sono stati denunciati 56 episodi sulla rete regionale, rispetto ai quali in 43 casi sono stati individuati gli autori, 23 dei quali stranieri erano stranieri.
  In particolare, per la tratta Milano-Cremona-Mantova, segnalata dagli Onorevoli interroganti, nel periodo 1o gennaio-7 ottobre sono stati effettuati 269 servizi scorte, per un totale di 538 unità di personale impiegato. Ciò ha consentito l'identificazione di 1.083 persone, 15 delle quali indagate in stato di libertà.
  I risultati complessivi scaturiti dall'azione del Compartimento Polizia Ferroviaria per la Lombardia vanno valutati alla luce di in un contesto particolarmente complesso ed articolato, come quello del trasporto regionale su ferro che vede circolare giornalmente 2.300 convogli ferroviari Trenord, con una media di 750.000 viaggiatori su 42 direttrici di marcia.
  L'obiettivo è, comunque, quello di elevare ulteriormente gli standards di sicurezza dei viaggiatori e del personale di bordo e, in proprio in tale direzione, come preannunciato dal Ministro Salvini qualche giorno fa, una spinta decisiva potrà derivare dall'attuazione dell'annunciato piano straordinario di potenziamento degli organici delle Forze di Polizia su tutto il territorio nazionale, che riguarderà anche la Specialità della Polizia Ferroviaria.

Pag. 75

ALLEGATO 5

5-00739 Macina ed altri: Sul rilascio delle autorizzazioni di pubblica sicurezza per l'apertura di sale da gioco nella regione Puglia.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, Onorevoli Deputati,
  come ricordato dagli interroganti, la Regione Puglia con legge regionale n. 43 del 13 dicembre 2013 ha, tra l'altro, disposto che l'autorizzazione all'esercizio delle sale da gioco venga concessa nel caso di ubicazioni in un raggio non inferiore a 500 metri da una serie di luoghi sensibili quali, in particolare, istituti scolastici, luoghi di culto, impianti sportivi, centri giovanili, eccetera.
  L'autorizzazione è concessa per cinque anni e può essere chiesto il rinnovo dopo la scadenza.
  In particolare, la disciplina introdotta dall'articolo 7 della legge regionale n. 43 del 2013 istituisce un nuovo procedimento amministrativo finalizzato ad accertare il rispetto delle distanze minime, i cui esiti costituiscono un vincolo per il Questore ai fini della positiva definizione del procedimento autorizzatorio.
  La legge regionale ha previsto un regime transitorio, della durata di 5 anni, per consentire agli esercenti di continuare la propria attività nei locali già in uso per mettere a loro disposizione un lasso di tempo adeguato per un eventuale riposizionamento degli stessi entro le predette distanze minime. Il periodo transitorio scadrà il 20 dicembre prossimo.
  Naturalmente, se la Regione Puglia dovesse varare una «moratoria», come ipotizzato dagli interroganti, le Autorità di P.S. non potranno che prenderne atto ed uniformarsi alla nuova disciplina legislativa.
  In tal caso il Ministero dell'interno non mancherebbe di fornire le specifiche direttive alle Prefetture e alle Questure della Puglia in ordine alle modifiche intervenute.
  Quanto al profilo dei controlli, si fa presente che le Questure e le Forze di polizia sviluppano una costante attività di vigilanza sugli esercizi di scommesse e giochi leciti, nonché sui locali dove sono installati apparecchi automatici da gioco. Ciò secondo il nuovo modello di svolgimento delle funzioni di polizia amministrativa di sicurezza che punta ad accentuare il momento del controllo dinamico nelle attività autorizzate, senza comunque tralasciare la dimensione dei controlli «statici» effettuati attraverso il rilascio dei prescritti titoli abilitativi.
  Più in generale, posso assicurare che il Governo, pone particolare e costante attenzione a tutte le iniziative legislative sulla materia della prevenzione e trattamento del gioco d'azzardo patologico nella prospettiva di coniugare sia la tutela della sicurezza pubblica, di pertinenza dello Stato, sia le rilevanti esigenze di prevenzione della ludopatia, affidate alle concorrenti discipline statali e regionali.

Pag. 76

ALLEGATO 6

5-00740 Donzelli e Prisco: Sull'assegnazione della sede agli ispettori di Polizia vincitori del concorso interno del 24 settembre 2013.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, Onorevoli Deputati,
  come ricordato dagli interroganti, con decreto del Capo della Polizia del 24 settembre 2013 è stato bandito il concorso per la nomina alla qualifica di vice ispettore della Polizia di Stato, basato su una ripartizione provinciale dei posti disponibili.
  A conclusione delle procedure concorsuali, il risultato è stato di 1.400 vincitori e 474 idonei non vincitori. Successivamente, considerata la grave carenza d'organico degli ispettori, il numero degli ammessi al corso di formazione è stato elevato a complessivi 1874, ricomprendendo anche tutti gli idonei.
  Dopo l'avvio dei 1.874 dipendenti al corso di formazione nei vari istituti di istruzione, sono state conferite le sedi di assegnazione, in conformità a quanto espressamente stabilito dall'articolo 11 del bando di concorso.
  L'assegnazione è avvenuta secondo lo scorrimento della graduatoria dalla prima posizione fino alla 1874a, garantendo la precedente sede di servizio a coloro che l'avevano indicata come prima preferenza, al netto delle 18 sedi nelle quali non erano previsti posti.
  Tale modalità di assegnazione ha comportato che 169 dipendenti, perdenti sede, sono stati assegnati o in una delle 10 province dagli stessi richieste, oppure in una provincia non richiesta.
  L'operato del Dipartimento della Pubblica Sicurezza si è conformato, pertanto, in modo puntuale al bando di concorso.
  L'interpretazione data a quanto espressamente statuito dall'articolo 11, ultimo capoverso, del bando di concorso (precedenza assoluta, fino ad esaurimento dei posti disponibili in ogni provincia, a coloro che hanno indicato come prima provincia di preferenza quella di provenienza), ha fatto sì che tali criteri siano riusciti a contenere in modo fisiologico «al minimo» i cosiddetti perdenti sede.
  Pertanto, tenuto conto che entro la fine dell'anno in corso o agli inizi del 2019, i perdenti sede verranno progressivamente riavvicinati, così come da impegno preso dall'Amministrazione, si è ritenuto antieconomico interporre appello alle sfavorevoli sentenze in questione da parte del T.A.R.
  In conclusione, nei confronti dei 169 vice ispettori «perdenti sede» l'Amministrazione ha già fornito disponibilità a valutare positivamente le istanze di trasferimento per il rientro in sede; tale processo, già iniziato con il trasferimento di 25 dipendenti, si svilupperà gradualmente dando priorità a quelle situazioni che meritano particolare attenzione (legge n. 104 del 1992 e gravi motivi, eccetera).
  Pertanto, il completo rientro in sede potrà avvenire, verosimilmente, entro i primi mesi del 2019.